Opinione scritta da ant
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la vita di due scrittori
La narrazione della vita , conclusasi repentinamente cioè in giovine età, di due scrittori ammirati e frequentati dall'autore; si parla di Rocco Carbone e Pia Pera. Analizzata e sviscerata nei loro aspetti più interessanti la vita dei due narratori; Carbone con un carattere ostinato ma capace attraverso la scrittura di regalare allegoria e aspetti interessanti. La Pera più malinconica e capace sia con le traduzioni che con i suoi libri di offrire suggerimenti gradevoli e attraenti. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito
"Consiglio a chiunque abbia nostalgia di qualcuno di fare lo stesso: non pensarlo ma scriverne. Il motivo è semplice. Quando scriviamo di un morto, il suo spettro si manifesta con una presenza ingombrante, quasi tangibile, e non in un debole miraggio, come può succedere invece in un sogno, o nel pensiero"
bello
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l'adolescenza
La storia di due amiche del liceo all'inizio degli anni 2000 , due mondi totalmente opposti; una, Elisa, trasferita da Biella in un posto di mare della Toscana, l'altra, Beatrice, è la bella della classe e autoctona. Un giorno questi universi paralleli s'incrociano per un motivo che non vi svelo e nasce un legame fortissimo. La narrazione però parte dal presente in cui le due amiche del cuore han preso strade opposte ed è Elisa che ritrova un diario del passato e va con la mente agli anni dell'adolescenza. La Avallone ci regala un romanzo pregno e scorrevole, dove tutti possono, attraverso il vissuto di Elisa e Bea, ritrovare la spensieratezza e la voglia di vivere dei propri anni più belli. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito
"Ogni ragazzina si infatua della migliore amica del liceo e poi, crescendo, la perde. È un passaggio obbligato."
Bello
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l'Europa di San Benedetto
Un libro molto bello che ha come leit motiv San Benedetto di Norcia, lo stile di vita dei benedettini che, a detta dell'autore, è stato il collante per il modus vivendi europeo. Ci sono descrizioni, precise, raffinate e con spunti storici religiosi di tanti monasteri sia italiani che europei. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito
..."Un tempo i vizi capitali erano otto e l'ottavo era la tristezza.Il buon cristiano aveva il dovere della letizia .Nel Medioevo i peccati si misuravano prima di tutti nei confronti dell'Altissimo.La tristezza era un'offesa a Dio"
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Violette e la sua vita
Un libro in cui si parla di tante cose, soprattutto di Violette la protagonista, prima addetta di un casello ferroviario insieme al suo compagno e poi guardiana del cimitero. Dal vissuto di Violette si dipanano tante storie che si intersecano col racconto. Il testo a mio avviso colpisce per la capacità di incuriosire il lettore, su argomenti tragici come la morte di persone care, allo stesso tempo è leggero per la varietà di aneddoti riguardanti vari temi. Soprattutto è un resoconto e un mettere a posto i pezzi della vita di Violette A me ha colpito, per concludere la bella amicizia che nasce con una viaggiatrice incontrata a causa di uno sciopero dei treni, che blocca Celia di fronte al casello gestito da Violette. Celia invita Violette nella sua casa al mare
"Ho visto il Mediterraneo per la prima volta dal sedile posteriore della macchina di Celia. Ho abbassato il finestrino e pianto come una bambina. Credo di aver avuto il più grande shock della mia vita. Lo shock del maestoso"
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l'avvocato e Lorenza
Lorenza un vecchio amore dell'avvocato protagonista, ricompare e gli chiede di difendere suo figlio, imputato di omicidio. Da qui si dipanano due storie, una verso il passato di quell'amore e il futuro della sentenza attesa. Una costruzione, in cui si riflettono le inquietudini della nostra società, e il cui protagonista è il tempo (donde il titolo), che si incarica di trovare una soluzione alle due storie. Dal processo emergerà una nuova verità, ma non un nuovo colpevole, che sarà alla fine individuato in altro modo. Estrapolo un passaggio che mi ha colpito
"Come si sconfigge la velocità del tempo: cercando di evitare di percorrere il solito stretto sentiero delle vecchie abitudini, “forse potrebbe essere proprio lo stupore – se fossimo capaci di impararlo – l'antidoto al tempo che accelera in questo modo insopportabile. [..] Il tempo scorre veloce quando si invecchia perché, di regola, si ripete sempre uguale. Le possibilità di scegliere si riducono, le vie sbarrate si moltiplicano, fino a quando tutto pare ridursi ad un unico, piccolo sentiero.”
analisi bellissima
Tutto chiede salvezza
Daniele Mencarelli
Molto bello, un ragazzo internato x un tso a causa di un attacco d'ira, scopre un'umanità incredibile e soprattutto mette a fuoco tanti lati della sua anima. Molto ben delineati non sol il protagonista, ma anche gli altri ricoverati. c'è Mario il maestro, Gianluca molto sensibile, Giorgio chiuso e introverso e poi Madonnina e Alessandro che sono personaggi strazianti e commoventi, ben caratterizzati anche medici e infermieri e personale delle pulizie. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito
Forse, questi uomini con cui sto condividendo la stanza e una settimana della mia vita, nella loro apparenza dimessa, le povere cose di cui dispongono, forse loro malgrado tutte le differenze visibili e invisibili, sono la cosa più somigliante alla mia vera natura che mi sia mai capitato di incontrare.
Spero stasera vinca lo Strega, ma ci sono Veronesi e Carofiglio favoriti
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La dodicenne Christiane
Dopo che anni fa (facevo, forse, il primo superiore) vidi il film , dopo che l'anno scorso son stato nei luoghi descritti, in questo periodo di permanenza forzata a casa ho voluto leggere questo libro. Devo dire che è uno spaccato crudo, essenziale e purtroppo realistico di quella che era la situazione in parecchie metropoli europee di quegli anni. Qui si parla di Berlino, ma le stesse cose le han vissute tanti ragazzi europei di quegli anni. Mi ha impressionato il racconto senza sconti di tutte le vicissitudini che la dodicenne Christiane F affronta, dal trasferimento da un paesino di campagna alla metropoli, in questi palazzoni abnormi dove, a detta dell'autrice ,l'odore degli escrementi nel vano degli ascensori era nauseabondo, e poi la protagonista spiega anche il perchè. Senza star lì a dilungarsi sul degrado costante della protagonista, convinta di poter uscire in qualsiasi momento dal tunnel della droga e invece sempre più coinvolta e sempre più squallido il suo modo di sopravvivere. Uno spaccato importante, da leggere sicuramente. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito a riguardo della presa di coscienza di Christiane
""Quel pomeriggio ero proprio nera per questa cosa. Parlavo a mezza voce con me stessa. Mi dissi: allora Christiane, hai realizzato tutto quello che in realtà hai sempre voluto. Te lo eri immaginato così? No di certo. Ma ugualmente ero questo che volevi. Hai sempre ammirato i vecchi bucomani. Adesso ci sei diventata. Adesso nessuno può dartela a intendere. Adesso non devi più fare la faccia incredula quando gli altri parlano della rota. Adesso nessuno ti può trattare di merda. Adesso sei tu quella che tratta di merda gli altri.""
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Antonio
Una storia ben costruita, con protagonista Antonio , caprese rampante che si occupa di vendite di profumi per alberghi. La prima parte della storia è basata sull'approccio, fidanzamento e matrimonio tra Antonio e Bettina, gardesana , ereditiera di un camping e all'apparenza l'opposto del protagonista. Nella seconda parte del libro a far da cardine della storia sono i tentativi di adozione di Antonio e consorte e la storia clandestina di Antonio con la segretaria Simona. S'intrecciano paure, propositi di successo negli affari e soprattutto la gelosia . Brava l'autrice a delineare le caratteristiche e le peculiarità di tutti i personaggi narrati. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito, Simona inviperita e ingelosita rimane attratta da questi versi del Talmud
"Fai attenzione ai tuoi pensieri, perché diventano parole.
Fai attenzione alle tue parole, perché diventano le tue azioni.
Fai attenzione alle tue azioni, perché diventano abitudini.
Fai attenzione alle tue abitudini, perché le tue diventano il tuo carattere.
Fai attenzione al tuo carattere, perché diventa il tuo destino."
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Marco il colibrì
Il protagonista è Marco, oculista, e il libro inizia con una visita inaspettata dello psicanalista della moglie. Il visitatore inizia a svelare situazioni e sotterfugi della vita di entrambe i coniugi e lo scrittore è abile a condurre il lettore nelle impervie pieghe della vita di Marco. Vengono descritti mirabilmente e nei dettagli,tutti i componenti della famiglia di Marco, dai genitori, alla sorella e al fratello. Le pagine più intense sono quelle in cui viene descritta Marina la moglie di Marco e Luisa l'amante. Varie vicissitudini s'intersecano in queste pagine, spicca su tutto l'umanità di Marco e la capacità di far fronte a traversie non da poco, finale spiazzante. Concludo estrapolando un passaggio in cui Luisa descrive Marco come un colibrì
“tu sei un colibrì perché come il colibrì metti tutta la tua energia nel restare fermo. Settanta battiti d’ali al secondo per rimanere dove già sei. Sei formidabile, in questo. Riesci a fermarti nel mondo e nel tempo, riesci fermare il mondo e il tempo intorno a te, certe volte riesci addirittura anche a risalirlo, il tempo, e a ritrovare quello perduto, così come il colibrì è capace di volare all’indietro.”
Bello
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Ami e Madjid
Mi è piaciuto molto questo libro che trovo molto intenso, forse perché in parte è ambientato a Mortara dove vivo, può essere, intanto in quattro righe voglio recensire e condividere le mie sensazioni. La protagonista è Ami ragazza marocchina che a 14 anni s'innamora e purtroppo per lei non viene ricambiata. Rimane incinta e inizia un calvario per lei non indifferente, per vivere fa la prostituta, la schiava, la pastora, la contrabbandiera scappa col bambino e raggiunge la Spagna in modo rocambolesco rischiando di affogare in mare sia lei che suo figlio il piccolo Majid. Anche la prima permanenza in Europa non è incoraggiante, ma l'arrivo in Italia prima in Liguria, e poi in Lombardia, a Mortara come dicevo, per Ami le cose prendono una piega di serenità. Con esperienza di badante prima e di addetta alle pulizie Ami riesce ad essere assunta presso l'ospedale di Mortara, il bimbo va a scuola e cresce sereno, fino a quando il ragazzino inizia a frequentare amici particolari ed e qui che lo scontro tra madre e figlio diventa duro e definitivo. Mi fermo qui nella recensione , ma dico soltanto che c'è una forte carica di umanità sia in Ami che in Majid ed è coinvolgente leggere di entrambi. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito, in cui Ami parla di suo figlio
I mesi che sono venuti dopo che Majid è scappato sono stati i più brutti. Passavo le notti a piangere. Pensavo alla mia mamma, a quando ero scappata io. E certe notti mi sembrava di essere lei che piangeva per me e non io che piangevo per Majid. Non dormivo. Cioè, dormivo, ma poco e continuando a pensare anche quando sognavo. Mi svegliavo spaventata, con la paura di una brutta notizia. Invece non succedeva niente. Ero stata alla polizia. Non volevo andarci, perché pensavo: adesso lo cercano come si cerca un delinquente, ma Makid non è un delinquente
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Un indagato e un magistrato
Erri De Luca
Impossibile
Molto particolare questo testo, con una parte in cui c'è un processo e un magistrato che cerca di incastrare un indagato, un'altra parte in cui un carcerato scrive lettere alla sua amata. Tutto si collega ed il minimo comune denominatore di questo testo è la coscienza pulita , l'essere coerente con se stessi e rispettare il proprio passato, pagando se necessario errori commessi, allo stesso tempo rispettando chi ci circonda. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito dove l'autore elogia la figura dell'arbitro
«Penso ancora oggi che l’arbitro sia lo scopo e la funzione dello Stato, permettere ai partecipanti uno svolgimento secondo le regole. È ingenuo da parte mia, le vedo bene le disuguaglianze. Ma continuo ad essere un tifoso dell’arbitro. Per più di mezza vita ho studiato la legge per praticare la giustizia nella forma più vicina all’esattezza. Non è arido il Codice se cerca l’equilibrio dei pesi sopra i piatti della bilancia. Considero il mio lavoro un dovere civile. Ho per la giustizia la devozione che altri esprimono attraverso la fede.»
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Gioconda e Filemone
La protagonista é Gioconda,giovane donna entusiasta della vita e in crisi per essere stata lasciata dal suo ragazzo Leonardo. Abili gli autori ad inventarsi uno stratagemma letterario per incuriosire i lettori, ad accogliere le domande e le richieste di Gioconda c'è nientemenoche un fantasma che si chiama Filemone. Il libro si sviluppa tra le storie di vita vissuta di Gioconda e tanti personaggi che fanno da contorno e poi le lettere tra Gioconda e Filemone. Concludo estrapolando un passaggio epistolare che mi ha colpito
"Immagina di avere un'antenna invisibile che ti connette con tutto l'amore e il dolore dell'Universo. L'antenna é una sola e capta entrambi i segnali . Puoi decidere di staccarla, ma allora non sentirai più nulla :né sofferenza né gioia. Oppure puoi tenerla accesa. É questa la scelta di coraggio che ogni essere umano é chiamato a compiere nel corso della vita :aprirsi all'amore ,a costo di provare il dolore"
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Heddi dagli USA a Napoli
Una ragazza statunitense a Napoli, il mondo unversitario , i ragazzi fuori sede che vivono in appartamenti nei quartieri spagnoli ed è in questo contesto che scoppia l'amore tra Heddi la protagonista e Pietro, proveniente dall'entroterra irpino. Due mondi apparentemente opposti che si cercano a vicenda, introspezioni molto particolari e racconti delle proprie tradizioni attraggono e incuriosiscono il lettore. Bella disamina interiore e traspare l'amore non solo tra i due protagonisti, ma anche per i luoghi narrati. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito, Pietro a Heddi
“Non ti preoccupare, domani rivedrai il sole di Napoli, il più bello di tutti i soli, privo di filtri e carico di speranze. Perché il sole, come il napoletano, si rialza sempre.”
Bello
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USA , Basilicata e tanta umanità
Una figlia che racconta di sua madre e suo padre, affetti da sordità, del suo peregrinare dagli Stati Uniti alla Basilicata, e soprattutto è la storia della sua vita. La ragazza che attraverso le problematiche dei genitori sviluppa una notevole sensibilità e capacità di interpretare segni e atteggiamenti. Mi ha colpito molto questo spunto, in cui la protagonista iscritta ad Antropologia culturale si ispira a due autori polacchi
..."La storia di Bronislaw Malinowski e Stanislaw Wirkiewicz lasciò atterriti me i miei compagni di corso, perché conteneva il germe di ogni paura: che per essere geniali si dovesse essere falliti e rigettati, e che la carriera accademica e il successo , qualora fossimo riusciti a ottenerli, sarebbero stati la dimostrazione della nostra mediocrità . Intanto che prendevamo strade diverse, l'eco di quelle prime lezioni ci infestava e agiva dentro di noi come un fantasma"
Particolare
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Stati Uniti , Basilicata e tanta umanità
Una figlia che racconta di sua madre e suo padre, affetti da sordità, del suo peregrinare dagli Stati Uniti alla Basilicata, e soprattutto è la storia della sua vita. La ragazza che attraverso le problematiche dei genitori sviluppa una notevole sensibilità e capacità di interpretare segni e atteggiamenti. Mi ha colpito molto questo spunto, in cui la protagonista iscritta ad Antropologia culturale si ispira a due autori polacchi
..."La storia di Bronislaw Malinowski e Stanislaw Wirkiewicz lasciò atterriti me i miei compagni di corso, perché conteneva il germe di ogni paura: che per essere geniali si dovesse essere falliti e rigettati, e che la carriera accademica e il successo , qualora fossimo riusciti a ottenerli, sarebbero stati la dimostrazione della nostra mediocrità . Intanto che prendevamo strade diverse, l'eco di quelle prime lezioni ci infestava e agiva dentro di noi come un fantasma"
Particolare
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Vivian e la fotografia
uno dei tre libri finalisti al premio Mastronardi città di Vigevano
E' la storia di una bambinaia a New York, ma è soprattutto la storia di Vivian Maier, una delle più grandi fotografe del Novecento. Il libro si sviluppa su due piani narrativi, Vivian da adulta e Vivian bambina e le sue forti incomprensioni con la mamma e il fratello. Quello che è mi piaciuto di più di questo sono le digressioni sulla fotografia
""Una fotografia, non di quelle scattate quando il soggetto è in posa, cattura un attimo, il frammento di una vita che non avrà replica. Sono quegli istanti che catturava Vivian, in modo quasi maniacale, ossessivo, cogliendone l’importanza mentre chi li vive li tratta con noncuranza. “Questi istanti io li rubo. Custodisco le storie che le persone non sanno di vivere”, . E ancora: “Le persone sono distratte, gettano via con noncuranza i loro momenti migliori. Forse sono convinte che torneranno, ma i momenti non tornano”"".
E poi questo spaccato sul talento, uno scrittore di successo chiede un parere a Vivien su una bozza di romanzo
""....aveva scritto libri di successo, questo era indubbio, ma non si era trattato di fare a brandelli la propria anima e ricucirla sulla pagina. Aveva addomesticato la sua creatività per far contento l'editore....e ora voleva che lei gli dicesse se era in grado , o meno, di scrivere qualcosa che fosse autentico, sincero. Qualcosa che arrivasse dalle viscere, dall'abisso, dal sangue ..."""
Bello
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Il complicato rapporto col mangiare
Un libro dove al centro della narrazione ci sono i disturbi alimentari e il rapporto problematico con il cibo della protagonista . Sono evidenti delle costanti in questo racconto: l’ossessione verso il corpo, la smania di intraprendere di continuo diete fallimentari, un linguaggio che si caratterizza di espressioni come “sgarro”, “regime”, “senso di colpa“. In questo testo il cibo è anche la chiave di volta per ricordare affetti cari, il padre e le sue colazioni, le amiche di scuola e le merende che facevano insieme, e soprattutto il legame che si crea con la dietista,anche lei vittima di rapporti complicati col mangiare. Notevoli gli excursus geografici dei cibi vari che vengono nominati e concludo con un pensiero che mi ha colpito
"Il cibo è memoria, e nostalgia, amore e ossessione, condivisione e solitudine: una storia che ci riguarda tutti"
Particolare
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Attilio e i campi di zafferano
Un onorevole abbandona tutto e si rifugia in un paesino dell'Appenino a coltivare zafferano. Bravo Serra a descrive la bella presa di coscienza del protagonista sull'essenzialità delle cose che contano veramente nella vita . C'è un continuo tira e molla nel libro tra il presente del personaggio principale fatto di semine, arature, legna tagliata e lavori agresti vari e il pensiero del passato costellato da ospitate tv, cene con vip etc. Molto particolare e concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito
..."io conoscevo l'acqua come la conoscono i cittadini, una banale conseguenza del rubinetto, una presenza scontata, una bolletta condominiale. Non la conoscevo come principio, l'elemento madre dal quale tutto origina, l'anima del mondo....Chi guarda le nuvole sta guardando l'acqua , dunque sta pensando alla terra e al suo destino. Chi non alza mai lo sguardo al cielo non sa niente della terra che calpesta. Non sa niente nemmeno di se stesso"
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Caserta anni 70
Racconti, digressioni, spunti, ricordi, aneddoti tutti riguardanti il vissuto di un ragazzo di Caserta degli anni 70. Tutto collegato, tutto molto particolare, Piccolo si conferma cerebrale e arguto e si fa leggere con molto piacere. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito, p167:
...""le mie case sono segnate da calci alle porte, cazzotti contro i mobili, muri sfregiati dall cose che tiravo; ho buttato a terra librerie intere, ho lanciato piatti e telefoni contro le pareti. A un certo punto divento una belva che fa paura,faccio paura a mia moglie, ai miei figli, perché dentro di me cresce una rabbia incontrollabile e più gli altri cercano di calmarla, dicendo: non urlare, stai calmo-più questa paura e il tentativo di bloccare la rabbia la fa crescere , la rende esplosiva fino a farmi perdere la testa. . E poiché ancora conservo un barlume di consapevolezza, pur minacciando di ammazzare, mi accanisco su qualcosa di inanimato""
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Libby e Beth
Libby, donna in crisi perché ha appena perso un bimbo in gravidanza, poi vittima di un incidente sul lavoro, è una maestra; legge un annuncio di una coppia residente in Cornovaglia che propone uno scambio di case , ne parla col marito, accetta e da lì iniziano una serie di vicissitudini incredibili. Si parte dallo scambio di case per poi finire a scoprire a scambi d'identità, odi antichi, amicizie del passato, amori finiti riemergono da un vissuto apparentemente dimenticato. L'autrice è abile a far scoprire al lettore le pieghe dell'animo della protagonista. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito
""Viviamo le nostre vite cercando di fare il nostro meglio, commettiamo errori e senza volerlo, o a volte facendo apposta, facciamo arrabbiare le persone. Ma come facciamo a saper se poi si vendicheranno? Come facciamo a sapere se vi porteranno rancore, o quanto a lungo?"
Intrigante
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l'Italia tra il 1919 e il 1925
Disamina molto particolare su Mussolini e si parla della storia d'Italia tra il 1919 al 1925. Mi ha colpito molto questo passaggio
...i Fasci non hanno un'idea del futuro, non sanno dove sboccare...Bisogna prendere la realtà a grandi linee.In fondo ogni vita valeva un'altra vita, ogni sangue un altro sangue.I fascisti non vogliono riscrivere il libro della realtà, vogliono solo il loro posto nel mondo. E lo avranno .Si tratta solo di fomentare gli odi di fazione, di esasperare i risentimenti. Nulla allora, sarà precluso. Non c'è più né sinistra né destra ...
Particolare
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Max e il suo mondo
Un ragazzo di provincia che racconta delle ansie, delle speranze, delle prospettive e tutto quello che può presentare il futuro, intanto c'è l'esame di maturità e soprattutto, per quanto riguarda il protagonista, c'è una app che lui inventa e che lo porta prima a Roma e poi anche in tv. Un'inaspettata popolarità arriva su Max che un pò ci gioca e un pò lo schiaccia, le prese di distanza dagli amici dell'adolescenza e di scuola e i ritorni di fiamma con gli stessi. Bravissimo l'autore a descrivere gli stati d'animo di quando , nonostante Max abbia raggiunto traguardi importanti, guarda con fantasia e ammirazione i ragazzi che vivono nelle case in affitto in 3 o 4 , brama cmq di iscriversi all'Università, tutti questi avanti e indietro e pensieri romantici porteranno Max ad una decisione di gran maturità alla fine del libro, bello.
Concludo estrapolando uno spaccato che mi ha colpito, Max che pensa
..."squali, ecco cosa eravamo, ecco cosa dovevamo essere. Animali capaci di scivolare in un mondo che aveva perso solidità, che era diventato instabile. Nulla mi suonava negativo in quella parola usata per descriverci: squali. Non eravamo crudeli , solo affamati. Non eravamo impazienti, solo non potevamo restare immobili"
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Michael e Hanna
un libro ambientato nella Germania degli anni 50,intriso di ricordi, esperienze forti, passato che si ripercuote sul presente e collegamenti col periodo nazista. Il protagonista è Michael che dà inizio alla narrazione con dei ricordi che sono indelebili e che caratterizzeranno tutta la sua vita e il suo pensiero. Michael è costretto ad abbandonare la scuola per molti mesi a causa di una grave malattia che lo colpisce , i sintomi di questo malore si manifestano prepotentemente x strada e a soccorrere il protagonista è una donna sulla trentina che poi si rivelerà un punto chiave nella vita di Michael, cioè Hanna. Appena il ragazzo si riprende decide di portare un regalo alla soccoritrice e da lì inizia una storia di sesso inizialmente e poi di amore. Il libro procede poi tra flashback e presente fino al momento clou, cioè il processo ai nazisti. Hanna è tra gli accusati e Michael un giovane avvocato. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito
"la mia sofferenza per l'amore di Hanna era in un certo senso il destino della mia generazione , il destino tedesco , al quale potevo sottrarmi solamente in malo modo, che potevo dissimulare peggio degli altri?... "
Paricolare
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Trina, sua figlia e Curon
L'io narrante è Trina, una donna altoatesina che è orfana della figlia, scomparsa in circostanze misteriose che si chiariranno poi man mano nel romanzo, ed è alla figlia che si rivolge la madre in una sequela di ricordi, aneddoti, storie e digressioni varie, a riguardo sia della sua famiglia e anche e soprattutto del suo paese natale cioè Curon, il famoso luogo della Val Venosta,col campanile che spunta dal lago. Ambientato principalmente negli anni della seconda guerra mondiale, il romanzo parla naturalmente delle contraddizioni del territorio sopra elencato, cioè una popolazione di lingua madre tedesca costretta dal regime fascista a cambiare usi, modi e soprattutto lingua, in questa guerra strisciante tra popolo e potere s'insinua nelle genti del posto anche la paura per gli effetti innaturali che avrebbe potuto avere la diga che è in costruzione. In questo limbo di paure e sopravvivenze estreme si sviluppa un ottimo testo, concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito
«Se per te questo posto ha un significato, se le strade e le montagne ti appartengono, non devi aver paura di restare».
Bello
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Silke il Tirolo e Marsiglia
Trama ben strutturata, l'attenzione del lettore è catturata subito, ottime le differenze evidenziate tra i luoghi descritti, e i personaggi principali son ben caratterizzati e delineati.La protagonista è Silke, giovane rampolla austriaca figlia di un benestante, un'ipotetico scandalo che verrà svelato solo verso la fine del testo, rovina l'immagine del padre e Silke è costretta a cambiare aria, dal Tirolo si trasferisce nientedimeno che a Marsiglia. Qui è molto bravo l'autore a descrivere gli approcci della giovane ragazza in un luogo dai colori, dai modi, dai costumi completamente diversi dal posto natio. Silke subisce il fascino di questa città di mare, allo stesso tempo però è spaventata e vive anche momenti cruenti. Non si scoraggia Silke e piano piano apprezza questa nuova realtà per poi sbocciare come un rosa, grazie anche alle persone conosciute, soprattutto Didier, un ragazzo dal vissuto difficile. Come dicevo in apertura ho apprezzato molto le digressioni sui luoghi e voglio concludere con due estrapolate in merito, una sul Tirolo(p123)
...""non vedo l'ora che Didier sistemi la nuova serratura. Voglio fargli ascoltare il Tirolo.Philip Glass l'ha trasformato in musica.C'è tutto fra quelle note: il volo delle aquile, le nuvole e la solitudine dei lupi che si aggirano , la notte, per i boschi"""
e poi su Marsiglia(p74)
...""che strano quasi tutti considerano Marsiglia un luogo oscuro e pericoloso.Invece Didier l'ha sempre amata . In fondo , se lui c'era , se lui esisteva , era merito di questa imprevedibile città che ha sempre ingarbugliato a tal punto le esistenze dei suoi abitanti da rendere impossibile la solitudine , sostituendo alla monotonia del bianco l'infinita coloratura del caos"
Bel libro
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La storia di Margot Wölk
L’autrice racconta, nella nota finale, che l’idea per la storia del libro è nata leggendo su un giornale un trafiletto su Margot Wölk, l’ultima assaggiatrice di Hitler ancora in vita. Infatti la storia verte proprio sul contrasto tra fame e paura, quando le SS ordinano: “Mangiate”, davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un’ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato.In questo clima surreale però l'autrice è brava a far risaltare l'intreccio di alleanze, amicizie e rivalità sotterranee.
Concludo estrapolando un passaggio che mi è piaciuto
Perché, da tempo, mi ritrovavo in posti in cui non volevo stare, e accondiscendevo, e non mi ribellavo, e continuavo a sopravvivere ogni volta che qualcuno mi veniva portato via? La capacità di adattamento è la maggiore risorsa degli essere umani, ma più mi adattavo e meno mi sentivo umana.
Particolare
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La storia d Gerda
La storia di una fotoreporter degli anni '30 dello scorso secolo, Gerda Taro, alla cui immaginazione si deve l’invenzione del nome d’arte col quale è universalmente conosciuto un altro famoso fotografo– Robert Capa.Prevale prepotentemente da queste pagine la gioia di vivere di una giovane donna, che però solo a 37 anni perde la vita, nel suo breve percorso terreno però sono tanti gli aneddoti che due testimoni in particolare, anche suoi amanti, raccontano nel libro.
Una frase mi ha colpito relativa al momento storico narrato, cioè poco prima della seconda guerra mondiale, e prima di morire sotto un carro armato mentre documenta la caduta della Spagna repubblicana.
“Scattava a raffica in mezzo al delirio, la piccola Leica sopra la testa, come se la proteggesse dai bombardieri”
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Giulia e Michele
La protagonista di questo romanzo è Giulia, trasferita a Londra da anni per lavoro e per migliorarsi sia in campo linguistico che professionale. La Brexit come cruccio si fa largo nei suoi pensieri e insieme al ventaglio di congetture e ipotesi varie di rientro in Italia, tra le tante cose a Giulia torna in mente il suo primo amore dei tempi dell'Università e tutta l'ossessione vissuta da ragazza. Siamo nell'era social ed ecco che grazie a Facebook Giulia e Michele hanno di nuovo un punto di contatto. Abile l'autrice a raccontare tutto il background di Giulia e tutte le traversie amorose post adolescenziali, allo stesso tempo è ben congegnato l'approccio via social ed eventuale reincontro. Mi ha colpito del libro la bella disamina interiore della protagonista e voglio concludere con uno spaccato che parla di facebook
..""non è una similitudine perfetta, ma senza dubbio esistono delle analogie: l'incontro di domanda e offerta, per esempio. La domanda siamo noi quando guardiamo, approviamo, commentiamo, l'offerta siamo sempre noi quando pubblichiamo contenuti che gli altri possono leggere e osservare. Il prezzo è il consenso, il numero di reazioni. Facebook non esiste senza la conta dei "mi piace" così come i mercati non esistono senza il prezzo. Nei social c'è anche un'idea di liquidità. Se non ottieni un buon livello di approvazione scompari, l'algoritmo ti relega ai margini, come un titolo che nessuno scambia: niente di personale, è solo che la tua presenza ha perso fondatezza, non fai traffico""...
Particolare
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Genny , Napoli e tante donne di valore
Il protagonista è sicuramente Genny, sedicenne napoletano che si destreggia bene non solo tra tazze e caffè del bar dove lavora, ma anche come calciatore e come motociclista, a fare da sfondo a tutte le traversìe di Genny c'è l'insostituibile Napoli col suo fascino millenario. Ma l'anima di questo libro, l'essenzialità , quel qualcosa in più che me lo ha fatto apprezzare particolarmente è rappresentato da 3 donne: Pinuccia la padrona del bar dove Genny va a rilassarsi e a incontrarsi con gli amici, una donna determinata e decisa che sa il fatto suo; poi c'è la mamma di Genny, sarta su commissione, gravemente malata, ma instancabile e pronta ad annullarsi per cercare di regalare momenti di serenità al figlio; ed infine Irene, poliziotta, tenace, determinata e apparentemente burbera. Le vite di queste 3 donne sono tutte intersecate con quello che succederà a Genny. In una Napoli disincantata e spietata, dove il confine tra la fanciullezza , i sogni e le aspirazioni di ogni adolescente devono , purtroppo, fare i conti a volte con un vivere troppo al di fuori della norma, ecco che il lettore viene catapultato in un thriller che lo tiene incollato al racconto senza potersi staccare. Il fulcro del libro gira tutto intorno a uno scippo finito male, ad agire Genny e il suo complice Salvatore, ad essere scippata Tania, la quindicenne figlia della poliziotta Irene, che , urtata, picchia la testa e muore. L'odio e la ferocia che questo gesto scatena in Irene sono indicibili, Irene si mette alla caccia degli autori del gesto che ha portato sua figlia al cimitero. Tutto da scoprire il finale, ma vi assicuro che nonostante la base di crudeltà ed efferatezza, non mancheranno grandi gesti di umanità e sensibilità.
Concludo estrapolando un passaggio a riguardo di una filastrocca che la mamma di Genny cantava al figlio x farlo dormire:
"passano i minuti e passano le ore
passa la gioia e pure il dolore
passa la notte e il giorno bello
passa la vita col suo fardello
...e quello che passa non torna più indietro"
Bel testo, bravo Longo
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Padre e figlia
Un'autobiografia senza sconti, la protagonista analizza tutti gli elementi della sua famiglia, soprattutto suo padre, figura emblematica del libro..e poi trae le sue conclusioni, arrivando a definirsi, lo dice lei, una cattiva persona. I tratti e le caratteristiche del padre della protagonista farebbero presupporre tutt'altre vicissitudini e considerazioni, da parte della figlia, invece pagina leggendo vengono fuori le peculiarità di un affermato e stimato dottore, che in realtà si comportava non proprio in modo idilliaco. Libro da leggere con calma, perchè cattura e fa immedesimare i lettori con le traversie della protagonista. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito, l'adolescente dell'epoca che parla si suo padre:
"Non che li dispiaccia tanta gratitudine, tutt’altro. Cambiare la vita delle persone, salvarle, è un modo di legarle a sé, di costruirsi una schiera di debitori. Di più: adepti.""
Particolare
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Pietro e l'amore per la montagna
Un libro in cui emerge prepotentemente l'amore per la montagna, ma di contorno argomenti forti come l'amicizia, il rapporto padre-figlio, l'infanzia etc non sono da meno. Pietro è il protagonista e la location che domina su tutto è un paesino di montagna chiamato Grana, in questo luogo si sviluppano le cose piu' interessanti del libro. Innanzitutto la passione che il papà di Pietro trasmette al figlio per la montagna, poi l'amicizia che nasce con un ragazzino del luogo, Bruno, che durerà tutta la vita e gli addii e i ritorni in paese da Pietro per motivi vari, addirittura Pietro per l'amore acquisito verso la montagna si trasferisce in Himalaya.
Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito, il papà di Pietro che parla dei ghiacciai:
"l'estate cancella i ricordi proprio come scioglie la neve, ma il ghiacciaio è la neve degli inverni lontani, è un ricordo d'inverno che non vuole essere dimenticato"
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Jakop i suoi incontri e le lingue
Jakop, il protagonista e il consolatore, è un uomo solo che riempie il vuoto delle sue giornate con qualcosa di particolare: partecipa ai funerali di persone che non conosce. Gli piace stare tra la gente che commemora i propri defunti , si spaccia per un conoscente del defunto, racconta storie inventate facendole passare per vere. Nel libro di Gaarder, come nei suoi precedenti, si affrontano i grandi temi della vita e s'invoglia il lettore a interrogarsi su ciò che ci circonda e su quello che abbiamo dentro. Notevoli anche gli spunti linguistici all'interno del libro. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito(p153)
""mi piacciono le madri e i padri, i figli e le figlie, i cognati e le cognate, i cugini e le cugine, i nipoti e le nipoti,le zie e gli zii.Godo del calore e del senso di appartenenza che provo trovandomi in prossimità di questi legami famigliari. Assaporo tutti i ruoli e le relazioni e mi scopro a invidiare quelli che vengono dal di fuori e tutt'a un tratto vengon fatti entrare tra quegli indistruttibili legami famigliari"""
Particolare
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La provincia italiana
Mastronardi evidenzia in modo chiaro e netto quelli che erano(e che in gran parte sono)i valori della provincia italiana(in questo caso la Lomellina)e cioè:1) L'ostentazione della ricchezza attraverso macchine, gioielli, pellicce 2)Il voler a tutti i costi eguagliare il tenore di vita di chi "sembra" più agiato 3) La disgregazione familiare tipica dei ns tempi, il protagonista perde prima la dignità e poi la famiglia. Un romanzo scritto negli anni 60, ma che si rivela attualissimo
Estrapolo una descrizione di Piazza Ducale di Vigevano fatta da Mastronardi
..."" il fare la vasca degli arricchiti ingioiellati, il loro tempo vuoto e vano la sera stravaccati sulle poltroncine, l’operaio seduto con l’industriale, entrambi soddisfatti, come se la ricchezza e la potenza dell’industriale si riflettessero su di lui""
Da leggere
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Leda e i suoi pensieri
Una professoressa universitaria è in vacanza in un posto assolato del Sud Italia e si gode serenamente le sue giornate sdraiata al sole, leggendo, facendo passeggiate e tuffi. Allo stesso tempo rimugina sulla sua vita, soprattutto sulle sue figlie ormai grandi e all'estero x lavoro, quando all'improvviso questo quadretto idilliaco viene stravolto dall'arrivo di una famiglia chiassosa e Leda la protagonista è attratta dai modi di fare questi nuovi arrivati. C'è un episodio che è la chiave di volta del romanzo, la sparizione di una bambola che era di una bimba delle famigliola di cui sopra. La bambola di Elena , la bimba, l'ha presa Leda e da questo momento in poi il libro va avanti sull'equivoco, sul depistaggio, del continuo rimandare la consegna del gioco e soprattutto sulle analisi interiori di Leda
Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito:
...che stupidaggine pensare di potersi raccontare ai figli prima che compiano almeno cinquant'anni. Pretendere di essere vista da loro come una una persona e non come una funzone. Dire: io sono la vostra storia , voi cominciate da me , ascoltatemi, potrebbe servirvi...
Particolare
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Nicole e Marianne
Le protagoniste sono 2 donne , madre e figlia, Marianne e Nicole, tutte e due di carattere forte ed entrambe accomunate dallo stesso destino cioè innamorate di uomini molto particolari. L'autrice è abile ad intrecciare le storie personali di Marianne e Nicole con episodi storici ben specifici, come le traversie avvenute tra Francia e Germania alla fine della seconda guerra mondiale. La location del romanzo è anche il fulcro delle controversie tra tedeschi e francesi nell'immediato dopoguerra, cioè il paesino di Bar-le-Duc in Lorena, un villaggio circondato da vigneti e magnifici campi di papavero, dove Marianne aveva lavorato come insegnante negli anni '70, scoprendo a sue spese il radicato astio degli abitanti verso i tedeschi. E' un libro fatto soprattutto di racconti che le due protagoniste si scambiano, e concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito, riguardante un pensiero di Nicole
“No, le foto e i racconti non mi bastavano: volevo vedere di persona quei luoghi... Non era il periodo di fioritura dei papaveri, ma potevo comunque salire su, fino ai prati, e immaginarmi la valle inondata di rosso.”
Particolare
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Nicolas e il suo inferno
Un romanzo in cui Saviano fa emergere un problema gravissimo e raccapricciante, cioè ragazzini che invece di vivere spensieramente la loro fiabesca età e mettere le basi per un futuro importante, al contrario sono dediti al malaffare e a traffici e comportamenti disumani. Il protagonista è Nicolas, detto "o maraja", sedicenne figlio di buona famiglia che vuoi per le frequentazioni , vuoi per il suo carattere particolare, percorre un'ascesa incredibile verso l'affiliazione e poi l'affermazione nell'ambito della malavità . Nicolas si circonda solo dei suoi amici d'infanzia, adolescenti anche loro, e le peripezie e le vicissitudini narrate nel libro sono assurde e inconcepibili x l'età dei protagonisti e la crudeltà insita, ma tant'è.
Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito, si parla di una crociera nel Golfo di Napoli fatta da questi ragazzi dopo aver estorto soldi con raggiro(p296):
...il capitano aveva pensato che quei ragazzini fossero gli esemplari dei rich kids partenopei che intasavano Instagram di immagini esagerate. Viziati e pieni di soldi che non sapevano come spendere. Cambiò presto idea, quando li vide arrivare in gruppo. E non ebbe più dubbi quando, ormai al largo, a un cenno di quello che palesemente doveva essere il capo, estrassero tutte le pistole e cominciano a sforacchiare l'acqua. Sparavano ai delfini. Le loro fidanzate avevano provato a protestare: "Sono così belliii" , ma si vedeva che in realtà erano fiere dei loro ragazzi, che potevano permettersi di sparare a chi volevano, anche a quelle creature stupende"
Particolare
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Sofferenza e poesia
La sofferenza che lacera l'anima e la pelle, la solitudine di chi combatte da solo contro tutto e tutti, le disgrazie più nere, tutto questo racchiuso con estrema lucidità e , soprattutto , umanità in questo splendido testo. Voglio ricordare una frase che mi ha molto colpito in questo libro:"" E' meglio l'astio di cento lupi che l'amicizia di un serpente""....verissimo. Bravo Roveredo
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Un Papà speciale
Mi è piaciuta la semplicità con cui l'autore narra della bellezza di essere padre di tre bimbe, e allo stesso tempo i racconti della quotidianità descritta con il candore delle domande delle figlie e degli interrogativi che si pone un papà. Bravo lo scrittore a delineare le peculiarità di ognuna delle protagoniste, Ginevra la seconda dotata di un'ironia disarmante, Virginia la prima sensibile e delicata e Melania la più piccola, a cui basta una A intonata con modulazione diversa per ottenere ciò che vuole. Presenza discreta del libro è la consorte del protagonista Matteo, Paola.Concludo estrapolando un passaggio che mi è piaciuto ,in cui il protagonista descrive i prima e i dopo che caratterizzano la vita di ognuno di noi, in questo caso naturalmente si parla del prima di essere padri e dopo:
""Il prima e il dopo non sono uguali per tutti. Conosco persone per le quali il dopo è stato lasciarsi, altre per le quali è stato sposarsi. Per alcuni è stato trovare il lavoro dei propri sogni, per certi invece solo trovarlo, un lavoro...quando diventi padre comprendi già dal primo secondo che quello sarà un dopo definitivo, l'unica cosa della tua vita dalla quale non potrai mai più tornare indietro. Nemmeno volendo, neanche impegnandoti con tutto te stesso, qualunque cosa tu faccia del tuo futuro, questo dopo non cambierà...""
Bello
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La Francia islamizzata
Un romanzo profetico, con tanti spunti più che attuali, sorprende per fantasia abbinata a realtà. Ambientato in Francia nel 2022, dopo elezioni politiche che sanciscono la fine degli ideali di democrazia laica, soppiantati da pensieri religiosi radicali. Notevoli le digressioni sulle cause che , secondo l'autore, han portato la patria degli ideali illuministi a stravolgersi e preferire pensieri di tutt'altro tenore. L'accusa maggiore, di non aver saputo trasmettere ai giovani le basi del pensiero francese, è rivolta innanzitutto al mondo universitario, poi a ruota l'incapacità delle elitè culturali di pensiero di attirare consensi. Concludo estrapolando un passaggio in cui il protagonista parla di programmi del ministero delle pubblica istruzione francese adeguati alle richieste della gente(p95): Ma non si poteva negare, prosegui', che i tempi erano cambiati . Sempre più spesso, le famiglie-che fossero ebree, cristiane o musulmane-desideravano per i propri figli un'educazione che non si limitasse alla trasmissione delle conoscenze, e che piuttosto integrasse una formazione spirituale corrispondente alla loro tradizione. Questo ritorno alla religione era una tendenza profonda, che attraversava le nostre società, e il ministro della pubblica istruzione non poteva non tenerne conto. Si trattava dunque di allargare il quadro della scuola repubblicana , di renderlo capace di coesistere armoniosamente con le grandi tradizioni spirituali- musulmane, cristiane e ebree-del nostro paese
Profetico
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Luca e Carlo
L'incontro tra un traduttore e un carcerato, che sta scontando la sua condanna x aver commesso un omicidio, dà vita ad un libro intenso e ricco colpi di scena. I protagonisti son Luca Rainer, che vive di traduzioni, e Carlo Malaguti ottantenne che ha scontato la sua pena ed è prossimo alla scarcerazione. Luca incalza Malaguti cercando di capire il perché abbia accettato una pena così severa e accuse così gravi senza mai essersi difeso in tribunale, non solo quindi digressioni personali ,ma dal testo traspaiono anche temi scottanti come il razzismo e riemergono rancori e orrori relativi al periodo della seconda guerra mondiale.
Concludo estrapolando un passaggio in cui si parla del carcere e di quello che lascia dentro(p131)
""Non c'è luogo più rumoroso di un carcere: porte che sbattono di continuo, oggetti che cadono, uomini-secondini e carcerati-che quando parlano urlano e quando urlano spaccano i timpani e nemmeno lo sanno , movimenti bruschi che spostano sedie di ferro, tavolini di latta, è una sinfonia di rumori dissonanti, violenti, perché le porte sono blindate, e i cardini male oliati , perché le serrature i chiavistelli gli spioncini sono fatti di clac e ri-clac, perché tutto, laggiù, ha un rignhio che dura""...
Particolare
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L'amore intenso
E' un libro che prende spunto dall'incontro di due amanti che si erano lasciati e si ritrovano, e l'autore è abile a costruire una trama non sui classici personaggi a cui siamo abituati, ma sui sentimenti che ognuno di noi ha provato in un legame affettivo, una descrizione dell'amore a volte così intenso e passionale come non mi era mai capitato di leggere.
Un estratto per capire la voglia di tentare l'impossibile
"""non voglio tragitti senza massi, persone senza problemi, ancor meno glorie senza lacrime. Non voglio le labbra senza lingua,la lingua senza piacere, fuggire da ciò che spaventa, oppure assuefarmi a ciò che mi fa soffrire....Voglio ancora tentare quel che nessuno ha mai fatto, guardare l'imponderabile, sperperare da folle le possibilità. Voglio soprattuto quel che mi spaventa, l'abisso in segreto""
un estratto sulla passione senza formalismi
"""ti amo con gli errori di concordanza temporale, con parole che neanche esistono(come poteva esistere qualcosa che ci descrivesse quando ancora non esistevamo?) con costruzioni grammaticali spropositate...ecco perchè io posso dire "Io ti cielo"o "Io ti per-sempre" o perfino "Io ti eternamente". Perché me ne frego di qualunque cosa non sia sapere che questo, soltanto questo, è capace di dirti quanto sei in me""
Particolare
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Famiglia Bruni
Una saga familiare ambientata in Emilia, protagonisti una famiglia di contadini le cui storie, sia dei genitori, Callisto e Clerice, che dei 7 figli, vengono narrate con dovizia di particolari e facendo emergere le peculiarità di ognuno. Otel Bruni abbraccia come epoca dalla prima guerra mondiale alla fine della seconda, ed è punto di ritrovo sicuro dove il viandante sa di poter ricevere accoglienza e un minimo di conforto, proprio partendo da queste basi di solidarietà e ospitalità che si forma il carattere del più intraprendente dei 7 figli , cioè Raffaele detto Floti, a mio avviso il vero protagonista del testo. Concludo estrapolando un passaggio in cui Raffaele impegnato sul fronte, nel vivo della prima guerra mondiale mentre il Gen Cadorna viene sostituito da Diaz, ha un intenso scambio verbale col suo Capitano(p98):
...""So che cosa pensi, Bruni, e in parte hai ragione, ma tu non sai come stanno le cose e non puoi capire quello che gli italiani hanno patito per secoli a causa della perdità della loro libertà e indipendenza. Una nazione è un pò come una famiglia. Bisogna stare tutti insieme, e quando uno da fuori vuole entrare in casa nostra deve chiedere permesso e comportarsi come un ospite , non come un padrone, e il frutto del nostro lavoro deve restare qui da noi. E chi sta meglio deve aiutare chi sta peggio""Floti annuì senza dire verbo e Cavallotti concluse il suo discorso: "Lo so che abbiamo visto troppi morti, troppi...anche io no ci dormo la notte, non credere. I miei ragazzi non li mando allo sbaraglio e faccio tutto il possibile per non esporli inutilmente al pericolo" "" E fa bene signor Capitano" disse Floti facendosi coraggio, " perchè le loro madri mica li hanno comprati al mercato, li hanno fatti e partoriti e vegliati la notte quando erano ammalati , e nutriti con quello che avevano di meglio perché crescessero e vivessero il più a lungo possibile. Speriamo che questo generale la pensi come lei"". Cavallotti chinò il capo in silenzio per qualche istante, poi andò a controllare le postazioni. Prima di sera lo nominò caporale""
Particolare
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Erri e il suo riscatto
Un libro in cui il protagonista, Erri 40enne disincantato, ci racconta della sua voglia di emanciparsi da un passato che l'ha soffocato e , a sua detta, bloccato per varie cause. Erri ci narra della sua ricetta x la riscossa, che è basata sulla forza di volontà e sulla rabbia, in modo molto ironico e analizzando con profondità tutti i personaggi che lo circondano nella vita. Fulcro dei concetti del riscatto di Erri è la famiglia, la sua è stata un nucleo familiare allargato e l'autore è abile a narrare di gelosie, invidie e affetti tra fratelli di sangue e acquisiti. Concludo estrapolando un passaggio, che mi ha colpito, e in cui si parla di frustrazioni che ci si porta dentro da bambini(p26):
""E' buffa questa cosa che facciamo pagare agli altri le colpe dei nostri genitori. Ognuno se ne va in giro con un mucchietto di dolore incapsulato dall'infanzia, alla ricerca della persona giusta cui restituire un po' dei torti subiti. Alcuni riescono a bloccare la catena dell'odio grazie a un granello di amore incontrato x caso, ma la maggioranza, purtroppo, continua inconsapevole a far girare l'ingranaggio, Giulia ha trovato me, ma non me ne lamento, anche io ho fatto altrettanto con un paio di donne innocenti""
Particolare
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Anna e la sua romantica presa di coscienza
Una bella presa di coscienza da parte della protagonista, Anna 27enne di belle speranze, della fine del suo rapporto con Tommaso. Sottoforma di un diario Anna trascrive tutte le sue emozioni e gli stati d'animo di un anno senz'amore, tante sensazioni che più o meno tutti hanno provato in gioventù o anche in età più matura, fanno sì che questo testo arrivi agli animi più romantici e alle persone alla ricerca sempre di serenità e pace. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito e si parla di ricordi e di un passato di amore(p44):
""il pensiero di svanire nel nulla mi massacra. Il pensiero di essere qualcosa che si confonde tra i mille impegni e le troppe scadenze non riesco ad accettarlo. Ricordati di me. Ricordati di me nei giorni speciali e in quelli normali. Ok, forse è troppo. Ricordati di me almeno a volte. Quando la luna e il sole si contenderanno il cielo, quando vedrai un arcobaleno, quando il mare sarà mosso, quando qualcuno ti sorriderà senza un motivo apparente e quando-a primavera-il profumo di glicine ti avvolgerà ancora senza che tu possa difenderti. Lascia che continui ad esistere dentro di te"""
Romantico
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Renato e Rossana
Una biografia dura e molto bella e veritiera, a mio avviso, perché l'autrice attraverso queste pagine ci fa capire che, nonostante in vita suo padre sia stato un mezzo scavezzacollo e sciagurato, le ha trasmesso quella sfrontatezza, quella voglia di raccontare sempre cose vere, e magari scomode, quella voglia di vivere sfrenata, che comunque la caratterizza e che la rende singolare. La Campo ci racconta di suo papà , proveniente da famiglia numerosa del napoletano, che si arruola come carabiniere e trasferito a Genova. Per problemi caratteriali viene allontanato dall'arma e purtroppo successivamente diventa un alcolizzato , anche violento, soprattutto con la moglie. Il quadro non è idilliaco, ma l'autrice sa mettere in risalto anche le sfaccettature più originali di Renato, il protagonista, la sua bontà d'animo, magari nascosta, che lo porta nel periodo dell'alluvione a Genova a salvare una famiglia e ad essere premiato, così come gli spumeggianti Natali trascorsi insieme, o i giorni al mare con la fam riunita. L'autrice si rende conto di essere stata fortunata perchè capace di incanalare il maremoto di vitalità che le ha trasmesso il padre con una condotta d vita "normale", Renato purtroppo non vi riuscì, ma a cinquant'anni la scrittrice capisce che, malgrado l'abbia odiato per molti anni, le è grata x il sangue caliente che le ha trasmesso. Un bellissimo atto d'amore secondo me, brava.Concludo estrapolando un passaggio che mi è piaciuto e che parla dell'autrice , in preda a crisi psicologiche e convinta di aver bisogno di un aiuto medico perché si sente immatura, si rivolge ad un noto psicanalista che le risponde(p57):
...""Lei è fortunata!! Si ritenga fortunata!! E' tra i privilegiati dell'umanità, perché non è mai diventata adulta. Lei è rimasta fedele al suo sogno di bambina, le non si è integrata ai bisogni e alle richieste della società, al pensiero comune. Dunque, è ancora viva!!
Io? avevo detto
Lei vorrebbe iniziare un'analisi? E' sicura? Perché io credo che gli artisti non hanno bisogno di analisi, gli artisti trovano il loro modo di curarsi, attraverso le loro opere, la loro arte!!""
Breve , ma intenso
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tre amici
Libro ambientato in Portogallo e tema dominante trattato è la precarietà in ambito lavorativo. Tre amici sono i protagonisti, soprattutto Daniel che è l'io narrante poi Xavier e Almodovar, tutti e tre invischiati in storie professionali poco simpatiche, ma tutti caratterizzati da una capacità originale di pensiero e di affrontare le situazioni. Infatti il titolo del libro trae spunto da una pensata di Xavier che, per sbarcare il lunario, s'inventa un programma che calcoli l'IMF di ognuno. Le situazioni dei tre ragazzi s'ingarbugliano sempre di più fino a quando i protagonisti decidono d'intraprendere un viaggio in Svizzera, per scopi umanitari e filantropici, che li riscatterà. Concludo estrapolando un passaggio a riguardo di un pensiero di Daniel sul sentirsi liberi(p87)
""credo che tu non posa immaginare Almodovar la sensazione di libertà: verso le 7 di sera la mettevo in moto, guidavo e andavo in cerca, attento ai suoni e alle luci della città, al movimento delle strade, quando incontravo un posto che mi piaceva , parcheggiavo, mi mettevo il pigiama, saltavo sul sedile di dietro. Dormivo ogni notte in una strada diversa""
Particolare
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Edoardo, gli anni 70 e i maschi italiani
Un'analisi corposa e senza sconti a riguardo del modo di pensare soprattutto dei maschi italiani della metà anni 70, con al centro una scuola romana il San Leone Magno, il protagonista che parla di sé stesso e di tutto il suo modo di essere e agire, ci sono digressioni sulle analisi comportamentali dei compagni di scuola e parallelamente l'autore collega questo micromondo della sua scuola con quello che succede all'esterno, soprattutto fa un parallelismo inquietante con uno degli episodi di cronaca più cruento di quegli anni e cioé: il delitto del Circeo(in quanto gli autori del delitto frequentavano la scuola di cui sopra). I temi trattati in questo libro, come dicevo in apertura, sono innumerevoli voglio elencarne ancora solo alcuni: la formazione del maschio, l’educazione cattolica, la famiglia, la borghesia, il sesso, la violenza. Nonostante l'imponenza dell'opera, quasi 1300 pagine, il romanzo scorre velocemente e fa bene l'autore a mettere nero su bianco tutte le sue impressioni. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito, un sacerdote istruttore, nella scuola di cui sopra, parla a riguardo della condizione psicologica del pensare di essere sempre nel giusto(p 233):
""Ragazzi miei, abituatevi a pensare che il diavolo si presenta puntualmente quando si ha ragione, quando si è dalla parte del giusto e di questo si è compiaciuti, ecco, lui arriva come se volesse riscuotere una parte che gli dobbiamo, una parcella per aver tenuti lucidi e appuntiti gli strumenti. Il diavolo arriva nell'istante in cui ci si sente inebriati, intendo dire, dalla propria onestà, dalla propria correttezza. Scusatemi se vi parlò di Gesù e del Vangelo avevo promesso di non farlo...ma è proprio questo che Gesù imputava ai Farisei: siete servi del diavolo quando siete nel giusto, cioè, quando nulla può esservi rimproverato, perché è proprio allora , in tale abbondanza e culmine di onestà, che siete pieni del diavolo, della sua logica impeccabile, tipica di coloro che compiono sempre e solo il loro dovere, e lo fanno con scrupolo, con precisione...con stile!!"
Ricordo che il testo ha vinto lo Strega 2016, particolare
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Angela e le sue ricerche
Una doppia ricerca quella della protagonista di questo romanzo, cioè Angela, la prima parte è dedicata al misterioso passato dei reclusi di un enorme lager in un’isola greca dove il regime dei colonnelli confinò insieme folli, poeti e oppositori politici. Poi Angela indaga sul rapporto con la madre e la scoperta del fantasma della propria follia (e di quella materna) con racconti molto intensi. emerge da queste pagine che l'unica salvezza è la parola poetica, il coraggio di cercare ancora “La prima verità“. Concludo estrapolando un passaggio in cui Angela riesce a carpire confidenze da Basil, personaggio controverso e sofferente, conosciuto a Leros, e medita su quanto ascoltato
"""Le parole dei pazzi sono magiche
Le parole dei pazzi sono sempre false e sono la cosa più vera di tutte
Se entri nelle parole di un pazzo, cerchi di seguire il suo filo logico e di capire cosa ti sta dicendo, a un certo punto ti rendi conto che ti sei perso. Adesso stai nel bel mezzo di un labirinto. Il panico cresce .Non sai più da che parte girarti , come proseguire, non riesci più neanche a ricordare come hai fatto ad arrivare fin li' , sai solo che ci sei, in quel posto inaspettato in cui tutto quello che credevi di sapere e che ti dava sicurezza non esiste più"""
Interessante
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5 storie
Libro particolare
Si compone di 5 racconti caratterizzati dal numero undici, in cui l'autore narra di 5 problematiche relative alla nostra quotidianità come: la perdita dell'innocenza,l'odio scatenato da una parecipazione ad un reality show, le ossessioni che possono condizionare la vita, le raccomandazioni e di ricchezza ostentata. Quello che emerge da queste pagine, a mio avviso, è il cambiamento di punti di vista e di prospettive dei giovani rispetto alle persone di mezza età; questi ultimi, a detta dello scrittore, han vissuto in un'epoca nella quale si era aiutati, curati, indirizzati verso un orizzonte sereno, i giovani invece hanno infinite possibilità di scelta che portano con sé imprevedibilità, insensatezza, instabilità, rancore. Concludo estrapolando un passaggio, tratto dal primo racconto, in cui si parla di perdita d'innocenza e soprattutto di D.Kelly, scienziato suicida, la cui morte è collegata alle responsabilità di Tony Blair nella costruzione di fittizie motivazioni per attaccare l’Iraq:
«C’è un momento in cui una generazione ha perso la sua innocenza politica. Noi la perdemmo con la morte di David Kelly» dice Laura, in Numero 11. «Una persona perbene era morta ed erano state le bugie costruite intorno a determinarla»
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James , la sua esistenza e la musica classica
Il protagonista è il trentottenne James, un musicista inglese, che ci racconta la sua vita. Un'autobiografia durissima, in cui James ci narra della sua esistenza costellata di abusi, disturbi di personalità, alcool, droga. Ma grazie soprattutto alla musica, e qui voglio sottolineare l'incipit di ogni capitolo del libro dove vengono spiegate e narrate tantissime opere di musica classica con passione e dovizia di particolari, la musica dicevo e poi la forza dovuta alla fiammella che non si è mai sopita dentro di lui di cercare serenità e felicità. Queste due ultime cose trovate nel figlio Jack, avuto dalla prima moglie, e dall'attuale compagna Hattie. Una lotta incredibile che cmq è ancora in atto, concludo estrapolando un passaggio in cui James ci narra delle sue fobie(p 58)
""Sono mosso da centomila diverse forme di terrore. Terrore di essere criticato , di non avere più tempo, di non essere abbastanza bravo, di sbagliare, di saltare un passaggio, di non riuscire a concentrarmi su altri aspetti che non avevo previsto, di deludere il prossimo. E' ansia libera, inafferrabile che, malgrado i tentativi di placarla, si appunterà su qualcos'altro che non mi è ancora venuto in mente. E' come giocare a Acchiappa la Talpa in stile David Lynch: ogni volta che ne prendi una a mazzate in testa ne spuntano fuori altre dieci""
Libro senza sconti, con pagine molto dure
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