Opinione scritta da Yoshi

169 risultati - visualizzati 1 - 50 1 2 3 4
 
Fantasy
 
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    17 Giugno, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Incantesimo

Sophie Mercer è una sedicenne all'apparenza normale che cerca di vivere una vita normale in mezzo a persone normali ma da tre anni però ha scoperto di essere una strega e questo non può rendere le cose normali.
A causa di un incidente sua mamma decide di farle cambiare l'ennesima scuola ma questa volta la destinazione sarà Hecate Hall, una scuola per "Prodigium" cioè ragazzi che come lei hanno poteri speciali
Per Sophie non sarà semplice fare amicizia, il passato che comincia a conoscere le renderà le cose difficili insieme ad ingiustizie subite dai professori e la fatica di fare parte di una scuola con i suoi microclimi già equilibrati.
L'unica che le si avvicinerà sarà Jenna la vampira emarginata come lei che è ritenuta pericolosa a causa di un incidente mortale capitato l'anno prima.
Ma non saranno solo questi i pericoli a minare la serenità di una strega adolescente perché scoprirà che da secoli quelli come lei vengono perseguitati da "L'occhio di Dio" che vuole eliminare ogni tipo di Prodigium.

Ero un po' scettica una volta entrata in libreria e aver visto questo libro che sulla quarta di copertina veniva paragonato a Twilight o addirittura ad Harry Potter ma la mia sete di fantasy ha avuto la meglio così me lo sono portata a casa. Contro ogni aspettativa questo libro mi ha subito rapita e alla fine del prologo ero già affascinata e assetata di pagine.
La scrittura è una fra le più scorrevoli che abbia mai letto e le vicende narrate sono davvero interessanti e originali.
Non lo paragonerei a Harry Potter o Twilight... no, nessuna delle due nonostante in questo libro si parli sia di magia sia di amori adolescenziali che nascono fra le mura scolastiche.
Al contrario di Twilight la protagonista Sophie mi ha sorpreso perché non è banale e non segue i cliché del fantasy: bellissima, maldestra, musona però potentissima.
Sophie è una ragazza divertente e sarcastica, sveglia e per niente convenzionale.
Quello che mi è piaciuto di più è il suo lato leale ed ingenuo descritto con molta leggerezza in modo da non rendere il personaggio forzatamente mieloso.
Insomma, una vera sedicenne che deve farsi strada a colpi di gomitate fra la simpatia e la considerazione della gente.
La scrittrice ha fatto in modo che ogni personaggio abbia un lato "oscuro" che tende a nascondere e a non rivelare rendendo possibili colpevoli tutti e creando confusione e curiosità nel lettore.
Inoltre mi è piaciuta la storia dei Prodigium fin dai secoli addietro, i luoghi dove si svolgono le vicende sono rivisitazioni descritte in modo originale e poi il finale che ha sconvolto completamente le carte in tavola.
(Tranquilli! Nessun Spoiler!)
Ovviamente è il primo di una trilogia (The Prodigium Trilogy) e le ultime pagine vi lasceranno con la voglia e la necessità di saperne di più.

Lo consiglio vivamente!
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
90
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    14 Giugno, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

IL MIO SPLENDIDO MIGLIORE AMICO

Ok! Dire che la copertina non fa venire voglia di acquistare il libro è da veri ipocriti perché è una delle più belle che abbia mai visto!
Però il detto "L'abito non fa il monaco" è spesso applicabile anche ai libri che ti abbagliano con la copertina e ti fanno sentire come un pirata che ha appena scoperto un tesoro nascosto.
Ho intrapreso questa lettura convinta di trovarmi fra le mani una storia dark avventurosa in cui la protagonista fa di tutto per far vincere il bene.
MA...
Ingranare con la storia è stato difficile anche se la scrittura rende il testo fluido.
Verso pagina 100 mi sono accorta che ancora arrancavo nella palude della trama, trascinata dalle aspettative troppo alte che miseramente andavano ad infrangersi sugli scogli.
La storia si svolge a "step" come se ogni capitolo fosse una zona in cui la protagonista deve risolvere un enigma per poter procedere al livello successivo; deve addrentrarsi in un mondo sempre più incasinato e pieno di dettagli che avrei voluto vedere più da vicino, certe cose erano davvero interessanti ed è stato un peccato non approfondirle.
I personaggi, a mio modestissimo parere, sono troppi... TANTISSIMI e spesso non caratterizzati a dovere.
Alcuni risultando piuttosto privi di profondità mentre i protagonisti seguono i cliché del Paranormal Romance: lei insicura ma bellissima, lui "fatto col pennello" e adulato dalla più bella della scuola, la più bella della scuola gelosa della ragazza insicura e poi arriva l'amico dimenticato super innamorato dell'insicura che ditrugge gli equilibri.
Alyssa all'inizio mi piaceva davvero: un'adolescente con una situazione critica che sente parlare gli insetti e le piante, con la mamma in manicomio e una stretta parentela con la famosissima Alice.
Originale e interessante!
Poi tutto si tramuta in:
"loamoallafolliasenzadiluinonpossostaretipregoamamianchetunonvogliochepermerinunciallatuavita"
Per carità non dico che non vada bene, solitamente leggo anche questi libri proprio per la loro caratteristica che li distingue da altri generi, ma secondo me poteva essere sviluppato in maniera diversa rendendo la storia d'amore meno banale.
Comunque attendo il seguito con ansia per vedere come proseguirà la storia di Alyssa e Jeb.
L'idea è davvero molto originale e anche se non sono rimasta completamente soddisfatta non mi sento di bocciarlo, questo finché non avrò letto tutti i libri e potrò farmi un idea complessiva della saga!

...alcune frasi prese dal libro:

"Si è rinchiusa in un luogo nascosto, nel profondo della sua anima, dove si rifugia sempre quando ha paura."

"Una vera opera d'arte rispecchia l'essenza del suo soggetto."

"Le fotografie raccontano una storia, ma la gente non sa leggere fra le righe."

"I singhiozzi che ho trattenuto fin dal litigio con papà mi ingolfano il petto. Di colpo esplodono come migliaia di bolle acide che mi corrodono silenziosamente il cuore."

Rebecca di Lunaticamente.com

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
100
Segnala questa recensione ad un moderatore
Libri per ragazzi
 
Voto medio 
 
1.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    22 Febbraio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

E anche il secondo è andato!

Cosa succede ad un lettore quando fuori piove?
Sta a casa e legge un libro fino a tarda notte.
Ho concluso questa mattina il secondo libro della trilogia di Scarlett e a fatica ho represso sbadigli convulsi che mi assalivano ogni trenta secondi.
Mi dispiace dover recensire male un libro soprattutto se è di una scrittrice italiana ma sembra un esercizio di scrittura, quelli che si fanno all'inizio per capire se effettivamente siamo in grado di scrivere.
La scrittura scorrevole è l'unica cosa che permette al lettore di non annoiarsi completamente ma per quanto riguarda la storia, nemmeno i colpi di scena mi hanno convinto.
Scendiamo nel dettaglio.
I dialoghi: Davvero? Sembrano presi pari pari dai baci perugina e sono così scontati che non sembrano neanche reali.
Ogni volta che Scarlett apre bocca sviscera frasi tipo: "ti prego restiamo insieme per sempre altrimenti la mia pelle verrà squarciata dal dolore lancinante del ricordo tuo."
Sbaaaaaaaaadiglio.
Anche quando parla a sua madre parla per metafore.
Vi sfido a farlo ogni giorno e ogni santo momento.. Credetemi, vi riempirete di nemici in men che non si dica!
Inoltre ho trovato altre similitudini con Twilight:
Ofelia che si trasforma in pantera e che se sta troppo nel suo aspetto animale rischia di perdere la sua parte umana.
Scarlett che fa la furbetta con Vincent e rompe amicizie.
Mikael che la perdona perché senza di lei non può stare.
Mikael che la va a trovare mentre dorme.

No dai.
Per favore.
Rimango basita dal successo ed i consensi di questa saga.
Ormai la meritocrazia è un utopia bella e buona!
Credo che la capacità di uno scrittore sia anche quella di rendere tutto "reale" ma qui si sente che è tutto costruito, non so se mi spiego...
Dovrebbe trasmettere delle emozioni, far venire le farfalle nello stomaco e dovrebbe far sognare...
Boh.
Delusa!
Buona lettura.
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
70
Segnala questa recensione ad un moderatore
Libri per ragazzi
 
Voto medio 
 
1.5
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
1.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    21 Febbraio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

confusa...

Scarlett si è appena trasferita da Cremona in una nuova città e ciò comporta a nuove amicizie, nuovo approccio alla vita.
E' una ragazza carina che riesce quasi subito a trovare chi si occupa di lei.
Incontrerà delle amiche con cui ci saranno delle incomprensioni iniziali e poi arriverà il bel bassista dei Dead Stones che le farà perdere la testa.
All'improvviso l'omicidio del bibliotecario, suo grande amico, le rivelerà cosa c'è dietro alla facciata normale di alcuni compagni di scuola.

Sono parecchio confusa nel dover dare un giudizio dettagliato a questa prima parte della saga.
L'idea è buona, la copertina è fighissima e il luogo delle vicende è molto pittoresco.
Mi sento confusa perché per quanto la scrittura sia scorrevole i fatti narrati sono piatti.
La sfigata (che in realtà è una figa pazzesca) arriva dalla città, si innamora del figo (che immancabilmente c'ha un lato oscuro da fare invidia a Lucifero) e tutte le amiche diventano improvvisamente invidiose della protagonista. La protagonista si mette immancabilmente nei guai e via dicendo...
Non dico che sia sbagliato usare cliché per scrivere un romanzo, anzi!
Ma quanto meno mi aspetto che sia scritto con un certo carisma.
I personaggi mi sembrano privi di spessore.
Non mi sono sentita minimamente coinvolta soprattutto perché c'erano momenti in cui si passava da una scena ad un altra senza un apparente collegamento (e senso).
Matteo (il fratellino aka ragnetto) mi fa pena: i genitori che litigano e Scarlett che si fa paranoie mentali su Mikael.
Sembrava di avere a che fare con delle immagini sfocate che interagivano fra loro.
Inoltre Scarlett è insopportabile e per le prime cento pagine non fa altro che elencare la sua routine giornaliera... Noiosissima per altro!
Credo sia un po' sopravvalutata questa saga ma avendo comprato la trilogia completa mi toccherà finirlo.
Mi è sembrata una copia annacquata di Twilight e lo dico da amante di questo genere!!
Mi aspettavo qualcosa di più... Ora spero nel secondo.
Buona lettura.
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
Se vi piace Twilight e volete leggerne una copia annacquata..
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    16 Febbraio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Il piccolo principe è un'opera sopravvalutata!

“La scoperta del secolo scorso riguarda proprio il pensiero, il puro pensiero, che è altrettanto potente di una batteria elettrica, e può essere salutare come la luce del sole oppure nocivo come un veleno. Consentire a un pensiero brutto e triste di invadere la nostra mente è tanto pericoloso quanto i germi della scarlattina. Se permettiamo che un pensiero negativo alberghi e metta radici dentro di noi corriamo il rischio di non liberarcene più per tutta la vita…”
“…cose assai sorprendenti possono accadere a chi, avendo nella mente un pensiero sgradevole e scoraggiante, abbia semplicemente il buonsenso di accorgersene e scacciarlo via in tempo sostituendolo con un altro pensiero piacevole ed ottimista. Due cose non possono occupare contemporaneamente lo stesso posto. La dove coltivi la rosa, ragazzo mio, non può crescere il cardo.”


Un libro del genere dovrebbero renderlo obbligatorio nelle scuole, bisognerebbe farlo leggere ogni anno finché le nozioni importanti che vengono menzionate in questo libro non si imprimano indelebilmente nella testa di chiunque.
Non pensavo assolutamente che questa “chicca” potesse far riflettere e donare perle di saggezza così profonde da toccare l’animo.

“Se tu fossi la femmina del tordo e mi mostrassi dov’è il tuo nido pensi forse che lo direi a qualcuno? No, mai e poi mai” disse. “Sei al sicuro come un tordo” e Mary si sentì perfettamente al sicuro.

E’ la storia di Mary che perde i genitori a causa della malaria in India.
E’ una bambina abituata a non fare nulla, a impartire ordini ed essere viziata ed altezzosa.
Però la sua perdita la porta da Mr. Craven, uno zio che abita in mezzo alla brughiera dello Yorkshire e che sta vivendo avvolto nel suo lutto allontanando chiunque gli si avvicini.
Mary è debole ma qualcosa in lei comincerà a cambiare molto presto e con lei un domino di eventi modificherà l’animo e la vita di chiunque le viva intorno.

Mi è piaciuto molto imbattermi in questo classico che avevo sottovalutato.
La scrittura è molto scorrevole perché è una storia per bambini/ragazzi ma credo che chiunque debba leggerlo.
Mi ha emozionato e sorpreso allo stesso tempo e per qualche momento ho invidiato la fortuna della protagonista di trovarsi immersa nel verde della campagna.
Questo dovrebbe far riflettere sul perché l'uomo tende ad allontanare da sé ciò che in realtà gli fa bene: l'amore di una famiglia, il verde e l'amicizia.
Parla di legami e di crescita spirituale.
Parla dell’amore per tutte le cose create e che sono a nostra disposizione.
Parla dell’animo che trova sollievo immerso nella natura ad osservare i piccoli germogli che escono da terra; proprio come il giardino che nel segreto delle sue mura fa sbocciare grandi amicizie e miracoli.
Parla anche del pensiero positivo e dell’influenza che può avere il cervello se portato a pensare bene e a credere nella Magia…
Lo credereste mai?
Io no eppure ciò che ho letto è proprio un bellissimo libro che consiglio a tutti, soprattutto ai più grandi che hanno perso la Magia che vedevano quando erano più piccoli…


“E io credo che accada pressappoco così anche per la Magia… se non smettiamo di pregarla di venirci ad aiutare, diventerà parte di noi e lavorerà per noi.”

“Il sole splende- il sole splende… questa è Magia. I fiori crescono – le radici si muovono… Questa è Magia. Essere vivi è Magia. Essere forti è Magia. La Magia è in me – la Magia è in me- è in me – è in me. E’ in ciascuno di noi….”

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Credo che il piccolo principe sia sopravvalutato rispetto a questo!
Trovi utile questa opinione? 
180
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    14 Febbraio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Paura!!

Una casa infestata sul ciglio di una scogliera, brutto tempo e freddo..tanto freddo.
Non solo perché è inverno ma perché fra Ellen e David c'è qualche problema coniugale da risolvere.
Sentono il bisogno di stare insieme per poter ricostruire un matrimonio che rischia di finire.
Anche la scrittura accentua la loro routine elencando una lista di movimenti, sguardi e cose non dette che sembra voler trasmettere anche al lettore il momento di vuoto che i due stanno passando.
Una sera però una donna di nome Marianna entra a far parte della storia e nulla sarà mai come prima.
Come ho appena detto la parte iniziale è monotona che sembra far entrare in una spirale infinita di cose già vissute ma in realtà è una strada in salita che sfocia nella follia più totale.
Il cuore batte forte, la paura del buio aumenta insieme alla necessità di voltare pagina per capire come andrà a finire.
Un finale a sorpresa e MOOOOLTO inquietante.
L'ho apprezzato moltissimo.
Avevo già letto "Io sono leggenda" ed ero certa che non sarei rimasta delusa perché la sua capacità di coinvolgimento è davvero apprezzabile.
Non per niente l'ho finito in meno di due giorni!
Cosa sorprendente (oltre al finale) è la parte di amore puro e trascendentale di cui parla ad un certo punto del libro (non spoilero tranquilli!).
Una cosa assolutamente imprevedibile!!!
Lo consiglio vivamente a chi piace: Stephen King, a chi ha voglia di provare un brivido di terrore e vuole dormire con la luce accesa.
Vi sorprenderà!
Buona lettura!
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
180
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
2.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    11 Febbraio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Amaro... Amarissimo!!

Leggere questo libro mi ha regalato la stessa sensazione di una scatola di lamette affilata mandata giù con un bicchiere d'acqua di primo mattino.
Questa è la sensazione più reale che ho provato.
E' un libro duro, difficile, una camminata in salita senza possibilità di soffermarsi a prendere fiato.
A volte con un paesaggio noioso, un lungo corridoio grigio senza porte ne finestre, senza curve.
L'unica direzione è andare dritti.
Alcuni lo definiscono incubo ma secondo me è ancora peggiore.
Lascia quell'amaro in bocca che, anche se lo vuoi eliminare mangiando qualcosa di dolce o lavandoti i denti, ormai è li e fa parte di te.
Questo libro mi è stato regalato da mio cugino a natale (non vi preoccupate gli ho comunicato che non siamo più parenti eheheh) e non fa parte del genere che leggo di solito io.
L'ho voluto leggere perché dopo troppi fantasy uno deve anche spaziare e mai come adesso mi sono mancati!!!
Ho fatto fatica ad abituarmi alla scrittura.
Un flusso continuo di dialoghi, pensieri, azioni e persone.
Come se fosse stato scritto tutto d'un fiato e richiedesse di essere letto senza interruzioni dall'inizio alla fine.
No impossibile.
E' un libro che fa riflettere e che paragonerei a 1984, ovviamente non intendo paragonarli come storie e stile ma come intensità di emozioni violente che fa provare.
Mi ha fatto schifo, mi ha annoiato, mi ha messo tristezza.
Non vedevo l'ora di finirlo per respirare una boccata d'aria.
Cecità è un inno al lato selvaggio dell'uomo che, privato dei suoi confini sociali, tira fuori l'istinto e scavalca (uccidendo e sottomettendo in tutti i sensi) lo spirito e il corpo altrui per sopravvivere.
Non lo consiglio a tutti.
No.
Forse neanche a me stessa.
Buona lettura.
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
1984
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
1.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    07 Febbraio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

La copertina non fa il monaco!

Cosa mi ha spinto a dargli una seconda possibilità proprio non lo capisco.
Lo avevo acquistato qualche anno fa e lo scambiai completamente delusa.
Non mi ero sprecata neanche a scrivere una recensione!
Adesso, a distanza di tempo dopo essermi detta "dagli una seconda possibilità, potrebbe essere che essendo diversa tu ora magari ti piace..."
Per fortuna è stato uno scambio altrimenti voleva dire che i soldi li avevo spesi per nulla per ben due volte!
Ma come si fa a scrivere una cosa del genere?
Talmente tanto era il mio disgusto che dopo un centinaio abbondante di pagine mi sono chiesta: "Ma che ca... sto leggendo?"
Era come se avessi messo il cervello in stand-by e lasciato che gli occhi si muovessero vacui da sinistra verso destra.
Questa è stata la mia sensazione: IL NULLA.
Possibile che saghe del genere facciano davvero successo?
E non ditemi che le ragazzine di 12/13/14 anni apprezzerebbero perché ho avuto anche io quell'età e se mi avessero propinato un libro così lo avrei gettato dopo 3 pagine.
(GRAZIE MAMMA CHE A 13 ANNI MI HAI REGALATO HARRY POTTER!!!!!)
Non si parla di nulla, è solo un mero elenco di gesti e movimenti, sguardi e nulla più.
I dialoghi? Inconsistenti e privi di profondità.
I luoghi e i personaggi? Cliché ambulanti.
Perfino la Meyer ha scritto molto meglio rispetto a questa, allora dico se devi emulare almeno fallo meglio!
Una cosa positiva ce l'ha!
La copertina (di tutti i 4 libri... EBBENE SI E' UNA QUADRILOGIA!!!) è bellissima ed è molto più profonda della storia scritta al suo interno!
Mi dispiace ma verrà lanciato fuori dalla finestra in 3...2...1...

Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
72
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    06 Febbraio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Impegno e dedizione

Secondo libro seconda fatica.
Fatica in senso metaforico perché in realtà è stata una passeggiata leggerlo.
La scrittura di Martin è semplice e scorrevole, i dialoghi sono fatti benissimo e le descrizioni sono spettacolari.
L'ho già detto della recensione del primo libro e lo ripeto: ha la capacità di farti provare brividi di freddo mentre sei alla barriera con i corvi o molto caldo quando stai viaggiando insieme ai Dotraki in sella al cavallo (se sei fortunato).
La violenza - insieme a tutto ciò che ne comporta - è una costante nel libro e a volte ammetto che mi ha spaventata e disgustata.
Ne ero già consapevole grazie alla serie televisiva che non risparmia nulla quindi non sono caduta dalle nuvole!
Alcuni personaggi ci abbandonano, altri arrivano timidamente ma la storia procede senza nessun inghippo con le tessere del puzzle che si uniscono magistralmente.
La morte di Ed Stark mi ha commosso, mi ha fatto disperare nel libro come nella serie televisiva.
L'ho adorato ma come dice Cersei " Quando si gioca al gioco del trono non esistono terre di nessuno... O si vince o si muore."
E per Martin gli imbecilli e i buoni colmi d'onore fanno sempre una brutta fine.
Alcuni personaggi li ho trovati interessanti: Il ragno tessitore, Tyron, Cersei, Joffrey, Jon Snow e tutto ciò che accade alla barriera, Il mastino e Roose Bolton (lo scuoiatore e sinceramente non vedo l'ora che arrivi suo figlio...)
Altri invece noiosi e che avrei voluto saltare a piè pari: Danerys (MI SPIEGATE PERCHE' DIAVOLO L'HA CREATA?) Catelyn, Lady Arryn... Mio dio a volte per colpa di questi personaggi avrei voluto gettare il libro nel cestino.
E' un libro che scorre veloce, che ti rapisce e ti intrappola in questo mondo crudele e pieno di intrighi.
E' bello conoscere il lato buono e cattivo di ogni personaggio.
E' bello poter spaziare dal caldo al freddo, dal mistero alla cattiveria.
Questa saga è completa... all'80 % perché manca il finale, ma insomma avete capito cosa voglio dire.

Una cosa mi appare strana.
Amando questa saga non sento la necessità di continuare immediatamente a leggere il terzo.
Ieri quando ho letto l'ultima parola ho fatto un sospiro di sollievo, mi sembrava di essere lentamente scesa nell'incubo e non vedevo l'ora di uscire alla luce del sole.
Forse perché per quanto fantastico possa essere mette in luce il lato umano che non è sempre così buono...

p.s.: Per chi non si è abituato alla violenza LASCIATE PERDERE QUESTA SAGA! Perché può dare fastidio e disgustare. E' anche per questo che continua a stupirmi... Io che odio queste cose in realtà lo sto apprezzando molto.

Buona lettura.
Rebecca





Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
Si se avete letto Il trono di spade.
No se non volete leggere di violenza, stupri, decapitazioni, impiccagioni ecc ecc..
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    28 Gennaio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Finale un po deludente...

PRIMA PARTE SENZA SPOILER (dedicata a coloro che non sono ancora convinti di leggerla)

Ahimé ieri sera ho concluso la terza e ultima parte della saga delle Gemme.
Mi è molto dispiaciuto perché ormai mi ero affezionata ai personaggi ma la storia arrivata al termine doveva rispondere ad alcuni quesiti che aveva lasciato lungo il percorso.
Visto che non voglio rivelare nulla (se non dopo l'avviso di allerta spoiler) voglio solo rispondere alla domanda:
Lo consiglieresti?
La mia risposta è SI anche se in questo ultimo libro la Gier ha faticato ad arrivare alla fine e, come hanno detto altri prima di me, si è un po' trascinata lungo tre quarti di libro per poi correre al finale e abbozzarlo banalmente.
Poteva dedicarci qualche paginetta in più perché di alcuni personaggi non spiega proprio la fine che fanno!
Comunque i primi due libri della saga li consiglio vivamente perché sono scorrevoli e piacevoli da leggere. Questo un po' meno ma è bello, accettabile e necessario per capire certe cose.

P.s. Se non sopportate i cliché (ragazza sfigata si fa le paranoie per due bacetti) allora lasciatelo perdere perché a me questo lato di Gwen mi ha proprio dato sui nervi!


ALLERTA SPOILER (E' una cosa lunga ma sono piena di dubbi! aiutatemi voi!)

ho riflettuto molto sul finale frettoloso e la scelta dell'immortalità.
CHE TRISTEZZA!!! Vivere in eterno quando tutta la tua famiglia e gli amici non ci saranno più...
No per carità di dio NO!
E' stata una scelta discutibile...
L'unica cosa che non capisco è:
Cosa succede poi?
Ecco, questo quesito mi infastidisce perché se alcune cose devi lasciarle in sospeso almeno fallo decentemente.
(Odio anche S. King quando lascia i finali ad interpretazione...)
PASSIAMO AI PERSONAGGI:
Mr. George:
Lo sentiamo nominare attraverso tutti i tre libri e si presume che con Gwen nasca una bella amicizia; poi però la sua bontà diventa ambigua ma poi torna buono come sempre e scopriamo poi che Gwen lo incontra solo una volta e lui non se lo ricorda neppure (o fa finta)...
E poi?
Possibile che questo personaggio sia solo buono, sudato e calvo?
Mancava un po' di approfondimento.

La zia con le premonizioni:
Anche lei è risultata marginale nonostante fosse un personaggio affascinante con cui poteva interagire meglio.
Era considerata una povera vecchia che dormiva sempre però aveva premonizioni che poi si rivelavano sempre esatte.
...eppure anche qui un buco nell'acqua lasciato in sospeso.

Grace (la mamma adottiva di Gwen) si mette con Falk?
Come saranno i rapporti con Gwen dopo che ha scoperto che l'aveva solo adottata?
I fratelli che Gwen tanto adorava che fine fanno e come prendono la notizia che Gwen non è davvero loro sorella?

Mr. Berhard (il maggiordomo) altro personaggio super affascinante...
Si deduce che è un suo pro pro pro parente (fratello di Gwen nel 1912 ma pro pro pro pro parente nel 2011) ma che vita aveva e perché diavolo faceva il maggiordomo?
Come faceva a comparire ovunque in ogni momento?

Parliamo di GWEN: sbaglio o era la più figa di tutte le pietre del cronografo? Sbaglio o aveva il dono del Corvo (parlare con i morti)?
Se aveva questa particolare dote allora perché ha usato Xemerius come fantoccio che la prendeva in giro per i suoi sbaciucchiamenti con Gideon?
Non poteva farsi aiutare per scoprire i tranelli dei Guardiani o ciò che nascondeva sua mamma adottiva?
No! nulla di tutto ciò.
Eppure era il personaggio senza il quale mi sarei tagliata le vene per lungo!

Se fossi una quindicenne (e lo sono stata) mi offenderei a vedere quelli della mia età dipinti in questo modo..
Come minimo mi aspettavo una Gwen combattiva e non della serie: "ho le gambe di budino perché mi ha baciata" o "dai andiamo a bere che così poi lui mi salva".
Questo mi ha proprio infastidito!
Leslie... Grazie a dio c'eri tu!

Insomma le ultime cento pagine sembrano delle bozze buttate al caso.
Forse doveva cominciare un altro libro ma la fretta è il primo errore da non commettere quando si scrive un libro, soprattutto se parliamo del finale di una trilogia che era partita davvero bene.
Come sopra dico che questo volume è un po' trascinato, prolisso e la fluidità che ho trovato nei primi due c'era ma a singhiozzo.
Comunque a parte questo mi ritengo soddisfatta...
Diciamo alla sufficienza!

Ok, mi sono dilungata troppo ma avevo voglia di condividere con voi queste mie riflessioni e chiunque avesse voglia di condividere con me la propria esperienza con questa trilogia non esiti a farsi avanti!
Ciao a tutti!
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fumetti
 
Voto medio 
 
2.0
Sceneggiatura 
 
1.0
Disegno 
 
3.0
Originalità 
 
2.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    26 Gennaio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Sopravvalutato....

Ciao a tutti!
Mi chiamo Rebecca e sono pronta per essere bruciata viva.
Ebbene si, farò la voce fuori campo e mi dispiace.
Poco tempo fa chiesi consigli in merito ai graphic novel, visto che non ne avevo mai letto uno mi hanno consigliato Zerocalcare.
Sono finita in libreria il giorno stesso per comprare "Dimentica il mio nome" come unica possibilità di scelta e non so se sia stato a causa di questa scelta forzata o forse perché dovevo cominciare con un altra sua storia, non lo so fatto sta che ora sono qui a dirvi la mia.
L'ho letto lentamente perché come al solito i fumetti (no ok scusate Graphic Novel!) cerco di gustarmeli guardando i disegni, assaporando le battute e via dicendo.
E andando avanti mi chiedevo: cos'ha sto Zerocalcare in più rispetto ad altri?
Ahimé...
La mia risposta è stata: assolutamente nulla.
Non mi ha coinvolto, alcune battute le trovavo forzate e per nulla fresche, non mi ha trasmesso nulla e a volte dimenticavo di averlo li sul comodino che attendeva di essere letto.
Credo sia (secondo mio modesto parere eh...) leggermente, ma solo leggermente sopravvalutato!
I disegni sono molto belli e minuziosi (questo non si può negare) ma per il resto non c'ho trovato nulla di esaltante...
Preferisco di gran lunga Leo Ortolani con Rat-Man che è assolutamente esilarante e di cui non potrei fare a meno (ma Rat-Man è un fumetto non è un Graphic Novel direte voi. C'avete ragione ma allora preferisco di gran lunga i fumetti!!!!).
Mi dispiace ma sono abbastanza delusa.


Ciao
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
111
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    25 Gennaio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

avanti un altro!

Come volevasi dimostrare anche questo libro è stato scorrevole e degno del precedente.
Sinceramente aspettavo di trovarmi fra le mani una cocente delusione ma non è stato così...Per fortuna.
Continuano i salti nel tempo di Gwendolyn e Gideon che, come si evince dal primo libro finiranno per innamorarsi ma con qualche colpo di scena...
Trovo la storia molto più divertente grazie ad un nuovo personaggio di nome Xemerius che è il fantasma del doccione di una chiesa che non esiste più.
Speravo che nel corso del libro la sua presenza fosse più rilevante (lei riesce a parlare con i fantasmi...perché non collaborarci di più?) invece mi ha un po' delusa.
Xemerius è il personaggio più figo del libro ma è marginale e non sembra così rilevante (quando avrebbe potuto esserlo!!!!).
Quello che mi ha deluso è la costante necessità di far passare le ragazzine quindicenni come delle perfette mentecatte!
Gideon (bello come il sole) bacia Gwendolyn e questa non capisce più nulla!
Non si può incentrare un libro sulle paranoie di una ragazzina che diventa un budino quando lo vede! STIAMO PARLANDO DI SALTI NEL TEMPO PER DIO!
Non lo so, l'ho ritrovato un po' forzato e banale in queste circostanze!
Inoltre mi aspettavo (sbagliando forse) che alcuni personaggi venissero approfonditi: la zia che fa le premonizioni per esempio, il nonno o il piccolo fantasmino Robert o il fantasma di James...
Nulla di tutto ciò...
I personaggi più interessanti li ha lasciati a margine della storia ed è un peccato davvero.
Ad ogni modo se speravo che qualche dubbio venisse risolto in realtà mi sono trovata con la matassa più ingarbugliata di prima ed è per questo che ho acquistato anche il terzo e ho già cominciato a leggerlo!
Ribadisco che la scrittura è scorrevole e i personaggi ormai li conosciamo, la cosa che spinge ad andare oltre è la voglia di avere alcune risposte tipo:
Gwendolyn di chi è realmente figlia? (Fin dalle prima pagine di Red fanno presumere che non sia figlia di sua madre visto che sono tutti con i capelli rossi e Gwen li ha neri)

Chi è in realtà il Conte San Germain?

Gwen capirà quale sarà la vera magia del corvo?

Riuscirà ad utilizzarla a dovere?

E soprattutto TIRERA' FUORI LE PALLE senza farsi instupidire da un ragazzo?????

Qual'è il mistero del cronografo?
Lo sapremo nella prossima puntata...
SPERO!
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
90
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fumetti
 
Voto medio 
 
4.3
Sceneggiatura 
 
3.0
Disegno 
 
5.0
Originalità 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    21 Gennaio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Graphic Novel questo sconosciuto

Ho comprato il libro di Francesca detta Fraffrog (per chi non la conoscesse vi consiglio di andare a guardare qualche suo video di disegno su Youtube) perché la seguo da un sacco di tempo e mi è sempre piaciuta.
Lei è un fumetto vivente con una grande capacità di espressione e una dose gigantesca di creatività.
I suoi disegni sono spettacolari e davvero originali!
Quando ha annunciato che avrebbe pubblicato un fumetto o graphic novel ero felice!
Ebbene si, non vedevo l'ora di avere anche io uno dei suoi disegni in casa mia.
"IL FANTASTICO PIANETA CHE STA NEL SISTEMA SOLARE ma nessuno lo sa perché nessuno l'ha mai visto" è una storia un po' bizzarra, divertente e scorrevole.
Si legge velocemente è vero ma il bello è poterlo riprendere in mano per potersi gustare i disegni e l'originalità con cui ha dato voce ad un intero sistema solare.
Lei è in grado di partire da una cosa semplice e banale (per una persona normale) e farti fare le montagne russe nella creatività.
Mi è piaciuto e lo consiglio a tutti voi per questi motivi:
1) Parla di un pianeta la cui storia è importante ed è necessario tramandarla ai posteri e per la prima volta la scienza viene spiegata creando interesse e curiosità in chi la legge!!!!

2) E' la sua prima esperienza e credo sia giusto che si guadagni il meritato consenso!
Ultimamente di giovani e talentuosi che MERITANO di farsi conoscere per il proprio talento sono pochi perché in questo mondo bisogna essere paraculati per fare strada (vedi post-it)..........................................

3) I disegni meritano davvero!

Ciao!
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    19 Gennaio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Tengo un profilo basso per precauzione!

Voglio rimanere bassa col voto per due motivi:
1) Non è un libro da cinque stelle a causa di un po' di confusione (che spiegherò più in basso);
2) è una trilogia e prima di sbilanciarmi voglio vedere come prosegue, la delusione potrebbe essere dietro l'angolo!
Comunque c'è da dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo primo libro.
La modalità di acquisto è stata questa: arrivo in libreria e sono incazzata nera.
Avevo appena lanciato fuori dalla finestra un libro deludentissimo e di certo non mi aspettavo nulla e niente da nessuno.
Avevo voglia di spendere soldi in libri e basta!
Il titolo mi attrae, estraggo il libro e la copertina mi fa sognare qualcosa di magico e misterioso...
Lo prendo!
Questo per farvi capire che non avevo nessuna idea della trama!
Non sapevo se trattava di vampiri, licantropi, satiri o ufo o robaccia simile (cosa che pensavo vista la copertina)... Nulla.
L'ho aperto e magicamente dopo 3 giorni l'ho letteralmente bevuto!
La scrittura è scorrevole e l'idea di base è veramente interessante.
Si parla di viaggi nel passato grazie ad un cronografo (anzi due ma è da approfondire nei successivi libri), dodici pietre preziose (persone che contengono un dono) e due famiglie che si intrecciano da secoli: i Montrose e i de Villers (Montecchi e Capuleti........)
Inoltre aggiungeteci una ragazzina che pensa di essere la cugina sfigata della prescelta e vari colpi di scena e il fantasy è fatto!
Ho trovato veloce empatia con i personaggi, soprattutto con Gwendolyn (che mi è parsa vera fin da subito) che insieme alla sua amica Leslie mi sembrava di essere tornata alla scuola media.
Confermo che - come ha detto qualcuno prima di me - come primo libro ci sono moltissimi personaggi poco introdotti o introdotti in modo confuso, si fatica a tenerli a mente soprattutto se non si è dotati di grande memoria.
Inoltre il fatto dei molteplici balzi nel tempo si fatica un po' a capire immediatamente com'è strutturato l'albero genealogico.
Ma non vi preoccupate per questo: alla fine del libro c'è una lista completa dei personaggi con breve descrizione.
A mio parere è scritto molto bene e a parte questo inghippo della moltitudine di personaggi il resto è proprio uno spasso.
L'ho trovato migliore rispetto ad altri fantasy che ho letto ultimamente e che a distanza di tempo hanno lasciato il nulla dentro di me.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    09 Gennaio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Finalmente!

Sapete quella sensazione di quando chiudete il libro e dite "Oh finalmente!" con espressione soddisfatta dipinta in faccia e di nuovo completa fiducia per la letteratura?
Ecco, questa ero io quando ho finito di leggere il libro dopo 3 giorni.
Ebbene si, 400 pagine in tre giorni!
Un record?
Non credo.
Fortuna?
Forse.
Non avevo letto nulla di questo scrittore e ho scoperto solo dopo che è molto stimato e apprezzato, ha scritto romanzi molto venduti e che hanno avuto una grande critica positiva sia dai grandi sia dai più piccoli.
Lui si presenta come scrittore per ragazzi ma chiunque può affrontare questa lettura perché è davvero ORIGINALE.
Fin dalle prime pagine si viene catapultati in questa Londra invasa dal "Problema" che affligge il territorio ormai da cinquant'anni.
I ragazzini (gli unici dotati di "Poteri") vengono reclutati dalle agenzie famose per cercare di ridurre il Problema e le morti che questo crea.
Cos'è il "Problema"? Sono i fantasmi dei morti che infestano le case e le strade, che obbligano i grandi ad avere un coprifuoco, le finestre coperte di ferro, i vestiti che odorano di lavanda e argento ovunque.
Questa è la storia di Luce e di una grande amicizia che nasce proprio all'agenzia Lockwood & Co. che cercherà di risolvere - fra caotici tentativi maldestri - un mistero agghiacciante.
Non avrei mai detto che avrei fatto fatica a riporre il libro per andare a dormire, tanto meno ritrovarmi a leggere un centinaio di pagine in poco tempo così da bruciarmi il libro in tre giorni.
Sono estasiata!
Inoltre, cosa ancora più inaspettata, FA PAURA!
Mette i brividi e spesso mi sono ritrovava a sussultare quando sentivo qualcuno che batteva (magari al piano di sotto) o una penna che scivolava giù dalla scrivania.
Bellissimo, scorrevole ed inquietante! Ma soprattutto ORIGINALE e per niente banale (cosa che ha lordato i fantasy di quest'ultima generazione)
Ve lo consiglio vivamente!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    01 Gennaio, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Chi va piano va sano e va lontano...

Ho già recensito questo libro un anno e mezzo fa e voglio recensirlo di nuovo.
Quest'anno l'ho avuto per le mani due volte: la prima a giugno e la seconda a dicembre e sono arrivata alla quinta ri-lettura.
Questa premessa perché voglio fare capire che ogni momento per leggere un libro è diverso.
Sembra una banalità ma è così.
Quando lo avevo letto a giugno mi aveva entusiasmato per i vari motivi per cui tutti lo leggono: magia, curiosità, amicizia, un mondo fantasticamente reale e a portata di mano...
Questa volta però è stato diverso, ho preso in mano il libro dicendo "Ora lo leggo assaporando bene ogni istante, immedesimandomi completamente nei personaggi e stando attenta alle descrizioni e ad ogni dettaglio che nel film non è possibile menzionare."
Sono arrivata alla conclusione che fra "lentezza" e "scorrevolezza" c'è una grossa differenza.
Ed Harry Potter comprende entrambi i due aggettivi.
La lentezza spesso viene intesa come una cosa negativa (visto che viviamo in un mondo in cui andare piano vuol dire perdersi qualcosa che sta sempre ad un passo più lontano da noi) che in questo libro è stata inserita a regola d'arte.
Prendo per esempio Percy Jackson (due stili diversi e storie diverse) che in 5 libri non riesci a capire com'è fatto lo sfondo dove vengono narrate le vicende e i personaggi vengono comunque delineati senza creare una sostanziale empatia.
Tutto è veloce, corre e la "fotografia" è inconsistente.
Harry Potter invece vive la lentezza facendoti gustare ogni attimo, come se la giornata fosse fatta di mille ore, i personaggi finisci per conoscerli come le tue tasche, per non parlare dei luoghi che vorresti diventassero reali.
Una lentezza densa di magia e carica di dettagli che al giorno d'oggi non siamo abituati a gustare.
La Rowling ha voluto dirci "Ehi ragazzi, sapete che anche nella giornata più piatta esiste la magia? Vai piano e la vedrai."

Scorrevolezza invece è proprio ciò che intendiamo come lo scorrere veloce del testo perché scritto con maestria, sensibilità e un lessico alla portata di tutti soprattutto il primo che era stato concepito per bambini. Per quanto tu possa gustartelo la storia scorre pagina dopo pagina ed è una magia trovarsi alla fine e desiderarne ancora!

L'ho letto piano, come una lumachina che scopre con i propri tempi la gioia di leggere perché sostanzialmente è questo che ho capito.
Bisogna camminare piano per godersi il paesaggio e chi non riesce a capirlo si perderà metà della magia di questo stupendo romanzo (e della propria vita).

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
1.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    08 Dicembre, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

uno schifo e mi reputo offesa!

No, non si può leggere un libro di Stephen king e rimanerne delusi completamente!
Non si può neanche dare un voto oltre le due stelline perché questo libro FA SCHIFO!
Ma io mi domando: c'è qualcuno di quelli che ha letto questo libro che ha letto Shining? It? The Cell? Cose Preziose?
E proprio a voi domando: in questo libro c'è davvero la mano di Stephen king?
Potete davvero dire che è stato lui a scriverlo?
Secondo me no ed è per questo che do una stellina a stile/contenuto/piacevolezza.
Stephen King è noto per far entrare il lettore dentro alla psicologia di tutti i suoi personaggi, descrive le scene come se potessi realmente vederle materializzarsi li di fronte a te...
Questa schifezza è merito di un gosth writer, lui c'ha messo solo il nome!
L'idea del romanzo dell'orrore ambientato in un luna park era favolosa e il fatto che fosse stato scritto dal Re dell'incubo mi ha fatto credere che ciò che avevo in mano fosse un piccolo tesoro con cui passare qualche giorno in casa, sotto le coperte con una tazza di te caldo fra le mani.
Fino a pagina 288 si fa qualche breve cenno della ragazza uccisa nel tunnel dell'orrore e poteva essere affrontata alla S. King.
Orrore, angoscia, paura... Tutte cose che sono mancate all'appello!
Da pagina 288 in poi arriviamo davanti al tunnel dell'orrore, vediamo il cerchietto azzurro e scopriamo l'assassino che è ovvio fin dalle prime pagine! (SONORO SBADIGLIO!)
Mi dispiace ma non darò un voto alto solo perché si sta parlando di Stephen King o perché lui è il re indiscusso (faccio questa premessa perché so che ci sarà chi mi dirà contro!) ma sinceramente non posso leggere un libro del genere e consigliarlo o dargli un voto alto solo perché è famoso!
SONO SOLDI SPRECATI!
Da questo libro ho potuto captare una sorta di malinconia, uno strascico dei bei tempi e tante belle idee finite con un buco nell'acqua.
Non è il vero King.
Secondo me è un prodotto commerciale scritto da altre mani e sinceramente tutti i fan di King dovrebbero sentirsi offesi perché è una presa in giro bella e buona!
Sulla quarta di copertina c'è scritto "Chi ha coraggio di entrare nel tunnel della paura?"
A me piacerebbe rispondergli: Ho comprato questo libro per mettermi alla prova ma posso solo dire che il biglietto per entrare l'ho pagato caro ma di tunnel o fantasmi, neanche l'ombra!

p.s: Il caro protagonista "facciamoci seghe mentali sulla morosa che mi ha mollato senza darmela Dev" (scusate la volgarità ma per metà libro si parla solo di questo) è entrato si e no 3 volte in tutto il libro dentro alla famosa e inquietante attrazione e non è neanche dotato sesto senso!
Vi basta?
A me decisamente no!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    25 Settembre, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Magnifico!

Siamo alle solite, il campo Mezzosangue è in pericolo e la guerra fra i Titani è alle porte, Crono si sta risvegliando ed ha pronto un esercito per distruggere il mondo.
Percy, Annabeth, Grover insieme al ciclope Tyson partiranno alla ricerca di Pan e all'esplorazione del labirinto di Dedalo dove una mandria di mostri li attenderà.

Ok, l'ho già detto per il libro precedente ma questo è il mio preferito (al momento).
Non so che dire, ogni libro è migliore e più divertente dell'altro.
Il personaggio più interessante in questo libro è Rachel, l'umana che avrà un ruolo importante nella vicenda. La trovo più reale di Annabeth e spero che nel prossimo possa succedere qualcosa fra lei e Percy perché li vedo più adatti e compatibili.
La scrittura è sempre quella di Riordan, poco sfondo ma vicende veloci in un turbinio di informazioni, cambiamenti e colpi di scena.
Inoltre le vicende nel labirinto le ho trovate carismatiche e molto ben descritte.
E' un libro veloce, divertente e avventuroso e fra i quattro che ho letto questo li supera tutti!
Sono entusiasta e non vedo l'ora di leggere l'ultimo per capire come andranno a finire le cose.
E' avventura pura.
Buona lettura.
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore
Classici
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    23 Settembre, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Opinione lunga per un libro bellissimo

Siamo a bordo di un battello fermo sulle rive del Tamigi in attesa di una marea favorevole per riprendere il viaggio. E’ buio e fra dormiveglia di alcuni e la curiosità di altri, il vecchio marinaio Marlow comincia a raccontare di un viaggio che aveva fatto molti anni prima nel cuore dell’Africa nera dove una compagnia di bianchi aveva come scopo quello di acquisire e vendere a caro prezzo l’avorio, colonizzando i luoghi selvaggi e sottomettere il “nemico”.
Marlow arriva in Africa e fa la conoscenza di vari individui che sembrano al limite della normalità e che non mascherano la loro invidia nei confronti di Mr. Kurtz che è l’unico che riesce a razziare ingenti quantità di avorio. Questo personaggio viene invidiato e temuto ma sempre con un certo timore reverenziale e sarà proprio da qui che anche Marlow cadrà nel fascino di questo personaggio che brama di incontrare.
Grazie a indigeni e cannibali risalirà il fiume a bordo di un vaporetto piuttosto malconcio fino al arrivare nel cuore dell’africa più nera in cui Marlow farà finalmente conoscenza di questo famigerato Mr. Kurtz.
Un uomo rispettato perfino dalle popolazioni indigene.

Premetto che questo libro me lo hanno regalato e se fosse stato per me non lo avrei mai letto di mia spontanea volontà. Non amo i libri ambientati nei paesi caldi quindi questo sarebbe stato scartato a prescindere. In realtà mi sono ritrovata fra le mani un libro che mi ha ammaliata e mi ha trasportata nel cuore dell’Africa nera, sentivo i tamburi delle popolazioni indigene, mi sembrava di ballare con loro intorno al fuoco in una danza macabra mossa da spiriti maligni, mi sembrava di sentire l’odore di morte e il caldo soffocante.
Secondo me il messaggio di questo libro si può riassumere con questo paragrafetto:

“…Aveva occupato un soglio eccelso tra i demoni di quella terra – lo dico in senso letterale. Voi non potete capire. E come potreste? – con un buon selciato compatto sotto i vostri piedi, circondati da vicini cortesi pronti ad incoraggiarvi o ad attaccarvi, mentre muovete passi cauti fra il macellaio e il poliziotto, nel sacro terrore dello scandalo e delle forche e dei manicomi – come potreste immaginare quella particolare regione dell’era primordiale in cui la solitudine – una solitudine totale, senza poliziotto – e il silenzio – un silenzio totale, senza la voce ammonitrice di un cortese vicino che sussurri la pubblica opinione – conducono i passi di un uomo liberi da ostacoli? Queste piccole cose costituiscono l’immane differenza. Quando vengono meno si è costretti a ripiegare sulla propria forza innata, sulla propria attitudine alla fedeltà. Naturalmente si può essere anche troppo idioti da finir male – tanto ottusi da non accorgersi neppure di essere assaliti dalle potenze delle tenebre.”

Sono rimasta sorpresa dell’effetto che mi ha fatto, delle riflessioni che mi ha fatto fare e no avrei mai pensato che questo libro potesse addirittura commuovermi.
E’ una chiara critica al colonialismo nei confronti del continente africano in cui il “nemico” da sconfiggere era l’indigeno.
Scene di morte molto toccanti e tristi che appesantiscono il cuore, come per esempio quando Marlow arriva vicino al fiume e trova un cimitero a cielo aperto dove gli indigeni, sfruttati fino allo stremo, andavano a morire soli e stanchi.
Il romanzo si può dividere in due: la prima parte quella in cui Conrad entra lentamente in questa terra sconosciuta e affascinante, in cui il lettore fatica a staccarsi dalla voce narrante e vive la storia con distacco.
Nella seconda parte invece sembra di scivolare dentro ad un incubo in cui il battello è guidato dalla morte in persona che fa da guida turistica fra le terre del male.
E’ un incubo da cui vorresti svegliarti ma non riesci perché vuoi e devi arrivare fino alla fine e ormai la velocità che hai preso è troppo veloce e non puoi fermarti.
Kurtz è la parte selvaggia dell’animo umano che senza regole imposte dalla società deve far fede al suo istinto che senza veli si rivela spietato, crudele, malato e sadico.
Marlow invece è come un uomo che si guarda allo specchio e vede Kurtz in se stesso, lo vede in modo distaccato ma lo rispetta e ne è anche tremendamente affascinato. Vuole salvarlo e mentre lo porta verso casa muore urlando “Che orrore! Che orrore!”.
Perché?
Secondo me perché Kurts estrapolato dalla vita selvaggia e senza regole se non quella de “Il più forte vince”, il suo lato “civilizzato” si rende conto delle cose che ha fatto e ne prova orrore.
L’ho trovato molto forte e potente. Non serve andare troppo lontano per capire che questo messaggio e attuale.
Basta vedere anche ai giorni nostri dove scoppia una guerra tutto è permesso: seppellire bambini e donne e cani vivi, decapitare persone senza mostrare alcuna umanità, uccidere il proprio vicino di casa, violentare e seviziare, uccidere persone e animali senza motivo.
Kurtz rappresenta la parte selvaggia e sadica dentro ad ognuno di noi, Marlow è la parte civilizzata che tenta di salvare il salvabile.
Mi ha impressionato moltissimo.
Inoltre in questo libro c’è una quantità enorme di frasi che rasentano la poesia, è scritto con enorme passione e mi sono ritrovata spesso a sottolineare frasi per condividerle con voi:

“Vidi l’inconcepibile mistero di un’anima che non conosceva ritegno, né fede, né paura e che tuttavia lottava ciecamente contro se stessa.”

“Pareva un’effige animata della morte, scolpita in avorio antico, che agitasse minacciosa la mano davanti a una folla di uomini fusi in bronzo scuro e lucente."

“… come se la foresta che aveva espulso quegli esseri all'improvviso, li avesse risucchiati come rientra il respiro in una lunga inspirazione.”

“La luna aveva steso sopra ogni cosa una sottile patina d’argento – sull'erba lussureggiante, sul fango, sul muro di intricata vegetazione più alto del muro d’un tempio, sul grande fiume, che attraverso un varco cupo vedevo brillare, brillare mentre scorreva ampio senza un solo mormorio.”

“La mente umana è capace di qualsiasi cosa – poiché racchiude in sé ogni cosa, tutto il passato e tutto il futuro.”

“Scivolavamo come fantasmi, pieni di stupore e di segreto spavento, come dei sani di mente di fronte a un’esplosione di euforia in un manicomio. Non potevamo capire perché eravamo troppo lontani per ricordare perché viaggiavamo nella notte dell’era primordiale, di epoche ormai scomparse, lasciando appena una traccia – e nessun ricordo. La terra non aveva nulla di terrestre.”

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Chiunque abbia visto Apocalipse now e a chiunque abbia voglia di leggere un capolavoro.
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    12 Settembre, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Terzo libro

Ho concluso oggi il terzo libro della saga di Perseus Jackson e devo ammettere che mi sono proprio divertita.
L'ho ricominciato due volte perché l'inizio mi sembrava una palla allucinante e un rimescolamento di cose già viste e lette nei precedenti due libri.
Invece, dopo un inciampo iniziale si parte con la storia che scorre veloce e frenetica.
Al momento è il mio preferito forse perché c'erano più cose succulenti e personaggi nuovi che hanno vivacizzato la storia.
Luke l'ho trovato fin dall'inizio un personaggio noioso e abbastanza piatto e lo stesso vale per Annabeth e infatti, in questo numero in cui proprio questi due personaggi non ci sono, tutto fila liscio.
La scrittura è molto semplice e scorre via facilmente, ci sono moltissimi dialoghi e forse qualche scena è descritta frettolosamente ma tutto sommato secondo il mio modesto parere è il più bello dei tre.
Una cosa che apprezzo di Riordan è la promessa delle risposte.
Non lascia nulla al caso, tutto è calcolato e state pure tranquilli che ogni pezzo del puzzle verrà svelato.
E' una caratteristica che mi piace, crea ordine e non da l'impressione di lasciare tutto al caso.
Spesso mi è successo di leggere libri con i finali ad interpretazione e sono quelli che più mi hanno fatto incavolare!
Con Riordan non esiste questo problema ed è per questo che non ho nessuna intenzione di lasciare incompiuta questa saga.
Se proprio devo trovare un difetto è il poco spessore che concede ai paesaggi.
Le scene susseguono velocemente quindi non c'è tempo per guardarsi intorno.
Peccato, ma comprendo che è un libro improntato sull'azione quindi tutto il contorno appare delineato a grandi linee e passa via veloce.
Ad ogni modo non vedo l'ora di sapere che fine faranno i nostri eroi!
Buona lettura!
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
60
Segnala questa recensione ad un moderatore
Classici
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    10 Settembre, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

fantastico!

Non so se capita anche a voi però di solito vedere un classico nella libreria di casa, mi crea sempre una certa resistenza.
Ci giri attorno e non hai neanche il coraggio di prenderlo in mano per paura che sia deludente e noioso.
Poi per caso lo sfili dalla pila in bilico, lo sfogli e in un batter d'occhio ti ritrovi a leggere le ultime pagine a malincuore.
Voi direte: Secondo te perché è un classico?
Avete ragione ma i classici all'inizio mi creano sempre ansia da prestazione tanto che spesso li lascio a farsi beffe di me mentre decido di leggere una saga o un libro qualunque con zero spessore.
Emily Bronte invece mi ha sorpreso.
Con la sua penna scorrevole condita da semplici paesaggi e magnifici personaggi, mi ha avvolto in un'atmosfera cupa e piena di odio, mi ha fatto paura, mi ha innervosito e fatto piangere, mi ha fatto girare la testa e mi ha costretto ad odiare.
Ad ogni pagina il mio timore del NON lieto fine si faceva sempre più reale ma ormai ero preda della trappola letteraria ed era praticamente impossibile cestinarlo o mandarlo nel dimenticatoio.
In meno di quattro giorni sono arrivata alla fine, è stato più semplice che bere un bicchiere d'acqua.
Non mi perderò in inutili riassunti perché non ne varrebbe la pena, quindi se vi aspettate questo, perdonatemi perché posso solo trasmettervi ciò che lei ha trasmesso a me.
Mi è piaciuto moltissimo perché è un romanzo prima di tutto cupo, inquietante, pieno di risentimento, vendetta ed odio.
Dopodiché possiamo anche dedurre qualche altro sentimento come l'amore e la speranza, che però sfuggono come lucertole impaurite.
Che meraviglia questi classici che riescono a farti sentire il profumo dell'erba, il freddo dell'inverno che batte alle porte e il sole che torna per rischiarare gli umori di un inverno ghiacciato dove i sentimenti belli e puri sono stati usati per accendere il fuoco.
Una luce alla fine del tunnel c'è...
Piccola.

Buona lettura.
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
200
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    09 Settembre, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Ponteratto e la caccia al cacio

Arthur è un bambino che vive con suo nonno nel Sottomondo da cui ogni tanto deve uscire per poter fare provviste di mangiare.
Una sera però scopre che stanno succedendo cose strane a Ponteratto dove alcuni uomini vanno a caccia di caci con i loro cani da cacio.
Cosa sta tramando Arraffa insieme ai suoi scagnozzi?
Arraffa scopre Arthur, gli ruba le ali e tappa tutte le entrate per il Sottomondo.
Arthur è disperato perché non può tornare dal nonno ma farà conoscenza di nuovi amici tra cui Willbury, alcuni Cavoli-in-Testa e Troll-in-Scatola che gli terranno compagnia.
Riusciranno a scoprire cosa trama Arraffa e a fermare il suo terribile piano?

Non aspettatevi una storia normale con personaggi in carne ed ossa.
Questo è un libro strano, diverso dal solito.
In 543 pagine ci sono delle bellissime immagini (moltissime) in cui ci si può soffermare per assaporare i dettagli della storia.
I personaggi sono molto strani e fantasiosi ma li ho apprezzati perché insieme cercano di cooperare per un unico scopo: salvare Ponteratto e il Sottomondo.
Questo è un chiaro esempio del fatto che la fantasia di una persona può creare mondi fantastici e immensi.
Ci sono però alcuni lati negativi tra cui la lunghezza.
Per quanto si legga velocemente a volte certi personaggi sono descritti a livello superficiale e le vicende a loro modo troppo lunghe.
Non ho trovato empatia profonda con la storia quindi quando lo leggevo non ne venivo completamente assorbita. Anzi per nulla.
Credo sia un bel libro per ragazzi fino ai 13 o 14 anni, soprattutto per chi si avvicina alla lettura e non vuole nulla di impegnativo.
Io mi sono divertita soprattutto guardando le immagini e non capisco come mai non abbiano deciso di farne un fumetto. Lo avrei preferito al libro...
Buona lettura.
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Trovi utile questa opinione? 
70
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    26 Agosto, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Il secondo

L'albero di Talia è stato avvelenato e una miriade di mostri rischia di mettere a repentaglio il Campo Mezzosangue e l'unica cosa che potrà guarirlo è il Vello d'oro.
Grover è in pericolo perché mentre lui era alla ricerca di Pan è incappato in una spiacevole ed ENORME sorpresa.
Riuscirà Percy, con l'aiuto dei suoi amici, a salvare Grover e il campo Mezzosangue? O rischierà di essere espulso a vita?

Ho concluso ieri il secondo volume di Percy Jackson e dopo una giornata di sedimentazione, in cui volevo capire che si mi era piaciuto davvero, posso confermare il mio pollice verso l'alto.
ANCHE SE verso la metà del libro mi sono trovata ad annaspare in un mare di parole confuse in cui secondo me l'ha voluta tirare lunga un po' troppo... Un occhio possiamo anche chiuderlo.
La scrittura è scorrevole e fluida, il linguaggio è molto semplice ed è proprio questo che rende tutto più "veloce".
Alcune cose sono, ahimè, scontate e alla fine si sa sempre chi arriva alla fine e chi no.
Questa è forse la pecca del libro (e della saga temo! Sono abituata a Martin: VALAR MORGHULIS!)
Mi sono piaciuti molto i nuovi personaggi che ha inserito e che hanno interagito con Percy come per esempio Ermes o Arcobaleno o Ciclope e anche Tyson l'ho apprezzato moltissimo.
(ERRATA CORRIGE: proprio nuovi nuovi non lo sono ma diciamo che sono nuovi nella saga!)
Il finale è pieno zeppo di colpi di scena e di festeggiamenti (scontati) ma se pensiamo che davanti a questo libro ce ne sono altri tre non mi lamento.
Buona lettura!
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
40
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    15 Agosto, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Il primo

Percy Jackson è speciale e corre un grave pericolo.
Durante una gita con la scuola viene attaccato dalla prof. di matematica e con l'aiuto del professore in sedia a rotelle, che gli lancerà una penna/arma riuscirà a far dissolvere quel mostro di prof.
La sua vita cambierà e con l'aiuto di Grover che è il suo miglior amico dalla prima media e con l'aiuto di sua mamma, raggiungerà il campo Mezzosangue. Scoprirà di essere il figlio di un dio ma non sa ancora se è un dio minore o uno dei tre grandi.
Incontrerà amici e nemici e affronterà delle sfide che lo faranno incappare in altri mostri e pericoli.

Chi lo avrebbe mai detto che aprendo questo libro, nel giro di due giorni mi sono ritrovata già a leggere l'ultima pagina?
E soprattutto, chi lo avrebbe mai detto che la necessità di leggere il secondo arrivasse come un fulmine a ciel sereno?
La scrittura è scorrevole e molto semplice che rende le vicende interessanti e veloci.
I personaggi sono ben delineati anche se sono abbastanza "banali": il ragazzino che scopre di essere importante, il migliore amico sfigato e l'amica con cui si intuisce che più avanti potrebbe esserci qualcosa.
Un po' di analogie con Harry Potter ci sono ma le somiglianze rimangono un leggero brusio di sottofondo che non è necessario ascoltare.
Quello che mi ha attirato di più sono le vicende ambientate nei giorni nostri amalgamati con i miti greci che abbiamo studiato a scuola: il minotauro, Zeus, Ade, i satiri, le ninfe e chi più ne ha più ne metta.
Mi ha completamente risucchiato e con difficoltà chiudevo il libro per andare a fare i miei doveri giornalieri.
Finito il primo ho subito sentito la necessità di leggere il secondo perché non ne avevo abbastanza ma ne volevo di più.
Una cosa mi preoccupa: questa saga è composta da 5 o 6 libri, (non ricordo bene) e ciò che mi fa dubitare è la sensazione che la maestria con cui vengono narrate le vicende ad un certo punto cali rendendo il tutto un pastone di noia.
Ad ogni modo questa rimane una sensazione perché il primo libro mi ha proprio ammaliato e lo consiglio vivamente a tutti.
Soprattutto l'edizione economica che è comoda da portare ovunque e costa solo € 5.
Buona lettura!
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    07 Agosto, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

il prigioniero di Azkaban

Dopo tre giorni di assidua lettura fra onde sabbia e nuvole, sono arrivata alla fine anche del terzo volume della saga di Harry Potter.
In questo libro si nota il balzo in avanti della Rowling che ha portato quasi a maturazione la sua scrittura riempiendo il libro di descrizioni e dettagli all'apparenza inutili ma che rendono magica la saga.
A dire la verità, se devo essere un po' pignola ho trovato che la parte finale in cui Hermione usa la GiraTempo sia stata troppo veloce. Nel film hanno dedicato tempo del tempo utile per far capire l'influenza delle azioni nel tempo mentre nel libro è troppo velocizzato.
Non ricordavo tante cose, per esempio che il padre di Harry Potter era un animago e si trasformava in alce che alla fine è il Patronus di Harry.
Questo nel film non viene spiegato (avete presente la mappa del malandrino?).
Ribadisco il mio astio nei confronti del Quidditch che ha un effetto soporifero e che a volte sembra avere la funzione di dover allungare la storia. Scusatemi, ma lo trovo abbastanza inutile e noioso.
A parte questo adoro la Professoressa Cooman, la parte che ha nel libro è molto bella e articolata, divertente e necessaria. Mi dispiace fare sempre confronti con il film ma per esempio la stessa professoressa sembra una deficiente senza arte ne parte, quasi inutile per la parte che fa.
Invece non è così e non è giusto che l'abbiano fatta apparire poco interessante, anche perché ha una parte relativamente importante nella storia....
Ad ogni modo mi è piaciuto, ovviamente il libro vince sul film e qui non ci piove.
Leggetelo!
Vi trasporterà in un mondo magico!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    01 Agosto, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

La camera dei segreti.

Ho appena concluso il secondo anno ad Hogwarts... per la terza volta.
Questa è l'unica scuola in cui mi piace essere ripetente, lo ammetto.
E' inutile dire che questo libro, seppur breve è intriso di magia reale che viene sprigionata nella stanza non appena sfogliate le pagine.
La scrittura dell Rowling è ammaliante e carismatica, ha creato questo mondo reale che è possibile toccare con la fantasia. Inoltre, nonostante siano passati due anni dall'ultima volta che avevo letto questo libro, ogni volta che lo riprendo in mano scopro cose e dettagli che il film ha tralasciato, sfumature di colori e ombre che mi ero dimenticata e che rende tutto fantastico.
In questo secondo libro però si capisce che lo stile dell'autrice si sta lentamente evolvendo, lo si nota ancora lievemente ma si capisce che qualcosa sta cambiando.
Ovviamente non è assolutamente una cosa negativa perché, come noi siamo predisposti in modo diverso a secondo di quando leggiamo un determinato libro, anche la narrazione della saga si evolve e matura nel corso delle vicende e del passare degli anni scolastici.
Non è fra i miei libri della saga che preferisco, amo di più quando le vicende si fanno più corpose ma è comunque apprezzabile il sogno in cui riesce a farti cadere
Inutile dire che lo consiglierei a chiunque, soprattutto agli adulti.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
190
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
1.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    23 Luglio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

delusione delusione delusione!

SICURAMENTE CONTIENE QUALCHE SPOILER!

E' stata una lettura difficile, asfissiante, infinita e per nulla scorrevole.
Il canto della rivolta (basta osservare la copertina) non è altro che la ghiandaia che prende il volo, si libra libera e porta con se pace e speranza per tutti.
O almeno questo è quello che uno si aspetta.
Tutto è incentrato (ANCORA????????) sulle paranoie della povera piccola Katniss che invece di scendere in campo a lottare viene imbellettata e usata come modella che deve parlare della rivolta.
PARLARE NON COMBATTERE.
Ebbene si perché questa ragazza dovrebbe scendere in campo e con la forza d'animo con cui è riuscita ad uscire da due Hunger Games, dovrebbe lottare contro Snow e la Coin.
Invece? Sviene, cammina avanti e indietro, si fa le pippe mentali (tantissime e anzi troppe!!!) sviene, cammina e si fa le pippe mentali all'inifito.
Questo per arrivare alla fine in cui la sorella Primrose muore. MUOREEEEEE!!!!
Cioè: MUORE!!!!!!
Tutti questi tre libri per salvare sua sorella e poi che succede? Muore grazie ad una trappola escogitata da Gale!
SUZANNE COLLINS MA CHE DIAVOLO PENSAVI DI FARE? NON SEI MICA MARTIN!
Muore Prim e Katniss va via di testa, diventa un'ameba incapace di provare sentimenti e di reagire tanto che...... E QUI ARRIVA IL BELLO: decide di sposare Peeta ma non perché ne è innamorata.
NO!
Decide di sposarlo perché lui è l'unico a rimettere insieme i pezzi.
Suzanne sei seria?
Si conclude il libro con lei che guarda i suoi due figli. Gli innominati. Non hanno nome, nelle sue parole non c'è amore, nel finale non esiste il lieto fine ma solo l'idea che quando i tuoi cari moriranno non ci sarà speranza per chi sopravvive.

FINE SPOILER

Per chi vuole cominciare a leggere questa saga potete trattenervi dal leggere il secondo ed il terzo perché nel corso della storia il carisma della Collins si esaurisce e neanche per colpa sua.
Ma delle case editrici.
Ebbene si. Sapevate che questa saga in principio era composta da un solo tomo? E la bellezza di tre editori le hanno suggerito di sfornare gli altri due convinti del successo.
WTF!
Secondo me il primo merita alla grande di essere letto perché tiene sulle spine dall'inizio alla fine mentre per gli altri due....Beh, sapete come la penso: NON SONO INDISPENSABILI!
Perdono di scorrevolezza ed i protagonisti diventano delle marionette di altri più grandi e invece di ribellarsi si fanno soggiogare! MA DAIII!!!!
Katnis, non sei degna di essere una ghiandaia!
Buona lettura.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
131
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    21 Luglio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Hunger (SBADIGLIO) games

Dopo la minaccia di suicidio alla finale degli Hunger Games in cui erano rimasti lei e Peeta, la vita di Katniss si complica.
Viene vista come la ghiandaia imitatrice, un simbolo di libertà e ribellione nei confronti dello stato.
Lei crede che una volta tornati a casa la sua vita tornerà come prima se non fosse che, oltre alla ricchezza che si trascinano dietro i vincitori degli Hunger Games, dovrà stare attenta a comportarsi in un determinato modo.
Il terzo anniversario della memoria arriva dopo 75 edizioni di questo terribile gioco e porta con se una sorpresa: tutti i vincitori delle passate edizioni dovranno tornare nell'arena a combattere all'ultimo sangue. Questo perché Capitol City vuole ricordare che nessuno è più potente di lui.
Chi sarà il nuovo vincitore?

CONTIENE SPOILER
Personalmente trovo che questo libro sia meno coinvolgente del primo ma nonostante tutto l'ho letto in due giorni scarsi.
Incredibilmente la scrittura è scorrevole e in ogni capitolo succede qualcosa che incuriosisce incitandoti ad andare avanti nella lettura.
Una grossa pecca è il fatto che fino a tre quarti del libro si parla solo ed esclusivamente dei viaggi che i due vincitori devono fare ai distretti vari, come cambia la loro vita, i loro litigi da "forse sono innamorata o forse amo un altro", i discorsi e le "seghe" mentali di Katniss che a lungo andare creano attrito rendendo meno fluida la narrazione.
Questa ragazza è divisa in due: Gale il suo amico di sempre che ama ma non sa di amarlo (non può permetterselo perché deve badare a salvare l'umanità) e Peeta che l'ha salvata e con cui si sente in debito perennemente (maledetto lui che pur di salvarmi la vita si è fatto amputare una gamba).
Lei è un personaggio un po' lunatico e a volte mi ha annoiata perché rispetta troppo la realtà.
"Lo amo? Forse dovrei amarlo perché ha dato la vita per me! Come mai il suo bacio mi fa provare brividi? Ma io non posso permettermi di cedere. Lo uccido? o lo lascio vivere? Non posso perché ha salvato Prim, ma se non lo uccido lui ucciderà me!"

ECHEPPPPPPALLE!

Tutto ciò occupa almeno tre quarti di libro mentre il restante quarto viene occupato dall'arena.
A mio avviso doveva invertire la scelta.
In fin dei conti, il primo libro ha attirato proprio perché si parlava delle ingiustizie di un popolo schiacciato dal Capitol City e delle uccisioni degli Hunger Games.
Mentre sul secondo..... Perché si parla nella maggior parte del tempo di rifarle il look, dei vestiti e delle paranoie di Cat?
Mah. Questa cosa non l'ho molto apprezzata.
Questi Hunger games dovevano affrontare un'arena assai più interessante e spietata della prima, in cui tutti i vincitori dovevano tentare di sopravvivere.
Non è stata abbastanza sviluppata tanto che ad un certo punto non capivo più nulla.
Un po' annacquata. Forse doveva in qualche modo giustificare il fatto che voleva a tutti i costi scrivere una trilogia. (Non smetterò mai di domandarmi perché un fantasy non può essere auto conclusivo.)
Per fortuna che la scrittura è scorrevole e veloce, non ci sono termini complicati o pensieri arzigogolati che rallentano la lettura.
I personaggi sono abbastanza stereotipati quindi anche in questo non bisogna fare sforzi sovrumani per capire i protagonisti.
E ovviamente, finendo con Katniss che è stata salvata, (essendo pedina di un complotto rivoluzionario più grande dove fa la figura della pedina più idiota e lunatica del mondo) e Peeta che è stato rapito, non si può non essere indifferenti al terzo libro.
Ce la farà la ghiandaia a liberare se stessa, chi ama, e tutti i distretti dalla morsa di Capitol City?
Lo scopriremo solo leggendo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    19 Luglio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Coinvolgente

Cat deve cacciare per sopravvivere. Deve mantenere la sua famiglia perché il padre è morto.
E come se non bastasse la caccia a minacciare la sua vita ogni giorno, arriveranno gli Hunger Games.
Ogni anno due ragazzi di ogni distretto vengono selezionati e successivamente portati a Capitol City dove dovranno lottare per la sopravvivenza.
Prim è la sorella minore di Cat e viene casualmente estratta.
Ovviamente non può sopportare di vedere sua sorella uccisa in che modo barbaro, così Cat si offrirà volontaria per partecipare al suo posto e dovrà uccidere per tornare a casa e dare una vita decente a sua madre e alla sorella.

Letto in due giorni. Anzi, bevuto. Sono stata sveglia per sapere come finiva il primo libro e non essendoci riuscita l'ho finito questa mattina cominciando subito il secondo.
Assurdo.
Questo è quello che chiamo un libro che ti prende e ti trasporta altrove. QUESTO!
Altro che Half Bad o altre cavolate simili.
Non avevo aspettative... Sarà forse per questo?
Avevo un vago ricordo che coloro intorno a me che lo avevano letto, avessero detto che faceva letteralmente schifo. Sarà stato forse questo?
Non ne ho la più pallida idea.
Mi ha ricordato 1984 di Orwell e anche Il signore delle mosche.
Ovviamente non è stato scritto con la stessa maestria perché oltre ad avere uno stile semplice e scorrevole non è auto conclusivo come gli altri.
Al giorno d'oggi nessuno è in grado di dire ciò che deve dire con un solo libro.
Comunque i temi trattati danno fastidio ed è un libro distopico a tutti gli effetti.
Sta notte l'ho sognato e mi sono svegliata con il male alle cervicali ad indicare che una reazione nell'inconscio me l'ha creata.
Possibile che va sempre a finire che siamo noi i cretini? Mai una volta che ne usciamo vincitori.
Ma vincitori sul serio.
Che inquietante.
In effetti mi ricorda molto i telegiornali. Fanno notizia solo quelle cose in cui scappa il morto, lo stupro o il suicidio.
Guardiamo queste cose dalla nostra cucina mentre mangiamo un pasto caldo, convinti che anche per quel giorno abbiamo avuto salva la vita. Che è successo ad altri e noi possiamo dormire notti tranquille. O quasi.
Non vedo l'ora di vedere come finirà. sperando vivamente che il secondo libro non sia annacquato.

Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    18 Luglio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Il Grande Gigante Gentile

Racconta la storia di Sofia, una bambina rimasta orfana, che una notte non riesce a prendere sonno.
Così, facendo molta attenzione a non farsi scoprire, scivola vicino alla finestra per guardare la luna.
Ed è proprio in quel momento, nell'ora in cui tutti dormono, che scorge in lontananza un gigante.
Un gigante alto sette metri che tira fuori dalla sua valigia una vasetto, versa il suo contenuto dentro ad una tromba e lo soffia dentro alla cameretta di un bambino senza fare alcun rumore.
Ebbene si. E' un gigante soffia sogni e che possiede un udito finissimo.
Ed proprio così che scopre che Sofia lo sta guardando.
Il gigante si avvicina alla finestra e la porta nella sua caverna. Sofia è molto spaventata perché non vuole essere mangiata ma presto scoprirà che il gigante in questione è il GGG.
Fra loro nascerà un'amicizia incredibile in cui verranno coinvolti anche nove giganti cattivi che mangiano poppolli (umani).
Pensate un po', chiederanno aiuto anche alla regina!

Ho ripreso in mano questo libro dopo circa vent'anni dall'ultima volta che lo avevo letto, perché volevo capire come mai nella mia mente era rimasto un ricordo molto bello di questa storia.
I temi trattati da Roald Dahl sono molto semplici e diretti ma che invitano sempre ad una riflessione.
Come per esempio quando parla dell'uomo e del suo potere distruttivo.
I giganti non si mangiano e non si uccidono fra loro, come le altre specie animali.
Questa regola però non vale per gli umani che litigano, fanno le guerre e si ammazzano nei peggiori dei modi.
Fa riflettere? Direi di si.
Il GGG è un gigante buono che mangia cetrionzoli, la verdura più schifiltosa che è mai stata creata.
Lo fa perché lui non odia gli umani, non capisce perché si comportano così, ma non vuole assolutamente papparsi nessun tipo di poppollo.
La scrittura è molto diretta e lineare senza troppi intrecci.
A parer mio un libro così, al giorno d'oggi è da premiare.
Spesso leggo libri intricati che alla fine non mi lasciano nulla se non l'amaro in bocca e la voglia di resettare il cervello e andare oltre.
Questo invece ha una morale molto positiva e con molte interpretazioni.
I personaggi sono fantastici ma fantastici non inteso come NON REALI.
Fantastici inteso come ombre della nostra anima che vengono per risvegliare la nostra coscienza.
L'amicizia è un valore che più si cresce e più viene dimenticato, mentre in questo libro cerca di ricordare che nonostante le diversità, ci si può volere bene e ci si può sostenere a vicenda creando legami indissolubili e ovviamente, insieme si può modificare il corso degli eventi!
Anche questa non è una storia per bambini. I bambini sanno cos'è giusto. Siamo noi Poppolli che spesso ce ne dimentichiamo.
Leggetelo!
Merita!

Buona lettura!
Rebecca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    16 Luglio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

poteva andare meglio....

Cat è un’adolescente abituata a non avere fissa dimora. Gira il mondo con suo padre che è alla ricerca di Dio.
Un giorno, essendo umana, Cat deve andare in bagno e quando torna dal padre lo trova morto. E? stato ucciso da un altro angelo e la sua spada angelica non è stata rubata.
Così Cat decide di vendicare il padre, alla ricerca dei demoni che le hanno portato via l’unica persona che la amava.
Incontrerà un demone disposto ad aiutarla ma si sa che i demoni sono furbi...
Ce la farà Cat a vendicare il padre?
Cosa c’è sotto all’omicidio di un angelo?
E perché c’è qualcuno che vuole uccidere lei?

La scrittura di L. G. Garcia mi aveva ammaliato con il suo libro “Li dove cantano gli alberi” perché ha delle idee molto particolari ed una scrittura veloce e diretta.
Però non mi ha entusiasmato come l’altro perché mi ha spiazzata.
La scrittura non è sempre scorrevole e la presenza di tanti nomi, anche biblici, non rendono piacevole la lettura. I fatti spesso sembrano rallentare la storia e non ho trovato una buona sintonia, ne con i personaggi, ne con le vicende.
Io non amo le storie che parlano di angeli e demoni perché è un argomento il quale confine tra assurdo e reale è talmente infinitesimale che è facile incappare nella banalità o nell'assurdo.
Volevo provare ma confermo l’dea che questa tipologia di libri non fanno per me.
L’ho trovato un po’ sopra le righe, un po’ surreale ed è strano perché l’altro libro che ho letto, nonostante fosse un fantasy, mi ha rapito e trasportato in un mondo antico e reale.
Mi è dispiaciuto perché, oltre alle recensioni in internet che hanno aumentato le mie aspettative, l’attesa di leggere questo libro mi aveva galvanizzato.
Ovviamente la mia non è una bocciatura totale però diciamo che è passata all'esame con la sufficienza.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
1.8
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
2.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    09 Luglio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Correre. Saltare. Respirare. Correre. Alzarsi. Cor

Nel mondo dei profani esistono Incanti Bianchi e Incanti Neri in perenne lotta fra loro.
Gli Incanti Bianchi dominano e cacciano gli Incanti Neri e li fanno morire dopo lunghe torture.
Cosa succede però se dal più potente Incanto Nero e una Incanto Bianco nasce un mezzo codice?
Nathan, il protagonista della storia dovrà scoprirlo da sé, rischiando più volte la vita.

CONTIENE SPOILER

Era da mesi che volevo comprarlo perché ne avevo sentito parlare molto bene.
Così il giorno del mio compleanno, entro in libreria e decido che è la scusa buona per spendere quasi cento euro in libri e portarmi a casa anche Half Bad.
Non avevo letto nulla della trama.
Sapevo solo che parlava di magia e nel momento in cui ho aperto le copertine per leggere il riassunto e la breve biografia della scrittrice ecco che compare la scritta: "Era dai tempi di Harry Potter che non mi appassionavo blablabla...."
Ditemi voi se dovevo farmi abbindolare dalla quarta di copertina.
Adesso dico, paragonarlo al nuovo Harry Potter mi sembra abbastanza esagerato.
La magia c'è, Londra anche, i profani (babbani) anche, gli ingredienti ci sono ma vengono mescolati diversamente creando qualcosa di completamente diverso e non paragonabile.

QUINDI NON FATEVI INGANNARE DALLA QUARTA DI COPERTINA O DA CHIUNQUE DICA CHE E' APPASSIONANTE COME HARRY POTTER.

Perché non lo è.
Sono due cose completamente diverse PER FORTUNA.
Nessuno vuole un copia incolla di una cosa già letta.
O almeno per me è così.
La storia devo ammettere che scorre veloce, all'inizio parte come se il lettore sapesse alla perfezione cosa sta succedendo, sa chi sono gli Incanti e cosa sono i doni.
I personaggi si svelano mentre la storia procede e all'inizio si fa fatica a capire chi è dei buoni e chi sta dalla parte del male.
E anche nel momento in cui riesci a fare questa distinzione ti rimane lo stesso il dubbio.
Ecco, questa è una cosa che apprezzo perché almeno lascia sempre spazio alla sorpresa.
La scrittura è scorrevole perché vengono utilizzate frasi brevi e dirette.
Non ho mai visto così tanti punti in un libro ma diciamo che è apprezzabile.
Non tutti hanno la capacità di scrivere periodi lunghi senza annoiare il lettore.
L'unica pecca è la decisione di dedicare alcune (molte) pagine a tempi brevissimi, come per esempio:

"Correre.
Saltare.
Respirare.
Correre.
Alzarsi.
Correre più forte.
......."
(Per non parlare del carattere alto e interlinea cento....)
E con questo metodo arriviamo alla bellezza di circa 390 pagine.
Grazie Sally Green.
Sono capace anche io allora.

La magia? La magia c'è ma non è del tipo che apprezzo io.
A volte è implicita e non abbastanza "magica".
Come se fosse una cosa scontata.
Non ho apprezzato molto questa caratteristica perché se devo scegliere un libro che parla anche di magia, mi aspetto che la magia sia reale e possibile da toccare.
Mi aspetto che mi sorprenda e mi faccia volare in un altro mondo.
Invece non è stato così.
Non mi ha trasportato altrove.
Non mi ha fatto sognare.
No.
Bocca asciutta.

La copertina.
Ecco, la copertina è la parte migliore del libro.
In assoluto la cosa che ho preferito guardare e riguardare mentre lo tenevo fra le mani.
Di impatto.
Ti attira e ti ammalia.
Ti fa sperare e sognare.

Per il resto? Non saprei se consigliarlo.
Quindici euro sono una bella spesa.
Per me il prezzo è proporzionale a ciò che trasmette.
Se trasmette poco, quindici euro sono troppi.
Un libro così, col senno di poi, lo comprerei a 4 massimo 5 euro.
Buona lettura.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore
Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    30 Giugno, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

90 pagine e tantissime riflessioni

C'era una volta una lumaca che viveva insieme ad altre lumache nel prato chiamato Il Paese del Dente di Leone.
Questa lumaca non aveva nome, non sapeva perché le lumache andavano lente e aveva molta curiosità di scoprire il perché.
Così decide di partire alla ricerca di un nome e del perché le lumache vanno lente.

Si lo so, è una sinossi abbastanza stilizzata ma se pensiamo che la fiaba è composta da neanche cento pagine dovevo rimanere sintetica.
Bando alle ciance.
Sono arrivata a trent'anni senza aver mai letto nulla di Sepulveda, lo ammetto.
Ebbene si, non ho letto neanche Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare e questo perché sono convinta che i libri arrivino alle persone nell'esatto momento in cui devono imparare qualcosa da essi e probabilmente se avessi cominciato queste letture tempo fa, probabilmente non mi avrebbero colpito.
Ad ogni modo devo ammettere che mi ha fatto riflettere. E a me piacciono quei libri che regalano ottimi spunti di riflessione.

Primo di tutti ho notato il tema del "branco" o compagnie di persone, in cui ci si aggrega in giovane età e ad un certo punto della propria vita, si fatica per trovare la propria strada e unicità.
Spesso si pensa che essere in gruppo sia sempre meglio che stare da soli. A volte fa paura staccare la spina da certe persone per intraprendere la propria strada a costo anche di trovarsi in momenti di solitudine e incomprensione da parte di chi ti vuole bene.
Ribelle è una lumaca che ha il coraggio di porsi domande, di guardare avanti sia per aiutare se stesso a capire sia per aiutare la sua famiglia/comunità che è in un imminente pericolo.
Mi ci rispecchio molto e devo dire che sono stata brava, perché nel mio piccolo, anche io ho abbandonato il porto sicuro per trovare ciò che mi fa stare meglio. Andando incontro a solitudine e tristezza ma ritrovando una famiglia e una creatività che credevo defunta.

Un secondo spunto di riflessione dovremmo farlo noi umani. Lo riassumerò in un'unica parola senza dire altro perché esprime da sola tutta la tristezza e la pazzia umana: cementificazione.

Terzo spunto di riflessione: Il tema della lentezza.
La lumaca va lenta mentre noi corriamo dietro al tempo nella speranza di fare tantissime cose in poco tempo.
Come quando piove e per non bagnarci corriamo più in fretta, senza sapere che correndo ci bagniamo di più e non ci viviamo il momento.
Viviamo in un periodo storico in cui tutto va di fretta. Gli affetti, i giorni, il lavoro, il tragitto. E per arrivare dove? In un altro posto in cui dovremmo ricominciare a correre.

Il quarto spunto di riflessione l'ho fatto grazie ad una frase, quella conclusiva, che mi ha colpito più di tutte:

..."No" sussurrò Ribelle, "ti sbagli. In questo viaggio che è iniziato ho voluto avere un nome ho imparato tante cose. Ho imparato l'importanza della lentezza e, adesso, ho imparato che il Paese del Dente di Leone, a forza di desiderarlo, era dentro di noi."

Il Paese del Dente di Leone non è altro che la felicità per noi, il posto che tutti desideriamo trovare.
Credo sia una frase ricorrente che mi trovo in tutti i libri e condivido anche quelle di Tiziano Terzani che nel suo libro "Un altro giro di giostra", mi aveva colpito e fatto riflettere.

"ciò che è fuori è anche dentro, e ciò che non è dentro non è da nessuna parte.....Per quello viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. E' inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé."

" Senza uscire dalla porta
conosce tutto quel che c'è da conoscere
senza guardare dalla finestra
vede le vie del cielo
perchè più lontano si va
meno si capisce
Il saggio arriva senza partire
Vede senza guardare
fa senza fare."

Scusatemi per queste recensioni troppo lunghe ma amo esprimere la mia opinione, nella speranza di poter avere un feed back da voi che avete avuto la pazienza di leggermi fino a questa riga.
E' un libro da leggere sicuramente anche se definirlo "un libro per bambini" mi sembra sbagliato.
Sepulveda lo ha scritto per se stesso e per noi che non siamo più capaci di sognare. I bambini non hanno questa difficoltà quindi lasciamoli in pace nel loro meraviglioso mondo di fantasia.
Buona lettura.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
1.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    23 Giugno, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

BASTAAAA!

Comincerei questa recensione con un bel "CHE PALLE!" in caratteri cubitali giusto per farvi capire quale sarà l'inclinazione della mia recensione.
Mi sembra un libro già letto e che è già stato fra i libri della mia libreria.
Non lo so. Sono un po' dubbiosa in merito a questo scrittore.
Per carità, non voglio dire che non è bravo, anzi.
Avete presente quei modelli che ci consegna la banca o la posta: NOME..............................COGNOME......................... DATA DI NASCITA.......................................
Avete presente?
I libri di Dan Brow mi sembrano modelli prestampati.
Probabilmente ha un file in word nel suo pc in cui basta compilare gli spazi vuoti con nuovi nomi, alcuni dettagli diversi ed il gioco è fatto.
Inizialmente scorre via veloce, mi ha messo curiosità e mi ha attirato a sé come una calamita.
Vuoi capire come mai l'amato Langdon si trova in un ospedale a Firenze con una ferita di pistola alla testa, vuoi capire chi è quel pazzo che ha la maschera del dottore della Peste, vuoi saperne di più su quel manoscritto su cui hai messo le mani tante volte ma non hai mai avuto il coraggio di leggere per la mole che ha.
Lentamente però quell'interesse scema facendo dimenticare il libro sul comodino e ogni volta che lo guardi ti senti in colpa perché ormai lo hai comprato ed è un peccato lasciarlo li senza portarlo a termine...
Perché tutto ciò?
Credo di non avere feeling con questo scrittore e ammetto che ci sono cascata DI NUOVO!
Non sopporto di essere presa in giro.
Bello Il Codice da Vinci, veramente bello e diverso, ma questo? Il copia e incolla di molti altri sempre scritti da lui. Credo che la capacità migliore di uno scrittore sia quello di riuscire a rinnovarsi e proporre cose nuove rischiando anche di non essere capiti.
Sarà anche un libro da ombrellone in cui si richiede poca attenzione e concentrazione, ma per me se un libro non ha la capacità di trasportarmi in un altro mondo, non è degno di essere ricordato.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
200
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantascienza
 
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    04 Giugno, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Viaggiate con la mente!!!

Ero ad un mercatino dei libri usati in un paesino sperduto vicino alla città dove vivo io.
Spulciavo a destra e a sinistra stando attenta ai richiami della moltitudine di libri che avevo davanti.
Qualcuno fra loro spiccò notevolmente ed ecco che mi ritrovai con La storia Infinita fra le mani.
Edizione del 1973, pagine ingiallite, copertina rigida e la storia scritta in due diversi colori: rosso e verde. I capitoli cominciavano con immagini di costruzioni antiche e fantastiche che mi convinsero a comprarlo senza esitare un momento.
Devo però ammettere che mi ha un po' deluso.
Non mi dilungherò in sinossi inutili perché chiunque conosce le vicende della storia infinita.
Dico solo che la storia si divide in due parti: la prima in cui si svolgono le vicende di Atreiu e l'Infanta Imperatrice. La seconda invece narra la storia di Bastiano.
La prima parte mi è piaciuta molto più della seconda. Era scorrevole e avvincente, i luoghi e i personaggi erano caratterizzati alla perfezione, incuriosendo e incitando alla lettura. I dialoghi mi hanno insegnato qualcosa e mi sono entrati nel profondo:

"FA' CIO' CHE VUOI"

"Tutto ciò che accade tu lo scrivi." disse.
"TUTTO CIO' CHE IO SCRIVO ACCADE" fu la risposta.

La seconda parte invece mi sembrava molto "la rivincita dei brutti".
Bastiano entra in Fantàsia e la prima cosa che desidera fare è diventare forte e bello (anche se non credo fosse quello il motivo per cui l'Infanta Imperatrice gli aveva chiesto aiuto). Alcune pagine le ho scorse velocemente perché non riuscivo ad andare avanti fluidamente e rischiavo di incagliarmi senza più venirne fuori.
Bastiano passa da un mondo all'altro, incontra personaggi e luoghi che però sembrano descritti in modo "superficiale" e senza sentimento.
Sembra scritto da due persone diverse e avrei di gran lunga preferito che esistesse solo la prima parte. Ma ovviamente tutto ha qualcosa da insegnare.
.
A parte questo devo dire che è un libro che fa riflettere moltissimo.
Dovrebbero leggerlo tutti, soprattutto la nuova generazione.
Potrò sembrare banale e e Anti-tecnologia ma vi assicuro che non lo sono.
Cerco però di prendere ciò che di buono può dare e lo evito quando mi potrebbe distrarre da cose molto più importanti, come uscire con gli amici, passeggiare col cane, conversare a tavola con i miei genitori e parlare con un estraneo incontrato al parco.
I cellulari, i tablet e i social network disabituano il cervello a FANTASTICARE.
Ed è forse era proprio questo che Ende voleva scongiurare. Il suo messaggio: "Non fate morire Fantàsia" lo si può percepire da ogni pagina, riga e parola che viene scritta e mai libro può essere considerato più attuale di questo.
In modo sottile e dolce ci chiede di raccontare storie, inventare fiabe e ripopolare Fantàsia con i nostri personaggi. Ci chiede di viaggiare con la mente, sognare ad occhi aperti e di perderci nelle fantasie più bizzarre. Questo è il vero balsamo per il cervello e soprattutto per l'anima che soffre perché soffocata in un angolino recondito.
Ed ecco che qui entra in campo la mia visione positiva o forse la mia interpretazione alla seconda parte che, come ho detto non mi è piaciuta.
Ora capisco perché è stata scritta e forse uno dei motivi è che il caro Michael Ende voleva farci capire che basta veramente poco per creare mondi infiniti e incontrare personaggi memorabili e fantastici.

Personalmente amo scrivere ed è una delle più vecchie passioni che possiedo.
Come i bambini piccoli io ho bisogno di raccontarmi delle fiabe per poter sognare e andare avanti. Senza le fiabe mi sento nervosa ed è per questo che sono felice di aver letto questo libro, nonostante non mi sia piaciuto al 100%.
"FA' CIO' CHE VUOI" era un messaggio che voleva mandarmi per spingermi a spaziare con la mente e non rimanere intrappolata dall'ego soffocante e demolitore. Era come se volesse dirmi: "Vedi com'è facile creare? basta veramente poco. Basta fare ciò che vuoi!"

"Tutto ciò che accade tu lo scrivi." disse.
"TUTTO CIO' CHE IO SCRIVO ACCADE" fu la risposta.
Una delle mie frasi preferite in assoluto.
Leggetelo!!!!!!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
200
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
1.5
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
1.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    22 Mag, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Bah!

Flo e Giles sono due orfani che vanno a vivere a Blithe house sotto la tutela dello zio.
Uno zio che non incontriamo mai ma che impone dei limiti nell'istruzione della nipote Florence il quale non vuole che questa impari a leggere e a scrivere.
Ovviamente Flo imparerà DA SOLA non solo a scrivere e a leggere ma impara anche varie lingue tra qui l'italiano e il francese. Suo fratello poi partirà per andare a scuola e l'unica gioia di Flo sarà quella di nascondersi in biblioteca fra i libri.
Un giorno farà la conoscenza di Theo, un ragazzo cagionevole con l'asma che è innamorato di lei e che avrà la pretesa di andarla a trovare tutti i pomeriggi, rendendole ancora più difficile la sua permanenza fra i libri. Però Giles verrà mandato a casa con una lettera in cui consigliano di tenerlo a casa con una istitutrice personale. Flo non potrebbe essere più contenta perché il fratellino è la sua unica fonte di gioia oltre ai libri, ma sarà proprio questo a rendere le cose ancora più complicate.

CONTIENE SPOILER!

Come molti prima di me, anche io mi sono fatta fregare dal titolo!
Ed è una cosa che manda fuori dai gangheri!
Cito la breve sinossi che si può trovare dietro al libro:
"...Perché proprio in quella biblioteca, tra i vecchi volumi di Sir Walter Scott, Jane Austen, Charles Dickens, George Eliot e Shakespeare, si nasconde un segreto che affonda le radici in un passato legato a doppio filo alla morte dei suoi genitori. Una terribile verità che, notte dopo notte, getta ombre sempre più inquietanti sulla vita di tutti."

I libri, protagonisti del mistero, fanno la loro bella parte fino alla metà del libro. Dopodiché tutto viene concentrato sulla tutrice e il rapporto che ha con Flo e Giles.
L'unica cosa che sappiamo dei genitori è che la madre di Flo è morta dandola alla luce, dopodiché il padre si sposa con un'altra donna da cui avrà Giles e poi muoiono lasciandoli orfani.
Stop. Non scopriremo nulla di più perché poi tutto sarà concentrato sulla Tutrice.
Ma andiamo con calma:

La piccola e tenera Flo per tutto il libro fa continue congetture sulla Tutrice che sembra a tutti gli effetti un fantasma: non mangia, sembra non dormire ma veglia e vorrebbe mangiare Giles, cammina sull'acqua, scompare per poi comparire in un altro luogo però si perde nei boschi, compare negli specchi (questo lo vede solo Flo perché Giles sembra non accorgersi di nulla) e spia tutti quanti, quando si mostra in pubblico si mette la veletta davanti alla faccia (per non farsi riconoscere), sembra non ferirsi PERO' quando Flo la butta dentro al pozzo cosa succede? Muore.

Flo è un'assassina a piede libero.
Uccide la tutrice buttandola nel pozzo, addormenta suo fratello, un'altra tutrice muore in circostanze misteriose annegata nel lago e chi c'era con lei? Flo ovviamente.
Usa Theo per compiere l'omicidio e lo lascia morire come una bestia senza dargli l'inalatore e poi lo riporta a casa, perché siccome è a casa da solo nessuno potrebbe mai ricondurre la morte a Flo.
Tutto per cosa? per proteggere il suo fratellino Giles.
Inoltre, all'inizio Flo ficca il naso nella scrivania della signora governante e trova un album di foto in cui in alcune di queste, la testa di una donna è stata tagliata via (per inserirla in un pendaglio).
Fa pensare che la tutrice che vuole rapire Giles sia sua madre ma sapete una cosa?
NON VE LO DIRA' MAI!
Alcuni dicono che sembra che manchi il capitolo finale in cui lo scrittore dovrebbe fare un riassunto per sistemare tutti i buchi lasciati per creare suspance ma UDITE UDITE: non lo fa!
E MO SO C...I VOSTRI!
Della serie: Ma perché devo fare tutto io? Io vi ho dato lo spunto, ora tocca a voi!

A me non da fastidio il finale ad interpretazione, anzi!
Lascia sempre la possibilità di sperare che le cose siano andate in fin dei conti bene.
Qui no! La vera assassina è la morbosa Flo.
Non credo neanche lasci l'amaro in bocca il finale.
Lascia proprio a bocca asciutta!
E in senso negativo! Non si può evitare di colmare alcuni buchi.
Penso che, nel caso in cui uno scrittore volesse lasciare il finale all'interpretazione, il resto del libro non dovrebbe essere lasciato al caso, pieno di buchi e cose che non collimano fra loro.
NON E' UN FINALE AD INTERPRETAZIONE E' UN FINALE FATTO MALE E SCRITTO FRETTOLOSAMENTE!

La tutrice di Giles è sua madre?
Era un fantasma o una persona reincarnata?
E' morta nel pozzo?
Oppure tornerà alla carica?
Flo è pazza?
E' tutta una invenzione del suo cervello malato?
La donna senza testa nelle foto chi diavolo è?
Perché la notte la tutrice voleva mangiare il fratellino?
Chi era quella figura che Flo incontra nel corridoio la prima volta che viene annusata come un segugio?
Di chi era la foto che è scivolata fuori dalla bibbia ed è bruciata nel camino alla fine?
Come ha fatto a camminare sull'acqua la tutrice?
Perché a Flo rimaneva impresso il profumo di gigli?
Perché la tutrice andava sempre sul lago dove era morta la precedente tutrice?
E soprattutto perché riusciva a camminare sul pelo dell'acqua?
Che fine ha fatto l'album di foto e perché sembrava così importante?
Perché se era un fantasma o una reincarnazione, volevi i biglietti che Flo le aveva rubato? Perché non poteva portarselo via e basta?

Premettendo che gli scrittori rubano tutto da tutti, dico io: Proprio Giro di Vite? E' un capolavoro della letteratura. E lui ha preso moltissime cose e le ha mescolate (MALE) con la sua storia.

Il fatto che abbia inventato alcune parole va bene, a me non ha dato fastidio.
In fin dei conti la storia viene narrata dal punto di vista di una dodicenne con grande fantasia e quindi va bene MA visto che stiamo parlando di una storia ambientata fine 1800 bisognerebbe stare attenti al fatto che alcune parole all'epoca non esistevano ma sono state prese dal parlato dei giorni nostri.

Lati positivi? Ce ne sono eccome! La scrittura è scorrevole come sabbia fra le dita, gli intrecci sono carini e la suspance c'è e mette i brividi. Ma questo non sono riuscita ad apprezzarlo a pieno perché ci sono troppe cose lasciate al caso e questo non mi è piaciuto.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    19 Mag, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

VALAR MORGHULIS

"Death is so final. Whereas life, life is full of possibilities."
Tyrion Lannister


Questo è il primo di una lunghissima serie di libri che parla di molte storie. Molte casate. Molte vite che si intrecciano inesorabilmente l'una con l'altra.
Non mi soffermerò a fare un breve riassunto perché sarebbe praticamente riduttivo e inutile.
Mi limiterò a dare un giudizio in base a ciò che mi ha fatto provare, che è una delle cose che so fare meglio.
Questo libro (come la serie del resto) anche se è un fantasy direi che è veritiero.
L'uomo che distrugge per ricchezza e potere. L'uomo che schiaccia il debole per ottenere ciò che vuole. Violenta, uccide, scuoia, impicca, decapita, avvelena e chi più ne ha più ne metta.
Uno degli insegnamenti che ho ricevuto da questo libro e dalla serie tv è sicuramente:
VALAR MORGHULIS. All men must die.
Ovvero: non affezionatevi a nessun personaggio perché vi spezzerà il cuore.
Ebbene si!
George R.R. Martin ha la mania di sorprendere il lettore dall'inizio alla fine, creando un perenne stato di instabilità perché quel personaggio che tanto amavate, il capitolo successivo sarà il più feroce sanguinario della terra o alla meno peggio verrà ucciso brutalmente da qualcuno.
La cosa bella di questa serie (mi riferisco sia al libro che alla serie tv) è la meravigliosa capacità di mettere in luce sia il lato positivo sia il lato negativo dei personaggi.
Non come nelle fiabe in cui questi due aspetti fanno parte solitamente di due personaggi distinti.
Se avete preso fra le mani il primo libro di questa saga e vi siete spaventati del carattere piccolo e le tantissime pagine colme di inchiostro non dovete preoccuparvi.
La scrittura è scorrevole, i dialoghi sono interessanti e i personaggi ben caratterizzati.
Per non parlare della descrizione dei paesaggi: sentirete freddo quando sarete alla Barriera insieme ai confratelli e avrete caldo quando sorseggerete del vino fresco su una terrazza ad Approdo del re.
E' incredibile come la storia e i personaggi ti entrino dentro e diventino parte integrante di te.
Sto seguendo sia la serie tv e sia il libro ma ovviamente il secondo ha sempre la meglio proprio per il fatto che il libro ti da la possibilità di entrare in sintonia con i personaggi, sentire familiari i luoghi e le vicende.
Avvertenze: sentirete la necessità di gettare il libro nel fuoco, prendere un aereo e andare a dare due pugni in faccia a Martin. Non scoraggiatevi! E' normale e ci siamo passati tutti e nonostante questo sentirete comunque l'impellente desidero di continuare la lettura.
E' strano l'effetto che fa questo libro. Crea dipendenza e non sto scherzando.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    28 Aprile, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Il segreto del Bosco Vecchio

Eccoci qua dopo mesi che non prendo un libro in mano a scrivere la recensione del libro di Buzzati.
Premetto che non avevo letto nulla di questo autore e che ho comprato il libro in un momento in cui avevo necessità di immergermi nella natura (almeno psicologicamente).
E' sicuramente una storia che va ad interpretazione personale e ci si potrebbe perdere in discussioni eterne. Pieno di metafore e simboli, ti porta nel mondo "fantastico" del Bosco Vecchio.
Ultimamente, forse per il periodo che sto passando, forse per la poca stima che ho nei confronti del genere umano, mi balenava in testa la costante sensazione che "siamo sempre i soliti che roviniamo tutto"
Ebbene si, siamo quelli che per rabbia e per frustrazione vediamo complotti dietro ogni angolo.
Siamo quelli che se hanno la possibilità di stare bene cercano sempre il male.
Siamo quelli che cercano di distruggere il lato infantile e genuino delle persone.
Siamo quelli che pur di seguire gli schemi faremmo piazza pulita del mondo circostante.
"I geni" sono personaggi incredibili, i custodi degli alberi che sono in grado di trasformarsi in persone per poter comunicare e "adeguarsi" al mondo esterno. E' riuscito a rendere l'dea che voleva dare dell'aspetto umano, sempre pronto a distruggere ciò che non conosce o ciò di cui ha paura.
Buzzati è riuscito a dare voce al bosco, agli animali e al vento con incredibile maestria.
L'ho trovato attuale e veritiero. La scrittura è paragonabile alla poesia perché le parole scorrono come musica. Lo consiglio vivamente a tutti perché fa pensare.
E a mio avviso un libro che fa pensare è un libro che bisogna leggere!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
230
Segnala questa recensione ad un moderatore
Racconti
 
Voto medio 
 
1.5
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
1.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    04 Febbraio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

la solita bastian contraria..

Domenica sera ho iniziato questo libro e ieri sera l'ho chiuso (PER FORTUNA) e spero di dimenticarmene presto.
Il genere distopico non è fra i miei preferiti, non per chissà quali ragioni, ma possiamo accendere il telegiornale per trovarsi dentro alla realtà dei nostri giorni che non differisce troppo dal genere distopico.
Questo genere tendo ad evitarlo perché di negatività e schifezza ce n'è anche troppa, ma me l'avevano regalato quindi non potevo lasciarlo li.
Lo so, forse la prendo nel verso sbagliato ma non me ne frega nulla!
Così come 1984 anche questo "romanzetto", ("etto" perché sono solo 200 pagine), è brutale e violento psicologicamente.
Dei ragazzini, causa incidente aereo, sono costretti in un isola deserta.
Da subito si formeranno gerarchie: il più figo, lo sfigato, il pazzo, i deficienti, i cacciatori e la bestia.
Dovranno cavarsela e presto inizieranno i primi "massacri" ai maiali, dopo di che non contenti, si passerà alla caccia al ragazzo.
Ebbene si, i gruppi si divideranno, la pazzia e la stupidaggine che solo l'uomo (grande o piccolo) può covare, degenererà nel caos e nella distruzione.
Certo, perché? Potevamo forse aspettarci che fossero diversi i comportamenti? Ovvio che no, non sarebbe diventato un Classico.
Potevamo forse aspettarci che ci fosse qualcosa di costruttivo? Ma stiamo scherzando?
Mi ha fatto arrabbiare, mi ha stancato, mi ha innervosito e a volte mi ha fatto saltare pagine.
Non so perché tutto questo fastidio, forse perché non c’è nulla di diverso da ciò che sentiamo tutti i giorni tranne che non siamo in un’isola deserta.
Mi ha dato sensazioni brutte, negative, tristi.
Non mi ha lasciato nozioni, ne conoscenza in più di quella che già avevo acquisito dopo 29 anni di vita. Bensì la solita stessa solfa, trita e ritrita della stupidità umana (non di tutti ovviamente, non voglio fare di tutta l’erba un fascio!!).
Questi ragazzini che si comportano come bestie feroci.
Caccia al più debole, riti e cantilene inquietanti.
L’uomo che si trova braccato finalmente come se fosse un maiale. BAD KARMA!!!
Mi ha disturbato e forse è questo il motivo per cui un classico viene ritenuto tale.
(Lo penso davvero? adesso lo metto in dubbio!)
Questa tipologia di libri arrivano violenti dentro al cervello e te lo tengono sconquassato per svariati giorni.
Sviluppando il lato pragmatico, posso solo dire che la narrazione è spesso lenta e con lunghe descrizioni dell’isola. Un po’ per girare intorno alla storia di questi ragazzini.
I personaggi sono quelli standardizzati che ho elencato sopra: il protagonista eroe, lo sfigato che si rivela l’unico che ha buon senso ma che fa sempre una brutta fine, il cattivo, gli sgherri del cattivo e via dicendo.
Nessuna empatia ovviamente, non c'è tempo per crearla perché la storia è già conclusa.
Fai solo a tempo a provare odio e rabbia e sinceramente non vedevo l’ora di finirlo.
Lo consiglierei?
Dicono che essendo un classico, va letto, anche se non piace.
Io non sono proprio d’accordo.
UN LIBRO a prescindere dal classico, va letto se sai che ha qualcosa da comunicare.
E questo non lo consiglierei.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
230
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    03 Febbraio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Una bella fiaba

Questa è la storia di Viana di Rocagrìs, una nobil donna di Northia.
Northia verrà conquistata dai barbari, i cavalieri periranno in battaglia e loro saranno costrette ad andare in sposa ad un capo barbaro scelto da Harak, il nuovo Re.
Ma Viana, una bellissima dama con educati modi di corte, dimenticherà tutto per andare a vivere nel Grande bosco e scampare dalla terribile sorte.
Harak la perseguiterà e lei tenterà di ucciderlo, ma un'antica leggenda diventa realtà e si scoprirà che il capo dei barbari ha un segreto in serbo.
Per sua fortuna però, il destino vuole che incontrerà Lupo, un nobile di Northia che tempo addietro perse le terre e il titolo nobiliare a causa di una disputa con il Re, che le insegnerà a combattere.
Così Viana, si trasformerà in una bellissima guerriera, incontrerà un amore bellissimo e vivrà in mezzo ai boschi in attesa di vendetta.

Non avevo mai letto nulla di questa scrittrice e dopo tante delusioni, lei mi ha fatto vedere la luce in fondo al tunnel.
Una meravigliosa donna con una bellissima fantasia che ci porta nel suo mondo fatto di Fiabe e leggende.
Non avrei mai voluto finirlo, il suo modo di narrare le vicende non risultano mai noiose, bensì scorrevoli e accattivanti.
I personaggi sono ben caratterizzati, la magia è palpabile.
Vivi insieme ai personaggi in una simbiosi incredibile provando con loro rabbia, frustrazione, paura e risate.
Mi ha anche commosso!
Lei è famosa per "Due candele per il diavolo" ma sinceramente non avevo sentito parlare neanche di questo libro, ad essere sincera.
Ho letto che è amatissima dai ragazzi e i suoi libri vengono venduti tantissimo e posso capire il perché.
Quando si chiude il libro, si ha la sensazione di aver toccato con mano un mondo reale e magico allo stesso tempo, trasmette qualcosa, non ti lascia a bocca asciutta e con un pugno di mosche in mano (Come mi è capitato ultimamente).
Lo consiglio vivamente a tutti.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
180
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    27 Gennaio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Che fatica!

Mi farò odiare da tutti gli amanti di questo libro, ma grazie a dio non siamo tutti uguali e questa è la mia più sincera opinione.
Questo è il secondo libro della trilogia e devo dire che mi ha un po deluso.
Non è di facile lettura, un po macchinoso e spesso mi sono dovuta forzare, tanto che questo ha creato una sorta di resistenza inducendomi ad abbandonare il libro varie volte.
Giunta alla fine non ho pensato "Wow che figata" bensì "Per fortuna che l'ho finito".
La storia si svolge nel nostro mondo dove entra in scena Will, che sarà fondamentale quanto Lyra nella conclusione di questa storia.
Balzeranno da un mondo all'altro per proteggersi dai "grandi" perché i pericoli per questi due vengono da tutte le parti.
Verremo a conoscenza di altri personaggi interessanti, come per esempio la scienziata Malone che ho trovato molto carismatica e complessa allo stesso tempo.
Però per quanto riguarda tutto il resto, spesso mi sono domandata dove cavolo voleva andare a parare.
Non perché l'ho trovato banale ma perché era macchinoso, meno scorrevole del primo e sicuramente meno avvincente.
Dov'è finito Yorek? Che fine ha fatto la ragazza combattente? Dove diavolo è finita tutta l'avventura meravigliosa che ho vissuto nel primo?
Volatilizzata!
Non so come mai, ma l'entrata degli angeli in questo libro mi è parsa anche un po troppo... banale!
Non so se mi spiego.
Ho capito caro Pullman a chi vuoi fare la critica si.
Non ti preoccupare che anche senza gli Angeli era comprensibile.
Piena di personaggi, pieno di vicende che si incastrano e si mescolano fra loro, è stato come guardare una foto di "Dov'è Waldo" , dove ognuno ha il suo ruolo ma tutto è un po confuso e devi trovare l'ago nel pagliaio.
Un formicaio praticamente.
Ma d'altro canto si capisce che è il preludio alla guerra, quindi sono come i lampi in lontananza che preparano il cielo alla tempesta.
Spero vivamente che il terzo sia migliore altrimenti andrà a finire fra i Libri da scambiare al più presto!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    13 Gennaio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

la bussola d'oro

Ultimamente tendo a meravigliarmi sempre più spesso quando mi trovo fra le mani un libro che da soddisfazione e credo sia una cosa tristissima.
Nel mare di libri che le librerie e le biblioteche ci propinano non sempre c'è del buono (classici a parte ovviamente).
Le novità sono spesso poco approfondite creando quindi una sorta di torpore, noia e che una volta chiusi e riposti in libreria tendono a non lasciare nulla.
Oppure capita di trovare quelle novità che ti catapultano in un mondo stupendo, talmente scritto bene che è reale e materiale, e trovare libri che entrano nella seconda categoria è come cercare un ago in un pagliaio, soprattutto ultimamente.
Ma di questo do la colpa a me, forse non sono in grado di vedere, non lo so.
La bussola d'oro è uno di quei libri che ti risucchiano completamente in una dimensione parallela, ti assorbono nella loro magia, ti ammaliano con i suoi personaggi e ti fa perdere il senso della realtà.
Non pensavo che sarei tornata a provare sensazioni di questo genere, pensavo che nulla potesse essere paragonato alla sensazione che altri fantasy mi hanno fatto provare e invece.......
Mi è piaciuto moltissimo, l'ho letto velocemente senza rendermene conto, ho cercato di rallentare il più possibile, ho tentato di godermi i minimi dettagli, non volevo fare lo stesso errore che ho fatto con Harry Potter o il Signore degli Anelli.
Non ci sono comunque riuscita, più facevo resistenza e più il libro mi tirava a se.
Allora ad un certo punto non ho potuto fare altro che godermi la storia con Lyra e il suo daimon, con Iorek e Jhon Faa nelle terre freddissime del nord di questo mondo fantastico ed infinito.
La scrittura è scorrevole e piena di dettagli e vicende che ti tengono attaccato al libro, l'interesse che si prova per questa storia è costante ad alti livelli con picchi di enorme suspance e mistero.
Mi ha commosso, mi ha fatto ridere, mi ha fatto pensare e non vedevo l'ora di scrivere la recensione per poterlo consigliare a tutti.
Veramente bello.....Forse si era già capito senza che specificassi no?

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
220
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantascienza
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    07 Gennaio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

UNA VIOLENZA PSICOLOGICA NECESSARIA

Prendere a calci dritto nella bocca dello stomaco, pugni e spintoni fino al sangue e non contento buttato giù per un dirupo a morire.

PROBABILI SPOILER

Questo è l'effetto che questo libro ha fatto su di me.
Evito inutili riassunti perchè chi lo conosce sa bene di cosa parlo e chi invece non lo conosce, necessita di prenderlo in mano e leggerlo senza sapere di cosa si tratta.
Questo libro mi è stato regalato per natale insieme ad altri e fra tutti ho scelto lui.
L'ultimo libro del 2013 ed è così che ho finito il mio anno libresco: COL BOTTO!
Non avevo idea di cosa parlasse e non mi sono neanche mai interessata, non ho mai letto una recensione, l'ho preso in mano e senza aspettative, mentre lo leggevo andavo incontro alla storia.
Scrittura scorrevole che si fa leggere d'un fiato, attuale nei contenuti e nello stile, interessante e carismatico nella narrazione.

La cosa che più mi ha spaventato è stato quando mi sono documentata sulla storia di Orwell e del perché ha scritto il libro.
Il Grande Fratello è esistito veramente, Orwell fa riferimento a fatti che stavano realmente accadendo e che erano accaduti.
Modificare il passato continuamente, cancellare identità e persone per aggiornare il presente, camminare eretto e sempre vigile nella retta via, essere sempre e costantemente bombardati di immagini e slogan e Braccati alla paura di essere uccisi anche per un semplice tic o una parola sbagliata durante le ore di sonno.
Questo libro mi ha spiazzato, sconvolto, demoralizzato e violentato.
Non appena ho finito di leggerlo sono dovuta uscire a discuterne perché ero troppo scossa.
Fino all'ultima riga ho sperato nel lieto fine, fino alla fine ho sperato nel trionfo dei buoni ma proprio all'ultimo ho ricevuto la mazzata più forte.
Anche scrivere la recensione non èstato facile, varie volte mi sono ritrovata davanti al pc alla ricerca di qualcosa da dire ma non riuscivo mai a trovare le esatte parole per descrivere ciò che mi ha lasciato questo libro.
La cosa terrificante è che è attuale e se pensiamo che siamo schedati per qualsiasi cosa: dalle tessere del bus, dalle carte fedeltà dei supermercati, da tutti i siti in internet, se pensiamo che col telefono possono localizzarci ovunque......
Se penso a tutto questo mi vengono i brividi....
Se penso che questo libro potrebbe essere una delle possibilità....
Terrificante.
Bellissimo e NECESSARIO da leggere almeno una volta nella propria vita, per alzare la testa e rendersi conto di cosa potrebbe accadere!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore
Scienze umane
 
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    06 Gennaio, 2014
Top 100 Opinionisti  -  

Camminare

“I went to the woods because I wanted to live deliberately,
I wanted to live deep and suck out all the marrow of life,
To put to rout all that was not life
and not when I had come to die Discover that I had not lived.”

Un breve saggio di neanche 60 pagine che a mio avviso, anticipa "Walden, ovvero la vita nei boschi" di questo splendido scrittore di nome Thoreau.
Colui che un giorno parti per andare nella foresta e tornò dopo due anni.
Questo saggio, breve e denso di significato parla di come la nostra vita sta andando alla deriva.
Scritto nella metà del 1800 è comunque precursore e il suo pensiero rimane attuale e crudo.

"Se sei un uomo libero, allora sei pronto a metterti in cammino"

Un grido di aiuto nella speranza che qualcuno percepisca che stiamo affondando, che il progresso non ha fatto altro che demolire le foreste e il verde di cui l'animo umano ha bisogno di nutrirsi costantemente per rigenerarsi.
Sono convinta che chiunque soffra di ansia, stress o attacchi di panico, al giorno d'oggi è difficile trovare persone che non ne soffrono, e questi mi daranno ragione quando dico che la natura è ciò di cui abbiamo bisogno per trovare la nostra essenza.
Camminare in un bosco, nuotare nel mare, passeggiare in campagna sono tutte attività che l'uomo cerca per staccarsi dalla vita caotica e frenetica che abbiamo oggi.
Questo libro, scritto ormai secoli fa, è attuale e veritiero, a volte anche inqueitante.
Quanti di noi possono camminare in un bosco senza incontrare strade, autostrade, o case per un ora? Pochi ormai e questo perchè stiamo distruggendo l'unica fonte di benessere che ci permette di rigenerare lo spirito la mente e il corpo: la natura.

"

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
200
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    22 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

L'isola di Artù

Una storia complessa quella di Arturo, un bambino orfano di madre e con un padre particolare: sfuggente, scontroso ed egocentrico, per non parlare del suo costante senso di insoddisfazione che lo porta sempre ad essere "un'anima in pena".
Antonio cresce da solo (a parte l'aiutante del castello che gli insegna a leggere), non ha regole, non va a scuola e vive nel castello dei Gerace nella quale nessuna donna può entrare.
Ci troviamo nella bellissima Procida, l'isola di Arturo che è sinonimo di solitudine, come una nave che solca i mari della fantasia di Arturo.
Sarà sempre la fantasia a portare Arturo ad idealizzare il padre, vedendolo come un Re, un valoroso condottiero a cavallo della vita.
Tutto procede nella normalità, fra scoperte dell'isola e letture di libri finchè un giorno suo padre, torna da Napoli con Nunziata, una ragazza a che entrerà nella vita di Arturo con un impatto emotivo violento.

Ho voluto leggere questo libro perchè mi incuriosiva, ne avevo sentito parlare benissimo, forse troppo e mi sono creata delle false aspettative che hanno reso la mia lettura abbastanza difficile.
Ne ho sentito parlare come "la bella infanzia di Arturo, fra magia e fantasia, a volte misteriosa e imprevedibile".
Parto dicendo che di magico non c'è nulla!
Dell'infanzia magica e fantasiosa dei bambini c'è ben poco, spesso ho fatto fatica ad andare avanti, quasi si creasse tra me e il libro una sorta di resistenza che mi obbligava a prendere respiro.
Ebbene si, io ho odiato il padre, l'ho odiato visceralmente.
Nel momento in cui questo compariva iniziavo a sbuffare, a roteare gli occhi e poco mancava la bava alla bocca dalla rabbia.
Arturo, lasciato solo, si è cresciuto grazie alla compagnia dei libri con i quali ha nutrito la sua infanzia ma che non appena è diventato ragazzo ha capito quanta illusione nelle sue visioni ci potessero essere realmente.
Mi ha intristito e mi ha fatto arrabbiare.
Per non parlare dell'unico momento in cui il libro ha iniziato a decollare, cioè quando la dolcissima Nunziata entra a fare parte della vita dei due, in cui è successo di tutto.
Lei, unico personaggio degno di nota nella storia, porta un raggio di sole nella vita nuvolosa di Arturo.
Le sue immagini da credente in cui parla della morte mi hanno fatto respirare e mi hanno portato un velo di serenità.
Ma nel momento in cui compariva di nuovo suo padre, ecco che avrei fatto volare il libro fuori dalla finestra.
Il mio odio tornava alla carica creando una lotta infinità con il mio istinto di liberarmi del libro.
Ho fatto fatica! Si tantissima fatica perchè della magia della fanciullezza non c'è nulla.
Della fantasia dei ragazzini c'è pochissimo!
C'è solo l'amara consapevolezza che le donne sono state fatte per cucinare e procreare, che i bambini sono bambini finchè non crescono e si rendono utili, che il padre è libero di trattare la moglie in malo modo e senza rispetto e che tutto ciò che di bello può esserci nella vita viene macchiato dalla presenza degli adulti.
Riflettendo qui e ora, se lo consiglierei o no, ammetto che per la prima volta non saprei cosa rispondere.
Però c'è da dire che sono contenta di averlo letto, perchè ero curiosa di scoprire cosa questa scrittrice avesse in serbo per me.
Ovviamente non posso dire che è scritto male perchè direi una bugia, non posso affermare che non mi ha lasciato nulla perchè mi ha fatto riflettere, non posso dire che non è una bella storia perchè mentirei.
Ma l'ho trovata cruda, difficile da digerire e non per tutti.
Lo rileggerei solo per alcune cose che ha scritto e che mi hanno messo serenità:

"Il giorno che ogni uomo avrà il cuore valoroso e pieno d'onore, come un vero re, tutte le antipatie saranno buttate a mare. E la gente non saprà più che farsene, allora, dei re. Perchè ogni uomo, sarà re di se stesso."

"Si, per la morte, un uomo grasso e un guaglione, son tutti uguali. Per lei sono creature!

... alla fine però verrà il giorno che le famiglie si riuniranno tutte quante un'altra volta, nella vera festa eterna!
...chi si prende paura della morte sbaglia proprio, perchè quella è un travestimento, mica è altro; che a questo mondo, apposta, ci si fa vedere bruttissima, come fosse un lupo; ma invece là nel Paradiso ci si farà vedere al vero, che tiene una bellezza di Madonna, e difatti là cambia pure il nome, che non si chiama più Morte, ma Vita Eterna. Che là nel Paradiso, veramente, a dire quella parola Morte, nessuno ti capisce.
... ma si capisce che là nel Paradiso ci si riconosce senza nemmeno dire il nome, le parentele si vedranno scritte in fronte! E tu pure à ritroverai tua madre e potremo stare tutti quanti insieme, fare tutta una famiglia."

Buona lettura!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore
Classici
 
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    15 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

Al cuor non si comanda..

"Il pensiero di ciò che stava abbandonando gli era insopportabile, diede ancora uno sguardo al mendicante "Oh, come sei da invidiare!" esclamò "Tu puoi ancora nutrirti della tua elemosina di ieri, non così io della mia felicità di ieri".

"Un cuore che cerca, sente che gli manca qualcosa; ma solo il cuore che ha perduto sento cosa gli manca."

Se dovessi riassumere il libro in una frase credo sarebbe: "Al cuor non si comanda"
Mi sono avvicinata a questo libro per puro caso e come al solito ne sono rimasta sbalordita.
Mi sono meravigliata molto per il tipo di scrittura attuale e per nulla complicata, che rende la storia scorrevole e piacevole da leggere.
I personaggi sono ben caratterizzati, anche se spesso ho notato una sorta di semplicità nella descrizione delle personalità, sono molto lineari e ben inquadrati quasi fossero tessere di un puzzle che si devono per forza incastrare perfettamente tra loro, altrimenti la storia non avrebbe senso.
L'ambientazione molto bella e come molti romanzi dell'epoca, saturi di vegetazione, dove il verde e i fiori la fanno da padrone.
Passiamo alle considerazioni personali.
L'ho letto mezzo in e-book (quando andavo fuori casa) e mezzo cartaceo e sconsiglio vivamente l'edizione della Giunti mentre consiglio quella della Oscar Classici Mondadori.
Il motivo è che nell'edizione della Mondadori, trovo abbiano usato termini più "romantici" e meno banali.
Quando leggevo l'edizione della Giunti mi sembrava di leggere una storia abbastanza banale e priva di sentimento.
Ma ovviamente è una considerazione personale.
Appena l'ho finito sono rimasta abbastanza senza parole nonostante il finale fosse abbastanza scontato (tranquilli, non rivelerò nulla!!), nel momento in cui mi sono messa davanti al pc per scrivere il mio parere mi sono trovata priva di giudizio.
Al momento non sapevo se mi era piaciuto oppure no, se mi aveva sconvolto o lasciata indifferente.
Tant'è che ho aspettato, ho lasciato sedimentare fino ad oggi.
E' una storia abbastanza semplice, a volte superficiale/contenuta, alcuni attimi di vita che sarebbero stati pieni di disperazione e tragedia nella normalità, si sono sviluppati come implosioni silenziose e personali, vietate al lettore e lasciate all'immaginazione.
Tutto gira intorno alla salvaguardia delle apparenze e fin dall'inizio il presagio di tristezza incombe e ti accompagna fino alla fine.
Ti fa rimanere sempre con le "antenne alzate", pronte a captare e assorbire momenti forti in crescendo, ma questo avviene inutlmente.
Ebbene si!
Solo alla fine capisci che tutto accade con linearità e senza picchi di disperazione o picchi di felicità.
Tutto sostenuto, come se il lettore e i personaggi insieme, fossero spettatori della storia che si sta leggendo e accetano ciò che arriva senza farsi travolgere ma facendosi passare attraverso.
Mi è piaciuto moltissimo, soprattutto per questo stile così diverso dalle aspettative, pieno di poesia e verità attualissime.
Non l'ho trovato un "inno al tradimento" tanto meno scandaloso o sconveniente (come ho letto anche altrove).
Per me è semplicemente il messaggio chiaro e ben definito che al cuore non si può comandare.

"Ma perchè prendere le cose tanto sul serio? E' forse per l'eternità tutto ciò che facciamo? Non ci vestiamo forse la mattina per spogliarci la sera di nuovo? Non partiamo per tornare? E perchè non dovremmo desiderare di riposare accanto ai nostri cari, non fosse che per un solo secolo?"

"Io credo che l'essere umano sogni solo per non smettere di vedere. Potrebbe capitare benissimo che un giorno la luce interiore uscisse da noi cosicchè non ne occorressero più altre."

"Nulla è più sicuro dell'arte per sfuggire al mondo e nulla è più sicuro dell'arte per unirsi ad esso."

"....cioè che l'immagine dell'uomo è l'unica che porti impressa in se, e in modo eccellente, la somiglianza con Dio. Ciascuno si occupi di ciò che lo attrae, gli da gioia e gli sembra utile; ma il vero studio dell'umanità è l'uomo."

"Ci lasciamo rinfacciare i nostri difetti, per essi ci lasciamo punire e sopportiamo pazientemente ogni sorta di guai; ma se solo dobbiamo rinunciarvi, perdiamo la pazienza."

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
230
Segnala questa recensione ad un moderatore
Poesia straniera
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    06 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

La Ballata del vecchio Marinaio e altre poesie

“The body,
Eternal Shadow of the finite Soul,
The Soul’s self-symbol, its image of itself.
Its own yet not itself.”

Coleridge questo sconosciuto,( per me ovviamente) capita nelle mie mani casualmente in un pomeriggio in solitudine per la libreria, mentre mi facevo guidare dalle voci dei libri.
Sfogliando le pagine, spiando qualche frase e parola e mi sono immersa in frammenti di vita, natura amore e morte ed è stato proprio questo libro a tornare a casa con me.
Con una bellissima immagine in copertina, il libro inizia con “La Ballata del Vecchio Marinaio” della quale non mi sarei stancata mai di leggere.
Molto evocativa e a volte inquietante, di facile immedesimazione, letta d’un fiato mentre mi assaporavo contenuto e metafore.

“… Farewell, farewell! But this I tell
To three, thou Wedding-Guest!
He prayeth well, who loveth well
Both man and bird and beast.
He payeth best, who loveth best
All things both great and small;
For the dear God who loveth us,
He made and loveth all.”

A scuola ci insegnavano a leggere le poesie e ad analizzarle, cercando di capire cosa il poeta volesse trasmetterci.
Dovevamo rispondere a domande prestabilite, fatte ogni anno ad alunni annoiati che di poesia non ne volevano sapere.
Ed è grazie alla scuola che dalle poesia ho sempre cercato di camminare distante.
Le poesie non si possono analizzare razionalmente, la poesia se ha da trasmettere lo fa con la voce del poeta che entra dentro di te attraverso i secoli, sedimenta e fa sbocciare sensazioni.
Non si può analizzare tutto nella vita, tanto meno le poesie e questo l’ho capito adesso, leggendo Coleridge.
Essendo tutti diversi e in fasi diverse della vita, ciò che arriva a me sarà sicuramente diverso da un’altra persona che legge la stessa poesia nello stesso momento.
L’arte, intesa come quadro poesia o libro o scultura deve arrivare alla pancia, deve riuscire a trasmettere qualcosa e soprattutto troverà giusta collocazione solo se chi ha davanti è pronto a coglierne il significato.
In caso diverso, di quel quadro, poesia, scultura o libro non rimarrà nulla.
La guida/Insegnante può dirvi dov’è stata fatta il significato generale, come e con che materiali, chi l’ha fatta e chi era, ma non potrà mai dirvi cosa provare nel momento in cui guardate l’opera.
Questo è successo a me con la poesia.
Se dovessi descrivere le poesie di Coleridge sarebbero il riassunto (un riassunto scritto molto bene!!) della mia vita.
La mia strada fatta di ostacoli e momenti felici, necessità di circondarmi nella natura e di amare ed essere amata.
Domande sulla morte e paura di morire.
Dubbi sull’esistenza di Dio e la ricerca di una spiritualità fatta su misura.

“What never is, but only is to be
This is not life: -
O hopeless Hope, and Death’s Hypocrisy!
And with perpetual promise breaks its promises.”

“… And all the City silent as the Moon
That steeps in quiet light the steady vanes
Of her huge temples.”

Evoca immagini senza tempo, immagini oniriche che emergono da un’anima ignota e profonda.
Parla di cose che tutti proviamo e che tutti cerchiamo, mentre come formiche ci affaccendiamo credendo di avere tempo per fare tutto.

“…Nature! Sweet nurse, O take me in thy lap
And tell me of my Father yet unseen,
Sweet tales, and true, that lull me into sleep
And leave me dreaming.”

Unica nota negativa, non da poco, è che S-consiglio vivamente questa edizione.
La traduzione, secondo me è stata fatta con i piedi ed è per questo che vi ho riportato pezzi di poesia in inglese.
La traduzione rovina le metafore sistemando punteggiatura e la disposizione delle parole a piacimento del traduttore.
Cosa che mi avrebbe fatto scaraventare il libro fuori dalla finestra.
Leggendole in lingua originale, non si perde nulla e si assorbe completamente l’atmosfera, comprendendo in pieno ciò che Coleridge voleva trasmettere o meglio, comprendendo ciò che mi ha voluto trasmettere.
Non ho mai recensito un libro di poesia perché non ne ho mai letto uno in vita mia, mi sono messa in gioco cercando di far trasparire ciò che ho provato.
Forse non sarà completa, forse non è il modo esatto di recensire un libro di questo genere, ma spero di aver incuriosito qualcuno che come me è sempre stato scettico nei confronti della poesia.
Buona lettura.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
SCONSIGLIO QUESTA EDIZIONE.
Trovi utile questa opinione? 
250
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    04 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

zombiezombiezombie

Eccoci qui con un altro libro zombie fra le mani.
Chissà perchè questo genere mi attira paurosamente a se come il miele con le api.
Questo libro, primo di una trilogia, ha una storia molto semplice e se si vuole abbastanza scontata.
L'epidemia che scoppia, la gente intontita che non sa se credere alla tv o a ciò che vede, gente comune che si improvvisa cecchino esperto, armi che spuntano dal nulla e via dicendo.
Voi chiederete: e allora perchè continui a leggere queste storie?
La risposta è semplice: l'adrenalina che si prova quando si scende in battaglia è impagabile, gente che si ammazza, correre il più veloce possibile perchè braccati da umani affamati, ricerca del cibo, sopravvivenza, pazzia che dilaga e via dicendo.
Solitamente questi libri vanno tutti in crescendo.
Scoppia il virus, tutti impazziscono e ognuno diventa animale che cerca di sopravvivere fra altri animali.
L'istinto primitivo che esce fuori.

Ho letto molti libri sugli zombie e moltissimi dei quali vengono scritti dal punto di vista di militari o medici o chimici che studiano il virus.
Speravo di trovare qualcosa di diverso e così non è stato.
Il libro esordisce con intercettazioni fra alte cariche che in sostanza si dicono "cosa diavolo sta succedendo?" "non lo so il governo non vuole che la notizia venga fuori" "mandiamo i militari che spaccano il mondo e salvano la terra!" "no, non diciamo ancora nulla a nessuno che magari nessuno se ne accorge che la gente resuscita nonostante 25 pallottole in 25 parti diverse del corpo" "Oddio ho paura!" blablabla..
Questo non è diverso.
Le uniche varianti sul tema sono:
1) la localizzazione, perchè il virus parte dall'Africa.
2) ci sono due tipologie di zombie, normali e feroci.

La scrittura, fortunatamente è scorrevole e, a parte i casi in cui ci sono le intercettazioni che trovo noiose e inutili, il romanzo scorre via velocemente.
Quoto quello che ha detto Donatello92 sulla giovane età di Z. A. Recht, che a 23 anni ha scritto un libro carino con seguito.
Spezzo una lancia in suo favore: ho letto una valanga di libri sul genere ed è possibile che sia abbastanza satura.
Inoltre Epidemia Zombie è stato scritto nel 2006 quindi, facendo qualche calcolo, se lo avessi letto all'epoca mi sarebbe piaciuto molto.
Purtroppo però l'ho letto in questi giorni e non ho trovato nulla di particolarmente entusiasmante dal punto di vista della trama.
Lo consiglio perchè nonostante tutto questo, che è parte del mio modesto giudizio, può piacere soprattutto a chi è alle prime armi o a chi non è mai sazio di libri zombie.
Lo sconsiglio a chi vuole qualcosa (ovviamente sul genere) di VERAMENTE pauroso e adrenalinico.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Trovi utile questa opinione? 
210
Segnala questa recensione ad un moderatore
Religione e spiritualità
 
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    03 Dicembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

Manuale di scrittura creativa

Alla ricerca di spunti per scrivere, mi sono imbattuta in casualmente in questo manuale di scrittura creativa.
Non fatevi ingannare dal titolo, non è nulla di trascendentale e la parola Zen non è altro che una calamita per chi sta cercando qualcosa di profondo in senso artistico/personale.
Premetto che non sono una scrittrice di professione, ma scrivo da quando ho imparato a scrivere.
Diari su diari, riflessioni, poesia e filastrocche hanno sempre accompagnato la mia vita essendo sempre stata una bambina/ragazza/donna che riesce ad esprimersi meglio con la scrittura che a voce.
Ogni volta che mi sentivo giù la scrittura era mio unico confidente e consigliere sincero.
Quando sono confusa e scrivo, tutto diventa chiaro e limpido.
Quando sono felice e scrivo è un modo per ricordare e quando non riesco a fare altro che pensare in rima scrivo filastrocche o racconti.
L'unico problema per me, è che non mi sono mai impegnata seriamente in questa cosa.
La scrittura, come dice Natalie Goldberg, è come la corsa.
Per scrivere bene bisogna allenarsi (oltre che leggere tanto), fare fatica e accettare che a volte non si hanno idee per andare avanti ma bisogna continuare ad allenarsi.
Questo libro, scritto in modo semplice e diretto, spesso divertente e leggero è un ottimo Manuale che aiuta chi come me, ha bisogno di stimoli esterni e diversi per affrontare la propria interiorità e la propria passione per la scrittura.
Non ti insegna a scrivere un libro, quindi se state cercando un libro che vi dica come e dove cercare i personaggi, come strutturare una trama e come fare i dialoghi, sappiate che questo non fa per voi.
Ovviamente di questi dettagli tecnici ne parla, ma vi assicuro che creare una storia per poi pubblicarla, non è il fine principale di questo libro.
Innanzitutto parla della scrittura come un mezzo per affrontare e tirare fuori il proprio potenziale, la propria ispirazione, i propri sogni, i dolori e le gioie per poterli poi rileggere, accettarli e lasciarli andare.
Fornisce vari spunti di riflessione e apre la visione di chi è limitato a scrivere di se stesso (caro diario oggi mi sono svegliata, ho fatto colazione, ho lavato i denti blablabla).
Ovviamente, come dice lei siamo esseri viventi che mutano costantemente e se riusciamo a capirlo si aprirà una porta sull'infinito e avremmo sempre qualcosa da scrivere.
Ci sono sempre quei momenti in cui si ha voglia di scrivere, solo per il gusto di vedere l'inchiostro blu che riempie il foglio bianco, ma non si ha nulla di interessante da dire. Ci si annoia e ci si giudica male, perchè ci si ripete e non si vede oltre al proprio naso.
A volte capita, è normale.

"Tenere la mano in movimento, non cancellate, non preoccupatevi dell'ortografia, della punteggiatura e della grammatica, perdete il controllo. Non pensate, non fatevi invischiare dalla logica, puntate alla giugulare. Se scrivendo viene fuori qualcosa che vi fa paura o vi fa sentire esposti, tuffatevici dentro. Probabilmente è carico di energia."

Ed ecco che arriva lei, che con una semplicità incredibile, come fosse un bicchiere d'acqua da bere, ti sforna spunti di riflessione, domande da porti (a cui prima o poi nella vita bisogna darsi risposta), elenchi da fare e esercizi interessanti.
Quando lo leggevo spesso mi dicevo "E' vero! Perché non c'ho pensato?" e mi mettevo subito a scrivere tonnellate di pagine, andavo fuori a fare passeggiate per accorgermi dei dettagli e delle sfumature, vivevo l'uscita o la festa o la cena fuori come qualcosa di cui poter scrivere.
So che sembra banale ma è come se avesse aperto una porta dentro di me e mi avesse fatto rivedere le cose con occhi diversi.
Un modo diretto e semplice per fare in modo che ci si abitui della propria voce interiore.
Ha portato un bellissimo paragone con la meditazione: ci si siede su un cuscino da meditazione (detto zafu), ci si concentra sulla respirazione e si osserva qualsiasi emozione che affiora senza farci travolgere.
Scrivere è uguale, qualsiasi cosa spunti dal nostro io, scriviamola e andiamo avanti senza paura di ciò che rappresenta.
Trovo questa similitudine molto bella e azzeccata.
Credo che scrivere sia come il quadro per il pittore e da quando ho letto questo libro mi sento un'artista.
Un artista che che riempie pagine di inchiostro e crea l'opera della sua vita su un foglio bianco.
Probabilmente le cose che scrivo non le leggerà mai nessuno ma da quando ho letto questo libro sento che tutto ciò che ho scritto, dai 10 anni in poi, non è altro che la mia vita e senza quelle pagine non sarei la persona che sono adesso, perché scrivere mi ha aiutato a crescere e mi ha fatto sentire meno sola nei momenti di lutto e di difficoltà o che mi sentivo fuori dalla norma.

"..In realtà ogni volta che ci mettiamo a scrivere, ci chiediamo come sia stato possibile riuscirci in precedenza. Ogni volta è un nuovo viaggio senza mappe.”

Lo consiglio a tutti!
Anche a quelli che stanno cercando un metodo per esprimersi e stanno girando a vuoto, a quelli che hanno bisogno di stare con se stessi, a quelli che hanno bisogno di parlare a se stessi, a quelli che hanno bisogno di ascoltarsi e di vedere che tutto ciò che abbiamo intorno è realmente speciale anche se i giorni sembrano susseguirsi uguali tra loro, solo perché non abbiamo qualcuno che ci apre gli occhi.
Dentro di noi abbiamo veramente un mondo di immagini e fiabe che vogliono solo emergere!!!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
240
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
1.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    01 Novembre, 2013
Top 100 Opinionisti  -  

Il demone incarnato

La vicenda delle streghe Mayfair continua e il mistero si infittisce.
Rowan se n'è andata, lasciando Michael morente nella piscina, Lasher si è impossessato del feto del loro figlio e cresce sano e forte.
Lasher è forte, alto, bellissimo ma pericoloso.
Ha un dna complicatissimo e da lui potrebbe cominciare la stirpe dei Taltos, demoni potentissimi di puro male per riconquistare il potere antico e ricostruire un esercito di demoni.
Rowan per questo viene ripetutamente violentata dal demone che lei ha partorito, da ridurla quasi in fin di vita.
Nel frattempo Lasher, andrà alla ricerca delle sue origini mentre scoprirà attraverso la carne, la vita umana che ha tanto sognato nel corso dei secoli.

Ho adorato il primo, l'ho consigliato, ne ho parlato benissimo ed ero contenta di aver trovato un libro così scritto bene, con un ritmo incalzante e con aneddoti interessanti che, sapevo che di solito il secondo non è mai più bello del primo e tendenzialmente vive di luce riflessa, e con questa premessa pensavo di trovarmi fra le mani un libro carino.
Invece no!
Devo ammettere che mi ha quasi portato al vomito, mi sono ritrovata a dover saltare qualche riga durante la lettura per il disgusto che a volte provavo.
Mentre il primo era un bel libro di paura, mistero e maledizioni questo è in tutto e per tutto un libro splatter.
Già la storia è satura di rapporti incestuosi tra padre e figlie, nipoti e nonni, madri e figli, dove sul primo si riesce a chiudere un occhio perchè nulla viene descritto ma sul secondo sembra che i dettagli siano di importanza fondamentale per il seguito della storia, rendendo il tutto condito di viscidume e depravazione.
Ad un certo punto mi sono ritrovata a dire "quasi quasi preferisco il terzo libro delle 50 Sfumature" senza che una smorfia di disgusto si dipingesse sul mio viso.
Come mai dopo il primo libro, così bello e affascinante, il secondo deve risultare come qualcosa di estremamente sbagliato e fastidioso da leggere???
Sinceramente sembra scritto da due persone diverse, con due gusti per l'orrido completamente opposti e questo mi ha un po amareggiata.
Inoltre è stato un po noioso leggere e rileggere scene di incesti dettagliati, stupri e uccisioni così crudi che il primo libro a confronto è lontano anni luce e questo fa perdere alla narrazione il fascino delle streghe e dei demoni.
Rimango basita e ammetto che l'ho portato alla fine solo perchè mi sentivo in colpa con la mia amica che me lo ha regalato, ma ho fatto violenza su me stessa per arrivare all'ultima pagina.
Una vera violenza psicologica.
E sapete qual'è la cosa peggiore???? che c'è un terzo libro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Però posso consolarmi col fatto che questo libro risponde ai vari quesiti lasciati in sospeso nel primo, chiudendo (un po "alla carlona") il cerchio.
Quindi, se avete comprato solo il primo: leggetevelo, assaporatelo e amatelo, il secondo è orribile e sarebbe una perdita di tempo e sconsiglio vivamente di acquistarlo.
Per quanto riguarda il terzo che è nella mia libreria, prometto che prima o poi lo prenderò in mano ma prima, dovendo disintossicarmi da questo sudiciume credo che lascerò passare un po di tempo.
Spero di esservi stata utile ed avervi salvato da una schifezza.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore
169 risultati - visualizzati 1 - 50 1 2 3 4

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Chimere
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Quando ormai era tardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il carnevale di Nizza e altri racconti
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La fame del Cigno
Valutazione Utenti
 
4.8 (1)
L'innocenza dell'iguana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Long Island
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.1 (2)
Assassinio a Central Park
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Chimere
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Quando ormai era tardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il carnevale di Nizza e altri racconti
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La fame del Cigno
Valutazione Utenti
 
4.8 (1)
L'innocenza dell'iguana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Long Island
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.1 (2)
Assassinio a Central Park
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il successore
Le verità spezzate
Il carnevale di Nizza e altri racconti
Delitto in cielo
Long Island
L'anniversario
La fame del Cigno
L'innocenza dell'iguana
Di bestia in bestia
Kairos
Chimere
Quando ormai era tardi
Il principe crudele
La compagnia degli enigmisti
Il mio assassino
L'età sperimentale