Opinione scritta da Pupottina

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Narrativa per ragazzi
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    10 Luglio, 2013
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Giochi fra miseria e paura

Un libro che non mi ha convinta fino in fondo.
Non conosco l'originale (Battle Royal) da cui dicono è stato ispirato questo romanzo. Quindi, non posso fare confronti.
E' comunque un romanzo originale, per la storia narrata, ma mi aspettavo un qualcosa in più, avendone sentito tanto parlare, e anche un finale diverso, meno affrettato e meno scontato.
Anche lo stile di Suzanne Collins non è niente male, almeno in traduzione.
Non manca un triangolo amoroso (Katniss, Peeta e Gale) che rende interessante la storia.
Dal romanzo è stato tratto un film omonimo ed è davvero bello.

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    08 Luglio, 2013
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Prima del film, il thriller da leggere

In attesa del film omonimo, in uscita il 18 luglio 2013 ...

Fece un piccolo inchino. «Sì, sono pazzo fino a questo punto.»

La caratteristica di Michael “Il Macellaio” Sullivan è proprio l’ironia del suo inchino a fine lavoro, oltre all’essersi guadagnato il suo nomignolo, grazie ad una duplice motivazione. La più semplice da intuire è proprio l’efferatezza dei suoi crimini, che appaiono folli e barbarici.
Nel romanzo, James Patterson dà, come sempre, al lettore la possibilità di scegliere in chi immedesimarsi, se nel buono o nel cattivo, oppure può essere entrambi, poiché lui, a capitoli alterni, narra le vicende, prima con gli occhi di Cross e poi con quelli del Killer.
Il Macellaio è un bel personaggio complesso e a tutto tondo, che mi dispiacerà non ritrovare, in maniera fedele, nel film. Anche Cross è un personaggio descritto e raccontato in maniera esaustiva, e che ho già imparato a conoscere in altri libri della saga.
Il Macellaio ha un passato, che emerge nei suoi ricordi, un presente, nel quale agisce, spinto a reiterare quel passato che non riesce a cancellare, e anche il suo futuro promette una scia sempre crescente di nefandezze e delitti, che rinnovano ed amplificano la rabbia che porta dentro di sé.
Nel passato di Cross non c’è molto, poiché di lui conosciamo già ampiamente il futuro (essendo questo romanzo un prequel nella globalità della narrazione relativa a questo personaggio, nato come 12esimo volume di una saga di romanzi polizieschi preesistenti), ma ci viene raccontato l’evento traumatico alla basa di ogni sua scelta futura.
Agghiacciante, commovente, brutale, anche amaramente ironico in alcune scene, ma soprattutto avvincente e ben calibrato in tutto per un ritmo della narrazione che non subisce rallentamenti o pause. Intrappola il lettore in una sequenza di eventi che tenderanno a confluire in un’unica direzione fino alla rivelazione finale. È un libro che si legge con entusiasmo e rinnova altrettanta passione nel volerne leggere un altro della serie. Alex Cross e le sue indagini sono, giustamente, i romanzi più venduti in America e nel mondo per la qualità e la bravura con cui sono scritti, scorrevolmente, e raccontati, con un ritmo incalzante. Alex Cross è il personaggio di un profiler in cui ci si immedesima e che colpisce per l’umanità e i valori positivi e debolmente terreni.
Il personaggio criminale del Macellaio che Patterson ci racconta in La memoria del killer è memorabile, ideato e creato per conquistare il lettore.

Chissà se il film farà altrettanto!

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uno qualsiasi dei romanzi di James Patterson o la saga di quelli dedicati ad Alex Cross.
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    05 Luglio, 2013
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Un'estate con un cupcake alla vaniglia

Una lettura piacevolmente rilassante e, soprattutto, golosa. Come abbuffarsi di dolci senza ingrassare? La soluzione è una buona dose di zucchero, accompagnata da romanticismo, sorrisi e buon umore. Location indimenticabile di questo dolcissimo incanto d’amore, farcito di situazioni intriganti, paradossali ed esilaranti, è l’isola di Sugarberry.
Ad un anno di distanza, è tornata Donna Kauffman con un altro dei suoi memorabili romance, ricchi di sapori e profumi. E torna anche l’ambientazione dell’isola dove si è formato il Club del Cupcake.
Dopo il dolcissimo Un amore di Cupcake, una nuova avventura romantica è stata scritta per alleviare le pene d’amore delle lettrici e farle sorridere e rilassare con la tenerezza che solo i romanzi di Donna Kauffman sanno suscitare. Dopo aver visto sbocciare l’amore in una coppia, un po’ litigiosa, come quella formata da Leilani Trusdale e Buxter Dunne, è la volta dell’agente immobiliare Riley Brown, in fuga da un ex che vuole dimenticare, e dello scrittore Queen Brannigan, alla ricerca di un luogo tranquillo dove creare il suo nuovo romanzo. L’isola di Sugarberry è il luogo ideale che riscalda il cuore e la cornice ideale per far sbocciare l’amore. Il nuovo romance di Donna Kauffman ha saputo allietare, con dolcezza, tenerezza e amore, alcuni giorni della mia estate al sapor di vaniglia.

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Un amore di Cupcake di Donna Kauffman
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    04 Luglio, 2013
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Fece un piccolo inchino

Fece un piccolo inchino. «Sì, sono pazzo fino a questo punto.»

La caratteristica di Michael “Il Macellaio” Sullivan è proprio l’ironia del suo inchino a fine lavoro, oltre all’essersi guadagnato il suo nomignolo, grazie ad una duplice motivazione. La più semplice da intuire è proprio l’efferatezza dei suoi crimini, che appaiono folli e barbarici.
Nel romanzo, James Patterson dà, come sempre, al lettore la possibilità di scegliere in chi immedesimarsi, se nel buono o nel cattivo, oppure può essere entrambi, poiché lui, a capitoli alterni, narra le vicende, prima con gli occhi di Cross e poi con quelli del Killer.
Il Macellaio è un bel personaggio complesso e a tutto tondo, che mi dispiacerà non ritrovare, in maniera fedele, nel film. Anche Cross è un personaggio descritto e raccontato in maniera esaustiva, e che ho già imparato a conoscere in altri libri della saga.
Il Macellaio ha un passato, che emerge nei suoi ricordi, un presente, nel quale agisce, spinto a reiterare quel passato che non riesce a cancellare, e anche il suo futuro promette una scia sempre crescente di nefandezze e delitti, che rinnovano ed amplificano la rabbia che porta dentro di sé.
Nel passato di Cross non c’è molto, poiché di lui conosciamo già ampiamente il futuro (essendo questo romanzo un prequel nella globalità della narrazione relativa a questo personaggio, nato come 12esimo volume di una saga di romanzi polizieschi preesistenti), ma ci viene raccontato l’evento traumatico alla basa di ogni sua scelta futura.
Agghiacciante, commovente, brutale, anche amaramente ironico in alcune scene, ma soprattutto avvincente e ben calibrato in tutto per un ritmo della narrazione che non subisce rallentamenti o pause. Intrappola il lettore in una sequenza di eventi che tenderanno a confluire in un’unica direzione fino alla rivelazione finale. È un libro che si legge con entusiasmo e rinnova altrettanta passione nel volerne leggere un altro della serie. Alex Cross e le sue indagini sono, giustamente, i romanzi più venduti in America e nel mondo per la qualità e la bravura con cui sono scritti, scorrevolmente, e raccontati, con un ritmo incalzante. Alex Cross è il personaggio di un profiler in cui ci si immedesima e che colpisce per l’umanità e i valori positivi e debolmente terreni.
Il personaggio criminale del Macellaio che Patterson ci racconta in La memoria del killer è memorabile, ideato e creato per conquistare il lettore.

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    03 Luglio, 2013
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Piu' di 50 emozioni in 3 colpi di fulmine

Il millenario incanto della tradizione e il sublime mistero ipnotico dei colori del deserto fanno da cornice a tre storie d’amore che rapiscono l’anima di chi le legge.
Quando lo sceicco di Barakat è sul letto di morte, decide di dividere il suo regno in tre parti uguali da assegnare ai tre figli, ognuno dei quali è alla ricerca dell’opportunità giusta per trovare il vero amore.
Mentre ogni essere umano segue, in mondo visione, le loro vicende sentimentali, tre donne di madrelingua inglese sono pronte ad esaudire i desideri romantici dei tre principi ereditari.
Karim, Omar e Rafi sono uomini dal fascino capriccioso, sceicchi volitivi, che si contendono i favori delle velate donne del deserto.
Alexandra Sellers, con i suoi tre romanzi (Il Sigillo di Sakur, Il calice della felicità, La spada di Rostam), racconta un universo affascinante, dove i colori caldi del deserto ipnotizzano l’anima romantica delle sue lettrici. La passione e l’amore dei protagonisti coinvolti sono perfettamente narrati fra le pagine di CINQUANTA NOTTI NEL DESERTO, con uno stile avvincente e intensamente romantico.
Le tre protagoniste femminili sono donne profondamente diverse fra di loro. La bionda Caroline Langley è una timida americana con un lavoro da commessa. La rossa Jane Stewart ha origini scozzesi ed è un’istitutrice privata. Zara Blake è una splendida archeologa canadese, presa in ostaggio da un bandito del deserto e portata in salvo da uno sceicco.
Ogni donna può conquistare il cuore di un affascinante uomo del deserto: questa l’incantevole morale di un appassionante raccolta di indimenticabili romance.
Tre storie da Mille e una notte.

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Diana Palmer, Beth Kery, Alexandra Sellers, Lori Foster, ecc.
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    01 Luglio, 2013
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La paura e' un Abisso senza fine

Mirabile come sempre la bravura di Karin Slaughter nel narrare storie che si intrecciano, intessendo una trama complessa, tracciata da semplici parole, che, con abilità e intelligenza, lei sa disporre all’insegna di un’opera di successo.
Abisso senza fine è il nuovo romanzo che coinvolge in profondità i personaggi, che noi lettori abbiamo già imparato a conoscere e ad apprezzare per le loro qualità investigative, oltre che personali. Questa volta l’indagine riguarda da vicino l’agente Faith Mitchell e la sua famiglia: la madre Evelyn, ex capitano di polizia, coinvolta in uno scandalo per corruzione, il fratello Zeke e i figli, Jeremy e Emma.
Il thriller inizia come sempre con il botto: Evelyn viene rapita e casa sua è la scena del crimine. Faith è, in parte, coinvolta nella carneficina.
La vicenda si svolge sempre in poco più di tre giorni e le vite di tutti i personaggi subiranno un’evoluzione. Anche quelle del detective dislessico Will Trent e della pediatra Sara Linton.
Lo stile di Karin Slaughter è, come sempre, senza mezzi termini, brutale quando serve, altamente scientifico nell’analisi della scena del crimine e dettagliato anche dal punto di vista psicologico dei personaggi, il cui presente e passato non hanno mai ombre per la lettrice. Tranne quando servono ad aumentarne la suspense.
Un thriller avvincente e che si può definire fantastico, anche perché il mondo della narcotici e i segreti di famiglia vengono svelati fra colpi di scena e sparatorie. Corruzione, segreti, lealtà e promesse che vengono infrante sono alla base di Abisso senza fine. La parte pesante dell’indagine è tutta nelle mani di Will Trent che stavolta è affiancato da Amanda Wagner e non da Faith, troppo coinvolta in prima persona nel caso, per via di sua madre, e per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Sicuramente, tra i romanzi più belli della Slaughter, che si riconferma una scrittrice di successo un volume dopo l’altro.

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Tre giorni per morire, Genesi, Tra due fuochi di Karin Slaughter.
Una bella serie di romanzi polizieschi!
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    27 Giugno, 2013
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L'ultima vittima, ma non l'ultimo thriller

“A volte, Rizzoli, sei una gran rompiscatole!”
“Di recente me lo sono sentita dire spesso.”
“Per questo sei una brava investigatrice. Pungoli e sondi. Scavi là dove nessuno vuole farlo ...”

L’ultima vittima di Tess Gerritsen è il decimo romanzo della saga di polizieschi che hanno come protagoniste la detective Jane Rizzoli e la sua amica, il medico legale, Maura Isles, una coppia di donne diverse, ma unite nella ricerca della verità con un tocco di humour nero.
La trama è avvincente e farcita da suspense e colpi di scena. La narrazione è scorrevole e con uno stile gradevolmente piacevole, non appesantito da un registro scientifico con troppi tecnicismi. Tutto è sapientemente dosato per un prodotto commerciale di intrattenimento che si legge con piacere. Una bella scoperta Tess Gerritsen!
Mi riprometto di scoprire tutti i retroscena dei suoi due personaggi femminili, recuperando i precedenti romanzi. Molto si intuisce delle loro vite, del loro passato e dei personaggi fissi che ruotano intorno a loro.
Rizzoli e Isles sono intelligenti, simpatiche e determinate ed hanno ispirato anche una famosa serie tv tratta dai romanzi.

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    26 Giugno, 2013
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Voglio un piano C come Cuore

Esilarante e romantico l’esordio narrativo di Lois Cahall! Un chick lit spassosissimo, con personaggi simpaticissimi e ben strutturato nello stile e nella trama. Chi l’ha detto che i bei chick lit siano solo quelli della Kinsella?
In alcune pagine, ho riso a crepapelle, in altre, ho riflettuto per l’ironia perspicace della Cahall, in altre ancora, ho pensato all’universo delle quarantenni e a come può essere la loro vita se qualcosa, durante il percorso, è andata storta. Il piano A di ogni donna è costituito dagli obiettivi basilari di un’esistenza felice, ossia il fidanzamento, il matrimonio e i bambini. Se qualcosa è andato male, il piano B lo si affronta con un amaro divorzio, dei nuovi amori, se possibile, e bisogna pur sempre fare i conti con nuove delusioni che, per l’età non più giovanissima e le responsabilità, non sono facili da assorbire. Se anche il piano B va male, bisogna sopravvivere cercando un piano C che non è niente di banale o superficiale come le “c” di Chanel, Cartier e Cabernet. Il messaggio di Lois Cahall, sebbene raccontato con ironia, è più profondo e tocca al cuore la lettrice che sarà riuscita ad affrontare con il sorriso anche le sue avversità personali, insieme a quelle della briosa protagonista tutto pepe di VOGLIO UN PIANO C, Libby Beal Crockett. Il piano C che ogni donna spera di poter avere nella sua vita è quello di trovare e mantenere l’amore per sempre. Le vicende sono ambientate fra New York e Parigi. Location molto suggestive e interessanti!
È un libro adatto alle lettrici romantiche, anche non più giovanissime, che vogliono sorridere e non solo sciogliersi in pagine di totale e avvolgente romanticismo. La simpatia di Libby, le sue sventure, la sua famiglia allargata, le sue amiche, vi faranno trascorrere autentici momenti, leggeri e spensierati.
Consigliato.

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    24 Giugno, 2013
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Il tema della casa stregata

Questo racconto di Howard Phillips Lovecraft è un classico del genere horror.
L'atmosfera di questo racconto fa davvero rabbrividire. Lo stile e la storia narrata ricordano molte ambientazioni tipiche di Edgar Allan Poe.
Il tema della casa stregata è stato ripreso più volte sia nei libri che nei film e, perché no, anche negli alibi.
Il terrore, in alcuni passi, diventa quasi tangibile e la suspense raggiunge i massimi livelli. L'ignoto e l'inspiegabile vanno a braccetto, ma la soluzione, a volte, può essere più semplice, come una muffa. Tutto può essere frutto dell'immaginazione. La mente umana può anche fare degli scherzi, ma i brividi di questo racconto breve, in cui si accetta di lasciarsi coinvolgere dalla storia narrata non hanno prezzo.
Bisogna rileggerli, ogni tanto, questi piccoli classici horror.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    22 Giugno, 2013
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Un killer che resta invisibile

Un bel giallo alla svedese maniera, con un inizio strepitoso e il profilarsi di un’indagine che non riesce ad approdare a molto, fino all’inaspettato e fulminante finale. È sicuramente un romanzo ben scritto e la strategia narrativa punta proprio sul sorprendente finale.
Pontus Ljunghill in L’Invisibile ha scelto di narrare la storia su due piani temporali diversi, quello dell’omicidio e dell’indagine e quello, a distanza di anni, quando il detective, ormai pensionato, si trova a ricordare quella particolare vicenda criminale per assecondare il lavoro di un giornalista che si occupa di crime story del passato. Una sorta di cold case con un leggendario detective che non riesce ad abbandonare un caso irrisolto. Un’indagine, ambientata negli anni Venti e che, di conseguenza, non possiede la complessità scientifica delle squadre di CSI e delle mirabolanti riprese audio-video, ma si basa di quel lavoro poliziesco classico, costituito da interrogatori, indizi, alibi e testimoni.
Misterioso e, per suo stesso volere, “invisibile”, l’assassino agisce sotto gli occhi di probabili testimoni che non notano la sua presenza. È un bel personaggio, una mente criminale descritta a tutto tondo e che appare da subito interessante agli occhi del lettore.
Un romanzo d’esordio riuscito. Una detective story classica in un’ambientazione d’epoca molto suggestiva. Una lettura piacevole.

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altri gialli svedesi
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    20 Giugno, 2013
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Chi semina vento, raccoglie delitti con Nele Neuha

“Chi semina vento … raccoglie tempesta” non è solo un proverbio biblico (Qui ventum seminabunt et turbinem metent), ma un eccezionale eco thriller di Nele Neuhaus, con i suoi celebri investigatori, la coppia formata da Pia Kirchhoff e Oliver von Bodenstein. Una coppia investigativa, ossia solo sul lavoro, non nel privato, movimentato quasi quanto le indagini che svolgono. I protagonisti, Pia e Oliver, di romanzo in romanzo, subiscono un’evoluzione che li rende agli occhi del lettore più realistici, più verosimili. Io stessa aspettavo con impazienza questo nuovo romanzo della serie,certa che Nele Neuhaus avrebbe saputo darmi il brivido, che cercavo, e quella lettura avvincente, ambientata nel Taunus della Germania centrale.
Chi semina vento affronta un’indagine che apporta un’idea positiva dell’ambiente, non lascia al lettore un senso di catastrofico di pericolo imminente. Senza anticiparvi molto, vi basti pensare che i misteriosi omicidi hanno a che fare con multinazionali e interessi di politica internazionale, ma anche con passioni morbose, persone instabili e un gran numero di sospettati. Anche questa volta la scottante indagine che parte da un paesino del Taunus, i cui cittadini sono in rivolta, e raggiunge aspetti di climatologia mondiale e fonti di energia rinnovabili è stata avvincente, serrata ed entusiasmante, vuoi per la tecnica narrativa che sa creare la suspense, vuoi per la profondità dei personaggi, descritti a tutto tondo nelle loro personali sfere d’azione.
Ormai giunti alla quinta immagine insieme, Pia e Oliver sono straordinariamente resi celebri dalla fantasia di Nele Neuhaus, la quale ancora una volta è in grado di decretare e confermare il proprio memorabile successo nella letteratura investigativa gialla di matrice tedesca.
Assolutamente da non lasciarsi sfuggire tutta la serie.

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La donna malvista
Ferite profonde
Biancaneve deve morire
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Romanzi erotici
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    19 Giugno, 2013
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Uno sconvolgente finale

Un finale di trilogia che mi aspettavo diverso. La “Passione” c’è stata, come nei precedenti volumi della saga “Incontri Proibiti”. Alexandra Blake ha sempre saputo di essere la chiave di tutto, una studiosa accorta, ma facile nel farsi travolgere dai sensi …
Dopo aver ritrovato Jeremy, la strada verso la verità l’ha portata ad ampliare i suoi orizzonti di conoscenza e la sua potente carica sensuale le ha permesso di donare se stessa alla causa in cui crede fortemente.
Non mancano i colpi di scena (anche quelli un tantino folli, azzardati e surreali come nei precedenti romanzi). A un personaggio femminile così, caparbio e, allo stesso tempo, malleabile, ci si affeziona, ma il processo di immedesimazione con lei, nell’ultimo romanzo della serie, non è stato come in precedenza. Indigo Bloome è stata un po’ frettolosa …

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i precedenti episodi della saga "Incontri Proibiti"
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Romanzi
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    19 Giugno, 2013
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Un dolce segreto di primavera

La vita è un viaggio appena cominciato. Questa è la sensazione che si ha leggendo Monika Peetz.
Un dolce segreto di primavera è un romanzo leggero e fresco. È difficile per la lettrice non immedesimarsi con una delle amiche del romanzo. Prima di partire per quella vacanza che rappresenta la svolta. Una settimana di “ritiro” al castello di Achenkirch. Sette giorni senza telefono, senza Internet, senza mariti, senza beghe familiari, senza impegni lavorativi e … senza cibo. E, come se non bastasse, per voltare pagina c’è sempre una sfida da affrontare, ossia ricostruire quel qualcosa di irrisolto nel passato …

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Romanzi
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    17 Giugno, 2013
Top 10 opinionisti  -  

Storia di un amore impossibile

Un lunghissimo viaggio in macchina alla scoperta della verità, racchiusa fra i ricordi di un’anziana signora, Miss Isabelle. È una storia struggente, che trasmette emozioni e fa riflettere. Il cuore palpita, capitolo dopo capitolo. L’oggi si intreccia al passato, alla giovinezza movimentata di Miss Isabelle, la quale non ha mai considerato una differenza il colore della pelle. Isabelle è una donna con un amore mai dimenticato, un amore intenso che nessuno è mai riuscito a strapparle dal cuore.
Tra la notte e il cuore di Julie Kibler è una storia che racconta una personaggio femminile memorabile, vissuto durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale. La protagonista cerca, con tutte le sue forze, la libertà di poter amare, al di là di ogni costrizione razziale e di ogni pregiudizio.
Questo libro è un romanzo d’esordio che è diventato giustamente anche un caso letterario.
Ci si affeziona ai personaggi, si entra nella storia dalla “porta” privilegiata del cuore che narra l’amore autentico e l’ostinazione dei sentimenti che non si lasciano scoraggiare dalle usanze e dai divieti.
Questo romanzo sa toccare il cuore, l'anima, vi commuoverà e vi appassionerà dalla prima all'ultima pagina.

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La luce sugli oceani di M.L. Stedman
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    17 Giugno, 2013
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Storia di piu' confessioni

In Confessions di Kanae Minato non c’è solo una confessione, ma più di una. Mentre il giallo si arricchisce di dettagli e testimonianze, si dipanano le esistenze di vari personaggi a cui l’orribile morte di una bambina, di 4 anni, ha tolto la vita. L’omicidio è una macchia, un senso di colpa nella vita di chi lo commette che non potrà più avere un’esistenza serena. La colpa non abbandona. La voglia di vendetta continua ad aleggiare fra le pagine della storia, unita ad un senso snervante di impotenza, per non potervi più porre rimedio.
La storia è quella di un’insegnante che decide di lasciare il lavoro in seguito alla tragedia occorsa alla figlia di 4 anni, in realtà assassinata da due suoi studenti, ma ufficialmente archiviata dalla polizia come un incidente. Durante il suo ultimo giorno di scuola, a termine anno scolastico, l’insegnante decide di rivelare le sue ipotesi alla classe, smascherando i colpevoli e attuare la sua progressiva forma di vendetta.
La trama si struttura partendo dal primo blocco che, in origine, era un racconto lungo incentrato sulla figura dell’insegnante e madre della piccola Manami che svela alla classe i retroscena del mistero, per poi raccontare attraverso i punti di vista di altri personaggi cosa è accaduto e come si sono complicate e intrecciate le vicende delle persone coinvolte, anche successivamente all’atto delittuoso e come la colpa e la paura hanno saputo scavare dentro di loro.
Ho trovato Confessions di Kanae Minato un romanzo originale, imprevedibile, sorprendente e lo stile e le tecniche narrative hanno saputo appassionarmi, anche per l’approfondito aspetto psicologico.
Pur conoscendo il nome dei colpevoli sin da subito, prima che i loro nomi diventino dei semplici A e B, la scrittrice crea delle dinamiche che generano suspense e notevoli e imprevedibili colpi di scena.
A livello profondo questo romanzo trasmette molto. Parla dei problemi della società giapponese, dei giovani e delle tante esistenze malate che si nascondono dietro una patina di normalità. Questo romanzo suscita uno shock indelebile nel lettore che non può non riflettere e giudicare la realtà e il senso di impotenza che la società genera.
Un capolavoro della letteratura giapponese da leggere!

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Natsuo Kirino
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Romanzi erotici
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    16 Giugno, 2013
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Margherita in "Io, però ..."

Intrigante, sensuale, peccaminoso. Nella trama.
Semplice, ammiccante e senza mezzi termini. Nel lessico.
Fluidamente scorrevole. Nello stile.
Il breve romanzo erotico “Io, però” di Rosa Santoro è uno scritto seducente che ha come protagonista Margherita, una ragazza di provincia ingenua, che, giunta in città, si lascia travolgere dal potere della passione.
Consigliato.

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Consigliato a chi ha letto...
romanzi erotici
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    13 Giugno, 2013
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Misteriose sparizioni: un debutto che conquista

Un romanzo d’esordio che rivela al mondo un giovane scrittore che ha saputo lasciare il segno.
Morte sospetta, opera prima di Tim Weaver, è un thriller agghiacciante che prende già con l’incipit e che riesce ad appassionarti e non ti molla fino alla fine, ricca di colpi di scena. È la storia che ti cattura. È il personaggio, alla ricerca di una ragione accettabile alla perdita della persona che ama, che ti entra dentro, fin sotto la pelle. Il suo lavoro è quello di cercare le persone scomparse e si scompare in vari modi: si esce di casa per non tornare più, si muore di malattia, si muore in uno scontro frontale …
Si tratta di traumi che destabilizzano la vita interiore di chi resta, ma c’è sempre qualcosa alla base di chi fugge di sua iniziativa.
Il protagonista David fa i conti con gli allontanamenti volontari ogni giorno, per spiegare una morte che non avrebbe mai dovuto veder arrivare. David accetta un caso diverso dagli altri. Un ragazzo risulta, prima, scomparso da cinque anni e, poi, ritrovato morto in un terribile incidente stradale un anno prima, ma la madre è convinta di averlo visto vivo e vegeto, camminare per le strade di Londra.
Inquietante e progressivamente avvincente, soprattutto perché non è una ghost story, ma un thriller dove la brutalità è una delle componenti che Tim Weaver ha saputo dosare tra le pagine. Non è la classica storia che a tratti sembra assurda. Potrebbe accadere. Non solo perché la speranza, di ritrovare chi amiamo e di poter avere una seconda opportunità con loro, non vuole abbandonarci. Tutto viene spiegato nei dettagli. L’indagine giunge in profondità, ma non trascura i risvolti psicologici. Dare una seconda opportunità o la possibilità di ritrovare una vita felice è l’idea dominante, ma non sempre le strade per raggiungerla sono lecite.
È sicuramente un prodotto commerciale riuscitissimo. Alle spalle di Tim Weaver, c’è stato un team che ha definito e controllato i dettagli per raggiungere un ottimo prodotto, in grado di conquistare anche i lettori di thriller più esigenti. Morte sospetta è un romanzo da non lasciarsi sfuggire e il primo di una trilogia, che mi riprometto di leggere per intero.

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    06 Giugno, 2013
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Nove personaggi Sotto un sole nero

Sotto un sole nero di Ivano Mingotti è un libro diverso dai soliti prodotti commerciali.
I nove personaggi vivono esistenze angoscianti e, come le persone reali, spesso devono indossare delle maschere e non possono mai essere pienamente liberi.
L’impatto con la storia è immediato, poiché da subito si entra nelle vicende dei protagonisti, avvolte dal mistero e che, grazie ad una costante tensione, continuano per il resto del libro.
In un presente alternativo, un governo totalitario sembra gestire la vita dell’intera popolazione umana. I “cittadini” vivono in un regime di terrore e di ferree regole dettate dal Ductor, mentre in loro si diffonde un senso di alienazione e di terrore.
Oltre alla storia molto particolare e irreale, l’elemento di maggiore innovazione è, senza ombra di dubbio, lo stile, caratterizzato da una prosa quasi lirica, essenziale, sintetica, incisiva e frammentaria.
I vari frammenti delle esistenze dei nove personaggi, che il lettore percepisce, durante la narrazione, si ricongiungono nel finale in un interessante e sorprendente effetto chiarificatore.

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    04 Giugno, 2013
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I Vivi i Morti e gli Altri

È un romanzo interamente incentrato sulla morte e sulla vita, ambientato in una realtà post-apocalittica, un distopico, dove gli zombi sono parte integrante della narrazione.
I Vivi i Morti e gli Altri di Claudio Vergnani è un thriller avventuroso dal ritmo serrato e incalzante e dal finale innovativo, che si legge immergendosi nella disperazione provata dal protagonista Oprandi, un ex militare, che ha una missione da compiere, ma che, durante il suo cammino, affronterà un interessante percorso di cambiamento interiore, dovuto alle esperienze che man mano vive.
Da quando il mondo è cambiato, le categorie che si incontrano sono tre: i vivi, cioè i sopravvissuti all’ondata funerea che ha travolto la società; i morti, cioè coloro che si sono risvegliati come zombi; e gli altri, coloro che, in un sistema come quello descritto, hanno perduto ogni aspetto della civiltà e ogni senso di umanità. Gli altri sono coloro che, pur essendo vivi fuori, sono perdutamente morti dentro. La storia, il protagonista e i personaggi, che incontra durante il suo cammino, sono ben delineati e raccontano ottimamente il genere umano così variegato e ricco di sfaccettature.
Fra le pagine di questo romanzo, fra le avventure di Oprandi si intrecciano la crudeltà umana, il senso della vita e l’amore. Il protagonista sa che, se i morti si svegliano ed escono dalle loro tombe per dilagare ovunque, nutrendosi dei vivi per trasformarli, a loro volta, in zombi, questo dipende da ciò che gli uomini hanno causato al nostro pianeta e da quanto male essi hanno arrecato. Dietro al romanzo, c’è una riflessione profonda sul genere umano e al suo dare ogni cosa per scontata.
In molti, soprattutto fuori dall’Italia, si sono cimentati con romanzi che seguono la moda letteraria degli zombie. Tuttavia, Claudio Vergnani ha saputo apportare, grazie al suo stile denso di humour nero e alle sue scelte narratologiche, ricche di suspense e colpi di scena, una ventata di novità al genere, introducendo un’inedita motivazione agli innumerevoli perché che gli uomini si pongono.

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Libri per ragazzi
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    03 Giugno, 2013
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Nel mondo di Zucchero

“È l’ultimo giorno di scuola, nessuno ha più voglia di fare niente. L’aria è afosa, il sole è accecante e …” si entra nel mondo degli adolescenti ed in particolare in quello del protagonista, colui che tutti chiamano Zucchero. Non è il solito ragazzo che fa girare la testa o che ha poteri speciali con i quali far sognare il lettore prima di compiere una missione speciale per salvare il mondo. No, questo personaggio che ci riporta alle emozioni provate sui banchi di scuola (amicizia, amore, insicurezza, compiti, feste e risate) è un ragazzo che ci impara ad accettarci per come siamo e a guardare con profondità ciò che accade intorno a noi.
Zucchero è alto un metro e sessantasette e pesa novantuno chili. Ha due grandi passioni: la tromba e la matematica. È bravo in entrambe le sue passioni, ma, come a tutti gli adolescenti, sente che gli manca qualcosa. Niente, invece, manca a questo fresco e disincantato romanzo adolescenziale, scritto da una donna nota, un’attrice, Sara D’Amario, che consolida la sua posizione anche nel mondo letterario con questa sua interessantissima opera che si legge con spensieratezza.
Mentre Zucchero cerca di districarsi nel suo mondo, alla ricerca quel qualcosa che gli manca, affronta le quotidiane difficoltà di un adolescente e impara ad apprezzare se stesso per quello che è, un ragazzo semplice e speciale, allo stesso tempo, anche se con qualche chilo in più. Intorno a lui, c’è tutto un mondo che ha vita propria: una famiglia allargata, gli amici e gli insegnanti. Mentre un anno di scuola inizia e procede inesorabile fino alla fine, Zucchero dimostrerà di essersi meritato il titolo del romanzo: Un cuore XXL.
Sono pazza di Zucchero e del gruppetto dei suoi amici e, giunta all’ultima pagina, ne sento già la mancanza. Brava Sara D’Amario, promossa a pieni voti per il suo romanzo UN CUORE XXL.

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Romanzi
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    28 Mag, 2013
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GIORNI DI ZUCCHERO FRAGOLE E NEVE

è un piccolo gioiello, già a partire alla copertina, impreziosita da glitter. È un libro che non si legge solo con gli occhi, ma con il cuore e con tutti gli altri sensi. Lo stile è fluido, ma ricco di similitudini che richiamano sapori, colori e sensazioni, come nel titolo la cui dolcezza sembra più per il palato. Non è un libro di cucina, ma richiama i dolci sapori dell’infanzia della scrittrice. La protagonista è una ragazza di 27 anni, innocente come se ne avesse ancora 10, con un guardaroba segreto dove nasconde i dolcetti, che la fanno ingrassare, ma anche sentire meglio, in pace con se stessa e con la tristezza che ha dentro e con cui ha imparato a convivere non avendo mai vissuto in realtà. Non è la classica storia romance dove ci sono solo lui e lei. Ci sono varie coppie, anche improbabili, che devono trovare la giusta strada per comporsi. E perché tutto si realizzi serve un pizzico di magia ed anche un paio di misteri. Anche semplicemente guardare il volto della giovane scrittrice trasmette qualcosa. Delle sensazioni di dolcezza che poi si ritrovano nel libro. A volte basta guardare negli occhi una persona per conoscerla ... si dice così, no? Oppure conoscerla attraverso quello che scrive e sapere che in ogni personaggio c'è un lato di lei e della sua vita. Sembra o no una fatina buona? I punti di vista in questo romanzo, in questa moderna fiaba, sono molti. Ognuno dei personaggi può raccontare la sua storia, quando la scrittrice focalizza su di loro l’attenzione. Le vicende si narrano a più voci, con dolcezza e con gusto, anche le cose peggiori. La semplicità dello stile risulta elegantemente fluida e la lettura scorre con interesse perché l’intreccio tra i personaggi risulta davvero incredibile, ma finalizzato al raggiungimento di una volontà al di sopra delle vicende umane. Pupottina ha ben poco in comune con la protagonista del libro. Non ama l’inverno e la neve. Infatti, questo è il suo periodo dell’anno che detesta. Unico modo per sopravvivere all’inverno è leggere in un posto caldo ed accogliente, come la sua casa. Un’altra delle donne di cui si parla nel libro, Chloe, è perseguitata, se così si può dire, dai libri, poiché sono loro a scegliere di essere letti da lei in base alle varie fasi della vita che affronta. È quasi un sogno per chi ha come hobby la lettura. Tutti i personaggi hanno un segreto che nascondono e una paura che li porta a non agire. È un romanzo di formazione per ognuno dei personaggi. Ognuno riuscirà a superare la situazione che lo tiene a freno, che gli impedisce di vivere pienamente las propria vita. Forse un po’ tutti abbiamo situazioni, segreti o paure che non riusciamo a superare e questo libro, oltre che sognare, potrebbe farci riflettere. È un romanzo incantevole, romantico, dolce ed anche gustoso. Parla di cose buone ed incredibilmente golose. Se chi lo legge è un inguaribile goloso dal cuore tenero, non può che adorarlo questo libro.

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L'ALBERO DEI SEGRETI
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    26 Mag, 2013
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Dritto al cuore

Palpitante come l’attesa di leggerlo. Il nuovo romanzo di Sara Rattaro non delude, ma entra nel lettore con una valanga di emozioni che si susseguono. Non volare via non è solo la storia di una bambino audioleso dalla nascita, ma racconta le vite dei componenti di un’intera famiglia, persone normali che affrontano problemi e avversità, gioie e dolori, risate e momenti di turbamento, ma soprattutto sono persone che percorrono la strada dell’amore, in tutte le sue direzioni.
Questa storia parla al lettore perché presenta un nucleo familiare che appare da subito credibile. La scrittrice si è documentata per parlare del problema del piccolo Matteo che, durante la narrazione, risulta essere il più forte di tutti, la colla in grado di tenere saldamente unita la famiglia.
L’amore è il tema di questo libro, insieme al tradimento, all’insicurezza, alla paura di non saper essere un buon genitore.
È un romanzo emozionante e indimenticabile da cui non ci si stacca se non alla fine. Conoscere la sorte di questa famiglia diventa l’essenziale per il lettore, mentre le emozioni si susseguono.
Ognuno di noi, ad un certo punto della vita, si trova a dover fare una scelta e, subito dopo, continua a vivere con il dubbio, con quel “se” che lo porta a immaginare cosa sarebbe accaduto se avesse scelto diversamente, intraprendendo un altro percorso.

“L’amore ha tanti difetti, ma non ammette distrazioni perché non riesce a perdonarle”.

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    24 Mag, 2013
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La bonta' sta bene ovunque

Cronache di piccoli miracoli è un romanzo che racconta la magia che nasce dagli uomini che hanno voglia di aiutare gli altri. È un romanzo denso di buoni sentimenti e che riscalda il cuore e apre le porte a nuove speranze e a grandi sogni.
Con vibrante passione, Darcie Chan ci fa entrare nel mondo di una piccola comunità e ci spiega come dovrebbero sempre andare le cose, nel migliore dei modi. Riesce a raccontare la vita, con una narrazione avvincente, che coinvolge il lettore e lo porta nella quotidianità semplice dei protagonisti. Raccoglie tante esistenze e ne racconta gli anni che segneranno quel cambiamento che appare, al lettore e ai protagonisti, come un piccolo miracolo.
Ogni vita riuscirà a ottenere quel suo inaspettato regalo. Tutti a Mill River hanno un segreto, esattamente come noi che abbiamo i nostri. Tutti, a volte, ce ne vergogniamo e, in altre, li custodiamo per non doverli far sapere ai nostri cari. Alcuni possono essere anche dolorosi, mentre altri, noi non lo sappiamo, ma potrebbero scatenare la gioia.
La vita di Mary, la protagonista principale, è strettamente legata a quella di persone che non la conoscono, perché il dolore che ha provato nella sua esistenza l’ha costretta ad anni di solitudine. Nessuno sa che lei potrebbe costituire il “cambiamento” per tutti gli altri. Un piccolo paese tranquillo, Mill River, è pronto a incontrare la magia che la bontà e la generosità di una persona sola può donare alle loro vite.
Molto ho apprezzato, fra i tanti concittadini di Mary, anche Claudia, l’insegnante che si è rifugiata in quel piccolo centro per sfuggire al suo passato e per affrontare con forza se stessa e ogni sua difficoltà. La sua forza di volontà è la caratteristica che ho amato di più nel suo personaggio. Molto sono le storie nelle quali ci si immedesima e che si leggono con interesse in questo libro.
Questo romanzo ti fa sentire come abbracciata dalle pagine, il cui contenuto ti trascina nelle vite degli altri e ti racconta i loro segreti, alla base di altrettanti piccoli, ma importanti, miracoli. Ti parla al cuore e lo riempie di buoni sentimenti. Giustamente, il romanzo d’esordio di Darcie Chan ha conquistato i più variegati e diversi lettori di tutto il mondo. Quando si parla al cuore, il messaggio arriva sempre.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    20 Mag, 2013
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Stregata da Rob Zombie

Il film non l’ho visto, ma il libro l’ho trovato un capolavoro.
Per il libro, LE STREGHE DI SALEM, un esordio letterario, il noto regista, musicista e sceneggiatore, Rob Zombie, ha collaborato con Brian K. Evenson. Entrambi sono legati in vario modo (film e premi di settore) al genere horror e questo esordio narrativo conferma le loro doti, fra le pagine come sul grande schermo.
Per gli amanti del genere orrorifico, questo romanzo che parte da antiche testimonianze storiche narra il modo scelto dalle streghe di Salem per tornare assetate di sangue e vendetta.
All’inizio sono soltanto accadimenti insoliti, oggetti che volano controvento. Poi, iniziano le strane visioni, che non tardano a trasformarsi in incubi e in qualcosa di più, reali ed efferati delitti.
Quando il sangue comincia a scorrere, per Heidi, una dj rocker di un’emittente radiofonica, il mondo così come l’ha conosciuto sta per cambiare. È la discendente di un uomo che partecipò al sacrificio di alcune streghe. Lei non ha mai creduto realmente alle antiche vicende storiche relative alla stregoneria. Non ha mai pensato che a Salem le streghe siano esistite per davvero, ma ha continuato a vivere nella casa di famiglia, ignara del pericolo che corre e delle anime vendicatrici delle streghe che sfideranno la morte per portare a termine la loro vendetta. Il demonio si insinua lentamente nell’anima della protagonista. Lei è una delle potenziali future vittime, ma anche qualcosa di più. La sua mente viene annebbiata dalla stregoneria, confusa dal maligno che, anche psicologicamente, entra a possedere il suo corpo. Mentre la sinfonia del maligno si fa strada fra i cittadini di Salem, nessuno sarà in grado di comprenderne i segnali. Questo compito spetta solo al lettore. Possessioni demoniache, efferati delitti, oscure presenze, che deformano l’anima di chi incontrano: tutto questo e molto di più, man mano che la vendetta inizia a compiersi, in un crescendo di violenza che lascia il lettore senza fiato.
Il ritmo della narrazione è serrato. I colpi di scena e il finale sono tanto inaspettati da rendere questo romanzo uno splendido psico-horror. È stato davvero sorprendente e al di sopra di ogni mia aspettativa.

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Romanzi erotici
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    16 Mag, 2013
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Nessuna sintonia con Gideon Cross

Nessuna sintonia con Gideon Cross e nemmeno con la protagonista.
La storia non decolla, non mi coinvolge.
Eva non è un personaggio femminile di cui sentirò la mancanza.
Forse non è il giusto periodo per leggerlo oppure forse è troppo sotf, ma, al momento, questa trilogia non mi prende. Comunque, lo ammetto non è mai consigliabile cominciare dal secondo romanzo ;-)
Avrei dovuto iniziare da A nudo per te.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    13 Mag, 2013
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Ancora più avvincente dei precendenti

Il nome di Lee Child lo si associa a quello del suo riuscitissimo personaggio, che dai libri è riuscito anche ad approdare al cinema.
Cosa rende Jack Reacher tanto apprezzato?
Me lo sono chiesta ed ho provato a darmi una risposta.
Negli uomini, è semplice dedurlo: ci si immedesima con l’uomo in grado di fare l’impossibile.
Per le donne, la questione è più complessa, ma credo che sostanzialmente lo amino per le stesse ragioni, per il suo senso di Giustizia (molto fai da te), per il suo essere più di un qualsiasi Rambo. Infatti, Jack Reacher è molto razionale e per niente vendicativo. In lui non c’è rabbia, ma la volontà di fare le cose per bene. È l’uomo che chiunque vorrebbe incontrare nel momento del bisogno, per le sue innumerevoli doti.
Un tempo, era un osservatore, poiché era un poliziotto militare. Si guadagnava da vivere notando i dettagli. Ed era ancora vivo, dopo tante emozionanti avventure, perché continuava a notare i particolari e a rielaborarli. La sua attenzione è uno dei punti di forza, insieme all’intelligenza, alle capacità deduttive e all’immancabile coraggio.
In questo romanzo, Una ragione per morire, ha qualche acciacco fisico o qualcosa di più: ha anche un certo sentimento che mette da parte per fare il suo dovere. Niente, però, gli è da ostacolo. Anzi, è proprio lui l’ostacolo per tutti i cattivi che non possono continuare ad esserlo, dopo averlo incontrato.
Cos’altro non manca in un romanzo con Jack Reacher, come protagonista?
L’ironia propria del personaggio, dosata alla perfezione, per mantenere viva l’attenzione del lettore che si sente parte dell’avventura. Jack Reacher capita nei luoghi sempre un po’ per caso, ma ovunque si trovi lascia il segno. Questa volta c’è una famiglia, i Duncan, che tiene sotto scacco una piccola cittadina e ne intimorisce e quasi schiavizza i cittadini. E c’è una madre che non ha più lacrime per piangere la bambina che ha perduto 25 anni prima. Lei vuole giustizia per sua figlia e vuole conoscere la verità. Sia per i Duncan sia per la madre disperata, l’incontro con Jack Reacher rappresenta la svolta.
Per il lettore, uomo o donna che sia, è una scarica di adrenalina, in un crescendo di suspense e colpi di scena. Lee Child riesce, ancora una volta, a stupire e a coinvolgere chi lo legge.
10+++

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Letteratura rosa
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    13 Mag, 2013
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Il colore dell'AMORE

Un romanzo storico semplice, ma intensamente romantico.
Diana Palmer con Il colore del fuoco ha saputo entrare, ancora una volta, nel cuore delle lettrici con una storia romanticissima fra la dolce e ingenua Noelle Brown e due fratellastri, completamente diversi.
Uno, il fratello maggiore, è un avvocato misterioso di nome Jared Dunn.
L’altro è un affascinante giovane alla moda, perfettamente inserito nell’ambiente sociale.
La vicenda si svolge del 1902 e per una ragazza la scoperta dell’amore è qualcosa che si vive diversamente. Le passioni risultano più intense e profonde e il corteggiamento e il meccanismo dell’attrazione scorrono con tempi molto più lenti.
Vivere l’amore nel 1902, o scoprire dove esso si nasconda, è un percorso denso di insidie. Per la giovane Noelle non è facile: si rivela ardua la scelta fra uno dei due fratelli, poiché la mente le consiglia uno dei fratelli, ma l’attrazione la porta verso l’altro. L’amore non soltanto si sceglie, ma si conquista e Diana Palmer riesce a descrivere la nascita di questo potente sentimento nel cuore della tenera Noelle.
È un romanzo dove non mancano la passione, il senso della giustizia e soprattutto tanto romanticismo. È scorrevole, pieno di tenerezza e di scene appassionate.
Mi sono immersa nella lettura e ho scoperto con disappunto soltanto che il romanzo è finito troppo presto.
Una storia romantica che merita di far parte della mia collezione di romance.

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Diana Palmer
Harmony Romance
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Romanzi erotici
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    03 Mag, 2013
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Bella resa perfetta dalla trilogia dei sensi

“Smettila di dimenarti o ti punirò. Sto facendo questo per il mio piacere, non per il tuo.”

E invece la “Trilogia dei Sensi” di Anne Rice riesce a dare piacere anche al lettore o alla lettrice che decida di accostarsi a questa saga di romanzi, altamente erotici, intrinsecamente filosofici e fortemente comprensibili per una nicchia di prescelti.
Ho riscontrato solo la più autentica perfezione e la più pura bellezza in ogni singola, perversa pagina di questa trilogia. Dopo RISVEGLIO, dopo ABBANDONO, dopo una serie di, sempre sorprendenti, esperienze erotiche, il terzo ed ultimo capitolo, che narra la versione immaginata da Anne Rice delle vicende, mai del tutto svelate, della fiabesca Bella addormentata, una volta destata dal suo interminabile sonno, tutto si conclude con un classico, magnifico idillio dei sensi.
Durante il suo percorso formativo fatto di umiliazione, sottomissione e perversione, Bella ha imparato il giusto modo di vivere e di rapportarsi agli altri.
La schiavitù l’ha profondamente cambiata e l’ha avvicinata all’inimmaginata ed agognata estasi erotica.
Dopo il Castello, dopo il Villaggio, Bella è destinata a scoprire la perfezione che è in lei, affrontando la vita nelle sale del palazzo del Sultano, dove nuove forme di crudeltà aspettano lei e i suoi compagni di sventure, Tristano e Laurent.
Dopo aver conosciuto il mondo della perdizione, essere stata umiliata, vessata, stuprata, sottomessa, venduta e finanche inaspettatamente rapita, Bella, preda delle sue sensazioni, ha imparato a conoscere la vita dei sensi, l’essenziale che la fa sentire viva. Anche l’amore, quello dei sentimenti che fanno vibrare il cuore, ha fatto parte del suo percorso di conoscenza, non soltanto sessuale. Alcune emozioni si sono sovrapposte alle altre. La condivisione di così tanto sapere non poteva esserle preclusa. Il suo terribile Principe ha mantenuto quella che era stata la sua originaria promessa e così anche Anne Rice ha saputo soddisfare il suo lettore più esigente, concludendo la Trilogia dei Sensi con un messaggio inaspettatamente intenso.

“La schiavitù ci aveva cambiati. Quali che fossero i nostri timori e conflitti, non eravamo più le sgomente creature facili al rossore di un tempo. Nuotavamo, ognuno al proprio ritmo, nell’abbacinante torrente dell’estasi erotica.”

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Fantascienza
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    03 Mag, 2013
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Woodbury: la citta' della follia

Il mondo così come ce lo immaginiamo cambia totalmente fra le pagine dei romanzi, scritti a quattro mani, da Robert Kirkman e Jay Bonansinga.
Della saga dei romanzi, ispirati ai fumetti e alla famosissima serie tv The Walking Dead, dopo L’ascesa del Governatore, il seguito è La strada per Woodbury. Entrambi sono libri paragonabili a due autentiche, passatemi il termine, “bibbie” per il pubblico dei fan. Si scopre così tanto, così bene (perché lo stile degli scrittori è impareggiabile), che si guarda alle puntate della serie tv con un occhio diverso, grazie a tutte le rivelazioni che arricchiscono la trama e il personaggio più odiato, temuto e, allo stesso tempo, amato dagli appassionati del genere.
Philip Blake è più di quello che possiamo intuire e già, dopo la lettura di L’ascesa del Governatore, sappiamo chi lui sia “davvero”. La sua identità non è più celata nel mistero e il suo passato avvolto nella nebbia. Conosciamo la sua indole, ma soprattutto la sua follia senza limiti e molto ancora di lui si scopre in La strada per Woodbury, dove giunge la protagonista Lilly Caul, una giovane sopravvissuta alla pestilenza che, senza alcun preavviso, ha investito i quartieri periferici di Atlanta. Lilly non è sola, ma ha con lei un piccolo gruppo, che lotta faticosamente per sopravvivere agli attacchi degli zombie. La situazione peggiorerà ancora di più quando giungerà a Woobury, che ormai è guidata da colui che si fa chiamare il Governatore, in un periodo ancora antecedente all’arrivo di Rick e dei suoi.
Non si può non osannare anche questo secondo romanzo distopico, ricco di orrore, paura, suspense e colpi di scena, scritto in modo magistrale.
Dopo essere rimasta folgorata dal primo romanzo, non avrei mai creduto che il secondo riuscisse a bissarne le sensazioni di tensione e quel brivido, continuato e intenso, che ti intrappola nei righi e nelle pagine, ma La strada per Woodbury brilla di altrettanta luce propria, esattamente come L’ascesa del Governatore.
Nessuno dei due romanzi eclissa l’altro e ci sono tutti i presupposti affinché anche l’ultimo attesissimo romanzo della trilogia risulti altrettanto esplosivo.
Anche La strada per Woodbury merita una nota di encomio. È un distopico fantastico!

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L'ascesa del Governatore
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    02 Mag, 2013
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NEED: L'amore è circondato dai pixie

Dopo L’amore che vorrei, la saga NEED di Carrie Jones si pregia del secondo attesissimo volume, a due anni di distanza dal primo. Prigioniera d’amore ci presenta una protagonista femminile, Zara, che il tempo ha reso più forte e consapevole della sua natura. Si sente in costante allerta: sa che qualcosa di terribile potrebbe accadere da un momento all’altro.
Il suo presentimento si rivela presto vero.
La minaccia incombe su di lei, che ormai ha scoperto di essere per metà pixie, con uno psichiatra mutaforma, come patrigno adottivo e un ragazzo lupo, Nick, come grande amore.
La sua vita è vissuta intensamente e non ci sono solo la spensieratezza della sua giovane età e l’emozione dei preparativi per il ballo di fine anno scolastico, ma anche e soprattutto la costante attenzione all’ambiente circostante, ai ritardi, ai segnali che non sono solo semplici coincidenze, ma la presenza tangibile e inquietante dei sanguinari pixie, poiché non tutti sono esseri buoni. Tra i pixie ci sono anche quelli pericolosi e spietati e non soltanto: c’è anche una donna, la Valchiria.
Nel misterioso palazzo di Valhalla, c’è chi trama contro Zara e i suoi amici.
Nick non si fida di Astley, un giovane dal fascino magnetico, e mette in guardia Zara, per la quale sarà difficile compiere la scelta fra uno dei due.
Mentre leggerete questo libro, sicuramente anche a voi, come è accaduto a me, verrà il colorito un po’ blu, come accade a molti dei cittadini di Bedford. Mentre il pericolo incombe sull’apparentemente tranquilla cittadina, pagine di paura da horror story si alternano a momenti di spensieratezza adolescenziale. La tenacia di Zara, nel voler salvare l’amore di cui si sente prigioniera, la porta a mettere a repentaglio la sua stessa vita. Un’interessantissima figura femminile quella di Zara e sempre più misterioso l’universo urban fantasy dei famelici pixie, creato da Carrie Jones!

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Il primo della trilogia "NEED. L'amore che vorrei" di Carrie Jones
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    02 Mag, 2013
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Beth Kery: il lato piccante dell'AMORE

Beth Kery, pur avendo un’impostazione tutta sua nel gestire le trame dei suoi romanzi, riesce a stupire le innumerevoli lettrici, con particolari accattivanti, sensuali che non perdono mai quel tocco inconfondibile di eleganza.
Con Sottomessa al piacere, Beth Kery si conferma come la mia scrittrice di erotic romantic suspense preferita. È un romanzo romantico, ma anche sensualmente eccitante e soprattutto denso di intrighi e misteri. La storia è intricata, ma piacevolmente avvincente e con quel tocco di erotismo in più che solo Beth Kery è in grado di orchestrare in un romanzo non soltanto erotico, ma anche ricco di suspense.
Shane è un poliziotto da sempre innamorato di Laura. Unico problema è che lei, molti anni prima, ha scelto l’altra faccia della medaglia ed ha preferito sposare un uomo a capo di una banda internazionale di ladri e di molte altre attività poco chiare. Solo Laura è a conoscenza di innumerevoli segreti sui traffici del marito e dei suoi soci e quando viene trovato morto, Shane ha un’altra chance con lei, non soltanto per riconquistarla, ma anche per far luce su tutto il resto.
L’intreccio è ben gestito e non proprio facile da decifrare, poiché non mancano inaspettati colpi di scena.
Sottomessa al piacere racconta quel brivido romantico che le lettrici adorano!

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Tocco proibito
Un'esplosione di desiderio
Opera di seduzione
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    24 Aprile, 2013
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Non si puo' uccidere cio' che non vedi arrivare

“Non si può uccidere ciò che non vedi arrivare”.
David Baldacci ne fa il motto di uno dei suoi personaggi, uomini eroici che non temono niente e nessuno, densi di sfumature psicologiche, carichi di abilità psicofisiche che li rendono esseri al di sopra della media, elementi che si sogna di incontrare e, perché no, anche di essere.
Nel thriller SOTTO TIRO ci presenta John Puller, un veterano di guerra e il miglior agente speciale del Comando dell’esercito degli Stati Uniti per le indagini penali.
A lui affianca una detective locale, Samantha Cole, e tutto acquista sfumature diverse, più avvincenti, e il nostro caro Baldacci non ci risparmia nessun colpo di scena, nemmeno quelli che non avremmo scelto di leggere. La sua strategia narrativa è stupirci sempre, complicare le situazioni, renderle avvincenti fino all’inverosimile per non permetterci di staccare gli occhi dalla pagina.
C’è un mix di intrighi in questa storia che solo Baldacci è capace di orchestrare e anche stavolta riesce a non deludere chi decide di leggere uno dei suoi romanzi.
Altro punto a favore di questo thriller paranoico è l’abilità di descrivere le vicende come se fossero le scene di un coinvolgentissimo action movie.
L’unica cosa che non mi sarei mai aspettata in questo thriller è Awol, ma è perfettamente integrato nella storia ed è un aspetto non indifferente che ci porta ad amare il personaggio di John Puller.

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L'innocente di David Baldacci
Il testimone di Nora Roberts
Lo strangolatore di William Landay
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Romanzi erotici
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    22 Aprile, 2013
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Per chi non ha paura di oltrepassare i limiti

La vita della principessa Bella si sta decisamente trasformando. Ne ha fatta di strada e ha maturato svariate esperienze sessuali da quando il Principe l’ha risvegliata nel primo romanzo de La Trilogia dei Sensi di Anne Rice (Risveglio). Poiché si fa riferimento solo di sfuggita al suo passato, ci si chiede come fosse stata la sua vita, prima che venisse intrappolata in quel sonno eterno, durato decenni, secoli, di quel lontano e fiabesco “C’era una volta”.
Inizialmente, il Principe, che l’ha risvegliata, ha deciso che Bella (la celebre Bella addormentata) doveva essere punita per il suo comportamento capriccioso, da classica principessa delle fiabe destinata a vivere “felice e contenta”.
In Abbandono, secondo capitolo della Trilogia dei Sensi, Bella, insieme all’uomo di cui si è innamorata, Tristano, un principe schiavo come lei, è pronta ad essere nuovamente punita per aver disobbedito. Entrambi vengono condotti al villaggio. L’abbandono consiste nell’essere separata dall’uomo che ama per conoscere nuove e feroci punizioni perpetrate da altri padroni. Entrambi vengono venduti all’asta come schiavi. A Tristano la disciplina viene insegnata da Nicolas, Cronista e Capo Storiografo del villaggio della Regina, mentre a Bella la dura lezione viene impartita dalla crudele Padrona Jennifer Lockley, proprietaria della taverna “All’insegna del leone”.
Sicuramente, al suo “Risveglio”, Bella era ingenua e conosceva poco il mondo e l’animo umano. Da principessa viveva una condizione privilegiata. Invece, da schiava sottomessa e umiliata, impara a conoscere anche se stessa e i suoi limiti, che vengono puntualmente oltrepassati.
Il percorso personale di Bella è narrato di pari passo a quello di Tristano. Le loro vite si incrociano, si intersecano, vengono separate, procedono parallelamente per poi tornare a ricongiungersi.
L’escalation erotica di Bella non è solamente fisica, ma diventa progressivamente mentale. Conoscere il Capitano e diventare sua, plasma il suo animo. Venire sottomessa, mortificata e punita diventa parte del suo modo di essere. Diventa predisposta a dimostrare qualcosa di più della sua primitiva intelligenza. Essere mercificata, posseduta, fa parte integrante della disciplina e Bella, e il lettore insieme a lei, imparano a comprenderne il senso. Marchiare la carne, violarne il corpo, sembra essere l’unico accesso all’anima.
La filosofia alla base del sadomasochismo permea ogni pagina, ogni scena sensuale e hard di questo romanzo, dove Anne Rice non censura niente, di quello che potrebbe accadere, e ogni personaggio impara che niente è lasciato al caso nella formazione e fortificazione dell’individuo.
Non c’è dubbio che Anne Rice è capace di stupire e lasciare chiunque senza parole. L’erotismo estremo può essere pericolosamente intrigante.
È una lettura consigliata per chi non ha paura di osare.

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Risveglio, il primo della trilogia dei sensi;
qualsiasi libro di Anne Rice;
romanzi erotici classici o letture per una classe elitaria.
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Romanzi
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    21 Aprile, 2013
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Amicizia, segreti e soprannaturale

Un tocco di magia, come in tutti i libri di Sarah Addison Allen, avvolge il lettore che intraprende la lettura di L’albero dei segreti.
È un romanzo delicato, poetico, fiabesco e che si legge non solo con gli occhi, ma coinvolgendo anche gli altri sensi. Le descrizioni donano un tocco in più, regalando colori, sapori, odori e sensazioni che aiutano il lettore a integrare ed approfondire la propria immaginazione con la creatività della scrittrice nel delineare i suoi luoghi misteriosi, densi di presenze soprannaturali.
La storia è ambientata a Walls of Water, piccola località turistica del North Carolina, un luogo dove il mistero è fitto come la nebbia che circonda il paese, avvolgendo anche le vite dei protagonisti.
Al centro delle vicende c’è un imponente palazzo vittoriano costruito in cima a una collina, un tempo proprietà della famiglia di Willa Jackson, una delle due protagoniste. Col passare degli anni, l’edificio abbandonato acquista un valore simbolico per l’intera comunità.
Legata a quell’edificio, il Blue Ridge Madam, è anche la vita di Paxton Osgood che decide di organizzare una festa per celebrarne gli antichi splendori e ricordare che è lì che è stato fondato un antico circolo femminile, dedito alle raccolte fondi e a svariate manifestazioni culturali.
L’edificio è stato da poco ristrutturato, ma nessuno immagina che possa nascondere dei misteri, più pericolosi dei fantasmi che si vocifera vi alberghino.
Più pericolosi di qualsiasi inquietante presenza sono, senza dubbio, i misteri all’interno della piccola comunità.
L’albero dei segreti è un romanzo per riscoprire il valore dell’amicizia. Pagina dopo pagina, Sarah Addison Allen riesce a catturare l’attenzione del lettore mescolando buoni sentimenti a quel tocco di soprannaturale che contraddistingue i suoi deliziosi e piacevolissimi romanzi.

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Giorni di zucchero fragole e neve
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    21 Aprile, 2013
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La paura è dovuta ai Pixie

Questo romanzo che è una storia d’amore tra il fantasy e l’horror.
La scrittrice è stata giustamente definita un incrocio fra Stephenie Meyer e Stephen King. Infatti, ho ritrovato nel primo romanzo della serie NEED gli elementi di base che mi hanno fatta innamorare, prima di Stephen King e della Meyer di Twilight, ed ora anche di Carrie Jones, scrittrice che ambienta le storie nel luogo in cui vive.
La protagonista Zara si trasferisce in un paesino del Maine per vivere con la nonna, Betty.
Zara è un’adolescente sveglia, intelligente e vitale, che a Bedford, nella nuova scuola, incontra Nick, un ragazzo affascinante e misterioso, il tipo che chiunque ragazza vorrebbe avere come compagno di banco. Il mistero non è nascosto soltanto nella scoperta dell’attrazione e del sentimento fra i due, ma anche e soprattutto nelle strane e inquietanti presenze che minacciano gli abitanti della città, i pixie, esseri oscuri, pericolosi ed assetati di sangue.
Dopo aver letto questo libro, anche voi vorrete conoscerne il seguito, poiché i pixie entreranno a far parte anche delle vostre paure e sentirete la loro presenza ogni volta che nell’ombra vi sentirete seguire e spiare.

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Stephenie Meyer e Stephen King
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Romanzi storici
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    17 Aprile, 2013
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Il vento della conquista e dell'amore

La scrittrice spagnola Nerea Riesco ha conquistato i lettori con La ragazza e l’inquisitore, ma io l’ho scoperta leggendo Il vento che sa di miele e cannella e l’ho adorata per lo stile poetico, delicato e intenso con il quale narra una storia piena di amore e di forza. È un intenso romanzo storico, ambientato inizialmente nella Spagna del 1544, per poi spostarsi, con un lungo viaggio, nel misterioso Nuovo Mondo. Si impara a scoprire il Nuovo Mondo, attraverso gli occhi della protagonista, Mariana Enríquez. Le descrizioni del paesaggio, della natura e delle usanze delle primitive civiltà nel Nuovo Mondo sono interessanti, inedite, ricche di dettagli, magiche, memorabili, vista e considerata l’epoca, già densa di suggestioni, in cui la storia è ambientata.
Si scopre, accanto all’aspetto prettamente storico della colonizzazione spagnola, il senso della vita, della libertà e la potenza dell’amore. Non mancano pagine ricche di poetica magia che vi faranno innamorare di questa storia di conquista.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    15 Aprile, 2013
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Assolutamente da non perdere!

Lars Kepler non ha paura di dire le cose, non ha timore di sconvolgere la mente del lettore, descrivendo, nel dettaglio, le più inimmaginabili brutalità. Le dice e basta.
Lo stile di Kepler lo definirei un incrocio tra Stieg Larsson, per l'impostazione stilistica e narrativa, Wulf Dorn, per l'analisi psicologica dei personaggi, e Stephen King, per la capacità di guardare nel baratro che custodisce la follia e le paure umane.
L’intreccio è ben strutturato e la trama è avvincente: la storia è interessante; la narrazione è veloce, dettagliata e fortemente visiva; il ritmo resta sempre serrato, incalzante. Anche i personaggi sono credibili, ben delineati e ricchi di sfumature psicologiche. La suspense è in ogni pagina: tiene il lettore costantemente sul filo del rasoio. Tantissimi sono i colpi di scena fin dalle prime righe e per tutte le quasi 600 pagine di L’ipnotista.
Ho trovato originale l’idea di affiancare al poliziotto che svolge le indagini, Joona Linna, anche il personaggio più intrigante e complesso dell’ipnotista, Erik Maria Bark.
Con questo thriller, originalmente interessante, Lars Kepler, anzi, i coniugi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril, che si nascondono dietro questo pseudonimo, hanno saputo conquistarmi.
È stato difficile separarsi da uno psico-thriller così perfetto. Erik Maria Bark mi piacerebbe ritrovarlo in qualche altro suo romanzo.
Consigliato a chi ama il genere.
VOTO 10+

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Stieg Larsson e Wulf Dorn
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    11 Aprile, 2013
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Chi è lo Strangolatore di Boston?

Albert DeSalvo. Di un personaggio reale, famoso come lui per gli efferati fatti di cronaca statunitense dei primi anni Sessanta, sono pieni giornali e manuali di criminologia. L’unico scrittore che ne aveva parlato in un romanzo era stato soltanto Manuel Vázquez Montalbán, nel suo Lo Strangolatore, pubblicato del 1995, un’opera poco riuscita pur essendo stata scritta da un famoso scrittore e che io stessa ho letto con noia a suo tempo.
Adesso, torna a parlarne William Landay e intitola il suo romanzo con lo stesso titolo del suo predecessore, Lo Strangolatore, ma ottiene tutt’altro risultato. Oltre a Albert DeSalvo, per narrare la sua visione romanzata della storia, Landay aggiunge i suoi personaggi principali, tre fratelli: Michael, Joe e Ricky Daley.
Tre uomini che hanno intrapreso scelte personali e professionali diverse, ma che restano pur sempre i membri di una stessa famiglia. Le loro vite si intrecciano alle vicende dello Strangolatore di Boston e alla realtà che si viveva in quel periodo. I fatti iniziano nel 1963, quando lo Strangolatore è già attivo in città e semina panico nella cittadinanza, ma anche nella polizia.
I fratelli Daley sono figli di un poliziotto e il crimine fa parte del loro DNA, in entrambi i sensi di marcia. Joe è il maggiore ed è quello che ha il nome del padre. Anche lui è un poliziotto dai modi duri con un debole per le scommesse, le belle donne e cavalli perdenti, ed è in rotta di collisione con il crimine organizzato. Michael, il mezzano, è un avvocato laureato ad Harvard alle dipendenze di un procuratore ambizioso che lavora al caso dello Strangolatore. Ricky, il più giovane dei tre fratelli, è uno scavezzacollo, che al senso di giustizia preferisce il ribaltamento della medaglia, ma è anche un esperto scassinatore, che può sempre tornare utile.
A indagare sul caso di quello che i giornali hanno ribattezzato “lo Strangolatore” sono: il commissario capo della omicidi, Brendan Conroy, insieme a Tom Hart, e, per la sezione del distretto, George Wansley, e il già citato Michael Daley.
Oltre alle forze di polizia, anche i giornali, a colpi di titoli, parlano dei delitti dello Strangolatore di Boston, un po’ come avviene oggi con le notizie di cronaca, e tra loro c’è Amy Ryan, giornalista innamorata del più giovane dei fratelli Daley.
In 500 pagine ricche di fermento vitale, elementi investigativi, dettagli, prove, ma anche tanti dubbi, Landay riesce a risolvere, a suo modo e forse parzialmente, il caso dello Strangolatore di Boston che ha atterrito la città, nota al mondo più per la sua opera criminale che per l’aspetto culturale o economico.
Lo stesso DeSalvo è protagonista di molte pagine, nelle quali emerge il suo carattere, il suo pensiero, parla e interagisce con la polizia, si fa interrogare ed è sempre pronto a raccontare gli omicidi così come dice di averli vissuti. Le scene del crimine sono romanzate e descritte dettagliatamente, ma sono molto più interessanti che in un freddo manuale.
Torna anche alla mente del lettore il dubbio che non è stato mai chiarito su uno dei più intricati casi di cronaca.
È avvincente il romanzo di Landay che racconta ciò che non è mai stato detto sul caso che la polizia di Boston ha voluto archiviare troppo frettolosamente come risolto. Il dubbio è sempre rimasto fino all’arrivo di Landay.
Un bellissimo romanzo per chi ama approfondire le notizie di cronaca nera, che hanno saputo far storia e scuola al mondo investigativo per la battaglia, sempre aperta, contro il crimine.
VOTO 10

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Fantasy
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    08 Aprile, 2013
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Quel che resta di me - Hybrid

Quel che resta di me. È un sottotitolo che parla chiaro. Trasmette il senso di importanza che diamo alle cose che ci riguardano da vicino.
Hybrid è un romanzo distopico, denso di originalità e spunti psicologici.
Si parte un po’ dal concetto dell’amico immaginario che tutti hanno incontrato nella loro vita, ma in pochi si sono chiesti quanto potrebbe essere reale.
Hybrid di Kat Zhang parte da questa idea di base. In un mondo alternativo, ogni individuo nasce con due anime, due personalità, che convivono nello stesso corpo, finché quella predominante ne prende il totale possesso. Ma chi sceglie quale delle due dovrà sopravvivere all’altra? Che fine fa l’anima che viene meno quando scompare? Dove va a rintanarsi quella che non si “stabilizza”? E se fossero entrambe in grado di vivere affrontando la vita, il mondo e l’opportunità di avere un futuro?
È uno young adult che parla ed è in grado di trasmettere una riflessione profonda, non soltanto ad un pubblico giovane, ma anche alle generazioni già cresciute. Kat Zhang crea una realtà alternativa in cui la quotidianità dei teenager non è normale come sembra e tutto può cambiare ed essere stravolto da un momento all’altro. Se un adolescente non si stabilizza, per l’intera società la cura è una soltanto. Eva, la voce narrante, la metà di un corpo in cui vive anche Addie, affronterà un’esperienza che si preannuncia terribile, non soltanto per lei, e che la metterà dinanzi a difficili prove da affrontare, in un percorso di formazione e crescita personale.
È il primo di una trilogia che inizia inquietando il lettore, grazie a questa società distopica che lo tiene sempre in tensione e lo porta a scoprire ciò che è veramente importante nella vita.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    08 Aprile, 2013
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Nulla resta nell'ombra

Dopo Nele Nehuaus, la mia passione per le scrittrici tedesche di thriller ha una nuovo donna in elenco. Claudia Vilshöfer è nata in Brasile, oggi vive a Colonia, ma sicuramente è stata in Italia, almeno una volta e per un lungo periodo durante il quale ha imparato a conoscerla e amarla in tutte le sue sfumature culturali, storiche e folkloristiche. È così che è nato il suo capolavoro. Oltre allo stile conciso, alle tecniche narrative che rendono Nulla resta nell’ombra un romanzo avvincente, un thriller pieno di risvolti inaspettati, il modo in cui Claudia Vilshöfer parla del nostro Paese cattura l’attenzione del lettore italiano, che sente parlare di aspetti, paesaggi e usanze che già conosce.
La storia narrata è ovviamente una vicenda noir che nasconde molti misteri, segreti e situazioni terrificanti per la protagonista Sarah, il cui marito, Mark Holling, scompare inspiegabilmente durante il viaggio di nozze. La vicenda si accresce di indecifrabili indizi, mentre, parallelamente, la storia di Sarah si alterna a ciò che è accaduto al marito sia nel passato sia durante quel maledetto viaggio di nozze.
Sarah Holling è una donna che diventa forte e caparbia nel dolore e nelle avversità e si ostina a non credere alle motivazioni che i Carabinieri italiani le danno sull’allontanamento volontario di Mark. Lei sente che a Mark è accaduto qualcosa di terribile e non si rassegna. Anzi, si improvvisa investigatrice e, quasi un anno dopo, torna in Italia, tra le solitarie colline nel Piemonte, avvolte da vitigni, per indagare.
È un thriller psicologico molto interessante. Ci si immedesima nelle preoccupazioni e nelle riflessioni della protagonista femminile che non ci mette niente a infilarsi in guai più grandi di lei. Mentre l’atmosfera lenta, sospesa e opprimente dell’afoso Piemonte del periodo estivo fa da sfondo alle ricerche di Sarah ogni cosa si tinge del colore del sangue e l’apparente tranquillità inizia a svelare i suoi misteri.
Confesso di averlo letto in poche ore, perché la storia da subito mi ha coinvolta e ho trovato Nulla resta nell’ombra un giallo sopra le righe, perfetto per me che sono un’amante del genere e non mi accontento facilmente.

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Fantascienza
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    03 Aprile, 2013
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Pearls. Le Cronache di Gaia

Come sarebbe un mondo senza uomini?
Potrebbe essere migliore?
Alle donne, in un mondo senza uomini, cosa mancherebbe?
Queste sono alcune delle domande alle base del romanzo fantascientifico di Claudia Tonin, "Le Cronache di Gaia. Pearls". È singolare il modo in cui la scrittrice ha trovato l’ispirazione per scrivere questo stupendo romanzo. Tutto è accaduto in un momento qualsiasi della sua vita, un momento caratterizzato dalla routine quotidiana, ma anche un momento dedicato alla riflessione. La scrittrice ne parla nei ringraziamenti a fine romanzo. Immensamente originale è lo spunto da cui è nata questa storia, complessa, fantascientifica e ambientata in un futuro lontano e inimmaginabile, il 2177.
Cosa accadrà alle donne nel futuro?
Claudia Tonin ci ha pensato ed ha inventato un mondo tutto al femminile, nel quale le donne sono le padrone e gli uomini sono stati totalmente “rimossi dalla società”. È un libro dove anche la maternità è al centro della storia. Noi donne, da sempre, amiamo in egual modo i nostri figli, siano essi maschi o femmine. Se il genere del nascituro fosse maschile, le donne del 2177 riuscirebbero a rinnegare la loro creatura?
È solo l’inizio di una trilogia e non voglio svelarvi troppo, ma ci tengo a consigliarvi questo breve, ma interessante, romanzo in un mondo immaginario caratterizzato dalla fantascienza e opera della creatività di Claudia Tonin.

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Letteratura rosa
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    03 Aprile, 2013
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Un amore straordinario ... anzi due

Un amore straordinario. Già il titolo conquista l’anima.
Un amore straordinario è una raccolta di due romanzi scritti da Maggie Cox, “Incanto per due” e “Una proposta meravigliosa”.
Sono i primi due romanzi che leggo di Maggie Cox ed ho apprezzato il suo lato romantico che ha saputo toccarmi il cuore e commuovermi con la delicatezza delle sue storie.
Le vicende di Sorrel e Reece, in “Incanto per due”, narrano i problemi di una coppia che ha deciso di porre fine al matrimonio, ma non è pienamente convinta che possa essere la soluzione giusta, mentre, “Una proposta meravigliosa” ci svela la magia di un incontro che si trasforma in amore.
Nella prima delle due storie mi sono molto immedesimata. Mi ha trasmesso un senso di realtà, di possibilità, ha un qualcosa di verosimile. La seconda, invece, è più una piacevole commedia romantica che si evolve gradatamente.
Due fasi diverse dell’amore da quello già consolidato e maturo a quello fresco e appena sbocciato. Sono due storie delicate, toccanti, avvincenti e romantiche che vi consiglio.
L’amore in questi due romanzi ha sfumature straordinarie.

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altri Harmony VedoGrande
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Letteratura rosa
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    03 Aprile, 2013
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Due romanzi diversi, ma che vi consiglio

La mia vita a base di Temptation è particolarmente lieta. Due nomi di una sola autrice che non conoscevo, ma che hanno saputo raccontare l’amore dal loro punto di vista, seguendo i loro personalissimi stili.
I due romanzi raccolti in un unico volume sono: “Sceglimi” di Jo Leigh e “Istinto primordiale” di Jillian Burns.
Il primo è più brioso, frizzante, moderno. Si parla di blogger, di profili personali per siti di incontri, ma soprattutto si racconta l’inizio dell’amore al giorno d’oggi. La storia è molto coinvolgente forse proprio perché la si sente attuale, probabile ed è particolarmente suggestiva perché ha come ambientazione Manhattan, dove una single, un po’ alla Carrie Bradshow della serie tv Sex and the City, troverà l’uomo che fa per lei. A fine romanzo si scopre che è il primo di una trilogia.
In Istinto primordiale è la necessità di sopravvivere alle intemperie, anche quelle terribili della tundra artica, che farà sfociare l’amore fra Serena e Max, rispettivamente giornalista in cerca di uno scoop e pilota. Lui è sensuale e tenebroso e lei è una donna apparentemente forte, ma che necessita di protezione. Indimenticabile, ma meno verosimile rispetto al primo romanzo.
Sono due storie differenti fra loro, ma entrambe coinvolgenti e piacevolmente romantiche.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    02 Aprile, 2013
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Non è come pensi ... è imprevedibile

Un thriller psicologico che coinvolge più degli altri, forse proprio perché non ci si immedesima nella protagonista principale che, da subito, risulta follemente nevrotica. Chi vorrebbe sentirsi così? Nessuno. Ma tutti vogliono sapere dove le sue nevrosi porteranno la nostra protagonista, Connie Bowskill.
Tutti trascorriamo ore e ore di navigazione notturna e se avessimo un’allucinazione, durante le nostre ore spensierate? E se quella che tutti ci ripetono essere stata un’allucinazione avesse delle fondamenta reali?
Sophie Hannah ha pubblicato un altro interessantissimo thriller psicologico che inizia con un “Non” come in quasi tutti i suoi titoli. Negare l’evidenza non basta, mentre suspense e tensione si accavallano e si susseguono di capitolo in capitolo.
In continuazione, il titolo del romanzo di Sophie Hannah ci ronza nelle orecchie e quel “Non è come pensi” ci torna alla mente e ci fa dubitare delle idee e delle aspettative che da attente lettrici formuliamo.
Impareggiabile, coinvolgente, avvincente e psicologicamente complesso questo thriller è il massimo del genere.
Non è come pensi è una storia di ossessioni, ma anche di mistero e inganno. Sophie Hannah sa come delineare in profondità i meandri della mente umana, costituita da tanti antri reconditi e affascinanti, umane e insondabili complessità.

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Letteratura rosa
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    26 Marzo, 2013
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Piacevolissimo Good References!

Piacevolissimo Good References!
È solo un racconto leggero, ma se fosse un romanzo non dispiacerebbe, ovviamente ampliandolo e mantenendone i requisiti di base, ossia romanticismo, grandi sentimenti, e la simpatia e l’aria energica, briosa e frizzante del chick lit.
Brava S.M. May per questo suo brevissimo raccontino che riesce ad allietare la lettrice durante l’ora di lettura. Troppo breve, ma anche troppo rilassante, simpatico, divertente e per donne dall’animo inguaribilmente romantico!
Per Alice, la protagonista, si avverte da subito una forte empatia. Ci si immedesima nella sua vita interessante, rocambolesca da perfetta (o quasi) donna in carriera.
Lo stile è l’elemento portante del racconto che non ha niente da invidiare alle traduzioni dei prodotti stranieri.
Questo racconto è ufficialmente promosso a pieni voti!

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a chi adora il genere chick lit
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Romanzi erotici
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    26 Marzo, 2013
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Una fiaba che diventa filosofia esistenziale

Da troppi anni non sono più una persona che si lascia incantare dalle fiabe, nemmeno quando vengono adattate dalla forma letteraria a quella cinematografica o vengono fuse insieme diventando una serie tv da “C’era una volta”, ma sarà perché dietro la storia già risaputa, trita e ritrita, c’è Anne Rice e tutto cambia …
Adoro da anni Anne Rice e il suo modo di narrare, di creare storie. La sua serie di romanzi con il vampiro Lestat de Lioncourt è tra le mie preferite del genere horror-fantasy.
Non sapevo che prima di creare Lestat, Louis, Armand e compagnia bella, la Rice si fosse cimentata con il genere fiabesco, precorrendo i tempi e l’attuale ritorno e la ricorrente moda della letteratura erotica.
Con Risveglio, primo romanzo di una trilogia, Anne Rice riesce a ricreare il linguaggio della fiaba per la durata di più di duecento pagine e al tempo stesso svela i misteri di un erotismo, non soltanto fisico, ma mentale, una vera e propria filosofia dell’esistenza votata ai principi di sottomissione, masochismo e dominazione. La sottomissione diventa qualcosa di vitale per la protagonista che, per paura, cerca di compiacere il suo padrone, attraverso un lungo percorso fatto di umiliazione, punizione ed apprendimento graduale di quella che sarà la perfezione quando l’avrà raggiunta.
La mescolanza del linguaggio, sempre fiabesco e allo stesso tempo elevatamente erotico, rende questo primo volume, nel quale il “risveglio” è quello letterale della famosissima Bella addormentata, un’esperienza originale e inedita. Quante volte anche voi vi siete chiesti cosa sarebbe accaduto alla Bella addormentata se si fosse svegliata? Sappiamo che viveva addormentata da tempo immemore e alla fine della fiaba il valoroso, nobile e gentile Principe riusciva a destarla, ma non sappiamo altro di lei, se non che sarebbe vissuta felice e contenta per sempre.
Anne Rice gioca con questo famoso personaggio fiabesco e fa in modo che a svegliarla non sia un perfetto Principe (troppo da fiaba e poco reale), ma un perfetto Padrone con tanto di mamma, una terribile Regina sadica quanto lui, e tutto un entourage di corte pronto a compiacere i suoi capricci, desideri e perversioni.
La povera Bella si trova a fare i conti con un mondo che le è ignoto ed è tutt’altro che fiabesco, ma che avvince il lettore e lo coinvolge in una spirale erotica, costituita da una sottomissione che diventa sempre più una questione intellettiva, filosofica, psichica.
Per la letteratura erotica sadomasochista, questo volume entra a pieno titolo nel genere, essendo un romanzo ben riuscito che fonde originalità, creatività e la bravura di una grande scrittrice come Anne Rice in un genere che non deve essere solo di nicchia.
VOTO 10+

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Anne Rice, fiabe in generale, letteratura erotica d'alto livello,
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    20 Marzo, 2013
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Un legal thriller che porta una ventata di novità

Non leggevo da tanto un legal thriller che, dopo un po’ di pagine, riuscisse a non annoiarmi.
David Ellis è riuscito a tenermi legata alla pagina e a spiegarmi l’iter processuale in modo chiaro, avvincente e soprattutto brillante. La storia è avvolta nel mistero e tocca il dramma personale. Il protagonista è un giovane avvocato di successo che viene chiamato a difendere il suo migliore amico dei tempi dell’infanzia, accusato di aver ucciso un sospetto pedofilo. All’avvocato Jason Kolarich sembra di tornare indietro nel tempo e di rivivere un periodo remoto della sua vita, quello in cui condivideva tutto con il suo amico Sammy, un periodo che ha cambiato, nel bene e nel male, le loro esistenze.
Un bellissimo legal thriller che tiene il lettore con il fiato sospeso, mentre fa vivere al protagonista un mese, quello di ottobre, denso di avvenimenti destinati a segnare un’altra svolta importante.
La suspense è l’elemento che non manca mai, mentre si affrontano tematiche fondamentali, come il diritto alla giustizia e alla vendetta. Dimostrare l’innocenza del suo amico, mentre vengono fuori vari retroscena della vicenda e svariate concatenazioni con altri eventi, alibi, testimoni e criminali, non sarà un’impresa facile per Jason Kolarich.
David Ellis con il suo romanzo Il Colpevole Verdetto finale, ingegnoso, tagliente e brillante legal thriller, entra per merito nel genere legale-investigativo.
I protagonisti sono complessi e ricchi di sfumature. Le vicende narrate generano continuamente nuova suspense, mentre si susseguono imprevedibili colpi di scena e si scoprono concatenazioni e legami fra i personaggi. È un romanzo che porta una ventata d’aria fresca nel genere e risulta un ottimo prodotto editoriale. Non a caso, David Ellis è stato tradotto in tutto il mondo.

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John Grisham
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Fantascienza
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    15 Marzo, 2013
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Lettura obbligata per gli amanti di TheWalkingDead

Semplicemente fantastico, per gli amanti della serie televisiva e non solo! Per chi arriva alla terza stagione di The Walking Dead, L’ascesa del Governatore di Robert Kirkman e Jay Bonansinga, rispettivamente, il primo, fumettista, sceneggiatore e produttore esecutivo, e, il secondo, co-scrittore, questo romanzo è un’autentica chicca, un interessante approfondimento su uno dei personaggi, il temutissimo antagonista di Rick Grimes nella serie tv. È un po’ come guardare nell’abisso, ma partendo quando ancora non se ne intravedono i margini.
È un romanzo che inizia già in modo esplosivo e non abbassa mai il livello. Il lettore resta intrappolato nelle pagine, nelle esperienze di vita post apocalittica. Zombie, carcasse, azzannatori, sacchi di pus o in qualsiasi altro modo li chiamino i personaggi che si muovono in questo romanzo, questi esseri vagano affamati, consumandosi lentamente e costituendo un’eterna minaccia per i sopravvissuti. Ma in un mondo così, senza civiltà, oltre agli zombie e alle guerriglie dei sopravvissuti, c’è un pericolo ancora maggiore: la follia umana, nelle sue più svariate forme.
Philip Blake è un uomo buono, che sa sempre cosa fare, conosce sempre un modo per sopravvivere, ma è destinato a soffrire, perché tutti soffrono in un mondo così tormentato, irreale e distopico. I suoi incubi peggiori sono destinati a realizzarsi, nel peggiore dei modi, e lo trasformeranno per sempre.
Colui che è destinato a diventare il Governatore e che lo diventa, grazie a una serie incalzante di inaspettati colpi di scena, sarà la minaccia più grande per Rick.
Premettendo che ho scoperto The Walking Dead nella serie tv e non nei fumetti, posso comprendere come possa essere risultata una lettura deludente per i fumettisti, per cui l’ausilio delle immagini o vignette è di fondamentale importanza per entrare nella storia, ma per chi, come me, è una divoratrice onnivora di romanzi, L’Ascesa del Governatore è il non plus ultra.
Per farla diventare più reale, anche nella vostra immaginazione, e per arricchire di sfumature, relative ai personaggi, la visione di The Walking Dead, questo romanzo è una lettura obbligata.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    13 Marzo, 2013
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La mia scrittrice di thriller preferita

Sono senza parole, dopo aver letto l’ultimo romanzo di Karin Slaughter. Mi ha conquistata per l’ennesima volta. Ormai sono certa che la Slaughter è la mia scrittrice preferita.
I suoi thriller si muovevano su due strade, finché non si sono incrociati, il filone detective story, con Will Trent e Faith Mitchell, e quello medical thriller con il medico legale Sara Linton.
Ormai i suoi protagonisti è come se fossero miei amici, miei colleghi. Quando apro uno dei suoi thriller, entro in una storia che mi prende già dalle prime pagine e mi tiene imprigionata nella risoluzione del mistero, mentre brancolo nel buio insieme ai personaggi letterari che vivono l’indagine investigativa, fatta di colpi di scena, ma anche di dati tecnici e scientifici che rendono la trama ancora più interessante e ne rappresentano uno dei pregi fondamentali.
A fare della Slaughter una grandiosa scrittrice di thriller in Tra due fuochi è la trama del romanzo che avviluppa il lettore nel mistero e lo appassiona, lo travolge nell’avventura e non lo delude nemmeno negli ultimi righi dell’epilogo, dove resta sempre quel qualcosa di irrisolto o che si può approfondire e che ti fa aspettare la traduzione del prossimo romanzo della serie.
I personaggi non sono piatti, ma a tutto tondo, sono ricchi di personalità, abilità, ma anche difetti ed hanno tutto un passato, con questioni risolte e irrisolte, che la Slaughter ci rivela un po’ per volta, mentre aumenta anche lo spessore delle sue creature, frutto di una fervida immaginazione, e non soltanto il volume delle pagine di cui sono costituiti i libri.
Nei suoi thriller, la tensione è sempre alta e i misteri da risolvere sono sempre agghiaccianti. Dover interrompere la lettura per tornare alla vita reale è sempre un’impresa epica, difficile e dolorosa.
Consiglio a tutti non soltanto questo romanzo di Karin Slaughter, ma tutta la serie. Il livello, delle sue intricate storie e del suo stile, è sempre al massimo livello.

*** AVVISO SPOILER ***
In Tra due fuochi, l’agente Faith Mitchell, come avevamo anticipato nel precedente episodio-romanzo, approda alla maternità, mentre il nostro dislessico preferito Will Trent affianca la dottoressa Sara Linton nella soluzione di un mistero, avvenuto nel paesino in cui lei è nata e vissuta con il marito, durante un weekend che doveva essere rilassato e di totale vacanza. Tra due si instaura un legame di affinità professionale che si rivela interessante e probabile di risvolti che potrebbero compiacere i numerosi lettori, fan dei protagonisti della Slaugther.

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L'ombra della verità, Tre giorni per morire, Genesi,
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Fantasy
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    07 Marzo, 2013
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Un mistero con due personaggi mitici

Quando si pensa ai grandi classici del giallo, un nome risalta subito sugli altri.
Tutti amano Sherlock Holmes e il suo aiutante il dottor Watson.
Quale caso potrebbe essere davvero impossibile da risolvere per loro? Quale nemico potrebbe dargli filo da torcere? Quale antagonista risulterebbe irreale, azzardato, solamente ad accostarlo con Sherlock Holmes?
Ci ho pensato ed effettivamente il leggendario e sanguinario Conte Dracula sembra il meno ipotizzabile per un’indagine dell’investigatore, residente al numero 221B di Baker Street.
E invece Stephan Seitz si è lanciato in questo progetto creativo e letterario che unisce Sherlock Holmes al Conte Dracula. Due figure mitiche, molto amate da milioni di lettori, che si ritrovano a condividere le pagine dello stesso romanzo.
Chissà se Arthur Conan Doyle e Bram Stoker hanno mai pensato che le loro rispettive creature avrebbero potuto incontrarsi un giorno in un unico romanzo?
Il tentativo di Seitz, Sherlock Holmes e il morbo di Dracula risulta convincente. È un po’ come rileggere il capolavoro di Stoker ed affidare la soluzione del mistero al mitico Sherlock Holmes e alla sua razionalità. Il risultato è un romanzo originale, piacevole ed avvincente, come ogni racconto del genere giallo deduttivo nato dalla penna di Conan Doyle.
L’aspetto horror, avventuroso ed occulto non manca di stupire il lettore che apprezzerà la creatività di Seitz e l’accostamento di personaggi, noti, ma che è sempre bello rincontrare. Consigliato.

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Sherlock Holmes e i Tesori di Londra di Tracy Revels
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