Opinione scritta da Marco Longo
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
una piacevole sosrpresa di nome Colin Dexter
Una piacevole scoperta quella di Colin Dexter, creatore dell'Ispettore di polizia Morse. Non aspettatevi un commissario-investigatore che nella sua indagine segue una pista dettata dalla logica e dai fatti: chi è abituato a segugi infallibili nel loro mestiere di "scopritori della verità" rimarrà deluso. Ma l'Ispettore Morse riesce a coinvolgere in maniera molto forte e in questo Dexter si dimostra abile nel tenere sempre vivo l'interesse del lettore, con un ritmo piacevolmente scorrevole e mai banale, condito da una una buona dose di ironia.
Morse non è il classico detective all'inglese: è un pasticcione e di questo ne è pienamente consapevole. Spalleggiato dal sergente Lewis, più propenso al lavoro impiegatizio e burocratico rispetto al suo superiore, cerca di seguire un filo nell'indagine sul presunto assassinio della giovane Valerie Taylor. Ma si tratta di una matassa più difficile da sbrogliare di quanto possa sembrare al nostro Ispettore. Le sue supposizioni vengono costantemente arricchite di nuovi indizi, colpi di scena, errori di valutazione a volte anche grossolani. E con buona pace dell'anima, Morse si ritrova più volte costretto a ripartire da zero in un'indagine che alla fine arriverà quasi a detestare!
Tutti i personaggi che nel bene e nel male entrano in contatto con questo strano Ispettore in qualche modo hanno un certo timore verso di lui: sanno bene che prima o poi la sua mente contorta, tenuta in allenamento dalla sua passione per i cruciverba, arriverà a una soluzione. E nulla importa se proprio quella soluzione gli è già passata sotto il naso in diverse occasioni.
Morse è un personaggio strampalato, apparentemente burbero. Di lui non si può non apprezzare la semplicità, la costanza, il suo acume mentale, sebbene dia l'idea di essere un masochista che prova piacere a complicarsi le cose. In generale, trovo che si tratti di un personaggio ben riuscito, a tratti molto simile al commissario Kostas Charitos del greco P. Markaris.
Una frase mi ha colpito particolarmente: "Non siamo ancora sconfitti - disse Morse con un'energia improvvisa e inattesa - Ci siamo un po' persi in questo labirinto tortuoso e non riusciamo ancora a vedere la fine della strada ma [...] qualcuno una volta ha detto che la fine è l'inizio, Lewis".
Alla prossima, Ispettore Morse!
Indicazioni utili
La ruota comincia a girare al contrario
La ruota comincia a girare al contrario, comincia il riflusso… ma alla fine, in un modo o nell’altro, tutto si sistema! Chi si è “macchiato” di colpa viene fuori lindo e puro, chi ha fatto in modo che la colpa venisse smascherata è costretto a far le valigie, vedendo intorno a sé solo terra bruciata e sguardi sfuggenti. E così, la quotidianità di un piccolo paesino come “Palizzolo” torna a sopravvivere: tra le liti dei soci dell’aristocratico Circolo “Onore e Famiglia”; tra le prediche dei parroci delle otto chiese del paese, corredati dal rispettivo stuolo di “fedeli”; tra le avventure e le sventure di un capitano dei Carabinieri (piemontese spedito in Sicilia!) e di un avvocato-giornalista. E quest’ultimo diventa, suo malgrado, il protagonista della storia, visto prima come il diavolo in persona, poi come l’esempio del coraggioso che ha agito da idealista, poi nuovamente come blasfemo e sovversivo. Il Don Chisciotte delineato da Camilleri è un avvocato che difende gli ultimi, affiancando alla sua vicinanza nei confronti dei più deboli il suo lavoro di giornalista pungente e realista. Ma ciò lo rende inviso agli occhi dell’aristocrazia temporale e spirituale: è lui che difende “ i morti di fame, quelli che non hanno gana di travagliari, i sovversivi, i privi d’onore” e sono sue le “nefandezze con tutta evidenza ispirate dal diavolo”. E malgrado si aspettasse un minimo di riconoscenza da parte dei suoi compaesani, “la rota ha principiato a girari all’incontrario…”.
Indicazioni utili
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |