Opinione scritta da kiki44
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delusione
Questo libro mi suscita sentimenti contrastanti.
Preso da solo può risultare una lettura quasi piacevole, ma è con il film che non regge il confronto poichè, ebbene sì, risulta essere il primo (e forse unico) caso in cui la trasposizione cinematografica mi è piaciuta molto di più del corrispettivo cartaceo.
Sarà perché il film ha delle scene di grande sensualità, sarà per l'invenzione della storia d'amore fra Mina e il conte( nel libro non c'è né proprio traccia, neanche a pagarla oro!) ma il libro a confronto risulta piatto e monotono.
Ad esempio: il conte da ambivalente e intrigante eroe romantico che si strugge per amore (qual è nel film) si trasforma nel classico personaggio del cattivo da romanzo di cappa e spada, che è poi il genere a cui si può ascrivere il libro più che all'horror o al gotico (se non si considera l'elemento sovrannaturale del vampirismo); Mina che nel film viene rappresentata come un personaggio tormentato in bilico tra l'amore per il conte e quello per il marito nel libro diventa lo stereotipo della buona moglie di stampo vittoriano angelica e che vive per il marito(che orrore!)
Insomma se avete visto il film(e vi è piaciuto) vi sconsiglio vivamente di leggere il libro se non volete rimanere con l'amaro in bocca!
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La gabbianella e il gatto
Sono pochi i libri che mi hanno colpito come mi ha colpito questo, l'ho letto che avevo 12 anni e ancora adesso ne conservo imperituro il ricordo, specialmente dell'ultima scena che lessi con le lacrime che mi calavano sulle guance:la pioggia che batte, il campanile e la paura della gabbianella che si tramuta in gioia quando questa finalmente si lascia andare e ...vola.
Riletto con un ottica da adulto può sicuramente risultare ingenuo e semplicistico, ma i temi importanti che lo rendono un incantevole racconto di formazione ci sono tutti: l'aiutare chi è in difficoltà, l'accettazione del diverso, il rispetto dell'ambiente; ma c'è anche un altro tema che all'epoca della prima lettura non colsi e che invece colgo bene adesso: la metafora del volo come raggiungimento dell'età adulta;la gabbianella una volta diventata grande, dopo molte difficoltà, impara a volare abbandonando anche la paura che il distacco dalla famiglia porta con sé.
Per la me bambina è stato un libro magico, e la sua riapertura in occasione di questa recensione ha fatto riaffiorare intatti la commozione e l'incantamento provati allora; da leggere anche se non avete 12 anni!
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musicofilia
Se ne “L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello” mi aveva stupito, se in “Risvegli” mi aveva commosso in “Musicofilia” Sacks riesce a stregarmi: tema di questo libro già da come fa presagire il titolo è il rapporto tra la musica è il nostro cervello. Tutti gli aspetti di questo rapporto vengono indagati: dalla musica che tormenta come nel caso dell'epilessia musicogena e delle allucinazioni musicali, alla musica che salva come nel caso delle afasie, del morbo di Parkinson e della sindrome di Tourette dove davvero essa permette di ritrovare se stessi.Uno dei pregi di questo libro e in generale dei lavori si Sacks è che al centro dell'opera non ci sono sterili descrizioni di casi clinici ma le vite dei suoi pazienti osservate con umanità e meraviglia.
Se la musica e la medicina sono tra i vostri interessi questo e un must!
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La manomissione delle parole
E' un libro che ho assaporato lentamente come una pietanza prelibata nella sua delicatezza e semplicità. Conoscevo già Carofiglio come romanziere; avevo trovalo i suoi romanzi gradevoli anche se non mi avevano impressionato; questo saggio invece è stata un'autentica sorpresa.
L'autore, in queste pagine, con una vera e propria opera di maestria fonde la riflessione sulla lingua italiana con l'esame della situazione politica in Italia.
Ma c'è di più: l'analisi linguistica e quella politica diventano l'una lo specchio dell'altra.
Sull'analisi del lessico si costruisce la critica della politica, e la critica alla politica offre i temi per l'analisi del lessico; in un continuo gioco di rimandi e citazioni.
Parole come Vergogna, Giustizia, Ribellione ritrovano la loro dimensione e perché no il loro splendore, diventano i pilastri su cui si edifica la disamina della situazione politica attuale.
Scritto in uno stile semplice e conciso questo libro si lascia leggere con facilità.
Da leggere anche se la saggistica non è il vostro genere.
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american gods
E' un libro che ho gustato realmente,che ti prende dalle prime pagine.
L'idea di base su cui si sviluppa la trama mi è piaciuta moltissimo, ho trovato davvero accattivante la descrizione delle vecchie divinità pagane che senza l'adorazione dei loro fedeli cercano di tirare a campare come possono, ricorrendo anche a mezzi piuttosto discutibili, e anche quella delle nuove divinità; rappresentazioni dei nuovi oggetti di culto di cui la società moderna è imbevuta.
Anche se alcune parti mi hanno annoiato nell'insieme questo romanzo rimane davvero gradevole.Da leggere se si cerca un fantasy dallo stile un po' più maturo
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