Opinione scritta da macchiolina
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Corsi e ricorsi storici
Per gli amanti delle rime,delle assonanze,delle parole che cambiano,crescono e diventano altro;per gli amanti dei racconti surreali e poeticamente instabili;per gli amanti degli antieroici eroi e per gli amanti di ciò che è nonostante non possa essere...E' per tutti costoro che questo libro si snoda e si rivela nella sua traboccante e mirabolante esuberanza.
Un consiglio:leggete prima la postfazione di Calvino.E' decisamente illuminante.
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E quindi?
Banale in un modo assoluto,squisito e disarmante.
Non lo consiglio a nessuno e allo stesso tempo lo consiglio a tutti.
Praticamente l'ho divorato ed è come se non l'avessi letto.Ed ora mi viene il dubbio che lo scopo dell'autore fosse proprio questo:un libro in cui accade di tutto e assolutamente niente nello stesso tempo.
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L'irresistibile fascino della rivoluzione
Premetto che all'inizio mi sono quasi annoiata e anche un po' persa nel labirinto dei salti spazio temporali che mi spiazzavano senza preavviso.Ma poi è successo che,quasi senza accorgermene,mi sono innamorata spudoratamente e dolorosamente dei due protagonisti rivoluzionari.Ed ecco che mi son messa a correre dietro al romanzo,trascinata da un un fiume in piena,senza alcun desiderio di resa,verso la fine della storia,che già presagivo inevitabilmente tragica.E mentre mi districavo tra poetiche dichiarazioni d'amore ed esaltanti affermazioni rivoluzionarie,dai meandri della mia formazione scolastica e ideologica guidata fin dalla scuola elementari da insegnanti (ahimè!)di derivazione postsessantottina,dal cuore mi è salito un grido :Viva la revolucion!
Lo so!Lo so!Lo so!Viviamo calpestando le ceneri delle grandi ideologie,che nel concreto e nell'applicazione storica si sono rivelate un dolorosissimo fallimento...Ma perdonatemi..come restare indifferenti a concetti quali"L'uomo nuovo capirà che l'amore e la felicità sono i fatti veramente sovversivi.Ma quest'uomo non è nato.Viviamo non nel presente ma nel passato.E fra il passato e il futuro c'è una fossa.Forse questa fossa potrà essere colmata solo dai nostri cadaveri.E' necessario che sia così,perché è necessario che sopra i nostri cadaveri passi l'umanità."
Il senso positivo delle ideologie,il sogno di una giustizia comune ed equilibratrice,la grande voce del popolo oppresso che si alza contro le dittature,il coraggio del rivoluzionario militante che si offre totalmente alla causa....beh,tutte queste cose mi provocano ancora un irresistibile fremito nel cuore,e mi fanno soccombere all'irresistibile e,sospetto,intramontabile fascino della Rivoluzione!!
Buona lettura a tutti!
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Il coraggio di lottare anche quando si è certi del
Premetto che è un libro che si legge tutto d'un fiato:la trama è avvincente e lo stile scorrevole,facile,colloquiale.Gli argomenti che tratta sono nobili:è un libro contro ogni forma di razzismo,di ingiustizia e di pregiudizio,che ci vuole insegnare il coraggio di lottare per le cose in cui crediamo,l'importanza di metterci nei panni degli altri per cercare di capirne le ragioni e la necessità di non aver paura di ciò che è diverso da noi.
Il racconto si riferisce ad avvenimenti realmente accaduti,che ci vengono raccontati dall'autrice come se li vedessimo con gli occhi della bambina che era all'epoca dello svolgersi dei fatti.
E' un bel libro americano,per il quale l'autrice ha meritatamente vinto il premio Pulitzer : bello,semplice,facile,lineare, realistico,che esalta valori quali l'onore,la gentilezza,l'onestà,le buone maniere,il coraggio,la compassione,la giustizia,che in quest'epoca possono sembrare un po' retorici ma che retorici non lo sono affatto.
Bello.
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Il fallimento della logica dell'avere
Mastro Don Gesualdo è un classico.Un pezzo di storia della letteratura italiana.In esso seguiamo la vicenda personale del protagonista:conosciamo la sua ingordigia di benestante nato povero che accumula i beni (la roba)senza saperne godere;il conflitto generazionale che si sviluppa nell'ottica della famiglia patriarcale tra lui e il padre,e che impedisce l'instaurarsi di un normale rapporto affettivo fra i due;il subordinare agli interessi economici l'unico sentimento sincero che egli ha nella propria vita,cioè quello con la serva Diodata.
Tutto questo lo porta ad un inevitabile fallimento a livello personale e sentimentale parallelamente all'altrettanto inevitabile fallimento della società a cui appartiene,fondata sulla logica dell'avere invece che su quella dell'essere.
Sullo sfondo i moti rivoluzionari del risorgimento italiano e come elemento fondamentale la trascinante scrittura di Verga.Un capolavoro imperdibile.
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Per l'ennesima volta:leggiamo Moravia.
Leggere Moravia ,per me, è come seguire una linea dritta e chiara.La sua prosa è misurata ed egli ci prende per mano accompagnandoci lungo il racconto,con calma e pacatezza.Da maestro paziente ci fa notare tutti i particolari,ci descrive con tale accuratezza gli ambienti che è come se ci fossimo dentro,e dei personaggi esalta con così tanta maestria carattere e particolari fisici da farceli immaginare come fossero davanti a noi,pronti a chiederci qualcosa.Di loro ci descrive e spiega chiaramente motivazioni e pensieri,con i suoi modi un pò freddi e distaccati ma pieni di lirismo.In questo caso in particolare l'effetto è accentuato dal fatto che il romanzo è scritto in prima persona e noi ci ritroviamo a seguire la protagonista dal di dentro,passo passo,lungo tutta la sua evoluzione sentimentale e psicologica,capendo perfettamente (anche se magari non le condividiamo in alcun modo)le motivazioni che la conducono lungo il percorso di vita che essa sceglie.Per l'ennesima volta:leggiamo Moravia.
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La caccia alle streghe
Questo libro mi ha commosso.Avete presente quando ascoltate una storia che vi entra dentro,e sentite una commozione ,una partecipazione ,una compassione crescenti, che si accumulano strato su strato,sempre più forti ad ogni diverso piano di lettura della storia a cui approdate,ad ogni livello di comprensione della storia a cui l'autore vi porta?Ecco a me questo libro ha fatto questo effetto.Perché è questa la magia di Philip Roth: ti spiega tutto, ti spiega la situazione politica del momento,te ne illustra le motivazioni psicologiche e sociali che muovono i protagonisti,sviscera tutte le parti del problema e te le propone viste non solo con i suoi occhi ma con gli occhi di tutti quelli che popolano la sua storia.E quando ti ha spiegato il tessuto nel quale si svolgono gli eventi e ce li ha fatti guardare con gli occhi di tutti ecco che passa oltre e cerca di comprendere,noi e lui insieme,i sentimenti, che fanno delle persone ciò che esse sono,le strade che le portano a compiere (inevitabilmente?) le azioni che compiono.Così alla fine noi ne abbiamo pena e pietà, siano esse "buone" o "cattive",perché arriviamo ad avere pena e pietà e comprensione per ciò che le ha portate a ciò a cui sono arrivate.
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Quando una donna si riappropria del proprio destin
CONTIENE SPOILER
Teresa Batista è la protagonista di questa storia appassionante.Nel corso del racconto ne seguiremo le avventure, le passioni, le tante disgrazie (la guerra a cui si riferisce il titolo),la scopriremo coraggiosa e onesta,amante e amata,e assisteremo alla sua rinascita e alla sua trasformazione, da creatura inerme e sottomessa a donna battagliera padrona del proprio destino.
La storia è ambientata a Bahia (terra natale dell'autore).Teresa rimane orfana in tenera età e viene venduta dai parenti al capitano Justiniano orco stupratore di bambine,che diventerà suo tiranno e carnefice.Finchè innamoratasi del giovane Daniel Teresa si ribella e lo uccide finendo in carcere.Uscirà dalla prigione grazie all'intervento del ricco e anziano fazendeiro Emiliano Guedes,che ne farà la propria amante,le darà un'educazione e la renderà consapevole del proprio valore.Quando Emiliano muore Teresa si ritira in un paesino del Sertao dove insieme al giovane medico locale riesce a debellare una terribile epidemia di vaiolo.Innamoratasi di un marinaio di nome Juan viene a sapere della sua scomparsa in mare e in preda allo sconforto si ritira a Salvador di Bahia dove pur di non subire di nuovo le attenzioni del protettore di turno preferisce far la prostituta.Qui la vedremo organizzare lo sciopero delle sue colleghe contro l'amministrazione locale corrotta.Dopo tutte queste peripezie finalmente un finale lieto ci attende: ricompare Juan il suo grande amore,che non era morto,e i due finalmente insieme possono vivere la loro storia.
Questo libro è bellissimo;tra le sue righe ci sono tutti i colori e i profumi della terra in cui si svolge.E' un libro crudo e romantico,realistico e sentimentale,coinvolgente fino all'ultima pagina.La sua protagonista diventa la nostra eroina che con la sua bellezza e la sua passione ci coinvolge nelle sue battaglie e ci fa vivere i suoi sentimenti come fossero i nostri.
In questo libro c'è tutto, perchè oltre alla storia della protagonista ci troviamo immersi in quella della società e della terra in cui essa vive.
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Incompiuto
E' il primo libro che leggo di questa autrice.E forse ho iniziato dal libro sbagliato visto che è rimasto incompiuto a causa della deportazione e ,in seguito ,della morte dell'autrice nel lager di Auschwitz.Sono arrivata alla fine del libro e sono rimasta con la curiosità di sapere il destino di tutti i suoi protagonisti e con l'amarezza del sapere il motivo per cui il libro si è interrotto.Da quel che ho letto comunque il romanzo era ben strutturato,e mentre la prima parte (Tempesta in giugno) mi è sembrata un pò lenta e noiosa, la seconda (Dolce) mi ha veramente appassionato.Sicuramente leggerò altre opere della Nemirovsky.
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Di un libro una frase
Possibile che di un libro colpisca una sola frase?A me è successo:.."pensò non potesse esistere nulla di più forte di quello che stava provando.Si dovette ricredere la mattina in cui capì che il loro amore avrebbe generato presto un figlio,perchè questo s'era già sistemato dentro di lei COME UN CUORE DENTRO UN CUORE."Ed è una frase che si riferisce alla mia esperienza di madre.Il libro non mi è piaciuto,mi sono sembrati inverosimili i comportamenti descritti,le dinamiche familiari,addirittura la scelta dei nomi, quasi ridicola.Al dilà dell'argomento che fa parte della nostra storia e può essere d'interesse o meno, è proprio l'esposizione e la caratterizzazione dei personaggi che mi è risultata spiacevole.Un libro da non leggere.
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Ben scritto ma monotono
Il ricordare di un figlio sul proprio padre:un lunghissimo e ripetitivo monologo sui suoi difetti,sul suo egoismo,sul suo protagonismo,sulla sua violenza:lo odiamo anche noi, lo vorremmo vedere morto e sconfitto!E' un bugiardo cattivo e insensibile che si attribuisci imprese e meriti di ogni tipo.Ma ecco che finalmente quando il figlio adulto si decide a ripercorrere i luoghi della sua infanzia per smascherarlo e ridurlo a ciò che merita dando così soddisfazione anche a noi lettori, ecco che il figlio stesso sembra essere preso da una spossatezza incomprensibile che gli impedisce di portare a termine ogni ricerca iniziata. Un libro un po' esasperante e monotono che però si fa leggere tutto perché accende in noi un bisogno di vendetta e chiarimento contro tutto ciò che è egoismo,prepotenza,violenza e ignoranza.
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Noi cittadini del niente
La critica alla "civiltà industriale" si accompagna a d una altrettanto decisa critica a ogni sogno di un paradiso perduto. L'amore per la natura di Marcovaldo è quello che può nascere solo in un uomo di città. questo estraneo alla città è il cittadino per eccellenza. Tristezza.Tristezza in ogni racconto: quello del coniglio velenoso è terribile. E ironia. Ironia ovunque.Un libro che si legge in due ore, facile facile, ma che offre tanti, tantissimi spunti di riflessione. Più che attuale. Eppure ha più di 40 anni. Forse perchè i due momenti e sociali, quello a cui appartiene l'opera e quello attuale, in un certo senso coincidono, oppure forse perchè l'essere umano con le sue debolezze, i suoi desideri e le sue miserie rimane sempre lo stesso.
Calvino rimane un grande della letteratura italiana:ironico,pungente e sempre attuale.
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non mi ha convinta
No, questo libro non mi ha convinta.Ho letto la storia,ho cercato di esserne la protagonista,di vivere il contesto storico e sociale cui si riferisce:una Torino regia e prefascista e la famiglia nobile e rigida,aliena all'etica del lavoro e all'esternazione dei sentimenti.Ma no,non vengo trascinata nella storia. Vi è questa donna,Manuela Cuadrado detta Minù,prima bimba poi ragazza,che cresce in questa famiglia torinese fredda e convenzionale,alla quale viene imposta la scelta di un marito della sua stessa estrazione sociale in una rosa di cinque candidati.Fra questi lei sceglie quello che crede sia il male minore e inizia una vita matrimoniale senza amore nella quale da subito, invece di incolpare se stessa per aver subito l'imposizione del matrimonio senza reagire, incolpa il marito della sua perduta libertà.Nella realtà non cerca in alcun modo di conoscere veramente lo sposo,che davanti ad un muro di disprezzo e freddezza reagisce orgogliosamente facendola soffrire e tradendola pubblicamente.Purtroppo sono entrambi prigionieri di un'inadeguatezza sentimentale retaggio della rigida ed antiquata educazione ricevuta in famiglia. Dopo 10 anni di matrimonio Minù si decide a lasciare il marito per andare a vivere nella proprietà toscana ereditata dal fratello morto,la Bandita.Anche questa decisione avviene però in conformità con il comportamento dell'epoca, cioè senza dare scandalo, e , ancora una volta in modo vigliacco, cioè senza che ella cerchi un confronto diretto col marito.Solo dopo moltissimi anni essi si riincontrano e finalmente avviene la spiegazione tra i due:ma nemmeno questa volta in maniera diretta:ancora una volta Minù scopre dalla lettura di un carteggio del marito, i veri sentimenti che lui aveva sempre provato nei suoi confronti: la speranza che lei potesse vederlo per ciò che era veramente al dilà della sua apparente frivolezza e l'orgoglio che gli impediva di svelarsi a lei nella sua fragilità sentimentale. Durante gli anni passati separati, entrambi trovano qualcuno col quale esprimere il proprio lato sentimentale, ma solo alla fine del loro percorso si ritrovano insieme ormai fragili e anziani ma per la prima volta disarmati uno di fronte all'altra.Forse finiranno la loro vita insieme.
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la letteratura indispensabile
Se non ci si ferma davanti all'inconsueto uso della punteggiatura.Se si va oltre l'inusuale modo di accostare parole e frasi.Se si ha il coraggio di farsi prendere e trascinare in profondità dall'atmosfera d'incertezza e di disperazione che incombe su tutto il romanzo...Ecco che allora ci si accorgerà di avere di fronte un'opera davvero bella, che descrive con volontà ostinata una realtà tragica ,dove la fine della libertà e la perdita della speranza tingono di un grigio uniforme ogni cosa.Non fermiamoci davanti allo stile criptico dell'autrice,ma cerchiamo di entrare nella sua testa e nel suo cuore e la lettura diventerà più facile, sentendo ciò che lei sente , odiando ciò che lei odia, amando ciò che lei ama e sperando ciò che lei spera. La paura,l'ansia,l'incertezza,l'oscurità di una vita di regime ci deve dare il coraggio e la forza di sperare in un mondo libero.
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Gli uomini sono angeli nati senz'ali
E' un libro stupendo come tutti quelli che ho letto di questo grande autore, ma in particolare vi sono 3 descrizioni (quelle dell'Amore, della Corrida e del funerale dell'Infante) che per me valgono da sole il premio Nobel per la letteratura che gli hanno giustamente assegnato.Come al solito, leggere Saramago, è prendere la rincorsa e fare un tuffo nella possibilità dell'impossibile.Rende la storia un'avventura fantastica e ci confonde tra realtà e immaginazione.I suoi personaggi sono sempre profondi,umani e spirituali insieme,pieni di contraddizioni e certezze insieme.
Si è capito che mi piace da morire?
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Verità e verosimiglianza
Non mi piace Pirandello. Troppo lontano lo stile, antico il percorso di vita.E non è questione di epoca:ci sono scrittori del suo periodo che trovo davvero attuali sia nei contenuti che nella forma. Sentite però che genio questo vecchietto: -"La vita, per tutte le sfacciate assurdità, piccole e grandi, di cui beatamente è piena, ha l'inestimabile privilegio di poter fare a meno di quella stupidissima verosimiglianza a cui l'arte crede suo dovere obbedire. Le assurdità della vita non hanno bisogno di parer verosimili, perchè sono vere. All'opposto di quelle dell'arte che, per parer vere, hanno bisogno di esser verosimili." Beh, meglio di così non lo si poteva dire.
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L'inudibile suono delle lacrime
Una città, una nazione, forse un mondo intero diventano cechi.Solo una donna continua a vedere..la donna più sola del mondo..la donna più forte del mondo.Saramago ci racconta come questa cecità diviene vista consapevole della natura umana. All'inizio un pò lenta, dopo poco la storia ci trascina con sè, in un mondo angosciante,disperato,fatto di violenza e disperazione, di orrore e di squallore, e ci fa vedere con gli occhi dell'unica vedente rimasta, che è diventata gli occhi di tutti, e quindi accoglie in se la vista di tutti gli orrori che agli altri saranno risparmiati. Bello,bello,bello. -"Un suono quasi inudibile,come può esserlo solo quello delle lacrime che scorrono lentamente fino agli angoli della bocca dove scompaiono per riconìminciare l'eterno ciclo degli inspiegabili dolori e delle gioie umane."
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La signora Dalloway che c'è in noi
Giugno 1923. Oggi saremo la signora Dalloway.Da quando si sveglia a quando andrà a dormire.Vivremo i suoi sogni,le sue sconfitte,le sue rinunce,i suoi amori.Incontreremo i suoi amici e i suoi familiari e sfioreremo il destino di persone che senza conoscerla le passano accanto. Siamo tutte signore Dalloway? Un poco si.Ognuna di noi ha rinunciato a qualcosa, ha zittito se stessa, per il marito, per la famiglia,per i figli.E' sbagliato?E' un compromesso al quale non si deve acconsentire? Non lo credo più.Forse un tempo credevo che l'affermare se stessi dovesse essere sopra ogni cosa.Ora credo che anche la rinuncia della nostra soddisfazione a favore di colore che amiamo sia un'affermazione di se stessi.
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Finale strappalacrime
E' un libro che parla d'amore.L'amore materno, l'amore fra uomo e donna, l'amore fra amici, l'amore fra popoli, l'amore familiare. Non si può non commuoversi davanti a questa storia che è bella, ben raccontata e triste e a lieto e cattivo fine insieme. E poi la Mazzantini quando scrive è come una di noi,che vive le sue storie,le sue gioie e le sue delusioni come le viviamo tutti:con semplicità,difficoltà,rabbia,dolore,amore..insomma umanità.
Non va bene..sono tasti troppo facili da toccare.
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Il destino di nascer donna
Perchè un libro che ha compiuto 105 anni è ancora attuale?Perchè la donna dopo tante lotte,dopo tante conquiste non è ancora pari all'uomo?Perchè non riusciamo a liberarci dalle catene del dovere?E' la maternità?L'umanità in noi innata?Dove ci hanno portato i cambiamenti sociali ed economici di un secolo intero?Le catene che ci legano ci vengono imposte soltanto o nascono anche dentro di noi? Siamo ancora costrette a rinunciare per poterci affermare.Dobbiamo dimostrare sempre qualcosa in più per poter pretendere qualcosa. Senza libertà non c'è felicità..ma la donna non è ancora libera,e anche l'uomo in apparenza più moderno beneficia per consuetudine di questa disuglianza senza capire che beneficerebbe molto di più della totale uguaglianza. Leggiamo questo libro con un occhio al presente. _"Ed ero più che mai persuasa che spetta alla donna di rivendicare se stessa,ch'ella sola può rivelar l'essenza vera della propria psiche,composta,sì,d'amore e di maternità e di pietà,ma anche,anche di dignità umana."
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Come ho fatto a finirlo?!
Dovrebbe essere un noir? E' solo un brutto libro. Una indagine introspettiva che fa ridere, una pedofilia latente, e una trama confusa. Le motivazioni che portano alle azioni dei protagonisti sono inconsistenti e poco chiare e quella che dovrebbe essere la loro vena drammatica sfocia nel ridicolo. Un libro da non leggere e per me un autore da dimenticare.
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Sempre coraggioso
Beh la trama è tutta nel titolo no? E' lo svolgimento dei fatti che riserva delle belle sorprese!Non credo che la chiesa cattolica abbia accolto di buon occhio un libro del genere. Perchè al di la della bellezza del racconto,della sensibilità dell'autore,dell'umanità dei personaggi e della carica emotiva della vicenda,Saramago ci va giù bello duro! E' un grande. -"Dio non perdona i peccati che ordina di commettere." -"Gli atti non totalmente sinceri sono sempre in ritardo." -"Non hai imparato niente,vattene,gli aveva detto Pastore,e chissà,forse aveva voluto die che non aveva imparato a difendere la vita." -"Se gliene diamo il tempo il silenzio possiede la virtù,che apparentemente lo nega,di costringere a parlare." -.."i miei fratelli e mia madre sono coloro che hanno creduto alla mia parola nel momento in cui l'ho pronunciata,(...)mia madre e i miei fratelli sono coloro che non hanno bisogno di aspettare l'ora della mia morte per impietosirsi della mia esistenza." -"Perchè si sa per le parole pronunciate dal cuore non c'è lingua che possa articolarle,le blocca un nodo in gola e solo negli occhi si possono leggere." -"Il firmamento,quell'immenso occhio nero di Dio,punteggiato di quelle luci che sono il riflesso lasciato dagli sguardi degli uomini che hanno contemplato il cielo,generazione dopo generazione,interrogando il silenzio e ascoltando l'unica risposta che esso dà."
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Un maestro delle parole
Leggerei il racconto tenendo conto che è stato il primo romanzo esistenzialista italiano. Ma lo leggerei anche per il gusto di assaporare la potenza della scrittura di Moravia, le bellissime descrizioni di ambienti,stati d'animo,sogni,passioni che egli ci regala. In questo bellissimo racconto d'esordio i protagonisti sono tutti come ciechi nei confronti di coloro che li circondano.E' come se ognuno recitasse la propria parte senza saper ascoltare quella degli altri.E' come trovarsi sulla scena di un dramma dove si susseguono una serie di monologhi e dove gli attori,quando non è il loro turno,spariscono addirittura dal teatro.Ogni personaggio è chiuso irrimediabilnente nella propria ossessione: la madre nella gelosia che prova nei confronti dell'amante;la figlia nella sua decisione di concedersi all'amante della madre,che vede come unico modo di poter cambiare vita e che in realtà la porterà ad entrare a pieno titolo e finalmente rassegnata nella vita borghese;l'amante nel suo desiderio di possedere la figlia e i beni famigliari;il figlio nella consapevolezza della propria totale,completa,irrimediabile indifferenza.Anche se in alcuni momenti sembra che questo suo malessere sia dovuto più che al desiderio di una vita meno ipocrita e borghese,all'insoddisfazione di una vita priva di mezzi. -
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Render semplice ciò che non lo è
A me questo libro è piaciuto,mi è piaciuto come Calvino racconta in modo semplice storie che semplici non sono affatto.E anche il protagonista,Pin, mi è piaciuto e mi ha intenerito la tristezza di questo bambino che sta con i grandi,che non capisce e che nemmeno gli piacciono,perchè non sa stare con i piccoli, poichè non sa esser bambino chè nessuno glielo ha mai insegnato nè permesso. Di lui Calvino dice.."Pin si trova nel suo adesso,in mezzo ai grandi,gente insieme nemica e amica,gente da scherzarci insieme fino a sfogare quell'odio che ha contro di loro." Ho letto questo libro la prima volta a 15 anni.Lo rileggo adesso da adulta e lo apprezzo sinceramene di più.
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La tragedia dell'uomo impreparato alla tragedia
E' un libro molto bello.Che tocca tasti a cui credo ognuno di noi (in particolar modo se genitore) sia molto sensibile.Certo ognuno ha le proprie chiavi di lettura, e certo questo libro non parla solo del rapporto tra genitori e figli,del susseguirsi delle generazioni,del conflitto e della continuità insiti in esso.Parla dell'abisso tra ciò che vorremmo essere e magari (quasi sempre) non siamo,tra ciò che vorremmo il nostro mondo fosse e magari non è.Parla delle tensioni,delle lacerazioni,delle aspirazioni che ogni essere umano porta in sè, e della lotta che deve compiere per districarsi tra le cose (e le persone,e i sentimenti,che proviamo nonostante noi stessi) che ci spingono avanti e quelle che ci spingono contro un muro. E parla della società,della religione,dell'economia,del razzismo..Insomma Roth come sempre nei suoi libri alla fine ci mette un pò di tutto e ognuno di noi sceglie cosa mettere in primo piano. - La tragedia dell'uomo impreparato alla tragedia:cioè la tragedia di tutti. - Ricordi (...) di quando faceva loro intravedere come sarebbe stata da grande: l'amica adulta che un giorno avrebbero avuto.Ricordi,soprattutto,di quando erano ciò che i genitori sono per la maggior parte del tempo:gli esempi,gli aguzzini,le autorità morali,i cronisti dei doveri e degli impegni quotidiani.Ricordi,piuttosto,di quando tornavano ad incontrarsi,oltre le tensioni tra il dominio dei genitori e l'inconcludente incertezza infantile,ricordi dei momenti di respiro nella vita della loro famiglia in cui potevano,pacificati,tendersi serenamente le braccia.
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Com'è facile farci piangere!
L'unica cosa che la salva è che scrive bene .Per il resto le sue storie sono un insieme strappalacrime di disgrazie e luoghi comuni.E' troppo facile far piangere:scrive di tutte le cose brutte di cui abbiamo paura, di tutti i dispiaceri che prima o poi ognuno di noi passa,di tutti gli orrori che possono accadere.
Non so...questo tipo di libro non mi entra dentro..fa leva su emozioni troppo facili da smuovere.Mi fa piangere come una pazza ma non mi fa riflettere.E dopo che ho pianto non mi è restato dentro niente di nuovo da quello che già avevo, perchè ha parlato solo di cose che ognuno di noi già sa.Ecco, forse è questo il punto:i suoi libri ci piacciono perchè sono banali,perchè non ci portano mai lontano da ciò che siamo e che sappiamo già di essere. E allora non mi piacciono più, perchè uno scrittore non ci deve far piacere la banalità,ma ci deve scuotere con idee e pensieri che escono fuori dai nostri schemi e ci deve far pensare ,nel bene o nel male, ma pensare.
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Pazzesco
Ho letto questo libro la prima volta a 16 anni e non mi ha fatto una grande impressione.L'ho riletto ora a 44 anni e,ragazzi,che bello!! Bellissimi i personaggi,tutti pazzi,pazzi da legare!E stiamo parlando di un libro scritto nel 1957...quando per me erano tutti bacchettoni e lavoratori e la droga e l'alcool non li usava nessuno!Bel libro, bel viaggio,bei personaggi,belle storie..peccato non averlo letto in lingua originale...La prima parte forse è un pò lenta ma quel viaggio indimenticabile verso il Messico ,beh...uno spettacolo!
Questo è un libro inserito in un ben determinato contesto temporale e va giustamente letto in tal senso..eppure non vi sembra straordinariamente moderno? Credete davvero che questa pazza sete di esplosione e fusione nel e col mondo non sia comune a tutte le generazioni?Certo dopo la beat generation la gioventù ha avuto una possibilità diversa di esprimere i propri disagi e le proprie aspirazioni e ovviamente l'uso delle droghe ha reso diverse le dinamiche di interazione col mondo..però i giovani son giovani e, tutti, e sempre, vedono il mondo con occhi nuovi e lo scoprono ogni volta per la prima volta. Al di là di ciò mi ha colpito molto una frase che nel libro si rivolge agli indios messicani delle montagne e che mi è sembrata di un'attualità pazzesca: "Tutti tendevano la mano.Erano scesi giù dalle montagne dell'interno e dalle grandi altezze per tendere la mano a chiedere le cose che credevano offrisse la civiltà,e non si sognavano nemmeno la tristezza e le povere illusioni spezzate della realtà.Non sapevano che[...]un giorno saremmo diventati tutti poveri e avremmo teso a nostra volta la mano,come loro,proprio come loro." Mi vedo davanti agli occhi gli sbarchi a Lampedusa e la recessione economica che abbiamo alle porte.
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Il coraggio di seguire l'amore
Per me questo libro è stato prima di tutto il racconto di una grande storia d'amore vista al femminile.Descrive il coraggio di rinunciare a tutto il conosciuto per rincorrere e abbracciare un sentimento irresistibile senza pensare a dove ci porterà o a cosa ci porterà.Mi è parsa una bella storia,ai limiti del fantastico e del surreale come lo sono tutte le storie dell'autrice,ma bella lo stesso.E' anche la storia di un viaggio, materiale e spirituale, che porterà la protagonista a scoprire le risorse e le potenzialità della sua persona.Un libro da leggere.
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