Opinione scritta da valedell
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il linguaggio segreto dei fiori
Che bel libro!
Ero scettica lo confesso, anche perchè i libri che vengono molto esaltati non sempre hanno risposto alle mie aspettative... poi io che ho il pollice nero,figurati non sembrava proprio il libro per me e invece...
Commovente storia di Victoria,giovane adulta, orfana dalla nascita che ha passato i primi 18 anni di vita tra collegi e famiglie affidatarie, e che si è trovata più e più volte costretta ad affezionarsi e disaffezionarsi, ad illudersi e disilludersi che qualcuno le potesse volere bene davvero.
Per questo motivo la protagonista ha imparato a sue spese a non fidrasi di nessuno, perchè si soffre meno, e a limitare il contatto fisico con gli altri perchè le provoca davvero malessere; unico piacere la smisurata passione per i fiori e per il loro segreto significato che in questa storia fanno da ponte tra il suo mondo e la realtà, una realtà che può essere positiva se ci credi e per cui vale la pena lottare, soffrire e impegnarsi.
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un certo tipo di intimità
"Annie è una vittima della solitudine e di un’infanzia infelice oppure una pericolosa sociopatica bugiarda?"
Questo si legge sul retro copertina e quindi il testo non lascia molto spazio all'immaginazione, anche se ti aspetti una sorta di sorpresa finale che peccato non arriva!libro scritto anche bene, ti porta veramente dentro la testa di Annie 27enne (ma che reputi più vecchia)reduce da 1 trasloco in una nuovo quartiere con vicini nuovi e una vita nuova con cui fare i conti. Questo è il filo conduttore, interrotto dalla descrizione di elementi passati, spesso fastidiosi da quanto imbarazzanti e crudeli. La sfumatura ironica in cui si dipana la storia funziona molto poco. Il mio giudizio alla domanda iniziale è che in parte ognuno è artefice del suo destino e può cambiar le sorti della sua anche se triste vita.
visto il costo, questo libro non molto originale e triste per me non merita.
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corpi e anime
Questo è quel che si dice un gran bel romanzo.
Dopo averlo letto mi sono convinta ad iscrivermi a medicina.
E’ un libro intenso, crudo in molte sue parti spesso brutale nella descrizione di molte "pratiche" mediche ma che esprime fedelmente la condizione umana e fisica degli ospedali di inizio 900;Spietato nell’espressione del “male” non solo inteso come malattia ma anche nelle mille sfaccettature e ingiustizie che comporta.
Interessante è la posizione umana di fronte a tutto ciò, verificabile nelle intrecciate storie che lo strutturano, dal padre Doutreval con il suo schematismo messo a durissima prova, ai suoi figli, Michel in particolare con l’amore per la fragile Eveline e con le sue scelte che solo alla fine non puoi che condividere.
Il tutto viene avvolto da figure e storie secondarie che alla fine non sono secondarie proprio a nessuno.
A qualcuno potrà sembrare un libro datato ma la sua attualità è impressionante, i vecchi ricoveri per la tubercolosi sono oggi sostituiti dai nostri super ospedali con malattie meno curabili, ma dove la posizione medica e umana è assolutamente la stessa.
Non è un libro morale o moralista,non è un libro per medici e basta,non è un libro leggero, è un libro che non lascia indifferenti, pone mille domande ma alla fine la conclusione ognuno deve trovarla per se.
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