Opinione scritta da lucia ciciarelli
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Bellissimo
Libro notevole, mi sono avvicinata a questo genere per la prima volta e devo dire che ne sono rimasta conquistata. All’autrice va il merito di aver sapientemente fuso tematiche storiche con un genere avventuroso, dove non manca la suspance e il dramma interiore, in un mondo che ci è così lontano, ma così terribilmente vicino, per i fatti accaduti e la sconvolgente attualità della società del tempo.
Il contenuto è un perfetto mix tra fantasia e realtà, e anche se la parte romanzata è perfettamente inserita in un contesto storico principale ben preciso, esso non troneggia in modo assoluto, perché la storia si svolge in più parti, diverse per ambientazioni geografiche, personaggi ed avventure; questo crea nel racconto una dinamicità tale da alimentare un costante interesse ed attenzione da parte del lettore, che viene catturato di continuo dai nuovi sviluppi: infatti, la sensazione che rimane alla fine del libro, oltre alla piacevolezza della storia, è un senso di pienezza e soddisfazione nell’aver accompagnato il protagonista in un cammino che ha coinvolto, sconvolto ed emozionato dalla prima all’ultima pagina.
Se ci fosse una scala da uno a dieci per valutare lo stile del romanzo, questo meriterebbe sicuramente il massimo dei voti: il linguaggio è semplice, ma deliziosamente elegante, con un sapore antico, ma che perfettamente si adatta alla figura del “giovane” e “moderno” protagonista (che ne è anche il narratore in prima persona).
Per quanto riguarda la descrizione delle scene e degli ambienti l’autrice è talmente capace nella tecnica della narrazione, che durante la lettura sembra di vedere apparire nella nostra mente i particolari di una chiara ricostruzione in grafica digitale della Roma antica. Più di ogni altro ci tengo ad enfatizzare l’importanza del prologo e dell’epilogo, che anche da soli valgono tutto il piacere del libro…nel leggerli sembra di sentire la voce calda ed emozionante di Luca Ward (doppiatore di Massimo Decimo Meridio nel “Gladiatore”) che inizia a raccontare…come non aver voglia di immergersi nella lettura?
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mostruosamente bello!
beh, certo non si può dire che in questo libro manchi l'azione!
la storia si fa ancora più ingarbugliata ma altrettanto ricca di particolari che trascinano definitivamente il lettore in un meraviglioso mondo "alternativo" ma non per questo meno umano del solito: amore, potere, gelosie, guerra, amicizia, famiglia....il tutto condito da una location newyorkese che crea un'atmosfera molto affascinante e terribilmente reale!
Sono abbastanza soddisfatta di questo libro, che sicuramente rappresenta un mezzo con il quale la scrittrice ci vuole accompagnare verso un finale denso di azione e colpi di scena, attraverso una serie di scene che fanno a volte palpitare il cuore, altre morire di paura, altre ancora confondere le idee...ma lei lo fa, sapientemente, con uno stile che travolge ed appassiona.
I personaggi sono tutti molto piacevoli (anche se per alcuni si sviluppa un affetto particolare: per me Simon e Luke sono fantastici) e lo sviluppo delle loro storie è altrettanto interessante!
Unico difetto, a mio parere, è proprio la protagonista Clary, che spesso, sfoggiando degli atteggiamenti un pò immaturi soprattutto nei momenti topici...fa un pò innervosire!
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promettente
Ero leggermente titubante nello scrivere un commento su un libro che fa parte di una saga, a mio avviso, abbastanza complessa per essere apprezzata fin dal primo volume, infatti, leggendo gli altri commenti ho trovato opinioni del tutto contrastanti...questo libro o lo si ama o lo odia!
Io penso che introduca molto bene la storia di un mondo "diverso" parallelo a quello umano e invisibile agli occhi quasi di tutti; un mondo sconvolgente, nel quale la protagonista vi si ritrova catapultata apparentemente in maniera casuale e con il quale, all'inizio, fatica un po’ ad ambientarsi, ma poi si scopre essere più affascinante e coinvolgente di quanto sembra.
Sicuramente sono rimasta piacevolmente colpita dalle tematiche attuali affrontate con estrema delicatezza: la diversità fisica, sessuale, sociale, sono tutti argomenti che vengono adattati al mondo incantato, ma non per questo meno umano. Ovviamente c'è anche la presenza del cattivo, che però viene visto come un lottatore di ideali, seppur sbagliati.
Lo stile è molto scorrevole e linguaggio dei personaggi principali è spesso ironicamente sarcastico, a tratti infantile, il che ci proietta ancor più nel mondo adolescenziale, con tutti i problemi e i cambiamenti dell'età.
In conclusione, io l'ho trovato un libro interessante nei contenuti, divertente per la fantasia nella descrizione dei vari "generi inumani" e promettente per i prossimi capitoli....staremo a vedere!
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Se l'amore è amore...vivrà per sempre!
Quarto ed ultimo libro della saga di Evernight, Afterlife comincia con una nuova equazione: vampiro che diventa spettro + umano che diventa vampiro = amore impossibile. L'aspetto che mi è piaciuto di più di questo libro, non è, appunto, l'evolversi della storia d'amore tra Bianca e Lucas (che francamente in questo libro si perde un bel pò...) ma come la scrittrice sia riuscita a fondere alla perfezione due mondi così diversi (vampiri e fantasmi) e creare una storia nuova, che non è il solito connubio vampiro-licantropo.
L'unico errore, secondo me, sta nel far perdere le tracce di personaggi non tanto minori come Charity, che tanto era temuta e poi viene liquidata così facilmente da Balthazar (senza più essere nominata), e il rapporto finito male tra Lucas e sua madre, anche lei sparita di scena in modo banale...
Per il resto, l'azione è fortemente presente, i colpi di scena certo non mancano, lo stile è ottimo...mi ero fatta un'idea diversa del finale, perchè pensavo che tutti e due i personaggi avessero la possibilità di tornare umani, ma forse sarebbe stato troppo scontato!
Sicuramente sono d'accordo che ci si poteva aspettare di più, anche se l'ultima pagina, attraverso le parole di Lucas, esprime veramente l'essenza dell'amore e per me...vale tutto il libro!
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l'ossessione della celebrità
Bel-Ami è un romanzo che descrive lo sfondo della società parigina di fine ‘800, e in particolare l’interconnessione tra la politica, la stampa e il mondo degli affari. Georges Duroy è un bel giovane militare decaduto, attualmente impiegato nelle ferrovie, che da pover uomo venuto dalla provincia, grazie al suo successo con le donne e alla capacità di manipolarle per ottenere quanto desidera, diviene uno dei personaggi più influenti e importanti di Parigi.
Questo libro ha creato in me un sentimento molto contraddittorio: nonostante il personaggio di George Duroy venga rappresentato come un uomo senza scrupoli, ossessionato dalla ricchezza e dal voler entrare a far parte dell’alta società, tuttavia, stimola nel lettore un senso di pietà per come si affanna tanto a perseguire i suoi miserabili obiettivi, che lui stesso poi si accorge essere futili di fronte al limite umano che è la morte, che non fa differenza tra ricchi e poveri, che non si ferma davanti al potere di nessuno.
Ho trovato piacevole e coinvolgente il modo che ha l’autore nel far vivere le vicende del personaggio, a tal punto che in molti momenti, come per esempio nella prima parte, in cui Duroy è un povero diavolo che deve fare i conti con i pochi spiccioli che ha in tasca e che non gli permettono neanche di mangiare, viene quasi da compatirlo, e perfino quando architetta il piano subdolo per incastrare la prima moglie, viene da pensare “ben fatto!”
Perfino la sua misoginia, intesa come considerazione così bassa della figura femminile a tal punto da spingerlo ad utilizzare le donne come mezzo per raggiungere un fine, in fondo non è propriamente colpa sua; infatti non si ha affatto la sensazione che i personaggi femminili vengano manipolati da lui nel farsi aiutare per la sua scalata sociale, piuttosto che lui si limiti puramente a conquistarle, con il suo fascino e il suo “savoir faire”, e loro stesse, perdute nel proprio folle amore passionale, si prodigheranno nel fargli avere successo e soldi.
Insomma, George Duroy è un personaggio odioso quanto perdutamente affascinate, cinico quanto interiormente disperato e, purtroppo, terribilmente ed effettivamente attuale…un classico che non tramonta mai!
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valentine's day
Ecco qui, puntuale come le tasse, lo spin-off dedicato agli "attori non protagonisti" della saga di Fallen...non è la prima volta che mi capita di incontrare una situazione del genere (già successo per i romanzi della Mayer etc...), ma sicuramente nessun "sotto-romanzo" mi sembra più indovinato di questo. In un certo senso, è come se l'autrice avesse percepito che, nei romanzi principali, il lettore avesse bisogno di risposte circa il passato di alcuni personaggi, e che dovesse anche raccontarci un pò d'amore in più, rispetto agli incontri brevissimi e crudeli di Luce e Daniel.
Sicuramente si capisce che quando si scrive una saga ci sono tante e tante storie che un'autore vorrebbe raccontare, ma che non può introdurre in uno stesso libro perchè altrimenti aprirebbe troppe parentesi, e gestire tutte le storie sarebbe impossibile, soprattutto in questo caso, dove la fantasia della scrittrice è davvero impressionante!
Il libro si sviluppa come un film a puntate (della serie "Love Actually" & CO.) in cui ci sono 4 storie indipendenti che però sono tutte collegate da un unico filo conduttore: l'amore.
La location è un fantastico paesaggio medioevale (che in effetti mancava in Passion e mi sono subito chiesta il perchè) teatro di uno dei tanti viaggi di Luce. E poi il giorno di S. Valentino vissuto da quattro coppie insolite e quattro tipologie di amore diverso, che sfida non solo i pregiudizi della società (e intendo anche società moderna), ma anche i poteri di qualcosa di molto più forte...e poi non mancano i sentimenti buoni come l'amicizia, la virtù e il sacrificio.
Perciò, semplicemente, è una bella storia, che descrive il meglio dei personaggi che la vivono e che ci fa capire in quanti modi l'amore sia intorno a noi.
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straziami...ma di baci saziami!
Che dire, gli aspetti da commentare non sono poi tanti...secondo me (reduce ormai dalla lettura di diverse saghe..) si sa a priori che, quando si comincia a leggere una saga, salta sempre fuori il libro che deve allungare un pò il brodo, ma che nello stesso tempo contiene degli elementi fondamentali per lo svolgimento della storia, vuoi perchè comunque c'è sempre di mezzo il business che si crea intorno ad un successo, vuoi che ogni scrittore nello scrivere si fa prendere la mano e da sfogo alla libera fantasia (ecco quindi i vari spin-off) e vuoi che, comunque, ogni autore si sente ispirato dai grandi classici del passato, ed è come se dovessero in qualche modo omaggiarli, che il risultato è un libro diverso dalle apettative avute prima che il secondo volume ci preannunciasse questo repentino cambio di...rotta.
Personalmente, concluso il secondo volume, non ero entusiasta che la storia stesse prendendo questa piega dei vari viaggi nel tempo, un pò stile Dante Alighieri (che non a caso viene citato...) con i due protagonisti (quelli del presente) destinati a riamanere separati per tutto il percorso, proprio ora che avevamo bisogno di sentirli più vicini (ma quand'è che se la godono un pò sti poretti? sempre incontri furtivi e brevissimi e ora ad inseguirsi nel tempo!?! ma quale Passion? semmai Pathos!)
Invece, leggendo, una volta preso atto del cambiamento, sarà lo stile scorrevole, sarà che comunque ci si fa bastare di vederli insieme almeno nelle loro vite precedenti (che vengono illustrate e descritte in maniera interessante), sarà la curiosità di capire dove si andrà a finire e perchè, il libro va giù che è una bellezza, perciò lo consiglio assolutamente, sia per il continuo della vicenda, sia per la fantasia dell'autrice, che ha creato comunque una bella storia.
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Confusa...ma felice
A volte penso che, quando si legge una saga, sia difficile dover dare giudizi ben definiti, perchè i libri sono tra di loro fortemente collegati alla storia attraverso i personaggi, le ambientazioni,il ritmo...ed è solo alla fine della saga che, di solito, il lettore si fa una vera e propria idea della dinamica di tutta la storia e, almeno nel mio caso, è convinta del proprio giudizio.
Quello della Fallen saga è, secondo me, un argomento complesso, che esce fuori dagli schemi del filo conduttore che lega più libri di una stessa storia; certo, c'è sempre Luce intenta a scoprire la verità sul suo destino così assurdo e crudele, e Daniel il suo "angelo custode", però per il resto il lettore fin dall'inizio si ritrova un pò spaesato, ed è una sensazione che lo accompagnerà (secondo me) per il resto del libro.
Infatti, rispetto a Fallen, cambiano i luoghi (forse perchè l'autrice si è resa conto che alternare scene tra riformatorio, chiese sconsacrate e cimitero è un pò pesante?), cambiano i personaggi (e quelli principali cambiano addirittura il look...), cambiano perfino i sentimenti! insomma, tutti quegli elementi che di solito nei libri sono la colonna portante della storia, qui sono i primi ad essere stravolti.
Per il resto, carina l'idea degli Annunziatori che danno al libro un effetto "Ritorno al Futuro" (anche se continuo a non capire come e di che sono fatti, sebbene siano state spese pagine e pagine di descrizioni), originale la collaborazione forze del bene con forze del male (bel coraggio!), premiato il ritmo che stavolta è più dinamico, un pò meno piacevole il carattere di Luce e il suo modo di pensare confuso (poverina...a sua ragione!)che non aiuta certo il lettore a lasciarsi portare dalla storia.
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fallen...in love
Non ho potuto fare a meno di leggere i commenti degli altri prima di leggere questo libro e ho notato che i giudizi sono tra di loro molto contrastanti...
Quello che francamente posso dire è che non è uno dei tanti libri surrogati di Twilight perchè non ci sono vampiri e il triangolo amoroso (se così si può chiamare) non è l'argomento principale della storia; Luce è una ragazza dal passato oscuro (anche a lei) che cerca di capire qualcosa degli eventi che le accadono dopo l'arrivo in questa scuola-riformatorio (che già di per se è un elemento molto originale della storia)e qui incontra Daniel, un ragazzo bello e scontroso e Cam, altrettanto aitante ma molto più simpatico e intraprendente (ma la bellezza fisica è una costante in un pò tutti i libri di questo genere...)con i quali lei instaura un rapporto totalmente diverso. Ma poi incontra tanti altri personaggi, che sono parte integrante della storia perchè interagiscono molto con lei e così fanno in modo di spostare l'attenzione sulla storia e non sui personaggi.
Per il resto è vero che all'inizio il libro fa difficoltà a decollare, ci sono dei punti dove la scrittrice forse vuole introdurre un pò troppi fatti che lascia nel mistero per troppo tempo, però alla fine il cerchio si chiude (nelle ultime 150 pagine)almeno in parte, perchè, ricordiamoci che il libro fa parte di una saga sicchè...
Concludendo, storia originale, stile piacevole, un mix di amore e misticismo che non dispiace affatto!
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la modernità in chiave medievale
Il protagonista del romanzo (Agilulfo) è chiaramente il cavaliere inesistente, personaggio caratterizzato dalla sua splendente armatura, elemento che non solo lo rende visibile ma lo fa anche distinguere dagli altri cavalieri di Carlo Magno. E' un uomo molto rigoroso, tanto che anche in battaglia rimprovera sempre gli altri cavalieri i quali, umanamente, a volte sbagliano. Ovviamente questo comportamento lo rende insopportabile agli occhi degli altri personaggi (soprattutto della bella Bradamante della quale Agilulfo si innamora), e anche a quelli del lettore.
Questo atteggiamento del protagonista ricorda molto gli altri personaggi dei libri che compongono la trilogia; infatti si capisce come Calvino rappresenti in ogni suo personaggio una diversa tipologia umana; in questo caso il cavaliere inesistente raffigura l'uomo moderno, colui che sembra essere privo di ogni genere di sentimento, e che, perciò, non ha neanche una forma umana. Inoltre ha vissuto tutta la vita da cavaliere e quando perde la sua carica si toglie l'armatura e non è più nessuno; allo stesso modo, l'uomo moderno quando perde la sua posizione nella società sparisce e nessuno lo riconosce più.
Sicuramente il libro più difficile dei tre, con un messaggio un pò celato, tanto da essere frainteso dai critici, che ne leggevano una critica ai partiti politici del tempo, però avvincente, divertente e perfino romantico.
Memorabile e stupenda la frase: "Se infelice è l'innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore, mille volte più infelice è chi questo sapore gustò appena e poi gli fu negato"
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fuga dalla quotidianità
Si racconta che Calvino abbia scritto questa storia ispirato dal racconto di un suo amico che da piccolo, giocando ai goonies, aveva vissuto un'avventura arrampicandosi su un albero.
Secondo libro della "trilogia araldica" dopo il visconte dimezzato, meraviglioso e ironico quanto il primo,appare come una storia meno originale ma più movimentata...
Tutto ruota attorno alle vicende di Cosimo che, stanco della vita di tutti i giorni, e ancor più delle persone che lo circondano, decide di fuggire da tutto, isolandosi in un mondo tutto suo attraverso una separazione fisica, cioè interponendo una barriera (salire su un albero)ed evitando accuratamente di toccare terra in ogni situazione; la cosa sorprendente è la sua coerenza nel fatto che una volta presa la sua decisione, giusta o sbagliata che sia, non torni più indietro, tanto che quello che all'inizio sembra essere una semplice rivolta nei confronti dei genitori, alla fine diventa un vero e proprio stile di vita, con delle regole ancora più rigide di quelle dategli dai suoi genitori. Ovviamente questo gli provoca subito la nomina di essere etichettato come pazzo.
Il succo della storia è proprio questo: Cosimo non è affatto pazzo, ma è solo un ragazzo molto intelligente che, constatando che nel mondo non c’è posto per lui, decide di farsi notare in un altro modo,conducendo una vita particolare e mantenendo fra sé e gli altri una minima ma invalicabile distanza che gli permetta di avere sempre il controllo della situazione.
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...dottor Jekyll e Mr. Hyde!
Bellissimo, unico,originale...superlativo!
primo libro della "trilogia araldica" insieme al Cavaliere Inesistente e il Barone Rampante.
Quando ho scoperto che Calvino si era dedicato anche anche a questo genere l'ho trovato buffo per un autore così classico;
poi ho pensato che se un autore del suo calibro si fosse messo a scrivere un genere così "fuori dalle righe", non poteva essere una cosa tanto banale. Cito Calvino: "Quando ho cominciato a scrivere Il visconte dimezzato, volevo soprattutto scrivere una storia divertente per divertire me stesso e possibilmente per divertire gli altri; ho pensato che questo tema dell'uomo tagliato in due, dell'uomo dimezzato,avesse un significato contemporaneo: tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l'altra."
L'originalità è che il racconto si basa sulla storia di un uomo diviso fisicamente in due metà alle quali, ovviamente, viene associata anche una suddivisione di animo (il buono e il malvagio). La convivenza separata delle due metà genera una serie di situazioni contrastanti che, alla fine, fa giungere il lettore alla conclusione che entrambe le metà del visconte sono ugualmente insopportabili, sia nel bene che nel male. Perciò, non solo è sbagliato comportarsi unicamente in un certo modo, ma anche vedere le cose sempre da un solo punto di vista. Il finale è scontato, ma è attaverso le considerazioni con le quali l'autore ci arriva che piace tanto ed è il succo della storia.
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a lupo a lupo!
non avevo mai sentito di un libro scritto a valle di un film (che tra l'altro ancora non ho visto), ma quando ho letto sulla copertina "terza edizione in un mese" l'ho comprato subito. L'atmosfera favolistica è fortemente presente; dalla descrizione dei personaggi allo stile del libro, mi sembrava di sentire mio nonno che mi raccontava la favoletta di cappuccetto rosso quando ero piccola...il problema è che, rispetto all'originale, in comune c'è ben poco, a parte la mantellina rossa e la presenza del lupo (mannaro!)... per il resto tutto il libro ruota intorno alla paura per questo lupone enorme dallo sguardo magnetico, che infesta il povero sperduto paesino di turno, ma soprattutto dall'isterica curiosità dei personaggi di capire chi si cela dietro le sembianze umane del licantropo, che potrebbe essere chiunque e che, nelle notti di luna piena, va in giro a spargere un bel pò di sangue...
il finale (le ultime 10 pagine), ovviamente, svela l'agognato mistero, che però viene liquidato così, velocemente, con una conclusione tipica da film,ricca di azione e pathos.
Consigliato a chi vuole una lettura leggera, ma non disdegna una buona quantità di terrore e sicuramente per gli amanti del genere sanguinolento.
Per tutti gli altri...scordatevi i lupacchiotti di twilight!
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carino ma non troppo...
questo libro per me è venuto a valle del mio interesse per la letteratura fantasy-horror-romantica, perciò l'ho comprato perchè, tra l'altro, la scrittrice è una ragazza molto giovane alle prese con il suo primo romanzo; nel complesso si fa leggere perchè l'effetto "mistero" è ben gestito e lo stile e i dialoghi sono abbastanza semplici. quello che non mi ha convinta particolarmente è il modo che usa la scrittrice per "attirare" il lettore sulle pagine...il contenuto è molto sostanzioso e a volte diventa un pò complicato capire i vari tasselli della storia che devono essere ricomposti...questo, secondo me, fa in modo di creare qualche problema di interpretazione del testo e lo priva di quel particolare coinvolgimento che piace tanto a noi lettori; c'è questa storia d'amore che nasce quasi per forza (una forza oscura...) tra i due protagonisti in un modo abbastanza veloce, come veloce ne è anche la descrizione; inoltre ci sono cambi repentini di scena a tal punto che più volte mi sono ritrovata a tornare indietro nelle pagine per capire bene di chi stesse parlando
Diciamo che mi riservo di leggere il sequel prima di dare un giudizio complessivo sulla saga,
Per quanto riguarda il libro apprezzo il fatto che la storia non è banale, l'idea è carina e il personaggio di winter mi piace molto.
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è nato un nuovo crepuscolo!
questo è stato il primo libro sui vampiri che ho letto dopo la twilight saga e devo dire che, dopo le prime 50 pagine, il mio coinvolgimento non decollava...poi non so perchè...il giorno successivo ho finito il libro e ho subito ordinato gli altri due su internet! Che dirvi, la storia funziona (ve ne accorgerete soprattutto se leggerete i libri successivi), ovviamente ricorda twilight per la storia d'amore e di vampiri (anche se qui le cose sono un pò più complicate del solito) c'è anche un'accademia scolastica con personaggi piuttosto particolari, che fa tanto harry potter, suspance quanto basta per tirare fuori qualcosa di veramente interessante.
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il più coinvolgente!
io li ho letti tutti (ovviamente) e posso dire che questo è senza dubbio il libro che ti incolla di più alle pagine, di giorno, di notte...non lo molleresti mai! Molto passionale (anche più del 4°) e coinvolgente, sicuramente quello che definisce del tutto la storia perchè la protagonista alla fine fa la sua scelta, e non da adolescente al primo amore, ma da ragazza che ha fatto un percorso di maturazione interiore; bella non è un' adolescente come tutte le altre, è una ragazza matura e profonda...solo che prima di adesso non se ne era resa conto, aveva bisogno di fare le sue esperienze, ed è giusto che sia così. D'altra parte è lei la vera protagonista della storia, non la sua storia d'amore con Edward (cosa enfatizzata molto di più nei film)!
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un libro importante
credo che questo sia, da un lato, il classico libro che fa da ponte a due parti della storia nettamente differenti: secondo me la meyer aveva in testa molto bene tutta la storia d'amore tra edward e bella nel primo libro e nell'ultimo (passando per il terzo), perciò nella prima parte ha presentato questo amore come qualcosa di impossibile, e che quindi è rimasto "platonico"...poi lei stessa ha avuto bisogno di "completarlo" facendolo diventare anche fisico; in tutta queste pagine che prendono il lettore e lo avvolgono in un uragano di passione, mistero e sconvolgimenti vari,ci deve pur essere un elemento di perturbazione, un qualcosa che sciocca il lettore e lo devia dal binario dell'amore assoluto tra i due protagonisti e che poi ripristina un certo equilibrio finale (infatti, non a caso, la scrittrice nel 4° libro trova un modo molto originale di mettere a posto tutte le cose...); dall'altro lato c'è il bisogno di descrivere e anticipare gli avvenimenti successivi, che hanno bisogno di parecchie pagine di introduzione. E questo è il compito di new moon che viene svolto pienamente e, seppure risulta essere il libro meno emozionante di tutta la saga, tuttavia è assolutamente necessario.
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ad avercele certe idee!!!!!
Devo confessare che io ho visto prima il film e non sapevo fosse un libro...poi mi hanno convinta a seguire la moda del momento e, dopo aver ceduto, ho scoperto un mondo nuovo! Il film non rende giustizia ad una storia che ha dell'incredibile...questa donna ha dato vita ad un nuovo genere letterario, ha avuto un'idea geniale per una storia che ha appassionato milioni di persone di tutti i tipi e di ogni parte del mondo, solo per questo io provo un'ammirazione profonda e anche un pò di sana invidia!Sicuramente c'è da dire che per chi come me ha visto prima il film (e credo siamo in tanti)si è già fatta un'idea fisica dei personaggi, ma questo non è un problema, visto che in questo caso gli attori sono stati scelti a regola d'arte...piuttosto si apprezzano quelle differenze che sono proprie delle trasposizioni cinematografiche e che ti fanno piacere il fatto di aver letto il libro ancora di più!
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il più bello
sembra strano trovare una così netta differenza rispetto ai primi due, ma questo è proprio il caso di dirlo! Libro bellissimo e avvincente, una storia straordinariamente originale; all'inizio della saga mi sembrava un po' contorta invece, dopo questo libro mi sono resa conto che funziona molto bene! non vedo l'ora di vedere come va a finire, peccato che l'ultimo libro in Italia ancora non sia uscito!
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positivo
molto più avvincente del primo libro "Evernight", finalmente la storia si snocciola di particolari e vengono chiariti i molti fatti raccontati non proprio chiaramente nel primo libro. Sebbene in un primo momento si tenda a confrontarlo con la storia di twilight, andando avanti nella narrazione i due romanzi si differenziano notevolmente. Anche lo stile aiuta il libro coinvolgendo il lettore a tal punto da non vedere l'ora di leggere il terzo capitolo della saga!
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