Opinione scritta da ludo94
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Un grande thriller
Uno dei migliori thriller mai pubblicato , non a caso preso ad esempio dai maestri del genere, "Io ti troverò" narra la storia di un ragazzo con gravi problemi psichiatrici che un giorno, all' età di 10 anni, uccise la madre. Internato in un ospedale, raggiunta la gioventù decide di scappare, spinto da uno solo scopo: uccidere più donne possibili. Il libro mostra, fornendoci anche la narrazione in prima persona del protagonista, come la follia possa mettere a repentaglio la sicurezza di un intero paese e come essa risulti un elemento soggettivo, poichè un' azione per molti considerata una pazzia, agli occhi del folle, in questo caso il protagonista, può diventare una ragione di vita. Il libro, pubblicato in Italia recentemente ma scritto nel 1979, presenta un caratterizzazione dei personaggi e una descrizione dei luoghi in cui si svolge la vicenda estremamente moderna. Il ritmo è scorrevole, e tiene il lettore concentrato fino all' ultima riga. Consigliato agli amanti del genere.
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Un Tibet che non ti aspetti....
Questo libro, scritto da Ma Jian, ripercorre le esperienze raccolte da un giovane scrittore cinese, che, divorziato dalla moglie, decide di intraprendere un viaggio in Tibet alla ricerca di se stesso. Questo viaggio, però, presenterà al protagonista una terra magica e al tempo stesso ostile, ben lontano dall' immagine stereotipata di un paese governato dalla pace dei sensi e dalla meditazione. Ma Jian contrappone una descrizione dettagliata, quasi maniacale dei luoghi in cui si svolge la vicenda, che ci offre il panorama di un paese in bilico tra realtà e fantasia e le storie narrate, piene di perversione e violenza. La crudeltà di queste storie è costata molto all' autore: la vendita di questo libro è stata proibita in Cina e tutte le copie sono andate bruciate.
A mio parere, il libro ha un messaggio ben chiaro, poichè esso vuole farci capire che non bisogna fermarsi al primo sguardo, che non ci si deve far abbindolare dalle leggende e che la vera conoscenza deriva anche dall' esperienza.
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un capolavoro
Probabilmente il miglior libro che io abbia mai letto, "il cacciatore di aquiloni" è una di quelle storie che ti scuote, ti turba e che ti fa pensare. Sullo sfondo di un paese dilaniato dalla guerra, l' Afghanistan, l' autore ci offre un punto di vista alternativo di quello propinatoci dai mass-media, regalandoci descrizioni paesaggiastiche minuziose e stralci di vita quotidiana, facendo con ciò immergare il lettore all' interno di questo mondo affascinante. La storia, invece, ci fa riflettere sui più grandi valori della vita: l' amicizia, l' amore, la colpa, il perdono, il rispetto. Ci fa capire come una persona possa rimanere segnata da un errore, come esso possa influenzare le azioni di tale persona e come, al termine, possa essere perdonato. La trama è estremamente originale e lineare e lo stile dell' autore mai esagarato: la coniugazione di questi due elementi permette una lettura impegnativa ma al tempo stesso molto appassionante. Consiglio la lettura a tutti, incondizionatamente.
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