Opinione scritta da Sydbar
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L'ultima carta
L'opera è una di quelle disponibili dal Gruppo Redazione di QLibri.
Sinceramente sono molto critico e purtroppo in negativo perchè l'argomento trattato è di fascino sicuro, esoterismo, Pico della Mirandola, Platone, Aristotele, la Bibbia, la Cabala ebraica, i Caldei e i tarocchi, non le arance bensì le famose carte...
Il protagonista Stone, un giornalista della testata giornalistica Il Risveglio, si ritrova attraverso una sequenza di situazioni, suo malgrado, invischiato e che ancora oggi non sono ben riuscito a capire come ne sia venuto fuori. Buona parte del romanzo è appesantita da molte riflessioni e pochi dialoghi soprattutto nella prima parte dell'opera.
La lettura mi è parsa un po' pesante e macchinosa anche se l'idea di fondo è buona.
Ci vuole qualcosa in più nel romanzo, qualche colpo di scena un po' ad effetto e non ingressi ed uscite di personaggi che sono lasciati in sospeso, vedi Florio.
Attendiamo tempi migliori.
Buona lettura.
Syd
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Blue
A volte capita, il secondo capitolo di una saga non sempre è conferma del primo, questo secondo racconto della Kerstin Gier è decisamente sottotono rispetto al suo predecessore, Red, almeno per quanto riguarda la piacevolezza.
Il contenuto è un po' troppo scontato forse perchè incentrato sul flirt dei due protagonisti e solo nel finale riesce a sganciarsi da ciò attraverso l'uso di un personaggio davvero enigmatico, il conte Saint Germain, infatti la trama si infittisce con risvolti da thriller che saranno (ci si augura) il trampolino di lancio per il terzo capitolo della saga.
Molto lento il ritmo dell'opera che ne appesantisce la lettura.
Mi piace l'uso dei fantasmi-demoni che a mio avviso dovrebbero essere sviluppati meglio ed inserirli maggiormente nella trama che potrebbe avere dei risultati migliori.
Rimane sempre interessante il viaggio nel tempo ma in questo libro purtroppo poco funzionale.
Ci si aspetta qualcosa di meglio nel prossimo scritto della Kerstin Gier, il cui titolo sarà Green, speriamo che la trama sia più accattivante.
Rimandato con riserva.
Buona lettura.
Syd
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Il silenzio dell'onda
Un Carofiglio un po' al di sotto delle aspettative, quasi stanco, opaco, ci consegna un'opera sicuramente interessante ma di minore impatto rispetto ai suoi libri precedenti.
Stile seppur scorrevole che non ha molta presa sul lettore, il livello è alzato sicuramente dai contenuti, alcuni personaggi in cura psichiatrica che cercano di tornare a respirare la vita, minori affetti da problematiche che oggi purtroppo sono troppo diffuse e che occupano tristemente le prime pagine dei vari mezzi di informazione.
Potremmo azzardare a dei finali che seppur a lieto fine lasciano almeno in un caso l'amaro in bocca, si perchè anche se gli eroi ci salvano le cicatrici della vita rimangono cambiando il corso degli eventi e delle storie di ognuno di noi.
Per fortuna per alcuni è possibile ritornare a cavalcare quell'onda che arriva inesorabile e silenziosa, con la tavola da surf della vita, sta forse agli esseri umani decidere come afforntare la cavalcata che sarà sicuramente ardua visto che alcune cose non dipendono solo da noi.
Forse gli argomenti trattati hanno portato l'autore a mantenere un profilo un po' timoroso che comunque rimane adeguato al contesto.
Buona lettura.
Syd
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Cieli in tempesta
Opera prima di Michael Gibbs, scrittore emergente italiano, nonostante il nome.
Thriller molto avvincente, con continui cambi di prospettiva ed indagine altalenante nei risultati. I personaggi sono molto ben delineati e molto bella la ricostruzione dei curriculum vitae di alcuni investigatori della Polizia di Stato.
La trama racchiude in sè molti argomenti attuali della società odierna, alcolismo, gioco d'azzardo, adulterio si intrecciano magistralmente e cosa molto bella non sempre i protagonisti possono essere vincenti ma allo stesso modo non è detto che non debbano superare gli ostacoli che la penna di questo autore mette sul loro cammino.
La morte di un docente univeristario, uno studente testimone inconsapevole (di cosa?), due Ispettori dalle personalità opposte ma ben affiatati, donne all'apparenza tranquille ma allo stesso tempo agitate come un mare in tempesta.
Tutti questi ingredienti, uniti a dei capitoli non molto lunghi, rendono l'opera piacevole alla lettura.
Unica nota negativa ma superficiale i caratteri molto piccoli utilizzati per scrivere il libro.
Complimenti alla casa editrice "Il Ciliegio" un buon investimento.
Piacevole sorpresa.
Buona lettura.
Syd
PS per l'autore:
Interrogatorio
Nel processo penale (d. proc. pen.)
È l'atto tipico della fase delle indagini preliminari e come tale non ha, almeno di regola, una funzione probatoria, ma serve, come gli altri atti d'indagine, a consentire l'accertamento della sussistenza di elementi idonei a fondare la decisione del P.M. in ordine all'esercizio dell'azione penale; è quindi un mezzo di garanzia per l'indagato il quale in questa sede può far valere oralmente le sue difese.
Potrà acquisire valore probatorio se il processo si svolgerà secondo le forme di uno dei riti speciali privi di dibattimento.
L'(—) è dunque atto tipico della fase inquisitoria del procedimento, poiché nel dibattimento, o in quella sua anticipazione costituita dall'incidente probatorio, l'imputato o l'indagato può essere solo sottoposto, con il suo consenso, all'esame di cui agli artt. 208-210 c.p.p.
All'(—) procede di regola il P.M. (art. 375 c.p.p.) ovvero la P.M. su sua delega (art. 370 c.p.p.), ma sono previste anche ipotesi in cui procede il giudice delle indagini preliminari, e cioè nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto o del fermo (art. 391 c.p.p.), quando sia stata adottata la misura della custodia cautelare in carcere o altra misura cautelare (art. 294 c.p.p.) o nel corso dell'udienza preliminare. In tale ultimo caso, l'interrogatorio potrà essere svolto, su richiesta di parte, nelle forme previste dagli artt. 498 e 499 c.p.p. (cd. cross examination), sicché le sue risultanze saranno utilizzabili nel dibattimento ex art. 514 c.p.p.
Esso è svolto alla presenza del difensore.
L'art. 141bis c.p.p. prevede, inoltre, che quando la persona da interrogare è detenuta, l'atto di interrogatorio deve essere fonoregistrato o riprodotto audiovisivamente a pena di inutilizzabilità.
Il difensore deve essere avvisato dell'(—) a pena di nullità nella fase delle indagini preliminari.
La riforma introdotta dalle norme del c.d. giusto processo (L. 63/2001) ha previsto una novità importante in tema di dichiarazioni rese dall'imputato/indagato nell'interrogatorio, il quale ammetta le proprie responsabilità e/o riferisca anche sulle responsabilità di altri: in particolare, quando riferisce su fatti attinenti alle accuse che lo riguardano, egli ha la veste di imputato; quando invece narra fatti riguardanti la responsabilità penale di altri, assume la veste di testimone. Ciò ha indotto il legislatore a imporre particolari cautele nella fase preliminare dell'interrogatorio, onde richiamare l'attenzione dell'imputato/indagato sull'atto a cui sta partecipando. Il nuovo terzo comma dell'art. 64, infatti, prevede che prima che inizi l'interrogatorio la persona deve essere avvisata che: a) le dichiarazioni rese potranno sempre essere utilizzate contro di lui; b) ha facoltà di non rispondere, ma in ogni caso il procedimento seguirà il suo corso; c) in relazione alle dichiarazioni coinvolgenti la responsabilità di altri, assumerà la veste di testimone.
L'omissione degli avvertimenti di cui alle lettere a) e b) comporta l'inutilizzabilità assoluta delle dichiarazioni rese; l'omissione del solo avvertimento di cui alla lettera c) rende inutilizzabili le dichiarazioni nei confronti della persona accusata.
A meno che non si prosegua con un rito speciale privo della fase dibattimentale, il verbale d'interrogatorio va inserito nel fascicolo del P.M., tra gli atti cioè che non sono portati preventivamente a conoscenza del giudice del dibattimento. Però, se in dibattimento l'imputato è contumace, assente o rifiuta di sottoporsi all'esame, il giudice, su richiesta di parte, disporrà la lettura dell'(—) reso nella fase precedente con le modalità e i limiti previsti dall'art. 513. Inoltre, se l'imputato accetta di sottoporsi ad esame, l'(—) precedentemente reso potrà essere utilizzato dal P.M. per eventuali contestazioni, per le finalità di cui all'art. 503 c.p.p.
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Il falco maltese
Leggendo mi sembrava di avere avanti ai miei occhi le immagini di un poliziesco in bianco e nero, forse anche da una copertina d'altri tempi, con un indimenticabile Humphrey Bogart.
Un tuffo in una America ed un secolo ormai lontani ma non troppo, con un intrigo che si sbroglia solo nelle ultime pagine.
La trama è assorbita dalle vicende del protagonista, Sam Spade, un personaggio davvero indecifrabile, imprevedibile, bello e dannato, il quale rende il libro una delle icone del genere.
Una trama aggrovigliata, ricca di menzogne dove nulla può essere considerato con certezza e lo stesso autore gioca col lettore attraverso un ottimo protagonista, le cui caratteristiche sono l'ascolto ma anche una lingua guidata da un cervello che spiazza gli altri personaggi ma anche il lettore stesso.
Vi consiglio di acquistarlo e leggerlo per immergervi in un'epoca ed in una storia che vi farà anche sorridere sul come con pochi strumenti e senza descrizioni cruenti, ambientato negli anni '20 in una San Francisco "fumosa", l'autore Dashiell Hammett firma un vero e proprio classico di genere.
Sono poco più di 200 pagine estremamente scorrevoli e imperdibili.
Buona lettura.
Syd
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Ossa
Un libro di 184 pagine scritte magistralmente con una trama che non lascia il tempo di respirare, scorrevole, duro, diretto e che non si può leggere se non tutto d'un fiato.
Un contenurto intriso di segreti che possono aver diretto realmente ed incredibilmente le sorti del mondo nel corso degliultimi secoli, con la ricerca sopraffina di un'arma perfetta, elegante ed efficace.
La lettura è scorrevole e non lascia altre scelte, divorare letteralmente il libro.
Così come preannunciato nella prefazione, l'opera fa parte di un trittico la cui prima parte, "Ossa", è una perla incastonata in un gioiello tutto da ammirare, si spera.
Complimenti alla Arduino Sacco Editore che investendo autonomamente in Alessandro Maiucchi, a cui va il merito di aver creato un libro validissimo, ha edito un'opera di un nuovo potenziale scrittore italiano che merita tutti i miei onori e quelli di quanti leggeranno, rimanendo folgorati, questo romanzo.
Buona lettura.
Syd
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Commento
Il libro può essere considerato come una rappresentazione romanzata di quello che era il sistema sovietico, staliniano e poi oligarchico dei soviet.
Uno spaccato orrendo della storia dell'umanità, come un popolo si sacrifica per resistere ad una dittatura nazista che verrà ostacolata e soppiantata da un'altra dittatura i cui toni spietati diverranno motivo di forte chiusura verso il resto del mondo e della storia.
Uno stato di polizia che annulla anche i personaggi di quest'opera.
L'opera lascia davvero in una zona oscura della coscenza visti i contenuti ma rimane non estremamente piacevole nella lettura e soprattutto il finale mi ha deluso, non posso spiegarvi il perchè, vi rivelerei troppo.
All'inizio ho fatto un'enorme fatica nella lettura poi però l'opera diviene più interessante. Mi ha messo più ansia la storia sulla descrizione della società sovietica che la trama stessa.
Senza arte né parte.
Buona lettura.
Syd
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Tu sei il male
Uno dei migliori esordi dell'anno, questo autore, so che farò arrabbiare in molti, potrebbe essere considerato lo Steig Larsson italiano ma il suo nome è Roberto Costantini ed il suo protagonista è Michele Balistreri.
Il titolo dell'opera potrebbe anche essere "Il grande bluff" perchè in questa storia tutti bluffano come in una partita a poker, gioco di cui è permeata la storia.
Una trama dalle mille sfaccettature come quelle di un diamante, intricata come la tela del ragno ed ingegnosa come il nido di una rondine.
Ad ogni capitolo si ha l'impressione di mettersi ad unire le tessere di un enorme puzzle ma alla fine è come se un forte vento lo disfi per ricominciare col capitolo successivo.
Lo stile è incalzante, se nelle prime pagine è scorrevole col proseguire la lettura si è portati a divorare letteralmente il libro.
La trama richiama il giallo riadatttato in chiave moderna con colpi di scena forse anche un po' eccessivamente arditi nel finale, non guastano.
I personaggi sono tratteggiati a linee forti e ben distinte ed ognuno racchiude l'essenza di pregi, difetti, vizi e virtù.
Impressionanti le realtà dei commissariati così realistici e calati a pieno nei contesti quartieristici di una Roma specchio di se stessa.
Costantini è riuscito a proporre un'opera di piacevole spessore che ancora una volta ci fa gridare al successo di un valido autore italiano che con la sua opera prima riesce ad imporsi in un ambito letterario molto spesso caratterizzato da flop strapubblicizzati dalle case editrici.
Complimenti a Roberto Costantini per Tu sei il male, ma citando Manzoni: "Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza!". In questo caso attendiamo l'uscita dei prossimi lavori dello stesso autore, in quanto trattasi di una trilogia.
Complimenti a Marsilio, un'altra vittoria.
Buona lettura.
Syd
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Il tribunale delle anime
La storia, in principio, stenta un po' a decollare ma d'improvviso la trama si sviluppa su più fronti, cronache di vicende al presente, flashback e passato, naturalmente il tutto collegato intricatamente come la tela di un ragno.
Mi è parso di leggere, a momenti, un' opera di Dan Brown, in quanto i personaggi sembrava vivessero in una caccia al tesoro (caccia ad un serial killer, gente scomparsa, indizi che conducono ovunque ed in nessun luogo).
Per fortuna la Roma raccontata e descritta non è così paradossale e scontata, anzi sono citate delle location da visitare assolutamente.
La storia tratta, anche in questo caso, di un gruppo parallelo di sacerdoti segreti, i penitenzieri, che forse sarebbero stati più efficaci al romanzo se approfonditi nel loro reclutamento, questo però è un neo assolutamente personale.
L'architettura del romanzo lo rende scprrevole nella lettura grazie ad i suoi capitoli non molto lunghi ma ho trovato sconveniente il saltare dalla storia di un personaggio ad un altro in modo troppo repentino, anche se sicuramente funzionali alla trama.
Il tocco di qualità lo abbiamo indiscutibilmente con il contenuto del libro, grazie alle descrizioni dei luoghi di una Roma sconosciuta ai più ma anche e soprattutto ai riferimenti criminologici, di cui l'autore ha una sicura padronanza.
Un buon Carrisi che ci prende ancora una volta per mano per condurci nei meandri oscuri dell'animo umano, nel bene e nel male.
Buona lettura.
Syd
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L'uomo dei cerchi azzurri
I voti che ho assegnato alle varie voci possono essere forse contraddittori ma davvero, nel leggere questo libro per la prima volta sono stato combattuto perchè frastornato dal risultato scaturito in me alla fine della lettura.
Il contenuto dell'opera non mi sembra così esaltatnte anche perchè la trama narra di alcuni omicidi legati alle attività notturne di un personaggio urbano che si diverte a disegnare dei cerchi azzurri (non posso dirvi altro)!!!!
Sulla piacevolezza posso descrivervi le mie impressioni, nella lettura dei primi capitoli ero addirittura intenzionato a mollare il libro ma poi mi sono dato forza e l'ho ripreso con voracità, grazie forse anche al fatto che effettivamente diviene più piacevole e scorrevole.
Lo stile narrativo è ECLETTICO così come i personaggi caratterizzati in modo davvero emblematico tra loro, un indefinibile Adamsberg, un tenace ma stessato Danglard e così via...è proprio questa caratterizzazione del personaggio che rende l'opera godibile, si perchè la Vargas genera una trama forse un po' asciutta ma sicuramente insaporita dalle personalità variegate dei suoi personaggi tutti.
Promossa la Vargas ma con riserva.
Buona lettura.
Syd
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Radiopirata
Anche se uscito successivamente al "Ritorno nella valle dell'eden", consiglierei di leggere prima quest'opera di Francesco Carofiglio, in quanto la trama racconta degli antefatti che vengono poi ripresi dal precedente.
La storia è un po' riciclata, scusate il termine un po' troppo aggressivo, trattasi della nascita di una radio libera sulla fine degli anni '70 in una località lucana, attorno alla quale si snodano le vicende della vita di alcuni giovani abitanti della zona...legati tra loro da una profonda amicizia.
Una chicca adeguata, la prima canzone scelta per aprire la prima puntata della radiopirata, quale sarà???
Il libro si legge molto velocemente ma nonostante ciò il contenuto risulta appena sufficiente e prevedibile sotto vari punti di vista.
Se ne consiglia la lettura ma senza grandi pretese.
Buona lettura.
Syd
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Storie di un Commissario di Provincia
Storie raccontate in prima persona e credetemi se non avete mai vissuto personalmente queste vicende che solo un appartenente alle FF.OO.può raccontare, difficilmente riuscireste a credereche ci siano persone e mondi così lontani ma così vicini alle nosrte vite.
Lo stile è diretto e senza fronzoli, senza forzature letterarie ma verità romanzata ottimamente dall'autore.
Il contenuto è il risultato di indagini ed inchieste di un Commissario della Questura di Piacenza che ne vede e ne sente di tutti i colori.
Piacevolissima la lettura.
Se ne consiglia l'acquisto anche perchèil prezzo è di € 7.00 e quindi per 120 pagine direi ragionevole.
Ottimo Girolamo Laquaniti, promosso a pieni voti.
Buona lettura.
Syd
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Ritorno nella valle degli angeli
Il libro è scritto molto bene e poi sono eccellenti i richiami ad una cultura agreste, ricordo infinito ed intramontabile di una terra meravigliosa quale è quella lucana, noché formidabili i passaggi dialettali che ho letto con ingordigia.
In tutta sincerità però leggendo anche quest'opera di Francesco Carofiglio denoto una certa malinconia, a questo punto dello scrittore, in quanto ormai quasi ordinariamente ricca, come anche nelle precedenti opere, di flashback e di ricordi mali/melanconici che sinceramente anche se scritti molto bene hanno un po' stancato.
La storia poi è caratterizzata da alcuni passaggi, soprattutto nel finale che sinceramente mi ritornano poco utili e probabilmente insignificanti per la trama ma ai posteri l'ardua sentenza.
Il libro si legge con una discreta scorrevolezza ma al sottoscritto risulta poco efficace.
Ritenta sarai più fortunato Francesco.
Buona lettura a tutti.
Syd
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Il segreto dei tre campanili
La trama nel complesso è risultata discreta ma purtroppo manca in suspance.
Lo stile narrativo è molto scorrevole, anche merito di capitoli non eccessivamente lunghi, ma in alcuni casi la storia risulta caratterizzata da cose un po' superflue, forse inserite per rendere un po' intrigante il romanzo, il problema che queste "nebbie" rimangono fini a se stesse in alcuni casi e poco utili alla trama (vedi la tresca clandestina tra due insegnanti o i tre stessi campanili ma potrei citarne altri di cui evito per non rovinare la lettura a chi mi seguirà).
Interessante il contenuto che si rifà ad alcuni misteri della Venezia del XIV° secolo ma purtroppo in alcuni momenti sembra farmi ricordare una caccia al tesoro quasi Browniana più che la trama di un romanzo giallo/thriller.
Mi sento di dare la sufficienza all'autrice, Roberta Di Odoardo, alla quale consiglio spassionatamente di continuare su questo filone giallo/thriller ma cercando di rendere le trame un po' più tese, con colpi di scena meno prevedibili e soprattutto con più suspance tra un passaggio e l'altro.
Da rileggere sicuramente.
Syd
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With or without
Opera che si sviluppa su due linee parallele, una parte che potrebbe essere identificabile come un romanzo epistolare tra il protagonista ed una sua amica conosciutisi in chat e che sviluppano attraverso e-mail, paure, ilarità, curiosità di un eventuale ma molto improbabile appuntramento al buio.
Una "seconda" parte riguarda l'avventura, di cui non riferirò il finale, del viaggio da Firenze ad un teatro di Roma, da parte del protagonista, per un'audizione al "forse" cospetto del mostro sacro Giorgio Albertazzi.
Un libro scritto in modo fluido con dei cambi di ritmo che non annoiano e con qualcosa che sicuramente molti di noi lettori troveranno in comune con il vissuto del racconto.
Perrò c'è come qualcosa di già letto e quindi già scritto.
Promosso ma con sufficienza.
Buona lettura.
Syd
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L'estate del cane nero
Malinconico, con sprazzi a volte ilari, venati da sentimenti di paura, ansia, scoperta e vergogna che caratterizza l'estate del 1975 di 4 amici adolescenti in una masseria nelle campagne vicino ad un mare, pugliese, a volte purificatore.
Questa è un po' l'essenza di una trama scritta dall'autore, forse in alcuni tratti biografica.
Non nego di essermi lasciato dolcemente trasportare da alcune sequenze che anch'io ho vissuto durante la mia adolescenza.
Riporto un passaggio del libro che a mio avviso racchiude in parte l'anima dell'opera: "Oggi mi accorgo che le prospettive cambiano e quello che un tempo era un colore o un tipo di suono oggi è un colore diverso e magari un rumore.
L'esistenza stessa è una linea che cambia, arrotolata nei ricordi di una vita immaginaria, in cui tutto alla fine trova un posto preciso".
DA LEGGERE.
Syd
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Cacciatori nelle tenebre
Fumetto noir che ha trovato la luce grazie al lavoro a 4 mani dei fratelli Carofiglio. Grafica curata principalmente da Francesco mentre la trama e la sceneggiatura da Gianrico.
Ne è scaturita una produzione positiva ed accattivante sia per la storia che per le illustrazioni, entrambe funzionali che richiedono da parte del lettore sia un prequel che un sequel.
I 4 personaggi principali sono davvero molto interessanti ma meritano sicuramente un approfondimento.
L'ambientazione, seppur mai riferita esplicitamente, è una Bari underground dai toni molto noir che in alcuni casi sfiorano il dark (esagerato? e perchè no?).
Opera promossa ma dal lettore arriva una richiesta: "a quando il prossimo?".
Syd
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Il silenzio degli occhi
Terza avventura del Commissario Ponzetti in una Roma che viene descritta senza fraintendimenti da chi la città eterna la conosce davvero anche nei suoi movimenti.
Lo stile dell'autore è molto sciolto accompagnato da un lessico molto semplice e senza l'uso di inutili orpelli.
La trama si sviluppa nel periodo pre e post natalizio del 2008 in una Roma affaccendata per l'immininente festa e per la piena del Tevere.
Personaggi simpatici e ben caratterizzati, forse Iannotta, in un primo momento molto simpatico con il suo dialetto romanesco, diviene un po' troppo forzato ma congeniale al contesto.
Alcuni passaggi mi sono apparsi prevedibili ma non stonati con il ritmo ed il contenuto della storia.
Un consiglio all'autore, Giovanni Ricciardi, mi è parsa mancare un po' di suspance che si spera sia dovuta probabilmente alla veracità dei personaggi, dei luoghi e della storia.
Il libro è letto in giornata grazie ad uno stile narrativo scorrevole e mai noioso che è stato molto apprezzato dal sottoscritto.
Promosso.
Syd
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Dietro la nebbia
Libro di buon livello, Ian Rankin riesce, attraverso una trama che si sviluppa su tre filoni investigativi, ad ingenerare curiosità nel lettore che avidamente ed incessantemente è alla ricerca del bandolo della matassa. ACCATTIVANTE.
I personaggi sono ben delineati con contorni precisi ed il protagonista, Ispettore John Rebus, immortale icona di vizi e virtù della vita. Descrizioni dei luoghi accurate ma non prolisse accompagnate dalle descrizioni dei personaggi per i quali i dettagli sono come la carta d'identità della personalità degli stessi, minuziosa diventa la descrizione dell'accessorio occhiali per identificare il personaggio, sia nei colori, nelle forme che nei materiali. CHICCA.
Il racconto ci porta quasi a vivere lì dove è ambientato, in Scozia, ed attraverso la lettura sembra di assaporare i single malts a cui i protagonisti attingono in svariate riprese all'interno di pubs, le cui descrizioni sembrano farli materializzare ai nostri occhi.
L'opera è piacevole ed intensa.
Se ne consiglia la lettura agli amanti di thriller e della Scozia.
Buona lettura.
Syd
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Senza dirsi addio
Un thriller le cui prime pagine mi hanno subito incuriosito ma dopo i primissimi capitoli mi è parso quasi cacofonico e noioso, tutta una impressione che più sbagliata non poteva essere. La trama, davvero molto bene architettata non tradisce mai, si sviluppa con colpi serratissimi e inaspettati fino all'ultimissima pagina. L'autore ha dosato ottimamente i colpi di scena senza inutili cruenze creando dei personaggi tutti eccezionali e funzionali alla storia. Come già accennato, l'inizio stenta poi lo stile semplice, diretto senza fronzoli ingenerano una incredibile curiosità nel lettore che non può fare a meno di finire il libro d'un fiato. Linwood Barclay, l'autore, è stato una piacevole scoperta. Consigliato per chi avesse voglia di entrare in un congegno, cinematograficamente parlando, alla Alfred Hitchcock. Syd
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La tredicesima storia
Libro che parte un po' in sordina ma che poi prende come un fiume in piena e trascina in una storia nella storia.
Tutta la trama è avvolta da nebbia che si infittisce con la lettura ad ogni pagina.
Molti, moltissimi misteri i cui indizi vengono disseminati, per una probabile soluzione, durante tutta la storia.
Uno stile narrativo d'altri tempi, l'autrice ti prende per mano e ti conduce in una storia dalla quale non ci si può staccare.
Ricchissimo di riferimenti ai grandi classici della letteratura britannica.
Ogni personaggio è descritto magistralmente ed è collocato nella storia al giusto punto e nel giusto momento, senza anche uno di essi l'opera risulterebbe incompleta, anche per i personaggi secondari.
Apprezzato durante le pagine finali sapere come si sviluppano, alla fine della storia,le vite di tutti ma proprio tutti i personaggi.
Viene consigliato a tutti i tipi di lettore, risulta infarcito abbondantemente di suspance, drammaticità, romanticismo e grande speranza...
La lettura è piacevole, ti avvolge come un mantello che ti protegge dal freddo e dalla pioggia durante un autunno ed un inverno nella brughiera inglese.
Promosso. Buona lettura.
Syd
PS
Per farvi arrabbiare, lo sapete che cenerentola ha una figlia???
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Il gioco del carnefice
La casa editrice è stata l'unico motivo che mi ha spinto all'interessarmi di questo libro, in quanto già precedentemente letto un' eccellente opera edita dalla stessa casa, Baima & Ronchetti Editori, "Il dono dell'acqua".
Il gioco del carnefice aveva i presupposti per assolvere al suo compito, ossia interessare il lettore e tenerlo con un po' di suspance visto il genere...DELUSIONE TOTALE.
Trama assolutamente inconsistente, dialoghi di uno scontato assoluto, in particolar modo quelli tra la detective francese ed il vecchio archeologo, tra i due nasce un flirt che ancora oggi non capisco quanto possa centrare con la storia. E poi un finale banale che sfiora l'assurdo con l'ultima pagina.
Trattasi di un fiasco a mio avviso e me ne duole, in quanto più volte ho fatto crociate a favore di autori emergenti e di case editrici non di fama nazionale, anzi la Baima & Ronchetti mi è sembrata quasi di nicchia e mi complimento con loro per la tenacia e l'ottimo lavoro compiuto finora ma questo libro che ho valutato viene bocciato senza appello.
Perdonatemi ma è così.
Non so, attendo altre valutazioni.
Per rifarmi alle mie tendenze enogastronomiche mi rifarei, metaforicamente parlando, ad una tazza di caffé con il sale invece che con lo zucchero, non lo avete provato??? Non fatelo!
Syd
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Il dono dell'acqua
Un libro sconosciuto ai più...quasi occultato dalla vista dei lettori, le ricerche per averlo sono difficili ma non ardue in quanto bisogna rivolgersi direttamente alla casa editrice Baima Ronchetti & co.
Genere che varia dal thriller allo storico puro, con terminologia, si, anche tecnica ma molto diretta e di facile conprensione.
Il ritmo è incalzante come quello di Dan Brown ma è tutto nel contenuto la differenza, perchè ogni aneddoto, ogni descrizione ed ogni passaggio è sicuramente meglio argomentato senza far perdere la credibilità alla trama. Il libro si sviluppa su brevi capitoli che narrano vicende di due epoche, quella odierna e quella del XIII° secolo, facendo interessare in modo appassionato ed a volte travolgente il lettore. Non si parla di misteri paradossali ma di un mistero che alla fine mi ha fatto percepire un unico messaggio...dalla semplicità si possono ottenere eccellenti risultati, come la realizzazione di un libro, come questo, veramente ben scritto.
L'autore, Silvano Nuvolone, merita davvero un applauso sincero e dovuto perchè è riuscito davvero a rendere interessante e piacevolissima l'opera narrata.
Consiglio a tutti la lettura e magari anche una visitina ai luoghi descritti, che non guasta.
Sinceri complimenti ad una casa editrice che ha puntato su un ottimo scrittore; entrambi promossi a pieni voti.
Se dovessi accostare l'opera ad una bevanda mi verrebbe in mente solo un buon té verde dissetante, corroborante e ricco di mistero.
Syd
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Le perfezioni provvisorie
Di tutti i libri di Gianrico Carofiglio, con protagonista l'Avv. Guerrieri, questo è sicuramente quello con una trama dal sapore più intenso e con un colore più giallo.
Non conosco bene il motivo, forse perchè i luoghi descritti dall'autore sono da me molto conosciuti e quindi più apprezzabili (ci ho lavorato per 5 anni), sicuramente mi sono sentito, alla fine della lettura, fortemente avvolto da un'aura malinconica che mi ha lasciato soddisfatto.
Guerrieri si ritrova ad indagare sul caso di una sparizione di una ragazza ma allo stesso tempo cerca di ritrovare se stesso, con i suoi ricordi di una giovinezza che comincia a sbiadire ma rinfrancata da un animo generoso.
Mi hanno colpito le figure dei genitori della ragazza scomparsa, ognuna con una sua sofferenza distinta nel campionario che viaggia per i due estremi, la follia della disperazione e la freddezza razionale.
Lo stile è sempre diretto, senza inutili descrizioni che avrebbero potuto appesantire, quella che secondo me è l'opera meglio riuscita sull'Avv. Guerrieri, i personaggi sia primari che secondari sono dei piccoli camei di cui il libro ne rimane arricchito, la trama è un susseguirsi di eventi a volte scontati ma a volte sperati e mai raggiunti, questo ha reso la storia sicuramente più frizzante.
Dare un punteggio massimo alla piacevolezza dell'opera è l'unica perfezione costante del libro.
Per paragonare la soddisfazione che si raggiunge alla fine della lettura posso solo aggiungere di essermi sentito all'arrivo di un porto sicuro dopo una grande tempesta...
Culinariamente parlando è stato come arrivare a casa dei miei dove mi viene servito un bel piatto di spaghetti con cozze e pomodorini saporitissimi, con un sapore intriso di prezzemolo tritato, aglio e un pizzico di peperoncino, che hanno un sapore antico, bagnati da un bel bicchiere di vino rosato pugliese, chi legge il libro potrà capire.
Consigliata la lettura in dosi smisurate.
Syd
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Il libro segreto di Dante
Quanti di voi possono dire di non aver mai "dovuto" leggere e studiare la "Commedia" di Dante Alighieri??? E quanti di voi possono dire che proprio nei passi del Paradiso i contenuti, forse un po' troppo filosofeggianti, ci hanno tediati e fatti impazzire sui banchi di scuola?
Se Francesco Fioretti avesse scritto questo libro ai tempi in cui ero preso con i miei studi scolastici, sarei stato più incline con il mio approccio soprattutto nei confronti dell'ultima parte dell'opera dantesca.
Il libro nei primi passaggi stenta a decollare ma poi la trama si infittisce e attraverso alcuni misteri occultati tra le "rime" e ... forse svelati in parte o del tutto, dopo il primo quarto distende le sue ali e prende quota soprattutto attraverso, questo devo rivelarlo, il famosissimo SATOR (non aggiungo altro). Tutto viene condito con templari, filosofia, teologia, amore, passione e...Divina Commedia.
Confesso che l'ultima parte del libro mi ha un po' reso malinconico ma allo stesso tempo voglioso di affermare che questo libro edito Newton è davvero una bella sorpresa.
Enogastronomicamente parlando mi sono sentito come chi mangia una crepe salata di cui nessuno ti rivela il ripieno e che assaggiandola ti fa attraversare l'universo dei sapori tosco emiliani bagnati da un ottimo vino bianco veneto (capirete solo leggendo il libro il perchè).
Notevoli i personaggi di Antonia e Giovanni.
Lettura consigliata anche perchè la Commedia di Dante anche se reinterpretata non delude nessuno in nessuna epoca.
Syd
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Lezioni di morte
Sarò un po' controcorrente ma neanche tanto. La Gerritsen è una maestra del thriller ma questo libro non è poi così tanto convincente... almeno in piacevolezza.
Lo stile è sempre ammaliante, ci sono sprazzi di tensione che ti fanno rincorrere la lettura delle pagine ma a volte, in questo caso un po' troppo spesso, i ritmi si abbassano, forse anche perchè in quest'opera la Rizzoli, protagonista indiscussa, ci mostra davvero il lato umano dei suoi sentimenti, delle sue passioni e delle sue vulnerabilità. Questo libro è la naturale seconda parte della precedente opera "Il chirurgo", un serial killer che seppur dietro le sbarre, affligge Jane Rizzoli nei suoi incubi tanto da divenire il centro su cui vertono i pensieri della detective.
Un finale che mi ha un po' sconcertato in quanto un cincinino prevedibile ma che dire, le ultime cinque pagine del libro valgono l'intera spesa...ve lo suggerisce uno che di animo umano se ne intende.
Consigliato per una lettura sotto l'ombrellone, in compagnia di un succo di frutta al pompelmo rosa, seppur dolciastro lascia un po' di amaro in bocca.
Buona lettura a tutti.
Syd
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Ragionevoli dubbi
Ho appena terminato di leggerlo, il mio stato d'animo proprio per il finale, è estremamente malinconico...come quella sensazione che un po' tutti credo abbiano provato in una giornata di fine estate passata al mare con la consapevolezza che le ferie stanno terminando ed anche le serate a baraccare con gli amici. Questo è l'effetto che genera in me l'autore con le sue opere.
Dallo stile fresco e asciutto, senza inutili fronzoli ma preciso come la cornice di un quadro al cui interno c'è una storia nella storia, la trama di un legal thriller legata a venature degli stati d'animo e delle emozioni del protagonista, l'avvocato Guerrieri, personaggio che ha conquistato la mia attenzione anche in questa terza storia.
Inutile aggiungere che tutto questo rende l'opera piacevole a pieni voti.
Proseguo nel mio tentativo di affiancare il libro ad una bevanda...in questo caso una limonata fresca e dissetante che lascia le papille stordite ma allo stesso tempo soddisfatte.
Complimenti Carofiglio, l'avvocato Guerrieri e la tua Bari mi sono rimasti nel cuore.
Syd
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Interessante
Il libro è scritto sicuramente con semplicità, intriso di espressioni dialettali pisane gradevoli, il tema trattato è quello del ritrovamento del cadavere di una giovane ragazza all'interno di un cassonetto dei rifiuti. Ecco cosa si potrebbe scrivere di questo libro, la recensione si sarebbe potuto concluderla così ma Syd questa volta ha davvero ritrovato il sorriso.
Alla fine della lettura di quest'opera mi sono chiesto quanto l'autore sia stato ispirato dalla regina del giallo, si, perchè gli ingredienti ci sono tutti, un omicidio per la cui ricostruzione e per giungere alla scoperta di chi sia il colpevole, l'autore Marco Malvaldi gioca con il lettore, lascia scivolare quest'ultimo in una lettura scorrevole mettendo sotto gli occhi, con una semplicità spiazzante, svariati indizi che sicuramente diventano difficili da decifrare per la fiducia che il lettore ha nello scrittore. La trama è condita con sprazzi di una comicità provinciale rappresentata dai frequentatori di un bar che diviene, nella storia, l'ombellico del mondo in cui si fondono la realtà semplice di provincia con la brutalità sconcertante di un tragico avvenimento.
Questo racconto è sicuramente consigliato, anche per chi, tra breve come me, si ritroverà sotto l'ombrellone in una località balneare come quella rappresentata nelle pagine qui recensite.
Consigliata la lettura di questo, permettetemelo, tragi-comico giallo di sublime piacevolezza.
Se dovessi paragonarlo ad una bevanda lo ricondurrei ad un latte e menta...
Buona lettura a tutti.
Syd
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Ad occhi chiusi
Lo stato d'animo in cui ci si ritrova diventa fondamentale per il risultato di una recensione.
Conclusa la lettura del libro mi è venuto subito in mente un apprezzamento sul modo di scrivere di Carofiglio, ritengo sia perfetto, mai banale, puntuale nella descrizione dei sentimenti e dei luoghi che caratterizzano la storia.
Guerrieri è un protagonista che trascinandosi con le sue malinconie, riesce a condurre una parte magistralmente ambiziosa e pertinente nel suo lavoro di avvocato, attraverso la penna del suo autore.
Il contenuto del libro è senza ombra di dubbio di rilievo attuale, purtroppo, l'epilogo sembra riportato da fatti che si verificano molto spesso anche nella realtà.
Tutto questo rende l'opera di una piacevolezza sopraffina, se dovessi descriverla come un sommelier descrive il suo vino dopo la degustazione, potrei dire che l'opera ha una notevole corposità rimanendo vellutata al palato con un leggero retrogusto un po' aspro ed il cui profumo rappresenta un bouquet variegato di aromi floreali tabaccati.
Spero di non avervi annoiato ma il risultato è quello di un libro sicuramente da leggere.
Syd
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Testimone inconsapevole
Il primo libro di una serie davvero ben riuscita, quella appunto, dell'Avv. Guerrieri, un personaggio-protagonista dalle caratteristiche ordinarie rispetto ad una persona che si potrebbe incontrare ogni giorno per strada.
Mi sono accostato all'opera, ovviamente, perchè fatta rientrare in una categoria di libri a me molto affine come genere letterario. L
eggendo le pagine mi sono reso conto di avere tra le mani qualcosa di un po' diverso e mi spiego.
Cominciamo dal finale così vi faccio inquietare immediatamente.
Chi, tra quanti hanno letto il libro può negare che si rimane con un po' di amaro in bocca??? E non aggiungo altro.
La trama anche se tratta di un'accusa di omicidio nei confronti di un senegalese, per aver assassinato un bambino, è tutta imperniata sulla vita privata e sulle vicissitudini, tra alti e bassi, di un avvocato penalista in continuo tormento con se stesso e sarà proprio questa la caratteristica che renderà piacevole il proseguo della lettura, vedere gli sviluppi dell'animo di un uomo ordinario.
L'ambientazione mi ha fatto tornare nel passato di quasi dieci anni, si perchè la location della storia è da me molto ben conosciuta, Bari ed il litorale adriatico sud-barese, vi consiglio di ammirare Polignano e Monopoli, con il loro mare, la gente e naturalmente la gastronomia.
Carofiglio, uno scrittore trasversale, che senza grossi colpi di scena o ambientazioni sanguinolente cattura il lettore attraverso una scrittura schietta, semplice e malinconicamente un po' romantica.
Buona lettura.
Syd
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I ragazzi del massacro
Libro scritto dalla penna noir, forse più rilevante, d'Italia. Un'opera dallo stile di scrittura diretto e senza fronzoli, che svela in modo nudo e crudo un massacro avvenuto in una scuola, di una insegnante, da parte di alcuni studenti.
Una trama che nasconde verità nelle verità, il cui protagonista, Duca, attraverso la sua personalità riesce a filtrare ogni nebbia e a portare la luce sul caso.
Scerbanenco descrive in modo preciso il periodo storico, fine anni '60, una Milano uggiosa che sembra quasi immobile mentre è avvolta dal suo grigiore che traspare sia dalla trama che dalle condizioni meteo in cui si dipana la storia.
Difficile non rimanere folgorati da uno scrittore così diretto e capace di portarci negli abissi più scuri dell'animo umano in un'apnea che si rivela funzionale alla piacevolezza del libro, con i suoi personaggi così precisamente incastonati nel racconto.
Consigliata la lettura.
Syd
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La voce dei morti
A volte gli autori, attraverso la lettura di alcune loro opere, mi inducono a pensare di ritrovarsi nel "dover" scrivere per rispettare le scadenze di alcuni contratti con le case editrici e seppur i libri di Simon Beckett che ho avuto il piacere di leggere e recensire, per me sono sempre stati di un certo spessore qualitativo, quest'ultimo mi sembra quasi non creato dalla sua fantasia creatrice.
Affrettato nello stile, mi viene da aggiungere, quasi scritto perchè erano rimaste delle pagine bianche che chiedevano dell'inchiostro.
Per niente interessante, in alcuni tratti quasi ridondante e forzatamente descrittivo per riempire la mancanza di un contenuto che ha reso affascinante le sue storie precedenti.
Nel complesso non posso sentirmi di suggerirne la lettura perchè manca proprio di suspance a causa di una trama forzata che si arrampica sugli specchi.
Con molta amarezza Beckett questa volta è rimandato con la speranza ed un augurio per le sue prossime eventuali scritture.
Tristemente, buona lettura a tutti.
Syd
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I pilastri della terra
La mia prima impressione è stata quella di annoiarmi vista la dimensione del tomo ma la curiosità ha prevalso su tutto quindi ho voluto affrontarlo con distaccato interesse, per non sentirmi condizionato dalle critiche molto positive lette precedentemente alla lettura dello stesso.
La lettura è cominciata in treno e i primi capitoli mi hanno fatto venire le lacrime agli occhi causa la descrizione di un sacrificio di vita per la vita.
Sono stato trasportato in una dimensione descritta dettagliatamente, infatti la mia mente si è ritrovata subito a vivere con la fantasia le descrizioni di questa avvincente "epopea medioevale". Trattasi del romanzo storico che descrive le cronache sulla costruzione di una cattedrale nell'Inghilterra del XII° secolo, durante le quali si sono intrecciati sentimenti controversi, amore ed ammirazione nei confronti di alcuni protagonisti, sdegno e odio nei confronti di altri.
Ogni personaggio, primario o secondario che fosse, è descritto accuratamente sia nel fisico che nell'animo.
Impossibile rimanerne insensibili, le pagine del libro sono un susseguirsi di colpi di scena a volte raccontati con cruda verità descrittiva che non lascia spazio a fraintendimenti.
La mia curiosità era affascinata dal proseguo del racconto e più ambivo ad arrivare alla fine dello stesso e più mi angosciava il fatto che una storia come questa potesse concludersi.
Il libro si legge in modo discretamente scorrevole, superfluo dire che il contenuto è ricchissimo di descrizioni dettagliate sull'edificazione della cattedrale nonché sull'animo di personaggi, chi nel bene e chi nel male, che trascinano il lettore nelle loro vicende.
Secondo la mia opinione quest'opera può essere definita una delle pietre miliari della letteratura nell'ambito dei romanzi storici.
Grazie Follett per averci dato la possibilità di vivere con i tuoi personaggi le cronache medioevali inglesi, con coinvolgimento e passione.
Buona lettura a tutti.
Syd
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L'uomo di Inichen
Il libro mi è piaciuto, fila dritto come una spada e quando sulla trama comincia a farsi luce, colpisce come una sciabola.
Partiamo però con grado...Camillotto è ora che i tuoi personaggi escano dal mondo pubblicitario e si cominci anche a tastare nuovi percorsi professionali e non rimangano chiusi nell'ambito del marketing. (Wow si scateneranno le critiche!!!)
Per il resto la storia si legge con estrema scioltezza, il tutto dovuto a dei capitoli brevi ed alla bravura dell'autore nello svelare una trama che si sviluppa egregiamente, anche se alcune cose vengono scoperte dal protagonista in modo quasi casuale e fortunato, ma si sa la fortuna aiuta gli audaci ed il nostro Dan, protagonista assoluto della storia è un soggetto audace.
Ma la mia attenzione, forse anche per il lavoro che svolgo e per i miei studi, è catturata dalle ultime pagine che non voglio raccontare ma che sono impregnate di cause che rendono l'antagonista una vittima della famiglia e di se stesso ammorbidendone quasi il profilo.
Il libro ve lo consiglio, signore e signori, Camillotto è uno degli scrittori che meriterebbero molto più risalto rispetto a tanti altri autori ma lo sapete, questa potrebbe essere un'opinione che viene piegata, probabilmente, da quel mondo del marketing che al nostro autore piace tanto ma che a volte lo dimentica.
Camillotto si è affacciato sul panorama letterario con una grande opera prima "Il manipolatore di sogni", si è confermato egregiamente con "L'uomo di Innichen". PROMOSSO e non attendere altri tre anni per la stesura di un nuovo libro perchè noi lettori siamo affamati insaziabili.
Buona lettura a tutti.
Syd
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La storia di un matrimonio
Il romanzo è pervaso da un senso di segreti che racchiudono altri segreti che rincorrono i segreti di ogni personaggio dell'opera.
Il libro è ambientato negli USA degli anni '50, tra le inquietudini di un'eventuale attacco atomico e le questioni sociali e di segregazione razziale che hanno pervaso gli States di quegli anni.
Il primo capitolo mi ha davvero catturato facendomi pensare di avere per le mai una grande opera d'amore e tradimento ma la metà del libro mi ha completamente spiazzato, con alcuni segreti che svelavano storie di cui i personaggi erano stati protagonisti in passato e che riportati alla luce avevano condotto la trama ad uno stallo rendendolo difficile e noioso alla lettura.
L'ultima parte però è il vero cameo dell'opera, i personaggi mettono finalmente a nudo il loro animo umano e la trama prende una piega che mi ha ingenerato trepidazione, tristezza, malinconia, rassegnazione, gioia e voglia di andare avanti nella vita, come una sbornia di emozioni tutte assieme, con un finale dove vince ancora una volta la parola "segreto".
Non posso dire che si legga scorrevolmente ma i contenuti e la semplicità con cui si descrivono le sensazioni dei personaggi è irresistibilmene accattivante.
Non voglio rivelarvi la trama ma Adelphi si distingue sempre per la pubblicazione di opere di buon livello.
Buona lettura.
Syd
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La mappa del destino
Sulla scia dei primi due libri di Cooper come potevo lasciarmi sfuggire questa sua terza opera? Soprattutto perchè i primi mi sono davvero piaciuti.
Lo stile rimane immutato, scorrevole, capitoli brevi che lasciano l'incognita di quello che possa accadere, inducendo il lettore a divorare le pagine, si ma questa volta diciamo che l'appetito non mi è venuto mangiando, per usare un modo di dire. Questo probabilmente perchè vi ho trovato enigmi e situazioni sinceramente un po' fritti in un olio già sull'esausto andante.
A mio avviso è molto vicino alla sceneggiatura per un film nello stile.
Anche in questo terzo libro la trama si sviluppa su tre periodi temporali: società contemporanea, Medioevo e udite udite...preistoria.
Delle tre quella che ho apprezzato maggiormente è quella medioevale, che ha un epilogo davvero romantico ma avvolto in una coltre di mistero i cui personaggi sono realmente vissuti.
Nel complesso l'opera è sicuramente godibile e consigliabile ma siamo un po' sotto tono Mr. Cooper.
Buona lettura a tutti.
Syd
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Poco piacevole alla lettura
Un libro la cui trama si sviluppa attraverso i ricordi di una coppia scoppiata, Gaetano e Delia, dei nostri tempi. L'ambientazione è quella di una cena durante la quale lo scontro psicologico tra i due protagonisti è intervallato dai loro ricordi tristi e gioiosi di vita.
Il bisogno che avevano avuto l'un dell'altro si è tramutato nell'incubo di puri gesti di sopportazione tra i due...ormai legati solo dai due figli, ma anche questi ultimi diventano campo di battaglia assieme ai tradimenti ed agli impegni di lavoro.
Durante il romanzo i protagonisti si chiedono, attraversando le loro memorie, quale sia stato l'effettivo momento del loro allontanamento ma nessuno dei due sa dare una risposta valida.
Come contrappeso alla storia dei due, vi è nella trattoria in cui è ambientata la cena, una coppia di anziani che seduta ad un tavolo vicino a quello di Gaetano e Delia dimostra come ci si può amare e come ci si possa salvare dai mali della vita grazie al sostegno degli altri. Non voglio rivelarvi altro del contenuto ma sinceramente lo stile di questo libro non mi ha entusiasmato tanto, troppi flash back, a volte superflui e ripetitivi, nella sostanza lo hanno reso, per i miei gusti poco piacevole alla lettura.
Syd
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Red
Viaggi nel tempo, strani personaggi, teenagers con le loro curiosità avvolti dai soliti luoghi comuni...accidenti ma è una favoletta moderna!
Potrebbe dare questa impressione ma senza ombra di dubbio l'autrice riesce a catturare la mia attenzione, avvolgendo tutta la trama di cupi misteri in occulti segreti, con dei personaggi così ermeticamente abbottonati nei loro ruoli che tutto lascia un universo intero alla nostra fantasia...fino all'ultima pagina. Forse i capitoli sono un po' troppo lunghi ma, sinceramente, l'opera si legge con estrema velocità. Devo comunque rivelarvi una cosa e spero non me ne vogliate...trattasi del primo libro di una saga che penso di proseguire con il sequel perchè impossibile non essere incuriositi dai misteri che avvolgono questa storia.
Lo consiglio a chi ha voglia di leggere un fantasy leggero e simpatico e a chi ha tanta voglia di sorprese, attendendo il seguito di questo buon libro sperando che le nebbie si diradino.
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Il sangue dell'altra
Tess Gerritsen è a mio avviso, nello scrivere questo romanzo, in grande spolvero.
Il libro segue una trama accattivante, dalla quale emergono particolari molto raccapriccianti, fortemente permeata dalle forme del male più insulso alle quali si contrappone una forte solidarietà femminile, grazie alla quale si riescono a smussare molte difficoltà. Altro tema molto importante della trama è la forza di sopravvivenza, si, perchè quando c'è questa voglia sembrano semplici anche gli ostacoli più insormontabili.
Dire che la trama è articolata, stilisticamente parlando, in modo molto semplice ma che nell sua semplicità e nelle sue descrizioni dei contesti fa davvero rabbrividire, forse un po' masochisticamente per la durezza di alcune situazioni e descrizioni, forse per la curiosità che la Gerritsen infonde nel lettore o forse perchè ci si sente un po' drogati da questa lettura, diviene piacevole arrivare fino in fondo a questa storia che rivela le intime caratteristiche della patologa Isles e della poliziotta Rizzoli...donne d'acciaio ma dal cuore e dai sentimenti molto fragili, sarà grazie a questi ultimi che la trama troverà un po' di pace.
Buona lettura.
Syd
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Commento
Siamo all'ultima, per il momento, avventura che vede coinvolti Mondino e Gerardo.
La scena si sposta su di un'altra grande città italiana, Venezia negli anni del Doge.
Forse ne parlo già con una certa malinconia ma la saga descritta attraverso i racconti di Colitto mi ha creato un vuoto...un vuoto che al momento mi porta a sperare ardentemente in un quarto libro che racconti gli sviluppi delle vite dei nostri protagonisti.
E' superfluo dire che la trama,a differenza dei due precedenti libri è ancora più scorrevole ed accattivante. Le vite dei personaggi si arricchiscono di nuove sfaccettature che li rendono meno eroi ma sicuramente più umani e veraci.
Pensate che i primi 3/4 dell'opera sono stati letteralmente divorati a causa del ritmo incalzante e l'ultimo quarto lascia senza fiato il lettore, con colpi di scena a ripetizione, il quale non può che rattristirsi sapendo che al momento non c'è un sequel. Si, alla fine dell'opera si accende una malinconia enorme perchè non si smetterebbe mai di leggere le avventure di Mondino, Gerardo, Adia e tutti gli altri coprotagonisti del libro.
La trama è un groviglio di passioni ed intrighi politici, amori e gelosie, gesti di grande umiltà che si intervallano alla brama di potere, senza dimenticare uno sfondo di segreti templari, il tutto sapientemente condito in salsa thriller, come potrebbero rimanerne fuori i protagonisti?!
Apprezzata anche la scelta di far parlare alcuni personaggi in dialetto veneziano, grazie al quale gli stessi sembrano materializzarsi ai nostri occhi.
Dei tre libri sicuramente il più piacevole.
Colitto è un appello: non lasciarci con l'amaro in bocca, attendo il quarto libro sulla saga di Mondino de Liuzzi e Gerardo.
Buona lettura a tutti.
Syd
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I discepoli del fuoco
Siamo alla seconda avventura di Mondino de Liuzzi, medico anatomista, vissuto nella Bologna del XIV° secolo. Il ritmo del racconto se paragonato ad un motore può essere assimilato ad un turbo diesel che prende immediatamente giri, si infatti la storia dopo le prime pagine si infiamma ed è scandita da ritmi molto elevati. In questa seconda avventura i protagonisti della storia vengono analizzati sempre più nel profondo del loro animo mentre tutto attorno scorre a ritmi serrati. Colitto, l'autore, ancora una volta ha raccontato una storia la cui trama è ben articolata e porta il lettore a rimanere sempre attento e ansioso di proseguire con la lettura che rimane sempre piacevole. Il finale è a dir poco esplosivo con colpi di scena che si susseguono fin nelle ultime pagine con i personaggi che attraverso le loro passioni, delusioni, aspettative, illusioni e disillusioni si rendono ognuno, nel suo piccolo, protagonisti di una storia nella storia.
Colitto senza arrampicarsi sugli specchi descrive una Bologna medioevale in modo ineccepibile rimanendo fedele alla realtà storica, scrivendo una storia la cui trama non si serve di azioni eclatanti e paradossali né di misteri ed argomenti occulti portati all'esasperazione, dei quali altri autori si sono serviti per accattivarsi le attenzioni del lettore, in quest'opera tutto è scritto con tanta semplicità avvalendosi delle caratteristiche umane dei suoi personaggi. Complimenti ancora una volta ad uno scrittore italiano che meriterebbe molta più gloria di quanta non ne abbia già riscossa.
Libro consigliatissimo, si suggerisce la lettura dopo aver letto Cuore di Ferro primo libro della saga del protagonista Mondino de Liuzzi.
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Cuore di ferro
Sapere che in Italia possiamo avvalerci di buoni scrittori di libri sul genere thriller storico mi inorgoglisce e mi consente di portare avanti un'opinione non banale...gli scrittori italiani ci sono e sono anche bravi.
Alfredo Colitto con il suo primo capitolo sulla saga di Mondino de Liuzzi coglie in pieno il bersaglio, riuscendo a catturare l'attenzione e la voglia di andare sempre più avanti con le pagine di quest'opera suggestiva.
Il libro si legge abbastanza scorrevolmente anche se non ci sono tanti dialoghi, la ricostruzione storico urbanistica di Bologna è ben ripresa tanto da dare l'impressione di vedere la città nel XIV° secolo. La trama è piena di contenuti che la rendono appetibile, templari, processi alchemici, amori, complotti e tradimenti, tutti intrecciati con una suspance gradevole.
Alfredo Colitto, scrittore italiano, hai colpito nel segno. Complimenti.
Buona lettura a tutti.
Syd
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Notte buia, niente stelle
Se mi avessero regalato il libro senza copertina e senza rivelarmi chi ne fosse l'autore difficilmente avrei sbagliato...avrei affermato: King!
Citandolo dico solo che con questa raccolta di 4 racconti brevi, l'autore descrive persone normali che si ritrovano a vivere storie e situazioni straordinarie.
Lo stile è il suo marchio di fabbrica, una sensazione di quiete che improvvisamente, al contrario di Leopardi, precede la tempesta, si, quella tempesta che alberga nell'animo di ognuno dei suoi personaggi e che è pronta ad entrare in azione come un uragano, che porta con sé una buona dose di distruzione.
L'animo umano dei suoi personaggi è descritto davvero molto bene e sembra di vederli Wilfred, Tess, Streeter e Darcy con le loro speranze, angosce paure e terrore che si muovono in quelle loro apparenti vite tranquille.
Spiegare il perchè del massimo dei voti in termini di piacevolezza è superfluo, stiamo recensendo racconti brevi di Stephen King, è ovvio che siano piacevoli...ah ah ah! Scusate mi lascio trascinare sempre troppo dalle cose che mi affascinano.
Ovvio che lo consiglio, King è in forma smagliante senza esagerare.
Buona lettura.
Syd
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Indagine sul mio omicidio
Il libro si sviluppa su tutta la durata delle esequie di un general manager italiano, morto avvelenato durante la sera della semifinale dei mondiali di calcio 2006 tra Germania e Italia.
Durante lo svolgimento dei suoi funerali, la vittima, la cui anima è ancora cosciente, percepisce i pensieri di tutti i presenti e li seleziona per cercare di capire chi è stato il suo assassino, ripercorrendo anche tutte le sue ultime ore di vita.
L'opera nella prima parte mi è risultata un po' lenta e ripetitiva nei dialoghi ma poi praticamente dalla sua metà sembra dispiegare le vele e viaggiare, con un portentoso vento in poppa,ad un ritmo molto veloce che fa crescere la voglia di andare avanti tra tante conferme e smentite su quelle che potevano sembrare certezze.
Di sicuro il mio voto 5 in piacevolezza è attribuito per gli ultimi capitoli che mi hanno portato ad apprezzare un'intera trama sviscerata magistralmente attraverso i pensieri dei protagonisti, con un finale che ho apprezzato anche se forse intuibile.
Il giallo italiano, anche se poco pubblicizzato è ancora vivo e pulsante anche attraverso le pagine di quest'opera di Emanuela Fontana. Un plauso va anche alla casa editrice.
Buona lettura a tutti.
Syd
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Dissipatio H. G.
Un uomo, l'autore/protagonista, tenta il suicidio ma non trova l'attimo supremo e ritorna sui suoi passi. Al rientro nella sua località si accorge però di essere rimasto l'ultimo essere umano sulla Terra, finalmente, si perchè il nostro protagonista aveva un solo desiderio, quello di godersi la SUA vita in completa solitudine dagli altri esseri umani.
Comincia così un viaggio introspettivo del protagonista con i suoi complessi sociologici, finalmente solo a godere di tutto il mondo. In un primo momento tutto è bellissimo ma poi ci si rende conto che l'essere umano è un animale sociale e comincia l'incubo della solitudine...
Ma mentre il protagonista viene travolto da questo delirio comincia un suo dialogo immaginario con un suo amico grazie al quale il protagonista ritrova l'ossigeno per sganciarsi dalla solitudine.
Rivive tra queste pagine tutto ed il contrario di tutto, dubbi e certezze vita e morte...fino a quando il protagonista ... attende.
Grandiosa opera di Morselli che in questo "canto del cigno" sfiora la perfezione di un'analisi solipsistica...ora capisco perchè da molti questo autore è definito il più grande scrittore della letteratura italiana dei nostri tempi.
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Il libro delle anime
Cosa si chiede ad un sequel? Di essere all'altezza del libro che lo ha preceduto. Bene posso affermare che in quanto a piacevolezza il libro mantiene lo stesso identico ritmo del predecessore, La biblioteca dei morti, con una trama che scorre come un fiume in piena, inseguimenti, servizi segreti, intrighi, oscuri segreti ed anche un po' di storicità si intersecano generando una buona trama. A metà del romanzo però ci sono dei messaggi criptici da indovinare ma purtroppo tra uno scotch e delle effusioni amorose vengono rivelati in modo un po' troppo semplicistico. Questo però non ha rovinato l'opera che è riuscita a tenermi incollato alle pagine grazie ad una buona trama...non rivelo il finale ma vi invito a leggerlo.
Buona lettura a tutti.
Syd
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L'unica cosa che conta
Il libro rappresenta un vero inno al benessere psicofisico di ognuno, scritto con estrema semplicità diventa molto scorrevole nella lettura. Trattasi di descrizioni di alcuni argomenti che a parere dello scrivente sono poco approfonditi da un punto di vista tecnico ma probabilmente proprio per questo di facile fruibilità da ogni lettore. La vita di ognuno è vista come lo sviluppo di una pianta e delle sue paure in varie fasce della sua esistenza, paure create dalle false aspettative e dall'immagine che di essa ha chi la guarda. Anche se non sono propriamente d'accordo su alcune osservazioni presenti all'interno dell'opera, sono comunque dell'avviso che se il libro possa aiutare, con i suoi suggerimenti, al raggiungimento di un po' di benessere, quindi vada letto. Vi consiglio vivamente l'ultimo capitolo che riguarda gli anziani ed il loro mondo all'interno del quale vengono incastrati dai figli e dalla società.
P.S. nell'inserimento della scheda l'autore è stato registrato con un altro nome, Andrea, ma il suo vero nome è Raffaele Morelli.
Buona lettura.
Syd
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La Biblioteca dei Morti
Quando questo libro uscì sugli scaffali delle librerie fu accompagnato da una pubblicità non indifferente ma il sottoscritto, persona che per natura va controcorrente, lo snobbò senza ritegno nonostante alcuni librai me lo consigliassero. A Natale del 2010 una persona a me molto cara, collega fidatissima, si è presentata a lavoro con un pacchettino all'interno del quale ho scoperto esserci "La Biblioteca dei Morti". La mia reazione fu ambigua, contento per il pensiero in sé ma delusissimo dal titolo.
Due giorni fa ho cominciato la lettura dell'opera e devo proprio ammetterlo la trama mi ha catturato, trascinandomi nei meandri di un'abbazia dell'VIII sec. D.C. per catapultarmi ai giorni nostri con un passaggio agli anni successivi la Seconda Guerra Mondiale.
Lo stile dell'opera è caratterizzato da capitoli non molto lunghi e da una scrittura leggera con termini molto semplici che raccontano di una biblioteca segretissima, di cui non voglio rivelare nulla, e delle vicende di alcuni personaggi che vi ruotano attorno con le loro vite...pregne di pregi difetti e passioni. Tutto questo rende il libro scorrevole nella lettura e piacevole tanto da esser letto in poco tempo.
Molto spesso è bello aver ragione ma oggi mi rendo conto che è altrettanto bello sentirsi contenti di poter affermare di aver sbagliato a criticare ingiustamente quest'opera.
Sicuramente acquisterò il seguito...
Buona lettura a tutti.
Syd
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Imprimatur
L'opera si sviluppa in due sezioni, la prima romanzata si sviluppa per 3/4 del libro ed una seconda documentale.
Non mi soffermo a descivere la parte documentale di sicuro interessantissima ma voglio descrivere la prima.
Il romanzo comincia con gli avventori di una pensione romana che vengono messi in quarantena causa peste, assieme al garzone narrante ed al proprietario della locanda nella Roma del XVII secolo. Le storie dei vari personaggi si inseguono e si intrecciano inverosimilmente bene.
L'inizio è molto lento quasi pesante ma per fortuna la trama si si sviluppa in modo piacevole con una conclusione finale da botto di San Silvestro...non vi rivelo i contenuti nello specifico ma trattasi di avvenimenti storici realmente accaduti con personaggi di grande rilevanza anche per le sorti dell'Europa di allora.
Mi ha intrigato molto lo stile narrativo ricco di scoperte e colpi di scena che trovano un riscontro documentato nella parte finale del libro... a volte per colpire non c'è bisogno poi di grande fantasia e creatività perchè ci sono vicende reali che ci rapiscono l'attenzione lasciandoci sbigottiti ed ammaliati.
Consiglio di leggerlo e posso dirvi che l'edizione in mio possesso, Mondadori 2002 naturalmente rilegata con copertina rigida è davvero difficile da reperire, l'ho acquistata da uno studio bibliografico fornito di libri storici interessantissimi. Per l'edizione belga in lingua italiana l'unico sito dove poter reperire l'opera è la Hoepli.
Buona lettura a tutti.
Syd
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L'impero dei lupi
L'opera è scritta con uno stile che trascina il lettore a proseguire senza fiato la lettura, anche se, a mio modesto parere, da 3/4 in poi il libro diventa nella trama un po' scontato e perde un po' di smalto. L'idea è strepitosa ed intrisa di sentimenti molto variegati, affetto, rabbia, disperazione che coinvolge in modo differente tutti i personaggi. La criminalità organizzata turca è trattata davvero bene, tutto è contestualizzato e descritto in modo particolareggiato.
Un thriller che se avesse mantenuto il piede sull'acceleratore come nelle prime pagine sarebbe stato scambiato come una trama scritta dal maestro Alfred Hitchcock.
Syd
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