Opinione scritta da pincopalla36
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Dura realtà.
Anch'io ho letto questo libro più di vent'anni fa.
Avevo circa 13 o 14 anni.Non so come mi sia finito tra le mani,ma adesso capisco perchè: questo libro ha vita propria.C'era scritto nel mio destino che io e lui ci incontrassimo.
Veramente mi ha cambiato la vita e a distanza di tutti questi anni ancora ho il sapore in bocca delle vicende di christiane f. e dei suoi sfortunati compagni di viaggio.
Dopo molti anni obbligherò i miei figli a leggerlo a costo di farlo io per loro.
Un libro che dovrebbe entrare a far parte del corredo scolastico di ogni scuola.
Farebbe sicuramente riflettere molti giovani sul problema della droga molto spesso sottovalutato purtroppo.
Bello,indimenticabile.
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BELLO...
Wulf Dorn è alla sua prima esperienza con i lettori.
Direi che come esordio non è niente male.
Anche se ho acquistato questo libro perchè le recensioni era molto buone. Inoltre mi è stato consigliato da conoscenti. Quindi le mie aspettative erano alte.
Purtroppo per i miei gusti non al top della mia classifica.
Comunque, il libro è molto incalzante, avvincente.
Mi sono divertita a scoprire cosa succedeva e perchè.
Bello perchè non ci sono le solite scene di morte.
Ho scoperto il finale comunque verso metà del libro, ci sono dei segni premonitori.
Il povero Sigmund è stato tradito da un sogno,ma non riesco a capire come ci sia finito il biglietto nella cassetta della Janov.
Comunque sicuramente per chi ama il genere è meglio che corra a comprarlo.Io intato mi affretto a procurarmi Il superstite.
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ANCORA!!!!
Ancora si, la solita brodaglia riscaldata.
Mi dispiace,ma si sapeva già dall'inizio come andava a finire.
Tre rapitori, tre ostaggi in tre luoghi diversi.
L'uomo sta con la donna, la donna sta con l'uomo, il complice tenerone e pure ritadato con la bambini.
Il capobanda che salva dalla strada i suoi complici per poi inviarli a lavori sporchi.
Ma ad un certo punto gli si rivoltano contro.
Tutto qua...
Tutto è bene quel che finisce bene, il cattivo muore e tutti vissero felici e contenti.
Direi che è sufficiente per i miei gusti ( devo ammettere che una volta mentre lo leggevo, mi sono addormentata ).
La cosa più pesante per me è stata la precisione con la quale ha fatto decollare l'aereo, spiegando per filo e per segno, tre pagine per alzarsi in volo, nn vi dico per atterrare.
No... basta.
Non è detto che però abbiamo chiuso io e Iles. Spero nel prossimo appuntamento.
Per stavolta lo devo bocciare.
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Le luci di settembre
Normandia estate 1937. La famiglia Sauvelle dopo la morte dela capofamiglia si trasferisce in una proprietà di un ricco fabbricante di giocattoli Lazarus Jann.
La vita a Cravenmoore scorre tranquilla per poco tempo però.
Lazarus ha dei conti in sospeso con il passato e coinvolge, involontariamente,anche Simone e i suoi figli che rischiano la vita.
Solo il sacrificio di Lazarus può fermare la maledizione,tagliando i ponti con il passato.
Il romanzo è chiaramente fantastico, ma Zafon ha voluto lo stesso farci riflettere su alcuni aspetti del nostro modo di vivere.
Il messaggio di questo libro è che per poter andare avanti senza "ombre" nel futuro, bisogna chiudere le porte al passato, anche se questo può essere doloroso.
Avvincente ed entusiasmante.
Sicuramente di Zafon non perderò le tracce.
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