Opinione scritta da manumanu74
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Surreale ma piacevolissimo
Premetto che l'ho letto dopo aver letto e apprezzato "We Are Family" e devo dire mi è piaciuto molto di più. Ha uno stile particolare e la vicenda è surreale però l'ho trovato molto interessante per i temi trattati del riscatto di tre uomini maturi da una vita piatta e insoddisfacente, dell'amicizia e della solidarietà umana, all'interno di una vicenda che mi ha fatto molto sia riflettere che sorridere (anzi talvolta mi scendevano i lacrimoni di fronte alla comicità di certe scene). Lo consiglio vivamente!
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Evoluzione del rapporto madre-figlia tra radici e
IL titolo può trarre in inganno e far sembrare il romanzo uno di quelli dal contenuto frivolo. Non è così perché, partendo dall'antica usanza iraniana di organizzare un matrimonio combinato tra la figlia e un iraniano di buona famiglia con cui sposarsi e fare la moglie e la madre, il romanzo racconta l'evoluzione del rapporto tra madre e figlia dapprima negli USA, dove la famiglia è emigrata dall'Iran per sfuggire alle atrocità della guerra, e poi in un viaggio in Iran alla riscoperta del luoghi natii delle protagoniste, madre e figlia. E' molto interessante e piacevole da leggere, racconta la difficile vita da emigrati negli USA e la stessa difficoltà di chi è rimasto in Iran nel periodo di guerra e persecuzione.
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Intenso, toccante, commovente
Ho letto questo libro con molta curiosità e devo dire che mi ha aperto un mondo che non conoscevo. Certo sapevo delle guerre in Afghanistan, ma mai mi ero soffermata sulle condizioni degli afghani, e soprattutto delle donne afghane. E' un libro che esalta la enorme sofferenza in cui vivono le donne afghane, donne già da bambine che vengono date in spose a quattordici anni. Sottomesse in tutto al marito, vittime di violenze e soprusi, private della libertà ma forti, estremamente forti e coraggiose e con la speranza nel cuore che "Mille splendidi soli" possano ancora far brillare le loro vite. Romanzo sulla amicizia e sulla vita incrociata di due incredibili donne, appassionante in ogni pagina, a volte ho avuto voglia di strappare le pagine più difficili ma sono stata felice di averlo letto con intensità e con desiderio di seguire il cammino di Mariam e Laila fino alla fine. Veramente uno splendido romanzo.
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La ricchezza di un'amicizia vera
Ho preso questo libro in bacheca in biblioteca incuriosita dal titolo e dalla breve trafiletto riassuntivo e devo dire che è stato un tuffo nel passato nel ricordo di quella che avevo vissuto come amicizia vera e intensa. Il libro racconta, con svariati flash-back all'infanzia e alla adolescenza, la vita di due amiche che, perse intorno ai 25 anni, si ritrovano per caso da adulte e riprendono con intensità l'amicizia che le aveva unite fin da bambine. E' un libro piacevolissimo, racconta con delicatezza l'intensità dell'amicizia vera, senza filtri, basata su un sentimento sincero. Le vite di Eva e Lucia sono molto diverse così come i loro caratteri e i loro sogni e desideri, ma la loro "unione" è fortissima ed è un crescendo fino ad un finale emozionante e davvero intenso. Lo consiglio a chi ha vissuto o vive un'amicizia così forte, quasi più forte di un legame di sangue.
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Sentire la mancanza o non incrociarsi mai?
Il libro si legge in un paio d'ore ma è denso di spunti di riflessione. Come ho scritto nel titolo dell'opinione MANCARSI vuol dire sia sentire la mancanza di qualcuno che non c'è più o ci illudevamo ci fosse (sguardo rivolto al passato) sia non incrociarsi mai perché per un soffio si sbagliano i tempi di un incontro (sguardo rivolto al futuro). Per Irene e Nicola sono questi i due aspetti in gioco, lasciarsi alle spalle un passato difficile e trovare un motivo per guardare avanti.... galeotto fu quel manifesto di Buster Keaton....
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Toccante, a tratti crudo ma avvincente
Premetto che questo libro mi ha toccato particolarmente in quanto madre di una bambina di 4 anni (non aggiungo altro però...). La storia è veramente incredibile, all'inizio l'unico aspetto positivo è sapere che la protagonista sta raccontando la storia del suo rapimento quindi il lettore è consapevole che si sia salvata da un'esperienza tanto stravolgente. Mi sono immedesimata moltissimo in quanto stesse vivendo Annie, sperando che ne uscisse prima possibile. Devo ammettere che alcuni capitoli sono stati davvero crudi e difficili da leggere. La seconda parte invece, riguardando l'indagine per scoprire chi l'ha fatta rapire, diventa più "leggera", se si può dire, anche se lo sviluppo finale è davvero inaspettato. Lo consiglio vivamente
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esilarante, si ride ma si riflette....
il libro è suddiviso in capitoli che corrispondono alle sedute dallo psicanalista della protagonista Chiara, la quale sta cercando di mettere ordine nella sua vita e capire come cambiare il proprio comportamento verso gli altri per prendere finalmente in mano la propria vita. Ovviamente la vicenda è un susseguirsi di eventi al limite dell'incredibile ma davvero esilaranti.... a volte proprio mi è uscita una sonora risata nell'immaginarmi la situazione (per esempio quando fa una gaffe con lo psicanalista sbagliando clamorosamente la sua età). E' avvincente e autoironico, non si può non simpatizzare per Chiara e per quanto le capita ed è bello seguire il percorso che la porta a prendere con decisione in mano le redini della propria vita. Il finale resta un po' alla "Happy End" ma ci sta tutto. Buona lettura!
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deludente
Ho preso questo libro dalla bacheca della biblioteca tra le novità, attratta dal titolo curioso e dal fatto che affrontasse il tema della sclerosi multipla, per me molto sentito. Il libro è suddiviso in 3 grossi capitoli, che corrispondono a 3 età diverse della protagonista (9 anni, 15 anni, 27 anni), figlia che scopre che la mamma è malata e che questa malattia, che all'inizio sembra soltanto un dolore forte al ginocchio, man mano progredisce in qualcosa di diverso e difficile da definire. Leggendo il primo capitolo già la narrazione non mi convinceva, gli strani fatti narrati, i dialoghi, situazioni piuttosto buffe e paradossali da famiglia un po' anomala, sarà anche che il nome della mamma malata "Picozzi" con cui la figlia la chiama (si scopre poi essere il cognome) è proprio fastidioso.... Speravo in un approfondimento maggiore della psicologia dei personaggi ma nulla di ciò. Anche le riflessioni di una bimba di 9 anni sembravano un po' troppo mature. I 3 capitoli sono poi 3 spaccati poco legati gli uni agli altri per capire davvero l'evoluzione della crescita della bambina e della malattia della madre, si perdono tanti passaggi. Nel 2° capitolo viene affrontato un disagio della ragazza che rifiuta di andare a a scuola ma la malattia della mamma sembra più una scusa per giustificare le assenze che non una problematica realmente sentita. Successivamente il passaggio dal 2° (15 anni) al 3° (27 anni) è poco comprensibile e l'ultimo capitolo l'ho trovato davvero brutto. Speravo almeno in un finale che riscattasse un po' l'insieme ma quello ha dato proprio la mazzata finale al libro.... mi scuso per la pesante critica, magari qualcuno riuscirà a trovare degli spunti che io non ho colto...
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Leggero e frizzante
Libro preso dallo scaffale delle novità in biblioteca. Storia leggera, frizzante, paradossale ma divertente. E' la storia di un giovane "bamboccione" circondato da tante donne tra mamma, nonna, sorelle, badante, datrice di lavoro e fidanzata, che racconta le vicissitudini familiari che lo portano ad essere sempre punto di riferimento per qualsiasi problema da risolvere, che proprio per questo non riesce a crearsi una propria vita soddisfacente nè sentimentalmente nè dal punto di vista lavorativo. Prevedibile la svolta finale risolutiva un po' per tutti i personaggi. La trama si confà ad una commedia allegra e briosa, che tra l'altro esce nelle sale cinematografiche fra qualche giorno.
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graffiante
premetto che è il primo libro che leggo di questa scrittrice. E' decisamente originale l'idea di raccontare un weekend di una coppia di sposi, riportando i pensieri di ognuno dei due, passando di continuo da uno all'altro, e riportare i brevi dialoghi che intercorrono tra loro. Colpisce la differenza abissale da quanto pensato a quanto detto e vissuto, gli infiniti dubbi, i desideri repressi, le incertezze, le aspettative, le delusioni, la realtà che rende poi alcuni pensieri assurdi e buffi... un libro che, per chi vive una vita di coppia, non può che portare ad una riflessione su quanto spesso ognuno viva una visione completamente diversa dal compagno e che la realtà poi sia molto più ovvia e ripetitiva di quanto ciascuno vive nella propria coscienza.
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piacevole
l'ho preso in biblioteca per curiosità nei confronti dell'autore, che apprezzo molto come cantante, e del titolo particolare. Si è rivelato un libro scorrevole, piacevole e che tiene alto l'interesse a scoprire il famigerato assassino fino alla fine, con oltretutto un finale inaspettato quanto chiarificatore. Va secondo me letto con l'idea di avere di fronte un thriller leggero, semplice ma particolare. Mi è piaciuta l'analisi che il protagonista fa di se stesso e di ogni membro della famiglia, per capire le motivazioni che possano avere spinto ognuno di loro ad aver tentato di ucciderlo. Si scopre quindi al lettore e al protagonista, il ritratto di una persona egoista, egocentrica, che di certo non ha evitato di farsi malvolere da chi gli sta vicino.
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Prevedibile
Personalmente non mi è piaciuto. Il finale è facilmente prevedibile dalle prime pagine. Ricchissimo di riferimenti - si capisce che voglia far capire che sa scrivere ed è colta - però non decolla. Sinceramente non saprei che altro aggiungere.
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Deludente
Ho letto questo libro incuriosita dagli ottimi commenti e devo dire che poi ne sono rimasta decisamente delusa. La storia è del tutto inverosimile, i personaggi sono caratterizzati male, le loro reazioni a certi comportamenti sono assolutamente fuori luogo.
Innanzitutto la trama è copiata da "Non ti muovere" di Margaret Mazzantini (comunque poi lontano mille miglia come svolgimento). Qui è la madre che, nel momento in cui la figlia è ricoverata in fin di vita, racconta tutta la sua vita a partire dalla paternità della figlia.
La protagonista è da disprezzare, per quanto male ha fatto a sè stessa e agli altri. Allo stesso tempo gli atteggiamenti del marito sono assolutamente incomprensibili (soprattutto nella parte finale in cui quasi la moglie diventa un esempio da prendere come riferimento!!!!), per non parlare del gesto che compie la protagonista, sia nella tipologia che nel contesto in cui avviene.
Per me è un libro brutto, la cui trama e lo sviluppo non stanno in piedi.
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Spumeggiante
divertentissimo, la storia come giallo non è niente di ché però lo stile e come è caratterizzato il personaggio del commissario Lolita, donna avvenente e sanguigna, davvero è irresistibile. L'ho divorato e ora ho intenzione di leggere anche i 2 casi successivi. Davvero una lettura piacevolissima!
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Nessuna possibilità di redenzione
Purtroppo ho fatto l'errore di leggere prima il 2° libro (Inseparabili) e poi questo, quindi conoscevo bene la trama. Ho voluto leggerlo perché trovo che lo scrittore sia davvero bravo nel caratterizzare in modo ben dettagliato i personaggi, con caratteristiche molto peculiari e con un ottimo stile. Inoltre approfondisce la psicologia e i drammi di ogni personaggio, e questo aspetto rende la lettura più completa e chiara. La trama è molto originale, personalmente migliore di quella di Inseparabili. E' avvincente fino alla fine (ovviamente se non si conosce già cosa succede)... ci si chiede se il protagonista Leo Pontecorvo ne uscirà salvo o condannato... certo il finale che preclude chiaramente ad un seguito un po' pecca....
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