Opinione scritta da Bizza
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Giallonero
Devo confessare di non essere una grande amante del giallo ne' del "noir" e neppure di spionaggio, ma ho letto questo romanzo perche' ho visto delle recensioni su dei blog e poi c'e' l'ambientazione storica e il romanzo storico, invece, mi e' sempre piaciuto. Pero' qui ho gettato la spugna abbastanza presto.
Premetto che la scrittura, lo stile,sono bellissimi. Ci sono delle descrizioni meravigliose, da alta letteratura. E' un libro molto colto, pieno di citazioni e di riferimenti storici. Ci sono anche dei bellissimi colpi di scena. Ma nonostante tutto questo, non mi ha catturata. Alla fine dei conti mi e' sembrato un romanzo un po' freddo. C'e' la ricostruzione storica ma non c'e' atmosfera. C'e' la cultura ma non c'e' l'arte, per non parlare dell'eros. Il protagonista non mi e' sembrato un essere umano ma,piuttosto, una figurina ritagliata nel cartone, e oltretutto il cartone - data l'epoca- e' in bianco e nero....
Puo' darsi che il mio giudizio sia condizionato dalla scarsa frequentazione di questo tipo di letture, quindi consiglio comunque questo romanzo a tutti gli amanti del giallo in tutte le sue varianti.
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Il freddo che appassiona
Non so se questo si possa a rigore definire un romanzo. La storia narrata e' accaduta davvero e la scrittrice la riporta in uno strano modo secco e non sentimentale, quasi oggettivo, freddo e molto efficace. Ho letto questo libro in una notte, perdendo il sonno.Non riuscivo a smettere.
La Tani non si dilunga sulle emozioni delle persone coinvolte da questa vecchia vicenda losca e inquietante - ambizione , invidia, odio., competizione-. Non scava nei loro sentimenti, non si interroga sulle ragioni delle loro azioni. Lascia che sia tu a farlo. E soprattutto non ti da' nessuna risposta. Lei riporta i fatti, semplicemente , con una tensione irresistibile. Il tutto nel quadro di una ricostruzione storica affascinante ma che non ha per niente il sapore del romanzo storico,del "come eravamo". Mentre leggi ti senti immerso/a nella New York di un secolo fa, una citta' tanto diversa da quella di oggi che conosciamo perlomeno dal cinema, e tanto piu' vera.
Di Cinzia Tani ho letto anche "Sole e ombra", che e' ambientato durante la guerra civile spagnola ed e' un romanzo storico, senza dubbio.Questa secondo me e' una lettura piu' interessante, appassionante e profonda. Forse proprio perche' non ti da' risposte, ma ti lascia alla fine con una serie di inquietanti interrogativi. Consigliatissima.
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Streghe in vacanza
Sono un po' perplessa su questo romanzo anche se lo consiglio. La cosa che mi è piaciuta di meno e' lo stile che mi e' sembrato piuttosto artificioso . I dialoghi sono senza virgolette, c'e' una quantita' di corsivi, maiuscoletti e trattini. A volte il paragrafo finisce senza il punto , ci sono espressioni di moda che personalmente mi hanno gia' stufata come "e però". La parola "CORRI" una volta è scritta con 25 "i" - le ho contate-. "Oppure" punto e a capo, eccetera...
Quasi 500 pagine per un romanzo sulle streghe che sembra un telefilm e che ha la profondita' di un telefilm. Non c'e' nessuno scavo psicologico e neanche un lavoro simbolico sulla figura della strega(mi viene in mente il libro "Donne che corrono coi lupi" e il capitolo sulla Baba Jaga: quello si', ve lo consiglio! - pero' non è un romanzo-).
Mi e' sembrato nel complesso un romanzo commerciale e a tratti appassionante ,che non lascia tracce e si puo' leggere in vacanza.
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Donne che lottano e vincono
Questa e' la mia prima recensione su Qlibri. Sono arrivata qui dal sito dell'autrice del romanzo, dove mi ero fiondata a cercare informazioni . Provo a postare un'opinione diversa, sempre personalissima.
L'ho letto in un giorno e mezzo... - lo stesso tempo che ci metto a rileggere i miei romanzi preferiti della Austen-, anche se cercavo di costringermi ad andare piano per poter gustare di piu' il piacere della lettura. E' una storia complessa, sicuramente. C'e' di mezzo il fascismo, Anita Garibaldi, la psicoanalisi... Ma e' anche una storia scorrevole, intrigante e commuovente (penso alla morte di Anita e della madre,e al finale pirotecnico) e persino divertente in certi momenti (penso alla scena della zia e dell'attore che non riescono a consumare l'amplesso-), dove si staglia il personaggio della protagonista, un'eroina molto particolare, perche' lei... non parla!!
Elsa e' un personaggio bellissimo. Una ragazza che vuole esprimersi ma non ci riesce, lei vuole un ruolo attivo nella vita, vuole essere come sua madre -che ha cercato di seguire i suoi desideri, ma ha incontrato ostacoli tremendi - e non come sua zia, che e' rimasta invece bloccata nel ruolo di angelo del focolare. La prospettiva femminile nella storia mi è sembrata interessante , il discorso su come le donne riescono, o non riescono , ad esprimersi nella societa'. Anche a livello psicologico, e di queste cose un po' me ne intendo ,la problematica della protagonista e' trattata in modo molto corretto - e non era facile-. Ma comunque tutti i personaggi sono ben delineati e tutti si evolvono, non solo quelli femminili.
Secondo me questo e' un libro che si presta a diversi livelli di lettura. Un primo livello fa pensare che sia un semplice romanzo storico, che ti puo' piacere oppure no. Lo puoi trovare buono o cattivo sul livello della costruzione, dell'ambientazione e della lingua (a me personalmente e' sembrato proprio di fare un tuffo in un mondo che per fortuna non c'e' piu').Ma se uno ci guarda attraverso, e lascia emergere i significati profondi, puo' avere qualche bella sorpresa. Quindi decisamente lo consiglio.
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