Opinione scritta da Mascia G.
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Pura manovra commerciale
Una mera manovra commerciale...
una storia che non è una storia, al massimo un racconto, scritto a caratteri cubitali per riempire meno di duecento pagine e propinarle ai fans per la bellezza di 16 euro.
Una porta lasciata aperta per un eventuale seguito con la fuga da parte di un personaggio nel finale e beh.. che dire niente di più, perché come già detto, questo libro non da altro.
Si ha come l’impressione che manchi qualche cosa e che nulla riesca mai ad essere approfondito in maniera adeguata. Vale per la storia tra la protagonista e Diego (personaggio maschile piuttosto affascinante ed interessante) e per il rapporto tra Bree e Fred. Non è facile analizzare questo racconto. Non mi è dispiaciuto
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stile sublime
"Mia suocera beve" già il titolo è titolo splendido,unico neo, essere arrivato dopo "Non avevo capito niente", uno dei miei romanzi preferiti. Ho letto di recensioni che giudicavano la trama di questo romanzo non all'altezza del suo predecessore, personalmente non la ritengo così male, anzi... Lo stile poi è sublime, ci si ritrova a ridere da soli a crepapelle immaginando le avventure dell'avv. Malinconico (di nome ma non di fatto).
Per gli amanti di Daniel Pennac potrei dire che ricorda in alcune situazioni l'arcinoto Malaussense per intenderci.
Nel complesso sicuramente una lettura consigliata a tutti.
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Crudo...
In questo romanzo di Pennone si racconta la storia di vita di un "bravo ragazzo" romano, dall'infanzia in borgata agli stupri di gruppo, dagli scippi alle rapine a mano armata fino ai contatti con la gang dei Marsigliesi e la banda della Magliana. molto realista ma un po' pesante è il linguaggio del protagonista, davvero vicino all'esperienza, senza moralismi.
Davvero troppo crudo, una violenza e una volgarità a volte gratuita che, a mio modo di vedere non paga. Solo per amanti del genere.
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