Opinione scritta da Catherine
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un piccolo romanzo incredibilmente grande
Non vorrei essere scontata, ma devo assolutamente iniziare col dire che “Cercando Alaska” non è un semplice romanzo di formazione, come da molti è stato definito. John Green, infatti, ci regala un mondo nel quale sono presenti in gran quantità gli elementi che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni: amicizia, amore, gelosia, sesso, voglia di libertà, divertimento, insoddisfazione, confusione e morte. L’ autore ha il grande dono di parlarne in un modo delicato e forte al tempo stesso, senza essere mai scontato o banale, ma soprattutto nulla viene ingigantito o minimizzato.
Mi riesce davvero difficile parlare di questo romanzo, perché mi ha colpita davvero.
Era tanto tempo che aspettavo di trovare un libro come questo… un libro che ami in modo viscerale, che vorresti non finisse mai e al quale continui a pensare anche una volta terminato. Un libro che ti rimane dentro. Ecco, “cercando Alaska” è proprio questo per me: un libro che ti rimane dentro.
Ma da dove nasce tutta questa passione?
Innanzitutto i personaggi creati da Green sono a dir poco fantastici!
C’è Miles Halter, il protagonista: un sedicenne ordinario, un po’ nerd e un po’ ribelle, si trasferisce a Culver Creek, un collegio dell’ Alabama. “Vado a cercare un Grande Forse”.
Proprio qua Miles incontrerà Chip e Alaska Young, i suoi “compagni di viaggio”.
Il primo è un ragazzo tanto povero quanto intelligente, originale e furbo. Fuori dal comune, insomma. Alaska invece è… Alaska è Alaska. Non può essere definita con semplici parole, non può essere descritta. Miles, tuttavia, ama definirla così: “se gli esseri umani fossero stati precipitazioni, io sarei stato una pioggerellina, lei un ciclone”.
Alaska è il Grande Forse di Miles.
Una ragazza con una personalità ed un carattere tormentati e complessi.
Ama leggere, soprattutto poesie, e sarà proprio lei ad insegnare a Miles che bisogna amare l‘imperfetto tuo prossimo, con l’ imperfetto tuo cuore.
Green disegna perfettamente questi tre personaggi: ognuno di loro possiede delle caratteristiche nelle quali chiunque può facilmente immedesimarsi. Miles, Chip e Alaska sono più umani e più veri di quanto si possa immaginare.
L’ autore ci trascina con lui in un mondo che conosciamo bene, tutti siamo stati a scuola, tutti abbiamo avuto degli amici e almeno una volta nella vita ci siamo presi una cotta.
Green ci narra proprio di questo: della vita di tutti i giorni di alcuni sedicenni.
A chi mi chiede, quindi, da dove nasce tutta questa passione, io rispondo “da un piccolo romanzo incredibilmente grande”.
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Rehab!
Amore Immortale è il primo romanzo della trilogia Urban Fantasy e Paranormal Romance "Immortal Beloved", di Cate Tiernan. Probabilmente alcuni di voi hanno già avuto il piacere di conoscere questa autrice grazie alla sua saga "Sweep", incentrata sul mondo della wicca.
Lo scorso anno lessi i primi due capitoli e ammetto di averli trovati godibilissimi sotto ogni punto di vista: la storia è interessante, lo stile dell'autrice impeccabile, i protagonisti carini... MA mancava qualcosa. Infatti, ho lasciato il terzo ed il quarto capitolo della serie ad attendermi sullo scaffale.
Mi sono quindi approcciata a questo romanzo con un po' di titubanza. Le recensioni ed i commenti letti in giro per la rete erano ottimi, ma la paura che nemmeno questo romanzo sarebbe riuscito a convincermi rimaneva.
Fortunatamente, fin dalle prime pagine i miei dubbi si sono dissolti e hanno lasciato spazio alla curiosità e all'interesse che Nastasya, la protagonista, mi ha stimolato.
Nastasya e i suoi amici sono Immortali: creature mistiche che, dopo aver compiuto il diciassettesimo anno di età, invecchiano di uno ogni cento. Possiedono dei poteri speciali, tramite i quali possono praticare la magia, sono sensibili, tormentati, ombrosi e... annoiati!
Forse è proprio per noia che Incy, il migliore amico della protagonista, compromette la vita di un tassista tramite l'uso di una potente ed oscura magia. Nasty assiste sconcertata alla scena e si scopre incapace di reagire e di aiutare l'uomo.
A seguito di questo episodio la ragazza capirà di essere senza controllo e di star vivendo una vita senza motivo, senza obiettivi, senza amore nè felicità. Fra la confusione dei suoi persieri Nasty decide di fuggire in Massachussetts dove, innumerevoli anni prima, era stata invitata dalla misteriosa River.
Qua scoprirà River's Edge, una sorta di rehab per Immortali, frequentata da ragazzi che cercano di redimere le proprie colpe ed insegnanti il cui scopo è guidarli ed insegnargli ad utilizzare al meglio tutto il loro potere.
Impareremo a conoscere quasi alla perfezione la protagonista che, con ironia ed irriverenza, ci narrerà la sua vita passata e presente.
Incontreremo inoltre curiosi ed affascinanti personaggi , come il bellissimo Vichingo Reyn ed il potente Solis.
Amore Immortale è un ottimo romanzo YA, che mi sento di consigliare a tutti i lettori, indipendentemente dalla loro età. Le riflessioni di Nasty sono in grado di far pensare il lettore e di guidarlo attraverso il suo complicato, e talvolta oscuro, viaggio di maturazione.
Momenti divertenti si alternano ad episodi drammatici e cupi, sempre commentati dalla schiettezza della protagonista.
Questa volta la Tiernan è riuscita a convincermi pienamente e sicuramente leggerò il seguito!
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Il ritorno della Armstrong!
Finalmente, dopo una lunghissima attesa, è stato pubblicato Stolen. Figlia della luna, seguito di Bitten e secondo volume della serie "Women of the other world" di Kelly Armstrong.
La storia è narrata in prima persona da Elena Michaels, protagonista del romanzo nonchè unica donna licantropo esistente al mondo.
Chi ha letto Bitten sarà contento di ritrovarla e di seguirla in nuove avventure, mentre i nuovi lettori saranno lieti di fare la sua conoscenza!
Ma in che guaio si è cacciata questa volta la nostra eroina?
Proprio quando ogni pezzo della sua vita sembrava essere tornato al giusto posto, Elena viene coinvolta da due streghe in una strana e misteriosa questione.
Ty Winsloe, sadico multimilionario, ha deciso di "collezionare" esseri soprannaturali e dotati di poteri paranormali. A far parte della sua collezione entrerà anche Elena, rapita durante una sfrenata corsa in auto.
La protagonista verrà imprigionata in un laboratorio scientifico segreto, dove conoscerà altri interessanti e assai curiosi personaggi: il semidemone Leah, la piccola strega Savannah, la scienziata Bauer...
Rinchiusa nella sua cella Elena deciderà di evadere e di liberare tutte le creature che, come lei, sono tenute prigioniere.
Ancora una volta la Armstrong è riuscita ad incantarmi!
Il suo stile è diretto, pungente, preciso. La narrazione scorre veloce e la storia riesce a catturare il lettore e a trascinarlo nel pieno dell'azione.
I personaggi creati dall'autrice sono originali, forti, coraggiosi e non potranno certo restarvi indifferenti!
Come ho già fatto con Bitten, consiglio caldamente quest' autrice... il suo talento e la sua passione per la scrittura sono tangibili!
Se siete amanti degli urban fantasy, se apprezzate le storie originali, piene d'azione e con un pizzico di magia e di romance... Stolen è il romanzo che fa per voi!
Io attendo con ansia il terzo capitolo della serie... sperando di non dover aspettare troppo!!
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Godibilissimo!
Senza alcun dubbio "Le ho mai raccontato del vento del nord" è un romanzo carino e scorrevole.
La trama è abbastanza originale, nonostante mi abbia ricordato in più punti "scrivimi ancora" della Ahern.
Ho apprezzato molto il racconto e la descrizione della vita affettiva dei due protagonisti, così verosimile.
Lei, bloccata in un matrimonio all'apparenza perfetto ma ormai senza amore. Lui, incapace di slegarsi totalmente dalla sua ex ragazza, con la quale continua ad avere un tormentato ed insano rapporto di dipendenza.
Emmi e Leo iniziano, per caso, a scriversi via mail e decidono di proseguire la corrispondenza, che si rivela molto stimolante a livello intellettuale.
Emmi è ironica, pungente, sarcastica e piena di umorismo. Leo è l'esatto opposto.
Questo scambio di e-mail porterà i due protagonisti ad avvicinarsi sempre di più, al punto che decideranno di incontrarsi faccia a faccia.
Glattatuer è molto abile e con poche parole riesce ad esprimere appieno i sentimenti e le sensazioni provate da Emmi e Leo.
Inoltre, leggere le e-mail di entrambi permette al lettore di godere di entrambi i punti di vista.
Alcuni passaggi li ho trovati un po' forzati e le mail più lunghe sono risultate abbastanza noiose.
Non ho per niente apprezzato il finale. Terribile. Avrei di gran lunga preferito che l'autore chiusesse, con questo primo libro, le vicende di Emmi e Leo, senza prolungarle con un secondo volume.
Nel complesso si tratta comunque di un buon libro, capace di coinvolgere il lettore e di incuriosirlo al punto da divorare questo piccolo romanzo in mezza giornata.
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Così così
Inizio affermando che non è semplice dare una valutazione ad un'antologia di racconti, specialmente se questi sono tutti molto diversi fra loro, sia per le storie che narrano, sia per la loro qualità. Ho quindi deciso di scrivere un breve commento per (quasi) ognuno di essi.
Willa
Non riesco a capire come mai abbiano deciso di aprire questa antologia di racconti proprio con Willa. Si tratta di un racconto mediocre, con una trama banale e noiosa. Poche pagine e una voglia immensa di NON finirle.
Lo stesso King ammette, nelle note alla fine del libro, che non si tratta di un buon racconto (e qua la domanda sorge spontanea: perchè hai voluto pubblicarlo?).
L'unica cosa che mi ha permesso di terminarlo è lo stile inconfondibile e sempre perfetto del Re.
2/5 stelline
Torno a prenderti
Ecco un bel racconto! Le prime pagine non sono niente di speciale e ammetto di aver subito pensato di essermi inoltrata nella lettura di un altra storia "scritta bene ma nient'altro". Fortunatamente mi sono dovuta ricredere!
La protagonista del racconto è ben caratterizzata psicologicamente, alla classica maniera di King.
La storia, da metà racconto in poi, si carica di suspence e obbliga il lettore a rimanere incollato alle pagine e a leggerle tutte, una dopo l'altra.
4/5 stelline
Il sogno di Harvey
Lo devo proprio ammettere: nonostante l'idea non sia delle più originali (il tema del sogno premonitore è trito e ritrito ormai, e non solo in letteratura!), questo racconto mi ha fatto venire i brividi!
Breve, veloce, diretto. Mi è piaciuto!
4/5 stelline
Area di sosta // Cyclette // Le cose che hanno lasciato indietro
Questi tre racconti hanno in comune una cosa: non sono niente di speciale.
Sono scorrevoli, ben scritti, carini.
Nulla di speciale insomma! Probabilmente ciò che li rende così "insipidi" è la loro mancata capacità di attirrare e coinvolgere il lettore.
3/5 stelline
Pomeriggio del diploma
Carinissimo! Questo racconto inizia in un modo banale, ma proseguendo con la lettura si crea un'atmosfera carica di tensione, che non fa altro che aumentare, parola dopo parola.
Il lettore sa che qualcosa deve accadere, ma non ha idea di che genere di avvenimento si tratti.
Il finale lascia sbalorditi!
Stephen King: che genio!
5/5 stelline
N.
N. è forse il miglior racconto di questa antologia.
La storia che ci viene narrata è quello dello psichiatra Jhonny, morto in seguito ad una serie di sedute con il bizzarro paziente N... entrambi si sono suicidati.
La trama gira tutta intorno ad un disturbo ossessivo-compulsivo, scatenato inizialmente in N. per colpa di un misteriosissimo cerchio di pietre.
Un racconto che fa... rabbrividire!
5/5 stelline
Il New York Times in offerta speciale
Stavolta la protagonista della storia è una donna che ha perso il marito in un incidente aereo. Due giorni dopo la sua morte riceve una telefonata proprio dal marito che la mette in guardia circa alcuni eventi che si verificheranno in futuro.
L'azione è per lo più assente e, escluse le prime 3 pagine, il lettore non riesce a sentirsi parte della storia.
Un vero peccato, perchè la storia avrebbe potuto rivelarsi molto interessante, se sviluppata diversamente.
3/4 stelline
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- sì
- no
Time Travel brioso e frizzante!
La prima cosa che mi ha attratta di "Red" è la cover: misteriosa ed intrigante. La ragazza girata di spalle e i toni cupi utilizzati ricordano un po' le copertine della serie Fallen di Lauren Kate, ma grazie al titolo scritto in rosso acceso si riescono a prendere le distanze da quest'ultimo.
Nonostante il romanzo della Gier sia un urban fantasy dedicato ai giovani adulti, non ci ripropone (fortunatamente) i soliti elementi che ormai ritroviamo in qualsiasi libro del medesimo genere. Niente vampiri, licantropi, zombie o mostri di alcun genere come protagonisti!
La ragazza al centro della storia è Gwendolyn: un'adolescente apparentemente ordinaria. Ciò che la allontana dalle protagoniste di tanti altri romanzi è la sua vivacità. L'autrice è infatti riuscita a creare un personaggio ironico, brioso e misterioso quanto basta per catturare l'attenzione di ogni curioso lettore. Insomma, Gwen non è di certo un'altra Mary Sue!
Il tema principale è il viaggio nel tempo.
Grazie ad un inaspettato gene ereditario Gwen viene trasportata da un'epoca all'altra. Grazie a questi suoi continui viaggi a ritroso nel tempo conoscerà strani ed inquientanti personaggi e oscuri segreti.
Il romanzo è avvincente, ma manca quel pizzico di azione in più che lo avrebbe reso perfetto.
Unico elemento fortemente negativo è Gideon, il protagonista maschile: un terribile clichè! Eliminandolo dal romanzo, la trama non perderebbe poi molto... Gideon infatti è il solito belloccio di turno, perfetto e so-tutto-io che ogni lettore ormai conosce a memoria!
Lo stile della Gier, frizzante e diretto, si adatta perfettamente a questo ripo di romanzo.
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