Opinione scritta da MissAbu
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Altrove
Una serie di brevi componimenti, delicatissimi, che suggeriscono un altrove al di là del tempo e dello spazio, un altrove della coscienza, dove le domande, le suggestioni e le riflessioni si alternano per poi ritornare.
Le pecche, a parer mio: il numero esiguo di componimenti e lo scarso uso dei meccanismi retorici.
Lo consiglio a chi vuole ritagliarsi un quarto d'ora per l'anima...
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musica
Intricati e torbidi problemi legati alla sessualità vengono in questo veloce romanzo affrontati con la delicatezza che contraddistingue la scrittura orientale. Lo psicoanalista di Reiko, giovane e bellissima donna che "non sente la musica", ci racconta la sua indagine, talvolta poco professionale e condizionata, per arrivare alla verità e guarire la sua paziente. Mai scadendo nella volgarità nonostante i temi trattati, lo stile di Mishima è sempre fresco, immediato nonostante i frequenti tecnicismi, pulito e mai contorto anche quando ci spiega i meccanismi folli e le bieche strategie difensive della mente umana.
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city
I personaggi di city sono i personaggi che vorresti incontrare nella tua vita. Leggi e pensi: "Perché a me non capita mai di incontrane uno così?".
Le parole sono le parole che vorresti avere pronte tu, ogni volta che serve rispondere con sagacia.
Le storie che si raccontano sono assurde, improbabili o quantomeno stravaganti: quella di un piccolo genio, quella di un pugile dalla faccia troppo pulita e una storia western. Cos'hanno in comune? Nulla, se non il fatto di condividere lo stesso spazio tra le pagine di un libro, come quartieri differenti di una stessa città.
Allo stesso modo lo stile è mutevole: dal tratteggio veloce al periodare complesso e senza punteggiatura, dal dialogo teatrale alla riflessione filosofica.
Un autore che nel bene e nel male porta nel panorama letterario italiano qualcosa di nuovo.
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Commento
La scrittura accattivante e l'intreccio originale (finalmente un giallo italiano la cui trama non si dimentica) non vanno di pari passo con la profondità narrativa. L'unico ad essere ben tratteggiato è il Serial Killer, degli altri si sa poco o niente. I legami che uniscono i personaggi principali sono fragilissimi, oserei dire quasi inesistenti; dei personaggi secondari si conoscono a stento i nomi; la storia d'amore che nasce è francamente improbabile e un po' patetica; il finale è frettoloso e si compie nel giro di un paio di pagine.
Nonostante tutto mi sento di consigliarlo, non foss'altro per la strana sensazione che si prova durante la lettura: un libro che si legge con gli occhi ma che si vive davvero solo usando tutti gli altri sensi.
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kitchen
Amore, morte e cibo. Nelle poche pagine di questo libro l'autrice ci svela come questi tre elementi possano stare insieme in armonia. Con una delicatezza tutta femminile e una sensibilità tutta orientale ci spiega come la morte sia parte della vita, come l'amore si esprima perlopiù attraverso il non detto e come cibo unisca e riunisca le persone.
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Se...
Se non siete disincantati della vita, se ancora siete capaci di stupirvi, se ancora credete nella magia, allora leggete di Macondo, dove il tempo non scorre, dove può piover per cent'anni senza smettere, dove la vita spesso non si distingue dalla morte; leggete di José Arcadio Buendia, che perse la ragione dietro esperimenti deliranti e fu legato a un castagno; leggete del colonnello Aureliano, che condusse 32 insurrezioni senza vincerne nessuna; leggete di Rebeca, che mangiava la terra e che portava con sé un sacco con le ossa dei suoi avi; leggete di Remedios la bella, che si dissolse nell'aria in un giorno di primavera; leggete di Melquiades, lo zingaro che portò a conoscere il ghiaccio. Se volete conoscere una delle cose più belle che l'arte dell'uomo sia stata capace di creare, leggete Cent'anni di solitudine.
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messo alla prova
Quando arrivi all'ultima parola capisci che l'intero libro è stato la "tua prova". Sei stato messo alla prova. Ti sei riconosciuto in uno dei personaggi, ti sei commosso, hai riso, hai ricordato e hai avuto paura. Ma alla fine ce l'hai fatta: la magia (in cui naturalmente da adulto lettore razionale non credi) ti ha salvato e la paura (che hai soggiogato arrivando fino in fondo) ti ha reso un vincitore. Quando arrivi all'ultima parola capisci di aver vinto, e tuttavia sei consapevole che si tratta di un'amara vittoria: non potrai più guardarti indietro...
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ci piacciono le vite sbagliate
Nessun eroe, nessuna impresa, nessun grande amore ostacolato. Ci sono solo vite sbagliate: un psicopatico omicida, un inetto che si avvoltola nei fallimenti della propria vita, un assistente sociale che non sa neanche badare a se stesso, un padre che ama troppo, o troppo poco. Ecco le quattro bussole di Cristiano, il giovane protagonista, che nel pieno dell'adolescenza cerca una guida.
Ma ad ogni pagina ci si accorge di essere inesorabilmente attratti da tutto questo, che è sbagliato, sballato, eccessivo, basso...
Qualcuno si aspetta un vero lieto fine?
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