Opinione scritta da amedh74

19 risultati - visualizzati 1 - 19
 
Fantasy
 
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    15 Marzo, 2013
Top 500 Opinionisti  -  

Senza infamia e senza lode

Lo stile narrativo scorre e abbastanza e risulta piacevole. È scritto in maniera volutamente informale, essendo la storia narrata da ragazzi appena adolescenti, eppure a tratti risulta un po’ forzato e macchinoso.
La trama è comunque avvincente e dopo un inizio tranquillo, comincia a crescere di intensità e velocità, intrigando il lettore all'interno del mistero e portandolo verso la verità.
L’ambientazione del libro è affascinante, i personaggi sono piacevoli, caratterizzati senza troppa profondità ma sufficientemente per non essere scontati o piatti, con alcune eccezioni di personaggi complessi e molto interessanti.
Dopo un inizio un po’ lento e anonimo, il libro diventa subito interessante e alla fine diventa quasi magnetico, lasciando una sensazione di nostalgia e tenerezza al termine della storia. Dopo le quasi quattrocento pagine di racconti, emozioni, pensieri, ed eventi, ci si sente partecipi della storia come si fosse vissuti sull'isola insieme ai protagonisti del libro, e questo è un merito per lo scrittore, perché saper coinvolgere il lettore è sempre una dote rara.

È un libro senza pretese ma ma una lettura piacevole, che non consiglierei a tutti perché alcuni potrebbero ritenerlo infantile e inverosimile, ma che a un buon sognatore può regalare ore di buon divertimento.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    21 Febbraio, 2013
Top 500 Opinionisti  -  

Lo que esconde tu nombre

Un romanzo che in Spagna è uscito un po in sordina, poi però grazie al passaparola ha venduto milioni di copie.......e proprio al passaparola arrivo ad acquistare il libro della Sanchez.
Il titolo originale è " lo que esconde tu nombre" ( quello che nasconde il tuo nome) e avrebbero fatto bene a mantenerlo così : rende molta piu giustizia alla trama.

Questo libro racconta una storia d’amore e di coraggio, di amicizia e di lealtà. L’inizio è un po’ noioso in quanto l’autrice si sofferma a descrivere qualsiasi cosa a discapito degli avvenimenti principali.
È un romanzo pieno di punti bui e di cose nascoste, in attesa che qualcuno possa far luce su di essi. Infatti spesso dietro l’apparenza si nasconde il vero io che in alcuni casi può essere colmo di bugie e cattiveria.
La trama è interessante l'argomento anche, però non mi sono piaciute le descrizioni frettolose per i personaggi e minuziose per cose meno importanti
Il romanzo è scritto su una doppia narrazione e l’autrice riesce però nel complesso a non far mai perdere il filo nonostante l’intreccio intricato.
Deboluccio e frettoloso il finale.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...





Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    08 Febbraio, 2013
Top 500 Opinionisti  -  

Il piccolo princepe indiano

È bello incontrare un libro così, che parla di religiosità in modo serio ma non serioso: Piscine, il ragazzo protagonista di "Vita di Pi" di Yann Martel ricorda il Piccolo Principe di Saint Exupéry nella tenerezza che riserva a tutte le forme di vita di un mondo che gli sembra espressione di un amore universale. E come il Piccolo Principe con la volpe, dovrà addomesticare un animale selvatico: ma nel suo caso si tratta di una tigre del Bengala adulta e affamata, scampata insieme a lui da un naufragio e ospite della stessa scialuppa di salvataggio, in balia dell'oceano Pacifico.

L’autore ci trasporta con le sue parole in una realtà quasi incantata, racconta in modo ben argomentato il mondo animale e i rapporti che regolano il mondo umano a quello animale.
Impareremo piccole perle e curiosità sul regno animale e non, conosceremo il nostro protagonista, meglio conosciuto come Pi, attraverso la sua voce ed i suoi pensieri.

Vita di Pi è un romanzo che mescola fantasia, assurdo, azione e riflessione ma non si può individuare un autentico sfondo filosofico all’interno di quest’opera, c’è un sincero ed appassionato studio dell’umanità, diversi spunti di riflessione d’importanza vitale ma che è difficile definire come prettamente filosofici, o prettamente teologici; è sicuramente uno di quei testi che ha la magia di scatenare dentro ogni lettore infinite domande, un libro da leggere e rileggere.

IL FINALE E' STREPITOSO:Sta al lettore percorrere il delicato cammino sul filo d’inchiostro che lo condurrà ad un doppio finale inimmaginabile nonostante le anticipazioni che lo stesso Pi dà all’inizio, un finale a scelta, o forse un finale che illude sul sottile confine fra verità e menzogna o, ancora, un finale che spiega cosa risulta più comodo conoscere per esseri umani, che sono così lontani dal vero, dal divino e dall’assoluto.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    08 Febbraio, 2013
Top 500 Opinionisti  -  

voglia di India.........

Mi ha fatto venire voglia di andare in India. Non ci troverete grosse descrizioni di paesaggi, ma una serie di sensazioni che vi verrà voglia di vivere in prima persona: l’abbraccio caldo di una città affollata intorno a voi, che vi illuda di sciogliere i nodi del vostro cuore, ad esempio.

Il lucente sfolgorio dei sorrisi della gente che pullula nelle strade di Mumbai. E che sorride, sempre e nonostante tutto quello che noi potremmo classificare come ‘bruttura’, e tormentosa prova per i nostri sensi, come gli invadenti odori delle strade, o la povertà estrema dell’abbigliamento dei più.

Vi verrà voglia di vedere le buie colline dell’Afghanistan, magari, dopo aver letto del periodo passato dal protagonista in mezzo ai combattenti mujaeddin, fra i mondi di quel tormentato paese. E vi verrà voglia di continuare a leggere, man mano che proseguirete nella lettura di queste splendide 1150 e rotte pagine.

Pagine in cui conoscerete il senso di smarrimento mentale a cui porta l’amore vero, e gli errori a cui può condurre il viscerale bisogno di sostituire un padre assente da sempre. O gli abissi in cui si può cadere dopo essere stati separati dai propri figli, come accade al protagonista.

Per la cronaca, il protagonista ha impiegato 13 anni per scrivere questo libro, le cui prime 600 pagine di bozze sono state composte in prigione, e sono andate distrutte, nella loro prima stesura. Gregory D. Roberts è infatti un ex professore di filosofia australiano che, disperato per la fine del suo matrimonio e l’allontanamento di sua figlia, si è dato alla droga, per poi finire in carcere con una condanna a venti anni per rapina a mano armata.

E’ riuscito poi, a soli 30 anni, a fuggire da un carcere di massima sicurezza approfittando della presenza di alcuni operai calandosi dalla porta principale con una fune. Roberts ha veramente passato vari anni in India, dove ha abitanto (come racconta) anche in uno slum, riuscendo a conoscere nonostante il suo carattere apparentemente schivo, miriadi di persone. E lì ha ricevuto il suo nuovo nome, Shantaram.

Personaggi che gli hanno colorato la vita di fuggiasco di battute ironiche e memorabili, sorrisi ampi come il mondo (impossibile non innamorarsi della sua guida indiana, il meraviglioso Prabaker, che vi metterà di buonumore con le sue battute).

“Anche mentre venivo torturato nella peggiore prigione indiana pensavo: prima o poi questo lo scriverò in un libro”, ha dichiarato una volta lo scrittore, che tutte le sere, nella sua vita ‘balorda’, come la definisce, ha sempre trovato tempo per annotare su un taccuino frasi impressioni e ricordi della sua giornata. Dopo 13 anni ne è nato un libro. Imperdibile

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
170
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    07 Febbraio, 2013
Top 500 Opinionisti  -  

Non male!!!!!

Un romanzo piacevole, anche se non so come giudicarlo. È scritto in modo davvero coinvolgente, con un linguaggio molto fluido e sciolto.

Un romanzo horror ben gestito, con un intreccio che spezza la storia e porta il lettore a chiedersi continuamente come andrà a finire.

Tuttavia, forse a causa anche dell’intreccio e del numero di personaggi introdotti, Niceville mi ha fatto perdere il filo più di qualche volta: spesso non ricordavo chi fosse quel personaggio e del perché facesse parte della storia.

Carsten Stroud sa come agganciare il lettore, sa scrivere e su questo non ho dubbi. Ho divorato il suo romanzo, ma resto comunque scettico sulla qualità dell’opera e sul suo reale valore all’interno del genere narrativo.

Di sicuro un horror completo, che unisce il poliziesco al sovrannaturale e una storia fatta di tante storie contenute una nell’altra. I personaggi hanno un loro passato e quel passato ritorna e è parte integrante della storia.

In conclusione credo che Niceville sia un romanzo da leggere, ma senza troppe aspettative. Non è un horror che colpisce, che lascia il segno, anzi è più un poliziesco con qualche connotato horror. Posso dire che l’autore sembra aver distinto i due aspetti della storia, come se volesse alternare la realtà al sovrannaturale e mai mescolarla. E quando questa mescolanza c’è, non prevale mai.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    24 Agosto, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

grande NOIR

Faletti abbandona i romanzi in stile USA e passa al noir all'italiana!!!!
Si legge tutto d’un fiato.
Catapultandoti negli anni, 70 riporta alla vita atmosfere di anni passati, attraverso un susseguirsi di oggetti e marche di quegli anni, prezzi espressi in lire, e luoghi di una Milano che non c’è piu'

Riesce anche a sospendere il fiato, poi, quando la trama ci svela che nulla di quello che circonda (BRAVO)il protagonista è come lui crede che sia.
E a Bravo non si può fare a meno di affezionarsi: duro dal cuore spudoratamente tenero (forse anche troppo sentimentale in certi passaggi, per i miei gusti) che non ha mai ammazzato nessuno. E che vive nel tormento di un sospetto che non lo abbandona, da anni.

Solo che quel sospetto, in pochi giorni, la vita glielo scioglie davanti agli occhi, sballottandolo da una parte all’altra della sua scacchiera esistenziale e rendendolo protagonista di un gioco molto, molto più grande dei suoi affari da protettore. In mezzo, il mondo del terrorismo e della corruzione politica di un’Italia molto più simile a quella del tempo presente di quanto vorremmo.

10 e lode.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
60
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    22 Agosto, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

sceneggiatura perfetta

Da qualche parte ho letto che di questo libro s’era parlato di farne un film con De Niro. Non c’è da meravigliarsi, perché la trama è a dir poco perfetta così come Winslow l'ha pensata e poi distesa sulla carta. Frankie racconta il suo crudele inverno, forse l’ultimo, la sua sconfitta che è già una sconfitta ancor prima di venir impallinato da qualche giovane affiliato, che dei vecchi metodi non conosce niente, che non sa nulla delle regole d’onore e dei modi per agire e uccidere. La sua lunga esperienza gli salverà forse la pelle, ma in cuor suo sa già che ormai la vita, la sola che ha amato veramente, è finita nel momento in cui il suo nome è stato pronunciato da qualcuno della mala. Non rimane che da capire chi lo voglia morto tra i molti nomi che hanno costellato il suo passato violento. Costruito con incastri precisi, sincronizzati per scorrere via lisci, questo è il romanzo perfetto per giornate fredde e tempestose, dove si ha tutto il tempo necessario per seguire la fuga di Frank attraverso lo stato della California. Va bene, a volte questo sessantenne brizzolato potrebbe apparire logorroico, ma non è poi un grosso difetto, considerando la sua posizione delicata. Quando alle calcagna hai qualcuno che ti vuole morto, ti fai parecchie domande. C’è un momento, nel libro, durante il quale l’oceano che si gonfia di onde grandi e possenti diventa una metafora della vita di questo killer, che non potrà mai smettere di essere tale. Il suo cupo e profondo brontolio non smette di agire durante tutta la fuga di Frankie ed è questo un dettaglio da non sottovalutare. Perché ti fa capire una certa profondità di sentimenti che l’autore ha voluto di sicuro trasmettere al lettore, evitando di proseguire col la pura tensione narrativa data dal thriller. E su questo ci scommetterei qualche cosa. È un romanzo che ho apprezzato, perché ti dice cose importanti, nonostante a pochi metri colpi sparati a bruciapelo freddino uomini, che cadono immancabilmente in una pozza di sangue e vetri infranti.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi erotici
 
Voto medio 
 
1.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    22 Agosto, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

come ha fatto a vendere così tanto?

L'ho comprato anch'io!!!!!
ecco come ha fatto a vendere milioni di copie.....
Lascia perplessi la mancanza di spessore dei personaggi, che non si prendono il loro spazio nonostante di pagine ne abbiano più che a sufficienza.
Ana, è pensata per essere divertente e autoironica, ma non fa ridere.
Mr Grey dovrebbe essere misterioso e affascinante, ma non incuriosisce.
nsieme annoiano mortalmente!
Critiche a parte, il libro scorre, ma non lascia niente. Un programma d'intrattenimento.
Ogni estate un noto marchio di gelati s'inventa nuove versioni del suo prodotto di punta. Quest'anno abbiamo anche la variante cartacea. ma che Gusto sia proprio non si sa!!!!!!!!!!
Non leggerò il seguito!!!!!!!!!!!!!!!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    22 Agosto, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

la rivincita dei dalit sui bramini

Ayyan Mani vive a Bombay in uno squallido chawl, “alveare di diecimila abitazioni” dove solo un matrimonio ben riuscito può convincere un uomo a rincasare. Ayyan Mani lavora come impiegato nel prestigioso istituto per la Teoria e la Ricerca, dove scienziati bramini si affannano a inseguire una verità astratta e ridicola, uomini integerrimi si abbandonano a passioni profane e menti superiori perpetuano la più antica divisione tra caste.

Ayyan Mani è un dalit, un intoccabile, ma ha una mente acuta e sottile, di cui si servirà per farsi gioco delle “intelligenze superiori” dei bramini e realizzare la sua vendetta. Una vendetta personale che è anche quella dell’intera casta degli intoccabili, breve momento di riscatto da una vita resa povera e mediocre a causa di una tradizione ingiusta, di una Storia ingiusta.

Il Gioco di Ayyan di Manu Joseph è dunque la storia di una rivalsa, ottenuta ricorrendo all’astuzia e all’intelligenza, ovvero a quelle virtù che gli scienziati bramini negano ad Ayyan e alla sua gente. Questo “gioco” non prevede spargimenti di sangue, né rivolte epocali, bensì mira a umiliare i bramini, privandoli del podio loro riservato dagli avi per scaraventarli in quella dimensione materiale, carnale e caduca, da cui si ritengono esenti. Per farlo, Ayyan avrà quale aiutante e ignaro complice suo figlio Adi, un bimbetto sveglio e affettuoso che, grazie ai raggiri del padre (e a una buona dose di fortuna), assurgerà all’attenzione dei media come precocissimo genio della matematica. Un genio dalit!

Il romanzo di Manu Joseph, ha una trama che conquista il lettore, destinato a rimanere irrimediabilmente affascinato dallo stile accattivante e deliziosamente ironico dello scrittore indiano, da una storia che riesce a far diventare gli asettici corridori di un istituto scientifico teatro di una vendetta personale e di classe, dai personaggi vividamente caratterizzati, tra i quali si distingue Ayyan, di cui ci si scoprirà complici compiaciuti (perdonate l’allitterazione) nel suo gioco ironico e spregiudicato.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
40
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    24 Mag, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

ecco perchè "hunger" games!

Meglio del primo:

Di solito i libri di mezzo delle trilogie non sono mai affascinanti come i primi o esplosivi come i terzi.
Ma non ne “la ragazza di fuoco”: il ritmo della narrazione è così perfettamente bilanciato tra momenti di calma, momenti adrenalina pura e momenti di shock completo che è impossibile smettere di leggere.
Tutto quello che accade in un solo libro. altri autori, (mi viene in mente il buon Martin) , ne avrebbero scritti 10… Eppure, a dispetto della densità della storia e della sua ricchezza, la lettura scorre accattivante, parola dopo parola.
Come nel primo libro ci si barcamena tra le inquietudini, le paure e le emozioni dei protagonisti, ed è impossibile restare impassibili davanti alla raffinata crudeltà di queste pagine.
Quello che colpisce, è la capacità della Collins di unire azione e colpi di scena alla profonda introspezione dei personaggi, cosa che non risulta mai inopportuna in quanto il ritmo della narrazione rallenta si ferma accelera e riparte dalla prima all’ultima pagina( e non necessariamente in questo ordine).
Impossibile vivere l’avventura senza vivere i personaggi.
NON ricordo altri libri in cui il meccanismo fosse così ben congeniato; molti autori ci riescono bene o benino, ma in modo così evidente non mi era mai capitato di leggere.
Il finale poi……mai letto niente di così coerente e perfetto.
Finisce in un crescendo di amozioni per cui alla fine dell’ultima riga ti viene FAME…….di leggere il 3° volume.

Ora ho capito perchè hunger games!!!!!! no?

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
51
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    22 Mag, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

bello...quasi come l'ombra dello scorpione

La trama di questo libro, almeno nella prima metà, richiama alla mente del lettore un altro grande romanzo kinghiano, “L’ombra dello scorpione”, per i toni catastrofistici (qui una cupola su una cittadina, là un’epidemia di un virus che riduceva la popolazione degli Stati Uniti e forse del mondo intero a poche migliaia di persone), per i volumi decisamente ponderosi in termini di pagine ma soprattutto per il carattere corale della narrazione. In entrambi i romanzi i protagonisti risultano un manipolo di uomini e donne più che normali, che utilizzano l’ingegno ed il coraggio per cavarsela e rendere giustizia alle loro vite e a quelli che la vita l’hanno persa.

veniamo alle note negative: IL FINALE

Un po’, almeno a parere mio, il problema è insito nella spiegazione che ad un certo punto l’autore dà di questa cupola. Una giustificazione era d’obbligo, e poteva essere di varia natura, volendolo. Ha preferito quella forse più semplice, che non vi dirò quale sia, che non mi ha soddisfatto appieno.
Certo è che la penna dello scrittore c’è e si sente ad ogni pagina: pur priva del mordente de “L’ombra dello scorpione”, riesce a trascinarti fino in fondo alle sue 1036 pagine come se niente fosse, arrivando al finale trascinando il lettore in un vero stato di ansia.
King, è noto, ama i lieto fine, ma ad una cinquantina di pagine dalla fine viene davvero da chiedersi se questa cupola si leverà mai, se veramente tutte queste persone (i personaggi che abbiamo imparato ad amare ed odiare, e non mancano nè gli uni nè gli altri) perderanno le loro piccole vite a causa di questa “cosa” inspiegabile…
Non voglio dirvi altro.

Impossibile non menzionare la ricchezza del parco personaggi, specialmente quelli negativi, che assumono uno spessore così realistico da suscitare moti di odio spontaneo nel lettore. Per contro, abbiamo notato un po’ di debolezza per i “buoni”, che in linea di massima sono buoni senza ombre e si riconoscono come tali fin dalle prime pagine. I cattivi sono stati disegnati con molta più cura, ecco, e se ne potrebbe parlare per ore intere.
Ma non lo farò: le vostre ore, saranno impiegate meglio che non nella lettura di questa recensione, ovvero leggere direttamente il libro originale il prima possibile.
Godetevelo che ne vale la pena.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
70
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    22 Mag, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

il mio libro preferito

Inutile negarlo con me Stephen King sfonda sempre una porta aperta.
Solo lui è in grado di farmi divorare più di 600 pagine in meno di una settimana, farle scorrere come acqua, una dietro l’altra, senza percepire affaticamento nella lettura o noia (o fame o sonno, se è per questo). Il Miglio Verde non è altro che una grande conferma. Un grande classico moderno, un successo datato 1996 ma appuntamento assolutamente da non mancare per chiunque voglia considerarsi un appassionato Kinghiano ma anche per chi desidera una storia delicata e cruda allo stesso tempo, narrata con maestria incomparabile.
La storia è abbastanza nota, anche grazie all'altrettanto famoso film con Tom Hanks nei panni del protagonista e narratore.
La storia narra di un periodo piuttosto breve, qualche mese, all’interno del braccio della morte di un penitenziario del Maine negli anni ’20 ed in particolare la vicenda degli ultimi mesi di vita di una creatura tanto straordinaria quanto fragile, che, proprio a causa della sua incapacità di difendersi e del generale razzismo imperante dell’epoca, è stato incompreso nelle sue azioni ed è stato condannato alla sedia elettrica.
Contrariamente a quanto si potrebbe credere, Il Miglio Verde non è mai angosciante o claustrofobico, permeato dal senso di morte incombente. Attraverso il magistrale stile del Re, il lettore non può che percepire una calma ed una pacatezza che dà a tutta la narrazione una connotazione sognante, onirica, favolistica, rendendo anche i dettagli e le scene più incredibili pazzescamente possibili.
Come l’autore ci ha ben abituati, il fiore all’occhiello di questo libro sono i personaggi. Vividi, definiti, precisi fino nel millimetro, vivi in ogni più piccolo difetto e mania. Con dei personaggi così e la ben nota prosa di King non è possibile perdersi in una lettura di questo genere.
La storia è appassionante, il desiderio di scoprire il finale è pressante, sebbene il lettore si accorgerà, esattamente come i protagonisti, che un lieto fine non è possibile.
Ma in fondo un lieto fine a questo romanzo così particolare sarebbe veramente un lieto fine?
Al Fedele Lettore l’ardua sentenza.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
50
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi storici
 
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    22 Mag, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

Venezia vista da dietro

Opera di esordio di Newark, la trama è brillante interessante e ben costruita, e anche con buon ritmo.
Unica nota stonata( volendo essere molto pignoli) è il forzato utilizzo di generi alimentari impossibile da reperire all'epoca in cui è ambientato il romanzo.
Infatti ci troviavo nella venezia del 1498 e gli alimenti in questione(cacao patate pomodoro e caffè) non sono ancora stati introdotti in europa e tanto meno utilizzati nelle tavole.
L'autrice è consapevole di questi anacronismi e dedica una nota in apertura alla questione, ma trovo superflua la scelta del loro utilizzo nel libro in quanto non sono assolutamente indispensabili nello svolgimento della trama.
Comunque, la descrizione di Venezia è veramente evocativa ed efficace, evidenziandone le caratteristiche più celebri così come quelle più recondite e nascoste.
Lettura consigliata a tutti coloro che stanno cercando un romanzo scorrevole, chiaro ed intelligente, in grado di far sorridere ma anche di far riflettere.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
40
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    22 Mag, 2012
Top 500 Opinionisti  -  

senza infamia e senza lode

dopo aver scandagliato varie recensioni e critiche ho notato questo libro ha ricevuto pareri molto contrastanti
Personalmente, ritengo si tratti di un buon libro anche se certo non uno dei migliori del genere piratesco(che amo molto); l'impressione che ho avuto è che questo romanzo sia stato pubblicato a forza, visto che è stato trovato nel pc dell'ormai defunto autore. Probabilmente era da rivedere ed ultimare. Mi spiego: La trama, per quanto articolata, presenta diversi punti poco chiari e la suspense non è quella che ci si aspetterebbe da questo autore. C'è da dire, inoltre, che ogni tanto si eccede un po' con la fantasia, arrivando a parlare di un mostro che ricorda decisamente il "kraken" del film "I pirati dei Caraibi". Anche i personaggi non sono ben caratterizzati e d'impatto, cosa cui di solito Crichton ci aveva abituati.
Questo romanzo era forse ancora "in corso d'opera" e per questo motivo presenta caratteristiche che lo differenziano decisamente dalle sue altre precedenti fatiche. Se l'autore non fosse mancato così all'improvviso, il risultato finale del libro sarebbe stato di certo molto diverso da quello che è stato invece pubblicato e che dà tanto l'idea di una prima stesura ma, nonostante tutto, resta una bella storia, scorrevole e che rappresenta l'ultima fatica di un uomo che ha regalato tantissime emozioni ai suoi lettori.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
20
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    30 Dicembre, 2011
Top 500 Opinionisti  -  

.........da assuefazione parola di Stephen King

Il Nord America è stato distrutto. Sulle sue ceneri è nato lo stato di Panem. Panem è composto da 13 distretti, governati da Capitol City. Inizialmente la capitale assicura prosperità a tutta la nazione. Ma i distretti più poveri si ribellano e Capitol City li sconfigge, distruggendo il… tredicesimo distretto. Come punizione per questa ribellione, da 70 anni, ogni anno, un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni, appartenenti ai 12 distretti rimasti, vengono scelti attraverso una brutale lotteria e obbligati a partecipare a The Hunger Games, un evento televisivo (un reality show) in cui i partecipanti, altrimenti detti “tributi”, sono gettati in una vasta arena all’aperto e costretti a sopravvivere per alcune settimane. E visto che… ne resterà soltanto uno, l’unica speranza di uscirne vivi è… uccidere tutti gli altri.

Un romanzo dove l'istinto di sopravvivenza la fa da padrone, costringendo i partecipanti di questo feroce e selvaggio "reality" a compiere azioni immorali e spietate (ma, ahimè, tremendamente verosimili). Una volta che inizi a leggerlo, ti senti completamente rapito e vivi gli Hunger Games insieme a Katniss, sei dalla sua parte e comprendi la sofferenza e frustrazione anche perchè i suoi sentimenti e i suoi pensieri durante il gioco sono messi a nudo. Un romanzo dal ritmo serrato e mai banale. Quando pensi "e che altro potrebbe mai succedere adesso?"..... BAM!! Colpo di scena e si ricomincia da capo. Altro che "young adult". Come ho letto da qualche parte: "..... Ha appassionato i giovani e tutti gli adulti che hanno avuto il coraggio di leggerlo".

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
70
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    30 Dicembre, 2011
Top 500 Opinionisti  -  

Omer Simpson con licenza di uccidere

Il protagonista è Odell Deefus un americano spilungone 21enne bianco col nome da nero, che racconterà in prima persona le sue pazzesche disavventure capitategli dal momento che decide di recarsi a callisto per arruolarsi nell'esercito degli statiuniti.

L'autore, che scrive dall'outback australiano e comunica solo via mail(come si legge nella quarta di copertina) ci presenta una storia dell'america di Bush post 11/9 talmente improbabile da risultare plausibile.

Il nostro antieroe Odell con scene che ricorsano Omer simpson sarà trascinato in un vortice di eventi tra cadaveri, spacciatori, telepredicatori senza scrupoli, agenti della CIA e molto altro( tra cui una visitina a guantanamo) il tutto raccontato con un linguaggio volutamente sgrammaticato(complimenti al traduttore) che risulta però semplice e scorrevole.


Krol unisce paranoia, apocalisse e ironia sotto forma di noir/thriller. Il risultato supera le premesse.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
40
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    29 Dicembre, 2011
Top 500 Opinionisti  -  

Silver vs Grinta... arbitra Faletti.

Scritto benissimo alla Falettiana maniera, con la novità di un' atmosfera cupa e malinconica, questa è la storia di un uomo solo e di suo figlio,
E' la storia di un padre e di un uomo smarrito.
E' la storia di un padre e un figlio che non solo si ritrovano, ma si ritrovano più uniti che mai.
Ambientata nel mondo del calcio; Silver (anti-eroe dal passato tormentato, sulla via della redenzione), intravede la possibilità che suo figlio ripercorra la sua triste carriera da detenuto sospettandolo implicato nel calcio scommesse... farà di tutto per evitarlo.

Ne esce un racconto pieno di sentimenti veri.

Si legge in un sol boccone

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
91
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    29 Dicembre, 2011
Top 500 Opinionisti  -  

Il Forrest Gump svedese e scaltro.

Allan è il pirotecnico protagonista della storia....il giorno del suo centesimo compleanno fugge in ciabatte dalla finestra dell'ospizio e si imbatte in una valigia piena di denaro(sporco)...hanno inizio le sue pazzesche avventure, raccontate in parallelo con le sue altrettanto esilaranti avventure dei sui primi 99 anni.
Con l'umorismo di Jonasson ci si diverte da matti rivivendo tutti i fatti salienti della storia mondiale del secolo scorso....
Allan, con la passione dell'acqauvite della nitroglicerina e con una buona dose di fortuna incontrerà e sopravviverà a tutti i personaggi che hanno fatto la storia. Dal generale Franco a Truman da Stalin a Mao Tze Tung e così via tra mille vicende e mille personaggi storici.
Un libro bello da assaporare, irriverente verso false morali e religioni, nella piena consapevolezza di ipocrisie e "fragilità" umane.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
amedh74 Opinione inserita da amedh74    29 Dicembre, 2011
Top 500 Opinionisti  -  

PULP WINSLOW

circa 700 pagine di assurda realtà centroamericana degli anni 80/90.

Un grande noir, uno scorcio sulla politica estera degli Stati Uniti in America centrale negli ultimi 30 anni, per raccontare storie di potere (il potere del cane), di amicizie e amore.

In un contesto in cui la vita umana vale meno di un narcodollaro Winslow ci propone una innumerovele quantità di spietati personaggi a cui incredibilmente ci si affeziona.
La trama è avvincente, brutale e cruda, in una parola "PULP".
Il Romanzo scorre veloce pagina dopo pagina in un susseguirsi di eventi sanguinosi che generano a catena altri eventi sanguinosi.
Winslow racconta la guerra ai cartelli della droga servendosi dei sui fantastici personaggi che paradossalmente nonostante siano spietati criminali sono comunque mossi da sentimenti umani...o quasi.

Lo metto tra le migliori letture di quest'anno.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
ELLROY, ROMANZO CRIMINALE, PULP FICTION, SCARFACE,
Trovi utile questa opinione? 
60
Segnala questa recensione ad un moderatore
19 risultati - visualizzati 1 - 19

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Chimere
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Quando ormai era tardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il carnevale di Nizza e altri racconti
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La fame del Cigno
Valutazione Utenti
 
4.8 (2)
L'innocenza dell'iguana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Long Island
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.1 (2)
Assassinio a Central Park
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Chimere
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Quando ormai era tardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il carnevale di Nizza e altri racconti
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La fame del Cigno
Valutazione Utenti
 
4.8 (2)
L'innocenza dell'iguana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Long Island
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.1 (2)
Assassinio a Central Park
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Fatal intrusion
Il grande Bob
Se parli muori
Il successore
Le verità spezzate
Il carnevale di Nizza e altri racconti
Delitto in cielo
Long Island
L'anniversario
La fame del Cigno
L'innocenza dell'iguana
Di bestia in bestia
Kairos
Chimere
Quando ormai era tardi
Il principe crudele