Opinione scritta da tenca 1946
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Il più ispirato Hemingway
Ho letto, sopratutto in età giovanile, molto Hemingway, di cui ho ammirato (e ancora ammiro) lo stile asciutto ed essenziale. Tra i romanzi questo è quello che ritengo migliore per la perfezione dello stile, l'ambientazione storica e, perchè no, il contenuto. Il personaggio del giornalista Barnes di cui è follemente innamorata la ninfomane Brett e che lui può contraccambiare solo platonicamente per una ferita di guerra è tragico ma dignitoso e non scade mai nel patetico. C'è poi la sublime descrizione della "fiesta" di Pamplona, la passione per la corrida, la descrizione dell' "aficion" (passione che solo gli intenditori possono condividere) la descrizione di paesaggi fantastici di quella parte della Spagna, sopratutto nella scena di pesca alla trota nel torrente di montagna (veramente fantastica) la presenza dell'alcool come ingrediente indispensabile per vincere la malinconia e poi la considerazione........è straordinariamente facile fare il superiore su ogni cosa di giorno, ma di notte è un'altra faccenda....... che riassume in se la folosofia di vita del protagonista. Forse un' Hemingway di questo livello si trova in qualcuno dei 49 racconti.
Non sono certo indicato, per limiti culturali, a poter dare un giudizio obbiettivo sulla consistenza di quest'opera, ma nella mia modesta graduatoria la giudico fra le migliori. Un piccolo capolavoro.
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Opera di valore o affascinante esercizio
dopo Norwegian Wood è il secondo libro che ho letto di questo fantasioso ed affascinante scrittore. Dico subito che quest'opera mi sembra migliore dell'altra. Il percorso di vita (edipico) del giovane protagonista si svolge in parallelo ad altre affascinanti storie con personaggi di grande spessore (il semplice Nakata che parla con i gatti e deve compiere imprese di cui non conosce il significato, il camionista Hoshino che lo aiuta nel suo percorso e si arricchisce interiormente di questa amicizia diventando senza volerlo, un quasi eroe, l'affascinante signora Saeki che ci sembra di vedere seduta nel suo ufficio, l' androgino Oshima esperto della vita con la sua amicizia disinteressata e molti altri, alcuni (come il generale Sanders) di cui ho faticato molto a giustificare la presenza. In generale però la lettura del libro è molto piacevole e coinvolgente. Certo la simbologia si può prestare a diverse interpretazioni, ma forse è proprio quello che desidera lo scrittore. Come nel libro precedente non mi hanno convinto le descrizioni delle scene di sesso (sembrano tratte da un film hard....) ma per il resto ritengo che sia un libro da catalogare tra quelli da leggere. Un capolavoro? Forse...
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a cercar la bella morte....
Quando mi sono accostato a questo libro non sapevo che l'autore fosse il padre di Margaret Mazzantini, nota scrittrice.
E' la storia dell'ultima grande tragedia italiana, trasformatasi da guerra mondiale a guerra civile, scritta questa volta dalla parte, diciamo ....sbagliata. La guerra partigiana è stata descritta da grandi autori (in primis Fenoglio) ma quasi sempre.....dall'altra parte. Qui invece Mazzantini ricostruisce quei tempi dal punto di vista di adolescenti idealisti di quell'epoca, che fanno del mito dell'onore e dell'amor di patria una ragione di vita (e di morte) e il titolo del libro è più che mai appropriato. Lo stile è sobrio, non ci sono voli pindarici, eroismi, crudeltà descritte con enfasi, ma solo la cronaca di fatti reali e la descrizione degli stati d'animo di giovani del tutto appartenenti alla normalità. Il libro ha anche, a mio avviso, un grande valore storico e di descrizione della realtà del tempo senza indulgere a facile retorica. Quello che però mi ha più colpito è il valore letterario dell'opera; qui, a mio modestissimo avviso, samo davanti ad una grande opera, probabilmente un capolavoro, scritto da un autore, non famosissimo (almeno per quello che è di mia conoscenza) ma senz'altro all'altezza dei grandi autori del suo tempo (Bassani, Berto, Fenoglio, Buzzati per citare i primo che mi vengono alla mente).
Veramente un 'opera che merita di essere conosciuta da tutti.
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Ognuno muore solo.
Di Hans Fallada non avevo letto niente prima di questo libro, che non esito a definire un capolavoro e ringrazio chi me l'ha consigliato. La storia di una resistenza al nazismo nata dal basso, non per ragioni ideologiche, ma per ragioni legate al dolore insostenibile per la morte di un figlio in una guerra lontana di cui un comune cittadino, capo operaio, non può comprendere le ragioni, trasforma un personaggio ordinario, che conduce una vita normalissima , nè felice o infelice, scandita dai tempi dei suoi doveri civici (lavoro, famiglia, riposo) in una sorta di davide che si permette di sfidare un Golia invincibile e di dare una senso al proprio dolore. La ribellione degli umili, così mirabilmente descritta da Fallada, ci offre uno spaccato di quello che poteva essere la società tedesca di quel tempo, permeata da un ideologia da tutti accettata ma al cui interno qualche voce dissenziente, pur destinata a soccombere o ad adattarsi e nascondersi per sopravvivere esisteva, soprattutto tra la gente comune. Il tutto narrato con uno stile degno di un grandissimo autore.
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anna KareniNA
Tolstoi è forse il più grande scrittore del suo tempo e uno dei più grandi in assoluto. Ritengo, contrariamente alla maggior parte degli opinionisti, che Anna karenina sia la sua più grande opera, superiore dal punto di vista letterario a "guerra e pace". C'è una descrizione della società russa di quel tempo superiore a qualsiasi saggio storico. Si intravede l'uragano che fra poco spazzerà via questa società, la rivoluzione d'ottobre. La figura emblematica di ciò è Stepàn Arkadjevic, epicureo gaudente alto funzionario del regime zarista con un incarico ben remunerato di ben lieve impegno che lascia tutti i problemi di vita e familiari sulle spalle della moglie. Lèvin, la figura positiva del romanzo, pur comprendendone a pieno i difetti, non lo biasima e non lo condanna, e questa inconsapevolezza e ciò che determinerà, non molto tempo dopo, la rivoluzione. C'è poi la storia d'amore, moderna assolutamente moderna tra Anna e il conte Vronskyi. Non sono due ragazzi, lei è sposata con un figlio che adora, lui un brillante ufficiale che non si nega nulla, con grandi mezzi finanziari, e che corteggia la più bella ragazza da marito di quel contesto sociale. Al giorno d'oggi lui potrebbe essere un brillante sportivo, un pilota da formula uno o qualcosa di simile. la forza della passione è però così travolgente che li sottrae ai rispettivi ambienti e li porta inesorabilmente alla difatta. Il tutto descritto in maniera meravigliosa anche con i dettagli, che il tempo poteva trasformare in stucchevoli in un opera di minor livello, che hanno sempre una loro funzione. Un opera grandissima, con il rammarico di non poterla leggere in lingua originale.........
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