Opinione scritta da Titti 1974
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Storia di un'amicizia vera ed eroica
Il romanzo di esordio, in una versione rivisitata e migliorata, di uno scrittore che rivela subito le preziose caratteristiche della sua scrittura nervosa, espressionistica, appassionata. E sorprendente come la storia che racconta in questo libro. La storia di amicizia di Antonio e Marco, il primo giovane operaio di fabbrica, l'altro rampollo di una famiglia borghese agiata. La storia di sentimenti, di valori veri, di passioni che ha sullo sfondo l'attualità dell'Italia degli anni Settanta- Ottanta, colpita dalle stragi di Stato. Il tutto narrato con precisione, dando risalto al valore e al significato di ogni singola parola, con un risultato finale che soddisfa pienamente il lettore, il quale incontra in queste pagine un giovanissimo scrittore da una forte e spiccata sensibilità verso le problematiche civili e sociali.
Cristaldi ha già collborato, oltre che con Franco Battiato, che ha impreziosito, fra l'altro, questo romanzo con una sua nota introduttiva, anche con Michele Caparezza e Teresa De Sio che ha curato la prefazione del suo ultimo romanzo, "Belli di papillon verso il sacrificio".
Cristaldi è anche autore del docudramma, "Un rumore di gabbiani", libro e documentario, in cui ricorda i martiri del petrolchimico, ricostruendo il caso di Brindisi.
"Storia di un metronomo capovolto": un romanzo che non si può non leggere, di uno scrittore di cui sentiremo molto parlare!
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Un buon romanzo
"La libreria del buon romanzo", la libreria che tutti vorremmo avere, in cui tutti vorremmo entrare.
Un romanzo dall'idea originalissima, di piacevole e interessante lettura. La proposta di un 'idea che dovrebbe davvero uscire dalle pagine di un libro e prendere corpo nella realtà, dove accade purtroppo che le voci di buoni romanzi restano sconosciute, mentre altri libri, scadenti e illegibili, trovano non solo un ampio spazio nelle librerie, ma una promozione, una distribuzione e un numero di lettori immeritati.
Un libro che parla dei libri, che parla di lettori e ai lettori con passione, con il vero sentimento di chi conosce e vive la passione e il valore della lettura. Un libro imperdibile per chi cerca romanzi magistrali, che aiutano a vivere; libri necessari che si possono leggere in qualunque momento della vita; libri scritti per chi dubita di tutto e piange per nulla; libri splendidi che tuffino nello splendore del reale; libri che provino che l'amore è all'opera del mondo accanto al male e totalmente contro di lui; libri che non ignorino nulla della tragedia umana, delle meraviglie quotidiane e che facciano tornare l'aria nei polmoni. un libro imperdibile per chi ama il buon romanzo.
Pagine che diventano poesia, inno alla lettura, in un racconto che si tinge di giallo, creando così un po' di suspence e di attesa e incoraggiando il lettore ad essere un po' Van, un po' Francesca, o anche solo un vero cliente della libreria più bella e coraggiosa di Parigi.
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Ritmo e scorrevolezza
Lettura indubbiamente scorrevole: essendo stato scritto prima de "L'ombra del vento", anticipa tutti i punti di forza e i pregi dello scrittore. Dalla prima pagina si vola rapidi, senza riuscire a staccare gli occhi o a distrarre la mente. Ci si trova immersi nella Calcutta dei palazzi e dei misteri, ben desritta dalla scrittura fotografica di Zafon. Una bella storia di amicizia, che lascia però un sensazione di insoddisfazione. E se anche in alcuni momenti si riesce a prevedere quel che accadrà, ciò che, a mio modesto parere e secondo il mio gusto, stona è l'eccesso di irrealtà che sembra dare un senso di assurdità alla vicenda.
Un libro che consiglio, comunque, perchè Zafon resta un maestro di una scrittura visiva e ritmata.
Possibilmente da leggersi prima de "L'ombra del vento"... forse lo si apprezza di più.
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Una lettura che rapisce
E' una storia d'amore, di odio, di sogni vissuti all'omgbra del vento. E' una storia mabientata nella Barcellona della prima metà del Novecento, una città ricca ed legante ma al tempo stesso cupa e opprimente che conosce gli splendori del modernismo e i dolori della guerra civile e della dittatura fascista. E' una storia che inizia in una mattina d'estate del 1945, quando un modesto negoziante di libriusati accompagna suo figlio DAniel in un luogo misterioso, un "santuario": il Cimitero dei libri Dimenticati.Qui, il piccolo Sempere è invitato a scegliere un libro e "a impegnarsi a conservarlo per sempre,a mantenerlo vivo". Le dita di Daniel accarezzano i caratteri dorati di un romanzo di Julian Carax, "L'ombra del vento" che lo immergerà in un turbine di emozioni, simili a quelle che noi incontriamo nelle pagine di Zafon, all'esordio, con questo libro, nella narrativa per adulti. Daniel resta folgorato da quest'autore per lui sconosciuto a tal punto che, andando alla ricerca di altri libri di Carax, si trova coinvolto in un mistero: qualcuno cerca i libri di questo scrittore per bruciarli. Volendo scoprire chi e perchè, Daniel si trova invischiato nella vita e nel destino di un altro uomo, scoprendodegli inquietanti paralleli fra la sua esistenza e quella di Julian Carax. Noi, invece,ci troviamo immersi in un'atmosfera noir, in una storia di amori, di passioni, di amicizia, di vendetta e ci abbandoniamo a quell'incantesimo... "Non vogliamo abbandonare la magia di quella storia, nè dire addio ai suoi protagonisti" (memorabile Fermin Romero De Torres, vagabondo coltissimo, amico e aiutante di Daniel), se non quando "i nostri occhi affaticati non si saranno posati sull'utlima pagina", dopo una lettura che rapisce davvero "mente e cuore".
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UNA “ Y10 BORDEAUX” DI GRANDE SUCCESSO
Suspense, ritmo e umorismo nel libro di Angelo Galantino
L’ispettore Yuri Lupariello, nato dalla penna di Angelo Galantino ( originario di Cerignola, Foggia, ma che vive e lavora a Napoli), è il protagonista di una storia che ha tutti gli ingredienti del successo. Un’indagine capitata quasi per caso nelle mani del funzionario della polizia, che si trova catapultato in un’avventura dal finale sorprendente e inaspettato. Mentre gli occhi scorrono rapiti sulle pagine, spariscono le parole, che si susseguono con ritmo e dinamicità, e il lettore si sente co-protagonista di un racconto noir che si tinge di rosso. Egli cammina al fianco dell’Ispettore Lupo, respira e sente il profumo delle sue sigarette, fa propri i suoi dubbi, le sue emozioni; diviene cliente de “L’oca assassina” e spilla al proprietario, l’amico Lucio, una Guiness che scivola via piacevole e gradita, così come la lettura del libro che lascia, all’ultima pagina, il desiderio di incontrare ancora e presto Lupariello, personaggio destinato a entrare nel cuore degli appassionati come quei suoi “colleghi” che sono oggi più famosi di lui.
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Un'avvincente testarda
Il cuore è, in questo libro di poche pagine (con cui “Libellula edizioni” inaugura NovELLE, collana dedicata alla letteratura al femminile) il centro del racconto e, l’orologio che scandisce il tempo di una storia che ha come protagonista una donna, o forse molte donne.
Mentre affida i suoi pensieri alla tastiera di un computer, Ilaria si guarda come allo specchio e incontra la sua vita, con un immenso bisogno di conoscersi e di capirsi. Ilaria è prima di tutto una donna sensuale, alla ricerca di un uomo da amare e che sappia prima di tutto amarla. È felice del sentimento che prova per un uomo egoista e si arrabbia con se stessa perché, pur volendo, non riesce a fare a meno di lui. Ilaria è un’amica, una figlia, alla ricerca della stima e dell’approvazione di un padre, al quale va comunque il ringraziamento di quello che non è diventata di cattivo o inviperito. E’ figlia di una madre, alla quale vorrebbe assomigliare nella sua capacità di rinunciare a se stessa, senza lagne e senza piagnucolii, solo per il desiderio di continuare a vivere accanto all’uomo che aveva sposato trent’anni prima. Ilaria è madre di un bambino, centro del suo mondo e della sua esistenza e unico vero amore della sua vita. Ilaria è una donna, è tutte quelle donne che leggendo questo diario incontreranno un po’ di loro stesse nel semplice vivere una vita normale, nella ricerca dell’occasione per volersi più bene. Ilaria è, ma soprattutto vorrebbe essere… In un libro che si legge tutto d’un fiato e che rimane nella testa con la sua semplicità e con la sua voglia di farsi vivere.
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Una pagina di vita ricca di sentimenti ed emozioni
Quando sembra che le giornate abbiano acquistato quelle certezze, quella serenità che niente e nessuno potrà intaccare. Quando le difficoltà sembrano così lontane e credi che nulla di male potrà mai arrivare, ecco che la vita ti “svita” da quelle sicurezze e ti spinge a vivere una realtà che sai esistere, ma che credevi mai potesse toccarti di persona.
A Belit (Carolina Mercurio), donna di successo, accade proprio questo: una telefonata stravolge la sua vita. La malattia colpisce il suo corpo ed entra nella sua quotidianità, nella sua casa, nella vita di suo marito, Conan, e della sua piccola e dolce figlia Mowgly (Valeria Nardilli), ma non lascia che sia lei a vincere. Confida al lettore le sue paure, i suoi pensieri. Racconta la sua avventura, la sua lotta non solo contro la malattia, ma anche contro quella medicina ufficiale, di “Professori” accecati dall’interesse e dal guadagno, che la condannano a priori, prima della vita stessa. Sono pagine intense, scritte con la verità non solo della sofferenza, ma anche con il coraggio di chi non si arrende e che incontra il mondo generoso della Ricerca, dove i medici, che lavorano con passione e altruismo, combattono insieme al paziente, riuscendo a regalare speranza, riuscendo a far vivere la speranza.
La narrazione, scandita dalla penna di Belit, ma anche della piccola Mowgly, che con tenerezza (aveva sette anni allora) offre lo sguardo di una bambina che scopre qualcosa di troppo grande per lei, qualcosa d’incomprensibile ma che vive con forte sensibilità, si muove tra ritmi rapidi e fra note delicate, accompagnando il lettore in una lettura che diventa, pagina dopo pagina, sempre più emozionante, sempre più coinvolgente. Una straordinaria testimonianza, che ci aiuta a scoprire in noi e nella famiglia la forza di lottare e vincere e scritta con l’intento di aiutare la Ricerca: il ricavato del libro sarà, infatti, devoluto all’AIRC.
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Un libro indimenticabile
Non credo di avere la capacità di dare voce a tutte le emozioni che hanno accompagnato questa lettura. Mi vien voglia di riprendere la critica che consiglia: "Se avete tempo di leggere un solo libro in un anno, fate che sia "Il cacciatore di aquiloni".
Nulla di più vero. Un Afghanistan sconosciuto sotto tutti i punti di vista, che affascina, ma che fa tanta paura. Personaggi che ti conquistano, facendoti arrabbiare, vergognare e che regalano le loro emozioni, le loro paure, ogni loro emozione, facendola diventare tua. Amir, Hassan, Sorhab, Baba, Ali, Khamir entrano nella vita e nel cuore, impari ad amarli, ti affezioni, e quando arrivi all'ultima pagina hai già nostalgia della loro presenza. Una storia delicata e dura che tocca le corde del cuore e che commuove e che fa piangere. Una storia che non solo si legge, ma che si vive in modo intenso e vero. E quando chiudi quel libro, non sei più la stessa persona e gli occhi si alzano al cielo a cercare un aquilone che faccia sciogliere il primo fiocco di neve al sole.
Un libro indimenticabile
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