Opinione scritta da Pupottina

582 risultati - visualizzati 251 - 300 « 1 ... 3 4 5 6 7 8 ... 9 12 »
 
Avventura
 
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    25 Agosto, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Will Trent sotto copertura

Una nuova esplosiva indagine per Will Trent in L’INVISIBILE, dove il pericolo è celato nelle zone d’ombra della quotidianità. Nessuno può vedere dove si cela il male, finché non l’ha incontrato ed ormai è troppo tardi.
Ancora una volta KARIN SLAUGHTER narra il pericolo e la paura attraverso le reazioni dei suoi personaggi. L’analisi psicologica profonda dei personaggi e delle menti criminali è resa magistralmente, come sempre nei romanzi della Slaughter.
Accanto a Will Trent, nascosto come infiltrato in un indagine molto delicata, ci sono la collega Faith Mitchell e la dottoressa Sara Linton. Le dinamiche personali tra i protagonisti affiancano le indagini che giungono a scandagliare l’animo umano e i suoi abissi. L’intreccio è, come sempre, complesso e le rivelazioni finali sono tanto scioccanti da essere degne di una crime story in piena regola.
L’agente speciale del Georgia Bureau of Investigation, Will Trent, sta lavorando sotto copertura ed è riuscito a inserirsi nel giro criminale della città di Macon. Ma senza il supporto della donna che ama, Sara Linton, i demoni che l'hanno sempre accompagnato stanno per avere la meglio su di lui. Sara non ha idea di dove Will sia scomparso, ma anche lei si ritrova a Macon per indagare su un omicidio di cui è rimasto vittima Jared, il suo figliastro. Piena di rabbia e dolore, Sara si mette a indagare su quella morte ingiusta, senza immaginare che sia lo stesso caso su cui sta lavorando Will.
Detective, amanti e nemici si ritrovano così gli uni contro gli altri, in un indimenticabile confronto ad armi pari tra il coraggio più virtuoso e il male più profondo e invisibile.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
gli altri della serie con Will Trent
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    16 Agosto, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Ben fatto, Estleman!

Spesso ci chiediamo se è veramente possibile mettersi nei panni di qualcun altro. Leggendo I PERICOLI DI SHERLOCK HOLMES, si ha questa sensazione. È come se LOREN D. ESTLEMAN ci fosse riuscito nella missione impossibile di sentirsi un po’ Sir Arthur Conan Doyle. Impossibile non chiedersi come abbia fatto.
Nel genio di Estleman c’è un po’ dell’arte creativa e narrativa di Conan Doyle.
Da appassionato lettore di racconti e romanzi di Sherlock Holmes, è riuscito a ricreare tra le sue pagine quella che è l’essenza del celebre personaggio di Conan Doyle. È come se i racconti, contenuti in I PERICOLI DI SHERLOCK HOLMES, li avesse scritti il famosissimo scrittore di Edimburgo.
Questi racconti sono così perfetti da essere degni di Arthur Conan Doyle. Anzi, leggendoli, si ha come la sensazione di ritrovarsi a leggere proprio una sua opera, ritrovata misteriosamente, dopo anni di anonimato. È una raccolta straordinaria, eccezionale. Come sentenzierebbe Conan Doyle, forse, quando parlano di Estleman, “dicono che il genio consiste in un’illimitata capacità di avere cura dei dettagli” e lui ci è davvero riuscito. “Nulla è insignificante per una mente superiore”.
La sua raccolta è così perfettamente simile alle opere originali che è stata approvata anche dall’associazione culturale del patrimonio di Arthur Conan Doyle.
Ben fatto, Estleman!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Arthur Conan Doyle
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    08 Agosto, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Alla fine da che parte stai?

Dopo VILLETTA CON PISCINA, il secondo romanzo che consacra Herman Koch come autore di fama internazionale è LA CENA. Da questo romanzo, tra poco (il 5 settembre), arriverà sul grande schermo una trasposizione, completamente made in Italy, intitolata “I NOSTRI RAGAZZI”, con Alessandro Gassmann, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio, Barbora Bobulova, Rosabell Laurenti Sellers e Jacopo Olmo Antinori. Dopo la lettura di LA CENA, aspetto con impazienza il film. ;-)
È un interessantissimo romanzo che si legge tutto d’un fiato, dove nessuno è completamente innocente. Ma il lettore come si colloca nell’analisi del romanzo? Da che parte starà a lettura ultimata?
È un thriller provocatorio, che con un crescendo di suspense, scandita da reazioni, spontanee e incontrollabili, e rivelazioni scioccanti da parte dei personaggi, racconta la vita della società contemporanea, partendo da uno dei suoi punti fondamentali: la famiglia.
Sono appunto due nuclei famigliari, due coppie, strettamente connesse tra loro, poiché i due uomini, Paul e Serge, sono fratelli, a incontrarsi per un’occasione speciale che dà il titolo al romanzo: LA CENA.
Il romanzo è diviso in parti, quelle rituali di una vera e propria cena (aperitivo, antipasto, secondo piatto, dessert, digestivo, mancia).
È dunque durante quelle fasi, nei non detti e nelle reazioni impulsive dei protagonisti, che viene narrata l’epopea esistenziale umana, della vita e della morte, ma soprattutto dalla giustizia e della legalità.
L’incontro tra le due coppie non è affatto occasionale, ma è programmato al fine di discutere e risolvere un problema scottante che lega indissolubilmente il futuro dei figli delle due famiglie.
I due quindicenni, Michel e Rick, tra loro cugini, sono i responsabili di un atto criminale ripreso dalle telecamere di sicurezza di una banca. Il pestaggio e l’omicidio di una senzatetto è sulla bocca di tutti in Olanda. Negli ultimi mesi, l’opinione pubblica manda in onda il filmato con la speranza che i due giovani vengano individuati e incriminati per la gravità delle loro azioni.
Ancora, però, nessuno si è fatto avanti.
Tuttavia, le due coppie, fra di loro, non ne hanno ancora parlato apertamente. La cena serve proprio per capire il da farsi e trovare un punto di incontro tra le ragioni del cuore e quelle della morale.

“Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.” (Lev Tolstoj)

Questo romanzo si interroga sulle regole etiche e morali della società contemporanea, ma, scava in profondità, anche sulle dinamiche all’interno della famiglia di ceto medio-alto.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
280
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    03 Agosto, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Cosa siete disposti a fare per una donna?

A colpirmi è stato soprattutto il titolo, “MA HO VISSUTO TROPPO POCO” che lascia il senso di qualcosa che resta in sospeso, che non si può concludere o che, peggio ancora, si conclude con troppa velocità, lasciando l’amaro in bocca.
Se questo romanzo noir, di poco più di un centinaio di pagine, è uno dei meno conosciuti di JAMES HADLEY CHASE, non vedo l’ora di leggere anche gli altri. Mi è piaciuto tantissimo. L’ho trovato un piccolo capolavoro del giallo classico, dove il punto forte è la suspense e ce n’è davvero tanta.
Il protagonista è Harry Ricks, un fotografo squattrinato, il classico tipo tranquillo che, non si sa come, riesce a ficcarsi nei guai. Anche per lui, il guaio peggiore capita, come per la maggior parte degli esseri viventi, con l’arrivo dell’amore. Non sempre l’amore porta gioia e felicità. Per Ricks, l’amore porta un’escalation di aggressioni e morti. Dunque, il classico bravo ragazzo incontra sulla sua strada una donna bellissima e pericolosamente misteriosa che porta soltanto guai. Lui, però, non riesce a vedere l’evidenza, dei crimini che la circondano, e l’ambiguità, che si cela dietro tanta bellezza, e si ritrova a fare i conti con le terribili conseguenze di quell’appuntamento fatale che il destino a predisposto per lui.
Perde letteralmente la testa per lei e nessuno riesce a fargli aprire gli occhi. L’unica cosa che può fare e amarla oltre ogni limite, lasciandosi imprigionare in una spirale di pericoli.
Il lettore resta coinvolto dalla complessità e l’ambiguità dei personaggi, soprattutto quelli che da subito appaiono come negativi. Ci si chiede che cosa si nasconda dietro tutto quel mistero. Lei, Clair, bella da mozzare il fiato, è davvero pericolosa come la si descrive o è soltanto una vittime di personaggi che la manovrano?
Come dice il titolo, dal tono pessimistico, come molti altri titoli di Hadley Chase e in perfetta sintonia con la sua importante produzione narrativa, caratterizzata da un ritmo incalzante e da uno stile incisivo, qualcuno o più di qualcuno non riuscirà a raggiungere tutti i suoi bramati obiettivi e il bello sta proprio nel seguire l’evolversi degli eventi in una catena fatta di cause e conseguenze.

Ad accomunare il primo romanzo con il racconto, più moderno, di MARZIA MUSNECI, incluso in appendice, è la professione di entrambi i protagonisti, Harry Ricks e Zeno Malerba.
Anche nel racconto “ZENO MALERBA, FOTOGRAFO”, ci sono di mezzo crimini e omicidi, ma anche personaggi che, nonostante la brevità della forma narrativa, riescono a lasciare una traccia importante di sé, risultando particolarmente complessi, sfaccettati e interessanti.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
250
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    29 Luglio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Bye bye, Sherlock !

Ci sono casi e metodi d’indagine ormai divenuti da manuale. Forse più qui, nella brevità del racconto, che nei romanzi lunghi, è rintracciabile la maestria avveniristica della modalità investigativa di Sherlock Holmes che ha fatto scuola a tutti i CSI e affini televisivi, ma, ancor prima, alla polizia di ogni Stato che ha così affiancato l’analisi scientifica alle tradizionali tecniche di interrogatorio.
Il ragionamento logico di Sherlock Holmes non fa una piega e non manca di stupire.
L’ultimo saluto di Sherlock Holmes è costituito da otto racconti di Arthur Conan Doyle. Il volume è stato pubblicato per la prima volta nel 1917 ed è un’opera matura con il “metodo Holmes” ormai collaudato e consolidato.
Secondo la finzione di Conan Doyle, il fidato dottor Watson, rielaborando i suoi appunti, trova lo spunto per raccontare avventure, rimaste ancora inedite, dell’infallibile Sherlock Holmes, il quale, sempre vivo e in buona salute, nonostante qualche acciacco e qualche intermittente attacco reumatico, da qualche anno, ha rinunciato alla sua carriera investigativa per vivere in una piccola fattoria sui Downs, a otto chilometri da Eastbourne, dove si dedica alla filosofia e alla cura dei campi. Pane, per la mente e lo spirito, unito all’attività manuale e fisica, che la campagna richiede.
Se non ci piace immaginarcelo così, quasi abbandonato a se stesso, basta ripercorre alcuni suoi casi che, mentre vengono narrati, richiamano alla mente il ricordo di altri più famosi e rimasti celebri, i misteri che lo hanno reso il maestro della detection.
Un bel volumetto di racconti che intrattengono e trovano il modo di interessare il lettore, appassionato di classici del giallo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
altri romanzi o racconti di Conan Doyle e, più in generale, a tutti gli appassionati del giallo classico
Trovi utile questa opinione? 
260
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    27 Luglio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Baker Street, 221B

Una buona lettura, non tanto leggera, ma soprattutto interessante.
Arthur Conan Doyle riunisce, in LE AVVENTURE DI SHERLOCK HOLMES, 12 racconti che narrano le avventure del suo celebre ptrotagonista, Sherlock Holmes, padre delle più evolute storie investigative.
Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1892, dimostrando incontrovertibilmente la modernità degli spunti creativi in materia di storie poliziesche.
Però, l’essere venuto esattamente dopo i suoi due più grandi capolavori “Uno studio in rosso” ed “Il segno dei quattro” lo rende forse meno interessante agli occhi del lettore, abituato a narrazioni più dettagliate e soprattutto sviluppate a livello quantitativo di narrazione.
Conan Doyle è comunque abile nel tessere delitti straordinari e nel risolverli attraverso il personalissimo metodo d’osservazione del suo Holmes.
Bellissimi soprattutto i primi quattro racconti. Seguono poi alcuni che avrebbero richiesto di essere ampliati e sviluppati per renderne più avvincente e meno affrettata la narrazione finale.
È comunque un classico che merita di essere letto, anche perché non manca lo stile narrativo, fatto di trovate logiche e osservazioni inimmaginabili, proprio di Sherlock Holmes.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
190
Segnala questa recensione ad un moderatore
Letteratura rosa
 
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    24 Luglio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Il punto d’origine del fuoco

Catarina “Reena” Hale ha un intenso rapporto con il fuoco, legato a episodi tragici della sua vita. Lei è cresciuta analizzandone le fasi, studiandone la potenza, lasciandosi incantare dalla danza delle fiamme.
La trama del libro ci parla di lei già donna, ma NORA ROBERTS ci parla di lei ancora prima e, per 250 pagina, ce la presenta sin da quando era soltanto una bambina e lo fa per spiegarci, seguendo un ordine cronologico, il perché del suo viscerale legame con il fuoco.
Le fiamme hanno brandito la sua famiglia e colpito i suoi affetti, durante ogni fase della sua vita, a tal punto che, divenuta donna, Reena ha deciso di intraprendere la carriera della detective specializzata in incendi dolosi, presso il Baltimora Police Departement. È molto brava nel suo lavoro, proprio perché le fiamme le conosce in profondità. “Il fuoco divenne calore e fumo e luce. Come una belva infernale uscita dall’utero materno dopo essersi aperta un varco con gli artigli, venne alla luce esplodendo in una risata reboante come un ruggito. E in un solo, magnifico istante, cambio tutto.”
Un giorno, incontra l’unico uomo in grado di amarla, Bowen Goodnight, che è anche il suo vicino di casa, ma, contemporaneamente attira anche altre attenzioni. Infatti, inizia a ricevere telefonate anonime da un uomo che minaccia di distruggere tutto quanto lei ha di più caro, compresa la sua famiglia. A starle dietro, minacciando l’equilibrio che ha finalmente e duramente conquistato, è uno psicopatico, la cui malvagità non conosce limiti.
UN AMORE PERICOLOSO è una storia coinvolgente, nella quale confluiscono due generi: il romantic suspense e il poliziesco classico. Una vicenda attualissima e propriamente classificabile “da brivido”, anche se “caldo” come le fiamme, ma sempre in perfetto stile Nora Roberts.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Il mistero del lago
Il Testimone
Donne e Diamanti
Trovi utile questa opinione? 
180
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    22 Luglio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Avvelenamento da funghi

Nadia Morbelli “senza ficcare il naso nei fatti altrui mica ci sa stare”, perché si annoia. Ed è proprio così che nascono le sue storie a metà strada tra il poliziesco e l’umoristico. Ad accompagnare ogni fase dell’indagine svolta dall’irriverente giornalista genovese, Nadia, c’è tanta tanta cultura gastronomica. La protagonista analizza la vita e i misteri, degustandoli una pietanza dopo l’altra, mentre giunge alla soluzione delle sue improvvisate indagini da dilettante, affiancata dal vicequestore Prini e coinvolgendolo nei suoi stessi guai, oltre che nel triangolo amoroso di cui vive le vicissitudini.
La narrazione prende l’avvio, proprio come recita il titolo, da LA STRANA MORTE DEL SIGNOR MERELLO.
Nadia non l’ha mai conosciuto ma trova subito la sua morte davvero inverosimile: “Avvelenamento da funghi? Mazza che sfiga!”
Poi, rovistando tra le cianfrusaglie nella casa dello squattrinato defunto, il quale in passato aveva avuto interessi e attività nel mondo dell’arte, vengono fuori tre quadri di Depero di inestimabile valore ed è così che il mistero prende il sopravvento e Nadia non riesce a frenare la sua curiosità e la sua testardaggine.
L’indagine per la morte misteriosa del signor Merello e la simpaticissima protagonista, che non riesce a tenere a freno la sua curiosità, sono due degli elementi vincenti di questo romanzo. Ma il vero pregio è l’umorismo ottenuto grazie al registro plurilinguistico dei dialoghi, uno stile che risulta sempre brillanti e vivaci, che conferisce dinamismo alla narrazione e tiene vigile il lettore, il quale, insieme alla protagonista, si intestardisce nel far luce nella vicenda luttuosa. Lo stile narrativo non è affatto lasciato al caso, ma ogni parola ha lo scopo di contribuire all’effetto umoristico e alla riuscita del romanzo, perciò scritto con arte comunicativa e ottima proprietà di linguaggio.
Avvincente e brioso è un fantastico romanzo che dona ore di piacevolissima e interessante lettura.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
220
Segnala questa recensione ad un moderatore
Letteratura rosa
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    20 Luglio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Ex fidanzati e adorabili Golden Retriever

Senza ombra di dubbio è il miglior romanzo che ho letto negli ultimi anni. Mi è piaciuto dalla prima all’ultima pagina. Kristan Higgins ha saputo conquistarmi con il suo SE TORNO, TI SPOSO. D’ora in poi, non perderò nessuno dei suoi romanzi.
A conquistarmi è stato il connubio tra romanticismo e ironia, che scalda il cuore, ma sa anche far sorridere.
La copertina, coloratissima e teneramente simpatica,forse avrebbe potuto anticiparmi qualcosa della storia, invece, chissà perché, me lo aveva fatto immaginare molto diverso. Anche l’effetto sorpresa ha fatto la sua parte. È stata una lettura leggera e coinvolgente, che ha saputo anche divertirmi. Infatti, fin dalla prima pagina, ha attratto la mia mente, appagando ogni mia aspettativa.
Ho adorato tutti i tanti personaggi di questo romanzo: ottimamente descritti e ben caratterizzati in ogni sfumatura o con quel tocco di simpatia, che non può non farteli amare.
È stato fantastico seguire la protagonista, Faith Holland, romantica, impacciata e non proprio in forma, nel piccolo paesino dove è nata e cresciuta, nel suo complesso e rocambolesco ritorno alle origini che, talvolta, ha anche la fragranza fruttata e inebriante del vino ottenuto dai vigneti di famiglia. Dopo essere stata piantata all’altare ed essere fuggita, organizzando altrove una nuova vita, Faith ha un ottimo motivo per tornare a casa, dove ritrova le amicizie di un tempo, insieme alle sue più grandi paure e delusioni.
Questo romanzo è un perfetto mix tra humor e romanticismo: esilarante e dinamico, da una parte; tanto tenero da far sognare, nell’altra.
La rossa e morbida protagonista, con il suo onnipresente Golden Retriever dal manto dorato (presente anche in copertina), è tanto simpatica, sfortunata, riflessiva e divertente, da ricordare un po’ Bridgette Jones e un po’ le indaffarate e originali figure femminili della Kinsella.
La storia, totalmente moderna e inedita, è ben articolata, complessa nell’intreccio dei personaggi e avvincente, grazie ai frequenti colpi di scena e al continuo riflettere e correggere gli errori del passato.
Lo stile è brillante come una commedia cinematografica di genere romantico. Mi aspetto quasi di ritrovare presto la stessa storia adattata per il grande schermo, perché ne verrebbe fuori un film perfetto da riguardare centinaia di volte.
Come romanzo, lo consiglio a chi vuole unire romanticismo e divertimento insieme ad un’ottima e frizzantissima storia, narrata con stile impeccabile e grande sapienza narrativa.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
170
Segnala questa recensione ad un moderatore
Letteratura rosa
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    17 Luglio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Sweet Thunder

Ho scovato un libro, molto romance e molto audace, da cui è difficilissimo staccarsi. La storia funziona, riesce a stare in piedi, ad essere verosimile e, soprattutto, coinvolge ed appassiona. Non ci son punti morti o parti noiose. Ogni pagina è funzionale, avvincente. I dialoghi risultano brillanti e scandiscono la narrazione rendendola, a volte, piccante, a volte, tremendamente romantica.
I personaggi, principali e secondari, agiscono secondo le logiche umane, cioè avendo un motivo, e proprio per questo risultano convincenti e riescono a coinvolgere la lettrice nelle dinamiche della storia.
È l’esordio narrativo della scrittrice italiana EDY TASSI ed è un super primo romanzo. È veramente ben scritto ed è travolgente.
Il romanzo, BALLANDO CON IL FUOCO, è riuscito a ricreare, modificandone le vicende, le romantiche atmosfere di Pretty Woman, con una generosa dose di erotismo, per essere al passo con i tempi.
Pochi ed essenziali personaggi ruotano attorno ai due protagonisti, tra i quali la scintilla è destinata ad accendersi. Arianna, la protagonista femminile, ha una seconda vita: di giorno è semplicemente Arianna Radburn, l’instancabile ballerina di una compagnia di balletto; di notte, si trasforma nella sensualissima Sweet Thunder. Non è un personaggio ambiguo o promiscuo, ma una ragazza semplice, con un forte senso del dovere. Sono gli eventi circostanti che la costringono ad un doppio lavoro, ad una doppia identità.
È una ragazza sola, destinata ad incontrare l’uomo dei suoi sogni.
Per sedurre l’affascinante coreografo Nicholas Morgan, danzerà per lui, nel modo più sensuale che conosce, per compiacerlo, e senza veli, per ammaliarlo. Si spingerà al limite della seduzione, finché non sarà la prima a rimanerne inevitabilmente coinvolta. Notte dopo notte, una performance dopo l’altra, l’atmosfera creata dalle attese e dai baci non dati, mescola passione e audacia, fino a raggiungere un amore da favola.
Una storia indimenticabile.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore
Letteratura rosa
 
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    07 Luglio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Donne con diamante in borsa

È questa la Nora Roberts che preferisco, quella più moderna e originale, ma sempre fautrice di storie appassionanti e di eroine delle quali si sogna ardentemente di poterne vivere le emozioni romantiche.
In DONNE E DIAMANTI, oltre allo scintillio delle “magiche” pietre, amiche delle donne, c’è anche il brivido di emozioni forti, pericolose, dove mistero e imprevedibilità sono tra i punti vincenti della trama.
DONNE E DIAMANTI raccoglie tre romanzi di Nora Roberts, quelli relativi alla trilogia “Stelle di Mithra”, scritta tra il 1997 e il 1998, e che include: Hidden Star, Captive Star e Secret Star.
Quando le stelle di Mithra, tre diamanti dal valore inestimabile, scompaiono dal museo di Washington, sembrano seguire un percorso preciso. Irrompono nella vita di una donna misteriosa, Bailey, gemmologa che ha perso la memoria; sconvolgono quella di MJ, attraente barista esperta di karatè, e fanno luce sul mistero della scomparsa di Grace, ricca ereditiera innamorata degli scandali.
Attorno a queste tre donne, il pericolo incombe e le travolge ed è rappresentato dal peggiore degli antagonisti, dal più crudele degli uomini assetati di potere.
Ecco un brano per comprendere l’essenza delle Tre Stelle di Mithra e l’ossessione che destano nell’antagonista per eccellenza della trilogia:
“Alcuni erano stati puniti, altri non potevano più esserlo, ma lui non era soddisfatto, così come non era più appagato dai suoi tesori. Solo le tre stelle di Mithra avrebbero potuto farlo felice, placare il tormento interiore che lo corrodeva.
Avrebbe dato qualunque fortuna, qualunque rarità in cambio delle tre gemme, perché sapeva che, possedendole, non avrebbe mai avuto bisogno di altro.
I suoi rivali, sciocchi e ciechi, credevano di comprendere la bellezza delle stelle di Mithra, di poterne controllare il potere e di opporsi a lui, intralciando i suoi piani. Si sbagliavano, ovviamente, perché i tre diamanti erano destinati a lui. Era destino che avrebbero dovuto accrescere il suo potere.
Era per questo che la sconfitta gli bruciava ancora di più.”
Fantastica questa trilogia, racchiusa in DONNE E DIAMANTI, a metà strada tra il romantic suspense e thriller.
Il binomio donne-gioielli è già un luogo comune assodato, infatti “Si dice che i diamanti siano i migliori amici delle donne”. A consolidare la storia del romanzo c’è un’antica leggenda che considera le pietre portatrici di un’immensa fortuna per chi le possiede. Per questo motivo, dietro ognuna delle tre protagoniste femminili, non a caso, vere amiche, c’è un uomo pronto a tutto, anche a rischiare la propria vita, pur di difenderle da un altro uomo, spietato e misterioso, che le cerca con ogni mezzo ed è pronto ad ucciderle affinché si realizzi quanto profetizzato dalla mitica leggenda.
Nora Roberts ha saputo intessere una trama complessa e ricca di suspense che si dipana su tre romanzi, dove tre donne sono in possesso di tre gemme preziose che donano loro fortuna, ma anche guai. Le tre vite delle protagoniste sono dominate dall’avventura, dal rischio, ma anche da una buona dose di fortuna che va di pari passo con l'amore.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
della stessa scrittrice:
Il mistero del lago
Il Testimone
Cupcakes a colazione
Trovi utile questa opinione? 
170
Segnala questa recensione ad un moderatore
Racconti
 
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    30 Giugno, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Baci soprattutto d'estate

Una lettura piacevole, spensierata, romantica e rilassante, ma anche un modo per scoprire il talento di altre scrittrici italiane di romance. BACI D’ESTATE è una raccolta di cinque racconti, prettamente rosa, di altrettante scrittrici italiane: Anna Premoli, Cassandra Rocca, Laura Schiavini, Angelica B. e Vanessa Valentinuzzi.
L’estate è il momento adatto per concedersi di sognare grazie a questi cinque racconti romantici, sensuali, effervescenti e freschi. Ogni scrittrice, grazie al suo stile, romanza l’incontro e la nascita del grande amore e c’è una storia per ogni età e per ogni tipo di donna, basta soltanto sapersi ritrovare tra le protagoniste femminili proposte nei racconti.
Ho scelto questo libro perché sono già una fan accanita dei romanzi di Anna Premoli, già famosa e premiata scrittrice italiana, ma ho scoperto che anche le altre hanno altrettanti pregi e strategie narrative interessanti. Tra tutte devo segnalare quanto mi è piaciuto il racconto di Laura Schiavini, che non conoscevo ed ho apprezzato, e quello di Angelica B., il cui sensuale erotismo non è passato affatto inosservato.
È il libro adatto per le vacanze, con un carattere adeguato per una comoda e rilassante lettura. Inoltre, le storie sono abbastanza sviluppate da intrigare e coinvolgere la lettrice alla ricerca di spensieratezza e relax.
L’estate è soprattutto il periodo dell’anno ideale per lasciarsi travolgere dai baci più romantici.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
200
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    27 Giugno, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Qualcuno cadrà dal balcone

Lo specialista dei casi impossibili, lo statunitense scrittore di classici del giallo, JOHN DICKSON CARR, famoso per essere il maestro degli “enigmi della camera chiusa”, in ROMBI DI TUONO PER IL DOTTOR FELL, del 1960, chiama in causa il leggendario Führer e la scia di morte che il suo nome richiama.
Nel Nido dell’Aquila a Berchtesgaden, sulle Alpi bavaresi, dove ha sede la storica baita (anche se è più uno chalet-fortezza) del Führer diciassette anni prima è successa una terribile disgrazia … o era forse un omicidio? Fatto sta che, durante un soggiorno, un uomo è precipitato dal balcone, morendo sul colpo. A far volare la fantasia delle malelingue, è che il defunto era il facoltoso fidanzato, dell’allora diva del cinema Eva Ferrier, il quale, guarda caso, poco prima dell’improvvisa morte, l’ha lasciata sua unica erede testamentaria.
Ma questa è solo la premessa al romanzo. Sulla scena della presunta tragedia o dell’ipotizzato omicidio, visto il più che plausibile movente, adesso giunge il dottor Gideon Fell, non solo per svelare l’enigma del passato, ma anche per prevenirne un altro. Ad aver paura sono in tanti, tutti lì con l’ardire di risolvere il mistero della morte di Hector Matthews, spasimante dell’avvenente Eva Ferrier.
Diciassette anni dopo, nella famigerata baita, Audrey Page, figlia di un uomo d’affari inglese, ha accettato un invito di Eve a Ginevra, proprio nella residenza vacanziera che ha ereditato da Matthews e nella quale lo stesso ha trovato la morte. Si teme che, in qualche modo, la storia possa ripetersi.
In effetti, qualcosa di spaventoso accade. L’ombra di un destino inesplicabile risorge come una forza invisibile capace di uccidere ancora. Il dottor Gideon Fell, campione mondiale di razionalità, non è tipo da credere all’inevitabilità del destino ed è pronto a indagare, con la sua mole possente, i suoi baffoni, il viso rubicondo e il suo immancabile boccale di birra, che lo fa apparire alticcio, mentre è sempre in perfetta forma con la sua mente ingegnosa e la sua capacità di non lasciarsi sfuggire nessun dettaglio utile.
È un bel poliziesco con una buona dose di humour: intricato, complesso, analitico nel metodo d’indagine, ma anche sorprendentemente ricco di colpi di scena. Mentre il lettore segue i personaggi impegnati a risolvere un’indagine del passato, ignora (o forse ha il sentore) che qualcosa di tragico potrebbe accadere di nuovo, infatti qualcuno potrebbe morire ancora, cadendo “banalmente” dal famoso balcone del Nido dell’Aquila a Berchtesgaden. Non mancano le atmosfere fantastiche, proprie di Dickson Carr, e tanti sono gli intrecci tra i personaggi e i dettagli da risolvere prima di sciogliere l’enigma.
Consigliato.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
"Il cantuccio della strega" dello stesso scrittore, noto anche con lo pseudonimo di Carter Dickson
Trovi utile questa opinione? 
210
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    23 Giugno, 2014
Top 10 opinionisti  -  

I delitti del barbiere

È un romanzo che non ha una sua stagione prediletta per essere letto. GLI AMANTI DI VICO SAN SEVERINO inizia alle soglie del Natale, ma può essere letto in qualsiasi periodo dell’anno, soprattutto se chi lo legge è alla ricerca di un ottimo giallo con un tocco di humour. In Italia, e non solo, il genere giallo appassiona moltissimo, soprattutto quando ha come valore aggiunto la simpatia dei personaggi e un contorno d’arte e di stupende cornici nostrane. In particolare, in questo romanzo, accanto alle vicende delittuose e alle intricatissime indagini, ad essere protagonista è Napoli con la sua gente, la sua cultura, la sua storia.
Per chi è già stato catturato dalla Sicilia di Andrea Camilleri o dalla Toscana di Marco Malvaldi, è il turno della Napoli di Nicola Manzò che, un capitolo dopo l’altro prende vita e sembra quasi uscire dalle pagine.
A condurre le indagini è il commissario Alfredo Renzi, padano doc, quarant’anni suonati da un pezzo, catapultato in una città sconosciuta, alla testa di una squadra di uomini dei quali ancora non ricorda nemmeno il nome. Quando i suoi subalterni sembrano non bastargli, Renzi ricorre ai frequentatori del barbiere: Ettore Montesomma, il proprietario della barberia; Pierino, un settantenne, considerato il ragazzo di bottega; Tantillo, detto Gùgol, efficace come motore di ricerca di internos, la rete dei vicoli; Enza la Ribelle, al secolo come Vincenzo Mazzella, trans dal cuore tenero e sensibile; e zia Mariuccia, l’indovina, che con le sue carte è in grado di vedere tutte ‘e ccose.
La prima indagine, che Alfredo Renzi trova al suo arrivo, è quella di una coppia di amanti trucidati nel loro letto. Apparentemente, sembra un caso già risolto, grazie alla sua pluriennale esperienze, ma niente e come appare e i retroscena delle indagini porteranno alla luce “personaggi sepolti” e “veri e propri tesori”.
GLI AMANTI DI VICO SAN SEVERINO di Nicola Manzò è il primo romanzo di una serie, che già si preannuncia fortunata e con un titolo davvero accattivante: “I delitti del barbiere”. È stato proprio il titolo che mi ha subito incuriosita, mentre a conquistarmi sono stati i retroscena delle indagini, l’umanità di Renzi e, non da ultima, la magia della città di Napoli, raccontata quasi come se si partecipasse ad un tour turistico.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
220
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    18 Giugno, 2014
Top 10 opinionisti  -  

In nome dell’Idolo d’oro

È un romanzo che ha un doppio titolo in Italia. In alcune edizioni, come la mia, è “L’idolo d’oro”. In altre, è “Il segreto dell’idolo d’oro”. Ma è sempre Edgar Wallace a firmare questo giallo classico che, in versione origine, è intitolato “The Golden Hades” del 1929.
In questo giallo, Wilbur Smith, agente dell'FBI, è perplesso. Già due volte ha visto banconote contrassegnate con un sinistro simbolo: un Plutone d'oro. Per l’appunto, l’idolo d’oro, tanto misterioso e soprattutto pericoloso.
La prima volta quel simbolo è comparso in relazione alle indagini su una banda di gangster mascherati, la seconda volta nel corso di indagini relative a un omicidio.
Ogni volta che appare quel simbolo, insomma, c'è sotto un reato.
Così, quando le banconote con la misteriosa stampigliatura compaiono per una terza volta, Wilbur Smith non può fare a meno di avvertire un sottile brivido che gli segnala un pericolo imminente. Qualcosa sta per succedere. Qualcuno è in pericolo. Ma chi, quando, come?
Questa, in sostanza, è la situazione iniziale che appare avvincente, ma che nello sviluppo non risulta molto convincente.
Il mistero si fa sempre più fitto.
Personaggi strani fanno il loro ingresso sulla scena.
Oltre a Wilbur Smith, c’è anche Peter Correlly, personaggio altrettanto interessante, ma non abbastanza.
Sommariamente, concludo che non è dei migliori.
Più interessanti i 3 racconti in appendice della mia edizione del 1990.

Trovi utile questa opinione? 
220
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi erotici
 
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    15 Giugno, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Mai mischiare il piacere agli affari

L’amore è una fiamma che, se c’è di mezzo il sesso, non si spegne. Nessuna donna può fare a meno di uno come Jackson Rutledge. A renderlo irresistibile è che lui incarna l’uomo perfetto, ossia è supersexy, ricco, bello, furbo, arrogante. Sa di incarnare il prototipo dell’uomo perfetto e non può fare a meno di approfittarne. Infatti ha sempre donne pronte a cadergli ai piedi, pronte a farsi sedurre e a concedergli qualsiasi cosa.
Una di loro è stata Gianna Rossi, una donna forte, intelligente e indipendente, che dopo essere stata sedotta e abbandonata da Jax Rutledge, medita vendetta. Questa volta vuole essere lei a sedurlo e abbandonarlo, ma è sempre lui ha condurre il gioco, sempre più di quanto lei possa immaginare.
È inevitabilmente affascinata dal bel Jax, uomo supersexy e magnetico, abituato ad avere tutto ciò che desidera.
“Le regole da non infrangere erano due: mai mischiare il piacere agli affari, mai portare il lavoro in camera da letto.” Gianna non è stata per niente brava a seguire i suoi buoni propositi, ma sicuramente Sylvia Day ha saputo raccontare come sono le donne contemporanee e come si lasciano travolgere dalla passione, quando incontrano, sul loro cammino, uno come Jax.
… Non gli si può resistere.
Due romanzi in un unico volume: AFTERBURN / AFTERSHOCK
La storia tra Gia & Jax, colleghi di lavoro, è travolgente, impetuosa, Glamour & Sexy ed è ambientata nello scintillante jet-set della Grande Mela.
AFTERBURN / AFTERSHOCK ha già scalato le classifiche degli ebook più venduti negli Stati Uniti, Regno Unito e Australia. E, con le lettrici italiane, il destino è stato lo stesso. Più di qualsiasi altra storia d’amore e di sesso, Gianna e Jax hanno infiammato letture femminili e ne hanno catturato il pubblico con il loro avvincente “tira e molla”.

p.s. Bella la copertina con una sorpresa al tatto ;-)

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
170
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi erotici
 
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    12 Giugno, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Passione e Politica

Passione e fragilità. Istinto e seduzione. Mistero e intrigo. Diana Palmer riesce a superarsi cambiando stile, fondendo il suo, già garanzia di bestseller, a quello delle storie di Sparks. Il risultato non dispiace, anche perché il suo ineguagliabile tocco di romance non manca e rende magico e incantato anche questo incontro che farà esplodere inevitabilmente l’amore.
Nicole Seymour non sa che un giorno come tanti una passeggiata in riva al mare le farà incontrare l’uomo dei suoi sogni che ha rischiato di annegare. Lei lo salva e si accende qualcosa, quel qualcosa di irrefrenabile e misterioso come le dinamiche dell’amore che si dipanano da un incontro voluto dal destino, ma apparentemente imputabile al caso. Nella magnifica spiaggia di Seabrook, l’uomo che ha salvato ha perso temporaneamente la memoria e lei in lui non riesce a vedere niente di sbagliato. Peccato però che sia non soltanto un uomo misterioso, ma anche quello che rischia di travolgerla in uno scandalo …
Nicole Seymour e il misterioso lui, Kane Lombard, restano subito travolti da una passione proibita, ma intorno a loro c’è molto di più. A fare da sfondo a questo romance, c’è la politica. Infatti, Nicole appoggia la campagna politica di suo fratello Clayton Myers Seymour, membro repubblicano del Congresso.
Le dinamiche relazionali tra Nicole e Kane, oltre a provocare uno scandalo, rischiano di travolgere Clayton e i sentimenti che la legano a quel che resta della sua famiglia.
Nicole, resa insicura da un precedente matrimonio, non vuole perdere un’altra volta l’amore rinunciando a Kane.
Diana Palmer ha creato, anche in questo romanzo, un po’ diverso dal solito, una bella figura femminile che, al di là della sfera sensuale, sa conquistare la lettrice facendola immedesimare nei meandri della sua mente, scavando fra dubbi e insicurezze, fra coraggio e fragilità.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    08 Giugno, 2014
Top 10 opinionisti  -  

L’anonimo scrivente e i carabinieri

Ci si diverte mentre la storia viene raccontata, quando si ha tra le mani un romanzo di Andrea Vitali. I personaggi, il maresciallo dei carabinieri Ernesto Maccadò, il brigadiere sardo Efisio Mannu e l’appuntato siciliano Misfatti, sono invenzioni letterarie che non si dimenticano. Così come non si dimentica la Bellano immaginaria e realissima allo stesso tempo, dove tutto accade come in una perfetta commedia umana che il lettore non deve fare altro che gustare, divertendosi dall’inizio alla fine.
QUATTRO SBERLE BENEDETTE è il simpatico titolo del romanzo che risulta accattivante già con la copertina, ma che appassiona dalla prima all’ultima pagina, per l’ironia della storia, per i personaggi ben caratterizzati, per lo stile originale che non trascura suspense e colpi di scena.
Le sberle, cui si fa riferimento nel titolo, sono quelle che ogni personaggio vorrebbe poter dare agli altri. Ognuno ha qualcosa da ridire, qualcosa da scontare, qualche “sassolino che andrebbe tolto dalla scarpa. Ed è così che le sberle, meno reali e più metaforiche, dovrebbero volare di mano in viso e riecheggiare dei con il loro suono caratterizzante, dettato dall’impeto.
Invece le sberle che giungono in caserma sono più metaforiche e subdole. Sono cartacee. Sono scritte in versi. Sono riferite a ignari soggetti, ma ad un unico destinatario. Ma soprattutto sono anonime. Sono esternazioni di quel qualcosa che andrebbe detto a volto scoperto, ma che, per un motivo o per un altro, non si trova il coraggio di confessare.
Un romanzo che parla alla gente della gente e per scavare nei meandri della mente umana parte parlando ironicamente della superficiale quotidianità.
Consigliato.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
250
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    01 Giugno, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Il LUPO CATTIVO sa dove trovarti

Il lupo cattivo non è solo quello che nell’immaginario collettivo siamo portati a considerare come protagonista dei nostri incubi dell’infanzia. Non è sempre e solo una costruzione mentale che racchiude le nostre paure inconsce da adulti. In LUPO CATTIVO è qualcosa di terribilmente reale, qualcosa che nessuno dubita possa esistere anche nella realtà, dietro le pieghe di tranquille esistenze che si snodano nel tran tran della routine quotidiana.
Nele Neuhaus continua a scrivere e a mietere successi il suo ciclo di polizieschi che ha come protagonisti Oliver von Bodenstein e Pia Kirchhoff. A fare da sfondo alla loro indagine, che inizia con il ritrovamento di una misteriosa quindicenne, questa volta c’è l’incubo della pedofilia, raccontato con lo stile della Neuhaus che da anni riesce a conquistarmi.
Mentre le vicende vengono raccontate e si passa dall’iniziale mistero alla complessità di situazioni e personaggi, che nascondono sempre qualcosa, il lettore resta avvinto nella rete della narrazione, grazie alle strategie narrative adottate dalla scrittrice tedesca. La cornice suggestiva, in cui avvengono le vicende narrate, è sempre quella che i lettori più affezionati conoscono e apprezzano, il Taunus.
LUPO CATTIVO, nuovo romanzo della serie, non delude, ma cattura il lettore grazie al ritmo serrato della narrazione e alla storia dalle tinte forte nella quale si ritrovano gli eroi di sempre, il commissario capo Oliver von Bodenstein e la collega Pia Kirchhoff.
È un giallo impeccabilmente costruito, che avvince dalla prima all’ultima pagina.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Biancaneve deve morire
Ferite profonde
La donna malvista
Chi semina vento
della stessa scrittrice
Trovi utile questa opinione? 
270
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi erotici
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    14 Mag, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Il colore del piacere

L’erotismo ha innumerevoli sfumature. Però, quando a parlare degli aspetti della sensualità è BETH KERY ogni cosa assume uno spessore iperbolico. Le emozioni sono un climax di sensazioni che, da lettrice e fan della Kery, non ho potuto non apprezzare. IL COLORE DEL PIACERE è sicuramente tra i migliori romanzi della Kery.
Il protagonista maschile è un uomo tormentato, tormentato dall’amore che non riesce a trovare. Il suo problema è essere Everett Hughes, il classico divo di Hollywood, bello, biondo e con un sorriso feroce, assassino. È questo il punto di partenza della sua insoddisfazione. Il successo gli offre vantaggi, ma dove ci sono “pro”, ci sono anche “contro”. Essere l’idolo delle donne ha, indubbiamente, i suoi vantaggi, poiché le donne, che cadono ai suoi piedi, non gli mancano. È convinto che il prezzo da pagare, per tutti i privilegi di cui gode, è quello di non riuscire a trovare il vero amore, che è ciò che lui vorrebbe più di ogni altra cosa.
Vista con gli occhi di Everett, la fama è quasi una condanna che gli impedisce d’incontrare la sua anima gemella, una donna che sappia apprezzarlo al di là dell’apparenza perfetta e dell’indiscutibile notorietà.
Però, un giorno tutto cambia: un torrido incontro casuale gli fa cadere tra le braccia Joy Hightower, che riesce a vedere letteralmente sotto il costume di scena.
Joy è insegnante d’arte, timida e insicura, una bellezza pura, celestiale, eppure lo fa pensare al sesso sfrenato. Con lei, Everett si lascia andare a un impulso primordiale, godendo dei piaceri intensi, offerti dall’alchimia dei loro corpi.
Quest’incontro fatale, così improvvisamente cos’è avvenuto, scompare e tutto cambia. Infatti, Joy scompare dalla vita di Everett velocemente come vi è entrata.
Ma il destino gioca strani scherzi e, a volte, chi si perde può incontrarsi di nuovo.
Leggero, bollente, avvincente.
Ai vertici della classifica dei romanzi di Beth KERY.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
180
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    14 Mag, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Dove tutti i sogni finiscono

Dove tutti i sogni finiscono di Pierluigi Di Cosimo è una bellissima storia d’amore con quel tocco di eternità che tutte le storie importanti dovrebbero avere. È un romanzo che contiene l’amore, o meglio, l’essenza più alta, che si dà al concetto.
I due protagonisti sono Pamela e Pietro. Sono destinati ad entrare in contatto in un modo speciale, ultraterreno. Le loro anime sono predestinate, ma, nonostante tutto, è proprio il destino a volerli ostacolare. Mettere alla prova il loro amore, rafforza i loro sentimenti e tiene il lettore con il fiato sospeso. È interessante e costruttivo giungere alla fine di questo romanzo che ci aiuta a guardare anche dentro di noi e non soltanto nelle vite dei personaggi. È un piacevolissimo romanzo breve. Da leggere.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
180
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi erotici
 
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    13 Mag, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Nella tana del lupo famelico

La cara Beth Kery ha uno stile che si rinnova e ha scelto di approfondire aspetti della nostra vita contemporanea degni di significato. Il suo interesse per i vari aspetti della vita viene sapientemente narrato nei sui romanzi dove tutto può diventare possibile, anche salvare un’anima tormentata e resa “dannata” dalle avversità della vita.
La protagonista femminile è Katie che nasconde, però, non è limpida come sembra. Anche lei ha un segreto: il suo atteggiamento nei confronti di Rill non è del tutto disinteressato. È da anni che lo desidera e, per lei, è davvero difficile resistere al richiamo dei sensi. Ed è proprio IL RICHIAMO DEI SENSI il titolo di questo avvincente romanzo erotico di BETH KERY, dove i segreti sono sepolti fra le tranquille stradine di una cittadina circondata da un paesaggio idilliaco.
Il protagonista maschile è Rill, bello, affascinante e soprattutto tormentato dai demoni della passione e dal suo incontenibile istinto carnale che si scatena quando arriva Katie. Non riesce a starle lontano. Soltanto lei riesce a fargli ritrovare la retta via. Rill ha problemi di alcolismo. Ha mollato la sua carriera artistica e vive relegato nel paesino di cui è originario. Il tormento di Rill nasce dall’aver perso la moglie e dall’aver scoperto che era incinta di un altro. Lui l’amava, nonostante i problemi di coppia.
Katie era la migliore amica di sua moglie, ma ignorava che lei avesse dei problemi con Rill e che proprio questi fossero alla base del disfacimento esistenziale dell’uomo.
Lottando insieme, scoprono che qualcosa può essere ancora salvato, che forse erano destinati ad innamorarsi e soprattutto che non è mai troppo tardi per risorgere come la Fenice.
E Katie è ben disposta e totalmente felice di lasciarsi divorare da quel lupo famelico che vive nella casetta tra i boschi.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    06 Mag, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Un tocco di umorismo tinto di sangue

È come ritrovarsi a guardare un episodio della serie tv “CASTLE – Detective tra le righe”, perché questo libro, come gli altri della serie di romanzi soft thriller, è l’essenza del programma televisivo, solo che il sorriso di Nathan Fillion lo si vede nel ricordo che il lettore e telespettatore ha del suo volto e della sua mimica facciale molto espressiva ed accattivante.
Il personaggio da lui interpretato dà il nome che firma il romanzo DEADLY HEAT.
RICHARD CASTLE è nel romanzo, nelle indagini, nelle immancabili battute. Richard Castle cambia nome nel romanzo e diventa per la quinta volta (poiché è il quinto romanzo della fortunata saga editoriale) il giornalista premio Pulitzer Jameson Rook, l’uomo che flirtando con l’attraente detective Nikki Heat riesce a offrire i suoi importanti consigli per giungere alla soluzione dei casi che di volta in volta si presentano all’attenzione della squadra investigativa.
Jameson Rook è Richard Castle, in tutto e per tutto.
Mentre Nikki Heat segue nuove prove che aprono una vecchia pista per il cold case del brutale assassinio di sua madre, un nuovo misterioso caso attrae l’attenzione della squadra e riguarda un esperto di ristorazione singolarmente posizionato in un forno e mortalmente cotto a puntino.
Una lettura leggera, divertente, misteriosa ed intricata quanto basta per non deludere il lettore alla ricerca di avvincenti ore di intrattenimento.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
190
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantascienza
 
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    02 Mag, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Distopia estrema ...

Un romanzo un po’ datato, poiché è stato scritto nel 1948, ma attualissimo per le tematiche, che affronta, e per gli spunti di riflessione, che offre.
Lo stile di Aldous Huxley in LA RIVALSA DELLE SCIMMIE è coinvolgente. Il libro è per lo più un romanzo breve, considerato il numero di pagine. È ambientato nella Hollywood del 1948, quando Bob Briggs, scrittore e regista, ritrova casualmente il soggetto scartato per un film, dal titolo omonimo a quello del romanzo in questione: "La rivalsa delle scimmie". Il soggetto per il film è stato scritto da uno sconosciuto di nome William Tallis ed è proprio Briggs a salvarlo dall’inceneritore e dall’oblio eterno.
Briggs non è solo. A fargli da spalla c’è un anonimo narratore. Insieme i due andranno a scoprire chi è William Tallis fino a scoprire la sua fine. Però, questo è solo l’inizio.
Nella seconda parte del romanzo viene data la trascrizione, commentata dal narratore, del soggetto scartato: un espediente famoso, che permette a Huxley di creare una delle più potenti distopie del suo tempo.
Al contrario del romanzo, il film è ambientato nel futuro, per l’esattezza, nell’anno 2108. Nuova Zelanda e Africa Equatoriale sono rimaste le sole terre popolate, dopo la Terza guerra mondiale che ha devastato il resto del pianeta. Le scimmie si sono evolute a un livello superiore di coscienza e governano sugli uomini, i quali ormai sono stati ridotti in totale schiavitù. C’è, inoltre, una piccola comunità di persone, tra le rovine della città di Los Angeles, che a causa delle radiazioni è stata trasformata in mutanti ed ha ceduto al trionfo del Male.
Il lettore in LA RIVALSA DELLE SCIMMIE, titolo anche del copione del film, assiste all’evoluzione della comunità attraverso gli occhi di un esploratore che è stato catturato. Tale pretesto che consente allo scrittore di descrivere un futuro fantastico, ma plausibile, e che rappresenta un’amara critica ai tempi moderni.
Questo romanzo breve di Aldous Huxley, già pubblicato in Italia con il titolo “La scimmia e l’essenza”, è un’opera ricca di simboli e metafore che merita di essere letto ed approfondito per comprendere le dinamiche della società e i meccanismi della politica occidentale dell’epoca in cui è vissuto lo scrittore, ma che ancora risulta attuale.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
220
Segnala questa recensione ad un moderatore
Storia e biografie
 
Voto medio 
 
4.6
Stile 
 
5.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    28 Aprile, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Nessun amore vale l'amore

“Nessun amore vale l’amore.”

Emozionante, profondo, impegnativo l’ultimo libro di Sandra Petrignani.
La sua è la biografia che ho sempre sognato di leggere, soprattutto perché presenta una delle mie scrittrici preferite.
Sandra Petrignani mette in gioco se stessa e il suo talento narrativo per parlare di aspetti poco conosciuti di una delle più grandi scrittici del panorama letterario internazionale. Nel suo libro MARGUERITE la Petrignani proprio di lei, la grande Marguerite Duras, l’autrice di L’amante.
Dall’infanzia all’età adulta, passando per i conflitti familiari difficili, i ricordi felici e quelli meno, i numerosi amanti, i problemi e il dolore allo stato puro, nelle sue varie forme. Al lettore giunge l’immagine, quanto più veritiera possibile, di una donna senza tempo che ha affrontato sia importanti periodi storici che movimenti culturali d’avanguardia (il Colonialismo, la Resistenza, il Partito Comunista francese, il ‘68, il Femminismo, l’Ecole du Regard, la Nouvelle Vague).
Scrittrice e regista francese, la donna, conosciuta sotto lo pseudonimo di Marguerite Duras, ha vissuto sulla sua pelle un’esistenza irripetibile, che meritava di essere raccontata e che, oltre ai successi nel panorama letterario, ha conosciuto anche l’estremo dolore insieme a innumerevoli sconfitte: dai gravi problemi d’alcolismo alla malattia, fino alla consapevolezza che l’amore, ahimè, quasi sempre, è affiancato da delusioni.

“È difficile morire, a un certo momento t’accorgi che le cose della vita finiscono. È tutto.”

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
290
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    22 Aprile, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Condannato a vivere, attratto dai disastri

Francesco Consiglio è l’autore di un originale romanzo “attaccaticcio” dal titolo LE MOLECOLE AFFETTUOSE DEL LECCA LECCA. Lo stile è interessante poiché riesce ad essere, allo stesso tempo, spensierato, esilarante ed erotico. Il sesso è la componente fondamentale di questo romanzo, che si legge attivamente come se si assistesse ad uno spettacolo di cabaret.
Il protagonista Francesco Pesce, meglio conosciuto come Ciccio, omonimo di un boss della ‘ndrangheta, ma di tutt’altro temperamento, è un adolescente timido e problematico, un’autentica calamita per i disastri che gli piovono addosso a fasi alterne. Entrare nel suo mondo porta il lettore a riflettere sulle esperienze, anche banali, della vita che, prima o poi, giungono a fare i conti con la sessualità e quella di Ciccio Pesce è davvero movimentata e surreale.
Il romanzo, raccontato con un punto di vista adulto, di conseguenza ormai consapevole dell’esito finale di determinate scelte giovanili, affronta il passaggio dalla pubertà all’adolescenza di Ciccio, ossia va dai 12 ai 16 anni del protagonista. Oltre a lui il lettore impara a conoscere i suoi due asfissianti genitori che lo credono afflitto da una malattia mentale rara, la sindrome di Asperger.
L’adolescenza di Ciccio è caratterizzata da esperienze amorose più o meno felici. Un po’ come accade a tutti. Ma la sua è davvero particolare. Nella sua storia personale ci sono quattro ragazze. L’unico dettaglio rilevante, che le accomuna, è che fin dalle prime pagine il lettore apprende che entro il termine, di questo romanzo breve, saranno tutte morte in circostante non propriamente chiare.
E così che nella vita di Ciccio viene giustificata anche la presenza di poliziotti e carabinieri che gli girano attorno senza che lui riesca a spiegarsene il motivo.
C’è poi anche uno zio erotomane con l’ossessione di entrare nel Guinness Book of Sexual Records. Un individuo che Ciccio, nella sua importante fase di formazione, percepisce come imbarazzante ed eccessiva.
Infine, ma non meno importante, nella sua vita c’è pure una francesina sexy di nome Miou, l’unica che resta una presenza dominante nelle sue esperienze di crescita. Unico elemento inquietante di Miou è che lei è un’amica immaginaria, invisibile agli occhi degli altri, che occupa la testa di Ciccio, senza che ci sia modo di sfrattarla.
Come nella vita di ogni adolescente, in quella di Ciccio Pesce si trova di tutto e il romanzo a lui dedicato è una lettura per adulti interessante, originale e un tantino folle, dove sicuramente non ci si annoia.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
230
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    21 Aprile, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Tre biglietti di sola andata nei grandi classici d

I CLASSICI DEL GIALLO, in particolare nel mondo del poliziesco, ci hanno abituati all’idea che in un viaggio può accadere sempre qualcosa di mystery. I viaggi nei gialli non sono mai noioso e portano inevitabilmente con sé qualcosa di misterioso o pericoloso. Ecco spiegata l’origine del titolo, VIAGGI NELL’INCUBO, che riunisce tre grandi esponenti del genere giallo classico.
Nel volumetto speciale de IL GIALLO MONDADORI, numero 72, i due romanzi e il racconto contenuto in esso, narrano vicende misteriose attinenti con il concetto di viaggio. Nel primo caso, ELLERY QUEEN, in FRONTIERA MALEDETTA, avvia il romanzo partendo dalla misteriosa sparizione di una giovane moglie devota per sviluppare in seguito tutto il viaggio di ricerca per ritrovarla. Nel secondo caso, il romanzo breve di EDGAR WALLACE, LA NAVE DEI MISTERI (1934), Penelope, una giovane fanciulla insieme ai suoi datori di lavoro, intraprende un viaggio che si rivela insidioso di pericoli e che mette a repentaglio la sua stessa vita. Invece, nel racconto a chiusura di questo speciale, L’UOMO DEGLI OROLOGI (1898), ARTHUR CONAN DOYLE risolve uno strano mistero che coinvolge tre passeggeri mancanti, all’arrivo nella stazione di Manchester, e di uno non risultante a bordo del treno e trovato cadavere. Il tutto avviene senza chiedere aiuto al noto investigatore di sua creazione Sherlock Holmes, anche se il celato protagonista, con l’escamotage della lettera, ne utilizza il metodo di indagine.
Indubbiamente un volume da collezionare, impreziosito dall’interessantissima prefazione, presente nell’edizione cartacea.
Tre misteri da risolvere, accompagnati da delitti ed enigmi.
Tre stili narrativi che hanno fatto scuola nella moderna narrativa gialla e thriller e nei metodi scientifici di porsi durante un’indagine.
Tre storie avvincenti, narrate con competenza e sempre attuali per i misteri trattati.
Tre biglietti di sola andata, a bordo di un’auto, di una nave o di un treno, ma sempre all’insegna nell’incubo e del mistero.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
già tanti classici ed giallo ed ama a tal punto il genere da non poterne fare a meno.
Consigliato anche a chi non ne ha ancora mai letto uno: è il momento di lasciarsi coinvolgere da un'indagine ;-)
Trovi utile questa opinione? 
220
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    14 Aprile, 2014
Top 10 opinionisti  -  

La persona giusta al 100%

L’amore è il più bello e, allo stesso tempo, il più complicato dei viaggi che l’essere umano si trova ad affrontare, ma è un immenso peccato non avere la fortuna di incontrarlo, almeno una volta nella vita.
“Amare è ciò che di buono possiamo fare nella vita.”
Ho già apprezzato lo scrittore inglese Alexander McCall Smith, per i suoi gialli ambientati nel Botswana, e in AMORI IN VIAGGIO, abbandonando momentaneamente il genere giallo, percorre un altro filone narrativo raccogliendo, in un breve romanzo, l’essenza e la magia di questo sentimento, purissimo e misterioso, attraverso il racconto di quattro personaggi, Hugh, David, Kay e Andrew, occasionali e casuali, occupanti di uno scompartimento all’interno di un treno, partito da Edimburgo e diretto a Londra.
“Questa è la storia di quattro persone, di quattro sconosciuti che si conobbero su quel treno e di come, in modo assai diverso, l’amore tocco le loro vite. L’amore non è qualcosa di straordinario, anche se pensiamo che lo sia, anche se lo idealizziamo, se lo cantiamo in versi o se lo celebriamo con sentimentalismo a San Valentino.”
Il viaggio è lungo, ma diventa il luogo ideale per ripercorrere emozioni e sentimenti.
Da tempo immemore esiste il luogo comune che vede nel viaggio il topos, la chance, il momento ideale per riflettere e risolvere questioni in sospeso dell’anima.
Per i quattro viaggiatori diventa il punto d’incontro per confrontarsi sul tema dell’amore e sulle rispettive esperienze. Così si crea una vicinanza, un’intimità che scaturisce da un’occasione unica, non destinata a ripetersi.

“L’amore è qualcosa che accade a tutti. È come il morbillo o le malattie infantili. È tanto prevedibile quanto i denti da latte che cadono o la voce di un bambino che si fa profonda. Può farci visita in ogni momento, da giovani o da vecchi, quando pensiamo che non possa più accaderci: be’, può. È stato descritto come un mal di denti, come una follia o un veleno divino, tutte metafore degli effetti scioccanti che ha sulle nostre vite. Può procurarci sorpresa, gioia, disperazione e, di tanto in tanto, può portarci in uno stato di grazia assoluta.
Ma per ogni persona che l’amore rende felice, ce n’è un’altra che getta nello sconforto. Il fatto è che può essere davvero effimero delle volte: per un istante può mozzarci il fiato, ma già l’istante dopo può lasciarci svuotati.”

L’amore resta la miglior cosa che possa accaderci. ;-)

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
280
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    10 Aprile, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Convergere VERSO L'ORA ZERO

Un gruppo raccolto attorno al caminetto è composto da avvocati e uomini di legge.
“Gli esseri umani … Ce ne sono di tutti i generi, di tutte le qualità, di tutte le forme, alcuni hanno cervello, molti ne sono privi …”
Tutti sono attenti a seguire l’evolversi degli eventi che hanno portato ad un delitto le cui dinamiche sono avvolte nel mistero. Peccato solo che manchi Hercule Poirot a indagare!
Resta comunque un romanzo di Agatha Christie e, di conseguenza, è un’interessantissima lettura.

“Mi piacciono le belle storie gialle ma, come sapete, cominciano sempre dal punto sbagliato. Cioè cominciano con il delitto. Ma il delitto è la FINE. La storia inizia molto prima, a volte anni prima, con tutte le cause e gli eventi che portano certa gente in un certo posto a una certa ora di un certo giorno. […] Tutto sembra convergere verso un punto prestabilito. E poi quando arriva il momento ecco … L’ORA ZERO. Sì, tutta questa gente si è trovata a convergere verso l’ora zero …”

Una citazione importante che svela non solo le dinamiche del delitto, ma anche la psicologia che sta dietro un atto delittuoso e Agatha Christie ci insegna quella che è l’ideologia alla basa sia delle vicende umane sia delle sue strategie narrative.
La trama è presto detta: come sempre c’è chi si ingegna per organizzare il delitto perfetto, trovando il modo di rimanere impunito. Infatti, occorre pianificare in anticipo tutte le mosse che porteranno al risultato finale.
Invece, in VERSO L’ORA ZERO, quando avviene l'assassinio di Camilla Tressilian, austera nobildonna uccisa nella sua villa in Cornovaglia, risulta subito chiaro che è stato organizzato nel modo peggiore. Il killer ha lasciato davvero troppi indizi e tutti puntano in un’unica direzione, cioè mirano a incolpare Nevile Strange, il quale, guarda caso, è l'erede universale della vittima.
Non c’è Hercule Poirot, ma il sovrintendente Battle, il quale è però convinto che quell'omicidio non sia che la prima mossa di un piano, più astuto e macchinoso, per sopprimere un’altra vittima …
Scritto scorrevolmente, le indagini vengono approfondite, in maniera costante, da indizi, dettagli e colpi di scena, mentre i tanti personaggi di questo racconto si avvicendano, in primo piano sulla scena, nella villa della Cornovaglia, scelta come meta di vacanza.
Avvincente ed enigmatico, tiene viva l’attenzione del lettore, grazie alla costruzione tipica dei romanzi gialli di Agatha Christie, ossia la frequenza dei dialoghi, nei quali risiedono sia il dubbio, ma anche la soluzione e l’univoca verità che porta al delitto.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
altri classici del giallo
Trovi utile questa opinione? 
190
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    07 Aprile, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Seguendo TRACCE DI MORTE

Tim Weaver è un autore di thriller, ricchi di colpi di scena e suspense, il quale sin dal primo libro, TRACCE DI MORTE, ha provocato in me una sorta di dipendenza. Il merito va attribuito al personaggio, alla trama, all’intreccio, alle componenti del giallo, ecc. Avendolo letto nella traduzione italiana, forse un po’ del merito, per l’alto gradimento riscontrato, va attribuito anche al traduttore, che ha reso questo tsunami di emozioni e azione. È uno di quei romanzi che fra un po’ di anni si ha la voglia di rileggere e che si è fieri di sfoggiare nella propria libreria. È un autore che, per me, si è rivelato un’autentica scoperta. Le sue storie non hanno punti morti. L’indagine non annoia mai, anche quando sembra che non ci sia niente che possa accadere, giunge un elemento destabilizzante e si ricomincia daccapo. Lo stesso protagonista, David Raker, è costantemente in pericolo; è l’ex giornalista d’assalto che ora risolve misteri di scomparse inestricabili; è l’uomo, con un passato doloroso, che ancora incombe, ma è sempre un passo avanti agli altri, con un piede nel precipizio del pericolo e nell’universo della follia.
Di David Raker viene detto: “Ti manca quel meccanismo che avverte le persone quando il troppo è troppo. Non sai quando fermarti. Continui a tappare buchi in giro per il mondo solo perché sai cosa si prova a perdere una persona, e non vuoi che nessun altro debba sopportarlo. Lo stai facendo per LEI. Il caso dell’anno scorso era per LEI. E anche questo. Stai riempiendo il vuoto che si è lasciata dietro accollandoti le sofferenze degli altri. Io non posso competere con questo.”
È questo lato umano del nostro eroe che lo rende più interessante, affascinante ai nostri occhi e nel quale ci si affianca e ci si “immedesima”.
In TRACCE DI MORTE il lettore si ritrova, per la seconda volta, accanto al complesso protagonista di David Raker, convinto di conoscerne ogni aspetto psicologico, ma predisposto a scoprirne qualcosa di nuovo. Il lettore si trova a seguire i suoi passi nella nuova indagine relativa alla misteriosa scomparsa di una studentessa modello. Come ogni sparizione, anche quella di Megan Carver, è avvolta in un alone di mistero, ma nasconde più malvagità e follia di quelle che si riescano ad immaginare e sta al lettore scoprirlo, leggendone ogni pagina, mentre la narrazione lo coinvolge, con il suo ritmo serrato, avvincente, denso di colpi di scena e, allo stesso tempo, profondamente psicologico.
Un romanzo che gli amanti del genere thriller non potranno non apprezzare.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
MORTE SOSPETTA dello stesso autore
Trovi utile questa opinione? 
260
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    30 Marzo, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Sandali di plastica azzurri

“Quasi nulla giunge inaspettato, se uno presta attenzione alle cose. Anche un evento che definiremmo insolito, a ben pensarci, è in verità solo un fatto che era possibile prevedere. Se ti capita un imprevisto significa che non hai valutato a sufficienza tutte le circostanze.”

Dal romanzo di Shin Kyung-Sook emerge il vero senso della famiglia, ma anche tutto l’opposto, poiché tutti siamo portati a sottovalutare ciò che abbiamo o a renderci conto dell’importanza delle persone soltanto quando vengono a mancare.
PRENDITI CURA DI LEI è un dramma familiare che inizia con la scomparsa della madre, la quale non riuscendo a salire sul treno, che l’avrebbe condotta a casa del figlio prediletto, smarrita e in stato confusionale, inizia a vagare per Seul.
“Cosa stavo facendo quando mamma è rimasta sola su quel marciapiede sconosciuto, quando non è riuscita a salire sul treno con papà?”
Di lei iniziamo a conoscere il passato, grazie al racconto dei vari componenti della famiglia che ne ricostruiscono l’identità, grazie a frammenti di episodi della loro quotidianità in comune con la madre. I figli, crescendo, tendono a inquadrare i genitori in un ruolo senza pensare che anche loro, un tempo, sono stati prole. Si cresce con l’impressione che i genitori non abbiano una vita al di là dei figli e della famiglia di cui si prendono cura.
La grande assente di questo romanzo, la donna dalla statura bassa, dai capelli grigi, dagli zigomi sporgenti, è la madre che i figli e il marito cercano disperatamente. Sembra impossibile che lei sia scomparsa, che abbia abbandonato: il suo luogo, la cucina; le sue abitudini, prendersi cura della famiglia; i suoi cari, che adesso anelano, più o meno, speranzosi di ritrovarla.
È un romanzo impegnativo che descrive come la vita adulta e lavorativa abbia, progressivamente, fatto perdere al nucleo familiare la sua stabilità, unità, potenza, il suo “calore”. L’elemento aggregante era proprio lei, la madre.
Ognuno dovrà superare il senso di colpa, il profondo rimorso, per il progressivo abbandono. Dall’iniziale preoccupazione, con il passare del tempo e le varie segnalazioni, emerge l’angoscia per quel che non è stato fatto prima, quando ancora ci si poteva “prendere cura di lei”.
È un libro che apre grandi riflessioni su come ciascuno di noi vive la famiglia e su quale tipo di rapporto si instaura con chi ci ha dato la vita.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
310
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    24 Marzo, 2014
Top 10 opinionisti  -  

... BCE ECB EZB …

“Devi credere in qualcosa. Se non è la religione, credi nell’istinto, nel destino, nella vita, nel karma o in qualsiasi altra cosa.”

Lorenzo Fossati è un personaggio interessante. A bordo della sua MV Agusta F4, accompagnato dal rombo possente del motore, è l’uomo giusto cui ci si rivolge quando c’è qualcosa di grosso da risolvere.
All’inizio è soltanto un caso di omicidio: il Presidente del Consiglio italiano viene ucciso da un cecchino. Seguono altri eventi delittuosi e misteriosi che risultano essere collegati al primo. E poi c’è una donna, bellissima, bionda e pericolosa, con una vita davvero interessante, proprio perché avvolta nel mistero.
Mentre i complotti si susseguono e si intrecciano con un ritmo vorticoso, fra indizi da decifrare, esplosioni e sparatorie, il lettore è pienamente consapevole che i due personaggi più interessanti sono destinati ad incontrarsi per poter venire a capo della matassa che coinvolge questioni economiche di equilibrio internazionale.
È un bel thriller, scritto bene, che non si lascia sfuggire le migliori strategie narratologiche, ideali per avvincere il lettore, interessarlo e intrattenerlo in piacevolissime ore di lettura.
È un romanzo che ha radici in temi di interesse pubblico, come il signoraggio, il sistema di creazione della moneta, la soluzione alla crisi del debito e altri argomenti connessi. Nonostante gli argomenti, prettamente economici, è un romanzo che si legge piacevolmente e che porta a riflessioni di carattere generale. Le teorie, alla base della cospirazione, sono interessanti e finalizzate a costruire l’intrigo e la situazione di pericolo. La trama è complessa, ma ben motivata e strutturata, risultando verosimile ed avvincente.
È costituito da capitoli brevi e con chiusure ad effetto che intrappolano l’interesse del lettore. Si legge, quindi, con un ritmo serrato, dinamico, che non tralascia colpi di scena. Il lettore ha quasi l’impressione di guardare un film, grazie a descrizioni precise e dettagliate e ad una scelta lessicale appropriata.
È un romanzo che consiglio agli amanti del genere, ma anche a tutti coloro che sono alla ricerca di un romanzo interessante che non li faccia annoiare.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
... Dan Brown e ne è rimasto deluso
Trovi utile questa opinione? 
200
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    23 Marzo, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Criminali si nasce o si diventa?

MENTE CRIMINALE, oltre 500 pagine che si leggono ininterrottamente, come tutti i romanzi di KARIN SLAUGHTER, scrittrice che adoro.
Nuova indagine portata a termine insieme a Will Trent, Faith Mitchell e Sara Linton.
Da quando le due squadre investigative, quella della serie di romanzi con l’agente speciale del Georgia Bureau of Investigation, Will Trent, e quella del Grant County con il medico legale, Sara Linton, si sono unite le indagini sono diventate sempre più complesse.
Mentre in ABISSO SENZA FINE, abbiamo seguito un caso che coinvolgeva da vicino Faith Mitchell, partner professionale di Will Trent, insieme a sua madre Evelyn Mitchell, la quale facendo carriera, sempre nello stesso ambito della figlia, prima di pensionarsi, era diventata capitano di polizia, in questa particolare indagine, di MENTE CRIMINALE, abbiamo Will Trent e il suo passato e non solo, poiché a orientare la sua vita è stata Amanda Wagner, suo supervisore.
Quando per le donne era difficile integrarsi in un ambiente maschilista, come quello della polizia di Stato, Amanda faceva squadra con Evelyn e, parte del loro passato e di una loro indagine, molto coinvolgente, affiora in alcuni dei capitoli di MENTE CRIMINALE, precisamente quelli datati 1975, anno di nascita di Will Trent.
Già questi presupposti, ossia il coinvolgimento diretto e inconsapevole di Will Trent e la narrazione del caso del 1975, hanno reso interessante l’indagine attuale che ha ancora qualcosa da risolvere e, come in tutti i romanzi di KARIN SLAUGHTER, non è mai semplice da decifrare. Le indagini si svolgono nell’arco di quarant’anni, poiché a volte risolvere un caso richiede davvero tantissimo tempo, nell’attesa che il colpevole compia un passo falso.
Introspettivo quanto il romanzo precedente, ha l’elemento aggiunto di decifrare parte del mistero che aleggia dietro Will Trent e il suo carattere complesso, con quel qualcosa di irrisolto e, forse, di irrisolvibile.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
i romanzi della serie
ABISSO SENZA FINE
GENESI
TRE GIORNI PER MORIRE
TRA DUE FUOCHI
Trovi utile questa opinione? 
210
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    16 Marzo, 2014
Top 10 opinionisti  -  

L'amore, per l'odio e la vendetta, è immortale?

“Siamo tutti costretti ad affrontare la nostra natura. E se tu non riesci a superare la tua, vuol dire che sei un debole.”
A distanza di due anni, i personaggi di IMMORTAL sono tornati a tormentare la mia anima con le loro passioni, a confondere la mia mente con gli innumerevoli perché dell’esistenza, ma anche ad affascinarmi con l’intramontabile mito della vita eterna. Chi non vorrebbe vivere per sempre?
Ce lo chiediamo sapendo già che alcuni dei personaggi ne farebbero volentieri a meno. Infatti, la bellissima Lanny, dopo aver ucciso il suo amato Jonathan nel primo romanzo, ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle e di intraprendere una nuova vita con un uomo comune, un mortale, Luke, quando avverte una vibrazione che le trasmette un senso di pericolo. L’uomo che la odia di più al mondo, colui che le ha donato l’immortalità, il potente e spietato Adair, è riuscito a liberarsi ed ha sete di vendetta. Vuole proprio lei: Lanny.
Raccontato così, può sembrare il solito fantasy sugli immortali, ma ha molto di più da trasmettere. Erotismo di qualità e suspense da thriller sono alcuni degli ingredienti di questo romanzo dai toni raffinatamente avvincenti. Le biografie degli immortali si alternano, mentre le loro vite proseguono nel presente narrativo e il lettore sa che sono destinate ad incrociarsi.
Il romanzo IL DOMINATORE di Alma Katsu non è incentrato solo sul co-protagonista di Lanny, il complesso e misterioso Adair (“Il suo amore per lei era sublime, ma anche una straziante maledizione che gli infettava le vene.[.] La sua natura era fatta di violenza e rabbia e si chiese se potesse davvero cambiarla. Doveva imporsi una disciplina, poiché sapeva che non avrebbe sopportato di ucciderla.”), ma riprende e approfondisce le esistenze degli altri personaggi del primo libro della serie. Infatti, ritroviamo Tilde, Alejandro, Donatello e Uzra. E anche qualcun altro torna a calcare la scena e a calamitare su di sé l’attenzione, forse anche perché alle sue spalle c’è l’ancor più misteriosa e potente presenza della “regina degli inferi”.
Mentre la situazione si fa sempre più inquietante, il lettore segue le vicende esistenziali sia di Adair sia di Lanny che percepisce il pericolo che si avvicina, ma non è pienamente consapevole di quanto potrebbe realmente accaderle. Il romanzo è un crescendo di suspense e di colpi di scena che ne rendono avvincente la trama, grazie ad un magistrale intreccio che, come in tutti i romanzi in serie, lascia sempre un qualcosa di inesplorato e da approfondire.
Quello che Alma Katsu ulteriormente ribadisce in questo secondo romanzo è che “Siamo condannati all'infelicità. Desideriamo la compagnia di qualcuno per scacciare la solitudine. Siamo imprigionati dentro questi contenitori eterni con i ricordi delle cose orribili che abbiamo fatto, gli inganni e i rimpianti...”
Questo il senso di filosofica malinconia in cui anche questo secondo romanzo ci immerge. Ci auguriamo solo che per il prossimo l’attesa sia meno lunga.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Immortal di Alma Katsu
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore
Fantasy
 
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    16 Marzo, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Immortal, il primo romanzo della serie

Perché ho letto Immortal di Alma Katsu?
Il primo motivo di attrazione verso questo libro è stata sicuramente la copertina con questo volto che ti guarda, così bello da sembrare inumano. Secondo motivo, il titolo, che anticipa di cosa parlerà il libro e conferma l’idea della copertina. Terzo motivo è l’inizio della storia. In un piccolo ospedale del paesino di St Andrew, nel Maine, Luke, un giovane medico, si trova a soccorrere una ragazza atterrita e minuta, dalla bellezza eterea, che è accusata di aver ucciso un uomo. Lei si chiama Lanny ed ha una richiesta da fare al dottore: aiutarla a scappare. Luke si rifiuta, ma Lanny prende un bisturi e si squarcia il petto nudo, che si rimargina sotto lo sguardo sconvolto di lui. Lanny gli confessa di essere un essere immortale di più di duecento anni ed ha una storia incredibile da raccontare, quella dell’amore che ha rincorso anche nell’eternità, nel disperato tentativo di essere ricambiata, e quella dell’uomo, ossessionato dalla bellezza e dal bisogno di possederla.
Motivo fondamentale alla scelta di questo libro è la scrittrice, Alma Katsu, al suo esordio con questo thriller storico. Lei è una figura molto interessante soprattutto perché il suo vero lavoro non è fare la scrittrice, ma la profiler della CIA, quindi una formazione molto diversa da quella che si richiede ad una normale scrittrice. Per lavoro, Alma Katsu è abituata, per deformazione professionale, a indagare nei meandri della mente umana, a volte anche nei lati oscuri dell’animo umano, quelli di cui forse non vorremmo saper nulla, ma che invece ci portano a voler leggere questo romanzo.
Questo romanzo non si può che adorare e leggere con travolgente interesse.
È una lettura per adulti.
VOTO 9,5

Chi non ha letto questo libro ed ha intenzione di farlo, non continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti, unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.

Questo romanzo è sviluppato su due tempi: l’oggi della narrazione, quando Luke incontra Lanny, e il tempo del ricordo, quello del racconto che Lanny fa a Luke. All’interno del primo si approfondisce il carattere di Lanny e si scopre che anche Luke ha una vita da cui vorrebbe fuggire. All’interno del secondo, invece, ci sono altri personaggi e spesso il racconto include anche le vite precedenti degli altri. Tutto, comunque, è ben organizzato e scandito da capitoli che indicano sempre all’inizio il dato temporale e il luogo in cui si svolgono le vicende contenute.
Il racconto o i racconti si integrano in una narrazione in cui la suspense e l’intrigo non mancano, insieme al sottile brivido della paura e all’interesse per le vicende storiche narrate. In una nota iniziale prima del romanzo, la scrittrice puntualizza che i luoghi scelti hanno nomi di fantasia, ma sono ispirati a documenti storici reali di cui lei poi annota alla fine tutte le fonti bibliografiche.
L’atmosfera di questo romanzo intenso, oscuro, seducente e dall’ambientazione gotica, mi ha riportata ad un altro che ho letto molti anni fa e che anche mi piacque molto, Intervista col vampiro di Anne Rice e chissà che presto non lo rilegga proprio per confermare questa sensazione.
La scrittrice Alma Katsu è molto influenzata dai romanzi di Nathaniel Hawthorne ed in particolare da La lettera scarlatta. Molte sono le figure femminili dentro il romanzo che dovrebbero averne una, proprio perché l’adulterio sembra davvero essere inevitabile con creature di siffatte fattezze umane.
Molto vorrei dirvi, ma ho paura di togliere il bello della lettura a chi ancora non lo ha letto. È un libro che si ha il piacere di gustare, leggendolo, poiché le vicende non sono banali e i protagonisti le vivono, venendo perfettamente delineati dal punto di vista psicologico e caratteriale.
Lanny, prima di essere trasformata in una immortale, era una ragazza povera ed innamorata fin dall’infanzia del suo migliore amico. Il suo amore era impossibile, poiché lui era figlio dell’uomo più ricco del paese e le loro strade non si sarebbero mai potute unire. Inoltre, lui non ha mai detto di amarla e, essendo un bel ragazzo e per di più il più ricco, le donne, le avventure e le proposte indecenti non gli mancavano e lui, da uomo, sapeva non farsene scappare una. Tutti lo sapevano, Lanny compresa, che vedeva i suoi sogni d’amore sfumare una relazione dopo l’altra. Jonathan non sarebbe mai potuto essere suo, ma lei continuava a confrontarsi con le sue amanti di turno, ad analizzarne i difetti, a chiedersi cosa non andasse in lei e perché non fosse alla sua altezza, visto che lui si accompagnava anche con donne povere. Nel piccolo paese sembrava che tutte, tranne lei, fossero state sue. Lanny era ossessionata dal pensiero di Jonathan, lo avrebbe voluto a tutti i costi, avrebbe fatto qualsiasi cosa: anche ricorrendo ad un filtro d’amore; anche vendendo l'anima al Diavolo; anche ricorrendo ai segreti dell'alchimia.
Verso di lei si ha sempre una doppia sensazione: a volte sembra buona e sfortunata in amore, in altre sembra avere un lato oscuro molto spiccato. Ma come per ogni donna innamorata e non ricambiata si tende a provare per lei molta pietà ed anche una, quasi tangibile, solidarietà.
Nella storia non sono solo lei e il suo Jonathan ad agire, ma ci sono molti altri personaggi ad interagire con loro, uomini e donne, ed altri sono anche molto più crudeli di lei e di Jonathan. Sì, perché anche il suo Jonathan, in fondo, è crudele, poiché da sempre sa che lei lo ama e gioca un po’ ad illuderla ed un po’ ad allontanarla.
Gli altri personaggi più approfonditi sono il vecchio medico, Adair, Tilde, Alejandro, Donatello e Uzra. Ognuno ha aspetti negativi molto marcati, ma anche reali interessi per Lanny. Molti sono intenzionati ad aiutarla, altri ad ostacolarla, a ingannarla, facendo il doppio gioco a favore di altri. Di loro vengono narrate le storie, ma alcune sono reali solo in parte e servono a stabilire legami gerarchici di possesso e sottomissione. Alcuni punti in sospeso rimangono su alcune vicende e giunta alla fine del libro non ero davvero certa che potesse esserci un seguito, poiché molte vicende e situazioni potevano anche rimanere sospese e indeterminate. L’elemento principale sembra concludersi. Non saprei immaginare un seguito, ma ci sarà. L’amore non ha, in fondo, mai fine. Sembra un sentimento destinato a durare nell’eternità, anche al di là dei protagonisti immortali, poiché anche a loro sfugge nella loro perenne ricerca della felicità o di qualcosa di simile. L’eternità sembra portare più sofferenza e noia di quanto si possa immaginare, ma la passione e l’entusiasmo, che si provano nel leggere questo libro, restano reali.
Lanny avrà un’esistenza secolare davvero intensa, movimentata e soprattutto sempre alla ricerca del vero amore che lei, però, è convinta di aver già incontrato.

Recensione scritta il 26 febbraio 2012. Sicuramente, se non l'avevo inserita, non avevo ancora scoperto la community di Qlibri ;-)

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    10 Marzo, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Donne e legal thriller

Allison Leotta è già stata definita una “John Grisham” al femminile ed è proprio vero.
Il suo romanzo d’esordio, LA REGOLA DEL GIOCO, è un legal thriller che si sviluppa in crescendo, man mano che le carte del processo vengono disposte in tavola. La protagonista, del primo romanzo già diventato una serie, è Anna Curtis, un sostituto procuratore alle prime armi, ma ha già dimestichezza con i casi di cui si occupa. L’ambientazione è Washington DC, dalle aule del tribunale agli interni delle abitazioni, dove brutali azioni criminali vengono perpetrate.
Anche il caso di cui si dovrà occupare Anna ha a che fare con l’universo femminile, quello molto attuale degli abusi domestici. La vittima è Laprea, selvaggiamente picchiata dal fidanzato, D’Marco Davis, padre dei suoi due figli. Oltre alla molto attuale tematica di base, la violenza all’interno della famiglia, espletata anche a livello psicologico, non soltanto legale, il romanzo sviluppa anche la vita privata della protagonista, il cui universo affettivo si intreccia con la vita professionale, dove orbitano la maggior parte dei suoi interessi.
Anna Curtis è una donna che lotta coraggiosamente per migliorare la condizione delle donne. È un’eroina che mescola tenacia e professionalità con vulnerabilità e sentimenti. La vicenda narrata in questo thriller giudiziario risulta completa e ricca di colpi di scena strategici, che la rendono avvincente e interessante da leggere.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
John Grisham
Trovi utile questa opinione? 
330
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    06 Marzo, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Ego te absolvo

“Il sangue non muore mai …” e non smette mai di scorrere anche e soprattutto quando si parla di religione ed, in particolare, di quella della millenaria comunità cristiana. L’avventura, che scorre a ritmo serrato, ha come protagonista Gabriel Allon, il personaggio nato dalla penna di Daniel Silva. L’ANGELO CADUTO porta Gabriel Allon, restauratore e spia del nucleo più segreto dei servizi israeliani, direttamente in Vaticano, dove è avvenuto un suicidio poco chiaro. Una mattina, nella Basilica di San Pietro, il sacerdote Niccolò Moretti trova il cadavere di una donna, non una qualunque, ma una studiosa che lavorava proprio nei Musei Vaticani. Il caso, un apparente suicidio, risulta immotivato e misterioso. Il Vaticano contatta l’unica persona fidata, capace di sbrogliare e risolvere il giallo rapidamente e senza destare troppo scalpore.
Gabriel Allon è un personaggio complesso, intrigante, competente, paragonabile soltanto ai grandi del mondo letterario del thriller, come James Bond o Jason Bourne. È un protagonista, moderno e attuale, che si ritrova a indagare su questioni di spionaggio, di arte, di religione. Oltre ad essere un brillante investigatore privato, una spia segretissima, è anche un restauratore di opere d’arte e, questa volta, avrà il compito di riportare all’antica bellezza la Deposizione di Cristo del Caravaggio.
In questo ultimo thriller, arrivato in Italia, Daniel Silva non smentisce la sua bravura e conduce il lettore tra le pagine che raccontano un’altra intricata avventura della serie che si concentra sull’intelligence israeliana. L’angelo caduto è un romanzo mozzafiato, straripante di colpi di scena, che non delude anche i lettori più esigenti.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
280
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    02 Marzo, 2014
Top 10 opinionisti  -  

L'amore e la vita sconvolti da un uragano

“Come un uragano, la verità può spezzare un’amicizia in un istante …”

SCRITTO NEL VENTO di Beatriz Williams è un romanzo struggente, capace di sfiorare l’animo umano con delicatezza e sensibilità. Man mano che la storia si delinea, viene ricostruita parallelamente su due piani temporali, emergono frammenti di esistenze in un periodo storico particolare: quello nel quale essere ebreo era sinonimo di probabili guai e infelicità.
Nel 1931, due amiche, molto diverse fra loro, Lily e Budgie, scoprono l’amore, in una splendida località di villeggiatura, durante un’assolata estate destinata a sconvolgere le loro esistenze.
A distanza di anni, nel 1938, la spudorata Budgie ha sposato il grande amore di Lily e le due si incontrano fingendo, per educazione, che tra loro non ci siano dissapori per non alimentare i pettegolezzi delle malelingue. Troppi baci, bugie e segreti hanno sconvolto le loro vite, ma sta per giungere un violento uragano che può rimettere ogni cosa al suo posto.
Lily, dolce, pura, devota, è una figura femminile che conquista e nelle cui sofferenze e riflessioni ci si ritrova. Il suo tormento amoroso, il suo arrovellarsi e interrogarsi sulle questioni del passato fanno di lei una protagonista complessa e ideologicamente moderna.
Il suo grande amore “impossibile”, Nick, è il rampollo di una famiglia di origini ebraiche e sembra ricambiare totalmente il sentimento di lei, finché non lo si ritrova, anni dopo, sposato con l’amica.
Ricostruire il mistero che li ha separati è il bello di questo romanzo, fatto dei frammenti che sono all’origine dell’amore e delle menzogne più bieche, che contraddistinguono il genere umano. È un romanzo toccante e avvincente che spiega come basti poco a stravolgere la vita e nello stesso tempo a ricomporla.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
290
Segnala questa recensione ad un moderatore
Letteratura rosa
 
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    27 Febbraio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Political romance

Dalla politica ai piaceri del sesso, dalle situazioni ad alta tensione all’amore, passando per i complotti, gli agguati e le inchieste di taglio giornalistico. Ecco cosa aspettarsi da RISCHIO LETALE, romanzo di PAMELA CLARE, finalista al premio Daphne Du Maurier.
È un romanzo coinvolgente, moderno, avvincente e verosimilmente romance.
La storia ha tutti gli ingredienti per catturare l’attenzione di un pubblico rigorosamente femminile, partendo proprio dal protagonista maschile, l’affascinante senatore, Reece Sheridan, un uomo politico integerrimo, ma anche con una prorompente componente erotica. Non si può non fantasticare, quando si leggono le descrizioni che delineano il suo personaggio: perfetto fisicamente, dolce e premuroso nel carattere, professionale e competente nel suo lavoro importante e pieno di responsabilità.
La lei, che ha la fortuna di vivere una storia appassionata ed eccitante con lui, è Kara McMillan, una giornalista d’assalto, una reporter famosa per le sue inchieste che sono in grado di svelare il marcio e denunciare le irregolarità. Kara, però, è molto di più. È anche una mamma single. Anche lei ha grandi responsabilità.
Quando Kara incontra Reece, le sorprese stanno per iniziare nella vita di entrambi e non sarà soltanto passione all’ennesima potenza, ma ci sarà molto di più.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    27 Febbraio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Il Vampiro per eccellenza

Bram Stoker è il precursore e il maestro di un fortunato genere letterario, la cui moda si è costantemente rinnovata fino a giungere a noi. Il fascino del Conte Dracula era già leggendario, prima di essere consacrato nel romanzo di Stoker, il quale l’ha descritto indirettamente, grazie ai diari e alle lettere di altri personaggi, ma anche attraverso gli articoli di giornale che attestano le tragedie a lui collegate. L’originalità del romanzo sta anche nella tecnica narrativa scelta da Bram Stoker.
Il mistero è crescente.
Il terrore, che affianca la figura del Conte, è un climax ascendente, man mano che la sua figura viene delineata nei vari diari.
Jonathan Archer è colui che per primo lo incontra nel suo castello, luogo terribile, dove il pericolo si nasconde nella stanza accanto ma è sempre pronto ad aggredirlo, poiché lui soprattutto all’inizio è un giovane semplice, ingenuo, nonostante sia pieno di speranze e di sogni per il futuro.
Gli obiettivi che il Conte Dracula vuole raggiungere, invece, sono quelli di un dominatore, pronto a conquistare il suo futuro, rinnovando la potenza del suo passato. Ma è anche e soprattutto un mostro e la sua grandezza, il suo fascino, il suo mistero e i suoi malefici non vanno dimenticati. La caccia al mostro diventa necessaria per Van Helsing, l’unico che comprenda la portata del pericolo che incombe su Lucy, su Mina e su molti altri, su tutti coloro che entrano in contatto con Dracula. Il male e il bene si scontrano in quella che è la lotta più celebrata. È uno dei primi romanzi che ha celebrato i vampiri ed ha saputo rendere interessante la loro specie di sanguinari carnefici ed esseri affascinanti, misteriosi e immortali anche nell’immaginario collettivo.
È un capolavoro senza tempo che ha celebrato uno degli incubi più terribili cui ha donato le fattezze di un misterioso e leggendario Conte.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
250
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    23 Febbraio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Non fidarti di chi ti è vicino

Conosciamo veramente chi ci sta intorno? Le persone, che frequentiamo ogni giorno e quelle che amiamo, ci dicono la verità? Di chi possiamo fidarci?
Sono questi i quesiti spinosi, affrontati nell’ultimo romanzo di Clara Sánchez.
LE COSE CHE SAI DI ME ci spinge a guardare profondamente in noi stessi e ad indagare su chi ci sta intorno, ma soprattutto ci porta a dare uno sguardo nella superstizione. Tutti siamo ostinati nel sostenere di non crederci, ma poi il dubbio ci assilla nel momento in cui strane coincidenze possono portarci a non esserne più tanto convinti.
Capita una situazione analoga alla protagonista del romanzo, Patricia, una giovane modella di successo, quando incontra, per caso, una medium, Viviana, sul volo aereo da Nuova Delhi a Madrid. L’eccentrica figura femminile le confida che intorno a lei c’è un’ombra scura, simbolo di qualcuno che vuole la sua morte. Patricia prova a scrollarsi di dosso quelle terribili parole ma, dopo che nelle settimane successive si ritrova in incresciose e pericolose situazioni, comincia a rivalutare la questione e a guardarsi attentamente intorno, dove sembra proprio che il mondo intorno a lei stia iniziando a cambiare.
Verità nascoste e un continuo alone di mistero si susseguono in questo avvincente romanzo che è l’ennesimo capolavoro della Sánchez.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
gli altri romanzi della Sánchez
Trovi utile questa opinione? 
220
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    18 Febbraio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Come Lisbeth Salander

La storia professionale della scrittrice Carina Bergfeldt l’ha subito resa interessante ai miei occhi. La Bergfeldt ha vinto il prestigioso Gran Premio del giornalismo per aver documentato, da vicino, le ore terribili della strage di Utøya. Credevo di trovare tracce di quest’esperienza, fra le pagine di questo romanzo, e invece ho incontrato altre tematiche scottanti e attualissime: prima fra tutte la violenza sulle donne.
Una donna scompare e per mesi il marito è assediato dai media, finché il corpo della moglie viene ripescato dalle acque di un lago. Quello che appare un caso di suicidio, destinato ad essere prontamente archiviato, ha dei retroscena interessanti, ma non rappresenta comunque il “cuore” di questo giallo investigativo.
A compiere le indagini, oltre agli ufficiali di polizia, sono i giornalisti di cronaca nera, sempre a caccia di scoop e pronti a dare suggerimenti e piste utili da seguire. A cercare la verità intorno alla donna scomparsa ci sono altre donne: Ing-Marie, Julia e Anna. Ma una di loro ha un obiettivo prioritario da portare a termine, ossia uccidere il proprio padre.
C’è una ventata di novità nella trama avvincente di questo giallo ed è proprio la protagonista a conquistarmi, una creatura perfettamente integrata nella cultura del periodo che viviamo, fatta di crime e real crime, una donna a caccia di verità e giustizia.
C’è molta attualità in questo romanzo. Ci sono riferimenti a romanzi divenuti casi editoriali e serie tv crime ai vertici dell’audience. Ci sono spunti di riflessione sulla quotidianità e sui segreti di famiglie, all’apparenza perfette. E ci sono tutte le strategie narrative per rendere questo romanzo una piacevolissima lettura.
E c’è anche Lisbeth Salander, che in comune con la protagonista ha alle spalle anni di pianificazione per uccidere il proprio padre. Il titolo originale, infatti, è proprio “Uccidere mio padre”, ma anche “UN CUORE IN AGGUATO” rende l’idea, fa passare il messaggio che deve giungere alle donne vittime di abusi.
E c’è anche Dexter Morgan con tutti i suoi consigli e i suoi promemoria su come compiere un delitto e farla franca, non perché si è creature mostruose, ma perché si vuole rendere il mondo un posto migliore.
C’è anche molto altro in questo giallo, dal ritmo sempre più incalzante, dove il lettore ha l’impressione di collaborare alle indagini, percependo indizi nascosti nella normalità e giungendo alla soluzione insieme alla protagonista, costantemente tormentata dal suo passato e dai suoi assillanti propositi delittuosi per il futuro. Il lettore non può non rimanere coinvolto dalle vicende e chiedersi cosa accadrà fino alla fine, mentre il caso presente si intreccia con la memoria del passato in una trama tanto mystery quanto psicologica.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
260
Segnala questa recensione ad un moderatore
Letteratura rosa
 
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    18 Febbraio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Miss Trappola e le regole dell’amore

“Tu sei la sola e unica per me, per tutta l’eternità.”

L’amore è fatto indubbiamente di parole e di tecniche e strategie di corteggiamento. Anche nella Londra del 1800 le dinamiche amorose iniziavano da uno sguardo. Successivamente, erano le parole a fare il resto. Esattamente come oggi, l’amore può essere la magia più grande che capiti ad una donna. “Le cose accadono per una ragione.”
Miss Tessa Mansfield è un’ereditiera bella, giovane ed è maestra in un’arte per la quale le è stato affibbiato un nomignolo, piuttosto simpatico. È stata soprannominata Miss Trappola perché ha un talento nel combinare i matrimoni, ma mai avrebbe immaginato di vedersi coinvolta nelle dinamiche amorose, grazie ai suoi stessi tranelli di corteggiamento.
Tessa è cresciuta con appiccicate addosso le parole che suo zio spesse volte le ripeteva: “Non ti permetterò mai di passare una vita infelice con un uomo che non ti ama.” Per lei, quelle parole sono diventate il promemoria più importante, poiché lei in un uomo cercava, sì, l’amore, ma anche la felicità.
E quando incontra il Duca di Shelbourne, Tristan Gatewick, sente che questa volta la trappola amorosa la coinvolge intimamente.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
180
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    10 Febbraio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

La ricchezza è questa

LA RICCHEZZA è un romanzo con un titolo semplice, generico, ma che riesce a racchiudere l’essenza dell’individuo, costituita soprattutto dai ricordi fondamentali di tutta una vita.
Marco Montemarano, vincitore del premio nazionale di letteratura Neri Pozza nel 2013 con LA RICCHEZZA e del concorso IoScrittore nel 2012 con “Acqua passata”, è una voce interessante del panorama letterario italiano ed è anche un artista musicale, con all’attivo due album di composizioni per chitarra.
Il suo romanzo LA RICCHEZZA è un libro che racconta la società, il mondo dei giovani e la loro crescita. Affonda le radici nella psicologia dell’individuo e nella sua evoluzione, partendo dalla complessità dei ricordi che ognuno ha di sé e della propria esistenza, fatta di piccoli tasselli che non sempre vanno facilmente al loro posto.
Il protagonista Giovanni, soprannominato “Hitchcock” dagli amici, racconta la sua vita: cos’è diventato nel presente, ossia un uomo d’affari in giro per il mondo, e cos’era nel passato, nella Roma degli anni settanta, cioè un adolescente irrequieto, orfano di madre e con un pessimo rapporto paterno, che frequentava ragazzi ricchi e viziati e viveva le loro abitudini quotidiane, approfittando della loro “ricchezza”.
Da questo punto di partenza, vengono narrati anni di esperienze, a volte spensierate e in altre tragiche, che si intrecciano e si rimescolano, portando alle consapevolezze che si acquisiscono diventando adulti.
È un romanzo di formazione, dal fascino decadente, che ci fa riflettere sulle grandi speranze e le fragili certezze della gioventù. È impossibile accedere veramente alle vite degli altri e, a volte, siamo noi stessi a non riuscire a ricordare, con esattezza, nemmeno le nostre esperienze, deformate da ricordi fugaci, imprecisi o ingannevoli.
È un romanzo in piena regola: originale, interessante, avvincente, malinconico, come sanno essere soltanto i ricordi della giovinezza, che non torneranno più, se non nella memoria …

“Nati vivi, volevamo vivere.”

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
260
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    04 Febbraio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Amore nato da delusione e inganno

L’investigatore dell’agenzia Harrison, Gryce, e il suo collega, Smart, sono alle prese con UNA STRANA SCOMPARSA, nel romanzo giallo di Anna K. Green, dal titolo omonimo.
I loro nomi sono facili da ricordare. Ad agire e raccontare il caso, è Smart, giovane e intraprendente.
Una giovane guardarobiera scompare dalla residenza del milionario Robert Blake, il quale ha a mala pena notato la sua presenza. Anche la dinamica della scomparsa è alquanto singolare, come tutta la prima parte del romanzo, dove più che indizi abbiamo misteri che si sommano ad altre situazioni impenetrabili.
Il caso d’indagine, in principio, sembra quasi non sussistere: è quello che attualmente siamo soliti definire un “allontanamento volontario”. Ma Smart vuole vederci chiaro, poiché l’unica testimone del “rapimento” dice e non dice, racconta, però si trattiene dal rivelare troppo, e sembra costantemente nascondere una verità inconfessabile. L’attenzione del lettore si acuisce insieme alle astuzie adottate dagli investigatori per scoprire cosa si cela dietro la sempre più immotivata scomparsa. Oltre al metodo intuitivo e, all’occorrenza, ai travestimenti, anche l’osservazione e l’analisi delle componenti psicologiche è interessante e utile ai fini della risoluzione del caso.
Lo stesso miliardario ha più di un segreto e più di una passione, ma anche forti interessi in gioco.
Non è il più bello di Anna K. Green, ma non manca di allietare il lettore che si lascia coinvolgere e appassionare dall’indagine.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
come me, tanti gialli classici e non se ne stanca mai
Trovi utile questa opinione? 
230
Segnala questa recensione ad un moderatore
Letteratura rosa
 
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    28 Gennaio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Un Natale per ricominciare

A volte le scintille d’amore non si affievoliscono mai e possono tornare a riaccendersi. A noi donne piace sognare che l’amore possa darci una seconda possibilità con chi abbiamo tanto amato e perduto. A volte si torna indietro in amore e Maggie Cox ha raccontato alla perfezione questo ritorno di fiamma nella coppia costituita da Alisa e Jake, divorziati da tempo, ma ancora uniti da una figlia e da quel dolore che li ha allontanati.
Un po’ grazie alla magia del Natale e del freddo che li ha isolati dal resto del mondo.
Però, dopo aver affrontato litigi e gelosie, ed aver chiarito questioni rimaste in sospeso, è nuovamente la volta dell’amore.
Leggere Un Natale per ricominciare è stata un’esperienza rilassante, ma anche psicologica per l’analisi delle dinamiche di coppia, raccontate con semplicità, attraverso dialoghi e gesti.
Maggie Cox non mi ha delusa. Emozionante, romantica e con un pizzico di magia natalizia.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore
Letteratura rosa
 
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    28 Gennaio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Un incantevole inganno

C’è sempre qualcosa di già scritto nel destino di una storia d’amore, anche di quelle che iniziano in un modo un po’ strano. La verità che si cela dietro le azioni, tra le cose non dette, non svelate, non raccontate, può diventare dolce e tenera, come la scoperta dell’amore.
Se è vero che i soldi non possono comprare tutto, nell’anima delle persone, può far breccia soltanto l’amore, il grande amore, ricco di promesse e abbracci, in grado di intenerire anche i cuori di chi è un duro, come Ciro D’Angelo. Per conquistare il suo cuore, soltanto la dolce e sfuggente Lily Scott sa come fare. Soltanto il suo modo di essere può cambiare l’indole aggressiva di lui.
È attuale e romantica, come sempre, la storia d’amore di Sharon Kendrick raccontata in UN INCANTEVOLE INGANNO.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
altri romanzi di Sharon Kendrick
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore
Romanzi
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    27 Gennaio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Le cose cambiano e anche le persone

“Più grande è la bugia, più persone ci cascano.”
Dalla folle idea di Adolf Hitler alle tristi pagine di storia che tutti conosciamo e che ancora offrono spunti interessanti per la narrativa contemporanea in grado di tenere vivo il ricordo di quel periodo, mediante romanzi che ci permettono di giungere ad una riflessione matura e profonda sul rispetto verso gli esseri umani.
VOLEVO SOLO AVERTI ACCANTO è un titolo, già di per sé, denso di significati impliciti. È il titolo dell’esordio narrativo di Ronald H. Balson, di professione avvocato, ma con la passione per la scrittura e con la tenacia di portare a termine il suo progetto editoriale, un romanzo che si è rivelato, fin da subito, un successo del passaparola per poi diventare un bestseller.
L’inizio racconta un evento particolare: un uomo anziano, con uno smoking fuori moda, di nome Ben Solomon, scampato ai campi di concentramento, si presenta in un teatro, durante una serata mondana, e punta una pistola scarica verso il più ricco e importante mecenate della città di Chicago, Elliot Rosenzweig, accusandolo di non essere chi dice e celando la sua vera identità. Secondo Ben, Elliot è il Macellaio di Zamo??, Otto Piatek, un feroce criminale nazista.
Partendo da questo evento singolare, si dipana una storia che alterna il presente e il passato per permettere a Ben di raccontare la sua storia all’avvocatessa che ha scelto per farsi difendere, Catherine Lockhart, e all’investigatore privato che la affianca, Liam Taggart.
Il lettore è portato a chiedersi chi è che dice la verità: Ben ha davvero riconosciuto in Elliot il nazista Otto Piatek dopo così tanti anni o lo ha scambiato per un altro uomo soltanto perché è confuso, addolorato e devastato dalla terribile esperienza che ha vissuto?
Si insinua, dunque, un dubbio anche nella mente del lettore: Elliot Rosenzweig è realmente chi dice di essere? Se è così, perché le date che compongono la sua storia personale non sono compatibili e riscontrabili?
Il corso degli eventi storici si mescola alle vicende narrative e, progressivamente, trasforma il thriller in un legal thriller.
Nonostante i personaggi siano di fantasia, lo scrittore si è documentato approfonditamente sulle atrocità dell’Olocausto al fine di narrare una storia verosimile e ben costruita, ricca di sentimenti e di emozioni, tanto intense, da commuovere e risvegliare le coscienze.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
"Finché le stelle saranno in cielo" di Kristin Harmel
Trovi utile questa opinione? 
260
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    23 Gennaio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

Il "cold case" di una Principessa

Ci sono scrittori che non sbagliano un colpo e che riescono sempre a proporre romanzi destinati a diventare degli autentici successi. È un orgoglio nazionale quando questi capolavori della narrativa contemporanea sono frutto di autori italiani. È il caso di Alessia Gazzola, la cui protagonista femminile, la specializzanda in medicina legale, Alice Allevi, sta conquistando il mondo letterario internazionale, un romanzo dopo l’altro, e si prepara a diventare anche una miniserie televisiva.
In LE OSSA DELLA PRINCIPESSA, Alice è alle prese con un nuovo caso legato ad una misteriosa scomparsa, quella dell’Ape Regina dell’istituto di medicina legale, Ambra Negri Della Valle, tanto detestata quanto invidiata. Ma Ambra non è la sola. La sua sparizione incomprensibile, avvolta nei ricordi del suo passato e confusa da non denunciati episodi di violenza, è collegata a quella di un’altra promettente fanciulla, Viviana Montosi, anche lei una promettente risorsa nel suo settore lavorativo. Oltre ad analizzare le ossa ritrovate, in questo interessante caso di cold case, Alice è pronta ad indagare fra i segreti che univano le due vittime, mentre la sua situazione sentimentale la fa sentire sempre più afflitta da quella che lei stessa ha saputo diagnosticare come la “Sindrome da cuore in sospeso”.
La simpatia e i pasticci di Alice conquistano il lettore che in un thriller soft, come quello di Alessia Gazzola, cercano l’indagine affrontata con arguzia, sapientemente dosata da colpi di scena, ma trovano anche tanti sorrisi e una nuvola di attualissimo romanticismo. Anche in questo romanzo la Gazzola non smentisce il suo talento e le sue avvincenti abilità narrative.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
i precedenti della serie
Trovi utile questa opinione? 
240
Segnala questa recensione ad un moderatore
Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    23 Gennaio, 2014
Top 10 opinionisti  -  

L'amica della signora Maigret

Una donna come la signora Maigret non può finire in prima pagina. Cosa le sarà successo?
Noi lettori non possiamo che esserne felici, poiché quella che, per tanti romanzi, è stata soltanto una figura secondaria, di sfondo, sfruttata come componente tranquillizzante di una normalità domestica, diventa finalmente reale.
Il commissario Maigret non può permettere che accada qualcosa alla sua famiglia. Deve portare alla luce la verità. Ma non è il solo, poiché anche la signora Maigret non si lascia zittire. Finalmente appare come una vera donna, una moglie a tutti gli effetti, un personaggio a tutto tondo. Lei stessa deve capire che fine ha fatto la sua amica, quella che prima l‘ha coinvolta e poi è scomparsa nel nulla.
Georges Simenon trova il modo di proporre qualcosa di nuovo nel raccontare una nuova storia investigativa che intreccia la vita domestica di Maigret alle vicende lavorative che includono il caso Steuvels.
Coinvolgente e con quel tocco abituale di malinconico.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
220
Segnala questa recensione ad un moderatore
582 risultati - visualizzati 251 - 300 « 1 ... 3 4 5 6 7 8 ... 9 12 »

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Chimere
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
3.0 (2)
Quando ormai era tardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il carnevale di Nizza e altri racconti
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La fame del Cigno
Valutazione Utenti
 
4.8 (2)
L'innocenza dell'iguana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Long Island
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.1 (2)
Assassinio a Central Park
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Chimere
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
3.0 (2)
Quando ormai era tardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il carnevale di Nizza e altri racconti
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La fame del Cigno
Valutazione Utenti
 
4.8 (2)
L'innocenza dell'iguana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Long Island
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.1 (2)
Assassinio a Central Park
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

L'antico amore
La famiglia
Fatal intrusion
Degna sepoltura
Il grande Bob
Orbital
La catastrofica visita allo zoo
Poveri cristi
Se parli muori
Il successore
Le verità spezzate
Noi due ci apparteniamo
Il carnevale di Nizza e altri racconti
Delitto in cielo
Long Island
Corteo