Opinione scritta da andorea.b
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Sbuzzatevi come Dio comanda!
Hunger Games è sicuramente una piacevole sorpresa. L'idea alla base del libro è ripresa dal manga e film giapponese Battle Royal, ma è genialmente riadattata e reinterpretata.
Lascia veramente perplessi vedere che questo libro ed il suo seguito sono ritenuti "libri per ragazzi nella fascia 9 - 14". La prima volta che lo chiesi in Biblioteca, il commesso stizzito mi guardò straniato dicendomi < Ma è nella fascia ragazzi! >
Quando cercai il seguito in libreria la commessa (evidente parente del bibliotecario) con voce stridula mi disse < Ma è un libro per ragazzini! Lo trovi là, sotto la fascia 12 - 14 anni! > al che un po' alterato le risposi < Vari adolescenti sono strappati con forza dalla propria famiglia e costretti a sbuzzarsi a vicenda e mi dice che è un libro per quattordicenni? Scusi, ma lei la sera cosa legge ai suoi bambini? Stephen King? >
Tutto questo per sottolineare come sia un ottimo libro, adatto a lettori di ogni età e sesso.
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Menomale, dopo l'altare dell Eden si è ripreso!
Come al solito non vi riassumo la trama perchè penso che già la sappiate.
Con questo libro Rollins ritorna in carreggiata. Esso non è un romanzo auto-conclusivo, bensì un proseguimento della saga della Sigma.
Il mistero che come sempre fa da sfondo non è affascinante come negli altri libri, ma comunque interessante. Rispetto ai precedenti della saga c'è una piccola novità, infatti tutti i membri della Sigma o quasi entreranno in azione attivamente, rendendo l'avventura più piacevole e variegata.
Inoltre verrà finalmente fatta un po' di luce ( ma giusto un po', come è normale che sia in una saga) su cosa sia "La Gilda". Il "cattivo" del libro è un po' sui generis, ma comunque azzeccato e fuori (in parte) dai soliti cliché.
Amanti di Rollins, buona lettura.
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Guida pratica per rovinare una saga!
Benvenuti alla guida pratica per rovinare una saga!
PUNTO 1. Tra la scrittura del terzo libro e la stesura del quarto fate passare un bel po' di tempo, in questo modo vi sarete scordati cosa avevate scritto nei primi 3 libri. Quando vi chiederanno perché i personaggi del terzo libro non sembrano gli stessi del quarto potrete rispondere: < Il libro è mio e lo gestisco io!>
Esempio pratico? Eragon nel terzo era un vegano amante della natura e della giustizia? Macché, ci siete cascati! In realtà celava una doppia personalità! Adesso uccide qualsiasi cosa si muove... tra stragi di soldati e padri di famiglia ha giusto qualche ripensamento ( ma giusto un momento eh) per delle mucche morenti.
Roran era un Leader che combatteva per il suo popolo pur disprezzando la guerra? Magari vi stava pure simpatico eh? Creduloni!! Adesso uccidere è bello!! La diplomazia poi è cosi semplice da quando ha capito che una minaccia di una martellata mette tutti d'accordo.
PUNTO 2. Rendete le battaglie stupide! Ebbene si! 500 uomini ne assediano 1500!! La migliore strategia per difendere una città? Far entrare in toto l'esercito nemico nel centro cittadino! Perché più si è meglio è!
PUNTO 3. Per tre libri e mezzo avete pensato che Galbatorix fosse potentissimo? (Il fatto che ogni capitolo ci ricordano che se arriva Galbatorix è la fine, che picchia tutti a destra e a manca, che non ce n'è per nessuno, che si salvi chi può e chi non può cavoli suoi e bla bla bla?) Ma allora ci siete o ci fate? Galbatorix è 'na mezza sega! Una pagina e mezzo ( ragazzi non sto scherzando!!) e via ci si toglie il dente, che mica poteva passare troppo tempo a pensare ad una battaglia seria eh! O cicci! Paolini è un tipo impegnato, sapete!
Via, ho scritto anche troppo. La concludo qui. Grazie per aver seguito la Prima ed Ultima puntata di " Come rovinare una Saga".
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Se la sinistra è cosi, figuriamoci la destra!
I miei colleghi recensori hanno già descritto in modo più che esauriente la storia del romanzo, quindi passerei subito col cercare di spiegarvi perchè questo libro mi abbia lasciato veramente l'amaro in bocca.
La pecca più grave che ho riscontrato è l'assenza di una coerenza interna. Ma andiamo con ordine.
Personaggi. Tutti i protagonisti del libro hanno caratteri troppo delineati, quindi risultano piatti, scontati, prevedibili persino nei dialoghi. Un personaggio vi starà simpatico o antipatico dall'inizio alla fine perchè terrà sempre la solita condotta durante la storia.
Ambientazione. Una cosa che mi ha veramente lasciato perplesso è la scelta del mondo della storia. Un medioevo completamente fantasy nelle popolazioni e nella geografia (con Impero e città inventate), ma con alcuni riferimenti storici veritieri. O l'una o l'altra!! Non puoi dirmi che un Impero inventato regna su delle popolazioni storicamente reali! Un po' come se durante Il S. degli Anelli Frodo dicesse: < E basta con questa spedizione, io vado ad Ibiza e cavoli vostri!>.
Coerenza della storia. Questa parte è un po' spoiler, vi avverto.
Non è possibile che un Impero descritto come il più potente e ricco rischi di cadere perchè il suo UNICO esercito ha perso una battaglia. Al contrario un esercito di monaci i cui membri si allenano alla guerra dall'età di 6 anni vince per caso e ne prende per tutto il libro.
La battaglia, cioè lo zenit del libro. Possibile che Hoffman (laureato con lode ad oxford o simile, non ricordo) non sappia inventarsi una battaglia? Ha descritto perfettamente, e senza cambiare una virgola, la battaglia di Poitiers tra Francesi ed Inglesi. Purtroppo una battaglia che compare su focus, history channel, superquark etc etc una volta ogni due mesi. L'avrete letta o la leggerete sicuramente per sbaglio una volta nella vita.
Bene, io la mia parte l'ho fatta, ora i soldi sono i vostri. A voi la scelta.
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Salverò il vostro portafoglio!
Qualche giorno fa passeggiando tra gli scaffali della mia libreria preferita mi sono imbattuto nei capitoli seguenti della saga shadowhunters. La parte eroica che è in me è venuta fuori: < Devo salvare più persone possibile! Non posso permettere che capiti loro quello che è capitato a me! > e cosi eccomi qua.
Ho letto il libro tempo fa, ma le sensazioni provate sono ancora fresche. La storia è la brutta copia di harry potter! C'è il solito cattivone sconfitto che ritorna per vendicarsi degli umani e riaffermare la superiorità magica. Il mondo magico che si trova intorno a noi, ma che nessuno può percepire. La solita protagonista prescelta che non sa fare nulla ma finisce col darne a destra e a manca (ed è pure simpatica come la sabbia nelle mutande). Il bel ragazzo tenebroso con la frizzante personalità di un tostapane. La parte più "divertente" sono i colpi di scena... infatti li indovinerete TUTTI!
Bè, in realtà una cosa mi ha sorpreso: scoprire che hanno avuto il coraggio di stampare il seguito della saga!
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Se volete farvi del male
Con questo libro immagino che C.P. volesse fare qualcosa di estremamente originale. Cosa avrà potuto mai fargli venire in mente questa balzana idea? Il programma de La Pupa ed il Secchione? Una carrellata delle interviste ad Ignazio la Russa? Una partita a scarabeo con Flavia Vento?
Ha scritto un intero libro fregandosene altamente della grammatica e della sintassi! Ho resistito 30 pagine, poi sconsolato ed incredulo mi sono accertato che tutto il libro fosse cosi. Lo era. A quel punto ho pianto pensando al pover uomo che per campare ha dovuto tradurlo dopodiché ho desistito.
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Quando si spera che il buono schiatti!
Silenzio assoluto è sicuramente, nonostante tutto, un bel libro e
Frank S. è senza dubbio uno scrittore di straordinario talento! Pensate che a conti fatti per tutto il libro non accade niente di che!! I personaggi però sono cosi ben delineati ed originali ed i dialoghi cosi fuori dalla norma che ci si accorge ben presto che si stanno macinando pagine su pagine, ma in realtà dal punto di vista dell'azione non sta succedendo niente o quasi; come avrete già capito dall'imponente mole del libro infatti, la storia è piuttosto lenta.
I "cattivi" sono i personaggi meglio riusciti e più sfaccettati e da parte mia ho finito col tifare per loro.
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Ributtatela dentro alla bara!
Il libro si apre in un modo molto originale, quasi geniale. La protagonista (un medico forense) si sveglia in una bara senza ricordare niente di quello che le è successo. La sua memoria la riporta molto indietro ed il libro è un susseguirsi di ricordi. Fin qui tutto bene. Il libro purtroppo però perde di mordente e finisce col diventare noioso. Inoltre le dissertazioni sulla descrizione dei cadaveri sono fin troppo tecniche e nell'80% dei casi, almeno per il sottoscritto, si finisce per chiedersi se si sta leggendo un romanzo o un libro di medicina truculento.
La protagonista ( vi prego non me ne vogliate) è odiosa ed incoerente in un modo imbarazzante. Vi riporto riassunto un solo esempio concreto .Protagonista:" Mi sento cosi sola, quanto vorrei che ripensasse al nostro rapporto e mi chiedesse di uscire con lui per riprovarci!" Lui si avvicina e le dice:" Sai, ho ripensato al nostro rapporto e vorrei ritentare; ti va di uscire?" E giustamente lei risponde:" Ma sei fuori di testa? Non ci penso nemmeno".
Devo ammettere di non aver finito il libro. Avevo troppa paura di scoprire che alla fine la protagonista riesce a scappare dalla bara.
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Molto buono, ma per il terzo ci si aspetta di più.
La Caduta è il secondo libro della coppia Del Toro- Hogan.
Il dinamico duo si riconferma non deludendo le aspettative.
Il libro dal punto di vista dello stile è quasi impeccabile. I personaggi presentati nel primo libro sono riproposti ed approfonditi, la lettura è scorrevole e molto piacevole, i colpi di scena e le descrizioni ben calibrate. Questo "secondo appuntamento" risente molto più del primo delle influenze hollywodiane del regista: è questa, di fatto, l'unica pecca.Mentre nella Progenie le dinamiche horror la facevano da padrone, nella stesura del seguito la "strana coppia" ha deciso di privilegiare la componente avventurosa e d'azione. La bellezza del primo capitolo, a mio parere, stava nella forte veridicità (spiegazione scientifica dei vampiri, personaggi senza super-poteri, ma pieni di debolezze, risposte del Governo etc)Nel secondo capitolo questa impronta viene leggermente disattesa. Il libro rimane godibile e piacevole, ma alcuni momenti (per fortuna pochi) sono un po' troppo incentrati su azioni eroiche e lunghi combattimenti che mal si amalgano con il tono che il resto del libro vuole avere.
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Finalmente un horror vero sui vampiri!!
La progenie è un libro di cui si sentiva il bisogno in un mercato pieno fino all'orlo di adolescenti con i canini a punta e i feromoni in ebollizione.
L'unione di un regista del calibro di Guillermo del Toro e di uno scrittore quale Chuck Hogan ha dato ottimi frutti.
Il tocco del regista messicano traspare in tutto il libro, mescolando sapientemente capitoli tipicamente horror a momenti d'intensa tensione, di fatto l'intera storia sembra voler riproporre su carta la sceneggiatura di quello che riterrei a ragione un ottimo film.
Chuck Hogan si è dimostrato inoltre un ottimo scrittore:(grazie ovviamente anche al traduttore) la lettura è piacevole, le descrizioni spaventose, la suspence ben calibrata, i personaggi affascinanti e carismatici.
Completano questo quadretto felice il prezzo di 5 euro sino al 2011.
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Provaci ancora James
I libri di Rollins presentano sempre lo stesso schema narrativo. Capitoli brevi che finiscono quasi sempre con un piccolo colpo di scena o un cambio repentino di scenario. Trama intrigante basata su teorie scientifiche o reperti archeologici fantasiosi, ma comunque verosimili.
Purtroppo questo mix in quest'opera non funziona. La prima metà del libro è piacevole e sull'onda degli altri romanzi. Peccato che in seguito subentri nella scrittura di James Rollins il probabile figlio dodicenne. Il cambio di scenario è banale. La teoria scientifica viene gettata alle ortiche e una combriccola di campagnoli-cacciatori annienta l'armata mercenaria ( quella con i soldati super ultra mega cazzuti).
Risparmiatevi 20 euro per stavolta.
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