Opinione scritta da marbald75
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Buona idea sviluppata male
Ho letto questo libro perché particolarmente consigliato su vari siti. A mio avviso è un buon libro ma niente di eclatante, la storia è particolare e anche geniale per certi versi ma l'idea non è sviluppata benissimo. inoltre in genere il protagonista è un personaggio a cui ci si affeziona ma non in questo caso e anche tutti gli altri soggetti presenti nel romanzo tendono ad essere poco particolareggiati e troppo negativi. Quello che risalta è che all'inizio la trama è molto coinvolgente ma poi piano piano perde ritmo e la scorrevolezza nella lettura ne risente. Il finale poi lascia un po' a desiderare. Nel complesso non è male l'idea di base ma risulta un po' sprecata da uno sviluppo della trama non travolgente.
Finale non scontato
Il romanzo si incentra sui due protagonisti principali, Louisa e Will, due persone completamente diverse provenienti da mondi molto distanti fra loro. Will figlio di una famiglia ricca, colto, abituato a vivere la propria vita al massimo sia al lavoro che fuori si ritrova inchiodato ad una sedia a rotelle a causa di un incidente stradale con una moto causandogli una tetraplegia non curabile. Louisa è una ragazza molto semplice, abituata a piccole gioie quotidiane di cui si accontenta che si ritrova senza lavoro a causa della chiusura del bar dove lavorava vicino al castello, massima attrazione della città dove vive e che viene gestito dal padre di Will. Queste due condizioni portano i due ad incontrarsi e piano piano, grazie anche all'incredibile vitalità di Louisa nascerà tra loro un profondo sentimento che in pochi mesi creerà un fortissimo legame descritto con il giusto ritmo dalla scrittrice Jojo Moyes. La trama in sé non sarebbe eccezionale ma i risvolti della condizione di Will, le difficoltà affrontate da Louisa quando era più giovane e il pesante e onnipresente peso dell'eutanasia che pervade tutto il romanzo lo rendono comunque un libro molto interessante e molto piacevole da leggere, in alcuni casi viene da sorridere, in alcuni casi viene letteralmente da piangere. Nel complesso è un bel libro e il finale non è scontato.
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Sotto l'ombrellone
Avete presente quando entrate in crisi e non vi va più di leggere? Guardate il comodino dove ci sono dei tomi di 500 pagine e pensate che è meglio non cominciarne nessuno perchè poi non lo finireste? Ecco il libro di Erri Deluca vi aiuta a superare questo tipo di crisi perchè in sole 140 pagine, tra l'altro molte riempite solo a metà, riesce a raccontarvi una storia molto intensa, con personaggi carismatici, che vi coinvolge e vi scorre sotto le mani con estrema facilità portandovi velocemente al finale. Ambientato nel quartiere napoletano di Montedidio è la storia di un ragazzo e del suo ingresso nel mondo del lavoro, delle difficoltà della vita (la morte della madre) e della storia d'amore che nasce con una sua vicina di appartamento. E' un libro che malgrado la brevità lascia comunque il segno. Passaggi in napoletano "tradotti".
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Un libro che fa riflettere
Un libro che, con un'idea di base se vogliamo semplice, invita a delle riflessioni molto profonde sulla fragilità dell'essere umano che, con tutta la sua tecnologia e tutte le sue conquiste sociali, nulla può difronte ad un epidemia inaspettata che azzera tutti i progressi e lo riporta ad uno stadio primordiale. E' un libro molto bello, scorre bene anche se l'idea di impostare i dialoghi tutti attaccati senza dividerli dalla narrazione lascia un pò spiazzati all'inizio. Un analisi spietata della natura animale dell'uomo.
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Storia dell'evoluzione sociale del Cile
Sicuramente un gran bel libro in cui la Allende riesce con grande maestria ad intrecciare gli eventi della famiglia Trueba con gli eventi storici che hanno portato all'elezione a presidente di Salvador Allende e del conseguente golpe di Pinochet che portò odio e terrore per tre decadi. La descrizione e caratterizzazione di alcuni personaggi è stupenda anche se una delle figure fondamentali, evidenziata in termini positivi dalla scrittrice, che è quella di Clara a me personalmente infastidisce per eccessiva apatia. Questo romanzo mi ricorda per certi versi "Cent'anni di solitudine" di Gabriel Garcia Marquez per via del numero crescente di personaggi della famiglia che si intrecciano e per la narrazione nel corso delle generazioni; Personalmente, senza nulla togliere alla Allende, preferisco quello di Marquez. Comunque veramente un gran bel libro.
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Particolare
Un libro piuttosto particolare in cui il personaggio principale, Barney Panofsky, inizia a raccontare dell'episodio per cui è stato accusato dell'uccisione del suo miglior amico Boogie e nel fare questo racconta praticamente tutta la sua vita travagliata e dissacrante ma anche fatta di un grande amore per la sua terza moglie e per i suoi figli. La cosa assurda è che in questo libro di 484 pagine viene svelata diciamo la soluzione sull'omicidio nelle ultime 10 righe. E' un pò pesante all'inizio perchè bisogna entrare nel modo di ragionare e raccontare del protagonista ma a tratti è anche incredibilmente divertente.
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Visionario
Libro molto bello, scorrevole e coinvolgente con un finale adeguato a tutto quello che è il filo conduttore della storia. E' un libro al quale determinati tipi di persone non si dovrebbero accostare per non rimanere delusi ed esprimere poi commenti inadeguati. Se avete visto film quali "io sono Leggenda", "28 settimane dopo", "28 giorni dopo" e ne siete rimasti affascinati fiondatevi in libreria a compralo altrimenti lasciate perdere. E' una storia post-apocalittica in cui riemerge l'istinto animale dell'uomo.
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