Opinione scritta da Ally79

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    29 Mag, 2015
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Lezioni di letteratura

"Lasciate ogni speranza o voi che entrate in un libro come quello di Luca Ricci, lasciate ogni speranza di uscirne illesi."

Si apre con queste parole di dantesca memoria la postfazione di Umberto Silva (scrittore, critico e psicanalista) a Fantasmi dell'aldiquà. Eppure verrebbe da dire che avrebbe dovuto avvisare prima.
Perché nulla mi aveva preparato a leggere Luca Ricci.

Dodici racconti.
Nessun nome.
Una moglie e un marito. Raramente una figlia, un vicino o un'amante (talvolta il suo fantasma.)
Un unico luogo: la casa coniugale.
E un talento, quello di Ricci, che la letteratura italiana non vedeva da decenni.

Indagatoria la penna dell'autore si infila (e si infilza) in ogni anfratto del rapporto uomo - donna: dalla gelosia al tradimento, dalla perversione sessuale alla noia, dall'amore alla sua fine.
A fungere da catalizzatore delle ossessioni matrimoniali viene scelto spesso un oggetto innocuo: un trompe l'oleil, una chiazza di bagnato sul letto, persino dei banalissimi biscotti.
(Siatene certi, dopo questo libro non cucinerete mai più biscotti con la stessa innocenza.)

Ogni racconto, pur narrando lo stesso mondo, lascia stupefatti per la diversità: da La lunga attesa, sensuale e possessivo dal tono vagamente noir, ad Amici immaginari la cui chiusa fa esplodere in una fragorosa risata, da Il sostituto che entra a gamba tesa in una sessualità che si fa compensativa dell'assenza di un figlio a L'eclissi che racconta una solitudine talmente insostenibile da sfociare nell'inquietante.

Ciò che invece non muta è la perfezione dello stile. Ricci domina le parole, se ne avverte il totale controllo, le possiede.
Come un direttore d'orchestra, muove la sua bacchetta, a volte soavemente, altre con maggior forza, ma mai cade nell'errore di farsi protagonista. Non è vanitosa la sua scrittura, mai si pone dinanzi al racconto.
Ne emerge una alchimia perfetta.
Ne emerge la Letteratura.
Quella a cui noi lettori aspiriamo ogni volta che apriamo un libro.
Quella che così di rado riusciamo a trovare.
Fantasmi dell'aldiquà è potente, perfetto. E no, concordo con Silva, non ci lascia illesi. (Per fortuna.)

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    01 Dicembre, 2014
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L'ossessione del passato.

"Parigi. Si cerca una ragazza di 15 anni, Dora Bruder, m. 1,55, volto ovale, occhi castano-grigi, cappotto sportivo grigio, pullover bordeaux, gonna e cappello blu marina, scarpe sportive colore marrone. Inviare eventuali informazioni ai coniugi Bruder, boulevard Ornano 41, Parigi."


Questo non è un romanzo, è una ricerca.
Ossessiva, complessa, sofferta.
Segue le tracce di Dora, Modiano.
E Dora è ebrea.
E Dora è scomparsa nel 1941.
Ma non c'è solo lei da cercare.
C'è lo stesso padre dell'autore.
Ci sono le mille e mille e mille persone rastrellate.
C'è una Parigi sofferta.
C'è una violenza incompresa e incomprensibile.

"Vi inseriscono in categorie bizzarre di cui non avete sentito parlare e che non corrispondono a ciò che siete realmente. Vi convocano. Vi internano. Vorreste proprio sapere perché."

Cammina Modiano.
Percorre la città in una passeggiata che sovrappone passato e presente, alla ricerca di fili, che sono vite, sparpagliate in ogni angolo.
Da trovare, da riannodare.
Rue de Picpus, Pont de Sévres, rue Fare- d'Eglantine, rue de l'Abbaye, Saint Germain des Près.
Elenca strade, quartieri, numeri civici, edifici.
Lettere, documenti, note naziste.
Nomi, nomi e ancora nomi.
Non inserisce un solo filtro, un solo orpello.
Io lettrice mi sono inizialmente sentita smarrita.
Non ritrovavo nessun cardine tipico, non sapevo dove appigliarmi.
Ma poco è bastato a comprendere che nessuno stava scrivendo per me.
Modiano scrive per se stesso. Per liberarsi di un passato perseguitante, per catarsi, per necessità.
Ignora il lettore, insegue solo la sua ossessione.
Ma riesce a trasmetterne tutta la potenza.
Sconvolgente questo libro.
In un modo che non si può spiegare, ma solo sentire.
Sconvolgente come la realtà.
Perché in fondo è di questo che stiamo parlando.
Di una ragazzina di quindici anni uccisa dai nazisti.
E di un uomo, che non l'ha mai conosciuta, ma non ha mai smesso di cercarla.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    05 Novembre, 2014
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Il capolavoro di Malamud

Una strada diroccata. Un negozio dismesso. Un uomo con il grembiule.
Di prima mattina trascina a fatica una cassa piena di bottiglie di latte. Sul volto la rassegnazione.
Una donna, lo sguardo arrabbiato per l'insoddisfazione, le rughe sul viso, la povertà negli abiti.
Una giovane ragazza, bella, dignitosa ma non più fiera. Cammina dritta, tenta di non spezzarsi.

Benvenuti nella famiglia Bober.
Dove ogni sogno si infrange, dove la vita è difficile, dove la quotidianità ha il sapore della sopravvivenza.
Benvenuti nelle pagine di Malamud.
Dove provi compassione e pietà, orgoglio e rabbia, malinconia. Tanta.
Ti prende la mano questo Scrittore e con il passo lento di un anziano bottegaio ti conduce nella realtà.
Quella triste, forse la più vera.
Nessun artificio, nessun colpo di scena, nessuna pretenziosità.
Solo talento e sensibilità.
Perché di questa materia è fatto Bernard Malamud.
Riesce a mettere in parole le tue sensazioni, da voce a quello che credevi di poter solo provare.
E non racconta di te.
Racconta di Morris e Ida e Helen e Frank.
E tu non puoi non essere Morris e Ida e Helen e Frank.
Perché loro, esattamente come te, stanno combattendo la vita.
Chi con onestà, chi con rabbia, chi con speranza, chi con redenzione.
Vivono.

Si dice spesso che un libro non sia fatto di quel che racconta, che una trama tutto sommato ordinaria possa essere resa straordinaria da una penna.
Questo autore ne è l'esempio perfetto. Riesce ad incantarti nel bel mezzo di una quotidianità.
Ed è per romanzi come questo che raramente definisco i libri capolavori.
Perché se svilisci quel termine, se lo attribuisci a chi non lo merita, poi come descrivi Il commesso?

E'un libro raro e potente questo.
Perché riesce dove quasi tutti falliscono: ti ricorda perché ti sei innamorata della lettura.

E'questo che fanno i capolavori.

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Consigliato a chi legge. Punto.
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Poesia italiana
 
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    09 Gennaio, 2014
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Spine (Nel cuore)

Poesie?Micropoesie?Haiku?Pensieri sparsi?Gocce d’anima?
No,non saprei come definire le parole che mi regala Cristina De Laurentis e a dirla tutta nemmeno mi interessa.
Perché io di questo libricino mi sono innamorata.

Ho perso la testa.Ho deciso di portarlo con me,sempre.Aprirlo a caso e leggere,rileggere.
Finchè non l’avrò imparato a memoria.
E quando anche saprò recitare a menadito ogni verso continuerò a portarlo con me.
Come un memento.
Per ricordare.

Per ricordare che talento vuol dire far esplodere l’animo umano anche con dieci semplici parole.
(“Non riparare il mio dolore.
Proteggilo e non offrirmi tregue.”)

Per ricordare che per esprimere tormento non servono narrazioni di dolore.
(“Aspetto che la notte mi renda la giusta disperazione.”)

Per ricordare che l’amore fa sempre,comunque,al di là di tutto più bene che male.
(“Stringi forte,
spezzami il respiro.
Dammi tutto l’amore che ho perso per strada e non ho più trovato.”)

E per ultimo,tristemente,per ricordare che la bravura quasi mai è premiata come dovrebbe.
Una autrice cosi come mai è possibile che passi inosservata?

Ah,dimenticavo.
Io odio la poesia.
Ma quando la amo,la amo sul serio.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    06 Dicembre, 2013
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E le altre sere verrai?

“Dunque, da principio sorride.
È un sorriso discreto, quasi impercettibile, di quelli che talora si formano sul viso senza che lo si decida, che appaiono senza che lo si voglia, e non sembrano legati a niente di particolare, e non è detto che si possano spiegare.
Ecco: è un sorriso da niente, che potrebbe essere spia della felicità.”


Sorride Louise.Appoggiata al bancone del bar,fasciata nel suo vestito rosso preferito,quello con cui si sente bella.Ancora.
E’fedele Louise.Persino alle abitudini:ogni sera sorseggia rigorosamente Martini bianco.
La coppa da cocktail tra le dita,i pensieri che vagano nel passato e nel presente.
Qualche volta,solo qualche volta,con ansia nel futuro.
Attende Louise.Volge lo sguardo verso la porta,fingendo normalità.
Ma è il suo amante a dover arrivare,Norman.Stasera lascerà la moglie.Per lei,solo per lei.
E la porta tutto a un tratto si apre…

Ora dovreste fare un piccolo sforzo per me.
Osservate la copertina.E'un quadro di Edward Hopper, Nighthawks.Molti di voi l'avranno sicuramente già visto altrove.E’da qui che Besson prende ispirazione per creare questo incredibile racconto.

Un bar,quattro persone,una storia di rara bellezza.

Ammetto di essere stata colpita da questo libro come raramente mi accade,è stato amore dalla prima all’ultima parola.Perchè Besson ha l’incredibile capacità di raccontare il vero con una attenzione poetica alle sfumature.Ti narra la realtà cospargendola di miele.Amore,tradimento,ripensamento,paura,solitudine,gioia,attesa…tutto è rivestito da un velo di dolcezza malinconica.
Ti porta altrove Besson.
Ti porta dove un grande scrittore dovrebbe condurti ogni volta che scegli di viaggiare con lui.

«Devo dedurre che non verrai, stasera, da Phillies?»
«No.»
«E le altre sere verrai?»

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Letteratura rosa
 
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    02 Dicembre, 2013
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Guida rapida al romanzo rosa.

Avete mai sentito parlare dei romanzi Melody?
No eh?State scuotendo la testolina?
E invece vi sbagliate.Li conoscete,eccome se li conoscete.
Melody altro non è che il nome,inventato dall’autrice di questo Romanzo Rosa, per gli Harmony.
Eh si,perché se decidi di prendere palesemente in giro questa collana non è che puoi farlo con il suo titolo originale.
(La querela è dietro l’angolo.)
Allora eccoci con i nostri Melody e soprattutto con un corso apposito di una settimana + un giorno per imparare a scriverli.

Regole base per un buon Harm…ops Melody:
-Lui e lei devono incontrarsi già nella prima pagina del romanzo e desiderare sin da subito di stracciarsi i vestiti di dosso al fine di accoppiarsi furiosamente.Ma anche romanticamente,sia chiaro;
-Lui deve essere bello,muscoloso,intelligente e multimilionario.
Per lei è sufficiente la bellezza,i soldi ce li mette lui.(Tanto finiscono per sposarsi in un mondo parallelo in cui la separazione dei beni non è contemplata dall’ordine giuridico.);
-Quando lui e lei si stanno baciando( in attesa di stracciarsi le vesti di cui sopra) deve accadere un impedimento.
Va bene la qualunque:crolla il palazzo,lui va in coma,lei si scheggia un’unghia,la nonna morta riappare in forma di fantasma.Tutto.Basta che non riescano a quagliare.
-L’impedimento deve durare per i due terzi del libro,questo è fondamentale!
-Risolto il problema,lui si inginocchia e le chiede di sposarlo.Si rende chiaramente necessario anello con brillozzo non inferiore ai 7 carati.Lei giubilante urla un si da perfetta idiota.
FINE.

Il libro è gradevole e di velocissima lettura.Contiene più romanzi nel romanzo,dato che assistiamo non solo alle storie dei partecipanti al corso ma anche agli Harm….(aridaje) ai Melody che ciascuno sta scrivendo.
Il sarcasmo la fa da padrone,anche se ogni tanto ti viene la tentazione di fare un colpo di telefono alla Bertola e dirle:”Mia cara,non è che le tue opere siano proprio paragonabili a l’Ulisse di Joyce,quindi stai calmina!”
Ma il numero del cellulare della suddetta autrice non ce l’ho,quindi niente di fatto.
Consigliato per farsi una risata.Ma potete sopravvivere serenamente anche senza.

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Romanzi
 
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    01 Dicembre, 2013
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La bellezza della semplicità

Inghilterra.Anni Venti.Festa d’estate:champagne a fiumi,piume e pailettes,sottili sigarette fumate con il bocchino,l’orchestra che suona rigorosamente jazz,donne con labbra dipinte di rosso scarlatto,fiaschette di whisky e sculture di ghiaccio.
Fuochi d’artificio,e in mezzo,inudibile uno sparo.
Come è morto Hunter?
Per scoprirlo avete una sola possibilità:fare un viaggio nel passato a Riverton Manor.

Non so a voi,ma nel panorama letterario di oggi mi capitano frequentemente due diverse situazioni:o scopro talenti straordinari,che non conoscevo e di cui mi innamoro, o leggo degli orrori indicibili che mi fanno lanciare improperi molto poco signorili avverso le case editrici che li pubblicano.
Molto meno frequentemente invece leggo un romanzo classico,semplice,ben scritto.
Ed è questo quello che è accaduto con Kate Morton
Ho trovato una penna pacata e competente,senza guizzi,sfoggi o vanità.
Una scrittura lenta,ma di una lentezza che attiene alla calma e non alla noia.
Una tecnica narrativa,quella del flashback,di certo non innovativa ma correttamente utilizzata.
Una trama articolata tra amori,gelosie,rapporti famigliari,guerre mondiali.Vasta si ma non affatto complessa.

E tutto ciò mi ha dato e lasciato una splendida sensazione:conforto.
Come quando da piccoli ci infilavamo sotto le coperte e qualcuno ci leggeva una favola.

Inizio divagazione -(Ok lo ammetto,a me nessuno le leggeva!Ma,la allora SIP,per noi poveri pargoli figli di genitori distratti aveva un servizio automatico di raccontastorie.La voce registrata era abbastanza inquietante…ma mica si può avere tutto dalla vita??)- Fine divagazione.

Assolutamente consigliato:in un pigro pomeriggio domenicale,con scorta di cioccolato affianco,mentre fuori imperversa un temporale lasciatevi condurre dalle sapienti mani della Morton a Riverton Manor.


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Gialli, Thriller, Horror
 
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    12 Novembre, 2013
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Ma 'sto postino chi è??

Lui,lei e l’altro.
Il triangolo no.Decisamente no.
Allora c’è solo una alternativa: lei,l’altro e il delitto (im)perfetto.
Facile a dirsi,giusto un po’meno a farsi.
Perché per il delitto non (im)perfetto servono astuzia,furbizia,spirito d’osservazione e intelligenza.
E sia lei che l’altro non è che sian messi benissimo sotto tali profili.
Ma a volte dove la natura indugia,la fortuna compensa.
Certo… poi c’è sempre la vita che torna a chiederti il conto.

Pubblicato nel lontano 1934 Il postino suona sempre due volte stupisce per il suo linguaggio moderno,rapidissimo,di certo avvincente.
M.Cain non perde tempo:nessuna descrizione di luoghi e ambienti,nessuna descrizione dei protagonisti,(fatta eccezione a rari accenni alla bellezza di lei,del resto senza bellezza non si cantano messe,né tanto meno si compiono delitti),nessun pregresso nelle storie dei personaggi,che tra l’altro si contano sulle dita di una mano.
Bastano i dialoghi a caratterizzare tutto.
Dialoghi che serrano il ritmo e consentono al lettore di entrare con immediatezza dove M.Cain ci vuole portare:dentro la mente degli esseri umani.
Pur essendo questo solo il secondo romanzo che leggo dell’autore la stessa sensazione mi si ripresenta: questi soggetti narrati non sono affatto delle belle persone.
Deboli,a tratti ridicoli,pretenziosi,con una autostima ben più elevata rispetto al loro reale valore,nascosti dietro passioni che funzionano solo nelle parole,ma che nei fatti miseramente falliscono.

Un po’misantropo questo autore?Legittima domanda,di certo troppo tardi per porgergliela.
Ma la sensazione,che infastidisce e fa venire voglia di essere ignorata,è che si sia semplicemente fermato a raccontarci la verità.
Scava dentro ognuno di noi e ci trovi un potenziale omicida.(Im)perfetto.

P.s.:Offro lauta ricompensa a chiunque mi spieghi perché diamine questo libro si intitola cosi!!

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Politica e attualità
 
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    09 Novembre, 2013
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Grazie.Di tutto.

Cose di cosa nostra è un’intervista-racconto,raccolta dalla giornalista francese Padovani durante una serie di incontri con Giovanni Falcone.
La prima cosa altamente apprezzabile è come questa giornalista abbia fatto un passo indietro lasciando i riflettori totalmente puntati sul nostro magistrato:non è infatti riportata alcuna domanda ma solo ed esclusivamente le parole di Falcone.
Ho trovato questa scelta di immenso rispetto.

Non mi dilungherò sui fatti narrati,alcuni li conosciamo bene,fin troppo.
Né sulla scrittura,che scrittura non è,ma preziosa testimonianza.

Falcone non si racconta attraverso il suo lavoro,ma racconta il suo lavoro:inchieste,indagini,interrogatori ai pentiti,collaborazioni con le procure di parecchie altre nazioni.
Ma soprattutto parla,anzi,spiega la mafia.
Con l’autorevolezza di chi,perdonate la banalità,contro la mafia ha combattuto e per la mafia è morto.
C’è un passo che riporto,che mi è parso spiegare perfettamente per cosa quest’uomo ha lavorato:

“Possiamo sempre fare qualcosa: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni
magistrato e di ogni poliziotto. Per evitare di rifugiarsi nei facili luoghi comuni, per cui la mafia,
essendo in prima stanza un fenomeno socioeconomico il che è vero ,non può venire efficacemente
repressa senza un radicale mutamento della società, della mentalità, delle condizioni di sviluppo.
Ribadisco, al contrario, che senza la repressione non si ricostituiranno le condizioni per un ordinato
sviluppo. E, lo ripeto, occorre sbarazzarsi una volta per tutte delle equivoche teorie della mafia
figlia del sottosviluppo, quando in realtà essa rappresenta la sintesi di tutte le forme di illecito
sfruttamento delle ricchezze. Non attardiamoci, quindi, con rassegnazione, in attesa di una lontana,
molto lontana crescita culturale, economica e sociale che dovrebbe creare le condizioni per la lotta
contro la mafia. Sarebbe un comodo alibi offerto a coloro che cercano di persuaderci che non ci sia
niente da fare.”

Giovanni Falcone non aveva una vocazione,non era un missionario.
Certo è diventato un eroe…ma questa è un’altra storia.
Era un uomo intelligente e preparato che svolgeva in maniera esemplare il suo lavoro.
Faceva bene quello che aveva scelto di fare:occuparsi nella sua qualità di magistrato di mafia.
E proprio perché conosceva quel fenomeno criminale sapeva perfettamente che combatterlo e vincerlo era possibile.

ERA.So di fare un torto in primo luogo alla sua memoria,ma io non credo che ad oggi sia possibile.Perché uomini come Falcone,Borsellino,Dalla Chiesa io non ne vedo più.
Uomini che sapevano che era solo questione di tempo:anni,giorni o ore li dividevano da morte certa,ma invece di fuggire,di fregarsene di un paese che poco o niente merita,sono rimasti là,ad affannarsi,a lavorare per far si che quel tempo che restava non andasse perso.

Uomini che credevano in un ideale semplice e basilare:la legalità.
Se fossimo in un paese dove ognuno svolgesse correttamente il proprio lavoro,vivremmo in un paese splendido.
Ma in Italia chi fa davvero bene quello che ha scelto di fare è costretto a diventare un eroe.
De Gregori cantava “W l’Italia,l’Italia che lavora”.
Già.
W l’Italia.

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Narrativa per ragazzi
 
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    28 Ottobre, 2013
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Messaggi subliminali.

Voi ve la ricordate no la storia dei messaggi subliminali?
Si narra che la coca-cola ne abbia fatto grande uso:tu andavi al cinema,ti mettevi tutto carino a vedere il tuo film e intanto il tuo cervello registrava fotogrammi della coca-cola invisibili agli occhi.
A quel punto non avevi alternativa:dovevi alzarti,scavalcare gli altri spettatori,che intanto ti bestemmiavano contro, e andare a comprarti la tua bottiglia di bevanda gassata.
Ecco,io ho il serio sospetto che la saga di Hunger games trasmetta messaggi subliminali.
No,non voglio chiudermi in una arena con altra gente e ucciderla.(Perché a occhio e croce di questo si parla qui.)
Ah e non voglio nemmeno farmi scoppiare lo stomaco con la coca-cola.
No, i messaggi subliminali contenuti in hunger games sono sugli hunger games stessi.

Mi sto spiegando male eh?
Ok,ve la faccio più chiara:mentre leggi questa saga vai in dipendenza da questa saga.
(Mo’avete capito?????????????)
La verità è questa:ho iniziato il primo libro venerdi e sono a metà dell’ultimo.
E fin qui nulla questio.
Il vero problema è che nelle notti da venerdi in poi io sti libri me li sono sognati!O ci ho pensato nei brevi risvegli notturni!
Ora,se ci trovassimo di fronte a un capolavoro della letteratura o se avessi avuto una forte forma di immedesimazione nei personaggi,potrei anche starci.
(Ma non è cosi,anche perché non mangio quasi carne,come potrei mai immedesimarmi in una che si sente felice solo quando pianta una freccia nell’occhio di qualche povera bestiola????)
Allora l’unica spiegazione sono i messaggi subliminali.

In tutto questo ancora devo parlare del libro vero?
Giusto.
Allora, il libro fa abbastanza schifo.
La storia non è male ma manca di dettagli particolarmente fantasiosi (meglio il film….si perché non contenta pure quello mi sono vista!).
Lo stile è scorrevole:la buona notizia è che non ci sono errori grammaticali.
Non male la descrizione dei personaggi:ben caratterizzati.
(Chiaramente la protagonista ha dei picchi di idiozia:ma ad oggi non ci sono noti casi di romanzi dal successo mondiale che non abbiano una a tratti un po’scema come protagonista.)

A questo punto,dato che sono a lavoro e non vedo l’ora di tornare a casa per leggere la fine dell’ultimo libro,concordate con me che è colpa dei messaggi subliminali???

P.s.:adesso vi manderò dei messaggi subliminali con il mio iban.
Sarà più forte di voi,desidererete farmi un bonifico a tutti i costi!

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Romanzi
 
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    18 Ottobre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

Odi et amo

Giacca in tweed con bavero alzato,pantaloni di velluto a coste,capelli ancora castani nonostante lo scorrere del tempo,il collo leggermente reclinato a difendersi dal vento.
Mr. Gwyn cammina per le strade di Londra,un solo pensiero in mente che lo rende incapace di guardare ciò che lo circonda:scrivere.
Non è un’ossessione la sua.E’amore.
Amore per le parole,per la forma che congiungendosi possono assumere.
Scorrono nel suo sangue,se cerca di liberarsene il respiro si mozza,il tempo si ferma,lo spazio non viene più riconosciuto.
Non vuole più farlo Mr. Gwyn,non vuole più poggiare una penna sul foglio,ma non ci si può liberare da ciò che si ama.

Io odio Alessandro Baricco.Con tutta me stessa.
Ho una strana e profonda avversione nei suoi confronti.
Mi infastidisce la sua vanità.
Lo immagino sempre teso a raggiungere l’effetto più della sostanza,nella perenne ricerca di ciò che funziona meglio e non di ciò che sente di raccontare.
Eppure non posso esimermi dal riconoscere che in questo breve romanzo siamo a livelli altissimi.
La penna è impeccabile:di tutto lo scritto avrei cambiato una sola parola.Una.
La trama è originale:dietro c’è una idea vera.
La costruzione è perfetta:c’è sublime tecnica oltre al talento.
Pungente ironia nei dialoghi,riflessioni argute e intelligenti di una mente che osserva davvero la realtà,struggente malinconia nei sentimenti sempre pudicamente accennati.
C’è un piccolo mondo qui dentro messo in piedi da un creatore eccelso.

Ma,come già avvenuto con Seta,nonostante durante la lettura vengo colta da un profondo senso di ammirazione,appena chiudo il libro provo un altrettanto profondo senso di fastidio.
Quando leggi devi essere presa di peso e trasportata in un altro luogo.
Con Baricco quando leggi pensi :”Cavolo se è bravo!”.
No,non funziona cosi.
La storia deve essere davanti al suo autore.Baricco con la sua imponenza la oscura.
Ecco,per me questa è la vanità.
Continuerò a leggerlo.Continuerò ad odiarlo.

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Romanzi
 
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3.3
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    09 Settembre, 2013
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De Carlo è Narciso

Pretenzioso.
E’ l’aggettivo che addebiterei a questo romanzo.
De Carlo sembra sfidare se stesso e il lettore in quello che appare come il tentativo di scrivere il Grande Romanzo Italiano.
Sembra quasi di avvertire tra le righe il suono della sua voce che sussura “Lo vedi?Lo leggi quanto sono bravo?”

Pretenziosa è la mole:921 pagine.
Pretenzioso è lo stile:quattordici registri diversi,uno per ogni personaggio a cui si aggiunge la violazione di regole grammaticali di base (nello specifico l’utilizzo delle virgole) a voler dimostrare che lui può permetterselo.
Pretenziosa la trama:incidenti,assassini,tradimenti,divorzi,scandali della finanza internazionale,terremoti ed eruzioni.
A tutto questo va aggiunta la vanità individuale:De Carlo ci agguanta e trascina in lunghe pagine di personale critica politica (riconoscibilissimo Berlusconi dietro la figura del premier Buscaratti) e di critica sociale (Facebook,Twitter e Internet in generale che hanno tolto spazio e tempo ai rapporti sociali).
Altrettanto vasti sono gli sfoggi di cultura.Vari gli episodi storici infilati a destra e a manca,per non parlare dell’utilizzo di molte lingue:inglese,francese,spagnolo,tedesco e russo.
Tutte rigorosamente non tradotte.

Ed è chiaro allora il fastidio che si percepisce in questo perenne esercizio di stile.
La scelta di procedere nella lettura finisce per diventare semplicemente la voglia di andare a vedere fin dove l’autore si spinge.
La cosa assurda è che a parte un eccesso di inverosimilità nella trama,sarebbe anche un buon romanzo.
Perché De Carlo è bravo!
Ma si è trasformato in Narciso:troppa adorazione per se stesso ha finito per farlo annegare nel mare di Tari.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    04 Settembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

Successi incomprensibili

Sto per partire per le vacanze quando per l’ennesima volta mi si rompe il tablet.
Ommiodddddio sono senza ebooks.E adesso????
Ok donna,mantieni la calma e vai a comprare dei libri.
Bene,andiamo.

Un romanzo di qua,un thriller di là poi vedo Il senso di Smilla per la neve.
Solita scritta semilampeggiante al neon in copertina della serie “Megasuccesso interplanetario è piaciuto anche ai marziani se non lo leggi sei una pessima persona”.
(Ma chi io??)
E vabbe,se è piaciuto ai marziani come posso non prenderlo?E poi non voglio essere una pessima persona e in più è anche in offerta.Preso.

Spiaggia,mare,apro il libro.Inizio promettente:un bimbo che scivola da un tetto innevato e muore.Smilla la nostra protagonista che sa “leggere”la neve inizia ad indagare.Ambientazione noir,contesto sociale degradato,penna dell’autore dotata di raffinatezza.
Poi però succede una cosa strana:continuo a leggere e non capisco nulla.
Sarà il sole che mi ha dato alla testa compromettendo le mie capacità di lettrice?
Continuo a leggere per i due giorni successivi e continuo a non capire nulla.
Come osi sfidarmi semplice romanzo?
Ricomincio la lettura dalla prima pagina.

Ecco a voi le cose che ho capito:…………………………………………………………………………………….
(ATTENZIONE DUE RIGHE DI SPOILER!!!!)
Adesso vi dico quello che non ho capito:come si fa ad arrivare da un bimbo morto su un tetto a una specie di meteorite caduta da dio solo sa dove che uccide chiunque lo tocca?????????????????
(FINE SPOILER)

No,non ci siamo affatto.
Primo:la trama non sta né in cielo né in terra.
Secondo:la confusione regna sovrana tra queste pagine.
Terzo:caro autore ma vuoi darmi un minimo di racconto pregresso della storia?Chi sono questi personaggi?Che cosa gli è successo prima di oggi?Che diamine di problema ha avuto la nostra protagonista?
Quarto:Smilla è peggio di Bruce Willis nella serie di film Die hard. Sopravvive alla qualunque!

In definitiva un romanzo che manca di ogni tipo di credibilità.
Ho sempre detto che i marziani hanno brutti gusti in fatto di letteratura……

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    09 Luglio, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

Buona la prima,buona la seconda,da rifare la terza

Sapete cosa mi sto domandando?
E’giusto esprimere la propria opinione su un romanzo paragonandolo alla precedente produzione letteraria dello stesso autore?O ogni opera va valutata di per se?
Perché il criterio che si sceglie di adottare cambia completamente il giudizio.
Se penso a Il cacciatore di aquiloni e in particolare a Mille splendidi soli allora E l’eco rispose è un fallimento.
E’un libro sbagliato.
La trama è dispersiva,gli intrecci sono forzati,c’è un eccesso di personaggi nessuno dei quali è veramente approfondito,lo stile è freddo ,manca quel realismo con cui la condizione afghana ci veniva precedentemente raccontata,non si riesce ad empatizzare con nulla e nessuno.
Solo in poche righe si intravede “la luce”che ha segnato le altre opere di Hosseini,tutto il resto è anche gradevole ma monotono,senza alti picchi letterari.

Ma se invece io non avessi mai letto altri suoi scritti allora potrei dirvi che non è male.
Ecco mettiamo caso fosse un' opera prima ci vedrei del potenziale.
Perché le descrizioni riescono a farti immaginare i luoghi,perché c’è una fiaba iniziale che commuove,perché non ci lascia dimenticare la storia di Kabul,perché in alcuni momenti si avverte un senso di tenerezza per alcuni dei protagonisti.

Ma il punto è:si può slegare ciò che è stato da ciò che è?
No.Sono indissolubilmente intrecciati.
Quindi mi spiace ma a uno che ha scritto delle storie straordinarie io questo romanzo non riesco a perdonarglielo.
Hai sbagliato mio amato scrittore.Tu riprovaci sul serio che noi lettori un’altra possibilità te la diamo.Ma anche altre tre….

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    05 Luglio, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

Scappa Gatsby!

Quando hai smarrito la via Gatsby?
Quando hai iniziato a vederti solo riflesso negli occhi degli altri?
Quando hai trasformato un qualsiasi amore in una inutile e fatale ossessione?
Il mondo è un brutto posto Gatsby.Avresti dovuto capirlo prima.

Champagne,ville ,camice di seta,gangster e party.
Qualcuno ha davvero pensato che questo fosse un racconto sui ruggenti anni americani?
Innamoramento,la bella e indimenticabile Daisy.Da conquistare,riconquistare.
Qualcuno ha davvero pensato fosse una storia d’amore?

Per me (e preciso PER ME) è semplicemente il racconto di una delle più grandi solitudini che un autore ci abbia mai narrato.
Ho provato tristezza per un personaggio che ha avuto talmente poco dalla vita da vedersi costretto a inseguire per anni l’unico sogno romantico che abbia mai conosciuto.
Ho sentito freddo e pena per quest’uomo -bambino che mostra il suo tesoro appena conquistato e, senza proferire parola, attende ansioso che gli si dica quanto bravo è stato.
Magari con una bella pacca sulla spalla in aggiunta.
Ho avvertito compassione per l’ossessiva ricerca di amore,di approvazione,di amicizia.

Non mi aspettavo di ritrovarmi dopo la lettura con un gusto cosi amaro e persistente in bocca.
Nonostante lo stile di Fitzgerald non sia stato affatto di mio gradimento,mi è apparso sbavato,poco pulito a tratti confusionario,devo riconoscergli una penna potentissima:evocativa delle emozioni,perfetta nel lasciarci intuire le anime dei personaggi pur senza approfondirne i pensieri,ma soprattutto una penna che non va via.
Indelebile.
Io Gatsby proprio non riesco a dimenticarlo.
La tristezza per lui non vuole andare via.


P.s.:Va tutto bene Gatsby,sei stato un piccolo bravissimo ometto.
Adesso però và via.Fuggi da qui,ricomincia, riparti da te stesso.
Il mondo può essere tuo se smetti di guardare indietro.Voltati avanti e và,comincia a camminare.
P.p.s.:Sto libro m'ha preso proprio male!!!!

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    10 Giugno, 2013
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Ma mò chi è questo Don??

Ieri mattina vagavo serenamente in libreria alla ricerca di nuovi titoli (si lo so che le nostre wish list sono chilometriche,ma come ogni lettore che si rispetti…vogliamo sempre di più!)
Ad ogni modo gira di qua,gira di là,vai a destra,vai a sinistra (ma decisamente più a sinistra) e mi imbatto in questo libro.
Titolo sull’orrendo andante,copertina senza infamia e senza lode ma a fregarmi basta la fascetta gialla con la solita scritta “Caso editoriale del 2013”.
(Che poi quanti cavoli di casi editoriali ci sono un anno????Un giorno li conterò ve lo giuro.)
Schiava dei piccoli giochini di marketing,alias fascetta gialla, torno a casa con il mio nuovo romanzo.

Il protagonista si chiama Don (ci ho messo cento pagine a capire il nome,la prima volta che l’ho letto,dopo cento pagine appunto, sono sussultata in un “E mò chi è sto Don??”…Tralasciamo)un professore universitario esperto in genetica.
Nevrotico,fobico,disadattato sociale ma simpatico nelle sue manie.
Essendo uno scienziato decide che le regole scientifiche possono applicarsi anche alla ricerca della donna perfetta:scatta il progetto Moglie.
Il caro Don (E mò chi è sto Don?) decide di sottoporre alle esponenti del gentil sesso un questionario e se risponderanno correttamente diventeranno allora papabili al ruolo di futura consorte.
Le domande spaziano dall’indice di massa corporea alle abitudini alcoliche,dal vizio del fumo alle capacità matematiche,dalle capacità culinarie alle attività fisiche.Insomma di tutto un po’.
Io sarei stata sicuramente presa a calci e buttata fuori:bevo,fumo,mangio male e sono perennemente con un quarto d’ora di ritardo.No problem,a me Don (E mò chi è sto Don?)non mi interessa.

Ora al nostro geniale scienziato pazzo manca però la conoscenza di una verità fondamentale che noi impariamo a circa 4 anni,ovvero quando il primo bambino che ci piace ci tratta da schifo:non possiamo decidere di chi innamorarci e anzi spesso e volentieri scegliamo proprio la persona sbagliata (in apparenza eh…).
Non vado oltre altrimenti vi racconto tutto il libro e poi mi accusate di spoiler!

Passiamo alle considerazioni personali:l’idea del progetto moglie,che poi fa un po’da esca nella quarta di copertina,in realtà non è particolarmente rilevante o approfondita.
Quello che si è rivelato invece interessante è stato guardare il processo di innamoramento con gli occhi di un uomo che è un analfabeta sentimentale.
Chiaro che in questo caso c’è un eccesso nella caratterizzazione dei difetti del personaggio,ma è vero anche che sono anni che si discute su come sia mutato il ruolo del maschio all’interno delle relazioni,su come oggi i nostri amati ometti (non tutti..sia chiaro!)abbiano maggiori difficoltà nell’esprimere i loro sentimenti specie di fronte a donne che hanno invece profondamente chiare le loro richieste e le loro esigenze rispetto al “Progetto coppia”.
Resta inteso che parliamo di una commedia romantica,per usare un termine cinematografico,quindi è una analisi abbastanza superficiale,ma che spinge a qualche riflessione veritiera e anche a qualche risata.
Lo stile è discreto,con alcune punte di confusione ma assolutamente accettabile per un’opera prima.

Inutile dirvi che domani torno in libreria e straccio tutte le fascette gialle che declamano il caso editoriale del 2013…..non lo è!
E’però un gradevolissimo romanzo con una buona dose di originalità.
Tutto sommato consigliato…buona lettura!

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    26 Mag, 2013
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"...e se morisse?"

Per comprendere quanto ami qualcuno devi pensare”…e se morisse?”.
Ma mentre tu marito ingoi un caffè a volo e scappi a lavoro,mentre tu moglie hai giusto il tempo per passarti un po’di crema idratante sul viso e correre a fare gli esercizi di logopedia con tua figlio sordo,mentre tutti siamo investiti dai nostri improrogabili impegni….dove lo troviamo il tempo per ricordarci che stiamo ancora amando?
C’è il fitto da pagare,la cena da cucinare,l’appuntamento per l’igiene dentale,il cliente che non paga,l’auto da revisionare,i capelli da tagliare.
Ci sono milioni di cose da fare,a pensarci meno importanti…ma a pensarci.
E in tutto questo c’è il tempo che passa e guardiamo la persona di fianco a noi e quasi non ci ricordiamo perché l’abbiamo scelta.

Allora è un attimo che cadi,scivoli,sbagli,commetti errori.E’un attimo e tu ti sei dimenticato di amare.
Ma se,imperfetti come siamo,non abbiamo la possibilità di non sbagliare,di non farci trascinare dalla nostra vita,possiamo però fermarci a un certo punto e rimediare…
E’qui la differenza vera,la nostra capacità di darci da fare per farci perdonare.

Sapete,ero ansiosa di leggere questo terzo romanzo di una scrittrice che mi è entrata dentro,ma quando ho letto quella quarta con tanto di bambino sordo ho avuto paura.
Usare un handicap può essere un facile escamotage,specie per una autrice che inizia ad avere successo:retorica del dolore,lacrima facile,vendite assicurate.
Ma questo non è un romanzo su un handicap,certo se ne parla e anche con la giusta naturalezza,ma è un libro sull’amore,sulla comprensione,sulla accettazione,sulla durezza della vita,sulle piccole cose che rendono dei semplici consanguinei una vera Famiglia.
E’un romanzo sull’imperfezione dell’essere umano,sul porgere la mano e aiutare a rialzarsi proprio colui che ci ha fatto del male,anche quando vorremmo solo spingerlo nel fango.
E’un romanzo sui figli che crescono ma che se diventando grandi da un lato si allontanano,dall’altro sono finalmente in grado di vederci come esseri umani e non come quei falsi eroi chiamati Mamma e Papà.
E’un romanzo sulla nostra ricerca perenne di sentirci vivi,di avere stimoli nuovi,di anelare affannosamente a qualcosa che ci faccia provare una emozione.
E’un romanzo sul senso di responsabilità,sul dovere assoluto e inderogabile di prenderci cura di coloro che mettiamo al mondo anche se questo ci priva di un pezzo della nostra libertà.
E’ un romanzo su tutti noi e sulle nostre vite.

E magari domani che è lunedi mentre scapperemo a lavoro,mentre i clienti ci subisseranno di richieste,mentre il fax si incepperà,mentre di sera staremo leggendo il nostro libro per estraniarci qualche ora,fermiamoci e pensiamo:”…e se morisse?”.Ricordiamoci che stiamo amando,ancora.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    21 Mag, 2013
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Arripigliati Kinsella!

Probabilmente l’ho già detto (perdonatemi ma a 33 anni la senilità inizia a farsi sentire…. …)ma per lunghi anni ogni volta che entravo in libreria guardavo alla famosa saga I love shopping di questa autrice come un elefante guarda una formica:mi sentivo immensamente superiore e anche un po’disgustata da quel successo commerciale per me senza valore.
Poi,non ricordo come mai,forse un regalo,ho iniziato a leggerlo.
Non solo mi è passata la puzza sotto il naso ma mi sono anche divorata tutti i libri in circa una settimana.
Da quel momento ho collocato la Kinsella nel ruolo di principessa del Chick lit.
(E ad ogni modo diciamocelo: (parentesi nella parentesi “Diciamocelo”mi fa sempre pensare a Fiorello che imita Ignazio la Russa) letteratura per pollastrelle è veramente un orrendo modo di definire un genere letterario!!!)
Questa premessa solo per dire che si,la Kinsella mi piace molto!
Appurato questo (sono logorroica lo so…)anche la sua ultima fatica,cosi come la precedente,mi ha lasciata tutto sommato delusa.
Le riconosco una ottima caratterizzazione dei suoi personaggi sempre un po’sopra le righe,uno stile semplice e anche per questo estremamente fludo,una frizzantezza delle atmosfere,ma manca qualcosa.
Mi sembra un libro forzato,ma soprattutto un libro che si dimentica,che non lascia traccia.
Non fa ridere,non fa piangere,non fa riflettere,non emoziona.
Si legge,anche piacevolmente,ma si legge e basta.
(Si lo so che nessuno si aspetta da questo tipo di letteratura grandi cose…ma almeno due risate!)
Ora ci sono due dati da valutare:quanto il mio pregiudizio su questa autrice influisce?Le aspettative sono abbastanza alte e quindi delude?Se l’autrice fosse un’altra avrei una idea diversa?
Non lo so.Posso solo provare a chiedere alla palla magica.(Ma prima la devo trovare…)
L’altro aspetto ,se vogliamo collegato,è proprio quello della fama.
Anche questo romanzo infatti è stato scritto un po’di anni fa,e sappiamo che le case editrici ,ogni volta che il nome è noto, pubblicano persino il tema che tale autore ha scritto in terza elementare.
Si vende il nome non sempre il prodotto.
Insomma,su questo romanzo ho poche idee e pure confuse.
Lettura da ombrellone volendo,ma come sempre nella vita c’è di meglio.
(Ma pure di peggio………..)

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    13 Mag, 2013
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Disastro e basta.

Mentre leggevo questo romanzo un pensiero balenava nella mia mente:”E’più idiota questo libro o sono più idiota io che lo sto leggendo?”
Vagavo immersa in questo amletico dubbio di elevata caratura morale quando illuminante è arrivata la risposta:”Gli idioti veri sono i due protagonisti.”
Due imbecilli più grandi io nella mia vita mai li avevo trovati.
(Nella mia vita letteraria intendo,perché nella realtà ho incontrato anche di peggio….)
Eppure sono una lettrice avida e di scarse pretese che non disdegna cose alla Twilight (Bella ed Edward al confronto sono tipo Dario Fo e Franca Rame…),Harmony e quanto di più “basso” la letteratura proponga.

Ma bando alle ciancie sui miei gusti libreschi e veniamo ai motivi dell’idiozia dei giovani protagonisti.
Lui,Travis:è un genio a scuola,ha una famiglia che lo adora,padre saggio,fratelli divertenti,è forte,bello e muscoloso ma…ma sembra una femmina isterica a cui il ciclo non passa da dieci anni.
(Si, il riferimento al ciclo è tecnicamente offensivo,ma dato che viene da una donna,accettatelo come politicamente corretto.)
Quando non fa a botte con qualsiasi cosa gli capiti sotto mano (spazzolone del water compreso) lui piagnucola.
Si,piagnucola.
Il virile macho muore dalla paura che la fidanzatina lo lasci e non fa altro che ripetere: “Dimmi che mi ami,senza te non vivo,solo per te esisto e micio micio bau bau”
Rivolgiamo allora la nostra attenzione alla fidanzatina che tanto lo inquieta:soprannominata Pigeon (ma perché???),è una verginella dal cardigan di cachemire,con madre alcolizzata,padre fetente e famoso giocatore di poker.
La dolce donzella,anche se non specificato all’interno del romanzo,deve certamente essere stata lobotomizzata alla tenera età di dieci anni.Nessuna altra spiegazione reggerebbe infatti rispetto alla sua capacità di tollerare i piagnucolii di cui sopra e alla assoluta mancanza di carattere.
Ogni tanto molla Travis,che nel frattempo spacca qualcos’altro e piagnucola,(Bastaaaaaaaaaaaaa cretino!!!)salvo poi rendersi conto che il loro amore è unico (Ah davvero??)e tornare da lui.

Ora tutto questo lieto racconto non è nemmeno scritto particolarmente male (a parte un eccesso di dialoghi)è proprio la trama che è brutta.
No ma brutta,brutta,brutta!Non brutta e basta!Ed è anche stupida.
Come Travis,come Pigeon e come la sottoscritta che per insondabili motivi (mi avessero lobotomizzata pure a me?)leggo queste storie.

Buona lettura…ma solo se non sceglierete sta fetecchia.
Si può dire fetecchia??

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    28 Marzo, 2013
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Vite disastrate.

Premessa:
se nella vita non siete mai stati nel letame fino al collo non leggete la Campo.
Se siete sereni ed equilibrati non leggete la Campo.
Se la vita vi sorride e scorazzate felici nei prati come Heidi non leggete la Campo.
Se odiate gli autori scurrili non leggete la Campo.
Se avete la fissa della regola grammaticale non leggete la Campo.
Se in certi giorni le nevrosi non vi si attorcigliano fino ai capelli non leggete la Campo.
Insomma la faccio breve:se siete sempre stati mentalmente sani ,del genere che uno psicoterapeuta con voi non saprebbe cosa farci, non leggete la Campo.

Questa donna è una folle e io adoro le donne folli.
(Tra l’altro,non so se vi risulta,ma io ho notato che sono molto più spesso le scrittrici ad essere completamente pazze.Forse è disinibizione,forse passione,forse è solo che siamo più contorte.Fatto sta…)
Questo romanzo è brutale.
In primo luogo per i temi trattati:l'alcolismo e le sue varie derivate.
In secondo luogo proprio per i toni,per lo stile narrativo.Nulla ci viene risparmiato in crudezza,ma personalmente trovo che ciò ci venga ripagato in onestà.
C’è vita dentro queste parole.Una vita misera,difficile.Perchè capita.Perchè cosi funziona.
Perché a volte oltre i torti che ci vengono dagli altri ci sono quelli che noi stessi ci infliggiamo.
C’è malattia,disagio psicologico,mancanza d’amore,disistima personale,autodistruzione.
Ma attenzione non è il resoconto di un disastro,l’autrice non ci “marcia”sopra:semplicemente per raccontare come si esce dall’inferno bisogna prima spiegare cos’è.

Alle ultime righe ho sorriso e avrei voluto esultare come un campione di boxe dopo la vittoria.
Perché se siamo bravi ,tenaci e forti la nostra rivincita sulla vita ce la prendiamo.
Eccome se ce la prendiamo.E ha un gusto esaltante.

Io ho trovato una nuova pazza da amare.A voi la scelta di conoscerla o meno.

P.s.:Momento sdolcinato.Questo libro è un regalo della mia meravigliosa amica Eva.
Mentre lei è in Sicilia a tracannare arancini,cannoli e quanto altro voglio ricordarle anche qui quanto infinitamente le voglio bene.In media ce lo diciamo almeno due volte al giorno…ma abbondare nelle espressioni d’amore non è mai peccato.Grazie sorella interrotta ;-)

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    22 Marzo, 2013
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Cogli la prima mela.....

Ubriachezza.
Beata e molesta ubriachezza.
Cosa non ci siamo fidati di dire (e di fare…ma sorvoliamo su questo punto) mentre estasiati e invincibili (e pure parecchio scemi) eravamo in preda ai fumi dell’alcool?
La nostra Alice,giovane avvocatessa amante di storie licantrope,vampiresche & co.,non viene meno all’aurea regola del ”In vino veritas”.E cosi mentre affascinata e rintronata osserva boccali di birra che le appaiono misteriosamente meravigliosi, racconta al suo odiato collega-capo che nessuno ha mai colto la sua perla.
(O rosellina?Dolce frutto?Piccola mandorla?Vabbè insomma ci siamo capiti…e se non ci siamo capiti avete dei problemi!)

E’da qui che parte il breve e ironico racconto della nostra autrice.
Tra una strizzata d’occhio al genere chick lit,un lieve e garbato richiamo all’erotico e una botta (no,ok,magari botta non è il termine adatto visto l’argomento)di sentimentale che non guasta mai,queste pagine scivolano via veloci e gradevoli.
Uno stile schietto e semplice che nulla vuole dimostrare se non (credo)il piacere di scrivere.
Perfetto per trascorrere una mezz’ora tra sorrisi e giuste dosi di romanticismo.

Solo due note finali:la prima,adoro questa copertina!E’perfettamente intonata al racconto.
La seconda e qui rischio un attimo di fuori tema….ma voi lo sapevate che esistono i preservativi gusto Coca cola??????????????Io ero all’oscuro!
(Superfluo aggiungere che se mai li proverò non verrete avvisati.)
Ah com’è vero….da ogni libro si impara sempre qualcosa!
Peace & love…..& so much sex!

P.S.:Consigli della nonna:
1)Quando siete ubriachi chiedete ai vostri amici di levarvi di mano il cellulare e non ridarvelo per NESSUNA ragione al mondo,onde evitare di far partire sms,whatsappate e telefonate improprie.(Specie all’ex fidanzato/a!)
2)Se quando vi mettete a letto vi gira tutta la stanza,peggio del Titanic in fase affondamento,mettete da stesi un solo piede a terra.Il mondo si ferma e voi potrete finalmente collassare in un sonno post alcolico pieno di incubi!

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    19 Marzo, 2013
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Madre.

Se vi dicessi quante volte ho iniziato a scrivere e poi ho cancellato le mie parole vi mettereste a ridere.
Ultimamente, e di certo non per caso,trovo sulla mia strada tutti libri che hanno profondamente a che vedere con me e con la mia vita.
Non aggiungerò altro sull’argomento,volevo solo sottolineare quanto in questo i libri siano straordinari.

Sono stata indecisa per mesi sul leggere o meno Gramellini.Stimandolo profondamente come giornalista temevo di restarne delusa,come ad esempio mi era accaduto con la Bignardi.
Poi una recensione in particolare mi ha spinto.Ho aperto le prime pagine e pur riconoscendo estrema bravura,lucidità e sarcasmo all’autore,sono arrivata alla fine con una quasi totale indifferenza.

Fino a che non sono arrivate le ultime pagine,il mondo si è aperto,io che non piango mai ho versato lacrime.
Vedete,per me questa non è assolutamente la storia di un bambino che deve fare i conti con la madre morta.Troppo facile.
E’la storia di un bambino,di un ragazzo e infine di un uomo che deve fare i conti con il fatto che la madre non l’abbia amato abbastanza.
Eh si.Lo so.Lo so che siamo il paese delle mamme.Mamme amorevoli,accoglienti,mamme che ti chiedono se e cosa hai mangiato,se hai messo la giacca pesante che fuori fa freddo.Mamme che ti donerebbero un rene,la vita.Madri che sono là,ferme,come porti sicuri dentro cui rifugiarci ogni volta che anche una piccola onda scalfisce la nostra vita.
Bellissimo.
Ma ci sono persone per cui questo è il mondo del come dovrebbe essere e non del com’è davvero.
E’difficile comprendere cosa si scatena dentro l’animo umano quando chi dovrebbe amarti oltre e sopra ogni cosa non lo fa.
Gramellini lo spiega con una maestria che a me manca e soprattutto con l’immenso vantaggio di aver perdonato.
Come al solito sono finita per non scrivere una recensione,ma insomma…io mica scrivo per La Stampa?
Chissenefrega.
Solo un’ultima cosa:se avete una madre perfetta leggetele anche queste pagine,ma non ci capirete niente.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    14 Marzo, 2013
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Quale amore.

Sono in difficoltà a scrivere di questo romanzo.
Perché parla d’amore e quando si parla d’amore io entro sempre in difficoltà.
Andiamo con ordine,nella confusione è l’unica strada da seguire.

Protagonista di queste pagine della Romano è Alba.
Alba ha il mare nella pancia,negli occhi,nelle mani.
Alba ha la fragilità nel cuore e cerca un ordine nella mente.
Alba anela alla felicità,ma questo è un segreto talmente rinnegato a se stessa che lo nasconde nel meandro più invisibile che c’è.
Alba ha Davide.
E io adesso come vi spiego cos’è Davide?
Davide è l’Amore.Quello che ti si incide nella carne,quello che trova conferma nei gesti,negli sguardi,nelle carezze,quello che nelle parole e nei fatti si nega.
Davide è l’Amore.Quello in apparenza sbagliato,quello negato,quello che non è abbastanza perché se lo fosse allora si sarebbe in due.
Davide è una ferita sanguinante,è dolore e cura,è estasi nell’unione,purgatorio senza senso nella separazione.
Ognuno di noi ha il suo Davide.
Ognuno di noi da lui è scappato e a lui ha fatto ritorno.

Non voglio far torto all’autrice:questa non è solo la storia di due amanti.
Questa è un racconto di distacco paterno,di amore materno,di ricerca di luoghi in cui fermarsi,di un altro amore tiepido ma accogliente,di lavoro,di colleghi e progetti,di femminilità
Ma lo sappiamo, ognuno di noi è predisposto a recepire solo una parte del racconto di un altro.

Mi sembra superfluo a questo punto dirvi che ho amato questo libro.
Ma la prudenza non è mai troppa:quindi,si,l’ho amato.
Ho amato la foto in copertina,la capacità di farti immaginare luoghi e personaggi pur in quasi totale assenza di descrizioni, la densità delle parole che colavano lentamente come miele rappreso, persino questa penna iperpoetica ho apprezzato…io che la poesia non la amo affatto.
Non è un libro scevro da difetti ma è un libro potente.
Potenza dell’amore?
Buona lettura.

P.s.:Avrò usato mille volte la parola amore.Ma è l’unica al mondo a non avere un sinonimo.

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....alle donne.Certe storie possono essere solo nostre.
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    06 Marzo, 2013
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Orrore d'amore.

«Ero triste per ogni ora che non passiamo insieme.
Per ogni strada che percorro senza di te.
Per ogni passo che fai senza tenermi sulle spalle.
Per ogni notte che non dormiamo assieme e per ogni mattina che non ci svegliamo vicini.»

E che te ne fai del romanticismo?E dei fasci di rose rosse?E dei baci perugina?
E di lui che si inginocchia per chiederti in moglie?
Di Richard Gere che arriva con la super limousine e ti leva dalla strada dove facevi la prostituta?(Avete presente no Pretty woman?)
E Titanic?Vogliamo parlare di Titanic?
Di Caprio muore nelle gelide acque per permettere a Rose di sopravvivere(diciamocelo ci stavano entrambi volendo su quel relitto in mezzo al mare…ma vabbè…)
No,davvero,che te ne fai dopo aver letto questo romanzo?
Tzè.Robetta da principianti al confronto. Miserabili e pallide imitazioni di cotanto amore.

Vi giuro che mentre leggevo volevo farmi controllare la glicemia.
Temevo mi schizzasse alle stelle facendomi giungere a morte immediata.
No.Sto mentendo.La verità è che volevo uccidermi io pur di non continuare a leggere.
Ogni cellula del mio corpo ha urlato no a questo romanzo.
Attenzione:non è una critica allo stile,alla gradevolezza e in definitiva non è nemmeno una critica al libro in se.No.
E’solo che io sono geneticamente predisposta a detestare queste storie d’amore ipersmielose.
Non le sopporto.Mi irritano il sistema nervoso.

Se uno riuscisse a sentire il battito del mio cuore e se ne innamorasse lo manderei dall’otorino.
E qualora non gli riscontrasse nessun difetto uditivo lo manderei da uno psichiatra a inghiottire chilogrammi di Prozac.
Abbiate pietà di me,ma io sti due li avrei rinchiusi alla neuro.Magari nella stessa cella,ma solo perché in fondo sono buona.
L’amore è un’altra cosa....e ringrazio Dio per questo.

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Consiglio in ogni caso la lettura perché (per fortuna)non tutti sono colpiti dalla mia sindrome anti-romanticismo.
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    24 Febbraio, 2013
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Parliamone Amèlie.....

Mia adorata Amèlie,
ti scrivo con un nodo alla gola perché è ahimè giunto il momento di portare a galla i malesseri che ultimamente imperversano nel nostro rapporto.
Ricordo come fosse ieri il giorno in cui ti incontrai,dinanzi a una stufa dove bruciavano i nostri Libri da ardere.Mi innamorai immediatamente.
Fu un colpo di fulmine (o forse un colpo di calore per via della stufa).
Amai il tuo sarcasmo,la tua spietata lucidità,il tuo vocabolario erudito,la tua follia di cui facevi vanitosamente sfoggio.
Come in ogni relazione che si rispetti però,il tempo smorza gli entusiasmi e io oggi,mi ritrovo qui,dopo il tuo ennesimo libro letto a dirti:Amèlie mi prendi in giro?Mi tradisci?
Mia cara,con grande preoccupazione constato uno schema che ultimamente si sta ripetendo in ogni tua opera:pochissimi personaggi,duelli verbali,morto finale.
Ora Amèlie,io nulla ho contro i morti ammazzati,sia chiaro!(Le mie stesse mani sono spesso tentate di commettere omicidio….specie su ex fidanzati!).
Ma su dai,mia amata,possibile che tu ti ripeta cosi frequentemente?
Mi potrai obbiettare che ogni autore ha il suo marchio di fabbrica,ma io ti risponderò che tu sei pazza e in quanto pazza devi sconvolgere ogni volta la mia esistenza!
Mi potrai obbiettare che la trama è sempre profondamente diversa,ma io ti risponderò che è come indossare lo stesso vestito solo in colori diversi.
Insomma,capisco che quest’abito ti doni,ma sei vestita uguale ogni giorno….non mi affascini più!
Dunque per concludere,vorrei ad ogni modo rassicurarti e ribadirti che t’amo ancora.......ma se non cambi registro la mia personale morta ammazzata finirai per essere tu!
Baci e abbracci.
Ancora tua,Ally.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    21 Febbraio, 2013
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Diario di una anoressica

"La bilancia fa capolino dal pavimento, quella buona, quella che non mente.
Mi spoglio, salgo sopra, per pesare le mie colpe e misurare i miei peccati.
40 chili.
Potrei dire di essere contenta, ma sarebbe una bugia. Il numero non importa.
Se arrivassi a 30, vorrei pesare 29.
Se ne pesassi 5,vorrei pesarne 3.
L’unico numero che mi basterebbe è 0.
Zero chili, zero vita, taglia zero, zero peso, zero e basta."

Controlla le calorie.
Conta le costole.
Prendi lassativi.
Nascondi il cibo.
Resisti alla fame.
Ammazzati di ginnastica.
Fingi di vivere.

Benvenuti nel diario di una anoressica.

Inclemente la penna di questa autrice,folle nella sua realtà,nel suo non risparmiarti nulla,nel suo trasudare sofferenza e malessere.
Cruda la storia,che storia poi non è,ma è racconto di una malattia di cui soffrono milioni di donne.
Fa male.
Come un cazzotto in pieno viso,come una frustata nella schiena,come un calcio negli stinchi.
Fa male come solo la realtà riesce a fare.
Fa male perché tu bella nei termini classici non lo sei mai stata.Eppure hai imparato ad amarti.
Anche quando hai sbagliato,anche con quei due chili in più,anche quando chi doveva amarti non l'ha fatto,anche quando la vita ti ha presentato conti ingiustamente alti...tu ti sei amata.
E tutto quello che vorresti è spiegare a queste donne come si fa.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    20 Febbraio, 2013
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Mah....

Io odio le ostriche.
Odio anche il tartufo.
Ah e i formaggi super stagionati,di quelli che ti vengono serviti stile ostia con le loro marmellate,e che vengono considerati pregiati.
Mi fanno schifo.

Lo so che state pensando:”Ally ma che ce frega?”
Giusta obiezione,ma lasciatemi spiegare.
Questo libro mi ha lasciato lo stesso tipo di sensazione.E’considerato un romanzo raffinato e la Tyler una ottima scrittrice….ma io non sono riuscita a gustarlo minimamente
.Anzi,mi sono chiesta come gli altri potessero considerarlo tale.
Lo stile è estremamente semplice,ordinario,scorre via ma non lascia traccia.
I protagonisti una banda di inetti che si lasciano vivere:non c’è alcuna passione in nulla di quello che fanno.
La trama potrebbe anche essere interessante,se dietro ci fosse stato il percorso psicologico dei protagonisti di cui sopra.Ma non c’è o almeno io non sono riuscita a trovarlo.
Leggevo,leggevo e aspettavo che tutto cominciasse,che il libro partisse.
Ma sono arrivata all’ultima pagina portandomi dietro una sensazione di piattezza.
Mi è sembrato onestamente un vago tentativo di romanzo americano,alla Franzen per intenderci,ma è solo apparenza.Dietro e dentro questa storia….non c’è davvero niente per me.

Sopravvalutato,come le ostriche.
E adesso vado a mangiarmi un bel panino mozzarella e peperoni.Decisamente meglio.

P.s.:Mi sono appena accorta che questa è la mia 100esima recensione.Non so se auto-festeggiarmi o smettere di rompervi le balle con le stupidate che scrivo U_U

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    16 Febbraio, 2013
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Scelte impossibili.

L'aborto terapeutico è l’interruzione volontaria della gravidanza (IVG) provocata da determinati trattamenti medici al fine di preservare la salute della madre o di evitare lo sviluppo di un feto segnato da malformazioni o gravi patologie.

Definizioni.Quanto contano le definizioni in questo caso?Niente,nulla.

E quanto conta invece quella piccola parola:VOLONTARIO?Chi ti dice che sia volontario?Chi ti dice che interrompere la vita di mio figlio sia quello che voglio?Chi ti dice che non mi laceri il cuore?Che io quel figlio lo vorrei più di ogni altra cosa al mondo,ma non posso,non riesco,non me la sento di dargli una vita segnata da gravi handicap?
Si certo.E’una scelta si potrebbe obiettare.Ma lo è davvero?C’è davvero libertà in scelte del genere?

Simona Sparaco entra con tutta se stessa in un tema di difficilissima gestione.Nel paese della tuttologia,di una buona dose di qualunquismo,nel paese dove anche se sei ateo respiri cattolicesimo,nel paese in cui tutti sono sempre pronti non solo a giudicare,ma anche ad avere ragione,la Sparaco con l’onestà di una donna affronta e affonda mente e mani nell’argomento aborto.
Lo fa con stile,grazia.passione,animo.Lo fa con dolore,sentimento,intelligenza.
Ci sono autori che scrivono,che raccontano storie,magari splendide ma sono storie.
Qui c’è inevitabilmente una storia,ma mille passi prima della scrittrice c’è la donna.
E se io incontrassi questa donna le stringerei fortemente la mano e le direi grazie.
Grazie per essere riuscita con questo libro a ricordarci che un figlio riguarda solo tre persone:la coppia che lo concepisce e la nuova vita che verrà o che non potrà venire.
Grazie perché avrebbe potuto scrivere un romanzo d’amore e invece ha scritto un romanzo sull’Amore.
Grazie perché l’aborto che sia esso spontaneo,volontario o un passo obbligato, ha tutto il diritto di restare una cosa intima,privata,ma ha anche tutto il diritto di essere considerato qualcosa di cui non vergognarsi.E parlare,scrivere,sdoganare quanto più possibile l’argomento resta il modo migliore per diminuire la vergogna.

Mi viene d’obbligo dirvi che non è un libro emotivamente facile….ma del resto,come potrebbe essere altrimenti?
Buona lettura a chi lo sceglierà.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    07 Febbraio, 2013
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Trudi Birger

Ero al liceo quando tutte le classi vennero riunite nell’aula magna per ascoltare le testimonianze di due signore ebree sopravvissute allo sterminio.
La mia scuola era grande:circa 1200 ragazzi,forse più.
Le uniche volte in cui eravamo stati tutti insieme era per le assemblee:risate,urla,impossibilità di discutere,disattenzione e la puntuale scelta di occupare la scuola.
Insomma era naturalmente irrealizzabile tenerci buoni…..eravamo ragazzini.
Eppure quel giorno per tutte le tre ore di questa conferenza non volò una mosca.
Rispettoso silenzio,ascolto incredulo,brividi di gelo,lacrime nostre e di alcuni professori.

Perché ve lo racconto?
Perché leggendo questo libro sono tornata esattamente a quel giorno e soprattutto a un dettaglio:queste donne raccontavano le loro vicende in maniera quasi enciclopedica.
Un resoconto puntuale,preciso,da perfette croniste.La stessa cosa è accaduta con queste righe.
Mi ha stranito allora e mi stranisce adesso la capacità di raccontare,non in modo distaccato,ma direi piuttosto anestetizzato.
In autobiografie come questa non c’è ricerca di compassione,di empatia,non c’è voglia di vittimismo.Lo stile è sempre estremamente asciutto,sintetico,scevro da un eccessivo approfondimento psicologico o sentimentale.Si racconta di fatti talmente crudi,incomprensibili,agghiaccianti che ogni aggiunta non potrebbe avere senso.

Ovviamente non mi soffermo sui dettagli di questo resoconto,ma constato come in ogni ulteriore libro sull’Olocausto scopro sempre un dato ancora più tremendo di quelli che conoscevo.
Ecco.Forse è questo il punto:noi dobbiamo e possiamo limitarci a conoscere.
Perché come scrive l’autrice:

“Comunque sia, anche dopo che il lettore
avrà chiuso e riposto questo libro, io resterò con
la mia pena. Quando accade qualcosa a qualcun
altro, è terribile. Ma quando accade a te, il dolore
non ti abbandona. Tu sei solo con la tua sofferenza.
Nessuno eccetto un altro sopravvissuto all'Olocausto
può pienamente comprendere quello che
ci è successo.”

Questa è la verità:noi non comprenderemo mai,ma mi auguro che non smetteremo nemmeno mai di leggere storie del genere.Conoscere,credo sia la più alta forma di rispetto per chi questo l’ha invece dovuto vivere.

P.s.:Mi sento sempre infinitamente banale e inadeguata quando mi permetto di scrivere qualcosa sulle persecuzioni agli ebrei.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    19 Gennaio, 2013
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Nessun titolo

Guardi tua figlia muovere i suoi primi passi incerti sulla sabbia.
Il tallone,storto,si poggia a terra malamente.Che sarà mai?
Inferno e amore.
Ecco cosa sarà.
Perché scoprirai che tua figlia ha una malattia genetica che non lascia speranza.
Perché incinta di un’altra bambina alla sua nascita ti diranno che anche lei è affetta dallo stesso male della sorellina.
Perché hai un altro figlio sano,miracolosamente,che è piccolo e porta addosso un peso enorme.Non puoi levarglielo di dosso.
Perché passerai mesi in ospedale mentre entrambe sono là ricoverate a due piani di distanza.
Perché dovrai affrontare un trapianto,la morfina,la cecità,l’immobilità.La morte.
Perché la notte tremerai di paura nel letto.Il giorno dovrai restare in piedi con tutti e contro tutti.
Perché dovrai comunque e in ogni caso vivere e sarai piena d’amore.

Questo romanzo,o forse biografia,o forse semplicemente questo pezzo di vita narrato mi ha sconvolto.
Per tutto il tempo non ho fatto altro che domandarmi”Come si può?Come si fa?Come si sopporta tutto questo?”E’troppo.
Troppo per una vita sola,ma forse anche per due,per tre…..
E’tanto.E’troppo.

Come mi è successo già in un’altra occasione,anche qui ribadisco:ci sono libri che non possono essere recensiti.Qui la vita leva ogni senso alla scrittura.

(Forse avrei dovuto farlo sedimentare prima di scrivere su questo libro,forse non avrei dovuto scriverne affatto…..Ma avevo necessità di condividere,abbiate pazienza.)

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A voi la scelta.Troppo personale per essere consigliata o meno.
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    16 Gennaio, 2013
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Vedi di non reincarnarti mai più!

Sono a letto con la febbre da tre giorni e si sa in queste condizioni non è che la mente sia lucidissima,per cui avevo bisogno di un libro “facile”.
Recupero Grande amore che avevo da mesi,ma (saggiamente) non avevo mai letto.
Mi trovo un romanzo sulla reincarnazione.Daniel,il protagonista maschile ha un dono:ricorda tutte le sue vite precedenti.In alcune di queste ha incontrato la stessa donna,ma per un motivo o per l’altro non è mai riuscito a vivere felicemente con lei.

(E vedi tu!La prima volta che l’hai incontrata l’hai uccisa!Mio caro Daniel oltre a blaterare di reincarnazione hai mai sentito parlare di Karma??????????)

Comunque,finalmente nel 2006 la ritrova nuovamente.Tra flashback nelle precedenti vite,maghe e ipnotisti,il cattivo di turno e di contraltare il saggio di turno,capitoli narrati da lei e capitoli narrati da lui ho finito la mia lettura.
In primis un mea culpa:non sapevo fosse una trilogia e sono rimasta come una scema quando l’ho capito.
Inutile aggiungere che il secondo libro mai mi avrà:il 90%delle pagine è assolutamente inutile ai fini della storia,il linguaggio che vorrebbe essere romantico è smielato e inidoneo persino a una ragazzina di 13 anni,i pochi personaggi non godono di alcun tipo di caratterizzazione,idem per i luoghi,il tema del grande amore che si insegue nei secoli dei secoli (Amen!)è trito e ritrito.

Ora devo solo decidere che fine far fare alle pagine per non sprecare tanta carta:
Ipotesi a)Le uso per lavare i vetri;
ipotesi b)Bagnate e appallottolate le metto nelle scarpe che mi vanno strette;
Ipotesi c)Ci incarto piatti e bicchieri per il mio prossimo trasloco;
Ipotesi d)Coriandoli per carnevale che è ormai alle porte.
Daniel,fai una cosa buona….muori e vedi di non rinascere più!

P.s.:Ribadisco,ho la febbre,abbiate pietà per le mie compromesse capacità mentali!

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    06 Gennaio, 2013
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Love is all you need.......

Oggi si tende a dare un nome specifico a tutto.
Ecco allora che la vicinanza di un animale domestico viene definita pet therapy.
Per carità,nulla contro.Ma non sarebbe più semplice chiamarlo amore?

Ecco quello che fanno gli animali:ti amano.E l’amore si sa…è e sempre resterà la più incredibile,assoluta,sconvolgente,rinvigorente terapia per l’anima.
In questo libro, biografico,il donatore di tanto amore si chiama George,cuccioletto simpatico e anche un po’sfigato,che viene accolto da madre e figlio dopo la morte di Udi,l’uomo di casa.

Divertenti i resoconti delle marachelle del nostro protagonista assoluto.Chiunque abbia avuto un cane a gironzolare per casa,riconoscerà immediatamente i tipici comportamenti:oggetti morsi senza pietà,perenni implorazioni per il cibo come se l’avessimo lasciato digiuno da 3 mesi,bisognini fatti puntualmente nell’unico punto della strada pieno di persone che ci guarderanno come appestati,ansiogena ricerca di carezze come se l’avessimo lasciato da solo sull’Himalaya per troppo temo,sguardo ostile quando non rispondiamo alle sue richieste,occhio pietoso da cartone animato per convincerci a non sgridarlo dopo l’ennesimo guaio.
Insomma il classico repertorio.

Veritiera e commovente è invece la parte in cui ci si sofferma sulla perdita di qualcuno che amiamo,su quanto sia difficile superare il dolore,ricostruirsi,trovare una forza che non c’è,alzarci dal letto la mattina anche se tutto ciò che vorremmo è desiderare di non esistere.
Il banale andare avanti che tutto è tranne che appunto banale.
Una storia dolceamara che corre via veloce tra un sorriso e un occhio lucido e che mi sento di consigliare a tutti.
Perché è una storia d’amore….e l’amore fa (quasi sempre) bene.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    05 Gennaio, 2013
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Dai zucchero!

Leggendo varie recensioni,avevo notato come non ci fosse freddezza nei confronti di questo romanzo.
C’era chi ne parlava come qualcosa di straordinario,chi l’avrebbe volentieri dato in testa al suo stesso autore.
Io mi trovo esattamente nel mezzo.
Non perché sia rimasta indifferente,ma perché ci sono cose che ho amato e cose che ho odiato.
Quindi scusate la mia semplicità,ma come a scuola,dove la lavagna veniva divisa tra buoni a cattivi,io dividerò questo romanzo tra amore e odio.

Ho odiato:
-la maniacalità minuziosa delle descrizioni:dovrebbero inventare un nuovo aggettivo per Faber.
Capisco la sua voglia di metterci in una sorta di “presa diretta”con la storia,di farcela vedere(del resto si rivolge al lettore “a tu per tu”segno evidente di un desiderio di reale partecipazione)ma è a dir poco eccessivo.Intere pagine descrittive che non sono né utili,né strumentali al racconto,conducono a uno sfiancamento della pazienza e fanno venire voglia di gridare “Ho capito,vai avanti adesso!!!”

-la vanità nello stile:per sua stessa ammissione ci sono voluti anni e anni a scrivere queste quasi mille pagine.E’evidente la ricerca che c’è dietro,la volontà non solo di ambientarlo nel 1800 ma di scriverlo come un autore di quell’epoca.In effetti riesce nell’intento (se non fosse per la crudezza,che però non mi ha disturbato,dei resoconti sessuali).
Ma anche qui esagera.La ricerca del termine perfetto,più idoneo,traspare letteralmente dalle pagine e rilascia la sensazione di poca verità,di poca anima.La voglia di perfezione mi ha infastidito.

Passiamo ai “buoni”,all’amore:
-l’incredibile capacità di andare a fondo nei personaggi,nell’animo umano,nelle dinamiche psicologiche,nei conflitti sopiti ma presenti.Lo splendido divario tra l’essere e il dover essere,tra i sentimenti e le regole.
I protagonisti sono tutti a 365 gradi,vizi e virtù,bontà e cattiveria.Non si impone nessuno stereotipo,non si richiede giudizio,si racconta,semplicemente si racconta.E’un dono questo.Oltretutto rarissimo.

-L’assenza di finale:mi ha inizialmente infastidito.Ma come?Dopo tutto questo sforzo mi lasci cosi?Interrompi improvvisamente?Che succede?Come finisce?
Poi dopo questo sbandamento,ho capito,ho apprezzato.
Faber mi ha raccontato un pezzo di vita.
Faber in una sorta di Grande fratello mi ha fatto spiare dal buco della serratura.
Faber mi ha regalato del tempo con queste persone.
Il mio tempo con loro è finito.Non so dove sono,non so cosa fanno,il che gli regala per me immortalità.

Adesso dovete perdonarmi,avrei dovuto avvisare che ho poche idee e anche confuse su Il petalo cremisi e il bianco.Pensate non so nemmeno se consigliarvelo o meno.
Ma si,forse,tutto sommato…si.
Nel bene e nel male….vale comunque la pena.

P.s.:Salutatemi Sugar quando la incontrate.La immagino serena,davanti al camino a leggere un libro.
Buona fortuna ragazza mia.

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Fantasy
 
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    27 Dicembre, 2012
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Sognare

Era tanto che non leggevo una favola.
Troppo.
Poi mi è arrivato Dreamland.
Un piccolissimo libricino,con una carta ruvida e compatta meravigliosa e appagante per il tatto.
Su alcune pagine sono disegnate delle illustrazioni,di una semplicità,di una immediatezza visiva che ti fanno ritornare bambina.
Avendo tra le dita questo minuscolo gioiellino sono partita verso la terra dei sogni,il luogo dove tutto è possibile,dove persino l‘insperato si avvera.

Sono partita per Dreamland.

Se la meta mi attirava inesorabilmente,come in ogni viaggio che si rispetti,ho apprezzato anche il percorso,pieno di incontri con personaggi che mi hanno donato le loro esperienze e le piccole perle di saggezza che ne avevano tratto.
Pensieri in parte sicuramente scontati,ma non per questo meno veri, o che non valga la pena di ricordare ogni tanto.

Pezzolla,giovane autore,ha una mano diretta,tenera,delicata e,mi permetto di ipotizzare,un animo sensibile e fantasioso che traspare dalle sue parole.
Perfetto per questo clima natalizio che agevola i sogni,ho trovato gradevolissima la lettura e il suo lieto fine.Del resto senza lieto fine,che favola sarebbe?

“Avevo un sogno…non si è avverato.Però l’ho avuto.”


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Storia e biografie
 
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    07 Dicembre, 2012
Top 100 Opinionisti  -  

Open

Agassi ha il tennis nel sangue.
Agassi ha il tennis nel cervello.
Agassi ha il tennis nel corpo.
Agassi ha il tennis nella scrittura.
Leggere questo libro è esattamente come vederlo giocare.
La testa si muove a destra e sinistra,seguendo la palla,seguendo la riga,seguendo le parole.

Lui suda e tu inizia a sentire caldo;
lui scruta cattivo gli occhi dell’avversario e tu gli rivolgi lo sguardo più gelido che possiedi;
lui colpisce con un rovescio potentissimo e tu senti la tensione nelle braccia;
lui ascolta gli incitamenti della folla e tu ti carichi di forza;
lui perde e tu ti incazzi;
lui grida bastardo al giudice e tu lanci improperi infiniti;
lui è sfinito al quinto set e tu ti senti devastato.

Lui si inginocchia piangente sui campi di Wimbledon dopo la vittoria e a te si appanna lo sguardo per le lacrime.

Faccio solo una piccola precisazione:amo il tennis,è stato il mio sport per molti anni,ma anche chi non ha mai preso una racchetta in mano o seguito una partita,chi non si è mai sporcato le scarpe con quella meravigliosa terra rossa,chi non ha mai messo tutta la sua energia in un rovescio(rigorosamente a doppie mani!) può trovare in queste pagine una storia straordinaria.

Non è un libro sul tennis,è il libro di un meraviglioso uomo che ha giocato a tennis.
Emozionante..Leggetelo.

Game,set and match Agassi.Ha vinto ancora lui.

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Romanzi
 
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    29 Novembre, 2012
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Voliamo ad Asdu

Asdu.Maldive.Isola minuscola.Natura perfetta.
Volete partire insieme a me?
Dai su.Ditemi di si.
Ci immergeremo in acque pure,cammineremo di notte su sabbie finissime,alzeremo gli occhi al cielo per restare esterefatti dalla quantità di stelle,ceneremo a un tavolo lambito dal mare:pesce fresco,vino bianco.
Ammettetelo:già sentite il vostro animo riconciliarsi con la vita dentro questo micro paradiso in terra.

Io ci sono stata ad Asdu.Mi ci ha portata Luca,l’autore di questo romanzo.
Non ero sola.Insieme a me tanti altri:un uomo in cerca di ispirazione.
Una giovane donna che ha da elaborare il lutto di un abbandono,il suo bambino silenzioso.
Un marinaio che non smetteva mai di sorridere…che invidia.
Una coppia di cinquantenni con le mani sempre intrecciate,ancorate l’una all’altra.
Un giovane con la maglia del Milan.
Un signore silenzioso,il viso segnato dalla vita,inevitabile comprendere che era il suo inferno personale che cercava di combattere.

Ho ascoltato le loro parole e i loro pensieri.Ho letto le loro menti e le loro anime.
Ho vissuto con loro e in loro,mentre la storia dell’uno sfumava in quella dell’altro.
Mi sono stupita,emozionata,a volte mi sono sentita sola….ma c’era il mare a confortarmi.

Adesso però fatemi un favore.Interrompete la lettura di questa mia recensione e andate ad osservare la copertina del libro:Luca Bettinelli.
A molti di noi questo nome è familiare.Bettin,Luca Bettin.Ricordate vero?
Il nostro ex collega recensionista oggi è uno scrittore.

Sapevo che Luca stava per pubblicare il suo romanzo.
Ero incuriosita,ma allo stesso tempo timorosa di trovarmi di fronte a qualcosa di mediocre.
Mai paura fu più infondata.Questo ragazzo scrive dannatamente bene.
Ha la tecnica,ha il talento.
La sua penna densa e pervadente ti si avvolge intorno e ti conduce fisicamente dove vuole.
L’ambientazione ti protegge,la trama ti affascina,le riflessioni sulla vita e sui sentimenti ti inducono a pensare.

Mentre aspettiamo che il prossimo utente pubblichi un libro……che ne dite di volare ad Asdu?
Io sono pronta.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    23 Novembre, 2012
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Orrido horror

Io inizierò a scrivere libri.
Veramente.
Sono una lettrice accanita,ma non di quelle che nascondono velleità da romanziera.
Io non so scrivere e non voglio farlo.
Ma da domani inizio.
Perché se una casa editrice decide di pubblicare uno SCEMPIO del genere non vedo perché non debba pubblicare me!

Veniamo al dunque:’sti due tizi con la figlioletta carina traslocano in una casa nuova.
E la moglie inizia ad andare fuori di testa.Stress da trasloco si ipotizza?
(Bah…io ne ho fatti sette e sono ancora sana di mente).Comunque …..perché la tipa sembra impazzire?
Un asse del parquet rotto,una stanza che puzza di pipi’di gatto,una macchiolina di sangue sulla federa del cuscino,sospetta infestazione di cimici.
Uuuuuuuuh che paura!C’è davvero da diventare matti per queste cose non trovate??

Tutta sta tiritera dura per il 95%delle pagine.Poi arriva il finale.Horror,inaspettato ma soprattutto illogico!
(Ovviamente non posso dirvi come finisce,perché se vi venisse la malsana idea di spendere i vostri euro per comprare sto mucchio di fogli (non mi piegherò a chiamarlo libro!)vi rovinerei la sorpresa (?)).

Non la tiro a lungo.Fidatevi di me e state lontani da sta robaccia.

P.s.:Come prima mia opera letteraria proporrei “Ode al piumone”:
Mio caro piumone,
tu sei un vero tesorone,
quando mi stendo sul lettone
e mi scaldi come un termosifone.

Che dite lo trovo un editore?Secondo me diventa un bestseller!

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    20 Novembre, 2012
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Sogni d'oro Biancaneve.

Splendida Biancaneve.
Con le sue labbra rosse che non proferiscono parola.
Con i suoi capelli neri sparpagliati sul cuscino.
Con il suo corpo candido disteso immobile sul letto.
Guardarla.Puoi solo guardarla.Non ti resta altro.

Benvenuti a tutti nel paese di Altenhain dove il 96%della popolazione è cattiva.
Immergetevi nei suoi cieli plumbei e nelle sue nebbie.
Camminate nei suoi vicoli stretti,soffermatevi a leggere una scritta rossa su un muro bianco:”Qui vive un assassino”.
Sorseggiate una birra nell’unico ristorante del paese,buio e cupo.
Ascoltate di nascosto i sussurri che uomini dalle facce dure e segnate si scambiano.
Osservate la ragazza che serve ai tavoli e i suoi piercing.Poi andate a fare la spese all’emporio:noterete le donne riunite che parlano e sparlano.Ma non vi avvicinate:a voi non diranno mai nulla.

Voi siete estranei e siete stati catapultati nel luogo dei segreti e delle bugie.

Ha un talento questo autore:senza eccessive descrizioni vi porta a vedere la storia con i vostri occhi,e sarete affascinati da questa ambientazione in perfetto stile thriller.Come Robbie scriveva prima di me,contrariamente all’ambientazione, lo svolgersi della storia segue invece le regole del giallo classico.Non c’è e non ci vuole essere un eccessivo uso del colpo di scena,né si pretende con artifici vari di portare la tensione a livelli esasperanti.
E’ questa fusione di stili ciò che più mi ha colpito,ciò che rende leggermente diverso questo libro,ciò che in definitiva affascina.

Due sole pecche:un lieve eccesso di personaggi,che in alcuni momenti ti costringono a fermarti per inquadrare il soggetto in questione(colpa forse anche dei nomi tedeschi a noi non particolarmente orecchiabili)e…diciamocelo…una copertina veramente ma veramente brutta!
Difetti tutto sommato lievi.

Adesso non resta altro che chiedervi dov’è Biancaneve….
Buona lettura.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    05 Novembre, 2012
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Sesso nei lager

Sei una schifosa ebrea,sei intoccabile …..però una botta te la do lo stesso.

Perdonate la crudezza,ma è di questo che qui si parla:i bordelli nei campi di concentramento.
Alcune detenute venivano scelte per prostituirsi.
I clienti erano di due tipi:altri detenuti che dovevano pagare per quindici minuti di piacere,o membri delle ss.
Sui primi non mi soffermerei:il sesso è intrinseco nella vita e posso comprendere che ci si attacchi ad ogni istinto naturale in certe situazioni.
Sono i secondi che mi allibiscono:sto facendo una guerra mondiale,sto cercando di eliminare la tua “razza”dall’universo e vengo a letto con te.
Già.
L’ennesima contraddizione di una ideologia che alla sua base non aveva nessuna idea.

Divagazioni strettamente personali a parte ci sono due dati rilevanti in questo romanzo:il primo è appunto quello di portare alla luce un fatto non particolarmente conosciuto.Il secondo è che l’autrice è figlia di una donna delle ss.
Attenzione:non una che è entrata a farne parte per compiacere il regime.No.La madre voleva indossare la divisa nera,voleva appartenere a quella follia semi-collettiva.A tal punto da non rinnegarla nemmeno dopo la sconfitta.
A tal punto da abbandonare i suoi figli pur di farne parte.

Eliminati questi due fattori,che a mio avviso restano comunque essenziali,il libro non mi ha colpita particolarmente.
Mi è sembrato un po’raffazzonato,messo insieme da una penna certamente delicata,ma non particolarmente abile.Lascia inconcluse tutta una serie di storie parallele e non è abbastanza crudo da colpire al cuore.

Perché storie del genere devono farti male.

Il dolore è il minimo che si deve provare quando abbiamo il privilegio di poterci limitare a leggere.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    14 Ottobre, 2012
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Bleah!

Io questo libro non vorrei recensirlo,davvero.
E’solo che fa talmente schifo,che dentro di me avverto una sorta di “dovere morale”a sconsigliarvelo.
Insomma non potrei più guardarmi serenamente allo specchio sapendo che qualcuno di voi ha speso dei sodi per leggere questo scempio quando io potevo salvarlo.
Adesso,manie di onnipotenza a parte,vi dico due parole sulla trama:le morti in culla.
Ci sono dei neonati morti improvvisamente:cause naturali o madri assassine?
Scopo del giallo è capire se sono colpevoli o innocenti e perché qualcuno vuole ucciderle.
Fin qui tutto chiaro.

Ora,io ho più volte ammesso di non avere le doti de La signora in giallo:non capisco mai chi è il colpevole.
Ma,insomma è giusto cosi altrimenti mi perderei i colpi di scena e l’autore/rice avrebbe fallito.
Da qui però a non capire niente ce ne passa.
Il vero problema di questo libro è che questa disgraziata dell’autrice non ha idea di come si caratterizzi un personaggio.(Non che io ce l’abbia ma quantomeno non scrivo romanzi!).
Ci da tutta una serie di notizie assolutamente inutili sui nostri protagonisti,ma non quelle fondamentali,tanto che fino all’ultima pagina facevo uno sforzo immane a capire chi era chi.
Aggiungiamo una montagna di descrizioni superflue,la ripetizione ossessiva degli stessi ragionamenti per scoprire i colpevoli,colpi di scena che non hanno nulla dei colpi di scena ma ti fanno solo sbottare in un “E quindi?????”urlato al muro e il quadro è completo.

Vi faccio un esempio:c’è una coppia di poliziotti che indaga al caso,devono sposarsi ma non hanno mai fatto sesso.E’rilevante ai fini della trama?No.Si scopre alla fine perché non fanno sesso?No.
Perché mettere questa cosa nel libro?Non si sa.

Alla fine il mistero resta,e non è chi è l’assassino:è’chi diamine ha deciso di pubblicare questo libraccio.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    04 Ottobre, 2012
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Immutabile Grisham

Ingredienti:

- 1 avvocato,intelligente,sfigato,sull’orlo della miseria e con un alto senso morale.
- 1 prestigioso studio legale disposto a tutto pur di vincere.
- 1 multinazionale che guadagna milioni di dollari sulla pelle della gente.
- 1 causa civile che vede contrapposti i buoni contro i cattivi.

Adesso mischiate tutto insieme,aggiungete un bella dose di descrizioni,qualche colpo di fortuna e qualche colpo di genio,una discreta introspezione psicologica e un morto.
Mettete tutto in frigo per circa tre ore.......et voilà!

Signore e signori ecco a voi un romano di John Grisham.

Sia chiaro,leggerlo è sempre gradevole,ma ogni volta ha lo stesso,identico sapore.
Nessuna esplosione di gusto,nessun ingrediente nascosto che scopriamo durante la degustazione e ci stupisce.
No.Niente.
Grisham è sempre Grisham.

Ora se siamo dei lettori abitudinari che non amano il gusto della scoperta e della sorpresa lui va benissimo.Ma se abbiamo voglia di rischiare,di trovare un autore che si mette in gioco e che ci mette in gioco,allora dobbiamo lasciarlo in libreria.

Non è che io lo sconsigli,ma letto uno,letti tutti.
Altrimenti è solo una indigestione.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    25 Settembre, 2012
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Vedove a go go

C’è una nuova fissazione che serpeggia nell’animo delle giovani scrittrici americane:la vedovanza.

Si,avete letto bene.
Dal più famoso P.s. I love you della Ahern mi imbatto continuamente in romanzi in cui la trentenne di turno perde la sua anima gemella.
Che sia infarto,incidente stradale,tumore,morso di una vipera,attacco di orso polare,phon che cade nella vasca,scivolata e sbattimento di cranio sul marciapiedi…sti poveri mariti muoiono sempre.

Cosa possono fare allora queste ex donne felici per riprendere in mano le loro esistenze???
Le alternative sono varie: c’è chi si chiude in casa e mangia quintali di Mars,chi si mette a preparare dolci,chi va in giro come una barbona,chi beve,chi si attacca al divano in perfetto stile cozza.
(L’unica cosa che non cambia mai è che smettono di farsi la doccia…..ma perché???Perchèèèè???????)

Ad ogni modo,tralasciando le abitudini igieniche, in questo specifico libro la nostra protagonista Clara trova un modo un po’ più originale di reagire:ritrova una capsula del tempo (dai non ditemi che non sapete cos’è!!!)e al suo interno una lista che racchiude tutti i desideri da lei scritti all’età di dieci anni.
Cosi si mette all’opera e tra una mangiata al più grande buffet d’america,imparare l’alfabeto morse,fare beneficenza,scendere dal più pericoloso scivolo acquatico che esista ecc ecc ecc si rimette in forma e torna di nuovo felice e contenta!
(Ah e ovviamente a meno di un anno dalla morte dell’amore della sua vita ne trova un altro!Si dai….è credibile la storia.)

Ora devo dire che a parte un po’di stanchezza per una trama trita e ritrita questo libro non è male.
Scritto bene con dialoghi ironici e veloci,scivola via gradevolmente.
Certo non è indimenticabile ma…può andare.
P.s.:Adesso aspetto con ansia che sia una mogliettina a schiattare.Cavolo almeno per una volta lasciatemi leggere di un vedovo!

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    10 Settembre, 2012
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L'inferno in stile Saramago

Ho preso Cecità molto tempo fa grazie ai lettori di questa community.
Lo tenevo li’.Fermo,senza aprirlo.Non me la sentivo di leggerlo.Aspettavo il “momento giusto”.
Poi un giorno ho pensato che non dovevo più attendere,le recensioni erano strabilianti.Perché indugiavo?
Ho iniziato.

Le prime pagine mi affascinavano:questo bianco negli occhi cosi improvviso,questa scrittura di Saramago cosi anomala,diversa,senza alcun rispetto per le regole grammaticali.
Pensavo stranita che era davvero talentuoso per poterselo permettere.
E poi come riusciva a farmi immaginare cosi tanti personaggi senza descrizione?
Butta là un particolare,un occhio strabico,degli occhiali scuri e tu vedi qualcuno.
Wow.

Ma a un certo punto per continuare ad andare avanti iniziavo a fare uno sforzo disumano.
Non era noia,non era mancanza di attenzione.Era dolore.
Leggere Cecità mi faceva troppo male.
La reclusione,la perdita di dignità,il putridume,la violenza,la cattiveria.
L’impotenza di questi ciechi verso il mondo,verso la loro vita,erano insostenibili per me.
L’ho chiuso.Ho detto basta.Ho detto mi arrendo.

Sono passati mesi ma ogni tanto scene di quel romanzo mi tornavano in mente.
Una sorta di fantasma letterario che non voleva mollarmi.
Allora ieri ci sono tornata su e oggi l’ho terminato.
Ma stavolta sapevo cosa mi aspettava,mi sono corazzata e ho tentato di difendermi.
Ho letto con la testa.

E come una osservatrice distaccata mi sono resa conto di come Saramago scavi nel fango.
Arriva fino al punto più nero dell’animo umano,non risparmia nulla al lettore dell’orrore.
Nel libro dei senza vista non smette di sussurrarti “Guarda,guarda,guarda.Osserva fino a che punto si può arrivare.Non distogliere lo sguardo.Mai.”
A mani nude e sanguinanti ti conduce nell’abbisso,nel punto da cui si può solo risalire.
Poi ogni tanto ti lancia una frase piena di luce,che dovrebbe resitituirti la speranza.
Ogni tanto.Troppo poco.

Sapete che c’è?Io questo libro non so giudicarlo.Non so dirvi se mi è piaciuto o meno.
So però che mi è entrato dentro.
In fondo non è quello che dovrebbe fare un capolavoro?

Anche se fa male.
Buona lettura.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    04 Settembre, 2012
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Bentrovata Amèlie!

C’è un vecchio capitano.
Brutto,segnato da anni di sole e salsedine.
Lui vuole essere amato.No,non da chiunque.Solo dalle fanciulle più belle.
Ma perché queste incantevoli donne dovrebbero concederglisi?
Infatti non lo fanno.Ovvio.
Allora ci pensa lui.
Le prende in momenti di debolezza,le rinchiude in un castello dorato (?),su di una isola,senza specchi.
Ma il vero crimine non è il rapimento.
Il vero crimine è convincerle che son diventate brutte.
E se son brutta perché fuggire?Perchè vivere?Mi lascio amare da uno brutto come me.

Io mi sono innamorata della Nothomb subito.
Dalle righe iniziali del suo primo libro che mi è capitato per le mani.
Devo dire però che ultimamente,leggendo Acido solforico ed Elettra,la mia passione era un po’sfocata.
Ma in questo romanzo l’ho ritrovata:con tutta la sua intelligenza,con le sue trame impensabili,con il suo sarcasmo spietato,con la sua capacità di farti interrogare su cosa è giusto e cosa è sbagliato.
(Anche se lei se ne frega altamente di cosa è morale,di cosa non lo è,del buono,del brutto e di tutto,tutto il resto….)
La parte finale è poi degna di entrare a pieno titolo nell’Olimpo della letteratura.
Un dialogo a tre rapidissimo,arguto,ironico,paradossale.
L’incanto di ogni lettore.

Ben fatto Amèlie.Sono di nuovo totalmente tua!

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Classici
 
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    01 Settembre, 2012
Top 100 Opinionisti  -  

Bel-Ami se ti becco ti uccido!

Io ho un difetto(in realtà ne ho una marea…ma non starò qui a renderveli noti.)
Comunque…dicevo….il mio difetto è la assoluta mancanza di rispetto.
Mi spiego meglio:sei un vecchietto e devo cederti il posto sull’autobus?Non ci penso proprio.
Sei più adulto di me e questo dovrebbe portarmi ad essere riguardosa nei tuoi confronti?Me ne frego.
Sei un vigile,un poliziotto,un carabiniere e devo rispettare la tua autorità?Scordatelo.

Ecco questa premessa l’ho voluta fare solo per farvi capire che se non mi intimidisce un tenero vecchietto figuriamoci un classico della letteratura.
Con questo spirito mi sono avvicinata a Bel –Ami,sfidando de Maupassant a farmi vedere cosa sapeva fare.

(Avanti ragazzino!Mostrami di che pasta sei fatto!)

Sapete cosa ha combinato?Mi ha fatto innervosire come una jena idrofoba.
Perché questo famoso Bel-Ami altri non è che un tronfio,egoista,stupido,ignorante,furbo,subdolo,superficiale,viziato omuncolo.
Fa sesso di qua,fa sesso di là,si sposa da un lato,divorzia dall’altro,prende soldi dalle donne,fa il giornalista ma non sa scrivere,fa l’omm ma nun è omm!
(Sorry,quando sono arrabbiata non riesco a esimermi dall’utilizzo del napoletano.)
Ora,non solo dunque passiamo il tempo a leggere di questo deficiente,ma la cosa grave è che il nostro autore raccontandoci tutte le sue buffonate,non ci mette in mezzo nemmeno un giudizio morale!
Niente.Nada.Nothing.
Questo se ne va allegro in giro a fare danni(a picchiare donne!)e nessuno gli dice due paroline!
Nessuno lo prende per la collottola,lo sbatte in faccia a un muro e gliele da di santa ragione!NESSUNO.
Ma insomma dico io!!Non eravamo noi la generazione dei senza valore???
Al confronto siamo una banda di agnelli sacrificali puri e innocenti.
Non voglio inoltre nemmeno soffermarmi sulla stupidità delle donne che cadono ai piedi di questo bellimbusto.Davvero.
(E’evidente che non avevano mai letto Donne che amano troppo della Norwood e pertanto le giustifico di buon grado.)

A questo punto la domanda sorge spontanea:perché questo romanzo è un classico della letteratura???
Perché?Perchè?Perchèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè?

(In fondo in fondo il motivo lo conosco,ma la rabbia prevale sulla ragione.)

P.s.Sembra un controsenso che io ne suggerisca la lettura ma,come mia abitudine,non mi arrogo il diritto di aver ragione,e,soprattutto,qualche maschietto troglodita potrebbe trovare in Bel-ami il suo mito.Perchè togliergli l’illusione di poter essere come lui?
P.p.s.Avete presente Match point di Woody Allen?Ecco.Uguale!

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    27 Luglio, 2012
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Donna Marcela

Josefa e Violeta.Amiche dall’infanzia.Unite da travagli,dolori,gelosie.
La vita che scorre intorno.Il bisogno di fermarsi per ricominciare.Ad Antigua….vita mia.

Figlie.
Amiche.
Fidanzate.
Amanti.
Mogli.
Lavoratrici.
La Serrano dipinge noi donne a 360 gradi.
Ma se la Mannoia ci descrive come “dolcemente complicate”la nostra scrittrice cilena ci và giù molto più duro:affondando,scavando,attingendo a mani piene nel nostro animo.
Il ritratto non è dei più lusinghieri:siamo impaurite,spesso stanche,tese,piene di necessità e di desideri che cerchiamo di appagare con ogni mezzo.Spesso sbagliato.
Ma su questo quadro non troppo confortante emerge il nostro grande dono: l’immensa capacità che possediamo di amare.
Di amare sempre,ancora,di nuovo,anche dopo che qualcuno ci ha scaraventate a terra.
Noi ci rialziamo e amiamo.
Perché in fondo l’amore è tutto quello che chiediamo.Sempre è stato e sempre sarà.

Avevo lasciato questo libro a metà un po’di tempo fa.Ma poi ci sono dovuta tornare sopra.
Perché la Serrano a volte ti fa male,ti ricorda chi sei e quanto sei sbagliata.
Ma com’è che si dice?Non si fugge da ciò che si è.
Allora consiglio questo libro o uno dei tanti che ha scritto a voi donne.
Maschietti voi lasciate stare.
Scusateci ma questo nostro mondo non vi appartiene

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Romanzi
 
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    24 Luglio, 2012
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Pussa via brutto mostro!

La bella e la bestia.
La principessa che bacia il ranocchio.
La racchia che conquista il più figo della scuola.

Uuuuuuuuh e quanta di questa roba ci hanno propinato negli anni!
Perché lo sappiamo no?? Dai su!Ripetiamolo tutti in coro:”QUELLO CHE CONTA E' L'ANIMO DI UNA PERSONA!!!!”
Vero eh?
Verissimo,ma soprattutto politically correct.
Certo. Finché non arriva la Nothomb (che col politically correct ci lava la biancheria)e ci racconta la realtà.
La realtà è che se tu sei un mostro orribile io proprio non ti voglio!
Magari siamo amici.Magari ti voglio bene.Magari mi sei anche simpatico.
Però non ti azzardare a toccarmi che mi fai schifo!
E sai cosa mi fa ancora più schifo?Che tu brutto come sei pretendi che io ti ami per la tua personalità…però al contempo vuoi me che sono figa da far paura!
Ma vatti a cercare una brutta come te e vediamo se hai il coraggio di amarla!

Insomma con la sua solita schiettezza (no,non è cinismo),con il suo linguaggio colto come non mai,con la sua perenne originalità e con la sua solita pazzia,la bella e inquietante Amèlie ci distrugge pezzo pezzo la favola del “non è l’aspetto quello che conta”.
Conta.Eccome se conta.

(Io ad esempio il ranocchio non l’avrei mai baciato.Se ne andasse a concepir girini con qualcun’altra!)

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    22 Luglio, 2012
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Inaspettato Carrisi.

Quante volte ci siamo innamorati di un libro?
E quanto è magico quando questo accade?
Che sia una persona,un cibo,un panorama o appunto un romanzo,l’innamoramento è sempre perfetto.
E oggi pomeriggio mi è accaduto.Subito,di colpo,dalla prima riga,senza esitazioni.E’stato amore.

Carrisi è venuto da me e circondandomi di sicurezza mi ha condotto con lui in un viaggio attraverso il mondo.
Nei miei occhi sono vivide le immagini di Marsiglia,dove l’unica persona al mondo che poteva farlo ci ha spiegato cos’è l’amore.
Impressa nella mia mente c’è la sala del Gran ballo a Parigi: ho visto tra un tango e un nome cercato e trovato,un uomo che ha conquistato la donna della sua vita.
E poi la Cina….avete mai ascoltato i monti intonare canzoni d’amore?
Ho sentito un po’di freddo quando ci hanno rinchiusi nella cella del Monte Fumo,ma un prigioniero mi ha scaldato con le sue parole e abbiamo dimenticato per un po’che fuori imperversava la guerra.
Siamo saliti sul ponte del Titanic.
C’era un uomo,aspirava ad occhi chiusi il suo ultimo sigaro.Chissà chi era.
Lungo è stato poi il viaggio per l’America,ma dopo ventuno anni dovevamo scoprire la verità.

E l’abbiamo trovata.
L’amore non si possiede,può solo essere preso in prestito.

Allora mio caro Donato,io non solo mi inchino davanti a te,ma ti presto anche un po’del mio amore.

Perchè il tuo stile adulto e maturo,la tua penna incisiva eppur poetica,il tuo animo romantico e le tue osservazioni intelligenti mi hanno conquistata.Senza se e senza ma.

Leggetelo.
Innamoratevi anche voi.

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    18 Luglio, 2012
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Mannaggia a me!!!!

“Aspettativa : lo stato o condizione di spirito che, nel processo delle emozioni umane, è preceduto dalla speranza e seguito dalla disperazione.”(A.B.)

Ecco,adesso per favore mettetevi un attimo nei miei panni.
Scopro e mi innamoro della Nothomb grazie a questa community.
Come una buongustaia che lascia per ultimo il boccone più buono nel piatto attendo paziente per mesi di leggere l’opera più acclamata della cara Ameliè.
Flirto con Acido solforico:lo guardo,lo accarezzo,un po’lo bramo,ma attendo a lungo prima di acquistarlo.L’attesa aumenta il desiderio,e io ho tutte le intenzioni di aspettare per godermelo.

Finalmente arriva l’agognato momento.

Con una certa solennità entro in libreria e lo compro.
E’mio:Ameliè a noi due!
E poi cosa succede?Succede che lei è sempre grandiosa.
Succede che senza luogo,senza nomi e senza volti (non si può di certo definire la sua scrittura descrittiva)io entro nel cervello dei personaggi:nelle loro nevrosi,nelle loro manie,nelle loro reazioni.
Succede che dentro mi monta la rabbia,perché porco cavolo ribellatevi a Concentramento!
Succede che la nostra eroina mi da sui nervi con i suoi complessi da Gesù Cristo sceso in terra.
Succede che invece mi risulta simpatica Zelda,l’antieroina.
Succede che prenderei una clava e ucciderei i produttori del nostro show.
Succede che mi interrogo su cosa farei io in una situazione simile.
Succede che questo è un grande libro.

Ma succede anche un’altra cosa:che in due ore lo finisco e penso “Questo era?”
Ora chiariamoci:non è mica colpa della Nothomb.
E’tutta colpa mia e delle mie immense aspettative.
Mi sono fregata un gran libro.La prossima volta il boccone più buono lo mangio per primo!

P.s.:Ameliè scusa,dimmi una cosa:ma hai degli spiriti che di notte ti vengono in sogno per suggerirti le trame?Prendi allucinogeni che ti fanno avere visioni dei tuoi futuri romanzi?Hai una quadrupla personalità e ognuna di queste partorisce nuove idee?Hai una squadra di autori che schiavizzi per avere nuove ispirazioni?
No perché io una che sforna un libro all’anno,con questa brillantezza e questa originalità mica l’avevo mai incontrata!
P.p.s.:Non ho detto nulla sulla trama.Lo so.Ma in questa community di Nothomb-dipendenti mi sembrava seriamente superfluo!

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Romanzi
 
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5.0
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Ally79 Opinione inserita da Ally79    29 Giugno, 2012
Top 100 Opinionisti  -  

Padre e figlio.Niente altro.

Andrea è autistico.
Scordatevi Dustin Hoffman in Rain man.
Dimenticatevi genialità assurde,intelligenze fuori dalla norma.
Andrea è autistico senza la patina rosa di un film Hollywoodiano.

Ci sono giorni in cui mangia solo cose rosse.
Giorni in cui vuole indossare solo magliette arancioni.
Ci sono momenti in cui ti porge il braccio perché tu glielo morda.
Abbraccia tutti e tocca le loro pance,cosi capisce la gente.Dice.
Allinea bottiglie di ketchup in ordine perfetto.
Riduce in pezzetti microscopici ogni foglio di carta che si trova davanti.

Andrea è autistico,ancora,di nuovo,ogni giorno.Per sempre.

I medici ti ripetono che ha bisogno di regole a routine,nulla deve sconvolgere il suo mondo.

Ma tu che ne sai di cosa ha bisogno Andrea?Tu che non sai spiegarmi perché mio figlio di due anni,gioioso e sorridente a un tratto non mi guarda più negli occhi!Tu ,davvero tu, che ignori perché si sia ammalato, vuoi dirmi cosa devo fare con lui?
E allora io lo prendo e me lo porto in America.Ci faccio un viaggio coast to coast su una moto.
E gli dico che siamo legati da un elastico invisibile e lui non deve allontanarsi da me.
E ho paura:paura che le cose vadano male,paura che questa sia la scelta sbagliata.
E mi sento frustrato:so che vorrebbe dirmi tante cose,so che contro la sua volontà vive in un mondo impenetrabile.
E mi sento confuso:ognuno mi dice la sua,un consiglio,una parola,una semplice idea.
E io non so cosa devo fare.

Allora faccio quello che sono:il padre di Andrea.

Ecco chi è Franco:un padre.
Che al di là di un viaggio avventuroso regala a suo figlio quanto c’è di più prezioso,la sua presenza,il suo amore.

Io l’ho visto questo papà in una intervista alla tv.La forza,l’entusiasmo,la voglia trasudano da ogni sua cellula.
No.Non “Nonostante Andrea”.
Ma grazie ad Andrea.

Scusatemi,questa non è proprio una recensione.
Ma ci sono libri che te ne deve fregare se son scritti bene o male,se lo stile è scorrevole,la trama avvincente.
Ci sono libri che sono semplicemente vita.
Non li puoi giudicare.Devi solo lasciarti emozionare......

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