Opinione scritta da Roberto Nordio
7 risultati - visualizzati 1 - 7 |
A ciascuno il suo
Ogni testo va analizzato nel contesto al cui interno si colloca, per cui non ci si può attendere entusiasmo nel leggere le pagine di questo saggio che, tuttavia, risulta piuttosto approfondito, anche se in alcune parti l'esposizione risulta un po' confusa e rende poco scorrevole la lettura. Inoltre, il testo risente un po' del tempo (ci sono dei riferimenti a programmi che nel frattempo sono evoluti notevolmente come i fogli elettronici). Una utile premessa è che non ci si deve aspettare di diventare ricchi grazie a questa lettura, ma che comprendere alcuni meccanismi che governano la borsa può essere utile a investire con oculatezza e non sull'onda emotiva di una bolla speculativa che fa troppo spesso acquistare titoli quando i loro prezzi sono gonfiati con la conseguenza di averli in portafoglio quando questi s'afflosciano.
Indicazioni utili
Che delusione!
Lo stile è piacevole e scorrevole, tuttavia la trama è più sottile del foglio di carta su cui è stampata. Narrare in prima persona non si addice a far rischiare la pelle al protagonista (con una marea di pagine ancora da leggere è logico che se la caverà). Dopo qualche capitolo io avevo già intuito dove si andava a parare, chi moriva, chi sopravviveva, chi bluffava. Troppo lungo per i miei gusti letterari, l'ho trovato il tipico romanzano che allunga il brodo tanto per permettere a chi legge di tirare alle lunghe. Personalmente preferisco racconti fulminei in cui tutto sembra e in realtà nulla è. Sufficienza scarsa e prova d'appello con qualcos'altro.
Indicazioni utili
Una pietra miliare
Perfetta fotografia (con l'autoscatto) di come una persona di "sani principi" (da piccolo Hoss volefa fare il frate missionario), possa andare alla deriva fino a divenire CONSAPEVOLE ingranaggio di una macchina più grande di lui eseguendo gli ordini anche quando questi sono in contraddizione con il proprio credo. Dimostrazione perfetta di come faccia più danni l'indifferenza e l'apatia che la cattiveria. Rivelazione del MOSTRO che si cela dentro ognuno di noi quando ci dimostriamo troppo deboli di fronte alle mode. Da far leggere a tutti colori che vivono nell'illusione dell'utopia dell'uomo buono per indole naturale, nessun gesto è più "umano" di uccidere per il solo piacere di farlo.
Indicazioni utili
Il mostro che è in noi
Libro che evidenzia come non esista il buon selvaggio e che la natura, quando può esprimersi liberamnete, sa essere crudele. Un grupo di ragazzi "allevati" dal rigido sistema scolastico inglese, si ritrovano in un'isola privi di ogni controllo. La società che andranno a costruire sarà crudele e violenta (secondo la legge del più forte). Chiara e brillante fotografia del mostro che si cela dentro ognuno di noi.
Indicazioni utili
perfetto
L'edificio è solido e ben rodato. Basta osservare lo spessore dei tomi che è aumentato con i vari episodi. I protagonisti sono degli adolescenti veri e credibili (infatti sono molto chiusi nel proprio "universo"). Il ruolo degli adulti è anche questo credibile (pieni di difetti e di ipocrisia). La vera magia quindi è quella di rendere perfettamente plausibili gli incantesimi in un mondo che tende a vedere con indifferenza tutto e tutti (anche i maghi che zampettano qua e là per Londra). Unica pecca un male tanto grande quanto imbranato (per tutto questo giudico lo stile ineccepibile, ma il contenuto "da ragazzi").
Indicazioni utili
Licalzi quando sapeva scrivere
Come da professione (psicologo) Licalzi si diverte e ci diverte ironizzando sulle forme che il pensiero assume. In questo caso il motto "il fine giustifica i mezzi" sembra quasi d'essere il sottilo filo rosso con cui imbastisce la trama. Interessante, a mio modesto avviso, non solo il profilo psicologico del donnaiolo, ma anche quello delle donne che poi si lasciano abbindolare da questi impostori, quasi ad asserire: Dio li fa e poi li accoppia.
Divertente, da leggere.
Indicazioni utili
Non vola in alto come gli aquiloni
Il tentativo di lavorare su più piani non risulta convincente, anzi spezza il ritmo della storia che stenta di per sé a decollare. Rispetto al cacciattore di aquiloni, molto meno coinvolgente, forse troppo descrittivo (una delle regole è raccontare e non desrivere). Per il resto un buon lavoro stilistico, molto meno sulpiano tecnico. Dimostrazione che non tutte le ciambelle vengono con il buco.
Indicazioni utili
7 risultati - visualizzati 1 - 7 |