Opinione scritta da ilardo
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marina...
Marina...
un titolo che già di per sé lascia intravedere un qualcosa di diverso all'interno della comune logica zafoniana. come l'autore stesso dichiara, è questo il romanzo che sente più legato a lui e questo lo si intuisce dalla piega molto più sentimentale ed emotiva che assume la trama rispetto alle altre sue opere. indubbiamente, questa è tra le più scarne, se così si può dire. sembra quasi che Carlos voglia lasciare al lettore il retrogusto amarognolo che induce il giovane protagonista a maturare un po' più in fretta, grazie a o a causa dell'esperienza vissuta nel romanzo.
vengono meno in tal modo le sue famosissime e dettagliate descrizioni fiammeggianti, l'euforia del dettaglio e il suo tipico "faro" puntato sulla vita,sulla personalità e sull'habitat del protagonista.
risulta quindi una storia più scorrevole, più sentita e spesso commovente, ma meno ricca del solito.
bè..ad esser sinceri, il brivido di Carlos lo si percepisce comunque, ma in forma diversa!;)
ps: i fedeli zafonisti non potranno sottrarsi dal leggere l'opera preferita del loro beniamino!
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Bomber
che dire del nostro Carlito?
che ormai noi adepti sappiamo a grandi linee a cosa mira il rito?
che quel suo animo fanciullesco tenta e ritenta di prender il sopravvento su di lui?
si...ed è qui che ci sorprende tutti. finalmente la maturità dell'ottimo scrittore, già improntata in tutti i suoi precedenti romanzi, trova il suo libero sfogo in questa alternanza di dislivelli, intromissione di personaggi pressochè geniali, in questa studiatissima congettura che non lascia nulla al vento e trafigge il lettore nella sua curiosità più sfrenata.
Barcellona, dal canto suo, è sempre lei...ma il modo in cui ce la espone, la protegge dietro una teca di cristallo, quasi fosse un gioiello troppo prezioso e delicato da poter toccare, troppo bello da non contemplare.
Caldo, seducente, il suo stile resta comunque integro, in un'avventura decisamente più chirurgica e costruita delle precedenti. stavolta ci hai messo la zampata in più,
vai così Carlos!
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le quattro cose utili...
eh si, come molti credo, sono stato anch'io un tantino "illuso" dalla descrizione presente in copertina e dalla copertina stessa.
assegno comunque un 5 allo stile che, nonostante sia piuttosto audace e fine ad un ristrettissimo target, devo ammettere che è molto personale, raffinato ed elegante, totalmente distante dal romanzo contemporaneo. spicca sicuramente per innovazione uno stile che però non trova riscontro nel contenuto, che giudicherei fine a sé stesso. ne risulta dunque un mattoncino dal tema epico, talvolta addobbato da modernismi simpatici. nel complesso, una lettura incostante.
questo è solo un parere da non-amante del genere. ecco, direi che per gustarlo a pieno bisognerebbe apprezzarne appunto il genere.
attendo calorosamente un nuovo "manoscritto" del buon Paul, sempre che esso approdi in altri continenti...
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il mastino di arthur
Imponente, suggestivo, la più avvincente avventura di Sherlock, dalle atmosfere cupe, misteriose e a tratti surreali, tant'è che si arriva addirittura a immaginarne risvolti fantasy. ma, ovviamente l'acume del nostro investigatore preferito saprà svelar l'arcano non senza le dovute difficoltà relative al caso. Holmes e Watson ormai li conosciamo, ma è sempre sorprendentemente piacevole vederli all'opera e esaminarne le sfaccettature. un Holmes imperscrutabile, ingegnoso, dalle stramaledette doti deduttive (motivo di invidia per noi aspiranti detective), e si, a volte cinico, ci guiderà alla soluzione del miglior enigma firmato "dottor Doyle"
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nobody!
il mio 5 al contenuto è giustificato dall'angosciante verosomiglianza alle circostanze di vita di una cerchia di soggetti apparentemente (o quasi) normali, ma che, come tutti del resto, celano insoddisfazioni, insicurezze, forti traumi vissuti. trovo esemplare il modo della Link di rendere ogni personaggio uno pseudoprotagonista, del quale egli stesso(o gli altri al posto suo) analizza la psiche, racconta la storia, elabora i pensieri, concretizza la personalità. è perlopiù un'amara tristezza a impregnarne la trama, il cui tema moralmente forte e contemporaneo di sfondo ne intensifica le emozioni. un giallo? il racconto di un amore impossibile? uno psicologico? un flusso di pensieri e paure? un messaggio di denuncia? una buona miscela di tutto. assolutamente da leggere, a parer mio
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hp 7
Semplicemente galattica questa chiusura del cerchio, in cui tutto viene svelato, rievocato, incastrato dolcemente e ci si appella al buon cuore della Rowling affinchè la serie non finisca...ma purtroppo non è così, si saluta dunque questo mondo avvolgente, sognante ma al contempo alternativamente realistico con un classico "arrivederci", che meritano solo quelle avventure che non abbandoneranno mai la nostra memoria e i nostri sogni nascosti di poter barattare la nostra realtà con quella di Hogwarts...
Nostalgicamente coinvolgente!
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