Opinione scritta da Fedra
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Un pochino strano
Per leggersi bene, si legge bene, tant'è che oggi avendo tempo da perdere l'ho iniziato e finito. I capitoli brevi fanno sì che il testo scorra il fretta, ma la continua alternanza tra il presente e il passato nei tempi verbali senza un filo logico molto coerente mi fanno venire un po' il mal di testa.
Il testo è ricco di colpi di scena, in alcuni punti un po' banale in altri addirittura assurdo. Mi dà l'impressione che l'identità dell'Anatomista sia stata tirata fuori dal cilindro solo per stupire il lettore (perché l'ossessione dell'Anatomista per la protagonista io proprio non ho capito da dove si sia creata) mentre tutto il contorno era abbastanza banalotto e intuibile già dalla telefonata terrorizzata del secondo paziente catturato.
Per i miei gusti ci sono troppi personaggi ossessionati dalla protagonista. E il Dottore, e l'Anatomista, e Pepe, poi Durso e Clara che sembrano attratti da lei... ma questa donna è una calamita? È una protagonista un po' marysuesca, un po' molto disturbata e... si taglia. Pensavo avessimo lascito indietro le ragazzine emo. Non dico che non sia un disturbo, ma incidersi parole a caso un po' ovunque.... vabbeh.
In alcuni punti il libro si trascina e proprio verso il finale, con descrizioni ingarbugliate di stanze e arredamenti a cui io personalmente avrei fatto a meno.
Tanto accurata la descrizione anatomica (una meravigliosa descrizione anatomica) tanto poco realistici alcuni avvenimenti.
Intanto il Dottore deve essere sicuramente un essere onnisciente, onnipotente, immortale (gli anni passano solo per Artemisia, eh?), che non ha niente di meglio da fare che seguire le mosse di Artemisia a vent'anni dalla sua fuga e che riesce sempre a essere al posto giusto al momento giusto per salvarle la pelle (volerla fare fuori come da programma, no eh? Salviamole la vita) e che nessuno è mai riuscito a catturare in quasi vent'anni (ma l'hanno mai cercato almeno?)
Come lettura leggera (leggera si fa per dire, non é per uno stomaco delicato) non è male, ma a voler approfondire un po' la trama si cominciano a trovare delle pecche...
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Forse d'estate
Forse si potrebbe leggere d'estate, sotto l'ombrellone, ma non prendiamoci in giro, questo libro è la copia sputata del Codice Da Vinci.
Le strutture sono le stesse e a chi mi dice che tutti prendono spunto vorrei dire che c'è una bella differenza tra Esopo e Fedro, tra Virgilio e Lucano e tra uno spunto e una copiatura.
Iniziamo con l'omicidio del "mentore" in un luogo famoso. Da Saunière al Louvre a Roz al Globe, senza parlare del mancato appuntamento che entrambi avevano con i rispettivi protagonisti e che entrambi hanno mancato perché impegnati a morire. (E senza considerare che entrambi hanno dato il via al mistero e all'indagine). La polizia ficcanaso. Ville di lord e contesse che spuntano come funghi. (Avranno tutti l'idea che per essere ricchi inglesi ci sia la necessità di essere per forza Sir qualcosa.) Poi c'è il mandante che non si può svelare causa spoiler, ma chiama ha letto il Codice ci arriva più o meno quando capisce che hanno la stessa struttura, e il "braccio" che agisce al posto della "mente".
Senza contare che per allungare la trama l'autrice mi manda Kate in giro per il mondo alla ricerca di indizi seminati da Roz quando la professoressa avrebbe potuto semplicemente scrivere una lettera in allegato alla spilla senza mandarla ad Harvard. Infine posso capire da studiosi di Shakespeare e dalla protagonista che mette in scena i suoi drammi, ma che Ben Pearl, che fa la guardia del corpo, mi citi pezzi di Shakespeare a seconda della situazione mi sembra poco probabile. Capisco che a uno piaccia leggere (giustificazione dell'autrice) e che possa impararsi pezzi di poesie che gli piacciano molto, ma da qui a citarlo come se fosse una canzone...
Una bella nota positiva va all'approfondimento su Shakespeare per il quale non faccio fatica a credere abbia impiegato anni a raccogliere informazioni.
Infine vorrei aggiungere che personalmente l'ho trovato molto più bello e interessante del Codice, proprio per l'argomento (e non mi metto a fare una tirata su quanto sia commerciale la scelta religiosa rispetto a Shakespeare).
Un uomo senza tempo per una città senza tempo
Questa è la storia di una città nei secoli vista attraverso gli occhi di un "immortale", un vampiro. La sua vita legata a doppio nodo a una città, la sua nascita, la sua quasi morte, l' Inquisizione, l' Altro (non vi dirò chi sia perchè non l'ho capito nemmeno io). E' un libro in cui non si capisce molto di bene e male, c'è azione, ma è tutto molto filosofico. Sembra che su di lui gravi una maledizione, quella di non potersi allontanare dalla città anche a costo di autodistruggersi per restarvi, una città che che vive, pulsa, respira e muta.
Per tutti quelli che amano Barcellona. Per tutti quelli che grazie a questo libro l' ameranno per sempre
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Semplice, forse troppo...
Lessico famigliare. Quale famiglia non inventa le proprie parole, i propri modi di dire? Con uno stile semplice l'autrice descrive la sua infanzia, quasi come se a parlare fosse una bambina. Poi però la bambina cresce, non può continuare a vedere le cose come se fosse una bambina e invece lei lo fa. E lo stile e il punto di vista rimangono semplici, forse troppo.
Apprezzabile o meno. L' autrice non scrive per il lettore, scrive per se stessa.
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pazzamente raffinato
Io si capisco perchè ha vinto il premio strega. Scarpa scrive di Cecilia come se fosse Cecilia, però è un uomo. Ha uno stile tutto suo, frammentato come l' animo della protagonista. Scarpa ammette di essere anacronistico, quindi bisogna prenderlo con le pinze. Ma per il resto secondo me è fantastico, a una maniera di affrontare alcuni problemi estremamente moderni così sottilmente che quasi non ci si accorge ( mi sono accorta che Cecilia era bulimica solo alla seconda lettura).
Secondo me merita!!!
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Grigio e spento
Questo è uno di quei libri che hanno la consistenza di una giornata grigia con un cielo pieno di nuvoloni carichi di pioggia. Un libro insomma che non vedi l'ora che sia finito! Si trascina lento e inesorabile, con una trama fiacca, con pochi colpi di scena e pezzi sconclusionati e poco realistici (come minimo un occultamento di cadavere dovrebbe avere delle conseguenze).
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Questi ritornano (e non solo a volte)
Una perla di King nella quale si affronta il tema della morte.
Sfidereste la morte?
Riportereste in vita i vostri cari?
Anche sapendo che non sarebbero più loro?
Anzi non sapendo cosa cosa sarebbero?
E' questo l' interrogativo che Louis Creed è costretto a porsi quando...
bhè questo dovete leggerlo!
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Per ogni cuore di carta e inchiostro
Il sogno di ogni lettore è entrare nel libro che stà leggendo. E se fosse il libro che state leggendo a venire da voi? E se il libro fosse ripieno di crudeltà?
Ecco i nostri personaggi a destreggiarsi tra vari personaggi alcuni cattivi, altri un po' meno.
Il libro ideale per chi ama leggere e ama i libri.
In un certo qual senso è meta-letterario.
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Lettura impegnata
Ci sono libri che si possono leggere una volta sola, ci sono libri che si possono leggere, chiudere e non riaprire più. Questo non è uno di quei libri.
Per leggere questo libro c'è bisogno di:
-una infarinatura di filosofia e teologia (anche se Eco spiega con abbondanza di dettagli)
-una basica conoscenza del latino (almeno per tradurre a casaccio le innumerevoli citazioni)
-tanta pazienza
Questo libro si deve leggere almeno due volte: la prima per il piacere del giallo e la seconda per il piacere dei significati sotterranei.
Meravigliosa la matrioska dei manoscritti trovati e ricopiati.
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Non sarà Dante, ma...
Un libro che sicuramente screma il pubblico: no ai lettori che non sono appassionati di Dante, no a coloro che desiderano un libro "leggero" tipo storia d'amore sdolcinata.
Fioretti cerca di unire un certo grado di cultura a uno stile leggero e scorrevole, posto che questa non è una impresa facile, è naturale che ne derivi uno stile alto in determinati punti e decisamente troppo moderno in altri.
A parte le teorie un po' campate per aria sugli ottagoni e le croci sul SATOR (cosa che richiama parecchio l'aggeggino che non ricordo come si chiama del "Codice Da Vinci") finalmente abbiamo trovato uno che sa l' argomento su cui scrive!
Apprezzabile gli indizi per riconoscere i personaggi noti prima che li indichi l'autore.
Tutto sommato non male come primo libro, sperando ovviamente che nel tempo migliori!
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profondità leggera
Mentre lo leggevo molti mi dicevano che sembravo una pazza a ridere da sola! Ebbene era impossibile trattenersi! Una parlantina così schietta affronta in modo ironico il tema della morte. Non ci si accorge meno del significato profondo del libro che si infila sottilmente nel cuore del lettore proprio perchè scritto in una maniera talmente leggera e scherzosa da non generare aspettative di sorta!
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il precursore dei triangoli stile twilight
questo è il precursore dei triangoli in stile twilight, lui bello desiderato da tutte ma che trova il vero amore solo in lei, lei, bella ma che non sa di esserlo, ingenua e spericolata, l'altro esotico, disposto a tutto pur di averla, e per un po' ci riesce, ma l'amore tra i due è più forte. Che cosa, a parte l'ambientazione, l' ovvia mancanza del soprannaturale e il fatto che sia stato scritto prima, non lo rendono una landa copia? Semplice, l'introspezione psicologica grazie alla quale non si può mancare di essere coinvolti in meccanismi di coppia sempre più complessi, senza mancare di capire tutti i punti di vista e di trovarsi nei panni di tutti e tre.
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degno seguito
Continua la saga di Ayla, esiliata dal suo clan che finalmente trova l'amore. Non è bello come il primo ma ne è un degno seguito, anche se ci sono momenti in cui la mancanza di comunicazione tra i due fa venire voglia di sbattere il libro contro il muro!!! E non per essere troppo critica ma erano davvero necessarie tante descrizioni dei loro rapporti? Li fa diventare banali.
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comprendere il passato per capire il presente...
Una bellissima storia d'amore che si sviluppa per ben 6 libri (forse un po' troppi!). Ma la storia d' amore, assente nel primo libro, non è che il contorno alla scoperta delle nostre origini, per vedere come eravamo ancor prima di guerre e conflitti e nonostante questo vedere i semi dei mali che ci affliggono. E' un esperienza quasi paragonabile ad una macchina del tempo che ci porta indietro fino a mostrarci la scoperta e l' invenzione quasi inconsapevole di cose che saranno la base del nostro futuro.
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