Opinione scritta da Pelizzari

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    22 Marzo, 2025
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Colpo di spazzola

Quando uno scrittore è in grado di ideare una storia, già dalla trama di per sé non banale e poi è anche capace di creare suspense, di accelerare i ritmi, ma anche di rallentarli, vuol dire che sa dosare sapientemente i ritmi. Suscita emozioni, ti fa scorrere adrenalina, ti tiene viva l’attenzione, ti invoglia a proseguire per scoprire, per indovinare, per capire. E comunque, con i suoi colpi di spazzola, ti sorprende sempre. In questo nuovo romanzo tutto ruota attorno alla morte, anzi, alla sparizione, di una bambina, non voluta ma poi amata, non pianta ma poi cercata. Che perde la vita, o meglio, la sua essenza, in un’ultima notte di campeggio, dopo aver partecipato alla festa delle fate farfalle. Molti fatti di queste vite che si intrecciano sembrano andare in una certa direzione, ma poi le cose si complicano, nulla è come sembra e colpi di scena inaspettati ti portano verso un ottimo finale. Che ti fa capire che rabbia e dolore non devono mai entrare in contatto, perché possono essere una miscela esplosiva.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    19 Marzo, 2025
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Ad una certa età...

...ci si può permettere di essere anche un po' burberi. Però forse anche no. Perché per qualcuno potremmo essere un esempio, un punto di riferimento e quindi bisogna comunque essere in equilibrio, prima di tutto con se stessi, per dare equilibrio a coloro che potremmo incrociare. Perché anche in quegli incroci, fugaci, noi potremmo fare la differenza. Il disegno di questo personaggio è memorabile e vivido. Molto più fresco e giovane di tanta gioventù. Perché mi piace, e tanto, tantissimo, chi combatte ogni giorno per essere felice.

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Racconti di viaggio
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    19 Marzo, 2025
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Improvvisare nel disagio

Il sentiero degli Appalachi è dannatamente lungo. Sono 5 milioni di passi. E’ una sfida che questo autore, insieme ad un compagno di viaggio un po' improvvisato, un po' stralunato ed un po' bizzarro, decide di intraprendere. Con un po' di sana incoscienza, che forse è la loro salvezza, perché, inconsapevoli, riescono comunque ad affrontare difficoltà e disagi molto di più di come sarebbero riusciti avendo una forma mentis orientata alla pianificazione perfetta. Ispirano simpatia, leggerezza. Lettura piacevole, ironica, frizzante. Sarebbe stato bello, almeno sulla carta, essere stata parte di quella spedizione.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    26 Febbraio, 2025
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Gli amanti defunti

Si pensava tutti che l’autore avesse calato il sipario sul commissario Ricciardi, congedandosi da lui nel più doloroso dei modi. Invece probabilmente questo straordinario personaggio è mancato tanto all’autore quanto a noi o forse di più, motivo per cui ci è stato regalato questo ulteriore episodio, che non è comunque ancora l’ultimo. E Ricciardi ha decisamente ancora qualcosa da raccontarci. Sono passati 5 anni dalle ultime vicende, la porta sul proprio abisso interiore non è ancora chiusa, ritroviamo un Ricciardi stanco, inevitabilmente segnato ancora dal proprio lutto, consapevole, come sempre, dell’insostenibile peso che lo opprime, nonché aggravato dalla sua situazione familiare e personale, così tanto profondamente cambiata. Ricciardi sente e soffre con rara intensità, però ha la luce di Marta che gli illumina le giornate. Anche i personaggi secondari sono sempre meno cornice e sempre più parte integrante del canovaccio. Si muovono sulle note di un tango, che crea un’ideale connessione fra Napoli e Buenos Aires e che è capace di scaldarci, ad un secolo di distanza.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    13 Gennaio, 2025
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Il libeccio non porta nulla di buono

E’ incredibile come il libro in cui, più di tutti gli altri, il commissario Ricciardi sembra sereno e circondato da una bolla di gioia finisca in una delle più grandi tragedie della sua vita. In questo episodio infatti il commissario più malinconico del nostro panorama letterario si ritrova ad indagare su un omicidio che non è un evento qualsiasi e che lo segna, abbastanza profondamente, turbandolo e disturbandolo. Veniamo, come sempre, catapultati in una città dalla confusione multicolore, di cui impariamo a conoscere segreti ed ombre. Perché Napoli è una ragnatela e se muovi un filo, si muove tutto, così come, se sai interpretare il movimento, allora riesci a risalire a come stanno le cose. Veniamo travolti da fiumi di sentimenti intrecciati, fra passato e presente, da cui percepiamo ed assorbiamo la sensibilità profonda di tanti protagonisti di queste storie, il loro aspetto umano più magnifico. Ascoltiamo il mormorio dei venti ed impariamo a temere il libeccio, che non porta nullo di buono. Perché alla fine succede quanto non ti saresti mai aspettato, quanto non avrebbe mai dovuto succedere.

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    04 Gennaio, 2025
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Intelligenza sintetica

Questo è sicuramente uno di quei libri della mia libreria che in una casa danno la sensazione di avere un camino acceso. L’autore è un mago nel descrivere i sentimenti e la sua specialità sono soprattutto i rapporti di coppia. La coppia protagonista di questa storia, Fosco e Alice, è alle battute finali della loro storia e si raccontano a noi a capitoli alternati, con il punto di vista di lui ed il punto di vista di lei. Le litigate, le indifferenze, le cattiverie, le gocce che fanno traboccare il vaso, ma anche il rispetto, l’amore, il calore di una casa, i ricordi, il canalizzare la rabbia ma anche il liberarla un po' come capita. Nello stile dello scrittore, che è caratterizzato da una sempre molto piacevole ironia, il loro modo di dialogare, di battibeccare, di rispondersi con frasi che sono stilettate di intelligenza sintetica, è sicuramente la parte più bella del romanzo. Molto più degli intercalari nostalgici sulla casa dell’infanzia, molto più dei ricordi di lui, fin troppo invadenti, o dei suoi racconti letterati. Il lettore è forse portato a sperare in un lieto fine, ma dai dolori guariamo superandoli, letteralmente, ovvero lasciandoceli alle spalle, voltandoci e scoprendo di aver messo abbastanza strada fra noi e loro, in modo da impedire quasi loro di raggiungerci ancora. Fosco e Alice stanno cercando di mettere dello spazio fra di loro, anche se gli oggetti della loro casa sono pensieri, ricordi, testimoni e rimandano ai tempi vissuti insieme e questo vale tanto anche per le nostre case. Ma è liberandosi delle cose che si va avanti, perché gli oggetti di cui ci circondiamo recintano i nostri pensieri.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    01 Gennaio, 2025
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Sangue grondante

Terzo episodio della serie del commissario Vivacqua, un personaggio sui generis, che ispira una grande simpatia, unitamente alla squadra con cui lavora. Il caso che lo vede coinvolto non doveva essere suo, lo aveva destinato ad altri per evitare di essere ancora personalmente coinvolto con la rete vischiosa di un serial killer, però la squadra anti-mostro dedicata è alle corde ed allora scende in campo lui, il migliore ad annodare i fili sospesi. Dopo alcune mosse false e dopo tanti errori, arriva a capire, perchè l’incredibile talvolta è l’unica spiegazione ragionevole e talvolta, per arrivare alla verità, bisogna concedere qualcosa all’assurdo. In un fascicolo tra le mani di un suicida si scopre un collegamento inimmaginabile, che aiuta a tessere molto velocemente tutta la trama, a capire che il killer assassino è uno sì, ma i colpevoli sono tanti, in una complicità che gronda sangue.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    29 Dicembre, 2024
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Pulizia a fondo

Primo libro di una serie di gialli fiorentini al femminile, con protagonista Valeria Bardi, una commissaria donna dall’intelligenza profonda e capace di intuizioni e sensazioni che stanno a metà strada fra l’intuito tipicamente femminile ed il cosiddetto fiuto poliziesco. Con pizzichi di ironia e di leggerezza, dati anche dagli intercalari dialettali fiorentini, che, come sempre, danno un tocco di italianità pura ed ispirano simpatia. Valeria si ritrova a dover mettere ordine fra i tanti possibili sospettati di un omicidio che si scopre essere maturato nell’ambito di uno sporco affare di interessi e di famiglia. Con i suoi sensi sempre all’erta e con le sue deduzioni, a partire da piccoli particolari, analizza la posizione dei sospettati, li interroga, ne intuisce le emozioni, ne smonta gli alibi, scoprendo molte cose tristi, violente ed anche stupide, successe fondamentalmente per avidità. Fra tante piccole cose non perfettamente al loro posto, in questa brutta storia di famiglia, arriva a scoprire il colpevole ed a fare pulizia. Per un giorno. In attesa del prossimo caso.

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Letteratura rosa
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    28 Dicembre, 2024
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Arte trasparente

Romanzo dall’atmosfera incantevole, dal ritmo lento, armonioso, ricco di descrizioni dettagliate, di ambientazioni naturali e di una morbida lentezza che ti riporta immediatamente, con la mente e con l’animo, all’atmosfera di altri tempi. In questo bell’esempio di narrativa romantica percepisci un senso di profonda nostalgia, perché la protagonista intraprende un viaggio, per lei pieno di speranza, ma il suo cuore è sempre molto vicino ai suoi affetti, alla sua casa ed al suo paese, pur non chiudendosi a quello che di bello la vita le può offrire. Lei è un’artista, una donna artista ed un’energia magica scorre attraverso la sua mano, così come, attraverso la penna della scrittrice, arriva a toccare anche le nostre mani che sfogliano questo libro.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    23 Dicembre, 2024
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Bulli

Leah incarna una menzogna. Lo capisci fin dalle prime pagine. Senti salire la tensione. Percepisci il fascino magnetico del male che l’ha avvolta. Capisci che ha un segreto, più grande di lei. Intuisci che è un segreto doloroso, qualcosa che ha fatto male, non solo a lei, non ne indovini però la portata, perché il suo passato la risucchia con prepotenza, ma lei tende a respingerlo, per non farsi ritravolgere. Poi in un qualche modo lo cerca ancora, per comprendere, per confinare, per arginare e perimetrare il dolore. Però ne viene ritravolta. Lei, che è stata bulla. Lei, che è stata vittima. Lei, che è stata molto di più.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    07 Novembre, 2024
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Gioco di nervi

Questo libro fa parte della serie di Alex Cross, ed è articolato un po' a doppia voce, con il protagonista che racconta di sé in prima persona, cifra stilistica che trovo sempre alquanto interessante, mentre in modo alternato leggiamo anche capitoli raccontati dal punto di vista del serial killer che lo ha preso di mira. Trattasi di un doppio punto di vista senza dubbio intrigante per i lettori che amano la suspense. L’assassino prova un’ossessione morbosa per Alex, al punto da volerlo colpire nei suoi affetti più profondi, per volerlo spingere nel baratro e creare in lui un assassino anche se contro natura. Vive questa sfida come una commessa. Perché il mostro si costruisce distruggendo l’uomo ed è convinto, distruggendo l’uomo, di riuscire a creare tutto ciò che da un Alex Cross nessuno si sarebbe mai aspettato. Gli eroi però sono eroi. E l’integrità è una loro qualità essenziale ed imprescindibile. Non sarebbero personaggi di così tale caratura investigativa, umana ed anche letteraria.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    28 Ottobre, 2024
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Spigoli vivi

E’ una storia di incontri e scontri generazionali, che prende vita da un fatto di cronaca e, liberamente, ne viene costruita attorno una storia, di una mamma e di una figlia, di una mamma che è anche figlia e di una figlia che è anche nipote. Al centro c’è una terra, fatta di semplicità, di umiltà e di buoni valori e sullo sfondo c’è una città, fatta di luci che possono abbagliare e far brillare gli occhi, ma che possono anche ferire e lasciare segni. Ci sono parole che possono fare male, ma anche silenzi che possono essere ancora più taglienti. Come gli spigoli vivi che fanno attrito fra queste tre generazioni così diverse e così altrettanto fragili, perchè le età fragili sono tre. Tutte e tre. Spigoli vivi che è la realtà poi a rompere o a smussare. I personaggi sono molto belli, soprattutto la protagonista. E’ bello il vissuto che si portano dentro, la gestione dei loro rapporti. Perchè il destino delle madri è non poter più proteggere i figli, a un certo punto. Ma esserci sempre se i figli tornano da loro. E vedere, vivere questa donna anche nel suo ruolo di moglie e, soprattutto, di figlia, mi ha fatto riflettere. Romanzo moderno, molto ben scritto, profondo, sincero, schietto, anche un po' crudo, ma molto vero.

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    22 Ottobre, 2024
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Il dolore che non si vede

La neve in fondo al mare è qualcosa che non ti aspetti. Così come non ti aspetti che un figlio, nel pieno della sua giovinezza, che dovrebbe essere una fase di esplosione di vita e di vivacità, si senta fuori posto nel mondo e anche in famiglia. Questa è la storia di un figlio e di un padre, che, insieme, si ritrovano a combattere il senso di estraneità del figlio nei confronti della vita. Così come succede a tanti altri figli e a tanti altri genitori. Non a caso, tanta parte della storia è ambientata in un particolare reparto dell’ospedale e i dialoghi fra i genitori ci fanno capire quanto non si tratti di un caso isolato. Fra di loro c’è un analogo spaesamento, una comune sensazione di impotenza e la sofferenza condivisa funziona da cemento per le relazioni umane, tanto che fra questi genitori si creano legami, sinergie, comprensione, condivisione. Sono genitori con i lividi della battaglia quotidiana con i figli, uomini e donne che, a volte, si sentono una fotocopia sbiadita di quella che una volta era la loro vita, ma che non smettono di cercare un dialogo. E quando succede che un figlio apre, anche solo timidamente, un piccolo spiraglio per il dialogo, a loro non si apre solo una porta, ma un mondo intero e si apre il loro cuore, perché il dolore che si era visto era la spia di quel dolore profondo e molto più grande che non si vedeva.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    17 Ottobre, 2024
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Nel mirino

Quanto a volte si soffre per traumi che si ripresentano…Nella trama di questo thriller ad alta tensione ovviamente i traumi sono molto forti e molto incisivi, ma ognuno di noi ha nella propria vita micro-traumi, o forse a volte neanche tanto micro, che ci presentano il conto. Il serial killer è spinto da un qualche folle istinto morale che lo porta a voler ripulire la società. Prende di mira un poliziotto, ma soprattutto ne prende di mira l’uomo, per colpirlo nel profondo e si nutre della sensazione di sezionare la sua anima. Il ritmo è alto, incalzante, avvolgente, coinvolgente. I personaggi molto ben delineati, singolarmente e nelle loro interrelazioni affettive. I colpi di scena inaspettati lo rendono un ottimo thriller, molto ben progettato, disegnato e sviluppato.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    07 Ottobre, 2024
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Segreti

Nessuno è chi sembra. Girandola di personaggi. Girandola di maschere. Si potrebbe riassumere così questo thriller, scritto in maniera (forse, quasi) impeccabile a livello di stile, costruito come un puzzle, un vero e proprio mosaico. Forse un po' (tanto, troppo) lento nel ritmo, con tanti flashback che rallentano lo scorrere dell’adrenalina e che fanno perdere il mordente nel corso della lettura. L’autore è uno specialista nel costruire trame articolate e nel sorprendere, però il ritmo non è paragonabile a quello che altri scrittori sanno trasmettere ed è un elemento importante in questo genere di storie. L’intreccio di segreti, bugie e tradimenti lascia aperte diverse strade da percorrere per il lettore, che cerca di scoprire il colpevole ben prima del tempo, quasi sfidando lo scrittore. Lo scrittore ha posizionato tanti specchietti, che confondono e che un pochino stancano, perché sono fini a se stessi, solo per distrarre, appesantendo, un po' inutilmente, lo storytelling.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    26 Settembre, 2024
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Confessioni

Io non so se a quest’autore viene prima l’idea della storia e, di mano in mano che la scrive, ne decide il titolo o se addirittura gli viene prima l’illuminazione del titolo e, attorno a quella parola magica, costruisce la storia. Fatto sta che ogni episodio ruota attorno a quella parola, che viene declinata, raccontata, dipinta, tratteggiata, colorata in mille forme. Il nostro Ricciardi è sempre solitario e malinconico, in questo episodio la sua storia personale evolve e, verso la fine del libro, lo diventa ancora di più. Direi finalmente… così si sblocca questo empasse nella sua vita privata, che sta tenendo congelata la sua vita. E non solo la sua. Però tutti attorno a lui evolvono: Nelide, la nipote di Rosa, si sta rivelando un personaggio speciale, tanto quanto Bambinella; la donna gatto e la donna cigno, che girano attorno al commissario come falene, stanno diventando personaggi sempre più positivi; il brigadiere e la moglie Lucia stanno diventando una coppia di sempre più spessore umano. Tutti crescono, tutti maturano, tutti cambiano. Guardarli da lontano è quasi come viverli nel quotidiano ed è bellissimo, è come se si creasse un rapporto con il lettore. Al centro della vicenda specifica di questo episodio ci sono il dolore e la mancanza, che rendono sordi e ciechi. Ne conseguono le confessioni ed ogni confessione comporta una rivelazione, ma anche una richiesta di perdono. Apriamoci alle nuove strade che tracciano queste confessioni.

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    15 Settembre, 2024
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Una nuvola d'argento che brilla

Il libro inizia con la storia di un ragazzino che scappa di casa con il fratello ed intraprende un viaggio abbastanza burrascoso per raggiungere l’oceano. E’ il loro viaggio. Che, strada facendo, dopo qualche scontro e qualche incontro, si trasforma nel suo viaggio. Perché si scopre che quel viaggio serviva a chiudere un cerchio, serviva a lanciare un grido di aiuto in famiglia perché loro e i loro genitori potessero tornare ad essere famiglia, serviva a dare un senso, a mantenere una promessa, ma soprattutto a dare pace all’anima. Libro intenso, denso di emozioni. Verso la fine riesci a fare tutti i collegamenti, riesci a capire come mai quella vacanza di cui nel corso del racconto sono stati ricordati tanti momenti, era così importante. Capisci quanto può essere forte l’amore, quanto male può fare il silenzio, quanto la poesia può essere di aiuto nella sua libertà di espressione. Ed alla fine, quando il piccolo delfino salta nella nuvola d’argento del fratellino, capisci quanto ogni fine può essere un nuovo inizio. Un mescolarsi di elementi che ti tocca nel profondo. Così come le parole della poesia che viene scritta nell’ultima pagina del quaderno che ha in copertina il disegno più bello e più importante.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    09 Settembre, 2024
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Il grande sogno del ritorno

In questo nuovo episodio della serie del commissario Ricciardi, siamo in un teatro ed accade un omicidio, fin troppo facile da risolvere, in teoria, senonché attorno alla coppia protagonista ruotano personaggi che suscitano sentimenti intensi ed emozioni insolite ed abbiamo imparato quanto le passioni incidono in un delitto. Le teorie fatte di sensazioni, nate nella nebbia ed avvolte nella nebbia, lentamente si fanno corpo e, grazie ad un particolare che illumina, cadono i veli all’improvviso ed ogni tessera del mosaico va al suo posto, consentendo al commissario una geniale intuizione. Come sempre, al di là dell’indagine specifica, hanno un grande peso gli intrecci fra i personaggi, anche minori, che danno vivacità e spessore a queste storie ed è bello seguire l’evolversi delle vicende personali: il protagonista ed Enrica si avvicinano, anche se di nascosto, Livia e Falco tessono una trama per non allontanare Manfred, da cui scopriamo un lato inedito di Livia, conosciamo meglio Nelide, scopriamo una dolce affettività nel dottor Modo e, come sempre, i miei preferiti restano Maione e Bambinella e, non ultimo, il rapporto speciale fra di loro. Fra i temi che emergono in queste pagine ci sono la tristezza che inducono le feste, i legami familiari, le preoccupazioni di una madre per una figlia nubile, la condizione di un amore pulito vissuto comunque all’ombra. Gli interludi sono, come sempre, i capitoli stilisticamente più interessanti, così come le parti che riprendono il titolo e gli danno un senso, interconnesso con la storia. Interessanti sono anche le riflessioni speciali, che ruotano attorno alla nebbia, al sogno, ed al sipario, che separa il sogno dalla realtà e che è anch’esso parte del titolo. Non a caso.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    07 Settembre, 2024
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L'ALTER

Anche questa volta l’autore è stato in grado di sorprendermi. Capace, come sempre, di creare universi paralleli e trame impossibili, ancora una volta mi ha indotto lungo una strada di pensiero, per poi sorprendermi, per poi risorprendermi nuovamente. Un thriller imprevedibile e seduttivo, che tratta comunque temi profondi ed importanti, quali il vuoto affettivo che a volte percepiamo, l’insondabile felicità che spessi ci attanaglia, lo sdoppiamento che chiunque di noi sente, anche quando a volte è costretto ad indossare una maschera. Anche questa volta il titolo è geniale ed il ritmo è serrato, con colpi di scena e adrenalina pulsante. Una copertina a specchio. Ed ovviamente c’è un perché.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    05 Settembre, 2024
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L'uomo che scompare

Non amo questo autore solo perché è francese, anche se forse questa cosa mi influenza un po'… Lo adoro perché è geniale, è capace di creare universi paralleli, personaggi e nodi alternativi. Apparentemente surreali, impossibili, ma che poi hanno una spiegazione logica, incredibile, che lega gli eventi, che dà le risposte a tutte le tue domande e che, sempre, stravolge i tuoi pensieri di lettore. In questa storia ci sono salti nel tempo bruschi ed inspiegabili, entri in un tunnel di supposizioni ed autospiegazioni assurdo ed intrigante. Perché c’è un uomo che, a causa della maledizione dei 24 venti, vive un giorno all’anno per 24 anni e questo è un divario che squilibra la sua vita e quella di tutte le persone attorno a lui, dal nonno, che sa, alla compagna, che scopre, ai figli, che accettano. A ognuno di questi suoi giorni deve conferire l’intensità di una corsa sulle montagne russe, perché lui stesso è figura intermittente della sua stessa vita. E’ un libro che sprigiona vita, perché ti fa comprendere la bellezza dell’istante presente. E’ adrenalinico, scoppiettante, scaravoltante. E la copertina, con una clessidra stilizzata, che simboleggia il trascorrere del tempo senza pietà, è folgorante.

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    26 Agosto, 2024
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Tenerezza materna

Strano racconto autobiografico di un uomo che resta per tutta la vita molto schiacciato dall’amore materno, tanto che questo amore non gli permette di respirare liberamente. Il peso soffocante della tenerezza materna lo avvolge, ma invece che sostenerlo lo opprime. E’ stato strano leggere questo racconto sapendo a priori che questo stesso uomo è morto suicida. Mi ha molto colpito, perché ho quasi collegato la sua immaturità di fondo e la sua incapacità di tagliare il cordone ombelicale a questa presenza ossessiva che non è stata una presenza sana, anche se l’amore fra di loro è stato immenso, come se il tutto fosse collegato ad una troppo lunga consuetudine all’ala materna. Lui, lontano da lei, aveva sul volto un’aria di assenza, sentiva a fianco un vuoto che sentiva fraterno. Io nel leggerlo mi accorgevo di segni premonitori di fragilità che sono poi sfociati nella sua decisione estrema. Commovente il gesto della madre, di far sentire la sua presenza in modo programmato, anche per molto tempo dopo la sua effettiva scomparsa, quasi che anche lei avvertisse l’incapacità del figlio di far fronte a questo dolore.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    18 Agosto, 2024
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Cosa può far fare la fame?

Siamo in una di quelle cliniche per dimagrire, che si rivela un teatro di morte, perché fioccano omicidi, fra il personale di servizio e gli ospiti. Fra di loro c’è anche Pepe Carvalho, un investigatore privato, un cosiddetto “annusapatte”, perché specializzato in investigazioni per tradimenti, che viene incaricato di collaborare con gli ispettori e che si fa prendere dal suo prurito professionale per andare alla ricerca di chi, fra questi morti viventi, può essere il colpevole di questi delitti provocanti e audaci. Sicuramente più di uno. L’atmosfera è triste. In una clinica per dimagrimento come potrebbe essere altrimenti? fra acque minerali, lisce e gasate e concentrati di frutta che sembrano invitanti dolci, fra pesate e clisteri? Il contorno è cosmopolita, perché i ricchi ospiti vengono da paesi diversi e per ognuno di loro viene offerto un ritratto corposo e anche un po' irriverente. C’è molto denaro in queste terme della morte, ma anche molta ipocrisia. La parte più divertente, in questa psicosi da clausura, è la spedizione notturna del commando, guidato da un ospite che nella vita è stato ed è un militare, che simboleggia un’azione punitiva contro la filosofia repressiva a cui gli ospiti sono sottoposti; un assalto notturno alla cucina che dà come bottino una mela, da dividere in cinque. Ma anche un indizio, ricordato con il senno di poi. Scrittura ricca, elaborata, come un flusso continuo che non dà spazio e non dà respiro. Tanti i riferimenti storici, forse un po' troppi per i miei gusti. Tanta ricercatezza di stile, ma anche qualche volgarità di troppo che però in questo tipo di letteratura è elemento che ritrovo abbastanza spesso. Tanta ironia. E alla fine l’assassino, gli assassini…boh?

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    15 Agosto, 2024
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Cortina di silenzio

Il giovane ispettore Erlendur Sveinsson ha un’ossessione per i casi irrisolti, così come per i casi che coinvolgono persone disperse a causa di eventi atmosferici estremi, così come per le persone che rimangono e che a quei lutti e a quelle sparizioni devono trovare comunque una risposta. Questo episodio scorre su due binari paralleli. Uno si rivela intrecciato ad un intrigo internazionale, anche se poi il vero movente è molto personale. L’altro è un cold case, che è da tempo un cruccio di questo ispettore, che si rivela avere dei punti di contatto con un suo episodio personale dell’infanzia, pur non essendo ad esso correlato. Li accomuna una cortina di silenzio, dietro cui tutti quelli che sanno qualcosa si trincerano. Fra le pagine si intreccia anche l’evoluzione personale di Erlendur e del suo poliziotto mentore. Penna scorrevole, interessante, anche se non adrenalinica.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    13 Agosto, 2024
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Di nuovo tu...

Ricciardi è un riccio verso il mondo e, a causa del “fatto” che incombe nella sua vita, respinge ogni tipo di amore. Però, nonostante questo, attira le donne come falene. Prima Enrica, che con lui cerca comunque di superare la barriera altissima della propria riservatezza. Poi Livia, che non riesce ad isolare cuore ed emozioni ed il cui cuore perde un battito al solo pensare a lui. E da qualche tempo, fra le due “litiganti”, si è inserita la contessa Bianca, bellissima ma un po' fredda, anche lei innamorata di questi occhi verdi che avvelenano l’anima di tante e che danno una scossa a tutte. Secondario, nel proseguo di questa serie, è il caso su cui Ricciardi e Maione si trovano ad indagare. Forse perché tutti i personaggi sono sempre così ben raccontati e così animati di vita propria, da attirare l’attenzione del lettore molto di più del singolo caso poliziesco. In questa storia il cuore è tutto l’amore di un tormento, perché se il cuore cresce attorno ad una persona, il posto non si libera così facilmente, nemmeno se si pongono limiti o freni o distanze. A volte si parte per allontanarsi, ma si parte senza di fatto andarsene mai. E da questa Napoli anni Trenta è difficile andarsene…

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Fantasy
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    12 Agosto, 2024
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La magia delle possibilità

In un’atmosfera da antica leggenda nasce un amore impossibile, che viene però raccontato in questo fantasy con uno stile poetico ed onirico, che è l’aspetto più rilevante della lettura, nonostante a volte si riveli un po' prolisso. Nell’entrare in contatto con questo mondo surreale, senti quasi il battito d’ali delle falene dalle ali color di tramonto che escono dalla bocca della dea protagonista e che le permettono di fare incursione nelle menti umane. E’ d’incanto la descrizione della scoperta del loro legame, del loro amore. L’uno dentro l’altro trovano il luogo giusto, l’unico e il vero, sperimentano il primo inebriante sospiro di adeguatezza, prima di venire strappati via dalla realtà e rigettati in una casuale e solitaria dispersione: quel luogo sono loro due. Una scrittura evocativa, capace di far emergere la nostra parte più fantasiosa e creativa e buona tanto da accendere la nostra curiosità sul seguito, perché nelle belle favole non vince mai il male.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    07 Agosto, 2024
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Indifferenza

Un giovane poliziotto si ritrova a indagare, per conto proprio, sulla morte di un barbone che aveva avuto modo di conoscere anche se superficialmente. Non sa nemmeno lui bene i motivi che lo spingono ad approfondire la dinamica di una morte che potrebbe anche essere un incidente, visto che viene ritrovato annegato. Forse un sesto senso. Forse un senso di colpa. Lui è un poliziotto alle prime armi. Il barbone era un uomo che in un certo momento gli aveva detto che per lui vivere o morire era la stessa cosa. Forse vuole andare contro questa indifferenza che il mondo ha nei confronti dei senzatetto. Essere in queste condizioni non è però una colpa. Ognuno di noi riceve una mano di carte dalla vita e si arrangia, al meglio che può, con quella che la vita ci ha concesso. A questa indagine si accompagna la misteriosa sparizione di una donna. E lo stesso sesto senso porta il poliziotto a supporre che i due casi siano in un qualche modo collegati. Molto toccanti sono le pagine in cui veniamo a conoscenza di un fatto tragico della vita dell’uomo, un incidente che gli ha tolto un amore. Lui, travolto dalla rabbia, dai sensi di colpa, dall’odio verso se stesso, da quel giorno non è più stato lo stesso. I pensieri lo tormentano fino a portarlo a distruzione. Perché nella vita di tutti noi ci può essere un prima e un dopo. E nessuno di noi sa a priori quando quel punto di flesso cambierà la sua curvatura. Nel bene e nel male.

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Sfida cruciale
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    02 Agosto, 2024
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Second life

Lolita ritorna, ma stavolta non è lei la protagonista. E per la prima volta la lente di ingrandimento di questa autrice punta ad un personaggio maschile, che è legato sentimentalmente ed affettivamente a Lolita, giusto per dargli luce in questo, penso, primo episodio di una nuova serie. La passione fra Lolita e Caruso, il commissario sulla Harley, si è rigenerata in altra forma, affetto, solidarietà, complicità e stanno, entrambi, cercando di liberarsi delle loro prigioni mentali per affrontare la vita su binari paralleli che però, quando hanno bisogno l’uno dell’altro, si possono anche intersecare. Lolita ha sempre una risata travolgente e cristallina, da verace donna del Sud ha la sindrome del grillo parlante, nonché una bontà innata che la porta a dimostrare sempre un forte senso di protezione verso le persone care, a volte è rigida come uno steccato, a volte è tenera come il burro. E Caruso? Caruso è ancora da scoprire. Per il momento mi sembra ancora che viva di luce riflessa. Si ritrova per le mani un caso abbastanza complesso e nel corso delle indagini, comincia ad avvicinarsi al mondo dei giochi di ruolo, mondo che anche io non conoscevo, che è un hobby per tanti. A volte questo hobby travolge un po' le persone che si ritrovano estraniati dalla realtà, da cui sono scivolati via per vivere una seconda vita parallela. Che però a volte li può soffocare più della prima, da cui hanno voluto a tutti i costi scappare. Le venature di questa storia sono tante, si corre su e giù per l’Italia, per ritrovare in tutti i posti comunque sempre le stesse dinamiche di sopraffazione e di disagio sociale. Noir interessante. Non travolgente. Però abbiamo fiducia nella crescita del personaggio e nelle sue prossime storie.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    27 Luglio, 2024
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Un'umanità silenziosa

I libri di quest’autore trasudano di un’umanità vera, che viene ritratta attraverso i volti, le storie, i legami familiari, quelli di amicizia, quelli lavorativi. In queste pagine si vedono amori, si vivono dolori, si stringono patti. Il personaggio del commissario Ricciardi è, come sempre, ritratto come attorcigliato in una malinconia di fondo che è uno dei suoi tratti distintivi. Combattuto fra Enrica, che è una donna che non ruba gli occhi, ma il cuore, e Lidia, che invece è la donna più bella della città, ha paura di entrambe e le allontana, per poi cercarle, per poi riavvicinarsi, per poi alzare muri. Il caso poliziesco non è forse il più riuscito della serie. Prende invece sempre più corpo tutto il gruppo dei personaggi minori, che sovrasta non solo la singola indagine ma mi sento di dire anche il personaggio principale. I suoi sono romanzi corali. Belli come ce ne sono pochi, perché ogni personaggio minore ha il suo spazio, evolve e si intreccia agli altri. In un disegno che è una creazione di gruppo perfetta.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    18 Luglio, 2024
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Il potere della finzione

Lui è lo scrittore delle storie impossibili. Lui è lo scrittore dei paradossi. Capace di creare, aggrovigliare, intrigare, appassionare, disegnare, colorare e poi, d’incanto, sciogliere, spiegare, motivare e dare a tutto un senso logico. E’ impossibile ma lui ci riesce. Per questo è geniale. E’ la capacità di fondo che hanno gli autori di thriller. La sua genialità è che riesce a creare storie che non sono thriller, ma che dei thriller hanno tutte le caratteristiche di movimento, tensione, adrenalina. In questa storia a fare da padrone è il potere della finzione, perché è possibile, anche ma non solo attraverso il teatro, riuscire a creare un universo che si sostituisce a volte anche alla realtà. In questo caso il motore è stato l’amore di un figlio per un padre. Figlio che, per aiutare il padre a ritrovare un senso alla vita, ha creato il senso che il padre avrebbe voluto. Un atto d’amore immenso. Che ha poi generato un domino.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    16 Luglio, 2024
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Accusa e difesa

L’avvocato Guerrieri è un personaggio speciale. Solitario, problematico, intelligente, acuto. Grazie ad un amico bibliotecario insonne si trova ad assistere una donna che si è trovata nelle condizioni di uccidere un uomo, l’ex compagno della sorella, e che, dopo l’evento, è in una fase di anestesia emotiva. Contemporaneamente al disegno della linea difensiva, assistiamo anche a delle sedute di psicoanalisi dell’avvocato, che ci aprono un pochino le porte sulla sua mente, facendoci conoscere aspetti umanamente molto interessanti. Impariamo poi i trucchi dell’arte dell’investigazione, che spesso è efficace se si è capaci di osservare lentamente. Impariamo l’importanza del silenzio, che è un’arma molto utile che un investigatore può usare. Ma soprattutto impariamo a conoscere alcuni meccanismi dei nostri tribunali, dell’accusa e della difesa. Perché l’accusa deve proporre l’unica spiegazione accettabile dei fatti, mentre alla difesa basta proporre una spiegazione possibile per instillare un dubbio, un’ombra, un punto interrogativo, perché si può condannare solo se l’imputato è giudicato colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio. E così, nella lettura, ci ritroviamo a non essere più così presi dal voler capire a tutti i costi se l’imputata è effettivamente colpevole o no, perché a noi interessa la strategia dell’avvocato, interessa seguire il suo percorso logico e riuscire a leggere fino a quell’orizzonte che lui dipinge.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    13 Luglio, 2024
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Le declinazioni dell'amore

Nello svolgimento di questa indagine, il commissario Ricciardi e il suo braccio destro Maione sono distratti da loro difficoltà personali, la perdita della tata Rosa e la gelosia per la moglie. Intrecciate al giallo vero e proprio, si intrecciano e si snodano, come sempre, le vicende dei protagonisti anche minori, con una Lidia alle prese con la preparazione di una festa che è per lei un modo per rinascere, con una Enrica dal cuore sempre più combattuto. Prepotente emerge l’amore di Rosa per il suo “signorino”, ma forse ancora più forte l’attaccamento di lui nei suoi confronti. Lui che è sempre malinconico e sofferente, con un dolore di fondo che è la sua più grande compagnia. Ma l’inferno più grande in terra è proprio la solitudine, di cui il commissario è irrimediabilmente prigioniero, pur così circondato d’amore e di rispetto come è. Il giallo dell’indagine mi ha forse, rispetto agli altri, interessato un pochino meno. O forse è stato più bravo l’autore a portare in primo piano le storie e l’evoluzione dei singoli personaggi. Una prova narrativa sempre ottima.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    23 Giugno, 2024
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Il frustino

Vipera è una prostituta, bellissima. La più bella di Napoli. E un pomeriggio viene trovata uccisa nel suo letto nel bordello dove presta i suoi servizi. Il caso è particolarmente complesso, perché fin da subito è evidente che tanti sono i possibili colpevoli e tanti sono i moventi, così come nello stesso tempo tante sono le persone che le volevano bene. In contemporanea al caso si evolve la storia del protagonista, il commissario Ricciardi, che in questo episodio vede dapprima allontanarsi per poi riavvicinarsi la donna del nord, così tanto di lui innamorata, Livia. D’altra parte Ricciardi ha una ferita insanabile dell’anima, perché ha il dono di sentirsi arrivare addosso il mormorio dei morti e la consapevolezza del loro dolore e questo dono è per lui una condanna, perché lo porta a chiudersi, alla vita e all’amore. Ed anche la delicatezza di Enrica, che rappresenta il fascino di una normalità da cui si sente escluso, non riesce a sfondare la sua corazza di difesa. Oltre alle dinamiche della trama, come sempre è la penna di questo autore a lasciare il segno, con i suoi tratti gentili, delicati, rispettosi, incisivi. Il capitolo della notte di primavera è pura poesia narrativa, perché senza fare nessun nome di nessun personaggio, ci tratteggia ogni loro pensiero. Ed il capitolo delle pastiere è narrativamente meraviglioso, perché tutto concatenato, tutto collegato. Caratteristiche stilistiche che mi colpiscono sempre e che trovo eccellenti.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    13 Giugno, 2024
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Il re del cavillo

La squadra investigativa più sgangherata del Sud è ormai un’icona del nostro panorama letterario e, ad ogni caso, l’autore si migliora sempre di più. In questo episodio della serie la vittima è un avvocato penalista di grido, ormai in pensione da anni, specializzato nel trovare cavilli che potessero salvare la pelle anche ai più colpevoli e che viene ritrovato ucciso nella sua casa, con segni di una violenza indicibile. Nella storia ci ritroviamo alle prese con il senso di colpa di due genitori e scopriamo nuove sfumature del nero presente nell’anima delle persone. Ma, come sempre, più interessante del caso stesso, sono tutti i punti di contatti che ogni singolo componente della squadra ha con il caso, con la propria storia personale, con le interrelazioni fra di loro. L’autore è veramente un maestro nel tessere questa rete, nell’arricchirla di particolari, nel far crescere ognuno di loro singolarmente, nel farli crescere come gruppo, nel tenerli insieme, nel valorizzarli, nel farci divertire e nel farci riflettere. Perché nessuno da solo può raggiungere il risultato che riesce ad ottenere una squadra composta di gente disposta ad ascoltare. Le pagine in cui la parola che è il titolo del libro, pioggia, viene declinata ed osservata da punti di vista diverse sono pagine frutto di un’armonia e di una delicatezza che non ha veramente uguali. E’ una pioggia fatta di luce.

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    04 Giugno, 2024
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Madre dolorosa

Storia di un rapporto madre-figlia conflittuale e freddo, che mi ha fatto male leggere. Soprattutto perché è raccontato in una fase della vita della madre dove la madre è in difficoltà e la figlia sembra avvicinarsi a lei per dovere, senza calore, senza amore. La madre ha perso il controllo di sé. Colpisce molto il punto in cui si racconta che, con altre malattie, la famiglia sarebbe stata più dolce con lei, quasi che, se si ammala la testa, fosse una colpa più grave della persona. La memoria della madre è diventata un manoscritto ad inchiostro simpatico ed anche questa è una condizione di fragilità verso cui non ho trovato, nella figlia, il calore e l’empatia che una figlia avrebbe dovuto avere. Lo stile è anch’esso freddo, quasi a voler dare anche stilisticamente l’effetto del distacco. E’ anche vero però che nel raccontare ricordi, si ricostruisce un rapporto. Dobbiamo solo prestare attenzione a non farlo troppo tardi.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    03 Giugno, 2024
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Napoli è un presepe tutto l'anno

Ricciardi è un uomo la cui esistenza viene vissuta tra silenzi profondi e rumori assordanti. Per colpa di un dono, che lui chiama “il Fatto”, si è imposto una prigione, dentro cui vive in una condizione di forzata solitudine, la cui impronta gli grava addosso ogni giorno, in ogni sua scelta di vita. Questo episodio della serie, in cui l’amore degenera e diventa follia, è particolarmente bello, forse perché ambientato nel periodo di Natale, con tutto il calore che queste feste portano, ma anche con tutta la malinconia che possono infondere, perché il Natale rinforza lo stato d’animo in cui ci trova. Se siamo felici è la festa più bella dell’anno, se siamo tristi è la festa più terribile. In particolare il capitolo narrativo lento (dove, come di solito fa questo autore, un tema centrale è declinato in modo differente a seconda del punto di vista dei personaggi) è dedicato proprio al Natale caldo e al Natale freddo ed è una narrazione che ci mette comunque i brividi. Molto interessante tutto il simbolismo del presepe, che non conoscevo e che mi vedere la città di Napoli come un presepe, per tutto l’anno.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    30 Mag, 2024
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Il criminale piccante

Giallo all’italiana, con un’impronta di napoletanità che diventa un tratto distintivo, uno dei più gradevoli. Il libro si apre con un omicidio ed un cadavere ritrovato in una strana posizione e con addosso simboli che ritroveremo nel corso della storia. La scena principale e quelle poi successive si popolano di personaggi, di vita, di chiacchiere, di battute in dialetto, di piatti di cucina e ne nasce un giallo che è un vero e proprio figlio degli incantesimi di questa città unica e della sua gente. La scoperta dell’assassino non è il punto più interessante, anzi, passa quasi in secondo piano, perché protagonista è la trattoria e la sua gente.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    20 Mag, 2024
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Il romanzo dell'infanzia perduta

Quarto episodio della serie del commissario Ricciardi, ambientata nella Napoli degli anni ‘20, che dipinge una città dai colori grigi e dai toni freddi, in sintonia con la malinconia intrinseca del protagonista, un uomo destinato a camminare nel dolore e ad esserne soffocato. L’indagine ruota attorno alla morte di uno scugnizzo, un bambino come ce ne stanno tanti in questa città, sulla strada, un po' figli di nessuno, un po' abbandonati a se stessi, un po' figli di chi se li trova sulla propria strada e ne può cambiare, nel bene e nel male, le sorti. Interessante è la storia, il Fatto che si rivela in maniera inaspettata, ma più ancora lo è l’evoluzione dei personaggi, anche di quelli secondari. Ci ritroviamo a provare sempre più simpatia per Bambinella, che si rivela essere il centro dell’informazione della città, così come a trovare sempre più irritante Garzo, sempre più schiavo dei poteri forti. Magistrale il capitolo in cui l’autore descrive una domenica sotto la pioggia, con il punto di vista di tutti i personaggi, in una girandola che li tocca tutti, senza dire il nome di nessuno. Un tocco di classe la postfazione, in cui l’autore dialoga direttamente con uno di loro, in questo caso il dottor Modo, in uno scambio che trascende reale ed irreale, Napoli vecchia e Napoli nuova.

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    09 Mag, 2024
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Solitudini e moltitudini

Storie di tre giovani, un po' scontenti, e delle loro famiglie. Storie intrecciate, scritte con un linguaggio decisamente non accademico (e questo è un peccato) e con un’impronta molto provinciale sullo sfondo, impronta che è un po' la matrice essenziale di questo libro, forse il suo migliore aspetto connotativo. Sono solitudini che si incontrano. Sono però anche moltitudini. Di scontri ed incontri generazionali, sociali, etnici. Che aiutano a superare le solitudini. Così come si coglie nello stesso tempo sia l’ironia sia la profondità dell’autore.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    28 Aprile, 2024
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Una favola nera

Astore ama la tranquillità, le cose semplici ed il silenzio. E’ un restauratore di mobili che si è trovato la sua nicchia di silenzio, che è la sua oasi di protezione contro il mondo e dedicarsi al suo lavoro è il modo che ha sempre trovato come migliore per calmarsi e per proteggersi dalle cattiverie del mondo e della vita. Il riallacciarsi alla sua quotidianità ordinata, fatta di lavoro e poco altro, è la sua ricetta salvifica. Una sua vicina di casa è un’anziana signora che, a modo suo, gli dimostra affetto e, per ringraziarla di un calore sincero ed inaspettato che lei ha portato nella sua vita, lui decide di dare seguito ad un’inspiegabile richiesta di rimediare ad un male passato. Si trova, suo malgrado, avvolto in una favola nera dai contorni torbidi, agghiaccianti, sanguinolenti e folli. Vittima di occhi di ghiaccio e di ineguagliabili follie si ritrova invischiato in dinamiche familiari inaspettate ed inimmaginabili, da cui a fatica riuscirà ad uscire indenne. Ritmo altalenante. A tratti noir, a tratti addirittura gotico. Buona suspence. Buona ambientazione.

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Romanzi autobiografici
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    28 Aprile, 2024
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Una bianca farfalla magica

Libro autobiografico che ti spacca il cuore e ti scalda l’anima. Racconta la storia di un amore grande, immenso, di tutte le prove che attraversa e di tutte le forme che trova per esprimersi e per raccontarsi. Racconta di una perdita che lascia un vuoto che da una parte non ha colori, dall’altra ha forse tutti i colori dell’arcobaleno, dall’altra ancora ha soprattutto il colore bianco delle ali di una farfalla. Racconta di questo vuoto, il cui peso specifico è insopportabile. Racconta del coraggio di un uomo, che ha una famiglia da ricostruire e dei suoi modi sgangherati con cui cerca la chiave di dialogo con i suoi bambini, in modo che trasudano amore in ogni gesto. Racconta soprattutto di una donna, una piccola grande Wonder Woman, che ha sia un fare sfrontato e positivamente aggressivo, sia un lato più fragile, da ranocchio indifeso e che li alterna, nella sua vita, nelle sue giornate, di fronte alle avversità della vita, senza mai smettere di sperare, senza mai smettere di lottare. E’ un piccolo libro che è un grande dono. Per chi sta attraversando un brutto momento. Per chi gli è accanto. Per chi ce l’ha fatta. Per chi ce la sta facendo. Per chi ha dovuto piegare il capo. Per chi lo ricorda. Perché anche chi se ne è andato, se è stato così tanto amato, continua a viverci dentro e, a modo suo, a manifestarsi. Commovente. Delicato. Sferzante. Caldo.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    07 Aprile, 2024
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La magia del ricordo

Piccolo libro che lascia un grande senso di nostalgia e che ti avvolge nella magica atmosfera dei ricordi. Siamo in una locanda giapponese dove gli avventori hanno la possibilità di commissionari piatti che hanno avuto un piccolo ruolo nella loro vita accompagnando momenti per loro importanti, chiedendo di poterli rigustare, anche se magari non come copia fedeli ma come rivisitazioni. L’idea di fondo è senza dubbio originale e si colloca nel contesto di una cultura del ricordo, della tradizione, che trasmette un senso di calore e di famiglia. I dettagli, pur non essendo io un’esperta di Giappone né tanto meno della loro cucina, ti avvolgono in un universo di sensazioni gustative, olfattive e tattili. La scrittura è elegante, poetica e coinvolgente. Perché non so cosa pagherei per poter riassaggiare ancora una volta questi quattro piatti a rotazione così speciali che mi cucinava mia nonna la domenica sera, oppure quella torta al cioccolato con la glassa così speciale che mi preparò un giorno mia mamma. E’ un libro intimista, fatto di boccioli di magia.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    06 Aprile, 2024
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Le ultime emozioni dei morti

Giallista italiano capace di creare personaggi che sono gemme. Capace di circondarli di personaggi minori che sono forse ancora più speciali. Come in questa serie che vede come protagonista il commissario Ricciardi, dalla ciocca di capelli ribelle, ma nei cui casi ritroviamo sempre un brigadiere, Maione, ed un personaggio locale, Bambinella, a cui ci affezioniamo ogni volta di più. Il commissario ha la capacità di percepire il dolore sospeso nell’aria dopo una morte violenta e questo dono per lui è una condanna ad una solitudine e ad un senso di angoscia da cui non riesce ad uscire. La sofferenza fa da perenne sfondo alla sua vita e lui non riesce a sganciarsi da questa sensazione di fondo che lo tormenta e che lo affligge. L’ottuso ripetersi dell’ultima emozione dei morti è la sua ossessione, fino alla soluzione del caso, che gli dà un senso di liberazione. Il baratro in cui precipitano i sopravvissuti è la ciò che dà un senso al suo lavoro. Il suo intuito è la chiave per comprendere il movente e trovare il colpevole, perché sono sempre le passioni a generare le morti violente. Le sue storie hanno sempre un colore grigio, un velo di tristezza e malinconia che è difficile scostare. Ma se è vero che un uomo muore quando non significa più niente per nessuno, i morti che il commissario incontra sulla sua strada non muoiono mai.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    01 Aprile, 2024
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La mano

Ogni suo libro è un crescendo di tensione ed anche questo thriller non si smentisce. Mentre lo leggi ti pervade un senso di angoscia, profondo e crescente. Sarà perché ti immedesimi nel protagonista. Sarà il buio. Sarà la corsa senza meta. Sarà il senso della paranoia. Il fatto è che Giosciua sente uno sciame di paure che lo pungono a turno e, pagina dopo pagina, ti senti punto anche tu da queste stesse paure. A volte ti viene da pensarle prima, quasi per metterlo in guardia. A volte hai la sensazione di essere sul ciglio della strada, insieme a lui. A volte vorresti chiudere gli occhi, quasi sperando che sia stato un brutto sogno. E’ un libro che emoziona, perché ti entra nel sangue.

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    18 Marzo, 2024
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Perla fragile

Lui è un uomo burbero, che è facile purtroppo giudicare dall’esterno, per i modi un po' bruschi, per la bottiglia di vino che è diventata caricaturale, per come i clichés ti portano ad etichettarlo. E’ però anche un’anima gentile, una perla fragile, che, a partire dai primi anni, ha profondamente sofferto per una situazione familiare fredda e distaccata. Questo libro, autobiografico, è venato di una malinconia diffusa, perché l’autore si abbandona al ricordo, che a volte è sofferto, a volte è dolce e morbido, a volta è sferzante. Ne nasce un fluire ininterrotto di pensieri, con profonde riflessioni sul rapporto con il dolore, così come con i genitori, con i figli, con la malattia di una figlia, e al centro, sempre, il dramma più grande che la sua terra ha vissuto, il disastro del Vajont. Vivere è come scolpire un tronco. Ognuno il suo. Con tutti gli imprevisti della materia prima che lo scultore può incontrare intanto che lo incide e cerca di dare la forma desiderata. Libro poetico, struggente, vero, con cui l’autore ci restituisce tutte le emozioni del suo cammino verso il tramonto.

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Romanzi autobiografici
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    17 Marzo, 2024
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Anima sensibile

Libro autobiografico che ci svela una lunga storia di fragilità, raccontandoci la splendida, pura e disinteressata amicizia fra una donna e un uomo. L’autrice rivela il punto zero della sua vita in cui ha perso l’orientamento, ci mostra come l’assenza di radici profonde, l’assenza di legami e la mancanza di progetti l’abbia resa pronta ad accogliere tutto il dolore del mondo, ci spiega come il dolore del mondo l’ha assalita, lasciandola inerme, facendola richiudere su se stessa, senza però farle perdere la capacità di ascolto e di osservazione della bellezza del mondo. Dono che si è rivelato prezioso, perché le ha permesso di difendere la sua sensibilità, le ha permesso di trovare la via attraverso cui esprimere se stessa, la scrittura. Perché scrivere è la valvola di sfogo che permette alle anime sensibili di sopravvivere, alle querce diventate salici di ritrovare in modo morbido e non prepotente la propria forza, alle anime belle di donare la propria ricchezza interiore agli altri, anche a quel mondo che le aveva messe nel mirino.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    11 Marzo, 2024
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Patto di sangue

La scrittura di questa autrice è avvolgente come i venti del Sud ed i suoi personaggi, specialmente quelli femminili, sono dei quadri, splendidi ed in continuo movimento. In questo episodio entriamo in contatto con le famiglie tentacolari del Sud Italia, ci ritroviamo avvinghiati in un patto di sangue, che è un groviglio stretto che vincola tre giovani ragazzi da più di vent’anni. Fra fregi barocchi, paesaggi costieri meravigliosi e vento di scirocco, scopriamo le pieghe di un Salento inaspettato ed il commissario Chicca Lopez ci guida, con la pazienza di una formica, nella ricostruzione di una vecchia storia di amicizia, di amore, ma anche di odio. Durante il racconto della rivelazione resti agganciato, perché sai che ti attende qualcosa che non avevi previsto. Così come verso la fine veniamo sorpresi da un abbraccio in un certo senso materno, che ci fa assaporare il calore della gratitudine, e che darà nuovi colori ad una donna che stiamo imparando ad amare, come Lolita o forse di più.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    09 Marzo, 2024
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Un velo di leggerezza

Secondo episodio della serie del commissario Ricciardi. Il delitto al centro dell’indagine è quello di una cartomante, un po' imbrogliona. Molti sono i personaggi che ruotano, come in una girandola nel corso della vicenda. Nella lettura a volte perdi un po' il filo, anche perché in alcuni punti ci sono flashback, che ci permettono di entrare meglio nella storia della vita del commissario e dei personaggi a lui più vicini, in alcuni punti ci sono voci parallele, quelle dei morti, che sono la sua ossessione, viste le raccapriccianti visioni di fantasmi che lo perseguitano. Colpisce, e davvero tanto, la malinconia intrinseca di questo uomo, la sua solitudine ed il suo bisogno di voler vivere una vita normale. Colpiscono, come uno schiaffo, le riflessioni sulla morte violenta e sulla morte naturale. Solo la primavera, con la sua leggerezza, porta un velo di leggerezza che è speranza, anche per il futuro personale di questo uomo, a cui ci stiamo già affezionando.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    28 Febbraio, 2024
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Un'anima rattrappita

Bacci Pagano è un animale ferito. Negli ultimi anni ha osservato gli altri vivere ed ha riempito la sua esistenza con quello che riteneva fosse il suo dovere. E già questo è un ritratto che mi colpisce profondamente, perché mi sembra di guardarmi allo specchio. E’ l’investigatore privato dei caruggi di Genova, uomo di punta di una serie di noir dolci e amari che lasciano un retrogusto nel lettore che è davvero particolare. E’ un’anima rattrappita nell’illusione di attutire i colpi della vita. In questa storia scopriamo lati suoi particolari e privati che ce lo fanno amare particolarmente, al di là del caso specifico su cui si ritrova coinvolto ad indagare. Fanno da contorno i suoni e gli odori della città vecchia, che sono anche una seconda pelle che lo tiene insieme, rivestendo e mascherando le sue angosce ed i suoi dolori privati.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    21 Febbraio, 2024
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Fuoco amico

A volte si è sorelle di sangue. A volte non si è sorelle di sangue, ma il legame che si crea è forse ancora più stretto e speciale, perché ci si è scelte. Nel nuovo libro della serie di Sara ad essere in difficoltà è l’amica di sempre, la Bionda, nata e cresciuta guardandosi alle spalle, ma che viene ora rapita durante una sessione di jogging mattutino e viene tenuta sotto sequestro, in quanto in possesso di informazioni speciali che potrebbero scombussolare gli equilibri politici e di potere della società. La Bionda è vittima di un fuoco amico, le possibilità di salvarla sono al minimo, ma il gruppo di investigatori speciali, un po' improvvisati, un po' accrocchiati, trova indizi e trova la chiave per aiutarla. Sara si dimostra, ancora una volta, una donna speciale, attenta, perspicace, intelligente, invisibile ma allo stesso tempo luminosa. Capace di slanci dell’anima come poche altre persone al mondo.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    18 Febbraio, 2024
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La profondità di Sara

Ad ogni nuovo episodio di questa serie aggiungiamo un tassello per conoscere Sara. Sia per capire com’è oggi, nella sua nuova vita da pensionata e da nonna, sia soprattutto per tessere la trama del suo passato e per capire com’era ieri, nella sua vita da analista e da donna innamorata. L’autore infatti ci permette, a capitoli alternati, di seguire le fila del presente e di scoprire veli sul passato, intrecciandoli. Perché quello che siamo oggi è sempre frutto di tutto ciò che siamo stati e che abbiamo fatto nel passato. In questo episodio riscopriamo, con una delicatezza speciale, il senso della nostalgia, che è un sentimento doloroso, ma anche dolce e avvolgente. Analizziamo i cambiamenti delle condizioni e delle persone e metabolizziamo che i cambiamenti non sono mai né buoni né cattivi, si prendono e si assorbono; prima ci si adatta e meno ci devastano. E’ interessante notare che il caso attorno a cui ruota ogni episodio diventa sempre meno importante. E’ sempre più interessante tutto il contorno, tutto l’insieme, tutto il contesto. Ed ogni episodio finisce con un qualcosa in sospeso, di terribile, che ti porta ad aprire le porte ad un nuovo capitolo ed a nuove scoperte. Uno storytelling d’eccezione, con un’eleganza che contraddistingue ogni sfumatura.

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