Opinione scritta da Rogerrabbit
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
La noia, la fuga e l'apparenza
quante volte abbiamo pensato di fuggire? Fuggire da una situazione, da un lavoro, da un amore...
Tutto ciò che, a un certo punto, è diventato insopportabile nella nostra vita, in un qualche tempo, in un qualche modo, ha generato in noi questo desiderio, almeno una volta...
E' questa la storia della fuga del protagonista dal suo quotidiano, prima minuziosamente progettata e lentamente descritta, sebbene mai dettagliata nei particolari del progetto in sè, ma solo nell'elencazione del "crescendo" quotidiano del disagio provato, quasi a ricercare l'approvazione e la solidarietà del lettore, e poi finalmente realizzata, perchè forzata dalle circostanze..
Ed è perciò una fuga disperata, angosciante, ben diversa da quanto previsto ma che, con alcuni colpi di scena, darà veramente una svolta alla sua vita.
Uno spaccato di vita "normale" molto realistico, ben raccontato, anche se in un alcuni tratti rischia un pò di annoiare per la ripetitività con cui l'autore, volutamente, descrive le giornate del protagonista e i suoi stati d'animo e che rivela, verso la fine, il grande inganno in cui ognuno di noi può cadere: credere all'apparenza o, meglio, a ciò che la nostra mente può dedurre dall'apparenza in base ai nostri schemi mentali..
Indicazioni utili
Amore e fragilità
Ho letto questo libro di Susanna Tamaro dopo tanto tempo che non leggevo più opere sue e l’ho trovato bellissimo e scomodo: dopo la tristezza, le domande, i rimpianti del protagonista, a cui inevitabilmente ti affezioni e per la cui vicenda ti commuovi e provi compassione, non ti aspetti di scoprire, qualche capitolo più avanti, un uomo diverso, abbietto, capace di azioni malvagie per le quali provi repulsione..
E’ così brava l’autrice a descrivere i sentimenti e le emozioni che non puoi non prenderne parte, non puoi non provare un moto di ribellione al cambiamento, di personalità e di moralità, del protagonista e non ti basta giustificarlo con l'inevitabile sbandamento o altre motivazioni psicologiche innescate dagli eventi avversi che hanno cambiato la sua vita, stravolgendola e privandola delle persone per lui più importanti, fonti di amore e felicità.. no, non ti basta perché sai bene che quel “nanerottolo”, il male che vuole prevalere, vive davvero dentro ognuno di noi e solo guardando e accettando la nostra e altrui fragilità possiamo amare veramente, con un sentimento e una volontà non onnipotenti ma reali, concreti e possibili solo dopo essersi riconciliati con se stessi e con Dio, come dimostra il finale, bellissimo e non così scontato, dove il perdono riapre nuove possibilità di vita.
Indicazioni utili
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |