Opinione scritta da pynguetta
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Una terribile regina
Devo dire che è stata davvero una piacevole lettura, un libro un po’ diverso da quelli letti in precedenza della medesima autrice.
Scritto in terza persona e iniziato con le parole di Lestat che cerca di spiegare le sue motivazioni per tutto quello che aveva causato la sua irrefrenabile voglia di essere al centro mondo e della sua grande vanità (come si descriveva lui “un demonio vanitoso”). Disse: “Io sono lo stesso diavolo di un tempo, il giovane che voleva essere al centro della scena, dove tutti possono vedermi meglio ed amarmi”.
Inizialmente la lettura mi sembrava un po’ contorta e complicata a causa dell’avvicendarsi di molte storie e personaggi che, apparentemente, non avevano nulla in comune tra di loro, ma, col preseguo della lettura, le cose si sono andate via via chiarendo.
Tutta la storia si incentra sul sogno delle due gemelle e sul risveglio della terribile Akasha, la ricerca dei vampiri di sconfiggere la loro Regina e l’amore di quest’ultima per il suo principe Lestat.
Ho deciso di fare una sintesi di questo meraviglioso libro citando gli avvenimenti più importanti in modo da conservarlo dentro di me come un ricordo limpido e chiaro.
NON LEGGETE LO SPOILER per non avere anticipazioni e per non rovinarvi un’eventuale lettura.
SPOILER
Comincia narrando la storia delle due gemelle, due donne dai capelli rossi che tormentavano il sonno di vampiri e mortali.
Poi la storia continua con la breve vita di Baby Jenks e la banda della Zanna, una ragazzina trasformata in vampiro in età molto giovane, ossessionata dalla musica di Lestat e tormentata dall’odio verso i suoi genitori tanto da indurla ad ucciderli entrambi in modo crudele e agghiacciante.
Si prosegue con la storia di Pandora che, solitaria nelle fredde terre dell’Himalaya, avvertirà il pericolo che i Sacri Genitori si siano destati e che qualcosa di orrendo stesse per succedere.
Il suo incontro con Azim, un vampiro venerato come un dio da dei fanatici nel suo tempio dei sacrifici umani, la aiutò a capire che realmente qualcosa stavo succedendo e che il suo amato Marius era in pericolo sepolto sotto il ghiaccio a causa di Akasha.
Solo Pandora non riusciva a sentire gli appelli che Marius stava lanciando a tutti i vampiri per farsi aiutare e per metterli in guardia sul pericolo. Ovviamente Pandora si dirigerà verso il suo amato con l’aiuto di Santino.
L’autrice narra la storia di Daniel, il ragazzo di Intervista col Vampiro, che, come molti altri, era tormentato dal sogno delle due gemelle.
Era solo, triste e senza un soldo, angosciato dal non riuscire ad avvertire il suo amato Armand del pericolo che prevedeva per la notte del concerto di Lestat.
Voleva la sua protezione e desiderava poter andare con lui al concerto, ma non sapeva come mettersi in contatto con Armand, anche se il suo amante immortale l’avrebbe trovato ovunque se solo l’avesse voluto.
Mi è piaciuto molto come è stato raccontato il rapporto tra Armand e Daniel (ancora mortale), una forte attrazione tra i due, molto rappresentativa la grande paura di Daniel di essere ucciso dal suo amato demonio e la consapevolezza del loro amore colmo del desiderio del mortale di diventare come Armand, colui che temeva molto, ma del quale non riusciva a fare a meno.
Ricordo questa frase che esprime il sentimento di Daniel per Armand: “Vedevo quell’essere come un grande insetto, un predatore malefico che aveva divorato milioni di vite umane. Eppure l’amavo. Amava la sua pelle bianca e liscia, i grandi occhi scuri. L’amava non perché sembrava un uomo giovane e gentile, ma perché era terribile e odioso e, nello stesso tempo, bellissimo.
L’amava come la gente ama il male perché l’eccitava fino nel profondo dell’anima” “Questo è il male. Questa è l’illusione. Questo è ciò che voglio essere, ed è per questo che non sopporto di guardarlo”.
Entrambi avevano bisogno uno dell’altro, Daniel era affascinato dall’immortalità e da Armand e quest’ultimo vedeva nel mortale il suo insegnante che gli avrebbe potuto spiegare tutto di quel secolo in cui vivevano.
Daniel era affascinato da Armand, il suo dio demonio, come era solito chiamarlo, voleva a tutti i costi il dono dell’immortalità, ma Armand non voleva concederglielo per nessuna ragione. Fino al giorno in cui decise di dargli il dono tenebroso e la spiegazione a questa decisione si evince leggendo queste righe pronunciate da Armand: “Non è altro che un sogno. Ma se vuoi un nome, lascia che la chiami la porta della vita e della morte. Ti condurrò con me oltre quella soglia. E perché? Perché sono un vigliacco. E ti amo troppo per lasciarti andare.”
Prosegue la storia con il vampiro Khayman, molto eccitato e curioso delle tecnologie dell’epoca, ogni cosa lo faceva tremare di stupore e di gioia.
Come ogni vampiro avete sete di sangue, ma per lui non era affatto divertente, non voleva conoscere le sue vittime, bastava che un mortale perché si sentisse smontato. Non era corretto, secondo lui, parlare a quegli esseri dolci dagli occhi teneri e poi ingozzarsi del loro sangue. Anche se ultimamente banchettava con violenza a causa di un desiderio travolgente di sangue.
Sapeva di essere stato un mortale, ma non voleva ricordare quel periodo perché in un certo senso lo faceva star male per il fatto di non poter più godere della bellezza della vita mortale, ma in realtà amava anche il suo essere immortale, i suoi stati d’animo erano confusi e, a volte, contrapposti.
Ma non sapere, non ricordare veramente, non comprendere le sue potenzialità e vivere del sangue degli umani gli causava un intenso dolore.
Era un vampiro molto forte appartenente alla prima stirpe, ormai in lui non era rimasta alcuna traccia dei tessuti umani morbidi, i suoi aumentavano e spesso ne scopriva di nuovi senza sapere come e perché poteva averli e sfruttarli.
Tutto gli fu poi finalmente chiaro, aprì la sua mente al mondo e sentì le voci di altri immortali che mettevano tutti in guardia dalla Regina e invocavano di comprendere i sogni delle gemelle, due splendide creature che lui dovette violentare nel passato per volere del suo Re Enkil.
Decise quindi di dirigersi anche lui verso il vampiro Lestat.
Adesso arriva una parte del libro che mi piace molto, la storia di Jesse, una donna di 35 anni dai lunghi riccioli rossi, nipote di Maharet, e del Talamasca, l’ordine al quale apparteneva da 12 anni. Anche lei tormentata dal sogno delle gemelle e ansiosa di assistere al concerto di Lestat in quanto era convinta che lui fosse legato in qualche modo a quel strano sogno così reale.
Una ragazza che perse i genitori in un incidente stradale, la madre incinta di sette mesi e lei espulsa prematuramente dall’utero e curata nell’ospedale della contea fino a quando Maharet non la identificò come ultima erede della famiglia Reeves del South Carolina e la portò a vivere a New York da alcuni suoi cugini.
Visse con loro per diversi anni, viaggiò successivamente per il mondo in visita ai suoi parenti fino a quando decise di tornare in America per andare all’università. Negli ultimi anni era sempre rimasta in contatto con Maharet tramite lettere, ma Jesse non sapeva realmente chi fosse quella donna, sapeva solo che da anni, in ogni parte del mondo nella sua famiglia, c’era una Maharet.
Jesse era molto particolare, sin da bambina aveva avuto esperienze particolari, poteva leggere nella mente delle persone e vedere i fantasmi.
Il rapporto con Mael e Maharet era molto forte, intenso e ricco di amore anche se lei, in realtà, non riusciva a capire realmente chi fossero e cosa facessero nella loro vita.
Era molto incuriosita dai loro visi pallidi, dai loro strani atteggiamenti, dalle loro bizzarre abitudini e aveva la sensazione che non fossero davvero reali e forse non sbagliava affatto ?
Nella sua vita entrò poi il Talamasca, un ordine segreto risalente all’anno 758, che aveva lo scopo di raccogliere informazioni su esperienze paranormali e vedevano in lei la persona adatta ai loro studi in quanto era dotata di poteri sensoriali.
Molto presto il Talamasca divenne la via di Jesse. Dopo solo due anni dalla sua entrata in questa congrega, veniva già mandata nelle case infestate del mondo per esaminarle e studiarle.
Continuò la sua vita serena all’interno del Talamasca fino al giorno in cui David Talbot, il capo della congrega, non le chiese di indagare sui vampiri Lestat, Louis, Claudia e Armand, i personaggi “reali” narrati nel libro Intervista col Vampiro.
Jesse cominciò così la sua avventura a New Orleans alla ricerca di qualcosa che in realtà ancora non conosceva e che aveva inizialmente sottovalutato.
Esaminò posti, letture, personaggi e ben presto si accorse che era tutto vero, ma mancava un tassello che congiungesse il tutto, Lestat. Si avviò così al luogo del concerto in cerca di risposte alle sue mille domande.
Adesso comincia la parte centrale del libro, l’evento principale della storia alla quale parteciperanno tutti i personaggi citati in precedenza; giunse così il giorno del tanto atteso concerto di Lestat.
Umani e Immortali accalcati sotto il palco, mentre un terribile evento stava per accadere, la Regina si stava dirigendo in quel luogo e stava distruggendo qualsiasi cosa incontrasse sul suo cammino.
Il Vampiro Lestat aveva richiamato a sè Akasha, senza nemmeno saperlo, col suono della sua musica e con le parole delle sue canzoni.
I vampiri più anziani avvertivano il pericolo ed erano terrorizzati di scoprire cosa sarebbe successo. Quando all’improvviso Jesse si gettò tra le braccia di Lestat per sentire la sua pelle gelida, ma fu poi aggredita da un essere che gli ruppe il collo riducendola in fin di vita. Toccherà a Maharet salvarla dalla morte trasformandola in un immortale.
Il concerto proseguì fino all’arrivo di Akasha che scatenò l’inferno ammazzando tutti i presenti tranne coloro che era, in qualche modo, legati a Lestat.
Tutto sembrava essere terminato, la quiete sembrava essere ritornata, ma all’improvviso la Regina rapì e portò con sé il suo amato Lestat e lo condusse dove lui era vissuto da mortale.
I vampiri sopravvissuti nel frattempo si dirigevano verso la foresta delle sequoie per partecipare ad una riunione; anche Marius si diresse verso di loro, dopo essere stato aiutato da Pandora e Santino a liberarsi dalla sua prigionia sotto il ghiaccio che aveva provocato Akasha.
Tutta la congrega dei vampiri sopravvissuti erano riuniti intorno ad un tavolo e finalmente Maharet chiarì il significato del sogno che aveva tormentato ognuno dei presenti.
Era la sorella Mekare ad inviare quel messaggio, rappresentava un evento successo 6000 anni prima quando le due sorelle furono separate, a Menare strapparono la lingua e a Maharet tolsero gli occhi e le rinchiusero entrambe in due sarcofaghi di pietra e dispersi nel mare.
E poi finalmente la rivelazione del piano di Akasha. Leggete queste parole proferite dalla Regina alle donne sopravvissute alla strage di Azim (vampiro sanguinario che si faceva venerare come un dio per dissanguare i suoi adoratori) e dei suoi seguaci.
Akasha si rivolge alle donne: “Ora dovete tornare ai vostri villaggi, dovete dire a quanti lo conoscevano che il dio sanguinario è morto. La Regina del Paradiso l’ha annientato. Annienterò tutti i maschi che credono ancora in lui. La Regina del paradiso porterà un nuovo regno di pace sulla terra. Vi sarà la morte per i maschi che vi hanno oppresso, ma dovrete attendere il mio segno”.
La Regina porterà Lestat con sé in giro per il mondo, lo farà nutrire da sé e gli permetterà di acquisire poteri molto forti e gli insegnerà a sfruttarli e a controllarli. Lestat amava quella donna immortale, era affascinato da lei, ma nello stesso tempo la temeva e aveva il timore che potesse annientarlo per sempre, ma questo di certo non l’avrebbe fermata anche se non condivideva l’atteggiamento di Akasha, il tutto gli risultava poco chiaro e molto inverosimile.
Mentre i due innamorati vagano per il mondo per cercare di realizzare il loro piano, gli altri Immortali sopravvissuti alla strage continuano la loro riunione e Maharet comincia finalmente a chiarire tutta la storia dall’inizio dei tempi.
Mekare e Maharet erano due streghe come lo erano stati tutti i loro antenati, tra cui anche la loro madre. Avevano la tradizione di mangiare i cadaveri dei loro morti perché credevano così che i loro cari potessero rivivere dentro di loro.
Gli organi più importanti erano il cuore, sede della saggezza, il cervello, sede dello spirito, e gli occhi, organi della vista.
E così fecero anche quando morì la loro adorata madre, Mekare doveva mangiare occhi e cervello e Maharet il cuore.
Tutto era pronto per il banchetto fino a che non arrivò il Re Enkil e i suoi soldati ad uccidere e devastare tutto, compreso il corpo della madre e fecero prigioniere le due gemelle perché sapevano che erano grandi streghe e, sia il re che la regina, volevano carpire da loro molti segreti.
Le due streghe spiegarono ai regnanti tutto sugli spiriti destando incredulità e rabbia fino a che questi sentimenti indussero Enkil a far violentare le due donne da Kayman per provare a tutti che mentivano e che nessuno spirito le avrebbe difese. Fu infatti così perché furono proprio loro a chiedere ai demoni di non intervenire.
Dopo questa orribile prova, le due donne furono rilasciate, ma Maharet portava nel grembo una figlia di Kayman che nacque nella loro terra e alla quale venne dato il nome di Miriam.
Tornando a quello che stava accadendo nel presente, il progetto di Akasha era cominciato, lo sterminio dei maschi era iniziato e i Vampiri uniti nella foresta ben presto se ne resero conto e si sforzarono di trovare una soluzione anche se non sembrava essercene davvero una, se non quella di annientare la Regina e, di conseguenza, anche tutti loro.
Ritornando alla storia delle gemelle, ecco cosa accadde dopo aver lasciato libere le due gemelle.
Uno strano avvenimento era accaduto ai regnanti, lo spirito maligno, Amel, aveva attaccato Akasha e in lei qualcosa era cambiato e, per questa ragione, le due gemelle furono nuovamente condotte al suo cospetto per risolvere la questione e capire cosa avesse fatto quello spirito alla Regina.
Alle due sorelle fu subito chiaro cosa fosse successo, Amel, il demone malvagio, si era impossessato del corpo della Regina e l’aveva trasformata in un essere assetato di sangue ed il suo obiettivo era quello di trasformare molti altri esseri umani.
I due regnanti, furiosi per l’accaduto, catturarono le due gemelle perché le consideravano le colpevoli per quello che era successo.
A Menare fu strappata la lingua e a Maharet gli occhi come punizioni per la loro malvagità
Le due donne erano destinate ad una dolorosa fine, ma Kayman decise di salvarle donando loro il doro tenebroso che a sua volta aveva ricevuto dalla Regina.
Le due gemelle furono subito separate per sempre disperdendole nel mare.
Non si rincontrarono più, ma tutti gli immortali sapevano che presto Mekare avrebbe avuto la sua vendetta e tutti i vampiri nella foresta attendevano il suo avvento per distruggere la Regina, anche se nessuno sapeva cosa sarebbe successo davvero, neppure Maharet.
Tutti erano sempre riuniti nel bosco in attesa del loro destino, quando i vampiri più forti avvertirono una forte presenza avvicinarsi ed ecco finalmente giungere il loro caro Lestat e la tanto temuta Akasha.
Tutti i presenti, seduti al tavolo, cercarono di convincere la terribile Regina ad interrompere il suo sterminio e, tra tutti, fu proprio Marius a cercare di persuaderla, ma le loro parole sembravano essere inutili, Akasha era molto determinata, voleva che tutti loro la comprendessero e l’aiutassero nel suo terribile piano di sterminio dei maschi.
Nessuno di loro aveva intenzione di appoggiarla nel suo terribile piano, neanche il suo tanto amato Lestat.
La Regina promise di ucciderli tutti, quando all’improvviso un terribile suono invase quel luogo e ben presto si accorsero che era giunta Mekare pronta a vendicarsi e a distruggere Akasha per sempre.
Tutti loro sapevano che la morte della Regina avrebbe causato anche la loro morte, ma le cose andarono diversamente.
Mekare con un forte colpo staccò la testa di Akasha e tutti loro si sentirono morire, ma, come aveva preannunciato il sogno delle due gemelle, c’era una nuova soluzione per salvare tutti gli immortali ed era quella di impossessarsi del cuore e del cervello della Regina.
Mekare si nutrì di questi due organi, gli altri vampiri cominciarono a riprendersi e notarono Mekare ferma ed immobile come una statua.
Era diventata lei la loro nuova regina eliminando per sempre Akasha e salvando la vita a tutti gli altri immortali.
Dopo questa terribile esperienza, si ritrovarono tutti a Miami nell’isola di Armand, Night Island.
Marius e Lestat erano confusi e straniti per tutto quello che era successo.
Marius si sentiva finalmente libero, non aveva più il dovere di dover badare ai due regnanti come aveva fatto per moltissimi anni.
Lestat era felice che fosse tutto finito, ma non poteva fare a meno di pensare alla sua amata regina che non avrebbe mai più rivisto. Rimaneva rinchiuso nella sua stanza con l’unico scopo di scrivere un libro sull’accaduto intitolato la Regina dei Dannati.
Da quel momento tutti i vampiri si promisero di rispettare alcune semplici regole per non correre ulteriori rischi come quelli appena passati, non avrebbero più dovuto separarsi, avrebbero dovuto nascondere scrupolosamente le loro vittime, non avrebbero dovuto creare altri vampiri e avrebbero dovuto impedire a chiunque di sapere dove si trovassero.
Erano tutti nello stesso luogo, ma Louis decise di tornare nella vecchia casa dove visse con Lestat e Claudia con la speranza di ritrovare la sua piccola Claudia, cosa che non si sarebbe mai avverata.
Lestat, saputa la notizia, lo raggiunse e lo convinse ad affrontare con lui un’altra delle sue incredibili avventure.
Grazie al dono che gli diede Akasha, prese Louis e si misero a volare nel cielo fino a raggiungere Londra e più precisamente la sede del Talamasca.
Lestat voleva incontrare David Talbot e sfidarlo, dimostrare la sua forza e provocarlo offrendogli il dono tenebroso che l’uomo rifiutò senza pensarci.
Era una sfida per Lestat, come lo era stata tutta la sua esistenza.
Abbandonarono quel luogo con la promessa che Lestat sarebbe tornato da David prima o poi,
Louis conosceva bene Lestat e sapeva che non sarebbe mai cambiato neanche dopo tutto quello che era successo.
Era e sarebbe sempre rimasto ”Il diavolo in persona”.
FINE SPOILER
spero vi sia piaciuto il mio resoconto... è un pò lungo... ma ho amato scriverlo perchè questo libro mi ha davvero affascinato ^^
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Un vampiro saggio
Un libro entusiasmante, lo consiglio a tutti gli amanti del genere...non ha affatto deluso le mie aspettative.
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La vita di Marius, il suo viaggiare per il mondo durante l’eternità della sua esistenza, le sue grandi passioni per l’arte, le cose belle e per l’amore lo rendono ancora più affascinante secondo me.
L’intensità dei sentimenti con i quali si avvicina agli altri vampiri che incontra durante il suo lungo cammino e l’amore che riesce a a provare per diversi mortali lo rendono unico.
Marius vedeva nella rabbia un sintomo di debolezza e cercava di non farsi sopraffare da questo sentimento anche se, a volte, la cosa gli risultava davvero difficile in quanto sono state molte le vicissitudini che hanno messo a dura prova la sua serenità e la sua tranquillità.
Ricordo queste parole che erano impresse nella sua mente dopo un brutto litigio con Bianca a causa di Santino e del segreto dei Sacri Genitori:
"... Devo rendermi conto che, nella collera, Marius smette di essere Marius. Devo rendermene conto e non dimenticarlo mai! ...”
Poi come dimenticare il suo splendido e complicato rapporto con Armand? E il suo grande amore per Pandora? Entrambi amori forti e intensi, ma altrettanto pieni di sofferenza ed incomprensioni.
Cosa, di certo, non meno importante è il suo rapporto con Coloro-che-devono-essere-conservati ed, in particolare, con Akasha ... un sentimento talmente forte che lo coinvolge totalmente costringendolo molte volte a rinunciare a cose che avrebbero potuto renderlo felice... ad esempio La Regina è stata la causa dell’abbandono di Pandora e anche dell’allontanamento da Avicus e Mael e di molti altri che amava con tutto il suo cuore, come il grande Lestat, allontanato per paura che risvegliasse Akasha dal grande sonno.
Marius lo vedo come un personaggio giusto, che non se la prende con i deboli e con gli indifesi, ma che cerca di soddisfare la sua sete di sangue, rivolgendo il suo sguardo verso delinquenti e malfattori.
E’ stato un grande maestro per Armand... il suo amato Amedeo... cercando di spiegarli tutto ciò che lo avrebbe aiutato durante la sua vita eterna e, soprattutto, ha cercato di dirigerlo sempre per la strada del bene insegnandogli a non sopraffare gli altri col suo grande potere... cosa che non è sempre stata facile da spiegare ad Armand, un vampiro molto più ribelle!
Vogliamo parlare di Bianca? Un personaggio che io amo molto. Una donna dolce e gentile che provava un forte sentimento per Marius e per Armand. Una donna che ha rinunciato alla sua vita mortale per salvare quella immortale del suo amato Marius. Quella bellissima donna tanto buona e socievole racchiudeva però un gran brutto segreto, quello di essere, in fondo, un’assassina costretta ad uccidere per volere di alcuni suoi familiari spietati per scampare alla morte.
Fu anche questo aspetto che la legò a Marius... erano molto diversi, ma, in fondo, molto simili... entrambi uccidevano per sopravvivere!
Altra cosa degna di essere menzionata, è l’amore di Marius per la sua Roma, la sua città nativa... una città che lui ha visto cambiare sotto i suoi occhi col trascorrere del tempo... a volte l’amava e a volte l’odiava... ma, comunque sia, era sempre la sua adorata Roma e la sua Patria e lo sarebbe stata per sempre.
A questo proposito, ricordo queste parole proferite da Marius ai membri del Talamasca:
“...Vivo da centinaia di anni e ricordo chiaramente l’epoca in cui ero un mortale. Fu nella Roma imperiale. Non ho mai separato la mia anima da quel tempo mortale, mi rifiuto di farlo...”
Marius è un vampiro molto potente e con grandi capacità, molto vecchio e quindi molto saggio anche se, a volte, le sue innumerevoli passioni, sempre vissute in pieno e nella loro totalità, lo hanno condotto verso la strada sbagliata... non poteva certo essere perfetto!!
In conclusione la sua è stata una vita all’insegna di grandi amori, grandi delusioni e tanta solitudine.
Tutto ciò che gli è successo e che ha vissuto è sempre stato condizionato dal segreto dei Sacri Genitori... un segreto talmente forte ed impegnativo che gli ha impedito di ricongiungersi con la sua amata Pandora.
La sua vita privata irrimediabilmente della presenza di Armand, della devozione di Bianca, del forte amore di Pandora e, soprattutto, del suo grande amore verso Akasha tradito e deriso dopo che lui aveva dedicato tutta la sua esistenza per difenderla, proteggerla e amarla con tutto se stesso... una bella delusione non credete?
Marius, devoto da sempre alla sua Regina, ha dovuto presto rendersi conto che Akasha l’aveva sempre usato e si era approfittata del suo grande amore per poter seguire i suoi piani.
Ricordo le parole di Akasha rivolte a Marius al suo risveglio dal lungo sonno:
“... Mio caro bevitore... non hai mai avuto il potere di fermarmi ...”
Il nostro caro Marius destinato perciò a perdere tutto ciò al quale teneva davvero molto e la triste scoperta che, tutto ciò che aveva fatto per la sua cara Regina, non era che un terribile piano ideato e realizzato da lei per poter raggiungere il suo scopo... annientare tutti i maschi per poter creare un mondo di sole donne sulle le quali lei, ovviamente, avrebbe regnato come sovrana.
Queste sono le mie impressioni e le mie considerazioni su questo splendido libro, un libro che vale davvero la pena leggere... voi che ne pensate?
Spero di non avervi annoiato con tutte queste chiacchiere!!
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Un Vampiro fantastico ed enigmatico
mi è piaciuto molto...
La storia di Armand a Venezia è stata meravigliosa...
il suo carattere ribelle, lo rendeva a volte adorabile e, a volte, tremendamente odioso, ma molto affascinante...
il rapporto di amore e di conflitto con Marius era molto intrigante...
il legame particolare con Sybelle e Benji è stato altrettanto emozionante...
per non parlare della fine del libro... un finale degno di un libro bello come questo!
Quindi un bel 10 ad Armand il Vampiro...
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Meraviglioso!
Come mi mancava leggere le cronache dei vampiri della Rice!!
Adoro il suo modo di scrivere, riesce sempre a coinvolgermi completamente e mi permette di entrare in stretto contatto con i personaggi della storia.
Era un pò di tempo che non leggevo qualcosa di questa scrittrice e non ricordavo quanto mi emozionassero i suoi libri, è davvero divina!
NON LEGGETE DI SEGUITO se non volete ANTICIPAZIONI e soprattutto non volete rovinarvi la sorpresa di questa magnifica lettura ^^
SPOILER
La storia inizia con una lettera scritta da Quin, un vampiro giovane, a Lestat per chiedergli aiuto ad eliminare un demone che lo tormenta da tanto tempo.
E' stata una lettera bellissima e divertente.
Per non parlare del loro incontro casuale e molto intenso, quanto li ho amati! Credo che Quin (il vampiro di Blackwood) sia proprio innamorato del terribile Lestat, e come dargli torto?
Il tutto inizia proprio con il loro incontro nella casa di Lestat ed il terrore di Quin per Lestat presto diventa qualcosa di totalizzante e fraterno.
Mi piace il loro rapporto, il piccolo Quin confortato e "coccolato" da Lestat, ma allo stesso tempo spronato ad affrontare la sua vita con forza e determinazione.
Devo ammettere che Lestat di questo libro è molto diverso da come lo ricordavo, ad esempio, nella regina dei dannati, molto più accondiscendente e meno cinico, (almeno apparentemente); credo che la vicenda che ha vissuto con Memnoch abbia cambiato la sua visione della vita.
E' un Lestat più docile e più quieto che cerca di aiutare Quin grazie agli insegnamenti del passato.
Questo suo nuovo aspetto, vi assicuro, che non fa perdere proprio niente al suo personaggio, al contrario trovo Lestat ancora più intrigante.
La vicenda si sviluppa a casa Blackwood, una villa pomposa, elegante e terribilmente enorme, dove vive tutta la famiglia di Quinn e dove sono racchiusi tutti gli scheletri del passato e le leggende della famiglia a partire dalla presenza dei fantasmi che la popolano.
Quinn condizionato dalla sua famiglia e dall'impossibilità di confessare loro la sua nuova natura per timore di perderli per sempre. Lui è molto attaccato alla sua famiglia ed in particolare a sua zia Queen che io ho trovato un personaggio davvero carismatico.
Le caratterizzazioni della Rice riescono a far trasparire anche il più piccolo particolare di ogni personaggio che rappresenta, io l'adoro e la stimo per questa sua grande capacità.
Tutta la storia viene scombussolata dalla presenza di Goblin, un demone che tormenta Quinn da quando è diventato un vampiro.
Goblin è sempre stato come il suo amichetto immaginario da quando erano entrambi molto piccoli, sono cresciuti insieme e hanno condiviso tutta la loro vita in pace e serenità fino a quando Quin ha ricevuto il dono tenebroso.
Da quel momento in poi Goblin è diventato assetato di sangue e, tutte le volte che Quin si nutriva, lui gli succhiava tutta la sua linfa vitale diventando sempre più potente e distruggengo lo splendido rapporto che aveva sempre legato queste due creature.
Lestat proverà ad aiutare Quinn a liberarsi di questo demone, cosa che però sembra più difficile del previsto perchè Goblin si mostra solo a Quin e nessun altro riesce a vederlo, tranne Lestat che riesce in qualche modo a percepire la sua presenza pur non vedendolo realmente.
La Rice è riuscita a descrivere con maestria l'infanzia di Quinn, le relazioni all'interno della sua bizzarra famiglia, l rapporto con Goblin e la sua evoluzione.
Forse l'autrice si dilunga un pò troppo nelle descrizioni e nelle caratterizzazioni rendendo, a volte, la lettura poco scorrevole, ma la sua capacità di scrittura rende il tutto davvero meraviglioso, un mondo incantato dove ogni lettore può trovare la propria collocazione.
Durante la lettura ho imparato ad amare follemente il rapporto morboso tra Quinn e Goblin, un qualcosa di totalizzante e, avolte, soffocante, ma molto intenso; amore, odio e possesso si fondono nel loro rapporto creando una relazione davvero particolare e avvincente da leggere.
Un rapporto diventato malato col tempo, ma altrettanto affascinante.
Un altro aspetto molto interessante è stato l'incontro di Quinn con la sua amata Mona e la sua particolare famiglia Mayfair, una famiglia molto particolare dedita alla magia e alla stregoneria, tutti i membri dotati di un'ottima capacità di percepire e conversare con gli spiriti.
Sapevo che prima o poi Quinn si sarebbe cacciato nei guai a causa dell'Hermitage, un luogo oscuro abitato da una creatura della notte molto pericolosa di nome Petronia.
Sono stata un pò in pena per lui, ingannato da questa terribile creatura sfruttando la sua ingenuità e la sua bontà.
Povero Quinn, torturato da quella maledetta Petronia senza nessun rispetto e con l'inganno caratteristico di una creatura malvagia.
Ho apprezzato molto di più Arion, il ceatore di Petronia, perchè inseguiva i suoi ideali cercando di vivere nel rispetto degli altri, mi è piaciuto molto quando cercava di insegnare a Quinn, appena diventato vampiro, che doveva nutrirsi semplicemente di malfattori per non inquinare la sua anima.
Non avevo la minima idea che l'antenato Manfred, un personaggio molto importante nella famiglia Blackwood, fosse stato tasformato in un vampiro tanti anni prima dalla stessa Petronia.
Credevo fosse morto da molto tempo ed invece sono rimasta sorpresa da questa novità.
L'ultima parte del libro mi sta prendendo molto (non che il resto non sia stato piacevole da leggere), la vicenda ha dei risvolti inaspettati e molto avvincenti. Bello, bello, bello!!
La trasformazione di Quinn è stata qualcosa di sublime, un misto di violenza e di passione uniscono i due personaggi legati dal sangue e dall'amore/odio.
Sapevo che alla fine il caro Quinn sarebbe tornato dalla sua famiglia mortale, è troppo legato a loro.
Quando ho letto che Goblin aveva ucciso Zia Queen, sarei voluta entrare nel libro per strangolare quel fantasma malefico; è proprio questo il bello sei libri della Rice, sono talmente coinvolgenti che ti fa sentire parte della storia.
Adoravo quella signora, un misto di eleganza, severità, comprensione, passione e grande forza di volontà; una donna con la quale nessuno si potrebbe annoiare. E' stato un personaggio davvero speciale che mi ha affascinato da subito.
Da questo momento in poi la storia cambia decisamente ritmo e diventa ricca di colpi di scena e di fantastiche rivelazioni; sono rimasta senza parole quando ho saputo che Goblin era il fratellino gemello di Quinn morto alla nascita, avrei provato pena per lui se solo non avesse ucciso zia Queen.
L'incontro di Quinn con Lestat e Merrick è stato molto intenso e decisamente risolutivo, ma sono rimasta malissimo quando mi sono resa conto che Merrick aveva deciso di morire e gettarsi nel fuoco insieme a Goblin!
Patsy, la madre di Quinn, l'ho detestata dall'inizio del libro, ma le ultime vicende l'hanno resa ai miei occhi una donna terribile (non biasimo affatto Quinn per averla uccisa, io avrei fatto lo stesso!)
E poi il finale... che emozione!! un amore che dura nel tempo nonostante tutto...
FINE SPOILER
Come dice un critico, questo libro ha uno stile straodinario, la storia è ricchissima di colpi di scena con una sapiente maestria nei colpi di scena
Sono un pò dispiaciuta, devo ammetterlo, di aver terminato la lettura, mi ero davvero affezionata a Blackwood Manor e a tutta la famiglia ed in particolare a Quinn.
Adesso sono ancora più impaziente di leggere "Blood" sapendo che ritroverò anche il mio adorato Quinn!
Consiglio a tutti voi questa lettura, non vi deluderà di certo...
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