Opinione scritta da Robby

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Robby Opinione inserita da Robby    15 Settembre, 2010
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E' incredibile il livello (indegno) di certi libri

Un romanzo scritto da un adolescente che parla di un adolescente. Uao, che novità.
Sorvolando sul fatto che questo libro è l'ennesimo prodotto del baby boom fantasy, non ho idea di chi tra quelli della Newton Compton abbia giudicato questo libro adatto alla pubblicazione e soprattutto in base a cosa abbia deciso di pubblicarlo. Perchè mi chiedo questo? Perchè questo libro è letteralmente OSCENO. Sembra che il Ghirardi, quando lo ha scritto, fosse in piena fase ormonale: come si spiegherebbero, altrimenti, le innumerevoli scene di sesso e simili, alcune davvero di cattivo gusto, presenti in questo libro? Cioè, pardon, che ci siano delle scene "forti" mi andrebbe anche bene... se solo non fosse un libro rivolto ad un pubblico di ragazzi! E poi ci si stupisce che i giovani d'oggi diventino scemi...
A parte questo, ho trovato le prime 50 pagine assolutamente inutili e prive di significato: è giusto che il narratore presenti Bryan, ma descrivere la sua vita quitidiana nei minimi dettagli per così tante pagine non serve a nulla! Se queste 50 pagine avessero tracciato la psicologia di Bryan in modo ben definito, mi sarebbero anche andate bene, ma ciò che viene rivelato è: Bryan ha 14 anni e ama leggere. Stop.
Il resto è ugualmente farcito di descrizioni inutili, ma almeno non fa schiattare dalla noia.
L'unico punto a favore va allo stile, che mi è piaciuto abbastanza nonostante il PoV salterino, il raccontato e non mostrato e il fatto che il narratore si faccia sentire fin troppe volte. Comunque sia, non l'ho trovato per niente scontato ed elementare, cosa abbastanza rara nei libri scritti dagli adolescenti.
Il bilancio generale, comunque, è davvero deludente.
Assolutamente non consigliato.

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Robby Opinione inserita da Robby    05 Luglio, 2010
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Il talento c'è, lo stile anche, ma manca qualcosa.

E' un peccato che questo libro sia così copiato da Tolkien, perchè Chiara Strazzulla ha senz'altro talento, ma non lo ha saputo sfruttare al meglio.
Questo romanzo, in pratica, è un Signore degli Anelli versione italiana: la compagnia c'è, ed è pure di nove componenti; c'è l'eroe di umili origini, l'emarginato, l'unico moro di n fratelli biondi (non ricordo più il numero, ma so che erano tanti), che viene scelto per compiere una importante missione e salvare il mondo; c'è il viaggio lungo e periglioso; c'è il supercattivo stile Sauron; ci sono gli Elfi biondissimi, bellissimi, altissimi,... Insomma, non c'è praticamente niente di nuovo.
Molti qui hanno detto che i personaggi non hanno spessore, e in effetti è vero. Ma almeno questo libro ha un pregio che molti altri non hanno: i personaggi, perlomeno, PENSANO a qualcosa (forse anche fin troppo spesso ^^). Ci sono innumerevoli libri fantasy (tipo Il Libro del Destino) in cui il narratore non riporta i pensieri dei personaggi neanche morto.
Per fortuna, come ho già detto, la Strazzulla scrive bene: forse in alcuni punti poteva alleggerire il testo, limitando i punti vuoti, accorciando i periodi, eliminando o distribuendo meglio parte dei pensieri dei personaggi, sostituendo parole un po' "antiquate" con termini più attuali e magari più precisi, ma nel complesso mi è piaciuto. Si capisce che ha frequentato il Classico e che si è impegnata fino in fondo nella stesura di questo libro: molti criticano duramente i libri, senza mai pensare a quanta fatica siano costati agli autori, e senza dubbio 776 pagine (circa 340 cartelle di Word) non sono poche.
Prima o poi leggerò anche "La strada che scende nell'ombra", perchè sono sicura che la Strazzulla, nel frattempo, abbia imparato a migliorare.

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Chi ha letto il Signore degli Anelli, riscontretà molte somiglianze
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Robby Opinione inserita da Robby    05 Luglio, 2010
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Bleah!

Non parla di vampiri, come molti credono.
Io, personalmente, mi rifiuto di catalogare Edward, Alice, Rosalie & Co. come vampiri. Si è mai visto un vampiro che beve sangue animale, che brilla al sole e che è un mollaccione? Dracula è un vero vampiro, mica questi cavaveri!
Non è un fantasy.
Cosa ci trovate di fantasy? Dove sono i draghi, la magia, le terre immaginarie? Semmai potrebbe essere un urban fantasy, ma non certo fantasy puro e semplice!
Non è horror.
Quando ho iniziato a leggere questo libro, speravo che ci fossero almeno alcune scene un po' "forti", di quelle che fanno veramente paura. E invece non c'è niente di tutto questo. L'unica scena interessante di tutto il libro è stata un'accozzaglia dei pensieri di Bella senza alcun senso, per nulla descrittiva.
Non è nemmeno rosa, perchè il rapporto tra Eduard Callen (l'ho scritto apposta, eh?) e Bella è talmente scontato e banale che persino i romanzetti harmony che legge mia nonna sono più intensi.
Non è per niente originale. Ditemi voi cosa c'è di nuovo del ragazzo strafigo, misterioso e apparentemente schivo che si innamora della sfigata di turno, timida e insicura di sè. Non c'è niente di nuovo: è tutto già trito e ritrito un milione di volte.
Infine, non insegna assolutamente NIENTE.
Perchè uesto libro è il NULLA.
Non so come facciano frotte urlanti di ragazzine ad sbavare letteralmente dietro a questo romanzo.
Per me è soltanto un """capolavoro""" troppo, troppo, troppo sopravvalutato.

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Robby Opinione inserita da Robby    05 Luglio, 2010
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Non si muove di una virgola dal livello del primo

Se fate un giretto sul blog di Elisa Rosso, il messaggio che potrete trarre dalle risposte delle utenti (dico "delle" perchè sono quasi tutte femmine) sarà univoco: bisogna fregarsene delle critiche! Chi critica un libro lo fa solo perchè è un invidioso, uno scrittore fallito che non pubblicherà mai e che si accanisce sui libri altrui per invidia!
Certo, grande consiglio. Uno ti critica? Fregatene. La vecchia storia delle critiche che aiutano a migliorare è solo una cavolata.
Infatti, si è visto leggendo questo libro.

Ho deciso di leggere il secondo della saga de "Il libro del Destino" sperando che l'autrice, dopo aver letto le dure critiche che le erano state mosse - e soprattutto dopo che gli utenti di un blog che stimo tantissimo l'avevani sfidata a "duello", facendole notare (con ironia, lo so, ma sono il tipo di critiche che aiuta davvero, perchè rimangono più impresse) tutti i punti deboli del suo libro - avesse riveduto il suo stile di scrittura, la trama e i personaggi e soprattutto avesse cercato di rimediare agli errori che aveva commesso nel primo (e che è legittimo commettere a soli 12 anni, per carità, ma che l'editor doveva correggere!). Speravo che tutta l'arroganza con cui aveva risposto alle critiche fosse diminuita. Speravo che avesse smesso di considerarsi una "scrittrice prodigio" (perchè non lo è e mai lo sarà) e di ignorare a prescindere tutte le recensioni negative e che avesse iniziato ad accoglierle con umiltà.

Speravo. Ma non è successo nulla di quello che avevo sperato. Perchè in questo secondo libro, Elisa Rosso non solo non ha corretto gli errori, ma ha insistito ancora di più nel commetterli.
Un esempio lampante è la biblioteca di Batilan: già nel primo libro, l'autrice aveva scritto che Eynis sapeva leggere e scrivere, aveva letto molto e sapeva tante cose grazie alla biblioteca cittadina. Ok, perfetto, fino a qua non c'è problema. Il punto è che una biblioteca "ben fornita" (come viene specificato nel 2° libro) NON PUO' esistere in una città di contadini di un'epoca medievale! Come ci sono arrivati i libri? Chi li ha stampati? Con quale stampante e con quale inchiostro? Chi li ha scritti? Ma soprattutto chi, a parte Eynis, se ne serviva, visto che erano tutti contadini e non avevano senz'altro il tempo per leggere? Tutte domande senza risposta. Nel 2° volume, come dicevo, l'autrice ha insistito nel suo errore, preoccupandosi di specificare che la biblioteca era, appunto, molto fornita.
A parte questo, Elisa Rosso ha commesso un'altra sfilza di errori, oltre a quelli già visti, che non sto ad elencare, anche perchè li ho già scritti nella recensione al primo libro. Inoltre sono talmente tanti che non li ricordo nemmeno tutti.
Uno che mi è rimasto impresso è il capitolo in cui Jadifh si rompe l'ala. Ebbene, dopo poche pagine sembra non ricordarsi più di averla rotta e si comporta come se nulla fosse. Credo che ad un certo punto, addirittura, riprenda pure a volare tranquillamente.
Io una volta ho visto il padre di una mia amica che soccorreva un uccello che si era rotto un'ala, e vi assicuro che, anche dopo averla medicata, non è riuscito a muoversi per parecchi giorni. Jadifh, invece, dopo cinque minuti era già là che andava...
Avete visto anche voi, no? Le criti
che, come sostengono gli utenti del blog di Elisa Rosso, sono perfettamente inutili per migliorare! Di certo un "E' iL + BlLiXxImO lIbRo K aBbIa MaI lEtToOoooO!!!1!!1!!" aiuta molto di più ad imparare a scrivere.
Ma questo sembra che la stessa Elisa Rosso si rifiuti di riconoscerlo.
Lei stessa in un'intervista aveva dichiarato: "Anche adesso non ho paura delle critiche negative: anzi, le accolgo con piacere perché, se costruttive, mi daranno la possibilità di migliorare!"
Ma allora perchè, qualche giorno fa, la critica che avevo scritto sulla sua pagina di Facebook non è durata più di cinque minuti? E perchè a reagito così male alle critiche mosse dal blog che ho citato sopra, arrivando persino ad insultare una perfetta sconosciuta (notare che era stata la stessa Elisa a contattare l'deatrice del "duello", chiedendole esplicitamente di elencarle i punti deboli del libro!).

Per concludere, penso proprio che non leggerò il terzo libro, se non per farmi altre quattro risate per tutti gli strafalcioni. Prima di leggere "L'erede di Ahina Sohul" ero piena di aspettative. Sarà che io ho solo due anni in meno di Elisa, perciò ero stata incuriosita dal fatto che una mia quasi-coetanea avesse scritto un romanzo di oltre 500 pagine (peccato che riducendo il corpo di scrittura, l'interlinea e i margini, il totale sarebbe poco più di 180 pagine di Word. Niente a che vedere con il "capolavoro" che la PIEMME aveva tentato di propinarci), ma sono rimasta profondamente delusa. D'accordo che ci sono tantissimi ragazzi della sua età che non sanno nemmeno mettere insieme 20 righe di un tema, ma ce ne sono anche alcuni molto più talentuosi di lei e che si danno molte meno arie. Speravo che gli anni avessero aiutato Elisa a maturare il suo stile, ma mi sbagliavo: anche se ha 16 anni, rimane sempre una bambinetta che crede di essere chissachì solo perchè a pubblicato ben due libri e che non accetta le critiche e se la prende con chi le fa, ma soprattutto senza il minimo talento. Perchè quelli a cui si dà più peso sono pseudo-scrittori adolescenti che non sanno scrivere, mentre i VERI scrittori rimangono nell'ombra?

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A chi vuole farsi due risate per tutti gli erroracci presenti in questo libro.
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Robby Opinione inserita da Robby    05 Luglio, 2010
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Che schifo!

No, no e poi no. Non ci siamo per niente. Ho persino riletto due volte entrambi i libri per non avere dubbi, ma ora lo so: è il più brutto fantasy che abbia mai letto. Perchè?
1)La trama è banalissima, già sentita e risentita miliardi di volte: gli orfani alla ricerca del loro passato, la compagnia, il destino, il superkattivo, gli elfi perfettini... Insomma, basta!
2)I personaggi sono odiosi, tutti uguali, tutti con la stessa voce e profondi quanto una pozzanghera: Bedwyr e Galdwin sono uno più cretino dell'altro e si capisce subito che hanno molto in comune. Infatti, CASUALMENTE, Bedwyr è orfano e ha 15 anni, mentre Galdwin non ricorda più, sempre PER PURO CASO, i primi 15 anni della sua vita (forse a causa di un trauma...?). Jadifh (tra parentesi: che senso ha mettere quell'acca alla fine?) è il classico "Sono-bello-e-lo-so", piazzato nella storia solo perchè è figo; inoltre la storia con Eynis è identica a quella di Bella ed Edward, e per di più Jadifh sta sempre a torso nudo per il caldo come Jacob... Gli elfi sono perfetti come quelli di Tolkien. Pseudos è un cattivo piuttosto inverosimile, e inoltre i Mohrger (ma per caso la Rosso ha la sindrome da Sonohra??) e gli Amorphi ricordano troppo i Nazgul. Per non parlare di Eynis, poi! Su di lei avrei così tante cose da dire che potrei scriverci un romanzo! Si è mai vista una Mary-Sue più Mary-Sue di lei (escludendo Nihal)?
I nomi scelti per i personaggi, tanto per cambiare, sono troppo stile "Signore degli Anelli", ma con una sostanziale differenza: tutte quelle J,K,W,Y,H messe come capita li fanno suonare solo ridicoli.
3)I dialoghi fanno pena a dir poco. Sono troppo scontati ed inverosimili: che senso ha mettere tutte le volte il nome della persona a cui ci si rivolge?
4)Un altro punto debole sono gli errori logici e le incongruenze: il "piccione alato", nessuno che si accorge delle orecchie a punta di Eynis (ho letto la spiegazione di Elisa di qualche post fa, ma non mi ha convinto: visto che a Nadesh esistono gli Elfi, a qualcuno un qualche dubbio sarà pur venuto, no?), il drago che fa un volo impossibile (come caspita fa Eynis a rimanere in groppa durante un avvitamento o un giro della morte?), una biblioteca fornitissima in una città di contadini, armaioli che spuntano come funghi, Eynis che usa senza problemi un arco pesantissimo, Galdwin che prende al volo la freccia senza scorticarsi una mano, ...potrei andare avanti per ore.
5) Per concludere, il finale è pietoso: gli Amorphi saranno pure idioti, ma mi pare un po' strano che a nessuno venga l'idea di controllare le pagine del libro per vedere se sono quelle giuste e non semplici FOGLI BIANCHI! Poteva sforzarsi per trovare un finale un po' più realistico, la nostra "scrittrice prodigio"!
6)Inoltre, le scopiazzature da altri libri fantasy sono veramente troppe: le “Cinque razze libere” ricordano la Compagnia dell’anello, Eynis che va a caccia con l’arco è un’idea già vista in Eragon, Nabrik è identico a Gimli, così come gli Elfi.

Sinceramente, come fanno i fan sfegatati/e del LdD a giudicare "bellissimo" o "strepitoso" un libro pieno di errori come questi?
Comunque, spero per Elisa (e soprattutto per il povero fantasy italiano, che ormai non ha più speranze di rinascere) che il 3° libro sia un po' migliore dei primi due.

Cara Elisa, se hai 12 e rischi di scrivere libri pieni di errori perchè sei ancora inesperta nella scrittura, NON DEVI PUBBLICARE! Continua a scrivere e a cercare di migliorarti, ma non pubblicare! E' inutile pensare "Ma tanto mi leggeranno lo stesso, anche se fa schifo, solo perchè sono giovane"!

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A chi piacciono fantasy per bambinetti, è l'ideale ^^
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