Opinione scritta da ramona balan
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Leggero leggero
E' il 1984 quando Amanda e Dawson si conoscono al liceo. Lei è una graziosa ragazza di buona famiglia, lui fa parte di una famiglia di disadattati. Lei è una Collie, lui un Cole ma ciò non ostacola il loro amore, la voglia di conoscersi, di passare i pomeriggi insieme al lago o al mare. La loro storia però non può funzionare e i genitori di lei si sono decisi a separarli a tutti i costi. Amanda va al college, si laurea e si crea una nuova famiglia. Dawson invece continua a vivere nel ricordo di ciò che era insieme ad Amanda.
Sarà per il funerale di un vecchio amico, che i due avranno la possibilità di rincontrarsi e poter dar voce a tutti quei sentimenti che per più di vent' anni sono rimasti sepolti nei loro cuori.
Decisamente lo stile di Sparks rimane quello di sempre, riconoscibile fin dalla prima pagina. Le descrizioni di personaggi e ambienti ed i dialoghi sono ben fatti e suscitano le dovute emizioni. A tratti però, il libro diventa un pò noioso, forse a causa dello stile di narrazione troppo lento: l' intera faccenda si svolge durante un week-end. Quello che più mi è piaciuto di questo libro è il finale: inatteso. Davvero ben costruito e per niente prevedibile!
Ebbene se cercate una lettura leggera e abbastanza scorrevole e una storia non banale (forse un pò triste) avete trovato ciò che fa per voi!
Voto: 6 su 10
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Per le sognatrici
Lei è Benedetta o Asmara, chiamatela come volete ed ha un' età indefinibile. Di lei sappiamo solo che è appassionata di paillette, un' inguaribile romantica, profumiera, alla ricerca del grande amore. E nelle sue ricerche Benedetta (o Asmara) inciampa, cade, si fa male ma poi si rialza. Le fanno da spalla il suo migliore amico, anche se è a ore di volo di distanza, Mughetto, la badante della madre e i suoi due telefonini.
E così tra la ricerca per la vecchia cera per pavimenti e un profumo che sappia di ricordi e torta di mele, Benedetta si farà strada nella vita 2.0, incontrando personaggi buffi, ricordando quelle persone che le hanno voluto bene, camminando sulle strade di metropoli europee sempre diverse.
Io e la mia felicità aspettiamo: ci basta così poco, un SMS, una telefonata, una mail…Una vibrazione sul telefonino o sul computer che porti le tue parole, l' ombra luminosa del tuo sorriso, la tua voce. Il ricordo e l' attesa del tuo abbraccio.
Questo è il primo libro che leggo di Lisa Corva e devo dire che mi è piaciuto fin da subito. Lo stile della scrittrice è semplice e appassionante e ti catapulta nella Milano fredda di Gennaio o nella Lonrda di inizio primavera.
E poi c'è lei, la protagonista, che non si può fare a meno di non amare: lei è un pò Bridget Jones, un pò Elisabeth Bennett. Buffa e romantica.
Dalle pagine scritte dal' autrice nascono spontaneamente diverse riflessioni che vorrei condividere con voi. Prima di tutto l' attaccamento di Benedetta/Asmara ai suoi due smartphone, il peso che lei da agli status di facebook e Skype, al batticuore che nasce dal commento del ragazzo che le piace..insomma, non è forse la fotografia della realtà moderna? Non è forse vero che al giorno d'oggi si socializza e addirittura ci si innamora sui social network?
Quando la protagonista sarà costretta a passare un lungo periodo con la madre ex-hippye, si renderà conto del continuo conflitto generazionale. Emergono tematiche interessanti, sempre difficili da trattare nei libri come ad esempio la morte di un proprio caro e lo scontro con la realtà degli immigrati.
Lisa scrive in modo originale e questo grazioso libro andrebbe letto da chi ha ancora voglia di sognare perché è impossibile non vivere le vicende insieme alla nostra protagonista e non immedesimarsi.
Voto: 9 su 10
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Commovente
Susie Salmon ha 14 anni e un giorno di Dicembre viene assassinata. Il suo assassino è il suo vicino di casa, quella persona con cui suo padre scambia due chiacchiere quando torna dal lavoro.
Susie se ne va e rompe l' equilibrio della famiglia.
Vede Lindsey che negli anni si trasforma e diventa una donna, vede sua sorella che fa quelle esperienze che a lei sono state negate dalle mani impazzite del vicino violento. Vede Samuel che si innamora di sua sorella, che l' accompagna e le sta al suo fianco nei vari momenti della vita.
Fin dal loro primo bacio in cucina, due settimane dopo la mia morte, avevo capito che Samuel sarebbe stato l' unico uomo della sua vita, come io e mia sorella dicevamo ridendo quando giocavamo con le Barbie o mentre guardavamo Hobby Sherwan in tv. Samuel si era impresso nel bisogno di lei, e il loro rapporto si era immediatamente cementato. Alla Temple ci erano andati insieme, fianco a fianco. Lui aveva detestato quel' esperienza e lei l' aveva spinto ad affrontarla. Lei l' aveva amata e questo aveva permesso a lui di sopravvivere.
Susie osserva Buckely, il tenero fratellino che crescendo si riempie di rabbia nei confronti del mondo, nei confronti di mamma e papà che non lo vedono come un bambino di tre/quattro/cinque anni. Rabbia nei confronti dei compagni di scuola che lo etichettano come diverso, come il fratello della ragazzina uccisa nel campo di grano dietro a casa.
Mi è piaciuta la scrittura della Sebold. L' autrice riesce a farci una radiografia di una famiglia lacerata dal dolore, adottando toni drammatici e spesso ironici. Ci parla di una tragedia che potrebbe accadere a qualsiasi famiglia nel mondo, di situazioni quotidiane intrise di tristezza.
L' autrice ci racconta di fratelli che si ritrovano smarriti, ma ancora più toccante sono le descrizioni dei frammenti di vita dei genitori. Un padre che non riesce a mettersi l' animo in pace e cerca in ogni modo di rendere giustizia alla sua bambina e una madre così sconvolta dal dolore e travolta dall' accaduto prende il coraggio di fare tutte quelle cose che non avrebbe mai avuto il coraggio.
La Sebold ci fa entrare nella vita di Ray al quale Susie piaceva moltissimo e in quella di Ruth, una ragazzina decisamente troppo strange per la sua età.
Ed è così che emerge la radiografia dell' America anni 70, di un' America in fase di trasformazioni sociali.
Ho amato questo libro fin dalla prima pagina. Lo trovo scorrevole ma allo stesso tempo costruito su grandi tematiche: la famiglia, la morte, il dolore, la perdita. Mi ha fatto riflettere sul' importanza della famiglia, del ruolo che io stessa ricopro come figlia e sorella maggiore.
Amabili resti è un libro particolare come pochi che lascia una traccia nel cuore.
Assolutamente consigliato.
VOTO: 10/10
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L' amore, il dovere, Londra
Francesca Segal, giovane esordiente figlia di Erich Segal (Love Story) e vincitrice del prestigioso 2012 Costa First Novel Award, ci catapulta nella Londra contemporanea nella comunità ebrea di Hampstead Garden. Protagonisti sono Adam e Rachel, due giovani amanti prossimi al matrimonio. I due si conoscono da sempre e si amano fin dall' adolescenza. Ma cosa succede se nella vita della tranquilla comunità ebrea irrompe la cugina di Rachel, Ellie, arrivata da New York? Ellie è bella e maledetta, una bad girl ribelle ma che ha anche bisogno dell' amore che i genitori (per una serie di sfortunati eventi) non hanno avuto la possibilità di dare. Tra Adam ed Ellie è amore a primo sguardo, ma le cose si complicheranno sempre più fino ad arrivare a un' incredibile svolta.
Ho amato fin dalle prime pagine, questo romanzo. Lo stile è semplice ma allo stesso tempo raffinato (senza essere troppo barocco) a tratti commovente, a tratti spiritoso e quasi ironico.
Abbiamo sotto la lente d' ingrandimento la comunità ebrea londinese ricca di contraddizioni e regole ferree. Così ci ritroviamo da una cerimonia nella sinagoga, ai grandiosi pranzi famigliari, tipici della cultura in questione.
"Alla sinagoga c'è posto per chi non crede, per chi crede, per chi è indeciso, o per chi crede solo durante i brevi attimi di turbolenza in aeroplano o negli ultimi cinque minuti di una partita di calcio, quando solo l' intervento divino potrebbe salvare la situazione".
Gli ambienti sono descritti in maniera veloce, non troppo minuziosa ma nemmeno troppo lacunare: quella della Segal, è la scrittura fatta equilibrio.
I personaggi sono indimenticabili ed è impossibile non innamorarsi di qualcuno. Abbiamo la tenera Rachel che "non riservava sorprese, e poterne anticipare le reazioni con assoluta certezza era per lui una dimostrazione della loro intimità. La vita è prodiga di imprevisti, come Adam ben sapeva. Preferiva guardare in prospettiva. Un copilota leale ed affidabile era più importante del fuggevole fremito che poteva scaturire da un temperamento più istintivo."
Intorno alla storia ruota anche il personaggio di Lawrence, padre di Rachel che è molto stimato anche da Adam data la sua presenza di capofamiglia. "Il semplice calore della sua presenza era avvolgente".
Traviamo Jaffa "che si era buttava nella vita di Londra e tra le braccia spalancate di Lawrence con grande facilità, come se avesse organizzato tutto in anticipo per cablogramma".
E poi c'è la bellissima Ellie. "E quello che pensava di lei perdeva importanza perché in sua presenza gli era impossibile pensare."
Il finale è incredibilmente azzeccato e supera ogni aspettativa.
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Oceano mare
Oceano mare. Il mare, come protagonista, nella sua immensità, forza e bellezza. Il mare che distrugge e che accompagna i nostri personaggi come Ann Deverià che vuole guarire dalla malattia dell' adulterio.
L'amante di Ann Deverià ha finalmente scoperto dove il marito l' ha confinata. Le ha scritto. In questo momento forse è già in viaggio verso quel mare e quella spiaggia
-Io verrei qui e vi porterei via, per sempre.
Sorride, Ann Deverià.
-Riditemelo Bartleboom. Proprio con quel tono lì, vi prego. Riditemelo.
Troviamo personaggi particolari, ognuno con una propria caratteristica che li distingue da tutto ciò che avete letto fino a questo momento. Come il professor Bartleboom che sta ancora aspettando la donna della sua vita, e intanto ogni sera le scrive una lettera. E si aggira intorno alla riva del mare, con i suoi quaderni e i suoi strumenti, alla ricerca di dove inizia l' oceano.
E poi c'è Plasson, il pittore. Lo ritrovi lì, sulla spiaggia, immerso nell' acqua gelata fino alle caviglie, intento a dipingere il mare.
La giovane Elisewin, invece, si reca al mare perchè vuole ricominciare a vivere. E' una ragazzina "troppo fragile per vivere e troppo viva per morire che aveva quella bellezza di cui solo i vinti sono capaci. E la limpidezza delle cose deboli."
Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non volgio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire, è vivere che voglio.
E Padre Pluche, anche lui alle prese con se stesso e le scelte che la vita che deve compiere. Padre Pluche, che sembra quasi un secondo genitore per la piccola Elisewin e che ogni sera scrive una preghiera:
"Non è chiedervi tanto
chiedervi se.
Non è offesa
sperare che voi.
Non è sciocco
illudersi di.
E poi è solo una preghiera,
che è un modo di scrivere
il profumo dell' attesa."
Non ci sono parole per poter descrivere l' opera di Baricco. Per me questo libro ha significato una ventata d' aria fresca, leggendolo mi sono sentita come dopo aver respirato dopo esser stata a lungo in apnea. Non voglio dilungarmi sull' analisi di quest' opera perchè semplicemente non trovo le parole per descrivere il meraviglioso. I personaggi sono unici, indimenticabili, sublimi; lo stile è così particolare che dev' essere letto con calma e tranquillità per poter essere capito. E' pura poesia, che va assaporata.
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L' atlante di smeraldo
Era da tempo che non leggevo un fantasy per ragazzi, un pò perché ultimamente sono molto impegnata con le letture scolastiche ("Mastro don Gesualdo", "I Malavoglia", "Madame Bovary") e un pò perché si sa, in quinta superiore il tempo scarseggia :)
Mi sono voluta concedere una lettura leggera leggera: un pomeriggio mi trovavo nella biblioteca del paese vicino al mio e ho fatto questa piacevole "scoperta". Non avevo mai sentito parlare, di questa trilogia ( I Libri del' Inizio) che promette molto bene nonostante gli aspri commenti che ho riscontrato in giro per il web. Non voglio difendere Stephens anche se lo stimo molto e lo reputo una buona penna. Ma trovo veramente snervante il fatto che ancora ci si limita a paragonare tra loro gli scrittori. Trovo ingiusto e infantile dire "Ah, ma questo ha fatto un copia e incolla tra la Rowling e Lewis." oppure "Non raggiungerà mai i livelli di Harry Potter" . Io credo che ogni libro sia unico perché ogni scrittore è capace di regalarci, attraverso i vari personaggi, una rosa variopinta di emozioni. Perché alla fine è quello che cercano i lettori: le emozioni. E Stephens credo che di emozioni, sa scrivere molto bene. E' vero, in questo libro non vengono introdotte novità: magia, nani, elfi, esseri fantastici fanno da grande contorno della storia. Ma i punti sui quali mi vorrei soffermare sono essenzialmente due. Il primo è la straordinaria capacità dello scrittore di restituire descrizioni molto particolareggiate; i personaggi vengono descritti in modo chiaro e ci appare un' immagine molto nitida e realistica di ognuno di loro. Gli ambienti creano magiche suggestioni, basta pensare alle verdissime foreste, alle acque cristalline dei ruscelli, alla freschezza dell' aria incontaminata. Il secondo punto è la varietà di temi trattati: il senso di sacrificio di Kate, che si assicura che i fratellini siano al sicuro e protetti, l' amicizia,il coraggio, l' amore fraterno, la famiglia, quest' ultimo tema meno scontato dato che negli ultimi anni sembra quasi che sia diventata una moda lo sfascio della famiglia. Temi adatti alla lettura dei ragazzi, ai preadolescenti e non solo dato il tono incalzante e semplice.
Se cercate un libro emozionante, piacevole, coinvolgente appassionante, allora avete trovato ciò che fa a caso vostro.
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Indimenticabile!
Ambientata in una bellissima e rivoluzionaria Barcellona protagonista di innovazioni tecnologiche e lotte operaie, la nostra storia comincia con la visita della signora Maria del Roser ai grandi magazzini El Siglo che poche ore dopo andranno a fuoco. Maria del Roser è la capostipite della nostra famiglia, di cui leggiamo le vicende, che sposa Rodolfo Lax, ricco industriale e che insieme danno inizio all' intera faccenda. In un intricato racconto ricco di numerosi flashback e cambi di piani temporali che a ll' inizio potranno disorientare, il lettore viene catapultato in un' epoca elegante ma allo stesso tempo decadente.
Credo che il punto forte di questa narrazione non sia solamente la storia avvolta da un' aura di mistero ma anche la ben riuscita costruzione dei personaggi. Primo fra tutti Amadeo Lax, intorno al quale ruota la faccenda : personaggio alquanto incompreso e chiuso in se stesso, quasi ermetico del quale ancora non posso capire i gesti di estrema crudeltà. Assistiamo alla crescita di un ragazzo irascibile che dopo anni passati in collegio diventa uomo e sposa la dolce e fragile Teresa.
Il romanzo è ricco di una mescolanza di tipologie testuali, che varia dalle e-mail all' articolo di giornale, e che man mano danno forma a un incredibile puzzle dove spiccano l' amore e il tradimento.
Un romanzo sicuramente in grado di emozionare e coinvolgere il lettore, ricco di sfumature che lo rendono ancora più avvincente ed indimenticabile.
Consigliato? Assolutamente sì!
Mi è piaciuta moltissimo la forza trasmessa nella narrazione e le meticolose ricerche storiche da parte del' autrice.
Ho letteralmente adorato questa famiglia alla quale pagina dopo pagina mi ci sono affezionata. Straordinaria la figura del' incredibile Maria del Roser.
Unica pecca? I personaggi non sono mai esistiti!
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Tutto sommato piacevole!
Tutto ciò che desidera Juliet, protagonista del romanzo d' esordio di Amy Bratley, è avere una casa con all' interno qualcuno che la ama e che lei possa amare. E' questa la prospettiva della sua vita: dedicarsi alla cura del suo appartamento e a Simon, il fidanzato. Ma quando lui la tradisce, Juliet si ritrova disorientata e allora l' unico rimedio sarà leggere e seguire i vecchi consigli della nonna.
Ma all' inizio le cose non vanno per il verso giusto. Il nuovo appartamento le sembra privo di personalità, il capo la insegue anche negli orari non lavorativi, la sua migliore amica si sta per sposare con qualcuno che non ama e sua madre vuole recuperare tutto il temo perduto e impararla a conosceale. Già perché Juliet alla tenera età di 8 anni perde il padre, suicida, e sua madre scappa da lei, essendo quest' ultima uno spirito libero e ribelle. Juliet allora si ritrova a vivere nel cottage della nonna Juliet, una vera oasi dove i pavimenti sono puliti come specchi, l' argenteria luccica e non manca il buon profumo di un dolce appena sfornato.
Sarà in seguito a queste vicende dolorose che la ragazza troverà il coraggio per affrontare le questioni irrisolte del passato e a perdonare se stessa per uno sbaglio che non ha mai commesso.
Una lettura veloce, che non ha le pretese di tenere il lettore in suspance. Questo non è un romanzo di grosse rivelazioni ma un semplice libro con una ragazza per protagonista che mira a circondarsi di persone che ama, che non si abbassa ai livelli osceni delle coetanee, che vuole essere felice.
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Betrayed
Secondo libro del ciclo "Hause of Night" , Betrayed riserva ulna lettura ricca di sorprese. Ritroviamo la nostra protagonista Zoey e i suoi amici che vivono alla casa della Notte dove si respira sicuramente un' atmosfera molto gotica.
Zoey, questa volta deve destreggiarsi tra un triangolo amoroso composto da il suo ex-ragazzo Heath, Erik Night -il ragazzo più figaccione della scuola- e Loren insegnate di Poesia; inoltre deve conquistarsi la fiducia del' intero gruppo studentesco perché ora lei è a capo delle Figlie Oscure.
Tra vicende amorose e misteriose scomparse di ragazzi "umani", Zoey si renderà conto che "non sempre l' oscurità si identifica col male, proprio come la luce non sempre conduce al bene". Protagoniste anche Neferet e Afrodite che porteranno a incredibili colpi di scena.
Devo dire che Betrayed è un libro avvincente, che si legge tutto di un fiato questo grazie anche la scrittura scorrevole (a volte fin troppo) e leggera, adatto ai lettori adolescenti. Ma sebbene io non abbia più un' età da romanzi fantasy-vampirechi, ammetto che ho apprezzato più il secondo libro di questa saga rispetto al primo, Marked. e sono molto curiosa di come si svilupperanno le faccende.
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Mai giudicare un libro dalla copertina!
Ammetto che la prima volta che ho notato questo volume su uno degli scaffali della Biblioteca comunale, non mi ha destato grande interesse, ma ho deciso di prenderlo comunque in prestito e dargli una chance. Ebbene sono contenta di essermi imbattuta in questo ciclo (House of Night) composto da ben 10 libri.
Devo dire che all' inizio della lettura dei primi capitoli ero abbastanza scettica nei confronti dei personaggi perché trovo che siano i soliti stereotipi di ragazzi americani: high school, sport, migliore amica, genitori poco comprensibili… Quindi l' inizio della storia non mi ha coinvolto, in seguto però devo dire che la storia diventa veramente interessante e ti prende molto.
Penso però che questo romanzo fantasy che ha venduto oltre un milione di copie, sia stato criticato troppo aspramente. E' vero, la storia è semplice e riprende come protagonista la solita ragazza americana a cui la vita viene sconvolta all' improvviso, ma presenta alcuni elementi interessanti. Ad esempio il fatto che i vampiri vengono letteralmente scelti da una persona (o meglio, una non-persona) chiamato "Il Rintracciatore", o che vengono marchiati con una mezzaluna color zaffiro. E' molto interessante anche il fatto che per diventarlo si deve attraversare diverse fasi di trasformazione:infatti i vampiri vengono distinti principalmente in novizi e adulti i quali sono riconoscibili grazie ai mille tatuaggi.
Il linguaggio è a tratti leggermente volgare ma rispecchia a pieno quello degli adolescenti odierni. Non ho trovato che sia troppo forzato o addirittura ridicolo perché i protagonisti sono inseriti in un presente attuale.
La trama è armonica, semplice e senza molte pretese; il finale lascia in sospeso.
Altra cosa che ho trovato ingiusta è il paragono fatto con le saghe del calibro di "Twilight" o Harry Potter. E' vero che le autrici prendono ispirazione da quest' ultimi, ma credo sia sbagliato metterli a confronto perché sono tre stili di scrittura completamente diversi.
Lo consiglio comunque soprattutto alle adolescenti.
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Un classico intramontabile
La trama è ambientata negli Stati Uniti durante la guerra di Seccessione. Protagonista della storia è la famiglia March, che a causa della guerra si sono notevolmente impoveriti. Quest’ ultima fa da sfondo alle vicende delle quattro sorelle March che dividono il loro tempo tra le faccende domenstiche e mille pomeriggi
dati agli svaghi dell’ epoca: pattinare sul ghiaccio, balli (sebbene le sorelle non siano proprio aristocratiche), giri sul calesse, letture e una moltitudine di uscite nella campagna circostante alla loro abitazione. Nel romanzo vengono descritti più ambienti suggestivi: oltre la sconfinata campagna, l’ autrice descrive in
modo accurato la grande e benestante abitazione dei Laurence: famiglia composta dal nonno e il nipotino con i quali le ragazze faranno amicizia e instaureranno un rapporto di amicizia. Molto accurata è anche la descrizione della città nella quale si reca un giorno Jo: al lettore viene restituita l’ immaggine di un luogo frizzante, ricco dei profumi dei grandi mercati.
Questo è un pilastro della letteratura che trasmette innumerevoli valori: la solida amicizia che lega le quattro sorelle, il piacere e la gioia per le piccole cose quotidiane. Infatti nonostante le brutte vicende come ad esempio la malattia del padre, le ragazze riescono a rafforzare sempre di più il loro rapporto e cercano di
superare le difficoltà insieme, nonostante le grosse differenze caratteriali. Viene trattato anche il tema del sacrificio, quando ad esempio all’ inizio della narrazaione le ragazze vogliono rinunciare ai propri risparmi per poter comperare un dono natalizio per la madre, o ancora quando Jo, spinta da un incredibile coraggio
rinuncia ai suoi bellissimi capelli per poterli vendere in cambio di soldi. Inoltre vengono trattati i temi della solidarietà, la stima e il rispetto per le proprie attitudini.
La narrazione della Alcott è asciutta ed esenziale e il linguaggio è semplice e molto scorrevole. Mi è piaciuto moltissimo leggere quest’ opera perchè mi ha fatto riscoprire l’ essenza di un epoca trascorsa, dove le ragazze, mie coetanee, erano così gentili e ben educate. Concordo pienamente con chi reputa il romanzo della Alcott un classico, assolutamente da tenere nella propria biblioteca. Sono rimasta affascinata dalle caratterizzazioni delle protagoniste descritte con molta semplicità e sobrietà.
Quello che mi è piaciuto di più è che l’ autrice non attinge al banale, anzi, tutte le peripezie che le ragazze passano, hanno un fine morale.
Proprio perchè è un pilastro importante della letteratura e per il linguaggio semplice, questa incredibile storia può essere letta da tutti. In particolare la consiglierei ai bambini piccoli, per poter porre un confronto tra le due epoche: al tempo serviva poco per divertirsi e star bene e l’ importante era l’ unità del nucleo famigliare.
Ma come ogni classico, ogni persona, di ogni età può interpretare in modo diverso e personale questo libro.
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Un macigno chiamato solitudine
Il romanzo narra le vicende di due ragazzi: Alice e Mattia. Le loro vite vengono segnate profondamente già nell' infanzia: Mattia abbandona la gemella (affetta da una grave forma di autismo) nel parco, in seguito non la rivedrà mai più; Alice precipita in un burrone durante una lezione di sci. Questi avvenimenti porteranno molto dolore ai due personaggi. Infatti da adolescenti, Mattia, intelligentissimo frequenta la scuola con il massimo dei voti, ma si rinchiude nella propria solitudine ritenendosi responsabile della scomparsa della sorella e ha la malsana propensione per l' autolesionismo. Alice invece, che soffre di anoressia, è continuamente snobbata e presa in giro dai propri compagni perchè è zoppa, reduce dall' incidente.
I due si incontrano a una festa di compleanno ed iniziano a frequentarsi. Vengono paragonati a due numeri primi gemelli:numeri primi solitari ed isolati, ma incapaci di riunirsi.
Le vite dei due personaggi proseguono e sono destinate a dividersi ed incontrarsi più volte. Mattia studia e poi lavora in una prestigiosa Università in Svezia, Alice scopre la pressione per la fotografia e si sposa.
Nonostante i due siano innamorati l' uno dell' altra, non riusciranno mai a superare la difficoltà di poter comunicare e quindi il loro rapporto non avrà sviluppi.
I messaggi che l' autore ci lancia sono molteplici. Emerge il sentimento di inadeguatezza dei due protagonisti, consapevoli di essere così diversi dai coetanei, quindi di due persone a disagio nei riguardi della vita.
Questo romanzo fa riflettere anche sulla solitudine interiore dell' essere umano, una solitudine che a volte può essere talmente forte da non potersi mettere in relazione con altre persone. Anche il tema della crescita umana e adolescenziale è trattato con molta attenzione.
La trama non è scontata ed il linguaggio è molto scorrevole, semplice e coinvolgente.
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una lettura poco impegnativa
Sono rimasta entusiasta da questo libro principalmente per due motivi. Il primo è che tratta di temi importanti tra qui le terribili vicende dei criminali nazisti. Secondo, l' autrice è stata abile nella scrittura a due voci: da una parte il vecchio Julian, che durante la sua permanenza nel campo di concentramento di Mauthasen ha potuto toccare la sofferenza e la miseria; dall' altra la giovane e confusa Sandra in crisi esistenziale. Ho potuto immergermi sia nei pensieri di Julian, sia in quelli di Sandra e ciò evidenzia uno studio psicologico dei personaggi molto meticoloso.
La lettura appare abbastanza scorrevole e semplice, anche se devo ammettere che a tratti sembra quasi "piatta".
Il finale tutto sommato è poco stravagante, ma molto più realistico di ciò che ci si aspettava, perciò ho potuto chiudere il libro con un sorriso.
Consiglierei questa lettura poco impegnativa e leggera a persone di tutte le età, in particolare agli studenti che si vogliono avvicinare alle vicende naziste, in modo più "soft" rispetto a un' opera saggistica.
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Una piacevole scoperta
Questo è il primo libro che ho letto di Murakami, autore del quale avevo sentito parlare molto. A mio parere, lo scrittore, attraverso il suo romanzo ci vuole far riflettere su più tematiche. Credo che oltre la fatica di affrontare la vita adolescenziale riscontrata nei personaggi principali, l' autore ci lancia interessanti spunti di pensiero soprattutto sull' amore. L' amore può essere trattato come una vicenda che stravolge la vita di una persona (toru), una sofferenza struggente come quella che io leggendo, ho percepito nei confronti di naoko. Un amore che si nutre soprattutto di ricordi e speranze. Oppure esso può essere vissuto come un' amicizia intensa, sincerità, franchezza e piccoli gesti quotidiani.
Ma lo spunto più importante che l' autore mi ha trasmesso è il contrasto vita/morte. Il suicidio dei tre personaggi mi ha colpito parecchio e mi ha spinto a ragionare sui vari "perchè". Sono giunta alla conclusione che oltre ai contesto socioculturali, può influire molto la fatica di vivere il quotidiano o la debolezza emotiva o ancora la quasi ossessione per le paure della vita
A mio parere questo romanzo è straordinario soprattutto perchè parla di temi attualissimi. Mi sono piaciute moltissimo le descrizioni dei personaggi e delle situazioni delle quali, lo ammetto, a volte mi sentivo complice. Quindi credo di poterlo consigliare alle persone di tutte le età per la ricchezza e varietà dei contenuti e per il linguaggio semplice, incisivo e scorrevole.
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