Opinione scritta da Sarastaleggendo
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come il vino, col tempo migliora
Tu te lo dici, che non può scrivere un libro all'anno e sempre bello, che prima o poi scriverà una porcheria, che forse "L'Umiliazione" era il libro perfetto per chiudere la carriera senza sputtanarsi. Poi arriva Nemesi, e lo leggi, e trovi di nuovo Roth, ma un po' diverso, è sempre lui, lo riconosci, ma è un po' più amaro, meno irriverente, in questa storia stupenda di come un dubbio piccolo piccolo che si insinua in una vita perfetta la possa distruggere completamente, perchè la perfezione non ammette errori, e la forza non ammette debolezza, e quando la scopre in sè, implode. Questo, almeno, è quello che ci ho letto io, e delle domande a cui non ho risposta pur essendomele spesso poste, col vantaggio che in me la perfezione non esiste.
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Mai più
TUTTI! Tutti i libri ho letto di 'sta donna, e tutti li ho comprati il giorno dell'uscita. Anche questo, ma questo è l'ultimo. Non ha storia, non ha stile, non ha senso. Non c'entra una cippa con il titolo (che da ansiosa quale sono mi aveva incuriosito). Vuol vivere di rendita? che faccia pure senza di me. Io volevo Adamsberg, volevo i 4 evangelisti, volevo uno dei suoi gialli puliti, lineari e per questo non banali, mai snob. Questo cos'è? Un'ora di noia e fastidio. Mai più
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