Opinione scritta da Dr Feelings
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Un racconto raccontato male
Joanne Harris, brillante autrice dai mille volti, torna questa volta a parlarci di una storia a lei molto cara, pubblicata dopo tanti rimandi da parte delle diverse case editrici che hanno giustamente rifiutato il suo lavoro. "Il seme del male" è un racconto diverso dagli altri. La scrittrice si cimenta in una storia Horror, affascinante, diabolica e intensa fin dalle prime righe, dove non manca l'atmosfera del "sospeso", che ci spinge a proseguire, guidati dalla curiosità. Una buona trovata è forse quella del "doppio diario". Il tempo della storia e quello del racconto si invertono a seconda dei luogo, del tempo e dei protagonisti che, uniti dallo stesso "seme", ci racconteranno delle avventure di Alice e di Holmes. Questo salva in parte la reputazione e l'originalità che questo libro tenta di esaltare, anche se spesso tutto ciò passa in rassegna per la mancanza di autentiche emozioni che personaggi quasi anonimi, regalano al lettore. Molta confusione, legnosità nelle vicende, tante cose da dire e poca concretezza. Questo è "il Seme del male", recensito da un giovane amante della Harris!
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Una valida alternativa a Moccia.
"Un posto nel mondo" è stata una piacevole scoperta; Fabio Volo offre molti spunti di riflessione per coloro che si sentono persi nel mondo, incapaci di trovarvi un posto e di comprendere se stessi, attraverso un'onesta e piacevole lettura, capace di esternare ogni tipo di emozione. Volo si è mostrato uno scrittore tenace, capace di trattare tematiche che tutti noi possiamo ritrovare nelle tasche della nostra vita, senza smentire una scrittura abbastanza discorsiva, scorrevole, a tratti profonda e piacevole. Non è un romanzo imperdibile, e neppure un autentico capolavoro. E' semplicemente una valida alternativa a tutto ciò che la letteatura moderna può offrirci. Di certo non è il mio perferito, eppure si è lasciato leggere con vivo interesse e grande piacere.
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Un Romanzo Piacevole e e dalle forti Pretese
Un Romanzo Piacevole e e dalle forti Pretese. "L'eleganza del Riccio" è l'incontro di due personaggi così diversi e allo stesso tempo molto simili. Una bizzarra portinaia che cela dietro l'imborglio della sua bigotta apparenza un vasto patrimonio culturale, segno del riscatto sociale. Una bambina dalla mente geniale che trova nel suicidio tutte le risposte al perchè della propria esistenza, destinata ad essere divorata dalla futilità di un mondo(la borghesia)dove le apparenze costituiscono il suo principale stemma di vita. L'eleganza del Riccio è un libro brillante: affronta una tematica tutt'oggi importante per la società e insegna a osservare le persone sotto l'occhio culturale e personale. Una trama originale e non scontata funge da contorno a tutto questo, senza alcun impronta di banalità e ripetitività. A tratti forse prolisso e tediosamente filosofico. Il finale purtroppo sembra essere buttato lì per caso e le speranze dei lettori di vedere finalmente felice il proprio riccio cadono per terra con sorriso smorzato. FINE
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Un successo falso e presuntuoso.
Vincitore del premio strega 2008, "La solitudine dei numeri primi" è stato definito - con forte presunzione -dalla critica un vero e proprio fenomeno editoriale. In realtà, a distanza di molto tempo, ancora non riesco a spiegarmi il clamoroso successo che continua a riscuotere tutt'oggi tra i giovani lettori. C'è da dire che la scrittura di Paolo Giordano soffre di una esagerata leggerezza, mostrandosi fin troppo fluida e semplice. La storia di due adolescenti altamente complessati e sofferenti prosegue per l'intero libro come la nota dolente di un piano scordato. E' eccessivamente tediosa la condizione immutabile in cui Alice e Mattia risultano impotenti e vittime di un mondo così crudele e piatto. Manca una svolta significativa e sembra che tutto proceda fin troppo velocemente, lasciandosi alle spalle delle possibilità, o semplici casualità, che avrebbero potuto giovare al libro stesso più dinamismo. In conclusione, il successo di Giordano è un falso successo.
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Originale ed Emozionante
Margot torna in vita per proteggere dall'alto colei che un tempo aveva amato e disprezzato nel profondo del proprio cuore mortale. Come l'angelo custode di se stessa, Margot riceve tre compiti principali: Amare, vegliare e proteggere, oltre che la possibilità di ripercorrere i momenti più belli e dolorosi della vita d'un tempo. Scriverà il suo operato da angelo in una sorta di diario celeste, quello che noi andremo a leggere. Ciò che caratterizza particolarmente questo romanzo sono, dapprincipio una trama originale, la lettura scorrevole e per nulla impegnativa e l'ampia possibilità d'immaginazione che viene concessa al lettore. Non può essere un capolavoro, tuttavia nel suo piccolo riesce abbastanza bene. Consigliato a chi esige una lettura emozionante, chi vuole cimentarsi per la prima volta nella lettura di una storia fuori dal reale, dove dimorano elementi mistici e sovrannaturali.
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Unico nel suo genere
"Il Petalo Cremisi E Il Bianco" è un libro dalle diverse sfumature. Lo si odia per la frequente prolisittà delle descrizioni, lo si adora per l'eccezionale scrittura dell'autore, capace di ricreare perfettamente luoghi, odori, situazioni e personaggi. La storia di una giovane prostituta, ambientata nel pieno fascino di una Londra Vettoriana, è certmente seducente tanto da non lasciare indifferente il lettore, portato a emozionarsi profondamente quanto scandalizzarsi per vicende descritte con puro realismo. Faber ci porta in un mondo diverso e al contempo simile al nostro, penetrando con carattere gli oscuri menandri della perversione umana, descrivendone la fragilità e la complessità. Non è un libro perfetto, ma è unico nel suo genere.
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Un libro piacevole
"Il profumo delle foglie di Limone" appare per il suo titolo come una stella che brilla sullo scaffale di una libreria. In realtà il libro non è affatto così brillante quanto potrebbe sembrare. La storia di due destini legati e un punto a favore dell'autrice, che promette una scrittura quanto piacevole e piatta nel raccontarci le vicende di Sandra. Il finale, che avrebbe potuto rappresentare un riscatto vero e proprio dalla piattezza della storia, risulta scontato è purtroppo banale. Non è un capolavoro come molti lo definiscono;al contrario è un libro piacevole, da leggere con mente spensierata di forti aspettative.
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