Opinione scritta da ellen80
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immaginazione fervida...o repressa??
Che fervida immaginazione sessuale che la Hamilton...!!! Leggendo tutti e tre i libri di Merry Gentry, ne ho avuto la piena conferma. In quest'ultimo però ha abbondantemente superato il limite dl buon gusto, a mio avviso. Tra orgette di varia specie e rapporti saffici credo che oramai la Hamilton abbia sfiorato il porno. Avrà mica delle perversioni ??... Sta di fatto che queste scene di sesso così dettagliatamente descritte rovinano un pò la storia, che tutto sommato non è male. Se si tolgono queste pagine resta una buona trama, fatta di intrighi di corte e duelli all'ultimo sangue, che però evolve molto lentamente per lasciare uno spazio eccessivo all'evoluzioni amatorie di Merry e dei suoi prodi amanti (ormai non si contano più). Riusciremo finalmente a vederla incinta? ;-)
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Così così...
Un poliziesco pesantuccio per le prime centocinquanta pagine, poi l'intreccio si fà più interessante ma neanche poi tanto visto che si parla dei soliti intrecci tra criminalità e politica con i sevizi segreti deviati a fare da tramite!
Questo giocare all'Ellroy con i fatti del 2001 (11 settembre e guerra in Afghanistan) non è convincente.
Narrazione e trama così così, i dialoghi sono il vero asse portante del libro.
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Da brivido
Jo Nesbo, scandinavo come Stieg Larsson, ma di sponda norvegese, come il suo collega noto per la trilogia di Millennium non delude affatto, anzi, sorprende. Ambienta il suo thriller in una oslo che si prepara al natale attanagliata in una morsa di gelo polare, una città che non ha fascino e spesso manca di efficienza, credenziali notoriamente appannaggio delle città nordiche. Per le sue strade di una città affannata dai preparativi per la festa incombente, tra emarginati che chiedono aiuto e assistenza, si muove il piccolo redentore, un killer croato cresciuto tra le rovine di Vukovar, i ricordi della guerra scolpiti nella mente. E' giunto in norvegia per compiere quello che deve essere il suo ultimo lavoro, colpire un giovane e promettente esponente dell’esercito della salvezza. ad ostacolarlo nella sua impresa il commissario Harry Hole, spirito solitario, metodi non sempre ortodossi e qualche debolezza in passato che ogni tanto minaccia il presente.
LA trama è sicuramente coinvolgente e affascinante, lo stile unico, imperdibile...!
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Raffinato
in questo libro Fred Vargas conferma la sua bravura, ambientato nella Città Eterna, in una Roma stranamente bohemien, dalle sfumature francesi.
I protagonisti sono tre giovani, tre "imperatori" così diversi tra loro, così sfaccettati, così coraggiosi.
La storia è scritta davvero bene, in maniera oserei dire raffinata.
Uno dei personaggi, Tiberio, mi ricorda Henry, uno dei protagonisti di Dio di Illusioni di D.Tartt: forte, protettivo, folle e astuto. non si può non amarlo.
Si tratteranno argomenti forti, come quello della Chiesa che, anche in questo caso, ne uscirà con le ossa a pezzi...
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Carino, ma con alcune pecche...
Un buon giallo, come i precedenti; il commissario Van In mi è un clone dell'italianissimo Montalbano di Camilleri: le indagini che intraprendono e i criminali con cui hanno a che fare sono solitamente criminali di quartiere, senza interessare le grandi cosche organizzate(qui, in particolare, si pesca proprio nel torbido); sarà un pallino comune ai due autori.
Alcune piccole incongruenze un lettore esperto le può trovare, come ad esempio una agente di polizia che va in una missione sotto copertura con un tesserino della polizia in borsa, un donna in cinta che beve e fuma come un turco...
Comunque a parte i dettagli è sicuramente un bel libro che intriga, e stupisce soprattutto per lo stile giovane e brioso .
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Sopra le righe...
Sicuramente una scrittura anticonformista.
Il personaggio Barney Panofsky non può lasciarti indifferente, dunque lo segui in queste pagine avvincenti scritte sul filo della memoria, memoria minata dal male che lo accompagna verso la fine dei suoi giorni.
Sicuramente un personaggio sopra le righe e fuori dagli schemi, burbero, brontolone, egoista, alcolizzato e con mille altri difetti, che trova però piena redenzione grazie alla sua grande umanità ed alla sua irresistibile simpatia, che lo assolvono sempre da ogni colpa. Ogni pagina mi ha strappato una risata o una lacrima, in ogni caso ha suscitato emozioni.
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Finale col botto
Ambientato in una regione francofona del Canada il romanzo è incentrato sulla scomparsa di un numero impressionante di ragazze.
Protagonista della storia è l'antropologa forense Tempe Brennan alla ricerca di un'amica d'infanzia scomparsa.
l'indagine sconfinerà nel mondo della pedopornografia. Storie di abusi, di malattie, di emarginazione si intrecciano e si confondono, tra piogge e sudore.
A dare una grossa mano alla soluzione del caso provvederà la sorella più giovane, svampita solo in apparenza. Finale davvero col botto!
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un lavoro discreto
Il libro e' scritto molto bene, inizio intrigante, scrittura fluente, ottima "architettura" del Regno di Valdar, un gran bel mix di avventura e magia, insomma, per essere un lavoro d'esordio e' ottimo risultato.
Un paio di appunti all'autore che, essendo un esordiente non se la prenderà a male: l'uso smodato di termini troppo ricercati mi faceva venire il mal di testa, i modi di dire attuali che a mio avviso non c'entravano molto con il modo di esprimersi in un universo fantasy. Sinceramente sentire un mago che, riferendosi ad un elfo, se ne esce con un "Sei un grande ..." quasi quasi mi aspettavo che l'altro rispondesse con "Bella li'!"
In fine, nell'ultimo quarto di romanzo si cade in un baratro da cui e' difficile riemergere, una fatica immane per arrivare alla fine che tutto sommato non e' malaccio.
Nel complesso un lavoro discreto, non da esperti del genere però.
P.S. è la mia prima recensione...andateci piano con le critiche ;-)
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