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la guerra segreta
C’è un lato di ogni guerra che non emerge allo scoperto. Una guerra nella guerra, che si consuma lontano dai campi di battaglia, dai colpi d’artiglieria o dai bombardamenti aerei.
E’ la guerra delle informazioni e dei codici cifrati, delle spie e dell’intelligence.
Sorniona, silente, strisciante…è una guerra enigmatica, spesso combattuta nel chiuso di laboratori e uffici, nel tentativo di carpire i misteri del nemico, per sconfiggerlo a qualsiasi prezzo.
'Enigma' è l’emblematico nome della macchina messa a punto dalla genialità guerrafondaia tedesca per permettere agli eserciti del Reich, durante la seconda guerra mondiale, di comunicare fra loro eludendo le intercettazioni dei nemici Alleati. A pochi chilometri da Londra, nei freddi capannoni di Bletchley Park (oggi sede del 'National codes centre'), un gruppo di crittoanalisti è chiamato a studiare le trasmissioni criptate dei nazisti nell’arduo tentativo di decifrare i codici di Enigma ed impossessarsi delle informazioni basilari per l’esito di una guerra sempre più estenuante. Il matematico Tom Jericho ha il compito di decrittare il codice Squalo, il sistema di comunicazione dei sottomarini U-boot che pattugliano senza tregua l’Atlantico. Ingaggiando una personale lotta contro il tempo e contro l’ambiente militare ostile, si ritroverà invischiato nei ricordi di una storia d’amore accecante – che riemergono nel presente con la forza di inquietanti e misteriosi accadimenti – e di riflesso scoprirà gli oscuri retroscena nascosti fra le zone d’ombra di una guerra secretata.
La tensione scorre lungo gran parte del racconto e s’impenna durante le indagini clandestine di Jericho, come anche nel corso della battaglia atlantica fra gli U-boot e il convoglio delle navi cargo americane dirette in Inghilterra. L’azione bellica non è mai descritta direttamente ma rimbalza nelle intercettazioni che pervengono a Bletchley Park e nei serrati confronti fra militari, crittoanalisti e uomini dell’intelligence.
Robert Harris ordisce la trama del romanzo con una certa abilità, controllando gli ingredienti thriller e amalgamandoli ai tecnicismi che descrivono gli espedienti di decifrazione dei codici attraverso la matematica e i rudimenti della scienza informatica. E’ il suo ritorno ai temi legati alla seconda guerra mondiale dopo il successo dell’acclamato Fatherland, a differenza del quale la narrazione avviene al tempo del conflitto, nel 1943, e si basa su fatti realmente accaduti, seppur restituiti attraverso la costruzione del romanzo.
Dopo aver ottenuto un grande consenso di pubblico, dal romanzo di Harris è stata trasposta nel 2001 un’omonima versione cinematografica diretta da Michael Apted.
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il velo del dubbio
Che cos’è invisibile? E’ ciò che non si vede, ma anche ciò che non viene percepito.
Invisibile diviene il senso della realtà quando, poco a poco, assume una consistenza sempre più labile, sino a sfuggire tra le dita come una manciata di sabbia.
Invisibile è spesso anche il confine che separa ferocemente la verità dalla menzogna.
Invisibile è il velo del dubbio, che si dispiega sottile e implacabile sulla certezza, fino ad annullarla.
Invisibile è il titolo che Paul Auster ha voluto dare al suo romanzo, un'opera ordita come un filo sottile che si arrotola attorno a due personaggi. Ricordi, ricostruzioni, contraddizioni, verità o falsità si alternano nella vita del giovane Adam Walker. La forza degli eventi vissuti gli farà conservare sino alla fine dei suoi giorni il ricordo di un’esistenza riempita e poi svuotata dal vortice catalizzato da Rudolf Born, l’enigmatico personaggio dalla natura cangiante e contorta.
Nell’incedere del racconto, il vento degli anni ormai trascorsi rimescola insieme il tradimento, il delitto, l’incesto, l’ossessione, il rancore. E, assecondando lo svolgersi delle stagioni, i capitoli disvelano una trama coinvolgente (o sconvolgente) la quale, anche se analizzata più volte, ha la capacità di eludere l’intenzione di capire 'realmente' la vita di Adam. Ad ogni rilettura si apprezza sempre più la qualità della scrittura, o la capacità di Auster di far emergere sensazioni ed emozioni contrastanti. Ma sempre, infine, il dubbio scende sulle pagine del libro e lo avvolge.
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la 'monnezza' è oro
La volontà di porre l’attenzione sui crimini contro l’ambiente e denunciare l’operato delle cosiddette eco-mafie ha dato vita a ‘Verdenero’, la collana in cui quest’opera di Wu Ming è stata pubblicata per la prima volta. Portare le problematiche della criminalità ambientale nella letteratura (come in altre forme d'arte e comunicazione) è un intento da lodare, soprattutto in un paese che ha fatto della reticenza verso i delitti sull'ambiente una tendenziale costante. Come descrive Roberto Saviano (e altri con lui), il bel paese è oggi costellato di discariche abusive che nessuno denuncia, di rifiuti tossici seppelliti nelle campagne in cui si coltivano ortaggi, di porti e autostrade in cui si compiono continuativamente traffici di merci contraffatte e di materiali velenosi da cui la criminalità trae arricchimento. E’ il marcio d’Italia che avanza, imperterrito.
E dunque, la penna multipla del ‘collettivo’ si confronta con questo tema quanto mai attuale, e lo fa raccontando di uno scambio ‘commerciale’ per conto di un’organizzazione malavitosa, una delle tante operazioni in cui un TIR transita dal sud al nord per consegnare merce illegale e fare il pieno di rifiuti.
Al di là delle intenzioni, il racconto non si dimostra però veramente incisivo e, complice forse la brevità del testo, si distanzia dai rapimenti letterari a cui gli autori ci hanno ben abituati da anni. Alcuni l’hanno definito un’opera minore di Wu Ming, e forse è così: in ogni caso, è da riconoscere il merito di aver aggiunto una voce ad una denuncia che non può essere taciuta.
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