Opinione scritta da sonia fascendini

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Romanzi
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    17 Marzo, 2019
Top 50 Opinionisti  -  

Stereotipi

Mi incuriosiva leggere qualcosa uscito da una Lara Cardella più matura di quella che ha sfornato il successo editoriale di "volevo i pantaloni". In realtà sono rimasta piuttosto perplessa da questo romanzo, allo stesso modo in cui avevo avuto delle riserve sul primo. E' vero che ci riferiamo a volumi di parecchi anni fa: questo è uscito nel 1992. Però mi sembra comunque che la Cardella giochi molto con gli stereotipi, scegliendo,anche quelli peggiori. L'immagine che dà dei protagonisti mi sembra potrebbe adattarsi ai primi del novecento, ma non a secolo inoltrato. Sono consapevole che i paesini di provincia ancora oggi sia al sud che al nord faticano ad accettare comportamenti liberali, ma qui esageriamo. Uno dei pilastri principali è quello del classico padre-padrone, che caccia di casa il figlio quando scopre che è omosessuale, alla morte della moglie si prende in casa una cognata innamorata di lui, della quale si approfitta facendole crescere il figlio e tenendola a disposizione come una serva. Naturalmente, per evitare che le malelingue insinuino che esista un rapporto di altro tipo dispensa in giro nel modo più evidente possibile favori sessuali a qualunque donna si renda disponibile. Infine si sposa con la classica bella e ingenua, nonché afflitta da qualche turba mentale, ma ottima come bambolina di porcellana da esporre sul davanzale della finestra perché tutti la vedano e lo ammirino. Il contorno è sulla stessa linea: il figlio omosessuale non può che essere anche sessualmente disinvolto e sfacciato nell'ostentarla di fronte a persone non pronte ad accettarla. Infine, tanto per non farsi mancare nulla si rifugia in una relazione tormentata che gli fa conoscere le gioie della droga. Lascio in sospeso il finale, che in effetti non ero quello che mi aspettavo, ma che mi sembra si adatti bene allo stereotipo di donna siciliana succube e "muta". Modello di donna che incarna perfettamente anche la cognata.
Anche lo stile del romanzo mi è piaciuto poco. La Cardella si è inventata l'addetta a un centro di recupero, che ha deciso di indagare per conoscere questa famiglia e le opinioni di ognuno di loro. Interessante sentire il punto di vista di tutti, ma forse avrebbe potuto usare un linguaggio meno contorto. soprattutto nei rimi capitoli ho fatto fatica a capire dove voleva andare parare e in alcune pagine di chi stava parlando.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    15 Marzo, 2019
Top 50 Opinionisti  -  

Date agli agnelli quello che è degli agnelli

Parto col dire che mi spiace che, come al solito nella traduzione del titolo si sia data la precedenza a criteri di tipo "commerciale", modificando la scelta dell'autore. Il titolo originale infatti era "The silence of lambs" e aveva un proprio senso che si coglieva leggendo il romanzo. Non a caso, infatti l'autore aveva scelto di parlare di agnelli nel senso zoologico del termine, e non di innocenti. Detto questo non mi rimane che parlar bene di un romanzo che quest'anno di appresta a festeggiare i trent'anni di vita. Non si tratta di uno di quei libri che passano indenni attraverso gli anni: porta i segni dell'età e credo sia inevitabile visto l'argomento trattato. oggi i thriller hanno raggiunto livelli tale di tecnologia che erano impensabili nel secolo scorso. e un romanzo come questo può apparire quasi ingenuo. Trovo comunque ottima l'idea di ricorrere all'aiuto di un serial killer, che faceva di lavoro lo psichiatra, per catturarne un altro. Mi sono piaciute le conversazioni tra la detective Starling e il dottor Lecter, l'ambiguità che aleggia per tutto il romanzo e il finale che pur non portando con sé colpi di scena clamorosi lascia comunque il lettore in un gradevole stato di tensione e di aspettativa.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    15 Marzo, 2019
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multi-serial-killer

I protagonisti di questo romanzo sono familiari ai seguaci della Cornwell: la dottoressa Scarpetta, Benton, la nipote Lucy e Pete Marino. I quattro in questo episodio lavorano tutti per un'agenzia investigativa privata di alto livello creata da Lucy Farinelli, Benton, inoltre si occupa di un progetto chiamato predator, che ha lo scopo di analizzare le reazioni cerebrali degli autori di crimini particolarmente efferati. Una mano abile: "la mano di Dio" riesce a catturare le loro attenzioni e con astuzia semina per loro briciole di pane che li portano nella direzione che vuole. Mote sono le ipotesi messe sul tavolo: qualcuno che vuole farsi catturare? una specie di setta dedita alle torture? qualcuno molto più vicino di quanto si pensi? La decisione di mettere da parte il risentimento che per tutto il romanzo aleggia tra i quattro sarà la scelta vincente per porre fine alla serie di delitti. Bel finale per me del tutto inaspettato.
Questo romanzo mi è piaciuto abbastanza, anche se non è il migliore della Cornwell. Lo collocherei a metà strada tra i primi dove la parte del leone la facevano le indagini, le autopsie e le analisi dei reperti e quelli scritti più tardi. In questi ultimi, infatti gli investigatori sono diventati presuntuosi. quasi delle starlette alla ricerca di uno spazio tra le luci della ribalta. Spesso quindi le loro vicende personali si sovrappongono alle indagini o sono allo stesso tempo vittime e investigatori. In questo romanzo, invece pur indulgendo sulle liti e sui drammi personali delle quattro star, la Cornwell lascia che la parte principali spetti al serial killer e a tutte le azioni messe in campo per catturarlo.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    10 Marzo, 2019
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partenza lenta con ripresa finale

Nella New York di fine '800 si aggira un serial killer che compie reati atroci ai danni di ragazzini. Le prede preferite sono maschi dediti alla prostituzione che si travestono da ragazze per "lavoro". Orrendamente mutilati, vengono lasciati in posit pubblici nel cuore della notte non nell'indifferenza delle autorità, ma in sostanza con la loro complicità: sia i politici, che polizia, stampa chiesa e anche la malavita, infatti desiderano che i delitti non siano conosciuti dal vasto pubblico. Chi per assecondare le prossime elezioni, chi per non essere disturbato nei propri loschi affari e chi per una quanto ostentata, quanto poco credibile voglia di non turbare l'ordine pubblico. Si prendono la briga di seguire le indagini un gruppo strampalato di investigatori, che andando bene a guardare pur avendo buone intenzioni sono spinti da motivazioni personali diverse da quella di fare giustizia. Un famoso alienista è a capo del gruppo, guidato dal desiderio di far prendere piede alla nascente analisi psicologica del crimine. Lo segue a ruota una segretaria del distretto di polizia. Donna volitiva e ambiziosa, la ragazza vorrebbe diventare la prima donna detective della storia, ma si scontra con pregiudizi granitici. Completa il terzetto un giornalista in crisi e annoiato che cerca stimoli e emozioni forti. Di contorno alcuni ex pazienti dell'alienista e un poliziotto e un anatomopatologo che offrono i loro servizi di nascosto dalle autorità. Le indagini sono accurate e credibili, così come lo sono le difficoltà con cui si scontrano i tre e i loro complici. Molto curata la descrizione degli ambienti degradati di New York, dove si svolge la maggior parte del romanzo. Attenta e precisa la descrizione delle tecniche usate per la accolta delle prove e per la loro analisi.
Nel complesso ho trovato questo giallo ben equilibrato e abbastanza coinvolgente. La prima parte, però mi è sembrata veramente toppo lenta. Troppe le pagine dove in fin dei conti pur parlando e parlando l’autore non arrivava da nessuna parte. Mi ha coinvolto, invece lo sprint finale, quando finalmente le cose si sono sbloccate e gli avvenimenti si sono succeduti, se non in modo incalzante, almeno con un buon ritmo.

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Classici
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    09 Marzo, 2019
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animi malati

Con racconti di questo calibro ci si dovrebbe dilungare sul periodo storico in cui sono stati scritti, sui messaggi che l'autore vuole lanciare e su altre considerazioni per così dire "alte". Io invece evito di farlo, perché in Thomas Mann, già ai tempi della scuola ho sempre apprezzato la nitidezza nello scrivere. La sua capacità di essere così preciso nelle descrizioni dei personaggi, umani o animali che siano, da dare l'impressione al lettore di vederseli davanti. Anche in questo racconto, che in realtà di presta meno di altri a una lettura di questo genere. la parte che mi è piaciuta di più è la descrizione dei personaggi sia dal lato fisico che da quello intellettivo e psicologico.. Visto il mio approccio da lettore poco "colto", ma molto appassionato di storie e di personaggi questo non è lo scritto di Mann che mi sia piaciuto di più. L'ho comunque portato a termine senza difficoltà.

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Fantascienza
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    28 Gennaio, 2019
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Due king al prezzo di uno

Uno strano virus sembra aver colpito le donne di tutto il mondo. Man mano che si addormentano vengono ricoperte da una specie di bozzolo dal quale non possono essere liberate. il sogno di mariti e generi: finalmente stanno zitte. Chi si azzarda ad aprire il bozzolo e a svegliare le belle addormentate vi trova sotto una belva furiosa che fa scempio del suo "salvatore". Solo una strana donna comparsa improvvisamente nella città di Dooling si addormenta e si risveglia normalmente. Evie Black sembra l'unica a detenere la conoscenza dello strano episodio e a sapere come tornare alla normalità. Arrivata da qualche strano mondo e dotata di poteri sovrannaturali, di fatto è lei a gestire tutto quanto succede. Chiusa in carcere convince un manipolo di uomini a difenderla da chi la vorrebbe mettere al rogo, o in alternativa sezionarla per trovare una cura per quella strana narcolessia. Le donne dormienti nel frattempo non sono affatto dormienti, ma attive in un universo parallelo dove dovranno decidere in "autonomia" se tornare alla loro vita precedente. Se lo scopo di questo libro era quello di far decollare la carriera del figlio approfittando della fama del padre non mi sembra che il progetto sia riuscito molto bene. Non ho trovato in questo volume il brio e la capacità di attrarre il lettore che c'è in altri libri. Ci sono sì, alcuni personaggi ben delineati e accattivanti, ma molti sono deboli e scontati. Sono piacevoli da leggere alcuni pagine dove nel tipico stile di King sono descritti con cura i personaggi tanto da riuscire a vederseli davanti. Ci sono anche un numero infinite di pagine dove si combatte una specie di guerriglia urbana, nella quale io mi sono persa perdendo il conto di chi uccideva chi. Mi è piaciuto poco anche il finale. Non mi sembra che le donne in fin dei conti ne escano molto bene. La libertà di scelta che dovrebbe essere il fil conduttore del romanzo alla vinee loro negata nel momento che chi tira le fila si rende conto che avrebbe potuta essere anticonvenzionale. Trattandosi di un fantasy gli autori avrebbero potuto osare e inventarsi un finale diverso e capace di dare una scossetta all'annoiato lettore.

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Romanzi storici
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    22 Gennaio, 2019
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Anche questo è successo

Con questo romanzo la Jenoff vuole ricordare un altro degli innumerevoli modi in cui l'olocausto ha ferito l'Europa e vuole metaforicamente togliersi il cappello di fronte ai "giusti" che tanto hanno rischiato la loro vita per aiutare gli ebrei. Questo romanzo è ambientato in un circo. Nonostante la guerra in corso, infatti per dare una parvenza di normalità gli artisti circensi venivano incoraggiati dai tedeschi a continuare la loro attività. La promiscuità di quell'ambiente e la possibilità di circolare veniva sfruttata da alcune compagnie per nascondere ebrei, o altre persone perseguitate. In uno di questo circhi si incontrano due ragazze: Noa che cacciata di casa a sedici anni perchè incinta e finita in un istituto per ragazze madri si vede togliere il figlio.Capitata di fronte a un carro merci stipato di bambini diretti a un campo di sterminio ma già vicini alla morte per fame e freddo ne porta via uno col rimpianto di non poterli prendere tutti. Fugge nella neve e si imbatte in un circo dove viene accolta e nascosta in modo geniale: inserendola in un numero di trapezisti. Al suo fianco e nascosta allo stesso modo c'è Astrid un'ebrea ripudiata dal marito ariano e in perenne fuga. Altri "indesiderati" si nascondo tra le pieghe del tendone salvati più volte dai colleghi consapevoli di essere arrivati a un punto di non ritorno in cui tutti sono sulla stessa barca. Il libro ci racconta la storia della difficile amicizia delle due protagoniste principali: la loro incapacità di rinunciare all'amore e di arrendersi a un destino segnato. L'incoscienza della giovinezza e la capacità di assumere rischi a cuor leggero ma allo stesso tempo la saggezza che deriva solo dall'esperienza e che spinge a prendere la decisione giusta anche se è quella più dolorosa. Libro molto bello, scritto da un'autrice capace di trattare con tatto argomenti difficili da gestire. Capace inoltre di presentare un punto di vista diverso. Non migliore o peggiore solo un'altra storia nata nella mente di una scrittrice, ma costruita a partir da alcuni fatti veri. Anche questo è successo.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    22 Gennaio, 2019
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La forma artistica del reato

Kathy Mallory è un agente della crimini speciali di New York. Figlia adottiva di un poliziotto è cresciuta a pane e indagini. La stima che i colleghi ancora hanno per il padre ormai deceduto viene da lei abilmente sfruttata per eludere le regole con la certezza di essere sempre coperta dai poliziotti più attempati. Anaffettiva, allergica alle regole e testarda dà parecchio filo da torcere alle poche persone che ancora insistono a vedere sotto la sua corazza la ragazzina saccente, ma simpatica di un tempo. Di quella bellezza, poco credibile, che permette a una donna di scendere da una moto, farsi una doccia e essere subito pronta a indossare con disinvoltura un costoso abito da sera, provoca e incanta uomini di tutte le età. Anche il suo fisico è un'arma che con finta ingenuità usa a suo beneficio, abbinandola a una intelligenza e un'abilità informatica sopra la media. Ho iniziato con una lunga descrizione della responsabile delle indagini perché è invadente, con forza cerca di sopraffare gli altri poveri personaggi che relegati a comprimari le stano attorno. Molti solo abbozzati, altri bistrattati dalla O'connel fino a diventare delle patetiche macchiette. Eppure siamo dentro un giallo. Eppure l'idea di parenza era a suo modo originale. Un assassino che decide di inventarsi una nuova forma d'arte dove il protagonista è un morto assassinato dentro un museo. Naturalmente le sue parti anatomiche vengono smembrate e posizione in modo "artistico'. Il reato da cui prende il via il romanzo ricorda alla Mallory un altro delitto avvenuto parecchi anni prima di cui si era occupato suo padre. Il dubbio è che entrambi i delitti siano stati compiuti dalla stessa persona e che quindi un clamoroso errore giudiziario abbia messo in galera la persona sbagliata. Le indagini descritte in modo poco incisivo, i continui ritorni sulle problematiche personali di Kathy, il suo essere nonostante la posizione di responsabilità irragionevole, incapace di collaborare col gruppo o di rispettare le regole mi hanno abbastanza annoiato.Il finale, da buon giallo ci porta il responsabile del delitto e frizzi e lazzi per l'investigatrice che lo ha catturato. però anche quello mi ha convinto poco.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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4.3
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    10 Gennaio, 2019
Top 50 Opinionisti  -  

e donna che a volte si ribellano

Mi avvicino sempre con sospetto ai cosiddetti casi editoriali. Di solito le aspettative sono troppo alte e la lettura è una delusione. In questo caso, invece, con piacere mi adeguo al parere della stragrande maggioranza dei lettori. Trovo che Larsson, che non avevo mai letto, sia stato un grande raccontatore. Non succede spesso di trovare un autore che sia capace di usare così abilmente la parola. In grado di raccontarci storie complesse e piene di personaggi e dettagli facendole sembrare semplici. Facile da seguire, coinvolgente e convincente. Tutto viene spiegato nei dettagli, non ci sono improbabili colpi di scena o spiegazioni buttate lì tanto per gettare un osso al lettore. L'unica parte che non mi è piaciuta è l'epilogo, dove ci propina una serie di manovre finanziarie, ma questo è probabilmente questione di gusto personale.
Veniamo al contenuto del libro: un giornalista finanziario, viene condannato per diffamazione. Non si difende e accetta la sentenza, perché in effetti il processo è il risultato di una sua leggerezza e perché la controparte ha dei mezzi enormemente più grandi dei suoi. Questo fatto, però lo rende piuttosto noto in Svezia e gli porta un incarico piuttosto ambiguo. ufficialmente dovrà scrivere la storia della famiglia Vanger che ha costruito un impero finanziario adesso in difficoltà. In realtà il suo compito è quello di indagare sulla scomparsa di una ragazza avvenuta decine di anni prima. Un'impresa in cui si imbarca allettato dal compenso di tutto rispetto e dalla simpatia che istintivamente ha per il suo nuovo datore di lavoro. Scavando e scavando viene alla luce molto più di quello che si aspettava. Il libro si addentra nelle dinamiche di una famiglia difficili della quale fanno parte più di un soggetto con tendenze a volte solo ambigue altre volte con attitudini criminali. nelle indagini il giornalista è aiutato da un'esperta in di indagini informatiche a sua volta piena di problemi e apparentemente facile bersaglio di angherie, ma con una morale tutta sua e un modo piuttosto risoluto di vendicarsi. In questo libro si incrociano le vita di uomini crudeli all'ennesima potenza e di alcune donne altrettanto decise nel difendersi e capaci di usare le stesse armi con cui sono state torturate per fare "giustizia". Molte sono anche le questioni morali sollevate in relazione ai mezzi di informazione, al limiti della legittima difesa solo per citarne due.

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Romanzi autobiografici
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    30 Dicembre, 2018
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un atto d'amore

Andrea Vitali come dedica a questo libro scrive "questa storia è un atto d'amore". L'amore e il piacere per il ricordo delle tre zie è la cosa che maggiormente si percepisce leggendo questo romanzo. Lo scrittore col suo consueto modo ironico e irriverente ci racconta parte della storia delle sue tre zie. Zitelle degli anni '60 che vivono in campagna e godono delle frequenti visite del nipotino. Con un piede nel futuro. attente al mondo e con la porta sempre aperta al vicinato, ma anche indipendenti e gelose della propria casa e della propria intimità. Usando i sapori e gli odori della propria infanzia Vitali ci accompagna nel mondo delle tre zie descritte come se parlasse dei ministri di un piccolo regno. Il ministro dell'interno che si occupa delle faccende domestiche e della cucina, quello degli esteri che lavoro fuori casa e quello dell'agricoltura dedito agli animali e all'orto. Tre diverse persone che segnano il territorio e non vogliono ingerenze, ma un solo soggetto in caso di necessità. Affezionate le une alle altre e allo stesso tempo severe solo quanto una sorella può essere. Fedeli alla loro dualità queste donne sono immaginate dal piccolo Andrea anche come minestre, perché la minestra in un certo senso era il segnale dell'amore delle zie per il nipote. perché la minestra fa bene, è la biada dell'uomo, serve per la corretta crescita dei giovani. a completare il volume un ricettario con tanto di commenti sarcastici e autoironico dell'autore.

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Avventura
 
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4.3
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    30 Dicembre, 2018
Top 50 Opinionisti  -  

i segreti della finanza

Comincio col dire che forse il titolo è un po' fuori tema. Il faraone, pur essendo presente come un'ombra in buona parte del libro costituisce solo un personaggio secondario. A parte la mia non condivisione del titolo, che probabilmente ha più ragioni di tipo commerciale, che di descrizione del contenuto del testo, ho trovato molto gradevole questa lettura. Buticchi immagina che per alcuni secoli, dietro a ogni guerra, o a ogni avvenimento di rilievo a livello internazionale ci sia stato un abile stratega. Un uomo, che abile affabulatore e con una capacità di inventiva per gli affari superiore alla norma sia riuscito ad accumulare ricchezza immense, Oltre a potere di vita o di morte sull'intera umanità. Si tratta dei componenti della famiglia Goldmeiner: una dinastia di banchieri nata dal nulla e che nel corso dei secoli sono stati capaci di tramandare agli eredi oltre al patrimonio monetario anche quello costituito dalla loro abilità nel tessere intrighi. Così per ognuno dei grandi avvenimento che si sono succeduti nella storia: dalla guerre del 1700, fino ai campi di concentramento, ci sarebbero stati i soldi di questo gruppo finanziario. Un gruppo del tutto indifferente alla politica, tanto da finanziare a volte entrambe le parti in guerra. ma anche con un unica morale dettata dalla necessità di accumulare sempre più denaro e per farlo di arrivare all'assurdo di una famiglia di ebrei che finanzia lo sterminio della sua gente. A fianco di questa storia l'autore introduce le storie di uomini e donne che in qualche modo hanno sfiorato i Goldmeiner. Ne esce un romanzo coinvolgente dove politica, finanza si amalgamano bene con le storie più "piccole": Quelle di amori contrastati, di famiglie in difficoltà di eroi che si immolano per i loro ideali. Peccato solo per l'epilogo finale, dove il romanzo diventa una specie di movie di azione con tanto di inseguimenti, sparatorie poco credibili , incendi e quant'altro succede nei film di azione.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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4.3
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    14 Dicembre, 2018
Top 50 Opinionisti  -  

castore e polluce

La prima cosa che mi ha incuriosito leggendo questo libro è l’autore. Una coppia sposata che si dedica a questo genere, infatti mi intriga parecchio. Soprattutto perché raramente ho letto qualcosa di così crudele e inquietante. Mi sono spesso soffermata a immaginarmi la vita di coppia di questi due signori scandinavi: colazione parlando di cadaveri, pranzo con un accenno al modo più doloroso per uccidere qualcuno. Comunque la parte più interessante del romanzo, così come deve essere, rimane la trama e non i suoi autori. Io non avevo letto in precedenza niente di Lara kepler, quindi non ero a conoscenza delle vicende di Joona Linna e della sua squadra. Non ho comunque trovato alcuna difficoltà a destreggiarmi tra le varie vicissitudini dei protagonisti e a capire per sommi capi cosa è successo nel passato. In questo episodio si verificano in tutta Europa una serie di delitti particolarmente cruenti, che hanno come vittime dei delinquenti abituali. Le polizie dei vari stati se ne preoccupano relativamente liquidando la cosa come un beneficio per la società. Se ne preoccupa, invece Linna che intuisce che dietro potrebbe esserci la mano di Jurek Walter. Si tratta di una vecchia conoscenza del poliziotto che ha ucciso anche la compagna di Linna, oltre ad aver braccato lo stesso e sua figlia per parecchi anni. Peccato che Jurek è stato ucciso da Saga Bauer, il suo corpo finito in acqua è stato ripescato e il DNA ha confermato che si trattava di lui. E allora Linna è solo vittima delle sue ossessioni, o il suo sesto senso ha ragione e il serial killer è riemerso dalla tomba? A questo punto inizia ha un lato una fuga nel tentativo di salvare sé e i propri cari da parte di chi crede alla seconda ipotesi. Gli altri e sono la maggior parte, invece indagano in altre direzioni. La decisione di dividersi si rivela il primo grande errore dei “buoni”.
Questo libro mette in discussione molte regole del giallo. Intanto il serial killer in oggetto non è crudele: è efficiente. Questo lo rende del tutto amorale, insensibile verso la sofferenza delle vittime. Ciò che conta è l’obiettivo da raggiungere. Poi è molto intelligente e sempre razionale. Tutte le sue mosse sono ben calcolate e calibrate in modo da ottenere il massimo danno col minimo dispendio di energia. Spesso sono le stesse vittime che abilmente guidate da lui si fanno più male di quanto avrebbero immaginato di potersi fare. Di conseguenza anche chi lo insegue deve diventare come lui. Questa caccia non è adatta a uomini e donne con un buon cuore. Nessuna pietà neppure di fronte a qualcuno che implora di fermarsi, perché in questo caso chi à pietoso ha perso in partenza.
Inutile sottolineare che mi è piaciuto molto questo romanzo. Trama ricca di personaggi e di ambientazioni, ma sempre precisa e mi ripetitiva o banale. Stile semplice da seguire, ma con molti dettagli, a volte anche raccapriccianti, comunque sempre funzionali alla trama e non inseriti solo per il piacere di scuotere il lettore. Finale che è riuscito a sorprendermi, senza buonismi, e senza lieto fine.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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4.0
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4.0
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    06 Dicembre, 2018
Top 50 Opinionisti  -  

Coppia che scoppia

Due ragazzi vengono trovati morti nella brughiera inglese. Apparentemente non c’è nulla che li colleghi, Arma del delitto diversa, niente che provi si conoscessero. Due sconosciuti che per caso hanno condiviso la fine della loro vita? E in quel caso chi era il principale obiettivo dell’assassino? Molte le domande e pochi gli elementi da cui Scotland Yard può trarre qualche risposta. L’ispettore Thomas Lynley è incaricato di supportare la polizia locale nella soluzione dell’enigma. A complicare le cose una delle vittime è figlia del mentore di Lynley. Colui che gli ha insegnato il lavoro e verso il quale nutre un certo timore reverenziale. Infine, non ultimo dramma è il dissidio in corso con l’altra metà della coppia di investigatori creati dalla George. Barbara, infatti a causa di una grave violazione è stata retrocessa al grado di agente. Neppure Lynley; l’unico che l’ha sempre difesa, in questo caso sta dalla sua parte. Il dissidio tra i due continua a crescere con lo scorrere delle pagine tanto più che la Havers rifiuta di andare contro la sua natura e non si assoggetta a regole che non condivide. A un certo punto il lettore si trova a seguire due indagini svolta in autonomia da due squadre, ognuna delle quali punta dritto a un movente e a un responsabile diverso. Nel complesso il romanzo è piuttosto gradevole. Le atmosfere sono quelle tipiche delle George: campagna sterminata, signorotti di campagna: chiusi nel loro isolamento e difficili da decifrare. Sparimento di sangue limitato al minimo indispensabile, delicatezza nel trattare anche gli argomenti più scabrosi. Parallelo a questo ambiente questa volta c’è un intromissioni londinese con l’ingresso nel modo delle perversioni che sotto la cenere covano nella city bene. Come sempre accurata e credibile la descrizione dei personaggi e la sequenza delle indagini. Ho trovato, invece un orpello inutile le diatribe domestiche dell’ispettore Lynley, i suoi dubbi sul rapporto con le donne e i capricci dell’aristocratica moglie. E’ vero che anche i personagg idi contorno fano parte a pieno titoli di questa serie di romanzi, ma sono pur sempre un contorno.

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Letteratura rosa
 
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3.8
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3.0
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    02 Dicembre, 2018
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sognando l'Amercia

Marjory è una sognatrice. Giovane donna ebrea americana degli anni ‘40 del 1900 è la classica persona che tiene il piede in due scarpe. Da un lato è legata alla famiglia, alle tradizioni che le ha insegnato la sua religione. E’ una brava ragazza, che desidera una famiglia e per quanto possibile compiacere i genitori. Dall’altro lato è un’artista modera e spregiudicata. Si barcamena tra il desiderio di diventare un’attrice famosa, modifica il suo nome in qualcosa di più esotico e accattivante, frequenta le famiglie “bene”, ma occhieggia gli artisti dissoluti. Nel 1955 Wouk: un uomo di cinquant’anni si cimenta con i desideri, gli errori e le scelte di una giovane donna dai diciassette fino a poco più di vent’anni. L’esperimento è riuscito abbastanza bene. Lo scrittore è riuscito a trattare con la delicatezza che solo una ragazzina può avere anche argomenti scomodi. Ne esce una figura di donna di base piuttosto ingenua e idealista, che fa le sue scelte nonostante non siano sempre razionali, accetta gli sbagli e alla fine prende decisioni sagge e ponderate. Lo stile del romanzo sente abbastanza la sua età e i temi trattati appaiono per noi fuori tempo. Mi è sembrata comunque una lettura gradevole, interessante spaccato della prima metà dello scorso secolo negli Stati Uniti. Una voglia di rivalsa e di modernità che un’Europa a cavallo di due guerre non si poteva permettere e non si sarebbe potuta permettere ancora per molto tempo si sente attraverso tutte le pagine. Allo stesso tempo si sente la difficoltà a mettere un piede nell’ignoto e ad approfondire quello che sta succedendo all’esterno. Dopotutto l’Europa e lontana e per la giovane Marjory la maggior difficoltà dell’essere ebrea resta quella di non poter mangiare le uova col prosciutto. La speranza che i giornali esagerino nella loro cronache d’oltreoceano aiuta a fare soni tranquilli.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    26 Novembre, 2018
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poco coinvolgente

Uppsala viene sconvolta da un tremendo delitto. Un’auto investe madre e figlia dal ritorno del cimitero. Da subito l’investigatrice Ann Lindell capisce che si tratta di omicidio volontario. Il primo indagato è il marito che provvidenzialmente si è recato all’estero. Le indagini puntano oltre che sull’uomo anche sulla sua attività come dirigente di una società che si occupa di ricerca farmaceutica. Da subito vengono alla luce attività sia finanziarie che di ricerca abbastanza dubbie. Con anche trasferte all’estero la squadra di Ann conoscerà personaggi ambigui, e metterà in luce molti segreti nascosti negli armadi e sotto i tappeti di Uppsala. Nel frattempo i due delitti si rivelano solo come i primi di una lunga serie di cui nessuno sembra essere il colpevole.
Ho trovato questo giallo abbastanza lento. Mi hanno infastidito le continue incursioni nelle vicende personali di Ann. Forse incinta, forse desiderosa di tornare con l’ex compagno, forse innamorata, forse.. tutto. L’autore ha tra l’altro scelto di ricorrere a salti da una vicenda all’altra che non sempre vanno a braccetto con la chiarezza. Piuttosto coerente e dettagliata, invece la parte investigativa anche se la squadra della Lindell non si fa mancare neppure una trasferta in Spagna.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    26 Novembre, 2018
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Un po' anch'io

Elvis Cole: un investigatore privato di Los Angeles viene chiamato per un lavoro che potrebbe dare una bella spinta all’attività del suo studio. Chiamato al cospetto nientepopodimeno che di Peter Alan Nelsen un regista tanto potente quanto maleducato e pieno di sé. Il lavoro che gli affida non dovrebbe creare troppi problemi: si tratta di rintracciare la sua ex moglie e il figlio dodicenne che non ha mai visto. In effetti in pochi giorni i due vengono individuati e contattati. Le cose si complicano quando Karen dapprima si rifiuta di incontrare l’ex coniuge e poi, messa sotto pressione, confida a Cole di essersi invischiata in una situazione dalla quale è poco probabile uscire vivi. Il volume a questo punto, da romanzo investigativo si trasforma in libro di azione con sparatorie, omicidi e contorni vari.
Questo volume mi è piaciuto abbastanza nella prima parte. Curata la presentazione dei personaggi, credibili le ambientazioni e le indagini. Nella seconda parte; quella dove c’è la resa dei conti con i cattivi il tutto diventa un polpettone riempito di armi, criminali di tutti i tipi, poliziotti accondiscendenti, Credo di non aver mai trovato tanti luoghi comuni tutti assieme sulle famiglie mafiose. Robert Crais vira decisamente vero il poco verosimile fino ad arrivare pericolosamente vicino all’incredibile raccontandoci di sparatorie due contro tutti oppure di accordi con mafiosi fatti con la classica stretta di mano. Per non parlare di una capacità di insabbiamento dimostrata dalla polizia statunitense degna solo di un cucciolo che sotterra il suo osso. Nel complesso è comunque scritto con uno stile agile e facile da seguire e quindi gradevole se il lettore ci si avvicina senza troppe aspettative.

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Fantascienza
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    19 Novembre, 2018
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Insolito e crudele

L'autore di questo libro si immagina un mondo al limite. Gli uomini come li conosciamo noi si stanno estinguendo a causa di un fungo che li trasforma in qualcosa di incomprensibile. In un laboratorio alcuni sopravvissuti compiono esperimenti disumani su alcuni mutanti. Esteriormente sono bambini ma i loro istinti sono altri. Un attacco dall'esterno costringe alcuni di loro a fuggire. Con loro Melanie la più dotata dei bambini. Bella intelligente oltre la media capace di straordinari gesti di altruismo. Quando tutti abbassano la guardia mostrerà i suoi veri obiettivi. Questo libro fa riflettere parecchio. Difficile comprendere le ragioni per cui dei bambini debbano essere incatenati e costretti da una museruola. Eppure ci vengono spiegate le ragioni. Ma la logica non basta a non farci provare empatia per un faccino sorridente. Chi ha deciso che debba essere solo la razza umana quella che prevale sugli altri? E chi può in coscienza stabilire quali sono i limiti da non oltrepassare per mantenere quest'a supremazia? Non lo so e le risposte non si trovano neppure in questo romanzo però di domande ce ne sono parecchie altre.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    14 Ottobre, 2018
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Bugiardi al cubo

Parto col dire che anche ammettendo che tutte le donne più ingenue del mondo si siano trovate nello stesso villaggio inglese, questo libro è poco realistico. L:autrice è riuscita nell'intento di cogliere di sorpresa il lettore ma secondo me ha esagerato. Personaggi di una doppiezza assoluta sono credibili e esistono anche nella realtà. Così tanti in così poco spazio però fanno venire il dubbio che ci sia qualcuno che avveleni l'acqua. A parte il finale però il romanzo mi è piaciuto. Scritto in modo snello è facile da seguire nei suoi inttecci e nei suoi passaggi tra presente e passato. L'autrice ha dosato le informazioni con maestria insinuando dubbi, per poi rettificare. Salvo poi ridestare la speranza di aver finalmente individuato i colpevoli. Il sospetto non risparmia nessuno :neppure il bambino silenzioso. Ma chi è questo bambino? È ormai un ragazzo trovato a vagare seminudo nel bosco. Il DNA svela che si tratta di Aiden annegato durante un:alluvione dieci anni prima. Un bello scossone per la madre incinta e impegnata nel tentare di superare la morte del primogenito. Indagini problemi di adattamento familiare, assalto della stampa si abbattono sulle spalle di Emma. Ma solo nelle ultime pagine saprà quanto dovrà pagare anche in termini emotivi.

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Romanzi autobiografici
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    14 Ottobre, 2018
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Triste triste

Susanna Tamaro ha deciso di raccontarci la sua infanzia. Lo fa senza falsi pudori senza indulgere in nostalgie ma sopratutto senza rancori. Col suo stile asciutto e privo di orpelli ci racconta un infanzia e un'adolescente tristi e solitarie. Contornata da un ambiente familiare inadeguato la piccola Susanna fa quello che fanno i bambini :trova dentro di sé risorse inimmaginabili. Incredibile pensare che nonostante tutto sia riuscita a evitare di diventare una sbandata priva di controllo.
Probabilmente per l'autrice questo romanzo è stato una specie di psicoterapia. Per me è qualcosa che dà speranza nella possibilità di perdonare e se non di dimenticare almeno patteggiare con il passata. Nonostante io non abbia apprezzato molto altri scritti della Tamaro ho letto questo volentieri e fino alla fine. Nonostante sapessi che si trattasse di una autobiografia e quindi sapevo già che alla fine la protagonista sarebbe diventata una scrittrice di successo l'ho seguito facendo il tifo per quella ragazzina sola e triste. Triste ma mai patetica. Qui siamo ben lontani dal genere piccola fiammiferaia. Questi sono i fatti e ognuno li valuti come ritiene più opportuno.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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2.3
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    26 Settembre, 2018
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Poco convincente

Noah, un adolescente viene ripescato da un canale di Bristol. Incosciente, non può spiegare che cosa gli sia successo. Il suo migliore amico Abdi, si rifiuta di aprire bocca. nessun spiegazione su che cosa facessero lì nel cuore della notte. La loro amicizia fa escludere che sia lui il responsabile dell'incidente, ma il suo silenzio insospettisce e indigna l'opinione pubblica. Dell'indagine è incaricato Jim Clemo, un detective appena reintegrato in servizio dopo aver avuto problemi con l'ultimo caso che ha seguito. le indagini, si confondono col desiderio di rivalsa del detective, coi suoi ripensamenti e le sue insicurezze. Inutile dire che le sue vicende sentimentali e familiari sono tutt'altro che idilliache. La Macmillan, credo abbia fato il passo più lungo della gamba tirando in ballo l'amicizia interrazziale: i due ragazzi sono uno di nascita inglese e l'altro un rifugiato somalo, le differenze sociali: i due ragazzi pur frequentando una scuola prestigiosa sono l'uno il figlio di un noto fotografo e l'altro di un tassista. Come se non bastasse ci ha messo i traumi mai guariti da parte della famiglia di Abdi, una situazione di salute drammatica da parte di Noah con le relative ripercussioni sul resto del nucleo familiare. Troppe informazioni, troppi drammi che però a un certo punto sono riusciti a creare in me un'aspettativa che poi si è rivelata del tutto infondata. Il finale è a dir poco debole senza nessun guizzo che riesca a salvare un romanzo lento e faticoso da seguire. Peccato, perché visti gli altri due romanzi che avevo letto, nutrivo ottime speranze.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    24 Settembre, 2018
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Donne in affanno

Kim Stone è la detective responsabile di una unità investigativa inglese. Tanto precisa, efficiente e dura sul lavoro quanto sola, spaventata e incapace di intrattenere rapporti sociali nel privato. Kim vive e lavora secondo principi ben precisi eludendo le regole se necessario, ma sempre pronta ad assumersene le responsabilità. Questo figlia di Angela Marsons coi suoi modi sbrigativi, ma allo stesso tempo umani si è guadagnata da alcuni stagioni un posto accanto agli altri detective seriali che affollano le librerie. In questo episodio Kim ha a che fare con un serial killer, all'apparenza dotato di un senso dell'umorismo piuttosto macabro. Infatti decide di abbandonare le sue vittime in una "fabbrica dei corpi": si tratta di una struttura resa famosa negli Stati Uniti da Patricia Cornwell dove cadaveri umani vengono abbandonati ai più diversi agenti atmosferici. Lo scopo è quello di studiare le varie fasi della decomposizione. In questo ambiente tutt'altro che facile viene trovata anche una donna ancora viva, con la bocca piena di terra e orrendamente sfigurata. Le indagini porteranno alla fine alla cattura del folle con il ricorso della Marsons a un'altra citazione: questa volta si appoggia al genio di Hitchcock riproponendoci parte della trama di due dei film più famosi del regista.
Ho trovato questo romanzo a tratti lento nell'esposizione. La carne al fuoco è decisamente parecchia, ma nonostante questo, o forse a causa di questo la prosa ne ha risentito. Il tema dominante su tutto, è quello di donne spaventate. Molte sono le ragazza, anche affermate nel lavoro e ammirate dagli altri, che però non ce la fanno, Non riescono a disfarsi di qualcosa che è successo nel passato e che le ha segnate. In qualche modo sono riuscite ad andare avanti: chi nascondendosi dietro a tacchi alti dentro cui nascondere solette anatomiche, chi dentro una cassetta degli attrezzi e chi dietro trucco pesante e una dolcezza falsa. Poco probabile che così tante donne, compresa la detective responsabile dell'indagine, con così gravi problemi di relazione si incontrino.Ma concediamo a chi scrive un romanzo di fantasia di usarla la fantasia!

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Gialli, Thriller, Horror
 
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4.0
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    13 Settembre, 2018
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Srpresa..

La scomparsa e poi il successivo ritrovamento di una diciottenne cadavere, non può che sconvolgere una piccola comunità. Questo succede anche quando la vittima è Rose. Ragazza carina, figlia di una star dei documentari televisivi, con una sorella altrettanto carina, una madre decisamente bella e un padre dal fascino indiscusso. Figlia perfetta di una famiglia perfetta lo rimane per poco tempo, la classica vicina impicciona di riscopre all'improvviso amica del cuore della madre inconsolabile ed inizia un'indagine parallela a quella della polizia. I suoi progressi sono in realtà scarsi e spesso vanno nella direzione sbagliata. Noi invece siamo aiutati dalla stessa Rose, che ci racconta che la sua famiglia è sì qualcosa di perfetto. Ma un disastro perfetto. Un padre e una madre disturbati a diversi livelli, ma le cui psicosi si incastrano bene tra di loro, sono riusciti a produrre nonostante tutto due figlie timorose e desiderose di affetto. Contro ogni previsione riescono anche a essere equilibrate.O almeno fanno il possibile per continuare a rimanerlo. Rose ci racconta i suoi ultimi momenti di vita, ci mostra il volto del suo assassino e ci guida attraverso il meccanismo malato che ha posto fine alla sua vita. Nonostante tutto comprensiva e ancora desiderosa di proteggere gli altri.
Ho letto questo libro tutto d'un fiato: in pratica si legge da solo. Un po' giallo e un po' dramma psicologico mi ha coinvolta da incuriosito da subito. Pensavo fosse il solito risultato di violenza dmestica. Mi sono affrettata a puntare il dito verso il colpevole più scontato. e invece no. Colpevole lo era sicuramene anche quello, ma non nella misura che pensavo io.

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Letteratura rosa
 
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4.0
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4.0
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4.0
sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    13 Settembre, 2018
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Bello e intrigante

Gwen è una ragazza inglese degli inizi del 1900. Lei è il perfetto prototipo di quello che dovrebbe essere una ragazza di buona famiglia. Mediamente istruita: quel tanto che basta per non sfigurare in società, ma non troppo così da non imbarazzare il marito. Carina, vestita all'ultima moda, ma allo stesso tempo pratica e se necessario capace di essere parsimoniosa. E soprattutto obbediente e programmata a compiacere comunque e sempre il marito, anche se l'obiettivo viene raggiunto con mezzi non del tutto ortodossi. Il romanzo inizia con Gwen a bordo della nave che la sta portando a Ceylon, dove il neomarito l'ha preceduta. Tutto è programmato: il marito si occuperà della piantagione di tè e lei gestirà la casa e il prima possibile inizierà a riempirla di bambini. L'idillio dura il tempo della prima gravidanza. Al momento del parto qualcosa le cambia la vita, Malconsigliata dalla vecchia balia del marito, impossibilitata a chiedere un parere a qualcuno compie una scelta, oggi impensabile, ma in linea con quanto la sua educazione le ha insegnato. Bel romanzo, che io non inserirei proprio tra quelli rosa. La storia d'amore è solo accennata, mentre tutta la storia di contorno è ricca e dettagliata. Su tutto le descrizioni dei colori e dei paesaggi dell'isola di Ceylon. Qui non ci sono mezze misure: i colori e la natura sono opulenti e sgargianti, i profumi e i sapori hanno una dolcezza quasi stucchevole e un aroma speziato che stordisce. Ma basta distogliere lo sguardo da tutta questa bellezza per vedere ben altro: le condizioni lavorative al limite dell'inumano dei coltivatori di té, la crisi economica internazionale col crollo della borsa del 1929 e la necessità dei grandi proprietari terrieri di rivedere il loro modo di gestire gli affari. Ancora, in primo piano le donne inglese trapiantate in questo paradiso terrestre senza nessuna preparazione. Lasciate sole dai mariti, incomprese persino dai medici che sottovalutano depresioni e probemi psicologici anche di grave entità. La prosa è semplice, pur senza essere povera. Le vicende, anche complesse si susseguono con calma, senza grossi scossoni, ma sena risultare mai noiose o scantate.

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Romanzi storici
 
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4.5
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5.0
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4.0
sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    08 Settembre, 2018
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E' così e basta

Quando una storia d'amore è veramente una storia. Anya Seton ci racconta le vicende di Katherine una donna vissuta nell'Inghilterra del 1300 le cui vicissitudini hanno fatto sognare, indignare e battere i cuori di buona parte del paese. Nata bene, ma non benissimo, alla morte dei genitori viene affidata a un convento. Come si conviene viene educata a diventare la moglie di un esponente della media borghesia. I suoi modi raffinati e la sua bellezza le fanno sperare un buon matrimonio. Grazie agli agganci della sorella avrà uno sposo di un livello più elevato del suo, anche se non esattamente un principe azzurro. Da qui a diventare l'amante niente di meno che di John di Gaunt figlio cadetto del re e per un periodo uomo più potente del regno il passo è più breve di quanto può pensare.
Kathrine si fa incidere su una spilla il motto dei Plantageneti : "così è e basta" e da brava donna del medioevo per quasi tutta la sua vita si adegua a questa regola. Ma quando decide di non seguirla lo fa in grande. Ha una propria morale, del tutto fuori luogo per noi, degli obiettivi che una donna del 2000 non condividerebbe ma una dedizione al suo John e ai figli avuti con lui e col primo marito invidiabili.
Questo libro è prima di tutto un romanzo storico e poi una storia d'amore. L'autrice è stata precisa nel citare personaggi e fatti storici. Sullo sfondo delle vicende familiari e sentimentali non possono mancare le lotte per accedere al trono, le guerre di un'Europa lontana dal nascere. Inoltre le prime rivolte sociali contro la servitù della gleba, la paura della peste e le condizioni igienico sanitarie assurde anche nelle case dei nobili.
Per forza di cose gli spazi lasciati vuoti dai documenti storici sono stati riempiti dalla fantasia della Seyton. La scrittrice però è stata molto brava nel non esagerare e nel tenere presente che in questo periodo storico le dinamiche di coppia e familiari erano del tutto diverso da quello che sono oggi. Ne è uscito un libro interessante per i numerosi dettagli della storia inglese che ci racconta, ma allo stesso tempo con una trama coinvolgente e capace di creare aspettative.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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4.5
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4.0
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5.0
sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    16 Agosto, 2018
Top 50 Opinionisti  -  

Il giovane Maccadò

Siamo a maggio del 1928 in quel di Bellano. Il paesino su lago di Como ha da poco accolto l'arrivo del maresciallo Ernesto Maccadò. Fresco di promozione e di matrimonio il carabiniere si troverà in questa tarda primavera a fare i conti con neomoglie, neolavoro e soprattutto con la nutrita varia umanità che ospita il borgo. Ben particolare sarà l'indagine con cui si troverà a che fare. Ragazze affette da strane malattie, tabacchiere che scompaiono e poi ricompaiono nei posti più impensati. Vetri da pulire, sole che fa i capricci e centrali elettriche da costruire fanno da contorno al piatto principale.
Questo romanzo racchiude in sè tutta l'essenza di Andrea Vitali. Il suo stile è sempre quello: ironico, dissacrante e spiritoso, eppure profondo e capace di far riflettere. L 'ambientazione è sempre quella del paese di Bellano on il porto, le stradine del centro storico, la piazza della chiesa e sopra a dominare tutto l'orrido. Tutto però cambia e si rinnova quando ci si addenra nelle pagine del romanzo. I personaggi, alcuni dei quali noti ai lettori fedeli, si svelano poco a poco. Ognuno di loro ha una sua peculiarità che li rende unici, una storia forse "piccola" per il resto del mondo, ma "grande" per chi la vive. In questo episodio Vitali si addentra in un argomento scomdo per i nostri giorni, figurarsi per il periodo fascista. con una delicatezza che non gli è propria visto che di solito ironizza su tutto, ci parla di un amore contrastato, difficile da confessare per gli interessati e impossibile da ammettere per i genitori.

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Romanzi erotici
 
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2.0
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2.0
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2.0
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2.0
sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    08 Agosto, 2018
Top 50 Opinionisti  -  

umorismo involontario?

" Una cosa che so delle donne è che il primo passo verso il cambiamento inizia sempre da un paio di scarpe con il tacco molto sexy". Ecco una delle prime cose che mi hanno fatto ridere leggendo questo romanzo. Perché l'ho preso come qualcosa di assolutamente leggero e quindi ho deciso di soprassedere su considerazioni più profonde che si potrebbero fare su una frase del genere. In linea di massima, comunque, mi dispiace per la signora Carlan, ma io ho trovato il suo libro più che altro umoristico. Del resto come non si può ridere di un quasi trentenne che, all'interno di un centro commerciale, si eccita talmente tanto vedendo un poster con un'attrice in biancheria intima da doversi affrettare ad allacciare la giacca per nascondere rigonfiamenti sospetti. Quanto può essere credibile una società i cui titolari si definiscono sul biglietto da visita Dream Maker, Love Maker e Money Maker? Tanto più che lo scopo principale non è quello di procurare gigolo, ma quello di "risistemare" donne in difficoltà. Uso questo termine non a caso, visto che uno dei protagonisti si riferisce in questo modo a una delle clienti.

Il romanzo è diviso in tre episodi, nei quali Ellis Parker, uno dei titolari della società ci racconta il suo lavoro. Una ragazza francese eredita all'improvviso una società dai profitti multimilionari e ha bisogno di qualcuno che le insegni il lavoro, un'attrice americana ha il blocco della recitazione e una principessa non ha più voglia di sposare l'erede al trono danese. In poche settimane il fantastico trio interviene: un paio di scarpe col tacco, una palpatina di sedere, qualche parola di incoraggiamento e la magia è fatta. Non che mi aspettassi chissà quale trama da un libro di questo genere, però qualcosina di più ci poteva stare. Arriviamo alla parte "piccante" del libro con scene di sesso e via dicendo. Io l'ho trovata volgare, poco credibile, ma questo credo sia la norma, e anche a tratti ridicola e questo probabimente non è in linea con le aspettative della scrittrice. Il cocktail di stereotipi e di frasi fatte, usate da Parker per approcciare e sedurre le sue prese, sono comunque qualcosa di imperdibile.
Farei un torto a Audrey Carlan se non le riconoscessi una discreta capacità di scrittrice. Il suo modo di esprimersi è immediato, frizzante e fresco. Ci racconta dei personaggi solo ciò che serve noi sappiamo e quello che ci dice ci basta. La nostra immaginazione spesso ha poco voglia di andare oltre.

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Classici
 
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    05 Agosto, 2018
Top 50 Opinionisti  -  

Che fatica

Non so se ho fatto più fatica io a leggere questo libro, o Italo Svevo a scriverlo. Sta di fatto, che forse complice il caldo l'ho iniziato con grandi aspettative, poi mi sono scoraggiata. In mezzo ci ho letto alte cose più leggere. L'ho ripreso e via così di seguito. Trovo che questo romanzo sia un testo del suo tempo. Credo che i suoi quasi cento anni se li porti tutti. In questo nulla di male, ma per me è risultato abbastanza faticoso da portare a termine.
L'espediente narrativo scelto da Svevo è quello di far scrivere un diario al suo protagonista. Zeno Cosini su invito del suo psicanalista ci racconta la sua vita. Una vita che probabilmente è la metafora dell'incertezza e delle difficoltà che vive tutta la sua epoca. Zeno va dal terapeuta per smettere di fumare. Ma in realtà non vuole smettere. Le sue giustificazioni per fumarsi "l'ultima" sigaretta sono infinite. Così come infinite sono le giustificazioni a tutte le scorrettezze e le bassezze che compie nella sua vita. Sposa una di quattro sorelle, solo perchè è l'unica che gli concede la sua mano, anche se era la prima che aveva scartato. Si invaghisce dell'idea di avere un'amante e poi ne ha più dolori che soddisfazioni. Pregusta l'idea di diventare un grande uomo d'affari e poi si accorge che anche per quello ci vuole impegno. In definitiva un uomo triste, probabilmente depresso, ma non tutte le bassezze possono essere giustificate da una malattia dell'anima.

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Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
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4.0
sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    04 Agosto, 2018
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enigmistica classica

Questo è un giallo classico. Nonostante sia stato scritto nel 1996, con le dovute eccezione per i diversi dispositivi tecnologici presenti, avrebbe benissimo potuto essere uscito dalla penna di un autore di inizio secolo. Del resto il suo autore, deceduto nel 2017 era un ex docente di greco in un'università inglese, nonché un noto enigmista. La logica, la cura per i dettagli, la ricerca dei termini più appropriati, sono quindi insiti nel suo essere e non potevano non rispecchiarsi anche nei suoi romanzi. " La morte mi è vicina" fa parte di una serie di romanzi dei quali sono protagonisti Morse e Lewis : rispettivamente ispettore e suo vice nella Thames Valley Police. Indisciplinato, pedante, ma anche intuitivo e dedito al lavoro il primo. Il secondo paziente e preciso. Birra il primo, succo d'arancia il secondo, scapolo e donnaiolo uno, marito fedele il secondo. Ma messi assieme sono il perfetto completamento l'uno dell'altro: uno fa la domanda e l'altro risponde, uno inciampa e l'altro lo afferra al volo. In questo caso si trovano di fronte all'assassinio di una ragazza. Un omicidio strano perché sembra fatto da un professionista, ma un indizio lascia intendere che sia stato piuttosto maldestro. Le prime ipotesi ed illazioni hanno vita breve, perché al primo segue un altro assassinio nella stessa strada residenziale di Oxford. così le indagini prendono quota. Poco alla volta ci inoltriamo nell'ambiente vittoriano di un college inglese. Ceniamo con il rettore, veniamo a sapere che sta per lasciare l'incarico e che sono prossime le elezioni del suo successore. Facciamo conoscenza anche con le mogli dei candidati: chiacchierate e ammirate, temute e invidiate. Ci insinuiamo nelle loro case e frughiamo tra i loro panni sporchi. Così da sotto una patina di perbenismo spuntano vizi ed eccessi. Piccoli segreti, grandi peccati, vizi occulti e virtù solo ostentate. I moventi si fanno avanti e iniziano ad accumularsi dando spazio a un buon numero di sospettati. Piano piano con l'aiuto dei due poliziotti varie ipotesi si formano davanti a noi e poi vengono solo con l'ausilio della logica smontate pezzo per pezzo. fino ad arrivare alla soluzione finale. Anche in questo caso Morse no si smentisce: mette in fila davanti al colpevole tutte le prove, ribatte a tutte e obiezioni finché non ha altra scelta che quella di confessare.
Romanzo molto lontano da quello che oggi si definisce giallo o thriller. come ho già detto è tutto incentrato sulla logica, e sull'intuizione, Non aspettate quindi di trovarvi dell'azione o tensione. Comunque piacevole da leggere, pieno di citazioni e costellato da perle di humor inglese per chi lo gradisce e lo comprende.

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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    26 Luglio, 2018
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Tutto qui?

Non posso non iniziare tessendo le lodi di narratore di Dan Brown. E' riuscito a costruire un romanzo di dimensioni notevoli praticamente sul nulla; su una non idea. Per oltre cinquecento pagine ci ha sbandierato davanti al naso "la scoperta", quella che ci cambierà la vita, quella che fa tremare gli scranni dei più alti poteri ecclesiastici, mette padre contro figlio, distrugge amori. E poi se ne esce con la cosa più banale e più ovvia che avrebbe potuto raccontarci. Ci svela in pratica il corrispondente della scoperta dell'acqua calda. La sua bravura però sta nel fatto che per dircelo ci impiega innumerevoli pagine, facendo salire piano piano la tensione. Molto piano per la verità, perché di tensione alla fine ce n'è poca. La lettura però va a vanti e ammetto che non mi è venuta voglia di smetterla neppure quando il finale era del tutto palese. Trovo che il modo di scrivere dii Brown sia accattivante, una di quelli che ipnotizza il lettore. Le spiegazioni, anche se possono sembrare un po' fantasiose ci sono, sono dettagliate, certificate e corredate da tutta una serie di fonti che le rendono se non credibili quantomeno degne di fiducia. Le poche scene di azione, che viste in un film avrebbero dell'incredibile qui sono talmente dettagliate e morivate anche dal punto di vista fisico, che sembrano più reali della realtà. Detto questo, se guardiamo la trama più da vicini senza tutti i filtri che l'autore ci ha messo per confonderci rimane abbastanza poco. Una storia di complotti del tutto irreale, realizzata dal complottista più improbabile possibile. Un finale prevedibile e debole.
Un accenno alla trama, che comunque visto l'eco enorme che hanno i libri di Dan Brown dovrebbe avere pochi segreti. UN futurologo, che sembra essere colui che attraverso modelli matematici riesce a prevedere i più importanti avvenimenti del futuro, si incontra in segreto con tre rappresentanti delle principali religioni. In seguito annuncia di aver dato risposta alle due domande: da dove veniamo e dove andiamo?. Svelerà gli enigmi durante una serata in pompa magna. Sarà invece assassinato in diretta lasciando così alla direttrice del museo dove si svolge l'evento e all'amico Robert Langdom il compito di fuggire attraverso la Spagna alla ricerca del file dove è stata registrata la verità scandalo.

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Romanzi
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    20 Luglio, 2018
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La coscienza di Iris

Iris De Santis ha 79 anni, una figlia e una nipote. Su consiglio di un amico psichiatra inizia a scrivere un diario. Emule dello Zeno di Italo Svevo iris ci racconta poco alla volta la sua vita nella speranza che il condividere con noi la sua esistenza possa farla stare meglio. Passando con leggerezza tra passato e presente la donna ci svela senza pudori i suoi amori del passato e quello del presente. Amori che in qualche modo le sono sempre sfuggiti dalle mani. Quello del marito e della figlia che ha lasciato per rincorrere un amore estemporaneo. Salvo poi tornare al talamo nuziale quando l'amante ha calpestato il suo cuore. ma naturalmente quello che c'era prima adesso non c'è più. E infine un amore maturo, delicato come quello degli adolescenti, eccitante come quello degli adulti e rassicurante come quello degli anziani.
Questo libro dà speranza: nell'amore che comunque arriva anche se magari non è così accorto da arrivare nel momento giusto. Nel futuro che c'è sempre per tutti anche per una donna che si avvicina agli ottanta e che credeva di aver vissuto quanto doveva vivere e di aver fatto futti i danni che poteva.Ci dice però anche che passano gli anni, ma in fondo non si cambia mai. Iris è una cacciatrice di cuori e lo sarà fino alla fine.
Mi è piaciuta abbastanza l'idea di fondo del libro e la storia che viene raccontata. Non ho aprezzato molto, invece il modo di scrivere di Lidia Ravera. L'ho trovaa a tratti pesante e confusa. Troppe cose messe le une vicine alle altre, troppi pensieri, sentimenti e avvenimenti.

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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    19 Luglio, 2018
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Buona la prima

Robert Brinzda col suo romanzo d'esordio ci fa conoscere una nuova detective. Pensavo che il titolo si riferisse al cadavere oggetto delle indagini: una ragazza trovata congelata in un lago. In realtà credo che la definizione si adatti bene anche a Erika Foster. Vedova, trasferita in una nuova squadra e con una macchia di dimensioni immense nel suo curriculum. Per quello che probabilmente è stato un suo errore di valutazione infatti cinque uomini della sua squadra compreso il marito sono morti in servizio. Quindi triste, diffidente, guardata con sospetto dai superiori che temono per la sua tenuta psicologica. Tanto per peggiorare le cose la donna si trova a che fare con uno di quei casi da trattare coi guanti bianchi. La vittima è la figlia di uno degli uomini più potenti del Regno Unito e le indagini non mettono in luce il tipo di frequentazioni e abitudini di cui normalmente vanno orgogliosi i genitori. Erika però è più una da guantoni da boxe, e il suo approccio diretto le crea non pochi problemi coi suoi superiori. Nonostante tutto la tenace Erika resiste e insiste. Le sue indagini le fanno aprire una porta su un mondo che nessuno vorrebbe conoscere, ma la porta che apre sulla mente di quello che si rivelerò l'assassino svela dettagli ancora peggiori.
Ho trovato questo romanzo a doppia velocità: a tratti scorre rapido e le pagine si leggono da sole. A tratti rallenta, diventa quasi pedante e noioso. Forse troppa carne al fuoco, troppi personaggi che fanno capolino sulla scena e poi ci lasciando in fretta confondendo le acque. Nel complesso comunque si lascia leggere.

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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    19 Luglio, 2018
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Poesia del crimine

Il suicidio del suo gemello non convince Jack McEvoy, e come potrebbe? E' un giornalista che dice di sé " La morte è il mio mestiere.. io tratto la morte con la passione e la precisione di un becchino, serio e comprensivo quando sono in compagnia dei familiari in lacrime, ma da freddo osservatore quando sono solo." Nella doppia posizione di parente addolorato e giornalista di cronaca, per l'uomo sarà inevitabile iniziare a indagare, infilandosi in tutti i posti in cui gli è espressamente vietato entrare. Le indagini, che poi saranno seguite i tandem con l'FBI saranno per lui sia fonte di crescita professionale che un importante banco di prova di fronte a ad alcune scoperte che delineano un fratello diverso da quello che ha sempre conosciuto.
Romanzo interessante che mischia azione, con indagini accurate basate più su intuizione e capacità di collegare fatti e individuare dettagli. Non sempre del tutto credibile, comunque piacevole da leggere. Molti e variegati i personaggi, trama chiara e lineare.

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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    14 Giugno, 2018
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Il coro delle O'Malley

Complicato essere due ragazzine di dieci anni nel 1959. ancora di più se papà è morto, mamma si è risposata in tutta fretta e si è trasferita dalla campagna in città. Poi mettiamoci la malattia della mamma, che dovrà trascorrere tutta l'estate in ospedale molto vicina a lasciare sole le due piccole sorelle O'Mallley, un patrigno dedito all'alcool e una sorella maggiore che ha altro per la testa Già svantaggiate di partenza Sally e Troo si ritrovano anche un serial killer di ragazzine che bazzica nel loro quartiere. La morte della seconda bambina in un anno, con modalità assimilabili a quella della precedente fanno aprire gli occhi ai genitori e sbarrare porte e finestre. Non è così per le sorelle O'Malley che abbandonate a loro stesse e armate solo dal forte senso di protezione che hanno l'una per l'altro e della loro innocenza vagano tra le case dei vicini, sfidando pericoli di cui non si rendono sempre conto. Sally, che ci racconta questa strana estate in prima persona lascia libera la fantasia e cuce su misura su uno dei suoi vicini l'abito del mostro. Lo segue, lo osserva, fa indagini per conto suo e pianifica il modo di incastrarlo
Mi è piaciuto molto questo libro. capace di raccontarci una situazione familiare al di là di ogni immaginazione senza cadere nel patetico o nella retorica. Il punto di vista è quello di Sally: forte, responsabile della sorella, perché lo ha promesso al suo papà in fin di vita. Non è un peso, non è qualcosa di troppo grande per lei: è solo giusto e va fatto. Ciò che il destino le ha tolto in termini di benessere economico e di cure parentali, glielo lo ha dato in spirito di iniziativa, faccia tosta e forza d'animo. La sorella, di soli dieci mesi meno di lei, invece è completamente diversa. Lei canta nel buio, lo ha imparato dalla sua mamma. Cantare nel buio significa distrarsi con delle sciocchezze per non pensare ai segreti terribili che ci fanno soffrire e che non riusciremmo a sopportare. Vuol dire alzarsi al mattino ed indossare una maschera sorridente, perché in questo modo può difendersi dalla vita e può proteggere il suo bene più prezioso: la sua Sally. Le bambine impareranno che i segreti sono pericolosi, le cose non dette tendono a crescere dentro fino a farti soffocare. Raccontarli a volte non è la soluzione, ma aiuta. In autunno, all'apertura della scuola Troo sarà responsabile quanto è giusto che lo sia una bambina di dieci anni e Sally saprà, se non cantare, almeno sussurrare nel buio.
Molti altri sono gli argomenti trattati e gli spunti di riflessione: il serial killer e le relative indagini. I difficili equilibri di una piccola comunità, l'approccio anni '50 con le minoranze. Il tutto ben amalgamato. Nonostante la carne al fuoco sia parecchia, l'autrice è stata brava nel proporci con garbo un'infinità di argomenti, ognuno dei quali coinvolge, interessa a fa venire voglia di vedere che cosa succede dopo.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    11 Giugno, 2018
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Leentoo

Lo è giornalista in una rivista di viaggi, dove si limita a fare del copia incolla e a svolgere funzioni da assistente per il suo capo. L'occasione della vita arriva quando le chiedono di sostituire una collega nel viaggio inaugurale di una, tanto piccola nelle dimensioni quanto immensamente grande nel lusso, nave da crociera. Con un passato psicologico difficile, dipendente dai farmaci, facile a consolarsi con gli alcoolici questo stress non può che metterla in difficoltà. e ancora di più la metterà in difficoltà un tentativo di furto messo in atto mete lei è in casa. Si presenterà quindi all'imbarco con un bel corredo di lividi, una sbornia non ancora smaltita e la tendenza a vedere ombre minacciose ovunque. L'incontro casuale con la vicina di cabina la porterà a sospettare e denunciare al personale di bordo che si sia verificato un delitto. Non creduta si improvviserà investigatrice.
Nel complesso trovo che questo romanzo sia poco credibile. Le varie vicende in cui Lo si trova invischiata sono ben più che irrealistiche e non sono neppure supportate da una trana accattivante che incuriosisca e coinvolga il lettore. I personaggi sono deboli, tratteggiati in modo frettoloso e con poco carisma. Difficile provare simpatia anche per la protagonista e crederle anche di fronte all'evidenza. La storia, poi si dipana con una tale lentezza che anche quelli che dovrebbero essere colpi di scena colpiscono ben poco. Finale in fin dei conti abbastanza scontato.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    28 Mag, 2018
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Fantapolitica

Il libro si apre con una giovane madre che supplica, perché non si proceda a giustiziare un assassino di bambini. Contro ogni previsione, non si tratta di una parente stretta dell'uomo, ma della madre di una delle vittime. La sua Bonnie, infatti è stata probabilmente uccisa da quell'uomo. Ma il carnefice della piccola si rifiuta di dire dove si trovi il suo cadavere. La madre vorrebbe che la bambina le venisse restituita, cosa che non potrà più succedere dopo l'esecuzione capitale dell'assassino. Bell'inizio, con premesse interessanti, peccato che l'autrice fa un salto di alcuni anni nel tempo e cambia completamente argomento e genere di romanzo.
Adesso troviamo una Eva Duncan, adulta, diventata una delle migliori scultrici forensi del paese. Ancora cerca la figlia, ma si è conquistata un precario equilibrio. Viene contattata da un miliardario che le chiede di ricostruire un volto partendo da un teschio. Le notizie che le fornisce sono talmente scarse e il compenso prospettato è talmente alto da farle intuire che qualcosa di losco ci sia. Naturalmente l'uomo trova il modo di convincerla a fare il lavoro, trasferirsi nella sua villa appositamente riadattata a studio e a mettere in pericolo la sua vita e quella della madre. Solo dopo aver completato la ricostruzione del volto si renderà conto dell'entità del guaio in cui si è infilata.
Questo è un volume a cui con difficoltà do una collocazione. Ci sono scene di azione, con inseguimenti, spari , buoni e cattivi, Poi c'è una ben più che improbabile cospirazione politica che coinvolge alcune delle più alte cariche statunitensi. Trovo che l'autrice si sia infilata in un ginepraio più grande di lei e che non sempre riesca a reggere con efficacia l'enormità di quello che fanno i protagonisti del suo libro. Anche lo stile di scrittura ne risente risultando a volte poco fluido.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    22 Mag, 2018
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così credibile da essere incredibile

Come una donna passa dal buttare la spazzatura a diventare una consulente della polizia in un'indagine per omicidio. Marnie, una tatuatrice si imbatte nel cadavere di un uomo che sembra essere stato parzialmente scuoiato per rimuovergli un tatuaggio. Viene ingaggiata dal responsabile delle indagini, che contro il parere del suo diretto superiore ipotizza l'esistenza di uno scuoiatore seriale alla caccia di tatuaggi particolarmente belli. Un personaggio, che convinto che anche l'arte del tatoo meriti di essere inserita tra quelle più nobili e che quindi valga la pena collezionare anche i migliori pezzi prodotti da questi artisti.
L'autrice ha deciso di tratteggiare a colori vividi, con molti dettagli i tre protagonisti principali del volume. Ha invece solo abbozzato le altre persone che ruotano nella loro orbita. Una scelta che di solito mi piace poco, ma qui trovo sia vincente. In questo modo tutta l'attenzione è sul crimine, mentre i dettagli di contorno fanno quello che devono fare: il contorno.
Il serial killer ci parla in prima persona e si rivolge a noi con supponenza, ostentando la sua abilità e le sue conoscenze. Senza pudori o vergogne ci racconta del piacere che prova nel sentire la pelle morbida o il sangue caldo delle sue vittime sotto le mani. Si venta di quanto i suoi coltelli siano affilati, della sua abilità nel maneggiarli e nella sua capacità di destreggiarsi tra i segreti della conciatura del pellame. Con noi si apre, ci racconta del suo passato, de suo mentore, dei suoi progetti. ma non è uno stupido nulla gli sfugge sul suo aspetto, sul luogo dove è localizzata la sua tana.
Marni il secondo dei protagonisti è una donna che dapprima ci appare fragile: un coniglietto bagnato fradicio che trema di fronte alla sua ombra. Intuiamo che il passato è stato cattivo con lei e il presente nonostante si sforzi di essere buono non riesce a conquistare la sua fiducia. Niente di più sbagliato, dentro di sé ha una scorta di risorse e di capacità di iniziativa invidiabile.
Infine Francis Sullivan: l'ispettore. Difficile riuscite ad inventarsi un investigatore non ancora visto senza ridurlo a una macchietta. La Belsham c'è riuscita. Francis ha i capelli rossi, è timido, non beve, non fuma e va a Messa, anzi ha anche la chiave della chiesa per accedervi quando ne ha bisogno. Ma è tutt'altro che un bigotto e uno sprovveduto. Promosso nonostante sia il più giovane del suo gruppo, si trova davanti al suo primo caso da capo. Ostacolato dai suoi sottoposti e sottostimato dai suoi superiori non gli resta altro che fare affidamento su testardaggine e orgoglio.
La trama nel complesso è ben strutturata. i racconti di indagini e delitti sono del tutto credibili. L'autrice riesce a descriverci con naturalezza scene raccapriccianti e pratiche disumane. I numerosi dettagli sulle tecniche usate dal killer sono sicuramente frutto di un attenta preparazione. Il mondo che gira attorno ai negozi di tatuaggi ci viene raccontato segnalando le bizzarrie che caratterizzano i protagonisti, ma anche le loro normalità e fragilità.
La Belsham crolla solo nelle ultime pagine. dopo aver combattuto con orgoglio per oltre 350 pagine contro banalità e cliché, cade nelle ultime pagine propinandoci ancora una volta la solita vecchia trita e ritrita storiella sentimentale tra la donzella in pericolo e l'eroe sul cavallo banco che l'ha salvata. Da lettrice navigata, capisco che ci sia la necessità di mantenersi aperte le porte per un eventuale seguito delle indagini di questa coppia. In definitiva, però l'episodio non mi ha affatto rovinato il piacere della lettura alla quale confermo il parere positivo..

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    13 Mag, 2018
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Legal no, thriller poco

In una di quelle sentenze che solo negli Stati Uniti possono esserci una compagnia produttrice di prodotti chimici viene condannata al pagamento di un risarcimento danni di 41 milioni di dollari. Da un lato della barricata ci sono le decine di avvocati del magnate Carl Trudeau e dall'altra un piccolo studio di provincia che si è indebitato all'inverosimile per portare avanti il processo. Insomma una classica vittoria alla Davide contro Golia. Golia, però è tutt'altro che morto e non solo decide di presentare immediatamente appello, ma inizia una costosa manovra per essere sicuro che la corte d'appello prenda la decisione desiderata. Pur rimanendo sullo sfondo la vicenda relativa al processo passa in secondo piano ed iniziano le manovre a livello politico. Grisham ci spiega nel dettaglio come manovrare le elezioni (i giudici federali in alcuni stati americani vengono eletti), ci parla di costi, modi in cui reperire i soldi e idee per raggirare l'elettorato. Come libro di denuncia trovo che sia abbastanza interessante e temo che sia anche realistico e applicabile a qualsiasi tipo di votazione. Per la maggior parte delle pagine però lo scrittore ci snocciola dati e strategie. Difficile, quindi inserire questo tra i legal thriller. Va detto ad onore di Grisham che è così abile nel maneggiare le parole da riuscire a rendere fluida e scorrevole anche una trama per parecchie decine di pagine non fa altro che raccontarci manovre di marketing.

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Letteratura rosa
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    13 Mag, 2018
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pacchetto vacanze all inclusive

Devo dire che la Pollard è una scrittrice che va diritto al punto. Senza tanto girarci attorno ci mette subito davanti al fatto compiuto. Emmy, la protagonista, la prima sera della loro vacanza nella campagna inglese, trova il fidanzato impegnato in acrobazie erotiche con la moglie del proprietario della pensione in cui alloggia. Come servizio tutto compreso, quello offerto da La Cour des Roses non è niente male. Emmy, la prende con meno filosofia e il fidanzato, nonché la moglie fedifraga, che evidentemente non vedevano l'ora di incappare nella scusa ideale per lasciare i relativi partner se ne vanno assieme. Così la nostra eroina si trova in terra straniera, con una vacanza pagata e in compagnia di Rupert. Rupert è il marito cornificato, che mentre la moglie si stava divertendo, ha avuto un attacco di angina, è caduto e si è fatto male a una gamba. Io tendo ad apprezzare molto questo tipo d umorismo, ma per evidenti ragioni i due protagonisti del romanzo la vedono in modo diverso da me. Comunque la vita continua e Emmy in preda a sensi di colpa ( per che cosa poi?) decide di aiutare il compagno di sventura nella gestione della pensione. Una cosa tira l'altra e poi. ..
La parte più divertente del romanzo è quella che si trova nelle prime pagine, il resto è tutto abbastanza scontato e in linea con la letteratura rosa. Adoni dai muscoli scolpiti e smaniosi dal desiderio di consolare Emmy arrivano a frotte nel giardino della pensione. Affascinanti uomini di mezza età la inondano di complimenti e gentilezze. Insomma tutto quello che normalmente succede a una trentenne non proprio in forma e depressa per essere stata appena lasciata.
Tutto sommato, però trovo che questo romanzo non sia niente male. La trama è per la maggior parte abbastanza scontata, anche se la Pollard si ritaglia qualche piccolo spazio per stupire il lettore andando in una direzione diversa da quella che ci si aspetta. La prosa è leggera, ma curata e ricca di dettagli. In complesso un libretto simpatico da leggere, senza tante aspettative, se non quella di distrarsi per qualche ora. Adatto a chi ama la letteratura romantica, ma tollerabile anche per chi pur non essendo un estimatore di questo genere, riesca a cogliere il lato ironico della vita dei due protagonisti.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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4.3
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5.0
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    10 Mag, 2018
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iocchio al prezzo!

Grandi novità nella sonnacchiosa Castle Rock. In un periodo di bassa stagione, senza turisti in circolazione non può non sorprendere l'apertura di un nuovo negozio nella centrale Main Street. Il nome; "cose preziose", non fa che aumentare le attese. Così il proprietario non ha difficoltà a sentire suonare la campanella sulla porta di ingresso. Leland Gaunt è affascinante, un ottimo affabulatore e un venditore che non accetta un no come risposta. Sotto sotto, tutti si accorgono però che c'è qualcosa che non va, Una patina di viscidume lo avvolge, quasi fosse marcio dentro. Ma è impossibile dire di no ai fantastici oggetti che propone. Il prezzo è talmente allettante da farlo sembrare uno scherzo. Non sanno che la cifra corrisposta in denaro è solo la punta dell'iceberg. Quello che Castle Rock dovrà pagare sarà immensamente più alto.
Nonostante questo libro sia piuttosto lungo e talmente ricco di personaggi e di vicende tra loro intrecciate da rendere a volte complicato seguire tutto mi è piaciuto parecchio. King, come sempre faceva in passato è riuscito a mettere assieme una storia originale, coinvolgente e spaventosa. Abile nel fornire poco alla volta i dettagli, lo scrittore riesce a catturare fin da subito le sue vittime, lasciandole andare solo all'ultima pagina. I personaggi, sono come sempre molto curati con una storia personale che li rende credibili. ne esce il quadro di una cittadina che potrebbe essere quella in cui vivono molti di noi. All'apparenza tutti sono se non proprio amici, almeno tolleranti l'uno con l'altro. Ma basta che arrivi qualcuno ad accendere il primo cerino e piano piano il risentimento e l'invidia si insinuano in ogni interstizio di quei bravi cittadini trasformandoli in un mostro senza controllo.

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Classici
 
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3.3
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4.0
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    09 Mag, 2018
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tanto va la gatta al lardo..

Da brava eroina dei tempi passati Emma è ricca, bella e colta. Da brava figlia di un ricco possidente Emma è anche viziata, capricciosa con la puzza sotto al naso. Annoiata dalla vita di provincia e vessata da un padre reso capriccioso dalla solitudine e da una certa ipocondria questa ricca aristocratica non trova di meglio da fare che giocare con la vita degli altri. Sopravvalutando di molto la sua conoscenza del mondo, la sua cultura e la sua perspicacia decide d diventare la guida di una ragazza di origini modeste e di innalzarla, se non al suo livello, almeno ad essere degna della sua compagnia. Le riempie la testolina di romanticheria e per lei costruisce castelli in aria. Salvo poi trovarsi a disagio quando questi cadono miseramente. Nel frattempo non perde d'occhio i propri interessi e non manca di giocare coi sentimenti dei giovanotti che frequentano nella sua piccola corte.
Una storia in stile Jane Austen piena di ragazze romantiche, proiettate nel futuro, ma legate alle convenzioni e alle tradizioni. Brave ragazze che vorrebbero essere cattive. Donne indipendenti che non vedono l'ora di dipendere da un uomo. Contraddizioni messe in evidenza, a volta anche con ironia, dalla scrittrice. Emma, la protagonista principale, è quella con cui la Austen è più spietata. I suoi errori di giudizio, gli abbagli che prende nel valutare i sentimenti degli altri, il suo modo fastidioso di essere spocchiosa, sono puntualmente sottolineati con la penna rossa. Questa ragazza sbaglia talmente tanto da riuscire a diventare alla fine quasi simpatica.

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Narrativa per ragazzi
 
Voto medio 
 
4.3
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4.0
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    09 Mag, 2018
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maledetta adolescenza

Questo libro mi ha messo addosso tristezza, rabbia, incredulità. Tre emozioni forti e quindi direi che già qualcosa di positivo l'autrice lo ha ottenuto. La storia è quella di un adolescente che vive in una famiglia a dir poco problematica. Suo fratello ha delle forti allergie alimentari. talmente forti che solo sentire l'odore della maggior parte degli alimenti può bastare a farlo morire. I suoi genitori sono del tutto impreparati a un dramma del genere e tendono troppo a scaricare il problema su Jonah: il figlio maggiore, che però è pur sempre un ragazzino. Forse nel tentativo di scaricare altrove le loro preoccupazioni di genitori e di coppia hanno incautamente deciso di avere un altro figlio. Il piccolo, probabilmente assorbendo la tensione che c'è in casa piange in continuazione. Forse per soffocare il senso di colpa di essere "normale", forse per attirare l'attenzione dei genitori, forse come si racconta lui per diventare più "forte" Jonah adotta uno stratagemma inquietate. Decide, poco alla volta di fratturarsi tutte le ossa del corpo. Perché, con la collaborazione di una sua amica, si convince che ogni osso che si rompe, guarendo diventa più forte. In questo modo potrà essere abbastanza forte per il fratellino che piange sempre, per il secondogenito che lotta contro le allergie e per i genitori che proprio non sono all'altezza.
Fa paura pensare che un ragazzino possa arrivare a questi livelli di autolesionismo. Inquieta pensare quante sono le ossa che Jonah è riuscito a rompersi prima che qualcuno si sia accorto che ci fosse un problema. Ma la cosa veramente terribile è che questo libro, raccontato in prima persona dal protagonista, è molto credibile. Buttarsi sul cemento col solo scopo di rompersi una gamba, con un'amica che lo filma, potrebbe essere veramente una scelta consapevole di un adolescente.

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Narrativa per ragazzi
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    20 Aprile, 2018
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Se non lo dici non esiste

Com'è difficile la prima liceo. Ancora più difficile se sei un'emarginata. Melinda lo è: perché ha rovinato la festa di fine anno chiamando la polizia. Entra nel primo giorno di scuola come l'agnello sacrificale. a testa bassa e in silenzio. I giorni successivi non fanno che peggiorare. Decide che la soluzione migliore sia stare in silenzio, Parla solo con noi attraverso una specie di diario. Anche con noi però fatica a raccontarci che cosa sia successo in realtà: il motivo per cui ha chiamato la polizia. Il silenzio diventa la sua difesa: verso la scuola, i genitori e il mondo in generale. Soprattutto è una difesa contro sé stessa: quello che è successo non può essere verso se non lo sente raccontare con la sua voce. Allora la scelta è ovvia tenere la bocca chiusa a meno che sia strettamente necessario parlare.
Questo libro è catalogato tra quelli destinati alla Young generation. Eppure è piaciuto anche a me che quell'età l'ho passata da parecchio. Mi sono immedesimata con questa ragazzina, ho sofferto con lei. Mi sono arrabbiata con genitori distanti e incapaci di chiederle che cosa le stava succedendo. Ho sussultato di fronte alla capacità di essere crudeli degli adolescenti, che avevo dimenticato. Mi sono scandalizzata di fronte all'impreparazione degli insegnanti anche se ho apprezzato i loro goffi tentativi di fare qualcosa per Melinda.
Lo consiglio a chi ha figli, ma anche a chi come me non ne ha. La lezione che stare in silenzio non è mail l'unica scelta possibile è qualcosa valida per tutte le età.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    20 Aprile, 2018
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le indagini di Deborah

Guy Brouard viene trovato morto sulla spiaggia dove si reca all'alba a correre. Si tratta di un uomo d'affari che si è ritirato in pensione in un'isola della Manica. Arrivato col suo carico di ricchezza, di raffinatezza e supponenza si è guadagnato se non il rispetto la riverenza e la cupidigia da parte degli abitanti dell'isola. Generoso benefattore e allo stesso tempo padre/padrone, sull'isola non si muove foglia che Guy non voglia. Ad essere arrestata è China River un'americana, ospite da alcuni giorni nella villa del magnate. Amica di lunga data di Deborah St. James, chiede che sia lei e il marito, noto esperto della scientifica di Londra, a darle una mano. I due si trasferiscono sull'isola ed in maniera non ufficiale iniziano ad indagare. Piano piano vengono a conoscenza di quanto poco Guy sia generoso e quanto invece sia burattinaio capriccioso e crudele. Molte sono le persone che si sono dovute piegare alla sue bizzarrie. Tanti hanno ragioni di astio per avergli dispensato favori e non aver ottenuto nulla in cambio. Molti quindi quelli che avrebbero un movente, pochi invece quelli verso cui puntano gli indizi concreti.
Romanzo nello stile della George, quindi ben curato, ricco di dettagli e con accurate descrizioni di tutti i protagonisti, e delle ambientazioni. Mi sono piaciute le incursioni tra tutti i sospettati, gli indizi venuti alla luce poco alla volta. l'abilità della scrittrice di instillarci dubi, di farci cambiare idea qualche pagina dopo. Avrei evitato, invece tutta la parte relativa al rapporto di coppia dei St. James. Tutti i capricci della moglie che vuole far valere la sua parità col marito in un campo che non le compete. Una donna viziata che arriva a intralciare le indagini pur di dimostrare che il suo intuito e il ricordo che ha dell'amica valgono più dell'evidenza scientifica. Trovo che tutte queste schermaglie abbiano solo contribuito ad appesantire la trama e a distrarre il lettore aggiungendo poco al libro.

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Romanzi
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    19 Aprile, 2018
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Mostri con un'anima

Da una missione in Amazzonia viene portato nella Baltimora del 1962 un mutante a metà strada tra un uomo, un pesce ed un rettile. Capace di respirare sott'acqua, può per un breve periodo resistere anche all'aria. Dotato di gambe e braccia, ha anche branchie, una coda da lucertola e squame simili a quelle dei pesci. E' il deus branquia per i nativi dell'Amazzonia. diventa il devoniano per lo scienziato che lo esamina, la risorsa per il governo e la creatura per chi se ne innamora. Rinchiusa in una vasca e destinato ad essere sezionato la creatura fa il fortunato incontro con una serie di personaggi che come lui sono qualcosa di "diverso^ negli Stati Uniti degli anni "60. Elisa è una donna delle pulizie muta e col il collo attraversato da cicatrici, Zelda è un afroamericana sovrappeso, Giles è un omosessuale calvo e in età avanzata, infine Dimitri è una spia russa che ha ormai perso credito presso il proprio governo. Tutti condividono con la risorsa il loro essere dei mostri, degli abomini della natura, la cui esistenza vale ben poco. Il desiderio di salvare questo essere, che pur non essendo in grado di comunicare con le parole riesce comunque a stregarli li rende loro malgrado qualcosa che non sono mai stati: persone capaci di alzare la testa, guardare in faccia gli altri come fossero loro pari, decidere che la loro vita vale la pena di essere vissuta e per farlo mettono in gioco tutto. Un finale degno della miglior scrittrice di romanzi rosa ridimensiona il romanzo, ma pazienza.
Ho affrontato questo libro con una certa cautela, perché di solito non amo molto i fantasy. Pagina dopo pagina, mi sono ricreduta e l'ho trovato molto interessante. In tanto è difficile da catalogare, perché c'è sì una creatura che ha del sovrannaturale e quindi una buona dose di fantasia ci vuole. La storia però ruota per la maggior parte attorno alle reazioni che suscita attorno a sé. La follia dell'uomo che lo ha catturato è la reazione più evidente. una follia che alla fine fa sollevare la testa anche a sua moglie. Un'altra creatura vittima dei pregiudizi degli anni sessanta, che solo grazie alla violenza del marito trova la forza per smettere di essere una comparsa di secondaria importanza nella sua stessa vita. E poi ci sono tutti quelli che si sono "invaghiti" del deus e che ne sono stati ammaliati, assorbendone la forza per dare una svolta duratura alla loro esistenza. Una piccola porzione del volume potrebbe definirsi d'azione con inseguimenti, pallottole e salvataggi all'ultimo momento. A questa però si alternano momenti quasi da favola: Elisa e il Deus sono quasi la Bella e la bestia, o piuttosto Shrek e la sua Fiona. In definitiva un insieme di vari stili e di varie tipologie di narrativa. L'abilità degli autori però è quella di essere riusciti ad amalgamare tutto bene. Mi rendo conto rileggendo la mia recensione che ho descritto un pastrocchio con dentro di tutto. Non è così; tutto è lineare e, se non logico secondo i canoni normali, comunque possibile e spiegabile. La prosa pur essendo ricca e curata è facile da seguire, esaustiva nella spiegazioni: ogni parola al suo posto senza inutili orpelli, senza indulgere mai nel piacere di descrivere scene cruente o di effetto.
Amore e poesia per chi cerca quello, indagine psicologica per chi vuole questo e un compagno divertente, ma anche profondo per chi è alla ricerca di un libro di questo tipo.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    08 Aprile, 2018
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contorto e noioso

Un cadavere viene trovato in uno stagno in Canada. Si tratta di un fantasioso appassionato di giochi erotici che ha trovato il modo di morire chiuso in un sacco di plastica e vestito da infermiera sexy. Ecco questa è la parte più interessante del libro. Del caso si occupa la figlia prediletta di Kathy Reichs: l'esperta di osa Temperance Brennan, che per l'occasione va in trasferta alle Hawaii. La dottoressa segue, o è inseguita da una scia di cadaveri: alcuni morti in guerra parecchi decenni prima. altri gettati in pasto agli squali solo da poche settimane. con l'abilità di un esperto contorsionista la Reichs ci fa vedere quello che mai avremmo creduto possibile. In un battibaleno riesce a far collimare i pezzi di puzzle provenienti da scatole diverse. Armata di libroni di medicina ci spiega coincidenze che per noi profani sono del tutto inverosimili. In una parole si approfitta della buona fede del lettore.
Come da sua abitudine l'autrice si sofferma parecchio nella descrizione di paesaggi, urbanistica e fatti storici dei luoghi dove ambienta i suoi romanzi. Questo è indice di accuratezza nel preparare il romanzo e di desiderio di creare un ambiente verosimile. In questo caso credo però che abbia ecceduto anche per i suoi standard. Infine che dire della incursione nel romanzo anche della figlia della Brennan, nonché di quella del suo eterno amante Ryan. Due ochette dalle penne arruffate che nulla hanno portato alla trama, se non distrazione e noia.
In definitiva un romanzo molto al di sotto di quelli che ho letto finora della Reichs e che io ho di gran lunga preferito a questo. Stesso stile, stessi personaggi. ma risultato deludente. Del resto può sempre capitare di inciampare nei propri piedi.

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Classici
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    08 Aprile, 2018
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Tutt'altro che semplice

Il sottotitolo di questo romanzo è "racconto semplice". Visto il risultato, questo la dice lunga, o sulla inconsapevolezza dell'autore, o sulla grandezza del resto della sua produzione. Secondo me questo è un romanzo in tutto e per tutto ed è complesso e completo.
Conrad, basandosi su un'esplosione avvenuta realmente a Greenwich Park nel 1894, ci ha confezionato un romanzo di spionaggio, con una variante di giallo, arricchito da una accurata e precisa analisi psicologica dei personaggi principali.
Adolf Verloc francese di origini, ma residente a Londra da parecchi anni si guadagna la vita facendo la spia per la propria ambasciata e l'informatore per Scotland Yard. A copertura di questa doppia attività gestisce un ambiguo negozio di articoli erotici. Inoltre è riuscito a farsi sposare di Winnie, attirandola nella sua tela con la promessa di accogliere in casa anche l'anziana madre ed il fratello disabile. La sua abilità nel tenere in equilibrio i vari comparti della sua esistenza viene messa a dura prova con l'arrivo di un nuovo ambasciatore. Quest'ultimo avanza l'ipotesi di smettere di utilizzare i servizi di Verloc, a meno che con un gesto eclatante dia uno scossone alla sonnolente Londra .Il gesto ci sarà e avrà degli esiti del tutto diversi da quello pronosticati dall'agente segreto.
Conrad da ottimo romanziere ci fornisce a poco a poco i dettagli dell'attentato, creando la giusta attesa nel lettore e amalgamando con perizia tutti gli ingredienti necessari a sfornare un buon giallo. La parte che mi ha intrigato maggiormente, però sono le incursioni dentro i pensieri dei protagonisti. In particolare Verloc mi ha fatto a volte inorridire e a volte intenerire per il suo modo univoco di vedere le cose. La sua incapacità di aver empatia per la moglie è surreale. Il candore con cui giustifica il modo terribile in cui si è approfittato del cognato è sconcertante. Lo stesso vale per gli altri personaggi: tutti con una propria morale del tutto distorta rispetto a quella comune. ma nascosta dentro la loro mente e quindi esente da critiche. Anche il gesto più irragionevole ha una propri logica. L'abilità di Conrad sta nello spiegarcela: non offrendo giustificazioni, o scuse, ma proprio argomentando il perché doveva essere compiuta proprio quell'azione. I suoi personaggi non sono patetici, anche se nella realtà sono perdenti, perché i suoi personaggi sono convinti oltre ogni ragionevole dubbio di quello che fanno.
Vista la complessità della trama e degli argomenti trattati, a momenti la prosa risulta appesantita. Nel complesso però si tratta di un buon romanzo da tutti i punti di vista.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    05 Aprile, 2018
Top 50 Opinionisti  -  

La follia che non ti aspetti

Kim Stone ha una vita complicata. Infanzia delle più terribili, genitori di quelli che sarebbe meglio non avere e un senso di colpa implacabile. Nonostante o forse a causa di questo rifiuta le profferte di amicizia, negando di avere problemi. Il suo lavoro è quello della detective :la gestione della sua squadra e la soluzione di delitti è ciò che la tiene a galla
Se ne accorge la sua avversaria in questo romanzo, che decide di usarla come preda e come caso scientifico da studiare. Romanzo interessante, con una bella idea di partenza. In realtà chi è il cattivo ci viene svelato subito e quindi c'è poca suspense. Il romanzo rimane comunque un thriller capace di sorprendere e di coinvolgere il lettore. Abile l'autrice nel raccontarci episodi dell'infanzia di Kim senza cadere nel patetico o nella retorica. Bello anche il modo in cui poco a poco ci spiega le ragioni del crimine. Le sue motivazioni sono chiare, schiette:io la penso in modo diverso dalla massa, provate ad ascoltarmi con attenzione, forse vi porto dalla mia parte.

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Romanzi storici
 
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4.0
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    15 Marzo, 2018
Top 50 Opinionisti  -  

Bello, ma non tutto

Una giovane e ricca americana si sposa con un lord inglese squattrinato. Lei porta in dote un enorme patrimonio e lui un castello fatiscente, ma ricco di storia e di fantasmi. La coppia felice lo rimane per poco a causa di una improvvisa catalessi della moglie e di un altrettanto inaspettato colpo di follia del consorte. I due, con mio piacere trascorrono la maggior parte del libro in queste condizioni. La storia no, a seguito della loro crisi si infiamma e diventa densa di avvenimenti, interessante e piuttosto gradevole da leggere. Gli ambienti sono gli stessi, ma la Seton ci fa fare uno capriola all"indietro di cinquecento anni. La trama di fondo continua ad essere pericolosa ente vicina a un romanzesca rosa, ma è il contorno che fa la differenza! Il periodo dei Tudor, le lotte per la successione alla morte di EnricoVIII, i complotti, le esecuzioni, i continui passaggi di mano del potere sono raccontati con dovizia di particolari. L "autrice con precisione ci porta nel clima di terrore di quel periodo. Ci racconta come si vive sul filo del rasoio. Ci spiega come si trama per ottenere potere e allo stesso tempo si preghi di aver puntato sul vincitore.
In definitiva di questo libro mi è piaciuta molto la parte centrale di tipo storico. Ho invece trovato stucchevole e banali l inizio e la fine. Quasi come se fosse stato scritto da due persone diverse.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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4.0
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    09 Marzo, 2018
Top 50 Opinionisti  -  

Sfida tra menti

Daniel Pell è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza. Ha sterminata una famiglia della quale è rimasta in vita solo una bambina nascosta in un armadio. Il sospeso che sia responsabile di un altro delitto lo fa trasferire in tribunale per un interrogatorio. La sua fama di manipolatore mette in allarme le autorità che mettono in campo misure di sicurezza eccezionali. A interrogarlo sarà Kathryn Dance. Esperta comportamentale di lunga data sembra l unica in grado di resistere al suo fascino e addirittura di raggirarlo. Le cose vanno male e Pell scappa. Inizia così una caccia all uomo con una preda astuta, piena di risorse e capace di anticipare sempre il cacciatore. I buoni invece hanno tutte le risorse umane e tecnologiche delle principali agenzie investigative. L arma migliore è però la Dance :intuitiva, intelligente e capace di leggere nella mente delle persone.
Romanzo complesso e con parecchi personaggi e molti colpi di scena. Lo scrittore, e in questo l esperienza di Deaver aiuta è brava nel dosare bene gli ingredienti
Molti i protagonisti con le loro vicende private, le loro idee e la loro personalità, ma non così tanti da creare confusione. La trama e facile da seguire e ben strutturata. I colpi di scena si alternano con sviluppi che sono esattamente quello che il lettore si aspetta. In questo modo credibilità senza noia.

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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    08 Marzo, 2018
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Il tempo passa e poco cambia

Un classico della letteratura di cui si è già detto tutto. Aggiungo solo che leggendolo in periodo di campagna elettorale l ho trovato molto attuale. Certo la prosa di Pirandello è quella di un secolo fa. Certo i dialoghi sono tutt altro rispetto a quelli che sentiremo oggi. Però con i dovuti aggiustamenti questo romanzo avrebbe potuto essere stato scritto molto più di recente. La storia è quella della Sicilia del dopo unità d Italia. Le elezioni sono alle porte e tutti ci vedono qualcosa di diverso. Chi si aspetta un posto al sole. Chi vorrebbe tornare al passato. E in mezzo a tutto questo la vita continua
Chi si sposa, chi soffre, chi impazzisce, chi vince e chi perde.

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