Opinione scritta da fmalu
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Inizia un po' ad annoiare....
Se siete in una libreria e vi aggirate nella sezione per ragazzi, molto probabilmente noterete questa ennesima fatica di Eoin Colfer. Ennesimo capitolo della saga di Artemis Fowl, il libro un pò delude.
Per prima cosa, se è la prima volta che vi accostate a questa saga, purtroppo i personaggi e i numerosi riferimenti a fatti o cose avvenute non vi diranno nulla. Non c'è un riassunto di cosa è finora successo, quindi un po vi ritrovate spaesati.
In secondo luogo, pur essendo lo stile abbastanza sciolto e di facile lettura....la storia sembra l'ennesimo capitolo ripetuto più e più volte. Mentre nei primi libri c'era un entusiasmo e un'avventura quasi palpabile, negli ultimi due libri sembra di essere un pò alla frutta. Si continuano a ripescare gli avversari del passato, mancando però di approfondire la maturità del protagonista e dei comprimari, sempre bloccati in quella situazione di stallo amici / non amici che dura ormai fin dal primo volume.
Quindi, pur apprezzando la saga in se, lo sconsiglio. Un ennesimo tentativo, coinvolgendo nuove locazioni (in questo caso Atlantide), più che altro commerciale, dove i protagonisti dicono poco o nulla cosi come la famosa Atlantide rinata.
PECCATO.
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La parabola della vita
Un libro divenuto ormai un classico, che finisce per disegnare la parabola e le speranze della vita. In uno stile fluido e chiaro, l'autore ci narra la storia di un giovane ufficiale inviato ad un lontano avamposto in attesa dell'arrivo del nemico. Nemico che nel corso degli anni si farà attendere, mentre il protagonista, inizialmente abituato a tutt'altra via, si abituerà sempre più ai ritmi lenti e ripetitivi della vita nel deserto.
Un capolavoro a mio avviso, anche se molto dipende dalle aspettative con cui ci avvicina alla lettura. Non è un romanzo di avventura ne un romanzo di guerra. E' un libro che illustra il carattere umano, il suo adattarsi, disegnando allo stesso tempo le aspettative e le illusioni umane, senza fare alcuno sconto al pizzico di follia insigne in ognuno di noi. Perchè forse, come il protagonista, a volte ci perdiamo ad aspettare, aspettare e ancora aspettare, finendo poi per non agire. Una parabola sulla realtà quotidiana ancora attiva.
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Stavolta...
Ho letto anche un altro libro di Arrigo Petacco, Il Regno del Nord, e ne ero rimasto profondamente deluso. Una sorpresa quindi quando nella mia libreria ho trovato questo libro. E che libro!
Pur partendo dall'assedio dei turchi del 1529 a Vienna, il libro va ad approfondire i vari episodi di questa lunga guerra che ha visto contrapposti gli ottomani e il mondo cristiano, partendo dalle prime crociate (dal 1095 in poi) fino all'assedio definitivo del 1697. In uno stile limpido e scorrevole, l'autore ci illustra secoli di storia, approfondendo quanto basta per incuriosirci senza mai annoiarci, in uno stile sintetico ma allo stesso tempo ricco di notizie. Consigliato a tutti coloro che si affacciano per la prima volta a queste vicende.
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Anticipo: studio storia all'università
Anticipo subito una cosa: studio storia all'università statale di Milano e ho appena dato l'esame di storia del Risorgimento. Volendo approfondire i miei studi, passo in libreria e vedo questo libro che sembra proprio fatto per me....
Mai fidarsi dei titoli. Non sto a giudicare l'autore (non lo conosco) ma già dalle prime pagine mi ritrovo un sacco di illazioni su personaggi storici, come ad esempio Napoleone Bonaparte. Interessante sapere che probabilmente andava a letto con la figliastra e che quasi sicuramente Napoleone III era suo figlio....ma non sono interessato a pettegolezzi (perchè pettegolezzi sono non essendoci prove concrete) sono interessato ai fatti. E andando avanti nei fatti si parla del progetto per l'Italia di fare tre regni....ok, ma anche qua le prove?Si cita la relazione che Cavour scrisse per l'evento, ma mi è stato insegnato a dare dati certi e soprattutto citare in quale passo, non lasciare alla fantasia dell'autore decidere se quel dato è stato preso da quella relazione oppure no.
Un giudizio negativo quindi, perchè più che la storia di un progetto sembra un racconto, non essendoci dati e fonte certe o citate. Dati forse reali, ma messi cosi come sono risultano non reali. Quasi un saggio per giustificare una certa parte politica....peccato, perchè l'argomento era interessante, perchè un certo fondo di verità c'è. Ma non questa verità, cosi come è esposta.
E non me ne voglia l'autore, probabilmente è bravissimo. ma in questo caso....come si direbbe all'università....SI RIPRESENTI AL PROSSIMO APPELLO.
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Se lo si considera come prologo...
Tanto per cambiare sono costretto a dare due giudizi, in parte contrastanti.
Se si considera questo libro il primo del diclo di Harry Potter, direi che non è male. Un'ottima introduzione, una descrizione di Howards non male, con le sue storie, le sue leggende, i suoi personaggi che si muovono al suo interno...un ottimo prologo ai successivi libri che verranno.
Se invece leggo solo questo libro e non i successivi...il mio giudizio è allora un po più squallido, in qualche parte il libro diventa quasi noioso se non lo si legge più in funzione di prologo o primo episodio della saga....
In ogni caso questo è il primo libro di una saga fantasy che mischia il nostro mondo del XXI secolo con il mondo della magia, celato alla vista delle persone normali che vengono chiamate Babbani. E' l'inizio della storia di Harry Potter, un ragazzo orfano dei genitori che vive dagli zii (una convivenza abbastanza brusca direi...), che scopre di essere non unas persona normale ma un mago....un mago entrato nella leggenda!!!
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L'idea...
L'idea è carina, peccato ci sia un grosso problema di fondo. Il romanzo della Austen è stato tenuto pari passo, mentre la nuova cornice sulla pestilenza in Inghilterra e sull'invasione degli zombie è stata inserita in malo modo. Se i personaggi hanno uno spessore dato dalla Austen, in questa nuova rilettura questo spessore non ha più senso; e cosi rimangono vuoti, involucri persi senza senso, che si trovano per caso in questa nuova ambientazione.
Come esperimento, a mio avviso è fallito: sicuramente pessima l'idea dell'editore di continuare ad insistere che il romanzo originale doveva essere "modernizzato" o che era noioso.... inutile criticare il piatto in cui si vanno a prendere le idee
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Uno strano libro...
Uno strano libro, una strana storia. Anche se all'inizio sembra un giallo, ci si accorge ben presto che in effetti con i misteri non c'entra molto. Chiariamoci, un caso esiste, ma fa più da sfondo alla presentazione del protagonista, mezzo ebreo e mezzo irlandese, che si ritrova catapultato per caso in un mondo a lui completamente ignoto: da bravo cittadino, abituato ai ritmi della metropoli di Londra, si trova completamente spaesato nel luogo in cui dovra lavorare, l'estrema punta dell'Irlanda del Nord dove il nulla e il localismo paiono dominanti.
La storia del suo arrivo, del suo adattamento, dei suoi imprevisti che possono essere quelli di ognuno di noi: forse è per questo che alla fine appare un po simpatico, perchè in lui riflettiamo la nostra esistenza. Un libro gradevole, un misto di generi che sa farsi apprezzare. E non dimentichiamo l'altro gran protagonista della storia: la biblioteca itinerante, il bibliobus.
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