Opinione scritta da Pelizzari

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    21 Dicembre, 2019
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Garbugli amorosi

Gesuina è la nonna, Maria è la figlia, Lori è la nipote. Tre sono le generazioni a confronto in questo libro che si presenta come un alternarsi, a più voci, di quelle che appaiono quasi come pagine di diario. Tre generazioni di femmine che si sopportano per necessità. Nonna e nipote sono complici. Maria, che fa la traduttrice e vive immersa nei suoi libri, viene vista come la svampita. Anche se delle tre è in assoluto il personaggio più positivo…visti i comportamenti lascivi delle altre due…La trama è un intreccio di tradimenti. Sarebbe banale se non fosse per le ultime pagine che sono un bel colpo di coda. Piacevoli le digressioni sulle tele di Van Gogh, sul caffè e sui tulipani

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Classici
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    19 Dicembre, 2019
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Trappola al lettore

Spunto di lettura nato dalla proposta di partecipazione ad un gruppo di lettura con i QFriends. Il libro si apre e si presenta come un lungo monologo, in cui il protagonista si auto-presenta quasi come un supereroe, ma con discrezione, e sembra quasi con eleganza e garbo. Il ritmo è lento, scandito, induce il lettore alla pazienza, cresce il senso dell’attesa e proprio tu, lettore, sei il compatriota cui il protagonista si rivolge. Escamotage per coinvolgere, per irretire, quasi per tendere una trappola. Perché molto presto ti accorgi che non siamo di fronte ad un personaggio così positivo. Anzi, una risata è il giro di boa di questo piccolo romanzo. Subito dopo si scopre la vera natura di questo uomo, un po’ meschino, un po’ misogino. Un Giano bifronte, che può risultare anche non così antipatico pur essendo un personaggio negativo, oppure tremendamente insopportabile, a seconda della sensibilità del lettore. Il testo, seppur breve, può essere fonte di incredibili collegamenti e trasposizioni letterarie, che non avrei colto senza la possibilità di questa lettura copartecipata, che è stata un’esperienza davvero speciale.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    15 Dicembre, 2019
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Bolle d'intimità

Musso è lo scrittore dell’assurdo. Sempre raccontato in modo tale da catturarsi in una corsa a perdifiato nelle sue pagine. Con capitoli introdotti da citazioni importanti. Con un ritmo adrenalinico come pochi altri autori sono capaci di creare e tenere sempre così alto. I protagonisti di questa storia sono una donna e un uomo, sconosciuti fino al momento del loro forzato incontro. Alle prese con le loro fragilità ed i loro demoni. Lei asseconda l’istinto più che la ragione. Lui è un personaggio molto enigmatico. Tante sono le piste che possono seguire per risolvere l’enigma che li ha uniti, tanti gli interrogativi, pochi i fili per collegare tutti gli elementi. La soluzione arriva, tutta in una volta, nelle ultime pagine, e, come nella vita, comprendi che, per andare oltre, è indispensabile affrontare i propri demoni, per potersene liberare e per continuare a vivere. Meravigliose le reciproche bolle d’intimità. Vere, perché a volte è più semplice aprire se stessi a una persona totalmente estranea.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    15 Dicembre, 2019
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Due guerrieri

Ho imparato ad amare questo autore, maestro nei colpi di scena, nell’intreccio narrativo, nel popolare le sue storie di mille personaggi, trovando sempre un filo rosso che li unisce tutti ed incredibilmente bravo nel tenerti incollato alle sue pagine e nel sorprenderti. Sempre. Questa è una storia complessa, fatta di violenza sulle donne, di discriminazione, di immigrazione, ma anche di voglia di riscatto, di astuzia, di amore, nelle molteplici sue forme. Di una donna per un uomo. Di una figlia per una madre. Di una sorella verso un fratello. Di un’assassina verso il padre. Leyli è il personaggio più positivo e più complesso di tutti, per tutto ciò che nella vita ha superato, per la sua resilienza, per il suo istinto di sopravvivenza, da sopravvissuta. I suoi figli sono speciali e amano lei e la loro famiglia, al punto di far fronte ad ogni rischio pur di proteggerla. Anche un viaggio all’inferno. E’ particolare anche il disegno in copertina, con il simbolo del quaderno rosso, che dà il titolo al libro, una donna agghindata alla maniera tipicamente africana, barche e migranti. Spunti di riflessione infiniti sull’inferno verso cui sta navigando la nostra società.

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Politica e attualità
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    14 Dicembre, 2019
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Fragile e forte

Più che il libro di Greta è il libro della mamma di Greta, ovvero della sua intera famiglia, madre, padre e sorella. Un primissimo, breve prologo riporta stralci dei discorsi che Greta ha tenuto al mondo negli ultimi mesi. Il libro è poi strutturato in due parti sostanziali: nella prima, la madre racconta la storia della loro famiglia, dei disturbi delle bambine e degli strumenti che i genitori mettono in campo, con tutta la loro più che ammirevole forza, per combatterli e vincerli ed anche valorizzarli, perché la diversità può essere vista e gestita come una risorsa, un superpotere. Greta è una ragazzina che, tutta sola, con i suoi pensieri, le sue parole ed i suoi silenzi, ha messo in discussione i fondamenti dell’attuale ordine mondiale. Io la ammiro, perché è riuscita laddove esimi scienziati finora hanno fallito, è riuscita a smuovere le coscienze, a portare alla ribalta il tema del cambiamento climatico, nella speranza che chi ha il potere di cambiare qualcosa si muova e molto velocemente. La seconda parte del libro è più tecnica ed entra nel merito delle ragioni per cui tale problema mondiale è da affrontare con così estrema urgenza. Mi ha colpito il fatto che, se riparametrassimo la storia della vita terra in un anno solare, la rivoluzione industriale si collocherebbe un secondo e mezzo prima della mezzanotte di Capodanno. Questo vuole che, dalla rivoluzione industriale in poi, in così pochi anni, l’uomo è riuscito a rovinare tutto ciò che nei millenni precedenti era stato dalla natura creato. Stiamo distruggendo il mondo. E’ un’innegabile realtà, contro cui una bambina, fragile e forte, vuole combattere. Per vincere non può restare sola. Buca lo schermo. Buca le coscienze. Ma è ora di entrare in scena tutti. Perché ogni singolo individuo conta. Noi piccoli, con le nostre scelte quotidiane di vita, ed anche i grandi, con le loro scelte strategiche impattanti. Se no ci scioglieremo in quella natura a cui abbiamo voltato le spalle e che è, solo lei, vita.

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Narrativa per ragazzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    13 Dicembre, 2019
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Piccole stelle

Siamo nell’estrema frontiera dell’America ed emergono prepotentemente gli elementi della famiglia e della natura, là dove la natura è parte intrinseca ed inscindibile della vita della popolazione di quella parte del mondo. Quattro ragazzi sono i protagonisti di queste storie, piccoli perché giovani, pur ognuno con le proprie storie, i propri dolori ed anche i propri sogni, piccoli perché puntini nell’universo in un mondo che è come un cielo stellato. Come suggerisce il titolo, tanti particolari di questi affreschi di vita riportano al senso dell’olfatto, forse perché l’autrice ci vuole permettere un’immersione totale nelle loro vite. L’insieme non è a mio avviso riuscitissimo. Sono infatti personaggi che mi sono rimasti distanti, nonostante l’empatia con la ragazzina che soffoca alcune parti di sé per non creare dispiacere al padre e nonostante l’odore in cui più di tutti mi sono riconosciuta, quello delle case dove c’è una mamma, perché quelle case sanno più di buono.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    13 Dicembre, 2019
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Atmosfere di indifferenza

Un’amicizia senza parole è il motivo per cui il capo della Sezione Omicidi della Questura di Milano si prende a cuore la morte di un violinista mendicante. L’uomo, con la sua musica, era uno dei piccoli punti fermi del suo quotidiano durante i suoi passaggi in quella via di Milano. Con l’istinto animale che lo caratterizza, riesce a condurre l’indagine arrivando a scoprire, grazie ad un prezioso testimone, il colpevole. La narrazione risulta però nel suo complesso scialba, arricchita di particolari inconsistenti ed insignificanti ai fini della storia, che vogliono forse dare una cornice più ampia, anche privata, al protagonista, ma che alla fine danno a questo giallo una dimensione frivola del tutto fuori luogo. Il finale, seppure inaspettato, sembra quasi passare nell’ombra nell’indifferenza generale del lettore.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    12 Dicembre, 2019
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Un bel tocco leggero

I casi di Precious Ramotswe, questa detective privata africana davvero speciale, hanno sempre un tocco delicato, fresco e leggero. Che trasmette, con naturalezza, un senso di umanità. La storia principale consiste nell’indagine alla ricerca dell’identità di una donna che finge una perdita di memoria per escogitare un modo per sfuggire al proprio marito ed alle sue violenze. Ancora una volta un libro che parla del tema delle violenze familiari sulle donne. Ci sono indagini in cui bisogna scoprire anche il modo di scoprire ed in questa storia è il simpatico personaggio di Charlie la chiave. A contorno ci sono personaggi minori, ognuno dei quali ha un proprio posto preciso nel concatenarsi della trama, perché in questo racconto c’è uno spaccato di vita, di cui l’indagine è solo uno degli elementi. Lettura leggera, ma non nel senso di frivola, e davvero molto piacevole.

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    12 Dicembre, 2019
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Parenti serpenti

Ammetto di essere stata un cactus, anche di quelli molto pungenti. E di esserlo tuttora in certi momenti. Come la protagonista di questo libro, ho sempre avuto un talento naturale nel nascondere agli altri ciò che provo e nel reprimere qualunque reazione emotiva, fermamente convinta che, se siamo padroni della nostra vita, nessuno può deluderci. E leggere la storia di questa donna mi ha fatto davvero sorridere in molti momenti. Lei è autonoma e piena di risorse, ma senza la sua routine si sente come una barca alla deriva. Ciò che le manca in termini di relazioni personali e familiari è più che compensato dalla sua ricca vita interiore. Esce da questa storia sopraffatta da continui attacchi al suo equilibrio psichico. Ma rifiorita, così come mai lei stessa si sarebbe aspettata. Perchè la vita non va mai come tu scegli che vada. Va come vuole lei. E io dico sempre che la vita ha molta più fantasia di noi. Per fortuna. Nel bene e nel male. Ci mette alla prova, ma ci offre anche momenti inaspettati, in cui riusciamo a tirare fuori il meglio di noi. La copertina è, nella sua semplicità, molto simpatica, perchè richiama il capovolgimento delle situazioni della vita e la fioritura anche degli animi più aridi.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    05 Dicembre, 2019
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Gli haters

Oggi sono i cosiddetti haters. In questa Vienna di fine anni ’50 sono gli esclusi. Quattro adolescenti complicati. Pieni di fobie, follie, assurdità, violenza in tutte le forme, verbale, fisica, anche autoinflitta. Un modo di scrivere illeggibile. Pieno di oscenità gratuite, senza capo né coda, con dialoghi non distinguibili dai pensieri, dallo scorrere del filo di una storia che non c’è. Perché qui c’è solo odio, qui c’è solo volgarità, qui c’è solo bruttezza. La cosa forse più brutta è che quest’autrice sia stata anche insignita di un Nobel della Letteratura. Quella più brutta ancora è che quest’autrice sia una donna.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    05 Dicembre, 2019
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Dove c'è fumo c'è fuoco

Una donna in fuga dalla propria stessa vita è la protagonista di questa storia dal ritmo avvincente, soprattutto nella prima parte, perché tanti sono i misteri che avvolgono i personaggi, anche quelli minori. Peccato che nella seconda parte della lettura la storia scada un po’ troppo nel mieloso, quasi da romanzo rosa. C’è un riscatto notevole alla fine quando scopri che questa Pink Lady, che hai creduto per tutto il romanzo una vera incantatrice dalla chioma rossa, capace di riassumere in sé tutti e quattro gli elementi, acqua, fuoco, aria, terra, che sembrava incapace di emozioni autentiche nonchè capace solo di mentire, è in realtà una donna tanto forte da riuscire a reagire alla violenza, tanto intelligente da riuscire a calcolare tutto, per sopravvivere, ma non per se stessa, ma per chi ha bisogno di lei.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    04 Dicembre, 2019
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Legami di vita

Al centro di questa storia c’è un delitto nella Roma borghese, che porta alla luce legami familiari e segreti. Due giovani giornalisti sono i protagonisti. Lui un po’ scapestrato. Lei eterea ed estremamente fine ed elegante nei modi. Entrambi personaggi molto positivi. La trama è ben consegnata: si presenta come il gioco del prato fiorito su pc, quello in cui, cliccando su una casella, non sai mai quanti e quali altre si apriranno. In questa ragnatela, con mille sorprendenti diramazioni, si incappa nella tristezza per i fallimenti della propria vita, nella solitudine come compagna quieta e rassicurante, nell’importanze dei legami di sangue e dei legami di vita.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    04 Dicembre, 2019
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Tenersi a distanza

Lei è una giovane donna in fuga dai propri errori che, a modo suo ed anche con grande umiltà e semplicità, cerca di ricostruirsi una vita. Lui è oscuro, enigmatico, affascinante, ma soprattutto strano, ambiguo e maleducato. Lei pensa che lui possa essere il suo riscatto. Si tengono a distanza. Forzatamente. Inspiegabilmente. Assurdamente. La loro comunicazione è oscillante, in una divisione di ruoli in cui non c’è spazio per la simmetria. Dopo un lungo periodo di solitudine auto-inflitta si rischia di diventare anaffettivi ed incapaci di accogliere il calore altrui. C’è un qualche momento in cui ti puoi anche far prendere un attimo dalla storia personale di questo giovane uomo misterioso, per poi, in un’atmosfera davvero terribile e molto hitchcockiana, rivelare pienamente la sua vera natura. Bel ritmo. Bel modo di presentare due caratteri davvero particolare. Bellissimo finale.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    01 Dicembre, 2019
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Mondi paralleli che si incrociano

Vibeke ha un lavoro affascinante, è consulente per la cultura in un comune di un paesino dell’estremo nord, lavora sull’identità e sul senso di appartenenza per contrastare lo spopolamento. Ama leggere, come me. E’ il suo modo di viaggiare nel mondo. Jon è suo figlio. Nove anni. Un ragazzino timido, bisognoso di un amore caldo. Il libro ci apre una finestra sul loro rapporto. Freddo e gelido come le atmosfere in cui la storia è ambientata. Con una prosa secca, fatta di frasi brevi, di scatti fotografici essenziali ci insinua un’inquietudine crescente. Ciascuno di loro vive e si muove nel proprio mondo. I punti di contatto sono rari, sfuggenti. Aumentando la sensazione di solitudine che pervade la vita della madre ed il senso di abbandono che riempie i giorni del bambino. Il montaggio delle scene è sensazionale, perché le immagini della giornata di Vibeke sono alternate con quelle della giornata di Jon, in un continuo susseguirsi senza barriere, fluido, che, sulle prime, lascia il lettore spiazzato e spaesato. Mentre molto alte sono le barriere fra madre e figlio. Forte è l’incomunicabilità, tema centrale di questo romanzo breve. Che però non giudica. Perché non tutti sono capaci di amare nello stesso modo. E molto spesso ci può essere un grande amore, anche se resta inespresso e non dà calore.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    25 Novembre, 2019
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Una voce lieve in una scrittura densa

Terzo capitolo della trilogia della pianura di questo famoso scrittore americano, trilogia che io non sono sicura di aver letto secondo l’ordine consigliato, anche perchè non ho ancora capito quale sarebbe l'ordine più corretto. Decisamente è il capitolo più bello. Non so se è così perché ci è voluto del tempo perché io mi abituassi a queste atmosfere, che comunque sono lontane dalla nostra cultura o non so se è proprio oggettivamente il meglio riuscito. Fatto sta che la voce lieve dello scrittore ci accompagna in una scrittura densa, dove non si distinguono i dialoghi, proprio perché non viene utilizzata la classica punteggiatura che di solito li differenzia, dove si mescolano le vite di tutti i personaggi di Holt, questa cittadina immaginaria del Colorado. E’ un libro che fa da specchio alla pienezza della vita e degli affetti dei personaggi che lo popolano, alcuni dei quali mi sono rimasti addosso, in particolare il vecchio Raymond e la piccola Joy Rae. Unica nota negativa...chiudendosi una trilogia, io non ho avuto la sensazione della chiusura di una storia.

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Consigliato a chi ha letto...
Canto della pianura
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    23 Novembre, 2019
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Tutto torna

Splendido giallo che ci racconta la vita di tre donne, una bambina, una giovane donna ed un’anziana signora, che vivono nel paese delle ninfee di Monet, il paese della luce e dei colori che, con i suoi paesaggi ed i suoi specchi d’acqua ha dato a questo pittore immenso l’ispirazione per rivoluzionare lo sguardo dell’uomo sulla natura. Perché il suo impressionismo è osservare e immaginare. Ed osservando tutti gli indizi sparsi, nonchè immaginando tanto, attraverso tutti i punti di vista che l’autore ci fornisce, attraverso il racconto di tutti i 13 giorni e passo passo attraverso tutti i salti di memoria, si arriva all’inaspettato epilogo di una storia intrecciata, indubbiamente originale, arrivando a sciogliere un ingranaggio maledetto in cui alla fine ogni tassello va al proprio posto. Compresi gli occhi ninfea di una donna unica che ritrovano la luce nel momento più insperato.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    19 Novembre, 2019
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Gli occhi che bruciano

E’ un pugno nello stomaco questo libro, perché parla di rapporti familiari, di genitori che invecchiano, di figli disattenti e troppo impegnati, di cose date per scontate, di sacrifici, di amore, di tante, troppe cose non dette. In ogni capitolo il narratore, che all’inizio non si capisce chi è, si rivolge ad un componente della famiglia (la figlia grande, il marito) dandogli apertamente del tu ed è uno stile inaspettato, che colpisce ed attira. Ci entri in punta di piedi nelle dinamiche di questa famiglia, fino a scoprirne anche tanti segreti. E’ un libro fatto di ricordi, di onde di marea che assalgono la figlia dopo la scomparsa della madre. E’ un libro che passa molto lentamente dalla fase di negazione alla splendida fase di accettazione che riempie il finale del libro di emozioni. E’ una lettura che ti fa bruciare gli occhi. Un vero omaggio ai misteri dell’essere madre. Un insegnamento per cercare di essere una figlia migliore, finchè si è, finchè sono ancora in tempo per esserlo.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    18 Novembre, 2019
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Il domandare dubitando

Bellissimo saggio di natura legale, che ci offre una ricca ed interessantissima panoramica sulle astuzie del controesame dei testimoni durante gli interrogatori nei processi penali. Ogni capitolo affronta un micro-argomento, riporta (opportunamente spurgati di ogni riferimento a fatti, persone e luoghi reali) estratti di processi svoltisi realmente e ne offre analisi attente ed illuminanti riflessioni di metodo guidate dall’esperienza e dalla competenza dell’autore, quasi fossero dei debriefing che danno modo al lettore di addentrarsi pienamente all’interno del complesso rapporto fra linguaggio, persuasione e verità. E’ un libro per addetti ai lavori, ma non solo. Al comune lettore permette di capire quanta preparazione e studio costante stanno alla base dell’attività quotidiana del buon legale, difensore o pubblico ministero che sia, quanta pianificazione e quanto controllo occorrono per condurre un buon interrogatorio ed arrivare al risultato atteso. Il saggio ci fa capire la differenza fra domande guidanti e domande suggestive, ci permette di capire quanta psicologia c’è (e ci deve essere) anche in un profilo così tecnico come quello di un legale, ci dà la possibilità di esplorare, con l’aiuto di una figura d’eccezione come quella dell’autore, la dimensione strategica del controinterrogatorio, aprendoci un mondo, piacevolissimo da scoprire.

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Classici
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    17 Novembre, 2019
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Una moderna follia

Classico della letteratura, nonchè il romanzo più venduto della storia, questo romanzo ci racconta le avventure di due simpatici personaggi, davvero strampalati, che, spron battuto, si prefiggono di raddrizzare torti e vendicare soperchierie. La passione di Don Chisciotte per la letteratura cavalleresca si trasforma in una vera e propria forma di delirio; subito dopo le prime avventure, il protagonista perde la connotazione di personaggio comico, per acquistare uno spessore più complesso. Il folle cavaliere mostra al lettore il problema di fondo dell’esistenza, cioè la delusione che l’uomo subisce di fronte alla realtà. Centrali nella storia sono i capovolgimenti operati dalla fantasia del cervello, che portano il protagonista ad interpretare la realtà in maniera distorta. Celeberrima la scena del combattimento contro i mulini a vento, che Don Chisciotte vede come dei giganti e che decide di affrontare impavido. Mi ha sorpreso che la scena per cui il libro è più conosciuto sia, di fatto, solo una manciata di righe nelle prime pagine di un romanzo davvero lunghissimo, che ti accoglie fin da subito con il suo stile particolarissimo e con esso ti avvolge. Istinto, follia, sogno e ignoto sono i maggiori protagonisti, unitamente alle ambientazioni nei luoghi più degradati della realtà, con i personaggi più miseri. Il romanzo, rispetto ai poemi cavallereschi, tratta di argomenti contemporanei per l’epoca e non argomenti del passato, ed è in prosa e non in versi. E’ senza dubbio una pietra miliare della letteratura, da assorbire a piccole dosi, perché tutto insieme rischia di stancare.

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    14 Novembre, 2019
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Una storia lunga in corta riga

Uno degli autori italiani che amo di più si è ingegnato nello scrivere un’opera che stilisticamente è molto originale: è scritta come una ballata e si presenta in versi, anche se è un’opera narrativa. Agganciandosi all’elemento della mela cotogna, un frutto brufoloso giallo oro, giallo elettrico, dal folle profumo, fatto di sole e luna, un frutto dei contrasti, questo scritto sprigiona odori e suoni di un mondo a noi geograficamente vicino ma culturalmente lontano. Questo frutto è misterioso, perché è l’unico che con il tempo è capace di rendere più forte il suo profumo, invece che farlo illanguidire; è pieno di bitorzoli, ma col tempo diventa sempre più rotondo, più morbido, più bello, più femminile. Di questa lettura ti rimane il fascino più che il contenuto, l’atmosfera più che la sostanza, la magia. Perché non sei tu che devi fare il viaggio, ma è il viaggio che costruisce te. Perché la vita offre la possibilità di fare un viaggio straordinario e di ascoltare milioni di suoni, milioni di storie. Come sarebbe brutto se questo povero mondo perdesse il gusto delle storie da ascoltare.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    10 Novembre, 2019
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La terrazza dell'infinito

Thriller italiano, scritto in modo magistrale, che ha come protagonisti uno dei personaggi polizieschi meglio riusciti del panorama letterario italiano e tante donne aggressive e bugiarde. Libro diviso in due parti distinte, la prima ambientata nel 1990, epoca a cui risalgono i fatti principali, la seconda ambientata 28 anni dopo, con un Balistreri un po’ smemorato, sempre alla ricerca, anche inconsapevole, di stesso. Uomini cattivi contro donne incattivite ci offrono uno spaccato dell’umanità che fa rabbrividire, ma che penso possa essere molto più reale di quanto la finzione letteraria ci porta a credere. Personaggi minori come Capuzzo, con la sua mutazione genetica improvvisa che fa anche sorridere, ci portano a non perdere fiducia nel lato più umano degli uomini. La malinconia di fondo del protagonista ci aiuta a comprendere l’importanza di riuscire a guardare se stessi, da molto lontano, dimostrando a noi stessi, ogni giorno, che possiamo essere migliori di ciò che eravamo.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    08 Novembre, 2019
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Un tandem spettrale

E’ un libro che parte con il botto. Una storia che sembra sensazionale. Grandi aspettative. Complice anche il fatto che l’autore è un vero maestro del thriller psicologico. Ed in questo libro di aspetti psicologici ce ne sono milioni. Una moglie che resta vedova. Una figlia senza papà. Un uomo che vive nel corpo di un altro, quasi un fantasma. Un intruso. Una relazione pericolosa e inadeguata. Un genero. Amiche e confidenti. Il pubblico. Una sorpresa inaspettata e sconvolgente, emersa da una ricerca casuale. Strada facendo la trama si complica ulteriormente, compaiono nuovi personaggi, l’attenzione del lettore è distolta dal fatto che la voce narrante sembra essere un pubblico multiplo femminile, le signore in galleria, le signore del Coro e questo è un elemento molto strano, che colpisce comunque parecchio nella lettura. Il libro affronta i lati oscuri del dolore, dell’amore, della follia, in una corsa che inizia mozzafiato, poi strada facendo si perde un po’ il senso, perché il tutto si complica con più rappresentazioni teatrali che si intrecciano. Importante è il punto di svolta, quando la moglie trova un inaspettato pezzetto metallico di malvagità. E’ proprio vero che le persone non si conoscono mai abbastanza. E’ proprio vero che la psiche umana è insondabile. Chapeau a tutti coloro che a modo loro comunque ci provano. Ci offrono quadri straordinari.

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    02 Novembre, 2019
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Mors tua, vita mea

Feroce storia di una bellezza straordinaria, che ci apre le porte sulla violenza quotidiana nel Venezuela di oggi. La storia si apre con il funerale della madre, a cui Adelaida era molto legata, essendo la sua unica famiglia. Adelaida rimane quindi sola al mondo, è lei stessa a diventare la sua unica famiglia. La macchia scura della morte ci accompagna per tutta la vicenda narrata. Perché la morte è nelle vie della città, accanto alla porta di casa, in famiglia, fra gli amici più cari. La morte diventa però anche strumento di salvezza per la protagonista, che comprende che fuggire, con una nuova identità, abbandonare il proprio paese, le proprie radici, un po’ anche se stessa, è l’unica speranza di sopravvivenza. E lei ha il dovere di sopravvivere. C’è tanto ferro e fuoco in queste pagine. Tanto dolore, tanta solitudine, tanta tristezza, tanta violenza. Però c’è anche e soprattutto, prepotente, l’istinto di sopravvivere, c’è la forza del ricordo che ti porta a non abbandonare mai nel cuore chi davvero si è, c’è la ragione ed il raziocinio, che ti portano a compiere passi impensabili. Sono quei passi che ti portano al di là del mare. Sono quei passi che possono riaprirti una speranza. Non avrà mai gli stessi colori. Ma apre nuovi possibili vie per riportarti a te stessa.

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Romanzi storici
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    29 Ottobre, 2019
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Il fascino della conoscenza

Viene annoverato fra i libri del secolo scorso ed indubbiamente è un grande classico della letteratura americana. Ambientato all’inizio del ‘900, molto autobiografico, sentimentale e realistico, racconta la storia di una ragazzina e della sua famiglia, delle loro difficoltà economiche, così come della loro forza e della sua personale voglia di riscatto. Il tono, per tutta la lettura, appare sempre innocente e nostalgico, e istintivamente ti affezioni a questa ragazzina magra, fragile, con grandi occhi curiosi, con una voce dolce e commovente, forgiata in invisibile acciaio. E’ bellissimo il suo grande amore per il bello, per la cultura, per i libri, per la vita.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    26 Ottobre, 2019
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La verità amletica

Antonio Sarti è il questurino, alle prese con un’indagine aggrovigliata che lo porta da Nord a Sud alla ricerca della soluzione di un intrigo che sembra a sfondo imprenditoriale e sportivo, per poi scoprire che è a sfondo storico e familiare. Il protagonista ha una memoria da registratore; ascolta, controlla e tutto finisce nel nastro magnetico che ha in testa. Ha un’ironia innata che però non buca le pagine del libro. Tanti sono i personaggi minori che popolano i delitti raccontati in questo libro, alcuni dei quali sono anche molto sgangherati e spassosi. Però questo non basta. Azzeccatissima la scelta del titolo del libro. Geniale la trovata di nascondere un oggetto particolare, che nella storia diventa strategico, in una libreria, fra le pagine di un libro che, guarda caso, è “Delitto e castigo”. Meravigliosa la pagina con il monologo sulle quattro verità possibili. Ma queste due perle non sono sufficienti a promuovere a pieni voti una storia che lascia comunque addosso un senso di incompiuto.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    22 Ottobre, 2019
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La forza dei legami

Les Italiens sono un gruppo di poliziotti parigini, molto legati fra loro, quasi fossero una famiglia, e quando un componente della loro squadra viene colpito, si compattano attorno a lui per aiutarlo. Un po’ come i moschettieri di Dumas. Questo episodio della serie si svolge in parte con lo sfondo dei paesaggi dell’Atlantico, con i fari e le maree, un po’ con lo sfondo parigino, fra ponti, bateau-mouches e cattedrali. Nel leggerlo ti sembra di infilare la punta del naso in un groviglio di enigmi, da cui esci con tanti colpi di scena che rendono il finale particolarmente scoppiettante. Un neo importante è il protagonista stesso, che si lascia troppo spesso andare ad atteggiamenti mielosi, del tutto fuori dalla storia, e direi proprio inopportuni. Il punto di forza è invece la forza dei legami. Sentimentali, affettivi, di stima. Perché i legami ti riportano sempre da chi ti vuole accanto.

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Classici
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    20 Ottobre, 2019
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SURREALE E ANGOSCIANTE

A breve assisterò ad una rappresentazione teatrale di questo classico e la scelta della lettura è nata dall’esigenza di prepararmi. Ho trovato le atmosfere molto cupe ed anche angoscianti. L’ingresso dei personaggi principali avviene via via in dissolvenza; quasi senza che il lettore se ne accorga ci appaiono il diavolo ed il poeta, il Maestro e poi Margherita. Ci sono anche noiose digressioni su Ponzio Pilato, che altro non sono che un romanzo nel romanzo, anche se non è così immediato rendersene conto. Il teatro stesso è uno dei protagonisti, fra scene impossibili e personaggi assurdi, come il gatto nero trasformista e Margherita in versione strega volante. Indubbiamente è una storia sopra le righe. Non semplice da leggere. Non appassionante. Ma intrigante direi proprio di sì. I personaggi si prestano molto ad uscire dalle pagine del romanzo per poter vivere, anche solo per una sera, su un palcoscenico vero. Spero che lì siano migliori di come mi sono sembrati nelle pagine in cui sono rinchiusi.

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Racconti di viaggio
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    18 Ottobre, 2019
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Meravigliosa Appìde

La Appia è la madre di tutte le vie. Il suo tracciato rettilineo, anche se semi-nascosto dai secoli e dalle imbruttiture edilizie e politiche, parte da Roma e percorre gran parte del Sud dell’Italia. I Romani la chiamavano “la Regina delle Vie” e, fra marciapiedi sconnessi ed umanità strampalata, questo giornalista ci aiuta a scoprirla, conoscerla, invitandoci anche a percorrerla (con un’utile appendice). Rumiz è da me molto amato per i suoi viaggi, i suoi itinerari, i suoi percorsi mentali, la sua curiosità, la sua apertura verso gli sconosciuti, tema ricorrente nei suoi testi, nonché per il suo stile di racconto ed il suo desiderio di condividere. Il libro si apre con una mappa, che è una cartina con tracciate a mano le tappe del viaggio. Un simbolo importante che fa capire quanto sente “suo” questo libro, così come di estrema simpatia sono i ringraziamenti finali ai propri piedi, che, più di ogni altro, lo hanno sostenuto in questo viaggio. Il libro restituisce un’enorme energia vitale, perchè il cammino a piedi è sempre un magnifico sensore dell’umanità. Gli incontri casuali lungo il cammino sono vere e proprie gemme che impreziosiscono il sentiero.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    13 Ottobre, 2019
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La firma del Lupo

Strano libro per un’autrice di cui sono abituata a leggere storie decisamente diverse. Questo giallo si configura come un gioco di ruolo, in cui alcuni ragazzini adolescenti ed il nonno di Amanda (una delle protagoniste principali) “giocano” a fare i detective, prendendo comunque molto seriamente questa loro missione, tant’è che sono decisivi nell’identificare il responsabile del rapimento della madre di Amanda. La figura del Lupo è l’elemento conduttore fra più delitti, apparentemente tutti scollegati fra loro, ma in realtà commessi da un unico assassino, ed è proprio il simbolo del lupo che porta i ragazzi a capire la vera identità del “cattivo”, il personaggio forse migliore fra tutti gli attori di questo libro. Nella prima parte della lettura, forse complice il fatto che i protagonisti sono degli adolescenti, la storia sembra più pensata per lettori ragazzini che non per adulti, però, verso la fine, il gioco intellettuale, con tutto il suo fascino per il crimine e per la giustizia, si fa sempre più intrigante, rigonfiando le vele dell’interesse del lettore che, strada facendo, si era un po’ disperso nel seguire storie parallele che sembrano poco pertinenti ma che poi si rivelano importanti per capire il senso del finale.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    29 Settembre, 2019
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Un domino sanguinoso

Thriller politico, non particolarmente intrigante, che racconta di una strage ad una stazione e di un incidente aereo, zig-zagando fra presente e passato, in mezzo ad agenti israeliani, politici italiani e premier libici, con qualche scivolone di troppo, per la sua inutile eccessiva volgarità, soprattutto in tutto ciò che ruota attorno alla donna di origini svedesi che, in quel periodo della sua vita, si faceva chiamare Anneke. La prima parte della storia si può definire davvero noiosa, forse volta a identificare gli eventi ed a costruire la fitta rete di personaggi. Il racconto prende un po’ di brio solo ormai verso la fine, quando la strada verso la verità comincia a fare tappa da coloro che non l’hanno raccontata tutta. La scoperta della verità è di per sé interessante, ma, nel complesso, per me non è stato per nulla un giallo entusiasmante.

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Classici
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    24 Settembre, 2019
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Troppo oscuro

Libro, del genere gotico, davvero per me del tutto incomprensibile, come stile, come contenuto, come personaggi. Mi era stato consigliato vivamente e vorrei comunque avere modo di reinteragire con la persona che me lo aveva così caldamente caldeggiato, perché io proprio non ho capito dove sta il bello. Il tutto trae origine dalla leggenda di Praga del Golem e da uno scambio di cappelli e quindi da uno scambio di persone, abbinando una dimensione esoterica ad una dimensione onirica. Il libro ti trasmette un’angoscia indicibile ed un senso di disagio che perdura per tutta la lettura. Del profilo del protagonista, un intagliatore di gemme, non sono riuscita a inquadrare nulla.

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Racconti
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    16 Settembre, 2019
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Il vicequestore imperfetto

Sono cinque i racconti di questa raccolta, che ci permette di prendere confidenza con un personaggio che diventerà uno dei fiori all’occhiello dei nostri investigatori di gialli italiani. I racconti sono tratti da alcune raccolte monotematiche che la casa editrice Sellerio ciclicamente propone, offrendo racconti “a tema” ad opera di più giallisti italiani. Questi cinque racconti sono ambientati a Capodanno, a Ferragosto, a Natale, a Carnevale e nel periodo delle vacanze. Il mio racconto preferito è stato il terzo, ovvero “Buon Natale, Rocco!”. Rocco Schiavone è un vicequestore…perché oramai commissario non si dice più…originario di Roma, innamorato della sua Roma. Per ragioni non del tutto note, nella sua successiva vita letteraria verrà trasferito ad Aosta. Questi sono i primi racconti, ancora ambientati a Roma, che ci permettono di conoscerlo come un po’ burbero, impaziente, un po’ rozzo ed anche malinconico. Ispira senz’altro simpatia, un po’ proprio perché imperfetto, un po’ per i suoi modi di fare (esilarante la scenetta con la vicina di posto sull’aereo che sta per condurlo a Marsiglia), un po’ perché estremamente acuto ed attento ai particolari. E’ senz’altro un personaggio che rimane nel cuore.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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5.0
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    08 Settembre, 2019
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I figli del buio

L’apertura di questo giallo, che ci racconta la storia della sparizione di una bambina, Samantha, e della sua ricomparsa dopo ben 15 anni di segregazione totale, ricorda l’incipit di Alice nel paese delle meraviglie, perché fin dalle prime pagine del thriller compare un coniglio, che sarà un elemento ricorrente nella storia. Ed è proprio la ricerca di questo uomo-coniglio, con la testa bianca da coniglio e gli occhi a forma di cuore, il canovaccio narrativo essenziale di una storia davvero ricca di alta tensione, con colpi di scena ben studiati e posizionati narrativamente in modo finemente strategico. E’ un libro che non ci racconta solo la storia di Samantha, ma anche quella di tanti altri bambini, vittime di mostri che non sanno nemmeno di essere tali. I cosiddetti figli del buio sono purtroppo tanti, vittime di un mondo che, così come è capace di donarci una straordinaria ed inimmaginabile bellezza e meraviglia, ci mostra anche ogni giorno il suo volto più malvagio, violento e profondamente disumano. La parte finale è un continuo crescendo di fatti concatenati e di emozioni, di allucinazioni e scambi, con elementi narrativi che spiazzano il lettore, lo fanno brancolare lui stesso nel buio, quasi non capendo in che labirinto è finito, per poi ricucire, alla fine, in modo direi magistrale, due storie parallele, una delle quali era sembrata, a torto, solo una storia secondaria.

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Narrativa per ragazzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    05 Settembre, 2019
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Il ricordo del cuore

Romanzo cosiddetto distopico che, in chiave moderna, rivolto prevalentemente ad un pubblico di lettori giovani e/o adolescenti, racconta un mondo, possibile, dove qualcuno si riserva il diritto di controllare le nostre menti. La storia è sapientemente divisa in un prima, un durante ed un dopo. La protagonista è una ragazza di una forza indicibile, che difende la propria vita, se stessa, la propria memoria, con tutte le sue forze. E’ una storia che, a modo suo, ci racconta anche la piaga del diffuso suicidio fra gli adolescenti, così come ci fa riflettere sull’importanza dell’amore e del calore umano, in modo non sdolcinato, ma tremendamente vivo. Noi siamo quello che siamo grazie ai ricordi, che sono la nostra storia, e che sono parte di noi. Ed è bellissimo credere nel destino. Quando i due protagonisti si ri-trovano e si re-innamorano, capisci che il cuore sono loro.

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Scienza e tecnica
 
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3.2
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Contenuti 
 
3.0
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    05 Settembre, 2019
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La meraviglia della semplicità

In questo libro un Premio Nobel ci illustra l’essenza delle leggi fisiche, che sono l’espressione dell’armonia superiore che lo scienziato scopre nel mondo. E’ bellissimo quanto la natura, così complessa, variegata, multiforme, fantasiosa, possa di fatto ubbidire a leggi che sono di una semplicità e di un’eleganza che può suscitare solo meraviglia. Il motivo conduttore scelto dall’autore è la legge gravitazionale ed il libro è strutturato con una sequenza di trascrizioni di un ciclo di conferenze tenute dell’autore a studenti di varie discipline. Gradevole e divulgativo lo stile, che favorisce l’avvicinamento di chiunque a temi anche così complessi.

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Romanzi autobiografici
 
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4.0
Stile 
 
3.0
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5.0
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    04 Settembre, 2019
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Band of brothers

Severino Cesari è stato un giornalista ed editor italiano molto apprezzato per le sue doti, per la sua capacità di catturare il presente e per la sua cultura, amante dei libri come pochi. In questo libro è racchiuso il mondo dei suoi pensieri negli anni della malattia, durante i quali parlarne su un comune social media gli ha fatto bene, gli ha dato forza, perché le storie di tutti, intrecciate, richiamate le une alle altre, sono di fatto una ghirlanda amorosa. Per lui è stata una comunità, nel senso più bello di condivisione e vicinanza. I messaggi che ci offre, con delicatezza, con umiltà, sono moltissimi: l’importanza del parlare della malattia, ovvero dell’aprirsi, del non chiudersi; l’indispensabilità del reagire, anche nei momenti che sembrano più brutti, anche con piccoli gesti, che racchiudono a volte l’impossibile; il valore di seguire una cura guidata, con costanza e perseveranza, accettando l’aiuto di chi ti sta attorno; la potenza del prendersi cura del proprio male, qualunque esso sia, per non permettergli di diventare padrone di te stesso. Questa sua testimonianza, strutturata a piccoli blocchi, come una specie di diario, coerentemente con le forze di cui disponeva, ci fa capire che curarsi non necessariamente vuol dire guarire, ma vuol dire mille altre cose, da affrontare con semplicità e forza. Da guerrieri. Perché in questo tipo di lotte abbondano i termini di origine militare. Il libro contiene alcune divagazioni, sul tema dei migranti, sul caso di Giulio Regeni, sulle popolazioni dei terremotati nel Centro Italia ed anche un paio di racconti, nonché tante citazioni letterarie, nate dal suo lavoro e dalla sua passione, che ha fatto di lui un vero e proprio rabdomante, capace di captare le parti più belle della letteratura, farle sue e viverle, come se fossero mille vite. Su tutto, sempre presente, nell’ombra e nella luce, l’amore della moglie Emanuela, che, con tutte le sue attenzioni, lo ha sempre accompagnato, sostenuto, aiutato, facendosi carico di compiti anche pesanti, con risolutezza e brio, a modo suo. Perché tutti devono trovare un proprio modo in queste fasi della vita. La coincidenza ha voluto che leggessi queste pagine proprio in questi giorni. Il pensiero va, inevitabilmente, a lei. Nadia.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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3.8
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3.0
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    04 Settembre, 2019
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Il vuoto delle radici

Giallo italiano in cui le tre detective protagoniste sono delle 007 dilettanti, che ricordano l’adorabile Miss Marple e sono, solo, molto più milanesi. Libera, la fioraia che è diventata famosa per la sua abilità nel confezionare bouquet da sposa magici, Vittoria, sua figlia, poliziotta e Iole, sua mamma, il personaggio in assoluto più brillante e simpatico. Lo scopo della loro missione è ricostruire le origini di Manuela, una giovane ragazza, la cui madre le ha sempre voluto tenere nascosta l’identità del padre, e che le ingaggia per scoprirla. Le indagini sono un po’ raffazzonate e sconclusionate, ma Libera e Iole arrivano a scoprire l’esistenza di una lettera che può, forse, dissipare tutta la nebbia di una vita. La trama è buona, anche per i fatti secondari che si intrecciano alla traccia principale e che stupiscono proprio nelle ultime pagine. Il ritmo è buono. Lo stile di scrittura forse non eccelso, ma tutto l’insieme costituisce senz’altro una piacevole leggera lettura.

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Racconti di viaggio
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    03 Settembre, 2019
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Il Cammino intreccia incontri

Il Cammino di Santiago è un mio sogno. So bene in che momento della mia vita avrò bisogno di farlo, anche se non so quando sarà. Ogni volta che incrocio sulla mia strada un libro che ne parla, lo raccolgo e me lo leggo con calma. Perché sono tutte esperienze di vita, perché il Cammino intreccia incontri, perché non sei tu a fare il Cammino ma è il contrario, perché non sai davvero il perché lo hai fatto se non quando lo hai finito. La distanza non è quella dei chilometri messi sotto le scarpe, ma è quella da percorrere per avvicinarsi a se stessi. Tutto questo mi spaventa, perché so che sarà un cammino che farò da sola, ma mi affascina, perché so che in qualche modo il mondo mi parlerà, quando sarà ora, facendomi capire cose di me che non ho mai capito e che, in quel momento, avrò bisogno di capire per riuscire ad andare avanti. Questo libro racconta la storia di due donne che si incrociano su questo percorso, ne fanno un tratto insieme, si aprono, a modo loro, l’una all’altra e si aiutano per capire e superare l’ingombro dell’assenza nella loro vita, ognuna con sfaccettature diverse. E’ bello ascoltare le loro storie, capire le loro ferite, e se è vero che ogni viaggio comincia da un passo, è anche vero che siamo tutti viandanti nella generosa meraviglia del mondo in cui abbiamo la fortuna di vivere.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    02 Settembre, 2019
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Il circolo del cucito

Un incarico sotto copertura. Un’infiltrata in una comunità amish. Tra calessi e carri di fieno. Fuori dal mondo, perché contro le regole del mondo e della modernità. Gli amish sono una comunità particolare, che ha le proprie regole, contro il progresso, contro l’elettricità, contro i mezzi di trasporto a benzina, contro tutto ciò che, secondo loro, porta il male nella vita dell’uomo. La poliziotta Kate ritorna alle proprie origini, perché questo è il mondo in cui è nata e da cui se ne è andata. E, sotto mentite spoglie, rischiando anche la propria vita, porta alla luce gli intrighi di una setta in preda a manie di onnipotenza, che si rivela anche al centro di un inaspettato traffico di essere umani. Scopre intrighi impensati, personaggi corrotti indubitabili. Ma riscopre anche se stessa e l’attaccamento alle persone che ama. In tutto questo il circolo del cucito delle donne amish è un’oasi di serenità, che la aiuta nei giorni difficili e che le lascia un dolce ricordo anche una volta che ritorna alla propria vita.

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Racconti di viaggio
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    02 Settembre, 2019
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A zonzo per l'Europa

Autore ironico e divertentissimo, che ci racconta la storia del suo secondo viaggio, condotto da adulto ed in solitario, attraverso l’Europa. A tappe. Toccando diverse grandi città, dalla Scandinavia alla Germania, dall’Europa dell’Est a Istanbul. Lo stile di questo diario di viaggio è fresco e frizzante. Ci restituisce le emozioni, senza nasconderci i disagi, i disconfort, i disguidi, le fregature, nonché i bizzarri personaggi che si possono incontrare in giro per il mondo. Ci racconta il mondo del viaggio vero. Non quello organizzato. Non quello turistico. Non quello instagrammabile. Quello che porta le persone a voler fare un’esperienza, per se stessi. A voler conoscere. A voler acclimatarsi in un mondo estraneo, non necessariamente sicuri di trovarlo migliore del proprio, ma sicuri di voler aprire la propria mente a tutto ciò che di bello il mondo può offrire. Accogliendo il diverso, senza paura.

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Racconti
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    31 Agosto, 2019
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Monologhi al femminile

Questa piccola raccolta di racconti nasce da una rappresentazione teatrale di monologhi al femminile di attrici italiane e ci restituisce uno spaccato strampalato, in coerenza con lo stile stralunato tipico di questo autore, dell’universo rosa. Fra questi otto ritratti di donne, ho apprezzato l’originale voce della Beatrice di Dante, che mai mi sarei aspettata di ritrovare come parte attiva e viva in un testo, abituati come siamo a pensarla solo attraverso gli occhi del sommo. Particolarmente bello anche il racconto dell’attesa. Meno piacevoli per me, anche se abbastanza numerosi, i capitoli strutturati con lo stile di poesie o ballate. Il premio del racconto più impossibile va a Mademoiselle Lychantrope, che però è anche il più divertente.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    28 Agosto, 2019
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Personaggi eccentrici

Un piccolo spaccato di umanità varia. Personaggi eccentrici che si ritrovano su un autobus per fare un viaggio verso una città immaginaria ci offrono una storia scorrevole, divertente, intelligente e ben scritta, con uno stile tipicamente americano. Le loro storie di vita sono un po’ strampalate. I loro modi di porsi nei confronti degli altri passeggeri sono decisamente fuori dall’ordinario. Di fatto rappresentano una galleria molto eterogenea ed è bello scoprire che, nell’intero gruppo, non ce n’è uno “normale”, compreso l’autista. L’opera appare scomposta e sghemba, un po’ senza capo né coda. Ma forse è anche il suo bello, il titolo un po’ lo preannuncia. E’ interessante il finale indefinito, nel senso che di nessuno di loro sai come va a finire la loro storia personale. E non ti resta l’amaro in bocca, ma il sorriso.

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    16 Agosto, 2019
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Una vecchia polaroid

Romanzo che ci permette di affacciarci nella Turchia contemporanea, su una Istanbul fatta di due continenti, sette colli e quindici milioni di bocche, un mosaico urbano di comunità separate, con il caos infinito del suo traffico ed i suoi repentini cambiamenti. E’ un romanzo che ci racconta di tre donne, la Peccatrice, la Credente, la Dubbiosa. Del loro modo di porsi nel mondo, del loro modo di interrogarsi sul mondo, del loro modo di interagire con il mondo. E’ un romanzo che ci permette molti spunti di riflessione, su Dio, sull’integrazione fra culture diverse, sulla ricchezza della diversità, sui legami familiari, sul destino. Un romanzo indubbiamente originale e diverso, con un gradevole finale indefinito.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    06 Agosto, 2019
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Redivivo

Primo libro di una serie di gialli con protagonisti il detective Stadler e la psicologa Montario. La storia è ben costruita, con alcuni buoni colpi di scena ed un ritmo parecchio sostenuto, però sono presenti tanti elementi fuorvianti, non inseriti apposta per confondere il lettore, quanto forse per allungare un po’ la storia e, con le vicende della famiglia della stessa psicologa, metterla anche un po’ sul personale. I due protagonisti non sono così ben delineati e caratterizzati come in altre serie dove è la coppia di investigatori a fare la differenza. In questo inizio di serie si capisce che sono due personaggi in buona sintonia, ma sicuramente non sono indimenticabili.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    04 Agosto, 2019
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Mamme guerriere

Giallo alternato a più voci che ci racconta la storia di un bambino, ammalato di cancro, e del suo miglior amico, di origini somale. La storia ci fa riflettere sull’amicizia, prioritariamente, ma anche su tanti altri temi molto attuali, quali l’integrazione degli stranieri nella società, il bullismo, la malattia, la violenza sulle donne, la forza delle mamme. In particolare spiccano Myriam che impersona la sofferenza in tutte le sue forme e nello stesso tempo l’amore e Fiona che esercita la sua maternità come un animale, tutto istinto e ferocia. Personaggio minore ma delicatissimo è Sofia, la sorella. Tratteggiati a tinte forti o delicate, tutti i personaggi, minori e non, concorrono a costruire una storia davvero toccante.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    03 Agosto, 2019
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L'angelo sterminatore

Contenuti e linguaggio sono un po’ splatter, forse anche un po’ troppo per i miei gusti, ma la storia è ben congegnata ed il ritmo è sempre ad alta tensione. Solo qualche diversivo di troppo su personaggi minori, come il giornalista, o su fatti locali, come gli aspetti economici-politici, che non danno valore aggiunto all’intreccio, ma comunque collocano la storia in un contesto storico-temporale. La mente del serial killer è perversa, tortuosa, spietata, raccapricciante. Ha un gusto per il macabro ed il terrificante che è davvero singolare. E’ ossessionato dalle prostitute, che diventano le sue vittime prescelte. Il personaggio migliore in assoluto è Erendina. Affascinante, ambigua, meravigliosa, fragile e forte, duplice.

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Romanzi
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    30 Giugno, 2019
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La forza ritrovata

Sono un Alcolista e un Tossicodipendente e un Criminale. Questa è la consapevolezza di James che, sottoforma di un’autobiografia molto cruda, nei contenuti e nello stile, ci racconta in questo libro la sua storia personale. Nella vita si è perso, si è ritrovato in una clinica del Minnesota e lì si è ricostruito, per merito, prevalentemente, di se stesso e della sua forza ritrovata. La vita di una persona che ha una dipendenza è incentrata su quella sola ossessione e tutto vi ruota attorno. Lo stile è fatto di frasi brevi e secche, è uno stile asciutto, direi “vomitato”, anche grazie al fatto che i dialoghi non sono contraddistinti dalle classiche virgolette ma sono tutti consequenziali. E’ un modo di scrivere incisivo, forte, tremendo. Ciò che viene raccontato lo è molto di più e ti fa, per quanto possibile, entrare nella mente disturbata di una persona soggetta a dipendenze. La cosa più sconvolgente è che è tutto vero. Compreso l’amore male espresso ma sincero e buono di una Madre e di un Padre che comunque non abbandonano mai James. Compreso l’epilogo finale che sembra un bollettino di guerra.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    23 Giugno, 2019
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Quella luce della mente

Scritto purtroppo più come un romanzo rosa che non come un thriller, questa storia presenta anche qualche excursus davvero fuori luogo e facilmente evitabile ai fini dell’intreccio narrativo. Racconta una vicenda familiare, che abbraccia anche più generazioni, intrisa di segreti e bugie. Sullo sfondo i bellissimi paesaggi della Cornovaglia, con le sue miniere e le sue scogliere, ed è proprio l’ambientazione la parte più bella della storia. Storia che si fa cavalcare con un continuo polveroso senso di angoscia, in cui tutto si confonde, tutto sembra e tutto si rivela. Perché la mente può fare strani scherzi. Ma la vita di più ancora. Peccato che di mezzo ci sia un bambino, che è la figura che più soffre in tutto questo brutto giro di bugie.

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Racconti
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    16 Giugno, 2019
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Incontri autobiografici

Raccolta di racconti che profumano di America, come ambientazione, come storie, come cultura, come stile, come vita. Sono ricordi cileni, con spruzzate di polvere rossa di Texas. Sono incontro autobiografici di un’autrice che si mette a nudo, svelando le proprie debolezze, raccontandoci le proprie paure e i dolori di una vita. Inserito in diversi racconti, per poi esplodere verso la fine della raccolta, emerge prepotentemente il tema del legame riscoperto con la sorella, ormai in fin di vita. Molto toccanti sono le pagine in cui viene descritto il senso della perdita imminente, il modo con cui si prende cura di lei, il dolore e nello stesso tempo la dolcezza della mancanza quando ormai se ne è andata. “Lutto” è stato forse il mio racconto preferito. Fra i più delicati e toccanti.

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Scienze umane
 
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Approfondimento 
 
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    01 Giugno, 2019
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Lenti di lettura

Saggio sulla narrativa americana contemporanea, che presenta, attraverso lenti di ingrandimento strutturate come schede mono-scrittore e mono-libro, percorsi di lettura trasversali, alcuni forse più noti, altri senz’altro più alternativi. Lo scopo è offrire una panoramica completa ed esaustiva di un intero continente, attraverso la penna di chi lo ha voluto dipingere e comunque rappresentare con il proprio carattere ed il proprio prisma. Temi ricorrenti nella letteratura americana sono il ritorno alle proprie origini profonde, la fuga, le atmosfere western, il romanzo di famiglia, il regionalismo. Una particolare attenzione è riservata alla narrativa femminile ed alla sua profondità di sguardo; in particolare mi ha molto incuriosito la scheda della scrittrice Jennifer Egan ed il suo rapporto con il tempo. Lo stile dell’autore che ha curato questa raccolta è difficile, non così immediato, senz’altro ricercato e indice di una profonda conoscenza del mondo dentro cui ci vuole accompagnare. La raccolta è utile a tutte le fasce di lettori, a chi conosce poco questa letteratura e vi si vuole approcciare magari cominciando dai libri più famosi, a chi già la conosce e magari non la ama tanto, come me, perché comunque ti vengono offerti punti di vista alternativi che incuriosiscono e spingono ad approfondire, per meglio capire, a chi la conosce e la ama già, perché gli spunti di riflessione, confronto sono veramente molteplici e stimolanti.

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