Opinione scritta da gracy

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Gialli, Thriller, Horror
 
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gracy Opinione inserita da gracy    04 Novembre, 2010
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Venere privata

Ecco chi è Scerbanenko, lo si legge nelle ultime pagine, una vita difficile e forse per questo è il padre del noir giallo in Italia. Questa è una storia ben strutturata con tutti gli ingredienti necessari per una storia forte e dolorosa, dove uomini determinati come Duca Lamberti trovano la migliore collocazione, questo è il primo appuntamento della serie a lui dedicato datato 1966 e sembra non sentirli addosso.

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Il primo della serie con Duca Lamberti
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gracy Opinione inserita da gracy    02 Novembre, 2010
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Leielui

Ecco un modo come raccontare che uomini e donne sono vittime e carnefici senza accorgersene o forse troppo consapevoli. La storia è un intreccio amoroso, i due protagonisti principali Daniel Deserti e Clare Moletto sono un pò la dimostrazione di quanto siano inquieti nelle loro scelte gli uomini e le donne. E' il primo libro che leggo di questo autore e questo suo modo di esternare i sentimenti, le perplessità e le scelte mi ha convinto, perchè la ilarità dei contenuti e a tratti anche la rabbia siano in definitiva gli ingredienti plausibili che me lo hanno fatto apprezzare, compresa la rocambolesca corsa delle ultime 100 pagine, forse un pò troppo Hollywoodiana.

"La vita è piena di entusiasmi senza basi autentiche, qualità prestate, attribuzioni ordinarie, equivoci imbarazzanti, slanci che diventano patetici appena li si guarda da una minima distanza"

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gracy Opinione inserita da gracy    28 Ottobre, 2010
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I morsi del buio

Ho subito capito chi muoveva le fila e gli altri colpevoli di qualche peccato che hanno fatto da contorno, l'incalzare delle ultime pagine non è bastato a renderlo godibile e convinente. E poi mi chiedo è necessario utilizzare imprecazioni nominando il nome di Dio invano? Credo che si può benissimo fare a meno.

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gracy Opinione inserita da gracy    26 Ottobre, 2010
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La prima mattina di freddo porta cattivi pensieri

L'autunno è ormai arrivato è la settimana dei morti, siamo negli anni 30, a Napoli piove e fa freddo. La quarta stagione, il quarto appuntamento con il commissario Ricciardi, l'uomo che vede i morti, questa volta deve vedersela con il corpicino di un fanciullino, Tettè. Sembra una morte naturale, l'idea che la fame e gli stenti abbiano causato la sua morte è la consolazione di molti, non per Ricciardi che come al solito deve scavare, combattere con i burocrati e i benpensanti. Prima di arrivare alla soluzione del caso un groppo alla gola, onde di calde emozioni hanno tempestato il mio animo di lettore incapace di staccare gli occhi dalle pagine, che ahimè sono volate in una sola giornata, dove la parola fine spero sia solo un arrivederci.

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Tutti gli altri del commissario Riccciardi
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gracy Opinione inserita da gracy    18 Ottobre, 2010
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Complimenti all'autore

« Io sono colui che viene dal profondo. Mylords, voi siete i grandi e i ricchi. Cosa pericolosa. Voi approfittate della notte.» (L'uomo che ride) V. Hugo

Chi è la Dalia Nera, la Betty Short dalla doppia personalità? O più semplicamante chi sono i grandi e i ricchi? Ma intanto lei ride.
Credo che Stieg Larsson abbia letto questo libro prima di scrivere la sua trilogia per le storie crudeli e destabilizzanti, plauso a Ellroy per i ritmi incalzanti e la particolare forma di narrazione che lo distingue nel firmamento degli scrittori del genere.

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gracy Opinione inserita da gracy    15 Ottobre, 2010
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Chiedere con insistenza per rischiare....

Un gran bel giallo tutto italiano. La misteriosa morte di Giorgio Crespi avvenuta in una caserma militare è l'intrigo che l'ingegnere Antonio Cavenago si ritrova a dover affrontare nell'arco di più di un decennio, scontrandosi con il nonnismo, il bullismo e l'abuso di potere. La caserma ha una sua anima, è come una bestia e se viene provocata può diventare una bestia cattiva.

"Chiedere con insistenza per rischiare la morte è la nostra ultima perversione"

Follia è pensare a troppe cose in successione troppo rapida....oppure a una cosa sola. - Voltaire.

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Gialli italiani
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gracy Opinione inserita da gracy    04 Ottobre, 2010
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Pozzoromolo

Un un romanzo poetico e struggente che si legge col cuore in gola.
Una lettura trascinante per un tema delicato, affrontato con vera maestrìa dalla voce di un malato di mente che intercala la realtà con la dispercezione, con i ricordi random di quello che è stata la sua vita ed il presente riconducibile ad un esistenza fatta di sofferenze senza nessuno spiraglio di felicità, che non ha conosciuto amore.

Febbraio

Nello stagno che siamo
ci amiamo come
fossili ragni che belli
pervadono il futuro
scuro nonostante l'ambra
A. Rossetti.

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gracy Opinione inserita da gracy    04 Ottobre, 2010
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"Il razzismo è frutto dell'ignoranza"

Leggere questo libro è stato come scoprire ancora una volta che l'America è un paese che non smette mai di stupire. Henry e Keiko sono i due protagonisti de "Il gusto proibito dello zenzero", due splendidi personaggi, cinese il primo e giapponese la seconda, che a dire il vero non sono mai stati nelle loro nazioni di origine. Ebbene sono due americani che devono pagare il prezzo della diversità in un momento importante della storia del paese, una storia che a dire il vero sconoscevo, ovvero la deportazione dei giapponesi nei campi di concentramento sparsi un pò per l'America durante la seconda guerra mondiale. L'attacco di Pearl Harbor è la sconcertante evidenza che il Giappone è un alleato dei nemici. In tutto questo c'è l'amore sincero fra i due ragazzi che non conosce l'odio, piuttosto il coraggio e la lealtà che malgrado le vicissitudini che li hanno allontanati, non hanno smesso di volersi bene. J. Ford li fa rivivere con questa commovente storia d'amore e di amicizia.

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gracy Opinione inserita da gracy    27 Settembre, 2010
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Telenovela de Ilhéus

Spettacolare siparietto di una cittadina brasiliana nel pieno della sua modernizzazione, il commercio fiorente del cacao, un nuovo porto, ville, tanti uomini altolocati, colonnelli, politicanti, letterati, proletari, prostitute e poi c'è lei Gabriella...una seducente figlia del popolo, smarrita in conversazioni che non capiva, in un lusso che non le interessava, in vanità, invidie, pettegolezzi che non la tentavano...

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gracy Opinione inserita da gracy    21 Settembre, 2010
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Vizi e vurtù dal Sol Levante....

E’ stato amore a prima vista, fin dalle prime pagine ha catturato la mia attenzione, non è un capolavoro letterario, non è un libro da consultazione è un romanzo anche a tinte rosa, eppure sono rimasta affascinata. La scrittura è semplice, ricca di similitudini ed evocativa di tradizioni giapponesi che abbraccia il periodo pre e post del secondo conflitto mondiale. Una storia ben strutturata che vede protagonista il mondo delle Geishe,voce narrante Sayuri, difficile potersi distaccare proprio per questo potere che ha esercitato su di me, un mondo nuovo ai miei occhi che ho sempre ritenuto che le Geishe fossero prostitute. Invece la società giapponese, dignitosamente, disponeva di vere e proprie scuole di formazione, erano investimenti che rendevano le famiglie serene e felici, gli uomini al potere conciliavano il loro stress con queste adorabili compagne ben educate, colte, istruite anche per versare il te. Solitamente erano reclutate le figlie dei poveri e le orfani. Non mancano gli intrighi, le gelosie e le strategie per arrivare al successo a colpi di danze, di te, sakè, ventagli, acconciature , ceroni e kimoni costosissimi.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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gracy Opinione inserita da gracy    21 Settembre, 2010
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Fiori alla memoria

Machiavelli dimostra una maturità superiore rispetto al primo giallo, complice Bologna, il contesto storico ed il meccanismo sapiente degli elementi costruiti su questo insolito giallo che abbraccia la strage dei Partigiani e gli omicidi accaduti durante la costruzione del monumento ai caduti, in un contesto insolito ed a volte ironico il sergente Sarti si conquista la mia simpatia.

...."Un giorno in un fosso, pascolava un elefante rosso. Passa un cacciatore e non lo vede. I suoi amici gli chiedono: "hai visto un elefante rosso pascolare in un fosso?" Lui dice" No! ci sono molte fragole sul bordo del fosso e può essermi sfuggito l'elefante rosso che pascolava".....

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Gialli, Thriller, Horror
 
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gracy Opinione inserita da gracy    02 Settembre, 2010
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Morbide guance

Dopo il grottesco e urticante "Le quattro casalinghe di Tokio" Natsuo Kirino ci prova con le morbide guance di Kasumi e di Yuka, decisamente diverso nei contenuti ma sostanzialmente accomunate dal disagio disperato dei protagonisti. Come una lama affilata penetra docilmente nell'anima utilizzando strumenti o strategie che non faranno spargere sangue ma che ugualmente feriscono e fanno male. Il mistero della scomparsa della piccola Yuka ha fatto cambiare molte persone, si scava nelle vite di ognuno e da ciascuno emerge qualche presagio. Rimango sempre di più affascinata da questa autrice, così onirica e "chirurgica".
Mi viene in mente una frase di J. Lee Burke: "per quando orrendo o crudele possa essere un crimine, nel modo in cui lo commettono, gli esseri umani sono convinti di non avere scelta".

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Le quattro casalinghe di Tokio
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gracy Opinione inserita da gracy    22 Agosto, 2010
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Sarti Antonio...l'esordio

Esordio del sergente di polizia Antonio Sarti, testardo ironico e spesso irriverente. Bologna 1974, si consuma un attentato alla stazione radio dell'Esercito sui colli di Paderno, muoiono quattro militari, il sergente segue diverse piste. Quasi 40 anni dalla sua prima uscita e sembra di non sentirli.

.....I giornali sono una cosa che fa schifo. Uno dice:" l'ho letto sul giornale" e l'altro risponde: "beh, se è sul giornale!" Il giornale è sacrosanto; il giornale è vangelo, il giornale è la verità fatta carta stampata....il giornale è un letamaio....

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Romanzi
 
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gracy Opinione inserita da gracy    22 Agosto, 2010
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Io ho avuto paura!

Primo libro di questo autore che leggo. Diversi anni fa ho visto il film e mi era piaciuto, di solito non leggo mai i libri dopo avere visto i relativi film, per via del déjà vu, questa volta devo dire che ho fatto bene a leggerlo. Mi ha rapita, sono rimasta come intrappolata nelle poche pagine che man mano scorrevo, mi ha dato la sensazione di essere tornata bambina. L'ingenuità vera pura e candida dei bambini raccontata con efficacia e disincanto. Michele rimarrà a lungo nel mio cuore.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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gracy Opinione inserita da gracy    22 Agosto, 2010
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tranquilli...non rimarrete ipnotizzati

Vorrei spendere due parole su questo libro che mi ha accompagnato nelle mie mattinate di sole e mare, l'ho finito in poco tempo per la scrittura semplice e la trama un pò troppo forzata e perchè volevo scoprire il colpevole, che poi alla fine è stata una delusione!!! Finito il libro ho pensato che è ora di finirla da parte degli editori di attribuire ad ogni scrittore esordiente che proviene dai fiordi o giù di lì delle motivazioni eccezionali per acquistare e leggere i loro libri, sovrapponendoli al successo planetario della trilogia di Larsson.
Per fortuna questo mi è stato prestat e non averlo nella mia biblioteca non è una grande mancanza!

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Gialli, Thriller, Horror
 
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gracy Opinione inserita da gracy    10 Agosto, 2010
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Si sale sul pick up e si attraversano i bayou e ..

...il jukebox canta una struggente ballata blues di Guitar Slim.
"Sono cresciuto negli anni quaranta, a New Iberia...e non ho mai messo in dubbio il modo in cui funzionava il mondo".
Esordisce così il detective Dave Robicheaux, voce narrante e personaggio tormentato che deve risolvere due casi distinti di morte violente. Un gran bel libro, la scrittura è fluida e ricca di espressioni che rimangono a lungo nella mente, assieme ai paesaggi della Loisiana e al contesto sociale che lo caratterizza da sempre: i conflitti razziali, la droga e la prostituzione.

"Mentre lo guardavo sul banco degli imputati, ero tormentato da un pensiero che mi ossessionava fin da quando sono entrato in polizia, e cioè che, per quando orrendo o crudele possa essere un crimine, nel modo in cui lo commettono, gli esseri umani sono convinti di non avere scelta".

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Romanzi storici
 
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gracy Opinione inserita da gracy    27 Luglio, 2010
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Dora Damage

La rilegatrice è Dora Damage, protagonista, eroina e voce narrante di questo libro che parla di libri, della loro ricercata rilegatura tra pelli pregiate, filigrane di oro zecchino, stoffe orientali, carta olandese e sopratutto del loro contenuto. E' proprio quest'ultimo ingrediente che fagocita e forgia Dora Demage. Londra 1859 tutto inizia da lì, in un quartiere non molto blasonato, ma rispettabile, Dora deve far fronte alla disgrazia economica che si cela nella sua famiglia e grazie alla sua determinazione riesce a superare la miseria ed a concedere ai suoi cari un pò di conforto, ma tutto questo ha un prezzo, che pagherà col tempo e sulla sua pelle. Rilegare libri pornografici per autorevoli signori dell'epoca e imbattersi nella lotta del razzismo e gli albori dell'emancipazione femminile sono temi accattivanti che si stagliano in una narrazione facile e prorompente.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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gracy Opinione inserita da gracy    22 Luglio, 2010
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Las Vegas baby

Dopo "Immoral" Freeman fa di nuovo centro! Bentornato Stride. Thriller ricco di quel tocco genuino di "thriller" appunto che me lo ha fatto apprezzare.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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gracy Opinione inserita da gracy    08 Luglio, 2010
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La gita aTindari

Leggere Montalbano è come tornare a casa e questo episodio è una perla non solo del giallo.

Pag 261
Mimì:"Quando vai in pensione puoi metterti a scrivere romanzi"

Montalbano:"Scriverei certamente dei gialli. E non ne vale la pena"

Mimì:"Perchè dici accussì?"

Montalbano:"I romanzi gialli, da una certa critica e da certi cattedratici, o aspiranti tali, sono considerati un genere minore, tant'è vero che nelle storie serie della letteratura manco compaiono"

Mimì:"E a te che te ne fotte? Vuoi trasìre nella storia della letteratura con Dante e Manzoni?"

Montalbano:"Me ne affrunterei"

Mimì: "Allora scrivile e basta"
.......

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Montalbano
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gracy Opinione inserita da gracy    29 Giugno, 2010
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"Come l'inizio di un freddo glaucoma che offuscava

Un uomo ed un bambino, padre e figlio di cui non conosciamo i nomi, si spostano verso sud in un paese non ben definito a causa di una catastrofe non specificata, sentono freddo e patiscono la fame. Il mondo è diventato cenere ed il mare non è più blu. La paura di incrociare altri uomini vagabondi e macilenti lungo i loro cammino è il sentimento che sovrasta per tutto il libro, assieme alla paura di morire.
E' così che l'intelligenza umana si ridimensiona dinnanzi alla distruzione della civiltà, catalogando gli uomini in buoni e cattivi?
....I buoni portano il fuoco.

"Ci dimentichiamo le cose che vorremmo ricordare e ricordiamo qulle che vorremmo dimenticare."

"Quando non ti resta nient'altro imbastisci cerimoniali sul nulla e soffiaci sopra".

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gracy Opinione inserita da gracy    25 Giugno, 2010
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Secondo appuntamento

Il Poirot indiano è tornato, il caso che deve risolvere è prettamente legato all'India, perchè riguardano i guri, gli illusionisti, i maghi e i santoni, un delitto insolito e come sempre sullo sfondo inebriano i profumi orientali e le tradizioni millenarie delle popolazioni indiane. Consigliato per una piacevole lettura sotto l'ombrellone.

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gracy Opinione inserita da gracy    22 Giugno, 2010
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Indovina chi viene a cena?

...Sidney Poitier...no, non è lui uno dei commensali, bensì due coppie che per tutta la durata del libro degustano una cena "molto elaborata", ma appena arrivati al caffè rimane tutto sullo stomaco.
Paul è la voce narrante, un uomo con problemi psichiatrici che diventano secondari, perchè tutte le sue osservazioni nel corso della cena e le interferenze che si alternano con i flashback sono lucide e determinate. Il cinismo, la superficialità, l'egoismo e l'ipocrisia dei personaggi sono abbastanza delineati, niente forzature per un tema scottante e difficile. Non c'è da meravigliarsi se esistono queste famiglie.
Come dice Anna Karenina:" Tutte le famiglie felici sono simili le une alle altre; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo."

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gracy Opinione inserita da gracy    18 Giugno, 2010
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3....oo...

...3 secondi...veramente ho impiegato un secolo a finirlo!Una trilogia su cui si fonda tutto il mattone ossia: 1)la criminalità contemporanea; 2)le forze di polizia; 3)il sistema penitenziario. "Un triller incalzante".... io per dirla in 3 parole l'ho trovato: davvero molto noioso. E poi trovo veramente disumano utilizzare risorse umane solo per combattere e controllare lo spaccio di droga.

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gracy Opinione inserita da gracy    12 Giugno, 2010
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La fanta - schizofrenia!

Libro di esordio di Fitzek. Un libro asciutto che non mi ha entusiasmato molto, anche il finale un pò scontato e piuttosto fanta - psichiatrico.

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gracy Opinione inserita da gracy    06 Giugno, 2010
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Un vortice....un labirinto...

Il grande quaderno - La prova - La terza menzogna.

"....Un libro, per triste che sia, non può essere triste come una vita."

Il grande quaderno - La prova - La terza menzogna.

Una lettura spigolosa, lacerante e spietata, con una prosa assolutamente semplice e diretta. Una doccia fredda. Parola d'ordine di tutto il libro è il "dolore". Il dolore che devono sopportare tutti indistintamente i protagonisti e il dolore che prova il lettore durante la lettura di tutto il libro. Pagina dopo pagina è come se un ragno delicatamente costruisse la sua tela per meglio imprigionare tutti, consapevoli e rassegnati che l'evoluzione del dolore è la morte. La guerra, la disperazione, l'odio, la malattia, l'amore, l'indifferenza e il cinismo sono gli elementi dominanti che permangono costantemente nella narrazione della storia dei due principali protagonisti Lucas e Claus, due gemelli, un’anima e due corpi che si confondono a partire dal nome, l’uno l’anagramma dell’altro. L'infanzia dei due è vissuta accarezzando da lontano il sentimento "amore", cresceranno in un mondo crudele che li porterà a smarrirsi e a ritrovarsi in una realtà distorta e a tratti inestricabile, ribaltando tutta la storia che sembrava assodata.

"Il grande quaderno" e "la prova", mi hanno colpito maggiormente, sono stati raccontati come una favola raccapricciante e urticante, si sussegono le storie disumane e ignobili di bambini che si adattano alle disgrazie e diventano più forti degli adulti.

Intorno a Claus e Lucas ruotano personaggi emblematici come La Nonna strega, Labbro leporino, Mathias, Yasmine, Clara, Peter e molti altri.

"Il dolore diminuisce, i ricordi si attenuano".

"E quando avrai troppa pena, troppo dolore, e se non ne vorrai parlare con nessuno, scrivi. Ti aiuterà."

"Il verbo amare non è un verbo sicuro, manca di precisione e di obiettività."

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Cecità di J.Saramago, 1984 di Orwell
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Gialli, Thriller, Horror
 
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gracy Opinione inserita da gracy    05 Giugno, 2010
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"..le tenerezze che non ho,la comprensione che non

Caterina Caselli canta dell'amore finito nella sua canzone "arrivederci amore ciao"...

Insieme a te non ci stò più,
guardo le nuvole lassù...
e quando andrò-ò-ò...
devi sorridermi se puoi...

Carlotto parla d'amore solo nel titolo e poi basta. Il protagonista è un farabutto screanzato senza cuore, senza amore, neanche per la patria, anche se da ragazzo è stato un rivoluzionario, ma è stato più delinquente che idealista.
non mancano di certo i momenti di riflessione che ti fanno amare questo libro:

"La solitudine di quella donna era agghiacciante, e la solitudine era l'unico lato dell'esistenza che mi faceva paura."

"I cinesi copiano tutto. Sono precisi e meticolosi, se non ci fossero gli ideogrami la prenderesti per una autentica...Perfetta nell'aspetto ma debole dentro....Esattamente come il socialismo cinese."


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gracy Opinione inserita da gracy    02 Giugno, 2010
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"Penso che si nasce incudine o martello"

Che gran bel libro, la sua collocazione è da "classico della letteratura italiana". Classificarlo giallo o poliziesco d'altri tempi (Napoli 1931) sarebbe incompleto o riduttivo. C'è un delitto, muore una donna aristocratica e si cerca il colpevole, pagina dopo pagina si entra in un mondo meraviglioso fatto di tante storie, come dice lo stesso autore "gente che viveva le proprie storie fra mille ostacoli", con la grazia di una scrittura oserei dire perfetta e con tanto di finale a sorpresa.

"Penso che si nasce incudine o martello; e che l'incudine è felice di essere percossa, perchè la sua natura lo impone"

"Un uomo muore nel momento in cui non significa più niente per nessuno"

"Lo sai che la cosa più importante è l'amore. E' l'amore che ti dà il posto in cui stare. Me lo dicevi sempre che l'amore era la vera casa, la patria. Non mi hai spiegato però come fare, se l'amore è quello sbagliato"

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gracy Opinione inserita da gracy    30 Mag, 2010
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"Ecco fai conto che l'acqua è la luce. Uguale."...

Incuriosita per la trama, fra l'altro anche finalista al premio Strega. Appena ho finito di leggerlo, non ho potuto notare che il clima che si è instaurato tra me e la lettura si è sempre mantenuto costante, di malinconia e drammaticità assieme. In silenzio ho condiviso la storia senza giudicare, senza voler togliere o aggiungere quello che magnificamente l'autrice ha voluto raccontare. Storie di italiani, di milanesi e dintorni, la città e la campagna, adulti come tanti che hanno ideali politici contrastanti e profondi, la guerra, la fame e la dignità. Lorenzo uomo dolcissimo, Prisca oh...dolce Prisca, Alessandra la saggia, Pietro, Anna, Lucetta e sopratutto Lena. Giovanissimi protagoniti innocenti che toccano il cuore con le loro storie ed i loro pensieri in un mondo di adulti provati dalla guerra.

"Le stelle sono come piccoli buchi nel cielo da cui passa una luce forte".

Lena è la protagonista, che porta dentro il male da sempre e tutto il nero che sovrasta la sua vita e con disinvoltura cattura quella degli altri, sprattuttto di chi l'ha veramente amata, Lorenzo in primis. La figlia Prisca, riesce fin dalla sua nascita a svincolarsi da questo sentimento, non ama la madre, ma le riesce altrettanto difficile potersi svincolare da lei, fisicamente e psicologicamente, una donna così corroborante e distruttiva che completa la sua opera con la più brutale strategia di "amare" che conosce. Nessuno conosce i suoi segreti, solo il lettore.
...Dopo il silenzio, qualcosa di penetrabile, di liquido.

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gracy Opinione inserita da gracy    29 Mag, 2010
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1948-1984

Incredibile viaggio in un mondo futuro pieno di odio allo stato puro, Winston Smith (Churcill, mi verrebbe da pensare)un uomo che vive in un regime di assoluta dittatura in una Londra claustrofobica e retrograda, è vietato pensare, scrivere, amare, divertirsi a volte addirittura parlare, l'unica ragione di vita è il Socing, il Partito, il Grande Fratello, il bipensiero, la psicopolizia, i vari Ministeri oserei dire del terrore. Orwell nel 1948 ha scritto un capolavoro.

LA GUERRA E' PACE
LA LIBERTA' SCHIAVITU'
L'IGNORANZA E' FORZA

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gracy Opinione inserita da gracy    26 Mag, 2010
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Terzo appuntamento..."Che l'onore sia la frusta o

Ci risiamo, che "bellezza" intrapendere la lettura dei gialli di Elizabeth George, è veramente una goduria al palato del lettore avido di mistero e di giallo. I personaggi principali sono adorabili: Linley, Havers, Simon, Deborah ed Helen hanno sempre qualcosa di corposo della loro vita da aggiungere al delitto che si è consumato. La storia è intrigante, muore un giovane studente di un college britannico, quindi immaginatevi quanti indizi e quante scatole cinesi che si susseguono. Sono sempre più stupita delle nuance che l'autrice sa creare e che danno quel tocco in più costringendoti a rimanere incollato tutto il tempo fino alla parola fine.

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gracy Opinione inserita da gracy    23 Mag, 2010
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A un cerbiatto somiglia il mio amore

Dopo due mesi ho finito di leggere questo libro, soddisfatta appieno di averlo centellinato, perchè mi ha permesso di sentirlo molto vicino ed averne gustato tutto il contenuto. Un libro che racconta di pochi personaggi,in moltissime pagine, Orah è l'anima del libro, una donna che ha amato due uomini Avram ed Ilan, niente gelosie fra loro, piuttosto un triangolo amorevole di amicizia e rispetto. Orah, ha avuto due figli Adam ed Ofer(che in ebraico significa cerbiatto), quest'ultimo arruolato nell'esercito israeliano rappresenta per questa donna la sua ragione di vita, la sua voglia di esorcizzare la morte in quella guerra perenne. Un libro a tratti autobiografico, che risente, specie verso la fine, della riflessione tra il dramma personale dell'autore e l'esplosione letteraria, a mio modesto parere, degna di un premio Nobel.

"quella che era una cattiva notizia può tramutarsi in buona col tempo, forse la migliore per te."


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gracy Opinione inserita da gracy    20 Mag, 2010
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Secondo appuntamento

La George è proprio una brava "giallista". La strana coppia Linley - Havers, come il peperoncino ed il cioccolato, ritorna col secondo capitolo e fa bingo! Dopo un inizio lento e soporifero per via dei nomi dei personaggi e dei ruoli un pò somiglianti tra loro il contenuto del giallo a metà lettura prende la rincorsa e si trasforma in una godibile lettura che mi ha incollato fino alla fine. La storia si ingarbuglia ed un pò depista le indagini, sembra aver dato una svolta al caso, invece nulla, tutto si ribalta, anche dopo aver scartato i principali indiziati era inevitabile che il meno sospettato fosse il colpevole, ecco il colpo di scena, ma ormai eravamo alla fine del libro.

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gracy Opinione inserita da gracy    15 Mag, 2010
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Déjà vu

Apprezzabile il libro per il semplice motivo che l'autrice, abbastanza forgiata per "deformazione professionale", ha ben strutturato la trama, tanti morti, tanto dolore tanta sofferenza e nessuna scusa, tutto giustificato dalla gratificazione del riscatto. Prevedibile fin dal primo omicidio tutto il senso del libro e la certezza che fino alla fine come in una roulette russa si sarebbero contati i morti. Gli ultimi tre capitoli riescono a riesumare un pò di originalità, perchè tutto il libro per me rappresenta un Déjà vu, "L'oscura immensità della morte" di Carlotto e "Sorry" di Drvenkar, che rispetto al libro in questione sono di gran lunga superiori.

"C'è chi nasce assassino e chi nasce Antonio Lavezzi"

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gracy Opinione inserita da gracy    13 Mag, 2010
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Io ti perdono

Leggendo la presentazione ed il percorso dell'autrice, che doveva affrontare il tema della pedofilia con discrezione e con una scrittura sorprendente, e di fatto così è stato. In effetti le storie che coinvolgono l'ispettore Maria Dolores Vergani sono riassumibili in quattro, si susseguono in una rapidità sequenziale che ti accorgi solo dopo aver finito di leggerlo. adesso attendo il seguito.

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gracy Opinione inserita da gracy    12 Mag, 2010
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Che cosa hai scritto??

Brutto, un libro che non c'è, Milano presieduta dall'esercito? Non esiste per niente, si legge solo di un uomo inutile, malato e perverso che con disgustoso onanismo non porta da nessuna parte.

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gracy Opinione inserita da gracy    08 Mag, 2010
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...e l'Isola d'Elba di fronte a guardare...

Libro di esordio candidato al premio Strega 2010. Per me è un buon esordio.

Appena finito il libro mi è immediatamente venuto in mente la figura di Silvana Mangano nella parte della mondina sexy in "Riso amaro". Cosa ci azzecca il neorealismo del film con questo libro ambientato ai giorni nostri? Non saprei, forse la miseria.

Il linguaggio usato è attuale, i protagonisti sono gente semplice che vive di salario, rassegnata a non oltrepassare quel quartiere, i dialoghi a volte sono lenti e le storie si disperdono. Il tentativo dell'autrice di scavare nell'animo umano e di cercare il vuoto e l'oscuro che si cela in certe famiglie che devono per forza trovare un capro espiatorio che giustifichi certe insoddisfazioni, via via si perde.
La prima parte è piuttosto florida di descrizioni e contenuti ed è quella che mi ha colpita maggiormente; una borgata un pò "tamarra" che vive a due passi dalla fabbrica di "acciaio", che da sostentamento a tante famiglie, molte emigrate dal sud retrogrado e poco avvezzo al progresso, sopratutto mentale. Mi è piaciuta quando parla dell'acciaio e dell'amicizia innocente delle due protagoniste.

Uomini e donne che si fanno un’idea del mondo restandone ai margini, credendo normale non andare in vacanza, non andare al cinema, non sfogliare il giornale e non leggere libri.


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gracy Opinione inserita da gracy    05 Mag, 2010
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Quando l'orrore diventa letteratura

Leggere King diventa un appuntamento al buio, nel senso che la paura e l'agghiacciante intreccio della storia cela sempre qualcosa di profondo che ti rimane a lungo. Annie Wilkes e Paul Sheldon sono due grandi figure che assieme a Misery sono destinate a vivere per sempre.
"Quando guardi nell'abisso, l'abisso guarda in te".

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gracy Opinione inserita da gracy    01 Mag, 2010
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La prima notte

E' lei la protagonista, Irene, bella e sorridente, un personaggio forte e determinato che in una notte riesce a raccontare tutta la sua vita, un passato crudo e tragico che diventa inesauribile, come per sottolineare che il passato non si dimentica e che il futuro è sempre in agguato.

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gracy Opinione inserita da gracy    27 Aprile, 2010
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La voce del violino

Perchè quando leggo questo grande autore mi commuovo sempre? Alla fine del libro aleggia tanta poesia e musicalità che non è data dal violino in questione. Il Maestro racconta le cose come facevano "i vecchi" una volta, quelle similitudini, quei vocaboli siciliani così antichi che mi fanno tornare bambina e ricordare la mia radicata "sicilianità" e l'amore per il mio dialetto.
"Il letto è una gran cosa, se non si dorme s'arriposa"...Grazie

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gracy Opinione inserita da gracy    25 Aprile, 2010
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Il giallo che si tinge di nero

Mannaggia, accidenti alla George, chi si crede di essere? E' americana e descrive l'Inghilterra come una lady britannica, crea personaggi stupendi con personalità forti di Scotland Yard, descrive lo Yorkshire, la sua campagna ed i fiori, i villaggi ed i suoi abitanti così bene e poi cosa fa ci mescola un grandioso giallo, che via via si modella in tanti toni che mischiandosi si trasforma nel nero. Il nero dell'anima dell'uomo, della malignità più atroce che si possa scandagliare. Non voglio descrivere i personaggi per non togliere il gusto di chi non ha mai letto questa bravissima autrice, ma delle tappe utilizzate fino alla risoluzione del caso: si parte dall'Antico Testamento, passando da Shakespeare, Riccardo III e dalla Bronte fino ad arrivare a Pericle.

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gracy Opinione inserita da gracy    22 Aprile, 2010
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Devi essere spietata....

Una favola nera. E' il primo libro che leggo di questa autrice, sono rimasta colpita della determinazione nella narrazione e dal linguaggio. Un college, due insegnanti carismatici, i totem, le poesie di D.H. Lawrence e le studentesse sono i protagonisti e la passione in collisione con il degrado.

"Come bestie non conosciamo colpa.
Siamo bestie e questo ci consola".


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gracy Opinione inserita da gracy    18 Aprile, 2010
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..."Oz iI Gvande e Tevvibile" ....come back....

Questo è il primo romanzo di S. King che leggo e quando si leggono capolavori come questo non è mai troppo tardi. Si quello che ho finito di leggere è una perla di lettura. Cosa c'è di più agghiacciante della morte? Niente perchè dalla morte non si torna indietro...Siamo sicuri che se ci mettiamo un pò di fantasia qualcosa ritorna? Allora ecco Pet Sematary.

La storia:

Una splendida famiglia americana si trasferisce da Chicago nel Maine; Louis,un giovane medico, molto scrupoloso e poco ambizioso, molto legato alla moglie Rachel, splendida casalinga e moglie innamorata e i loro due figli Ellie e Gage, due splendidi bambini svegli. La vita di questa famiglia scorre in una quotidianità magistralmente descritta con calore e sentimenti palpabili e veri. Qualcosa ad intervalli inizialmente irrompe senza preavviso e poi man mano tante vicende sinistre si susseguono e si mescolano, poi alla fine ogni tassello è messo al suo posto e il puzzle è portato perfettamente al termine.
Tutto ruota attorna al cimitero degli animali, che di notte è un baluginio spettrale e livida cicatrice del buio tra i suoni degli smerghi e il fuoco di Sant'Elmo e di giorno si presenta come il miglior posto di tutto il Maine.

"E continuiamo a girare, mio figlio e io... perchè l'essenza di tutto non è la guerra o il sesso, ma soltanto quella orrenda, nobile, disperata battaglia contro Oz il Gvande e Tevvibile....
....perchè il terreno del cuore di un uomo è più sassoso; un uomo si coltiva quello che può....e ne ha cura. Quello che ottieni a qualsiasi costo è tuo, e quello che è tuo prima o poi torna da te."


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gracy Opinione inserita da gracy    13 Aprile, 2010
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"Monza della...menzogna...."

"La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini" L. Sciascia
Questo è il secondo appuntamento col commissario Marini, un personaggio che deve dividere la scena con Monza e le sue delizie, che non sono quelle culinarie ma quelle della malavita, del potere criminale e della corruzione. Non a caso i riferimenti alle bolle di sapone ed al magnifico trittico delle delizie di Bosch. Bravo Sergio.

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gracy Opinione inserita da gracy    04 Aprile, 2010
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Masako ...sayonara

Noir al femminile ambientato in Giappone. L'autrice Natsuo Kirino, non si limita a scrivere un buon poliziesco ma crea un romanzo che fa emergere uno spaccato sociale ben delineato, la sottomissione delle donne vittime di violenza in una società maschilista egocentrica e disumanizzata.
Le donne casalinghe sono uguali un tutto il mondo, puliscono e profumano la casa, cucinano cibi nutrienti e gustosi, lavano regolarmente il bucato, accudiscono mariti e figli, insomma sono le regine indiscusse della casa.
Cosa succede in una società capitalistica e costosa se le donne vogliono arrotondare a fine mese senza perdere questo ruolo di responsabili del focolare domestico? ...Si cercano un lavoro di notte.
Yaoyoi, Yoshie, Kuniko e per ultima Masako, la vera protagonista di tutto il romanzo, lavorano di notte in una fabbrica di cibi pronti, un lavoro faticoso ed umiliante. Ciascuna sogna di cambiare in meglio la propria vita, inaspattatamente un delitto cambia tutto, pian piano assaporano il gusto che può arrecare il possesso di tanto denaro, scoprono la libertà del proprio animo, quello che finora la routine aveva celato nel più profondo nascondiglio dell'anima, Masako addirittura dimostrerà di essere superiore rispetto agli uomini dopo il confronto con il terribile Satake. Ma questo cambiamento, questa effimera libertà priva di valori umani e di contegno, purtroppo li porterà rispettivamente al pentimento, all'indifferenza, alla morte ed all'oblio.

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gracy Opinione inserita da gracy    04 Aprile, 2010
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Pagare il biglietto prima dello spettacolo.

Lansdale è sempre una rivelazione che ti entra nelle ossa. Sin dalle prime pagine di questo piccolo romanzo capisci che ne vedrai delle belle. Inizia in maniera veramente meschina, c'è una rapina assurda, ci sono dei morti ed un povero scalmanato che non denuncia la morte della madre e la lascia putrefare nella sua casa e si trattiene gli assegni della pensione senza riscuoterli. Usa un linguaggio scurrile ed ai limiti del decoro, mi chiedo dove le trova queste metafore e similitudini così azzeccate. Riguardo la copertina per l'ennesima volta e vedendo il clown sfuocato mi aspetto una svolta degna di Joe, infatti non devo aspettare molto, che si materializza poco dopo in un caravanserraglio di freaks, un vero circo di mostri orripilanti e deformi. Ecco chi sono i veri protagoniti di questo libro, dei personaggi grotteschi e surreali: un uomo a due teste, dei nani, l'uomo cane, la donna barbuta,l'uomo ghiaccio e molti altri. Ecco il razzismo ecco la violenza. Il romanzo cambia tono si trasforma in un noir che vede un uomo al bivio, un pò come Adamo, che deve scegliere il peccato (Eva) o la redenzione. Chi è il vero mostro che ha il freddo nell'anima, l'uomo dalle perfette fattezze fisiche o chi nasce deforme per un errore della natura? Ecco che l'iniziale sputo in un occhio si trasforma in un pugno nello stomaco.

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gracy Opinione inserita da gracy    04 Aprile, 2010
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Immoral

Se questo è stato il libro di esordio di Brian Freeman allora "Freeman forever". Questo è un Thriller di quelli all'americana, forti, coinvolgenti che ti fanno entrare nel vivo della storia, dove manca poco che mangi la pizza e bevi i caffè allungati almeno 20 cc nei bicchieri di carta assieme a loro. E l'autore è bene a ragione un maestro del genere, la cosa più importante che mi fa entusiasmare è la sua semplicità nella scelta della trama, due belle ragazze ancora minorenni che spariscono, la prima è dolce e senza scheletri nell'armadio, l'altra più accattivante e "malvagia", un uomo è accusato, ma tanti misteri anche sottili lo scagionano in parte, Stride cura le indagini, è un uomo pacato, sensibile e triste. Plauso a come la storia si trasforma man mano si leggono i capitoli, infatti non ho riscontrato divagazioni e logorree fuorvianti.

Ho apprezzato la scelta del titolo solo alla fine del libro,"Immoral", ossia l'immoralità che serpeggia nell'uomo senza i precetti della morale, ossia della percezione reale del bene e del male. L'accanimento degli adulti del peccato della concupiscenza verso le creature che invece dovrebbero avere cura e maggiore ritegno, perchè è questa la vera natura del vivere umano. Freeman delinea una trama e la sviluppa senza retorica, riuscendo a plasmare un vero triller ad opera d'arte

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gracy Opinione inserita da gracy    04 Aprile, 2010
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L'uomo comprende il mondo un po' alla volta

Questo libro ha una trama semplice e per nulla complicata, parla dell'amicizia coltivata fin da ragazzi tra Konrad ed Henrik. Eppure contiene tanta forza e bellezza.
Le braci è il fuoco, la passione che arde prepotentemente, come l'amore, l'amicizia, l'infedeltà, l'odio e la vendetta e quando attanagliano il cuore dell'uomo innesca la passione e brucia, si accendono le braci ed inizia la la ricerca della verità, cruda ed evidente agli occhi di Henry che ha rinunciato a tutto per quarantun anni solo per tenere vivo quel fuoco inesauribile fino all'arrivo del suo amato amico e traditore Konrad.

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gracy Opinione inserita da gracy    04 Aprile, 2010
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"La mia città, sempre a metà strada tra la tragedi

Marsiglia, città e porto del Mediterraneo, pot-pourri di etnie che si fanno strada a gomitate, la violenza detiene il potere con poca speranza di riscatto per una vita migliore: "non è una città per turisti". Manu, Ugo e sopratutto Fabio fa emergere quel senso di tristezza infinita e pochi spiragli alla felicità, riconducibili ad una gita in barca per pescare e ad un piatto ghiotto fumante all'odore di basilico e cumino...

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gracy Opinione inserita da gracy    27 Marzo, 2010
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Profonda analisi

E' un libro che si commenta da solo, già il titolo esprime tutto. Alex Portnoy su un lettino dal medico che comincia a parlare a ruota libera di sè e di tutto quello che gli capita a tiro: la sua famiglia ebraica, il suo quartiere, l'infanzia, l'adolescenza, la sua vita buttata in faccia al lettore con ironia, sfacciataggine, volgarità e irriverenza. Quello che mi ha colpito è la profonda analisi sulla sua coscienza così narcisistica e altrettanto dissacrante e rivoluzionaria.
"Mi era così profondamente radicata nella coscienza, che penso di aver creduto per tutto il primo anno scolastico che ognuna delle mie insegnanti fosse mia madre travestita."

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gracy Opinione inserita da gracy    24 Marzo, 2010
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Capolavoro

Bellissima esperienza di lettura di un classico della letteratura mondiale. Pubblicato per la prima volta nel 1866 dopo una lunga stesura. Dopo più di due secoli è stato scritto di tutto sulla maestria e la bellezza di questo testo. La mia sensazione è stata piacevolissima, ho riso, mi sono commossa ed ho riflettuto tanto. Mi rimangono impressi i personaggi così diversi e veri come se fossero attuali uomini e donne di questa società. Sento la "febbre" di cui spesso i personaggi sono colpiti, come forma di difesa necessaria per esorcizzare la realtà. Sento la miseria, la povertà, dove per lenire la fame basta bere un tè caldo.

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