Opinione scritta da Elisabetta.N
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Una fontana di lacrime
Non dovevo leggere questo libro.
Non fraintendetemi, non voglio dire che questo libro non è bello o non appassionante (altrimenti non si spiegherebbe il voto che gli ho dato), ma semplicemente non lo dovevo leggere.
Sono troppo sensibile a certi argomenti e questo libro mi ha angosciato e colpito in ogni modo possibile.
Ecco perché adoro i fantasy o testi ambientati nel passato o in futuri ipotetici, tutti mondi immaginari o troppo distanti, dove nulla ha a che fare con la realtà che mi circonda.
Ma questo libro..
Ogni pagina era una lacrima per una frase, un commento o semplicemente per il senso di malinconia e impotenza che traspariva dalle parole.
"Colpa delle stelle" racconta una realtà troppo concreta e tangibile per essere ignorata o per passare per un semplice romanzo scaturito dalla fantasia e dalla penna dello scrittore.
Non ci son parole per descrivere questo libro.
Come potrei, in poche righe, raccontare la vita di Hazel?
Come potrei anche solo riassumere quello che pensa o che prova?
Semplice, non posso.
Lo stile del libro e semplice e scorrevole.
La storia viene raccontata dal punti di vista di Hazel e questo non fa che amplificare i sentimenti e le emozioni che John Green ha messo sulla pura e semplice carta.
Come parlare dei personaggi se non descrivendoli come forti e coraggiosi?
No, forse ho sbagliato parole, la protagonista Hazel storcerebbe il naso e sbufferebbe a sentirsi definire forte e coraggiosa.
Meglio dire che i personaggi di questo romanzo accettano la loro vita così com'è, corta o lunga, dolorosa o felice, difficile o semplice, banale o straordinaria..
Quante lacrime..
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Un Clic
Se mi chiedessero di descrivere con una parola questo libro direi "carino".
Ma è un carino di circostanza, quello che usi per non dire che qualcosa non fa per te, ma che comunque sei convinta che qualcun'altro lo possa trovare addirittura bello.
Ho comprato questo romanzo attratta dalla prospettiva di un genere simile a Le ho mai raccontato del vento del nord di Daniel Glattauer, libro che ho adorato e che ho divorato, composto esclusivamente da e-mail che incuriosiscono il lettore e lo rendono partecipe.
Non potevo essere più fuori strada di così.
Ma iniziamo dal principio...
Lui, Lincoln, è un addetto alla sicurezza informatica della redazione del giornale "Curier" in Nebraska. Il suo compito è leggere le e-mail di tutti i dipendente e mandare un'ammonizione quando queste infrangevano le regole.
Così conosce Beth, lei, proprio leggendo quelle e-mail che immancabilmente finivano nella sua cartella per aver violato qualche regola. Ma non le manda alcuna ammonizione..
Così lui si innamora di lei, anche se non la conosce.
Le e-mail sono quindi presenti ma si tratta di una conversazione tra Beth e la sua amica Jennifer e non tra lui e lei. Lincoln è solo uno spettatore quasi inconsapevole.
Il resto è un lungo e lento (soprattutto lento) racconto della vita di Lincoln, passato e presente.
Lo stile, abbastanza lineare, alterna racconti del presente con alcuni aspetti fondamentali del passato del nostro protagonista, ma non è stato sufficiente a rendere scorrevole il romanzo che era di una lentezza quasi esasperante.
Le e-mail, invece, erano un botta-e-risposta veloce, incalzante e interessante.
Mi sono ritrovata più volte a sfogliare il libro per sapere quante pagine avrei ancora dovuto leggere per trovare le successive e-mail.. non è una cosa che solitamente faccio, ciò vuol dire che decisamente questo libro non mi ha preso.
I protagonisti, inoltre, mi sono sembrati un po' piatti. Non sono riuscita a farmi un'idea precisa di Lincoln a parte che è carino, massiccio, alto, con i capelli scuri e che si veste un po' retrò(parole di Beth nelle e-mail che si scambiava con l'amica). Il racconto dal suo punto di vista era un po' troppo noioso, inizialmente non faceva che piangersi addosso, per cose di un lontano passato... è una cosa che non sopporto..
Beth, invece, poteva avere un carattere interessante, ma era un punto di vista troppo esterno alla storia principale, che era quella di Lincoln, si sapeva solo quello che raccontava per e-mail all'amica, troppo poco per potersi immedesimare nel personaggio.
Conclusione?
è un libro carino (lo so che mi sto ripetendo). C'è una storia d'amore molto particolare, il che lo rende interessante, ed è una lettura piacevole, questo non posso negarlo, ma non è scattata quella scintilla che mi fa dire "Wow è stupendo".
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Eidolon
Dopo un primo momento di confusione per l'itroduzione improvvisa di un numero indefinito di nuove specie di demoni, come non lasciarsi trasportare da questo romanzo della Ione?
Sì perchè inizialmente l'introduzione di Demoni Seminus insieme ai classici vampiri e licantropi e con l'aggiunta di mezzi demoni o demoni vegetariani mi ha lasciata inizialmente un po' stordita, a nulla sono valse le puntate di Baffy che ho visto per intodurmi a questo libro!!!
Ma come dicevo, dopo qualche pagina la scrittrice ci spiega attraverso Tayla e Eidolon tutto quello che è necessario sapere e sembra che le pagine prendano vita con tutti gli avvenimenti e le emozioni che esse suscitano..
Iniziamo col dire che Tayla è una cacciatrice dell'Aegis, agenzia per la neutralizzazione di demoni. Ovviamente tra di loro si chiamano guardiani, metre più semplicemente i demoni li chiamano macellai.
Eidolon, invece è un medico e un demone seminus vicino alla s'genesis, ovvero al cambiamento che lo avrebbe trasformato in un mostro assetato di... sesso!! E che altro vi aspettavate da un demone Seminus??
Due nemici, eppure attratti l'uno verso l'altro.
Riusciranno a superare tutti i loro pregiudizi? mah...
La stile è molto scorrevole e in men che non si dica il libro è finito lasciandomi con la curiosità di leggere il seguito.. chissà?
Parliamo invece dei protagonisti..
Ma a cosa stava pensando la scrittrice quando ha dato il nome Eidolon al protagonista principale maschile?
Era a corto di idee e ha preso spunto da una scatoletta di medicinali sul comodino? No perchè a me Eidolon ricorda tanto una crema o un medicinale "Scusi mi da una scatola di Eidolon?" Suona bene, no?
Ovviamente non poteva mancare il solito adone muscoloso e bellissimo, ma non so perchè questa volta non mi ha dato fastidio, sarà perchè ha un carattere molto maturo e responsabile (tranne quando non pensa con il cervello), non so..
Invece Tayla non è la solita damigella in pericolo, è forte e tenace anche se ha dei "demoni" interiori da sconfiggere.
Una storia che ti trasmette passione (ma non romanticismo, niente fiori e rose, ma pugni e calci!!!), un bel libro davvero!!
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Soldato americano
Mi sono imbattuta in questo romanzo per caso.
Era un poì' che avevo voglia di leggere un romanzo della Nothomb e ne ho scelto uno, così, senza neanche leggere la trama.
Avevo sentito dire che la Nothomb o la ami o la odi.. Sono sincera, io non l'ho ancora capito.
Certamente questo romanzo parla di una forma di vita che non è sana, non è attiva, ma è quella di un obeso..
Un uomo che arriva ad un punto dove è impossibile tornare indietro, perchè il cibo è la peggior droga che si può trovare in commercio e oltretutto a buon mercato.
Un uomo che è anche un soldato..
Questa è la parte che mi ha stupito di più. Io i soldati me li immaginavo cotti dal sole, con sguardi tristi, ma determinati, ma soprattutto magri.
Non facce rubiconde dove non si capisce dove inizia il collo (perchè il collo scompare, su questo punto è stato molto esplicita la Nothomb), non pantaloni taglia XXXL, se non XXXXL...
Eppure non sono riuscita a staccare gli occhi da quelle pagine che mi raccontavano di una malattia inconsapevole, e descritta dalla Nothomb, ha preso sembianze ancora più agghiacianti, come di una persona che vive dentro di te e si nutre tramite te...
Pazzesco..
Non so nemmeno con descrivere lo stile della Nothomb, che in questo romanzo riporta le lettere del soldato e le commenta con un misto di ironia, cinismo e orrore indescrivibile..
Sono arrivata ad una conclusione: per essere una brava artista devi avere un modo particolare di vedere la realtà e la Nothomb ce l'ha.
Alcuni la definirebbero pazzia, molti altri genio.
Io propendo per la seconda.
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La Perfezione
La perfezione...
Ci sarebbe molto da pensare su questa parola.... che cos'è perfetto e cosa no?
Su cosa dovremmo basare il nostro giudizio?
Su di noi? Ma quello che io ritengo sia perfetto potrebbe non esserlo per un'altra persona, o no?
Secondo la società ideata da Scott Westerfeld la risposta è chiara e precisa.
Indipendentemente dalla simmetria e dagli occhioni che suscitano il desiderio di aiutare, indipendentemente dai canoni di bellezza che possono più o meno essere decisi arbitrariamente per la società in questo libro la risposta è solo una: creare delle piccole lesioni nel cervello.
Con queste micro-lesioni i perfetti non litigano, non alzano la voce, sono sempre tutti sorridenti e cordiali.
In una parola? Sono perfetti.
Tally la protagonista di questo romanzo, decide di sottoporsi all'operazione per diventare perfetta alla fine del primo libro, per poi poter sperimentare la cura e salvare altri perfetti ignari di queste lesioni.
Ed è proprio nell'isola dei perfetti dove tutto è "stuffoso" (noioso) o "frizzolo" (entusiasmante, eccitante) che Tally incontra Zane e con lui decide di programmare la grande fuga.
Sì perchè nonostante le micro-lesioni che le hanno fatto dimenticare la maggior parte della vita da "brutta", Tally, riserva ancora un posto speciale per Fumo e ovviamente per David che.. la starà aspettando?
Lo stile, semplice e scorrevole unito alla curiosità di sapere come sarebbero andate a finire le roccambolesche avventure di Tally, mi anno garantito una lettura rapida e molto piacevole.
L'unico difetto?
Ovviamente dopo la perfezione Tally si risveglia in un mondo dove la vanità è tutto ed è trasmessa all'ennesima potenza, rendendomi odioso il compito di leggere e antipatici tutti i personaggi.
Sono arrivata a non sopportare più termini come stuffoso e frizzolo che mi facevano adiare ogni singola pagina dove queste parole comparivano decisamente troppe volte ( è comunque solo questione di pochi capitoli)
Ovvaimente manca il terzo e ultimo capitolo "Speciali" che non vedo l'ora di iniziare...
Buona lettura a tutti
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ATTENZIONE: leggere con calma e cautela.
EFFETTI COLLATERALI: dopo la lettura di questo libro potrete essere contagiati da termini frizzolo e stuffoso, che userete al posto dei normali e comunissimi termini fantastico e noioso.
Leggere con cautela
Anemone e Belladonna
Ci troviamo in Scozia alla corte della regina Maria Stuarda, intorno al 1560.
Non credevo possibile che giunta alla fine di questo libro, potessi sentire la mancanza di corti, balli, castelli e usanze che vengono così meticolosamente descritte in questo libro, ma è successo proprio questo.
Si vede che la scrittrice ha fatto i compiti a casa, ogni cosa viene descritta rispettando, per quanto possibile, gli episodi storici e le ambientazioni del periodo.
La protagonista di questa storia è Rinette Leslie di Granmuir, chiamata dalla regina Marianette, in quanto il suo nome richimava troppo reinette, appellattivo con il quale veniva chiamata la regina quando ancora era in vita la madre.
Rinette possiede una dote particolare, riesce a leggere il futuro tramite i fiori che le parlono.
La sua arte della floromanzia però non l'ha salvata dal destino che la voleva custode di un cofanetto della regina madre pieno di segreti e di una profezia, cofanetto da molti bramato che ha messo la protagonista di fronte a incredibili disavventure.
La scrittrice in questo romanzo è riuscita a mettere in evidenza tutti gli aspetti negativi che venivano storicamente imputati alla regina Maria Stuarda: era egoista, capricciosa, lunatica e, perchè no, anche molto ingenua.
Dall'altra parte invece troviamo la nostra protagonista, Rinette, molto determinata, sicura di se e piena d'amore e speranza nonostante le disavventure che è costretta a subire.
Ho adorato anche il personaggio di Nico de Clerac, me lo potevo immaginare alto, biondo, vestito elegantemente con il kajal nero intorno agli occhi e un gioiello all'orecchio, così misterioso eppure così evidente nei suoi sentimenti!!
Lo stile mi ha letteralmente rapito per la sua scorrevolezza e mi ha portato nella corte di Maria Stuarda.
L'arte della floromanzia fa da contorno a tutta la storie e su questo posso solamente dire che anemoni e belladonna stanno davvero bene insieme!!!
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Monipoli estremo
Ci troviamo in un futuro non molto precisato, in cui la Terra è composta solamente da pochi abitanti terrestri che convivono con i Vug, una specie contro la quale, in passato, c'era stata una guerra. Convivenza... Forzata? Pacifica? Mah...
Un futuro decisamente tecnologico, ma anche, in qualche modo, antico.
è tecnologico in quanto le tecnologie presenti sono fortemente avanzate: macchine volanti, carta coniglia (basta morderla per sapere se si è incinta), e tutti gli apparecchi sono dotati dell'effetto rushmore e sembrano in qualche modo intelligenti.
Ma è anche antico, forse perchè i pochi abitanti hanno più di cent'anni (grazie a un operazione che asporta la ghiandola che causa l'invecchiamento), ma non solo per questo..
è per la mentalità che aleggia in tutto il romanzo, la volontà di affidare il proprio destino ad un gioco per aumentare la probabilità di avere "fortuna" e di ripopolare la terra che mi lascia sgomenta.
Un gioco che ricorda tanto Monopoli, ma le cui regole non vengono ben specificate.. Qui si puntano proprietà vere e le vite di tutti i partecipanti considerando che una grossa perdita potrebbe anche farti perdere la moglie... Avrei preferito che regole e modalità di gioco venissero specificate, mi sono ritrovata ad associarlo al gioco famoso che tutti conoscono, ma non si capisce come sia possibile perdere le proprietà e soprattutto perdere la moglie!! E il bluff? è spiegato così, come se a tutti fosse noto.... Una partitella in più no?
Non credo che giocherò più a Monopoli con lo stesso spirito dopo questo libro!!
Un romanzo di fantascenza che si presenta come un giallo, ricco di mistero e di fatti inspiegabili, per poi sfociare nella sua vera natura.
I personaggio principale è Pete e attraverso lui viviamo questa avventura. Un personaggio alquanto strano, se mi posso permettere, non certamente positivo, che pensa costantemente al suicidio, che prova attrazione per una donna diversa da sua moglie (non che il matrimonio sia visto come una cosa sacra, dal momento che si cambia ad ogni partita persa, ma comunque).. Insomma, non mi è proprio simpatico!
Lo stile usato è molto scorrevole e, a parte un inizio un po' lento, la lettura è stata molto veloce.
La trama, piena di mistero e della ricerca di risposte, mi ha subito colpito e, unitamente allo stile usato, ha creato una lettura abbastanza piacevole.
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La strada celeste
Leggere questo libro è stato molto interessante..
Premettendo che non è il genere che di solito leggo, mi sono piacevolmente stupita ed è pure scappata qualche lacrimuccia.
Il titolo del libro "la strada celeste" prende il nome probabilmente dal particolare rito funebrario tibetano,la sepoltura celeste, che tanto innoridisce la protagonista (vi risparmio i dettagli che se volete sono specificati nel libro) e dal cammino che la stessa intraprende.
La protagonista Shu Wen, cinese, decide di partire come medico militare alla volta del Tibet per cercare il marito, anche lui medico, dato per disperso.
Il sentimento d'amore, di passione e sì, anche di devozione, per un uomo e per quel matrimonio durato meno di 100 giorni mi ha profondamente colpito.
L'angoscia per una ricerca che non portava frutti mi ha più volte pesato, ma senza rallentare la lettura.
Ho capito un sacco di cose sul Tibet leggendo questo libro e, come la protagonista, sono rimasta stupita da usanze e riti presenti.
La guerra tra Tibet e Cina, non fa da sfondo a tutto il libro, ma è solo l'input della storia, in quanto tra le terre sconfinate del Tibet, poche notizie arrivano e tutto sembra distante e senza significato.
Lo stile volutamente semplice mi ha garantito di comprendere facilmente concetti a me estranei e che con un altro stile, probabilmente non sarebbero stati capiti.
Dalle parole usate traspare la calma e la tranquillità che tanto contraddistinguono i tibetani (soprattutto nomadi) e la loro vita.
Direi proprio che è stuta una buona lettura.
Belli o brutti?
Chi può decidere se sei brutto o bello?
La risposta è semplice: la società.
Attraverso modelli, pubblicità e film innesta un'idea particolare e precisa di qual'è il concetto di bellezza.
è così Scott Westerfield ha preso questa idea e l'ha portata all'esasperazione, arrivando a creare questo romanzo distopico che propone un'idea molto particolare di società basata sulla perfezione.
Da una parte abbiamo i "Brutti", ovvero tutti i ragazzi al di sotto dei 16 anni e poi abbiamo i perfetti. Allo scoccare del sedicesimo compleanno infatti tutti i ragazzi vengono sottoposti ad una operazione chirurgica per renderli perfetti secondo il canone di bellezza, proporzione e simmetria proposta dalla società con la patetica scusa che, se tutti sono perfetti, non ci sono discriminazioni o guerre, perchè è impossibile resistere ad un perfetto...
Tutto quello che ti viene insegnato è come essere e diventare superficiale.
I neoperfetti, infatti, occupano il loro tempo esclusivamente a divertirsi e a bearsi della loro bellezza.
Tally, la protagonista, crede fortemente in questa società e aspetta con ansia il compimento del sedicesimo compleanno per raggiungere i suoi amici nell'isola dei perfetti.
Ma Tally incontrerà un'altra ragazza, Shay, che la pensa un po' diversamente e che riuscirà ad aprirle gli occhi sulla realtà.
Ho adorato la costruzione di questa realtà "perfetta" soprattutto perchè anche la nostra civiltà compare con il nome di "Rugginosi" e vengono sottolineate tutte le nostre mancanze che portate all'esagerazione potrebbero portarci all'estinzione, come è successo ai rugginosi!
Tutto è costruito nei minimi particolari e mi sono esaltata nel scoprire il modo di spostarsi che questa cilviltà utilizza, ovvero un sistema di magneti che consentono di "librarsi" dappertutto, con dispositivi che vengono appunto chiamate librelle!
Tutto sembra veramente perfetto, niente inquinamento, niente disboscamento, tutto viene riciclato in modo automatico,niente sprechi, niente cibo di origine animale, ma tutta questa perfezione cosa nasconde?
Lo stile semplice e lineare, consente una lettura scorrevole e molto, molto piacevole.
L'unica piccola pecca è il fatto che non ho provato subito simpatia per la protagonista che all'inizio è molto superficiale e non pensa a nient'altro che a diventare perfetta e a sminuirsi dicendo che è brutta. Considerando l'ambientazione è naturale che in una società che ti inculca l'idea della bellezza fin dalla nascita questa ti ossessioni, ma nonostante la consapevolezza di questo pensiero, sono riuscita ad avvicinarmi alla protagonista solo verso la fine del libro.
La mia curiosità cresceva man mano che procedevo con la lettura e all'ultima pagina è arrivata al culmine perciò non vedo l'ora di leggere il seguito!
Buona lettura!
Fate punk-rock celtiche
Se penso alle fate la prima immagine che mi viene in mente è Trilli, la fatina di Peter Pan, un po' dispettosa, sicuramente gelosa e invidiosa, ma soprattutto piccola piccola.
Ed è proprio così che Martin Millar descrive le fate Morag e Heather, cacciate dalla Scozia e finite, non si sa come, a New York dove "non si può neanche trovare un goccio di vero whisky al malto"!
Sì perché non solo le nostre fatine sono spesso ubriache, ma prediligono anche i funghetti magici!
Ah, dimenticavo, vogliono anche creare un gruppo punk-rock celtico!! Dei tipetti veramente particolari!
La storia è carina anche se un po' confusionaria.
I troppi punti di vista che si alternavano anche all'interno di un unico capitolo mi hanno fatto girare la testa!
Ovviamente c'è Heather e Morag, poi una barbona di nome Magenta che crede di essere Senofonte (e vi giuro che quando c'era il suo punto di vista ero realmente tentata a mettere giù il libro!!) e che beve un cocktail fatto con lucido da scarpe (!!!!), alcool denaturato e spezie varie, poi si passa in Cornovaglia alla corte del re Tala, ed ancora a Central Park, dove Petalo e Tulipano (i figli di re Tala, fratello e sorella) si sono rifugiati insieme ad alcuni amici, infine, verso gli ultimi capitoli, giacchè non c'erano abbastanza punti di vista, è stato introdotto anche quello del capo dei ribelli, innamorato perdutamente della figliastra del re Tala.
Non vi pare che già così ci sia un po' troppa confusione? e che ancora non ho scritto tutti i nomi delle fate e dei personaggi che compaiono in questa storia, troppi per essere riportati, ma anche solo per essere ricordati..
Insomma, in mezzo a tutta questa confusione, abbastanza tipica quando si ha a che fare con le fate, si delinea una storia piacevole, a tratti interessante.
In questo libro ho notato che spazio e tempo a volte si confondono, non viene usata una linearità nel racconto e spesso leggendo, credevo che fossero passate solo poche ore quando in realtà, dopo più pagine, mi rendevo conto (perché veniva specificato) che erano trascorse settimane.
Il continuo cambiamento di punti di vista, mi ha reso impossibile immedesimarmi in uno qualsiasi dei personaggi (a mio parere decisamente troppi) e devo anche aggiungere che non ho provato alcuna emozione leggendo questo libro, una storia carina, ma nulla più.
Il titolo, la copertina, tutto mi ispirava a leggere questo libro, ma ora che l'ho finito, non so, mi aspettavo di più..
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- sì
- no
Aldwin, Skylar & Gilbert
Prendete 3 maghetti;
Aggiungete 3 animaletti "speciali";
Cospargete il tutto con un pizzico di pericolo e di avventura;
Infine mescolate il tutto con un abbondante dose di magia.
Et voilà, ecco a voi "The Familiars"!
Qualcuno potrebbe storcere il naso pensando che sia una copia del favoloso ed intramontabile "Harry Potter", ma non è assolutamente così perchè... -rullo di tamburi-
i protagonisti principali sono i tre animali!
Per l'esattezza loro sono "famigli", ovvero animali dotati di una particolare caratteristica magica, che assistono i loro "leali", maghi con i quali hanno una particolare connessione.
Ed ecco a voi i protagonisti:
Skylar, una ghiandaia blu un po' saputella (a me ha tanto ricordato Hermione, a voi no?) con il dono dell'illusione;
Gilbert, una rana pasticciona (e dai, non vi ricorda Ron?) con il dono della preveggenza;
e infine il meraviglioso Aldwin, un gatto randagio che grazie ad una serie incredibile di eventi, si è ritrovato a diventare il famiglio del maghetto Jack.
Una storia affascinante di amicizia, lealtà e tanta, tanta magia.
Adatto sia ad un pubblico di adulti che di bambini, questo libricino vi trasporterà nelle terre di Vastia e lì vivrete una bellissima avventura incontrando Orrobestie, Troll, streghe, un Idra e tanto altro!
La curiosità sulle vicende dei tre famigli mi ha fatto divorare le pagine una dopo l'altra e i miei occhi famelici hanno più volte sorriso alle parole scritte grazie a piccole battute o semplici giochi di parole.
Lo stile scorrevolissimo e semplice si accompagna a illustrazioni in bianco e nero, molto belle e adatte alla storia (io le preferisco decisamente rispetto a quelle a colori fatte al computer che, per quanto belle, mi risultano sempre un po' freddine)
Bravo lo scrittore e bello il libro!
L'ho semplicemente adorato!
Se avete nostalgia di mondi dove tutto è possibile e della magia che li circonda, questo libro fa al caso vostro!
Buona lettura!
Nero
Eccoci al secondo appuntamento della trilogia delle Cinquanta sfumature dove assistiamo... a cosa?
In ogni serie che ho potuto leggere c'era sempre un evoluzione dei protagonisti, ma qui?
Vediamo sì, un Anastasia più determinata, più sicura di sè, ma vogliamo parlare di Christian? Lui regredisce fino a diventare lo spettro di quello che abbiamo conosciuto nel primo libro.
Tra scene di sesso alla vaniglia in ogni luogo possibile e innimaginabile scopriamo un po più di Christian e dei suoi spettri che lo tormentano, conosciamo il famoso dott. Flynn lo psicologo e abbiamo una visione anche della vita di mr 50 sfumature A.A., ante Ana!
Se il primo libro si voleva imporre come qualcosa di particolare basato sul rapporto dominatore/sottomessa, qui la James lascia perdere, ad eccezione di qualche scena, per dedicarsi completamente all'amore tra dubbi ed incertezze della protagonista.
Lo stile riprende quello che abbiamo trovato nel primo romanzo, scorrevole ma senza pretese. Questa volta ho trovato i salti temporali un po' meno evidenti, e il filo logico di una situazione non si interrompe bruscamente con salti temporali improbabili ma segue una certa logica, cosa che nel primo libro a volte mancava.
Ovviamente non c'è due senza tre e nelle ultime pagine, non mancano le premesse per l'ultimo libro, non può sempre andare tutto liscio a mr 50 sfumature!!
Che dire infine? Forse mancave il fattore novità, o il fatto di sentirne parlare più e più volte mi ha stancato, ma questo libro non mi ha colpito come il primo.. Sempre piacevole da leggere, senza pretese, ma..
Vedremo il terzo, chissà..
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E finalmente ti dirò addio
Si può piangere leggendo un libro?
Io credo proprio di sì.
E se mi capita di piangere quando le parole sulla pagina trasudano amore e malinconia, e se mi capita di piangere perchè dentro di me intuisco la sorte della protagonista e non la so accettare e se anche solo mi commuovo pensando al libro appena concluso, allora sono sicura di avere tra le mani un piccolo "gioiellino", un libro che è riuscito a trasmettermi tutto quello che aveva da dirmi.
Eppure la storia l'abbiamo già vista e sentita, il giorno che si ripete più e più volte fino a quando la protagonista non capisce come sbloccare la situazione, è stata usata un milione di volte in libri e film.
Nonostante questo Lauren Oliver è riuscita a dare il suo tocco personale restituendo originalità alla trama.
Leggere questo libro mi ha ricordato le 5 fasi per superare il dolore:
1° Negazione: nella di questo è vero, è solo un brutto incubo;
2° Rabbia: perchè proprio a me?
3° Senso di colpa: è tutta colpa mia;
4° Depressione: tristezza e tanta malinconia;
5° Accettazione: il mio destino è questo.
Questa è un evoluzione, una maturazione e anche la protagonista all'interno di questo romanzo matura, capisce la sua vita arrivando a vedere tutto chiaramente.
Lo stile è semplice e lineare, tipico dei romanzi YA.
La storia è raccontata dal punto di vista della protagonista Sam (Samantha) e la scrittrice è stata molto brava a descrivere l'ambientazione, senza cadere nel banale o nel ripetitivo.
Mi sono potuta facilmente immaginare i corridoi e le aule della scuola, le case, le auto, insomma tutto!
Anche i personaggi, con pregi e difetti, vengono descritti molto bene.. talmente bene che mi sentivo ormai anch'io parte del gruppo di amiche!! Le battute tra di loro, gli scherzi e i commenti mi hanno fatto sorridere parecchie volte durante la lettura.
Conclusione?
Una lettura semplice, veloce e piacevole.
Se volete staccare da una lettura difficile e pesante o se l'ultimo libro non vi è piaciuto, questo è sicuramente il libro adatto per riprendervi!
Buona lettura!
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Non per me
Ma chi me lo ha fatto fare di leggere questo libro?
Fin troppo lungo nonostante le sue 176 pagine e decisamente "penoso" (se mi è permesso usare una delle parole del libro).
Doveva scattarmi una lampadina quando ho letto il titolo e invece no, mi sono ostinata a leggere un libro arrivato come omaggio con un ordinazione...
Dovevo semplicemente immaginare a cosa andavo incontro.
E questo dovrebbe essere un giallo?
Non c'è nessun elemento che mi incuriosisce ad andare avanti conn questa sorta di mistero, perchè non ci sono elementi misteriosi!
Mentre si legge si capisce immediatamente chi è implicato nella vicenda, e come può esserci curiosità quando si sa già praticamente tutto?
E vogliamo parlare dello stile usato?
Brevi, brevissime frasi che non esprimono alcuna emozione o sentimento.
I personaggi sembrano attori di una soap-opera di terz'ordine che non riescono a trasmettere una qualsiasi emozione a chi li sta guardando se non quella di noia.
Ebbene mi sono sentita talmente distaccata che è stata una tortura portare a termine una lettura.
Personaggi talmente incolori che si potrebbe persino fare fatica a capire chi è il protagonista, se non fosse che la maggior parte dei capitoli segue le sue vicende.
L'unico aspetto positivo che si potrebbe trovare è la lunghezza dei capitoli, talmente corti che mi hanno dato la possibilità di proseguire con la lettura anche quando avevo 10 m inuti.
Non mi piace giudicare uno scrittore da un solo libro letto quindi chissà, forse, in futuro, mi pcapiterà di leggere qualcos'altro di Andrea Vitali, ma per il momento no grazie!
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Chi è Allan Karlsson?
Chi è Allan Karlsson?
Me lo sono più volte chiesta durante la lettura di questo romanzo, ma anche ora, giunta alla fine, non credo di essere arrivata alla risposta..
Vediamo, Allan Karlsson è un vecchietto che al compimento del suo centesimo compleanno decide di scavalcare la finestra al primo piano dell'ospizio in cui risiedeva, non senza difficoltà considerando l'età, per scappare seguendo il caso e la fortuna..
Alternando passato e presente Jonas Jonasson racconta la vita di questo simpatico e arzillo vecchietto...
2 sono le cose che rimangono costanti nella vita di Allan sia nel presente che nel passato:
1- La politica è da evitare perchè non porta mai a nulla di buono
2- non bisogna mai fidarsi dei preti e di chi non beve acquavite, e se ti capita di incontrare un prete che non beve acquavite, meglio scappare a gambe levate.
Nonostante il primo punto, la politica è ben presente in tutto il libro e posso tranquillamente affermare di aver ripassato un bel po' di storia: seconda guerra mondiale, guerra di Corea, guerra fredda.. tutto il pacchetto, insomma!!
L'assenza di una qualsiasi morale o anche solo di un po' di rimorso o pentimento in tutti i personaggi mi ha lasciato sgomenta e mi ha fatto storcere il naso in diversi punti.
Lo stile usato non è di mio gradimento. L'utilizzo della terza persona e il lessico formale quando venivano riportati i discorsi ha rallentato il ritmo di tutta la narrazione.
Devo confessare però che da circa metà libro in poi la curiosità di conoscere l'epilogo delle roccambolesche avventure di Allan mi ha conquistato e il resto è venuto da se..
Consigliato? Non saprei...
Come direbbe allan Karlsson, ognuno è libero di fare ciò che preferisce, sempre che non vi dispiaccia il contrario!!
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- no
L'epilogo
Anche questa storia d'amore ha un epilogo, e che epilogo!!
Nel libro precedente Luce era andata a ritroso nel tempo attraverso gli annunciatori per vedere le sue vite passate in modo da capire l'origine del suo amore per Daniel e un po' più di se stessa, oltre che, fatto di non poco conto, cercare di capire come eludere la maledizione che colpiva lei e Daniel.
In Rapture troviamo Luce, Daniele e gli altri angeli alle prese con un compito difficile: fermare Lucifero prima che, con un annunciatore nel punto giusto, riesca a cancellare tutta la storia dell'umanità, dalla caduta degli angeli in poi.
Tra la magica e romantica Venezia, Vienna ed Avignone, tra alleati e nemici da combattere, il gruppo compie un lungo viaggio per arrivare al luogo della caduta...
Ce la faranno?
Ma perchè l'amore di Luce e Daniel è un così grosso smacco per il Trono e per Lucifero? Perchè loro due sono così importanti per l'quilibrio tra bene e male?
La cosa che inizialmente mi ha turbato è che, in questo libro, Luce sembra avere un potere che si potrebbe descrivere come una tenace forza di volontà che la rende capace di non provare fame, sonno, stanchezza.. Solo alla fine, ciò che appare come frammentario e confuso (se uno ha sonno, non basta dirsi "io non ho sonno" e andare avanti una settimana intera, no??), prende una forma chiara e definita.
Lo stile semplice e lineare che accompagna tutta la saga si mantiene anche in Rapture.
Ho apprezzato che nonostante l'introduzione di un altro ordine celeste ( la Bilancia), la scrittrice non abbia fatto confusione ma sia riuscita a dare ad ognuno la propria collocazione e spiegazione senza appesantire o rallentare la storia.
Per leggere Rapture non è necessario, anche se io lo consiglio fortemente, leggere Fallen in love, lo spin-off della saga con le varie storie di San Valentino degli angeli caduti, ma in certi punti sembra quasi necessario per capire alcuni passaggi, sguardi fra i personaggi e persino esclamazioni.
Non posso negare che alla chiusura del libro mi sia sentita un po' triste. Non per il finale, quello mi è piaciuto molto, sicuramente originale.
Ma ormai mi ero affezionata a tutti i personaggi: a Luce, innamorata sì, ma desiderosa di capire il perchè e comunque molto determinata, a Daniel con gli occhi violetti, al tenebroso Cam dagli occhi verdi, alla pazza e sempre allegra Arianne e a tutti gli altri.
Beh, ho sicuramente passato delle ore piacevoli in vostra compagnia. Grazie!
E a tutti gli altri, buona lettura!!
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Grande Minny!!
è un libro che ti fa pensare... a tanto... a tutto...
Ad un luogo dove avere una domestica di colore è normale, ma era normale anche insultarla, umiliarla e fare di tutto per farla sentire inferiore.
Ma poi ci sono quelle persone, poche, molto poche, che non vedono quella linea di distinzione, non vedono la differenza tra la pelle bianca e nera.
e sono queste persone che fanno la differenza, come questa scrittrice che ha voluto scrivere della sua terra e delle difficoltà che puoi evere vevendoci..
Ha scritto cose veramente belle e buone, ma la Stockett ci crede veramente?
Non ho trovato passione, sentimento ma una sola trasposizione dei fatti.
La protagonista del libro, Skeeter, scrive un libro sulla vita delle domestiche, ma lo fa solamente perchè segue il consiglio di una giornalista per diventare una grande scrittrice, non per aiutare veramente tutte quelle donne, lo scrive perchè è un argomento che scotta, non perchè lo sente come un ideale da perseguire.
Ma è il risultato quello che conta, no? ......... Una cosa è certa, questo libro mi ha lasciato l'amaro in bocca, la sensazione che le idee e i comportamenti sbagliati siano i più difficili da sradicare...
Il pezzo più bello? Sicuramente quello delle due fette (chi lo ha letto capirà)!!! Mi ha sorpreso, un po' digustato, ma soprattutto sbalordito... che idea!
Grande Minny!! Ben le sta a miss Hilly!!
Lo stile mi ha lasciato un po' così... Non ho visto passione, trasporto, sentimento nel descrivere la terra in cui la scrittreice è nata e vissuta, sembrava una cruda cronaca delle vicende della città... nemmeno quando doveva parlare della storia d'amore ho sentito del trasporto... mah...
Però ho trovato simpatico che per le parti raccontate da Minny a da Aibeleen, a volte fossero inseriti appositamente errori per far in qualche modo comprendere lo slang usato da loro (maniaca=ammoniaca).
Tutto sommato è un libro che bisognerebbe leggere una volta nella vita, mostra una realtà che spesso è più vicina di quanto si pensi.
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Tamani vs David
Carino, carino.
In Wings, la protagonista, Laurel, ha scoperto di essere una fata e di avere un proprio posto ad Avalon, il regno delle fate, magicamente nascosto dalle orde di trolls che cercano di invaderlo.
Qui Laurel si troverà divisa fra i due modi: quello magico, misterioso e affasciante di Avalon e quello a cui credeva di appartenere da sempre, il mondo umano.
Questi due mondi sono resi più attranti da due ragazzi, Tamani, una fata, e David, un umano.
Chi dei due riuscirà a conquistare definitivamente il cuore di Laurel e lei che mondo sceglierà?
Per quanto riguarda lo stile devo inizialmente dire che ho letto Spells in inglese e dopo un iniziale difficoltà per alcuni vocaboli non conosciuti, la lettura e proceduta spedita. Stile seplice e chiaro in inglese, immagino pertanto che anche in italiano si sia voluto mantenere questo andamento considerando lo stile usato in Wings.
Stavolta però la protagonista mi ha un po' deluso.
è incurante dei sentimenti che Tamani prova, ed è polemica su tutto, ma dico prorio tutto, quello che riguarda Avalon.
Com'è quel detto? Paese che vai, usanza che trovi? Beh, certamente lei non applica questa filosofia e contesta ogni singolo comportamento non sia uguale a quello umano.
All'inizio poteva anche sembrare simpatico soprattutto quando non gli va giù che Tamani, essendo solamente una fata di Primavera (il gradino più basso della gerarchia), debba camminare dietro di lei che è una fata d'Autunno, ma quando si arrabbia per ogni singola usanza del regno, beh, diventa un po' pesante e decisamente un comportamento da egoista.
Questo attegiamento permane quasi fino alla fine, momento in cui la sua coscenza si risveglia e prende quella che per lei è la soluzione giusta (che io comunque non condivido appieno, ma vedremo nell'ultimo libro).
Inutile parlare del finale non-finale come in ogni buon romanzo di mezzo di una trilogia, un finale che offre più domande che risposte, e che fa nascere curiosità per l'ultimo libro, Illusion.
Vedremo.
Buona lettura!
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Favoletta
Che bella e dolce favola.
Un'oretta per la lettura di una storia dove un uomo intraprendente, intransigente e intelligente che combatte l'invasione cinese nel settore tessile a Prato, non si dimentica dei suoi amici d'infanzia su, a S. Marcello Pistoiese, tra quelle montagne imponenti dove andare aventi è duro, ma la vita è più serena.
E proprio quando si reca là, vede una casetta tutta diroccata, con il tetto copero da teloni, così colorati da sembrare un arcobaleno, e un senso di pace e di calore dato da quei due comignoli, sempre fumanti, estate e inverno.
La curiosità lo assale, ma prima di recarsi là dovrà attraversare i 7 ponti..
Che dolce favolina..
Vorrei però rivolgermi a Mauro Corona: dì la verità, non l'hai scritto tu!
Sì, ci sono i monti e un chiaro sentimento di prevalsa della vita semplice a quella di città, ma dov'è la tua ironia pungente sull'uomo e l'umanità?
Dov'è quell'introspezione sagace di chi non ha paura di parlare che ho trovato ne "Le voci del bosco?"
Lì mi sembrava di parlare con te, potevo sentire quel tuo tono particolare di voce mentre leggevo.
Qui è tutto semplice, uno stile troppo pulito per essere il tuo, Mauro!
Comunque è stato bello leggere questo semplice libricino.
Appena chiuso mi è rimasto un sentimento a metà fra la dolcezza e la nostalgia.
E come ogni favola che si rispetti c'è una morale...
Ora sta a voi scoprire quale!
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Confusion
Per me il libro potrebbe anche chiamarsi così: confusion.
Sì, perchè leggendo questo libro entri in un mondo creato dalla scrittrice fatto di regole che non ti vengono spiegate minimamente.
Ad esempio, il protagonista Rhys è un vampiro e (udite, udite) ha un padre! Si presume quindi che sia nato e dal momento che in un passaggio il protagonista stesso dice che non lo vede da quando aveva 10 anni, presumo che cresca come gli umani.
Lo presumo, ma nessuno l'ha scritto chiaramente.
Ormai vi sono quantità infinite di libri sui vampiri ed ognuno ha al suo interno un mondo vampiresco ben delineato che ti viene introdotto in qualche modo, ma qui no e a causa di questo ho fatto molta fatica ad entrare nella storia.
Anche il fatto che i vampiri bevono un siero anzichè sangue (ad es di animale), è semplicemente un dato di fatto che la protagonista, Winter, non si preoccupa neanche di sapere!! Non importa, ovviamente, ciò che conta è il suo sguardo magnetico e quell'attrazione che , inspiegabilemente si forma tra loro al primo sguardo... ma andiamo!
E lo sapevate voi che i vampiri non sono immortali? Io no di certo, e anche leggendo lo si può a malapena intuire.
Se mi fossi distratta, anche solo per un momento, non avrei capito del perchè in questo mondo dove improvvisamente e senza alcuna spiegazione spunta l'Ordine della Notte, un Esecutore (che tutt'ora non ho capito che ruolo aveva), Il consiglio delle Due Stirpi, Il gran Maestro, il Pater, la protagonista, Winter, è così preziosa per tutti.
La cosa che mi fa arrabbiare è che la storia ha un sacco di potenzialità!
Il mistero è presente in tutta la storia, in ogni pagina, mistero sull'origine stessa di Winter, sui suoi genitori, sulla strana malattia che ha colpito sua nonna, sul ciondolino che porta al collo, su tutto insomma!!
Devo però anche aggiungere che anche alla fine molti dei quesiti posti rimangono irrisolti e la confusione aumenta in modo esponenziale!
Inoltre il finale mi è parso un po' troppo affrettato e mi ha lasciato sconcertata la rapidità in cui si è risolto.
Anche la protagonista è un po' "confusa".
All'inizio è triste all'inverosimile (e con ragione) tanto da definirla quasi musona, poi si innamora e cade nello stereotipo della ragazzina che se ne frega di tutto e scappa felice, anche qui, all'inverosimile (sembra che si scordi anche della nonna ad un certo punto!).
Tutti questi cambi d'umore mi hanno lasciato, se non confusa, quantomeno perplessa.
E che dire poi dei continui cambiamenti di punti di vista? Sono talmente repentini che in diversi punti non sapevo più chi stesse parlando!
Il linguaggio usato invece è semplice e scorrevole a parte quando comincia a parlare di Gran Maestro, Ordini e gerarchie varie.
La lettura viene anche facilitata dalla brevitàdei capitoli, corti sì, ma sempre carichi di mistero.
Quante potenzialità! Sarebbe potuto essere un libro da 5 stelle!
Che dire.. Il mistero incuriosisce sempre e mi fa buttare un occhio a Silver, il seguito.
Chissà quale sarà il destino di Winter?
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Sospirando
Ho sospirato...
Quando leggo non lo faccio mai perchè sono completamente persa in un luogo nuovo, in una nuova storia.
Ma stavolta la magia non mi ha colpito e mentre leggevo sospiravo chiedendomi "arriverò mai alla fine?"
Faccio fatica a capire il perchè non sia scattata la scintilla, gli ingredienti per un bel romanzo c'erano tutti: una setta misteriosa, ritrovamenti archeologici, complotti...
A parte un forte senso di deja-vu per la somiglianza in molti punti con Angeli e demoni di Dan Brown, poteva essere un buon libro.
Lo stile, inoltre, mi è piaciuto, semplice (a volte fin troppo) e abbastanza coinvolgente, ma tutto ciò non è bastato.
Devo dire innanzitutto che ci sono troppi personaggi e altrettanti punti di vista, tantè che anche adesso, arrivata alla fine, alcuni nomi ancora mi sfuggono, dovrei tornare a leggere qualche pezzo per potermeli ricordare.
Un altro punto a sfavore sono gli innumerevoli cambiamenti di tempo che, a mio avviso, sono anche posizionati in modo traslato rispetto alla vicenda del presente a cui sono collegati (es SPOILER: al ritrovamento degli scheletri nel colombario doveva seguire il capitolo sulla morte di Balbillo, cos' come ai dubbi di Elisabetta circa il perchè delle modifiche al testo B, doveva seguire il capitolo del 1500 in cui Marlowe spiegava il perchè...)
Inoltre lo scrittore ha voluto spiegare la presenza di una coda nei lemuri adducendo che il genotipo controlla il fenotipo e quindi i lemuri sono geneticamente malvagi e incapaci di provare rimorso, hanno la coda che è anche il simbolo del male.
Beh, sinceramente io non mi ero chiesta del perchè della presenza di una coda e questa spiegazione così semplicistica mi ha lasciata basita. Avrei accettato semplicemente il mistero.
E cosa dire poi della scelta della protagonista? Una suora...
Capisco la necessita di introdurre un personaggio molto religioso visto l'ambiente in cui si doveva muovere, ma una suora?
Per me che cerco sempre il lato un po' romantico in ogni libro, non c'è stata nemmeno questa soddisfazione, nemmeno una piccola speranza che qualcosa di romantico potesse accadere.
Cosigliato?
Sì e no.
Per me ha molti difetti, è vero, ma non è stata una lettura difficile da portare a termine (sospiri a parte!)
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- sì
- no
Un mondo nuovo
Un mondo nuovo, affascinante e misterioso. Ecco cosa ho trovato in questo libro.
Un mondo parallelo al nostro, ma sconosciuto a tutti, il mondo dei serafini e delle chimere.
E poi c'è lei, Karou, il cui nome significa speranza, un'umana, sembra, con capelli blu e tatuaggi su tutto il corpo che vive a cavallo fra questi due mondi: una normale studentessa di arte da una parte e colei che compie missioni per un gruppo di chimere dall'altra.
Un'umana cresciuta dalle chimere che lei considera la sua famiglia, capaci di affetto, a modo loro.
E infine c'è lui, Akiva, il nemico, un serafino.
Ma nemico di chi? Delle chimere, è ovvio.
Ma quindi anche di Karou?
E perchè gli occhi ardenti di Akiva, proprio i suoi fra tutti, fanno sentire Karou completa?
Una storia misteriosa ambientata in una magica Praga che viene descritta con le sue caratteristiche più spiccate, il ponte Carlo con i suoi artisti, le sue guglie, il suo senso di mistero e di qualcosa di antico.
Una storia originale, mai scontata, una guerra tra il bene e il male... ma esistono davvero queste due parti contrapposte o tutti sono nel torto quando c'è una guerra?
Una speranza, una debole speranza che tutto possa cambiare e un desiderio di un mondo diverso. Ma basterà?
La narrazione scorre fluida e i personaggi prendono vita grazie ad uno stile semplice e scorrevole.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Karou e possiamo vivere le sue emozioni con lei.
Solamente ogni tanto qualche capitolo viene raccontato dal punto di vista di Akiva (necessario per raccontare determinati fatti altrimenti sconosciuti).
Quante emozioni! Ho persino pianto in un punto ed ero talmente presa dalla lettura che nemmeno mi sono accorta quando ho iniziato a piangere.
Davvero magico questo libro, mi sono sentita trasportata in un altro mondo.
Un mondo nuovo.
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Forgotten
Quanto è straordinaria la nostra mente!
Fin da piccoli immagaziniamo ricordi e conoscenza e tassello dopo tassello formiamo il nostro sapere e l'individuo che siamo oggi.
Ma cosa succederebbe se la nostra memoria funzionasse al contrario?
Se invece di ricordare il passato ricordassimo il futuro, mentre i giorni precedentemente vissuti venissero cancellati come se mai esistiti?
Sarebbe un bel problema, no?
Questo è quello che deve affrontare la protagonista di questo romanzo, London Lane.
Ogni sera London deve annotarsi gli avvenimenti del giorno appena trascorso ed eventuali appuntamenti o doveri del giorno dopo perchè ogni notte, esattamente alle 4.33 la sua memoria si resetta e il passato viene cancellato.
Chissà forse sarebbe bello poter cancellare gli avvenimenti più brutti del passato e svegliarsi senza sapere nulla... ma resettare tutto? No, grazie!
E che dire della capacità di London di ricordarsi il futuro?
La possibilità di cambiare il corso degli avvenimenti c'è, ma lei sarà in grado di farlo realmente?
E gli altri la ascolteranno?
Una bella trama originale, ed è per questo che mi ha attratto il romanzo d'esordio della scrittrice Cat Patrick. Bello davvero.
La protagonista, London Lane è ben delineata e grazie anche alla narrazione in prima persona, non ho faticato ad avvicinarmi a lei e alle sue emozioni. Non c'è una vera descrizione di lei, sappiamo solamente che ha capelli rossi e ricci, per il resto ce la possimao immaginare come vogliamo (il fidanzato la definisce bellissima, ma ovviamente può essere un opinione di parte!!).
Il protagonista maschile, Luke, invece mi cade un po' nello stereotipo del bellissimo e perfettissimo fidanzato, romantico, dolce, ecc.. ma è comunque simpatico e il fatto che sia un po' stalker mi ha fatto sorridere (capirete leggendo!)
Dalle prime pagine non mi sarei anche aspettata un tocco di mistero e di suspace che danno quel qualcosa in più ad un libro già molto piacevole.
Purtroppo quella parte non viene sviluppata fino in fondo, che sia previsto un seguito? Non lo so, ma le premesse ci potrebbero essere tutte.
Un'ultima cosa.
Il titolo in italiano lascia un po' a desiderare rispetto a quello originale "Forgotten" per il semplice fatto che non c'è un diario di London, non se ne fa mai nome all'interno del romanzo, dove invece si parla di appunti, fogli scritti e sparsi per ricordare i giorni trascorsi.
Ovviamente tutto questo non incide sul giudizio complessivo del romanzo che viene promosso a pieni voti!
Buona lettura!
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Interessante sorpresa
Quando ho iniziato a leggere questo libro mi sono venuti in mente tutti i romanzi della serie "I love shopping" dove la protagonista non riesce a resistere alla tentazione di comprare tutto ciò che le piace che coincide solitamente con tutto ciò che è di marca e terribilmente costoso, nonostante il fatto che in realtà non possa permetterselo..
E cosa mi sono ritrovata in questo libro (solo all'inizio però) se non una copia esatta alla "I love shopping"? E poi è terribilmente superficiale... E lo ammette pure adducendo come scusa che lavora come giornalista in una rivista di bellezza... Ma andiamo!!!!
La svolta però arriva quando la sua adorata zia Molly le lascia un eredità alquanto insolita.
L'eredità consiste in una somma molto cospicua di denaro che però la nostra Darcy potrà avere solamente se riuscirà a vivere su un isola per un anno costituendo una piccola comunità di almeno 15 abitanti.
Ce la farà Darcy a lasciare il suo lavoro, ma soprattutto i suoi negozi per un anno intero?
E chi si imbarcherà (nel vero senso della parola) in questa avventura con lei?
L'isola di Glentara, o Tara per gli amici, è un isola misteriosa e affascinante, gremita di spiritualità e di pace e dove le novità vengono preannunciate dal nuotare festoso di delfini.
Riuscirà Darcy ad ambientarsi e ad amare tutto questo? E Tarà riuscirà a farle trovare ciò che veramente vuole come fa con tutti gli altri abitanti dell'isola?
La cosa che si apprezza maggiormente in questo libro è l'evoluzione della protagonista che da vamp, compratrice compulsiva e lamentosa, si trasforma in una ragazza determinata e capace di risolvere i suoi problemi da sola.
Un tocco di freschezza è dato poi dalla piccola Megan che con la sua schiettezza rimescolerà le carte e stravolgerà gli equilibri che si erano stabiliti nella piccola comunità in pochi mesi di convicenza.
Lo stile semplice con la narrazione dal punto di vista della protagonista ci accompagna nelle lettura delle pagine che scorrono via piacevolmente fino alla fine..
Devo dire una cosa, dal titolo e dalla copertina mi sarei aspettata qualcosa di 0molto frivolo e leggero, alla "I love shopping" per intenderci, come peraltro mi avevano confermato le prime pagine...
Invece mi sono ritrovata un libro non solo carico di sentimenti, ma anche di miti, leggende e magia intesa come quel senso di appartenenza a qualcosa che ci fa sentire liberi e unici...
Davvero un bel libro!
Buona lettura..
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Incredibile Jay
Quante emozioni può suscitare un libro?
Impossibile saperlo con precisione, ma qualsiasi emozione mi venga in mente in questo momento, sono sicura di averla trovata in questo libro.
"The Sun and the Moon" è stato da subito coinvolgente, mi ha appassionato e mi ha tenuto incollata fino all'ultima pagina.. Sono proprio contenta che ci sia anche un seguito!
Mi verrebbe però da chiedere una cosa alla scrittrice: sei una fan di Twilight, vero? E scommetto che sei del "team Jacob"!
Eh, sì, lìinizio potrebbe essere la trascrizione condensata di Twilight secondo il punto di vista della scrittrice.
Dico così perchè in questo libro chi conquista il cuore di "Bella" che qui si chiama Aurora, o per gli amici Jay, Stavolta è il lupo, mentre il vampiro... beh, questa è un'altra storia, no?
Queste somiglianze (e ce ne sono veramente tante in tutta la prima parte), potrebbero essere considerati un pregio, come è successo per me o un difetto.
Ciò che consiglio è di non dare un giudizio affrettato a questo libro solamente dalle prime pagine, perchè se lo lasciate esprimere vi stupirà e vi condurrà in un mondo magico e stupendo!
La protagonista è uno dei punti forti del libro: è determinata, coraggiosa, sa quali sono i suoi limiti e spera nelle sue potenzialità e... ha poteri magici!!
Il suo nome è legato ad un'antica profezia e solo lei potrà intraprendere il cammino per salvare le creature della luce da quelle delle tenebre.
La storia viene raccontata dal punto di vista della protagonista che vivrà emozioni veramente forti in questo suo viaggio e noi con lei..
Non mi vergogno a dire che in un punto ho veramente singhiozzato a dirotto, le parole scritte mi avevano trasmesso tutto quello che avevano da dire e le lacrime sono sgorgate dai miei occhi senza che io potessi fermarle..
Ma anche quanto Amore.. Il libro ne è pregno, si può sentire in ogni pagina e non può che addolcire anche il più duro dei cuori...
Lo stile semplice non può far altro che trasmettere nel migliore dei modi tutti questi sentimenti..
Che libro!!! E la scrittrice è italiana!!
Decisamente viva il made in Italy!!!!!!
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Una scelta difficile
Mi chiedo che bisogno ci sia, all'inizio di ogni libro della serie, fare il "riassunto delle puntate precedenti" come in un telefilm.
Inoltre non è un riassunto di un unica pagina, magari prima dell'inizio vero e proprio come fanno in molte serie/trilogie.
No, qui è proprio l'io narrante che fa pause introdotte con frasi tipo "ah, per chi non lo sapesse..."
Beh, se al secondo libro, lo trovavo carino, adesso è leggermente fastidioso.
Chi mai inizierebbe a leggere dal 5° libro se non chi ha già letto i precedenti e quindi conosce la storia??
A parte questa piccola parentesi, non si può certo dire che le Cast manchino d'inventiva!
Ogni libro è una nuova avventura dove la tensione e la suspance crescono pagina dopo pagina, ma come fanno??
Una piccola pecca, torna di nuovo il dilemma Erik - Heath, che diciamola tutta, mi aveva già stufato, se poi consideriamo che Zoey non aveva scelto nessuno dei due, ma il poeta laureato, il ritorno di questo dilemma non ha proprio senso.
E poi.. c'è di più! Ebbene sì, ai due contendenti si aggiungono Kalona, l'enigmatico angelo cduto e risorto che chiama la nostra Zoey A-ya e ... (rullo di tamburi)... Starks che nel corso del libro... beh, dico solo che sembra aver ritrovato la sua umanità.
A parte i miei dubbi sulla poco serietà della nostra protagonista (dubbi che ha anche Zoey peraltro ;-) !) il libro score velocemente tra le avventure della nostra Zoey che rischia non poche volte la vita.
Lo stile semplice e fluido, come in tutti i romanzi precedenti, fa sì che le pagine scorrano velocemente, piacevolmente e senza intoppi.
Come sempre tutto viene raccontato attraverso Zoey e con lei possiamo vivere e sentire tutto, il suo dolore, la sua confusione, il suo amore...
Devo dire che inizialmente ero titubante ad intraprendere una saga così lunga che non accenna a terminare, il mio precedente tentativo con "il Diario del Vampiro", mi ha fortemente deluso e alla fine ero arrivata a leggere i vari libri solamente per mettere la parola fine alla saga.
Qui invece, ogni volta che finisco un capitolo, non vedo l'ora di leggere quello successivo..
Credo che sia principalmente per la scelta della protagonista che non è mai banale, ma forte ed indipendente anche se spesso molto confusa. Tutti elementi che provocano simpatia nel lettore e che fanno affezionare alla storia...
Che dire ancora? Buona lettura!
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La Bella e la Bestia
A volte, anche se si conosce sia l'inizio che la fine di una storia, ci si può ancora sorprendere con l'evoluzione della trama, e cosí é successo a me.
"Beastly" non é nulla di piú che la trasposizione in chiave moderna della classica storia di "La Bella e la Bestia.
La romanticona che é in me ha apprezzato decisamenta la scelta di un libro con il classico lieto fine, non poteva essere altrimenti!
Devo essere sincera, prima di leggere il libro ho visto il film(sento giá un coro di buuu), ma a mia discolpa posso aggiungere che non sapevo che esistesse il libro, e pensavo che fosse una delle tante trasposizioni cinematografiche degli intramontabili classici..
Comunque é tutta un'altra storia, davvero, a parte i nomi e alcuni fatti principali non sembrano neanche la stessa storia. Tanto x dirne una nel film il ragazzo diventa solo pieno di tatuaggi e molto strano, ma nel libro é una bestia con tanto di artigli..
Ma basta con la digressione cinematografica, torniamo al libro.
É inutile dilungarmi sulla trama, la conosciamo un po' tutti e la cosa piú importante l'ho giá detta, ovvero il tempo attuale in cui é ambientata la vicenda..
La storia é raccontata dal punto di vista di Kyle, ovvero Adrian dopo la trasformazione, di cui seguiamo l'evoluzione nel corso del romanzo..
La stile semplice, usa un linguaggio giovanile e moderno..
Mi é piaciuta molto l'inserimento della chat - terapia che segue Adrian con il nickname di Bestia. Troviamo anche ranocchio che cerca una principessa che lo trasformi in principe con un bacio, silenziosa che ricalca la storia della sirenetta e ragazzo-orso di cui però non ricordo se c'è una storia abbinata..
Una lettura veloce e piacevole per tornare un po' romantici e rileggere di una storia che da piccoli ci ha fatto sospirare
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Titanic: di chi é la colpa?
Non avevo mai letto nulla sul Titanic, e questa prima volta é stata un bella esperienza, ma...
Perché un ma c'é..
Non ho trovato entusiasmante la trama, mancava di un vero svolgimento secondo me e i rapporti tra le persone non sono approfondite tanté che non si capisce bene il passaggio dall'essere due estranei ad una proposta di matrimonio..
Ho apprezzato che al Titanic vero e proprio non siano state dedicate tante pagine, anche se qualche descrizione in piú poteva essere inserita. In fondo parliamo del Titanic, mica di una barchetta qualsiasi!
La scrittrice si é concentrata maggiormente sulle vicende successive, quelle che hanno coinvolto i superstiti e le indagini sull'affondamento del Titanic.
L'intreccio peró di tutto questo con i personaggi principali mi é sembrato troppo esiguo e carente.
Ho apprezzato invece lo stile semplice e diretto, che segue i vari punti di vista dei diversi personaggi e non diventa mai noioso o scontato.
Mi sono piaciute soprattutto le parti dove le vicende sono raccontate dal punto dal vista di Tess, una serta molto abile che nel cors del libro riesce ad affermarsi per le sue qualità, e di Pinky, una giornalista intellegente con un fiuto eccezzionale per le notizie sensazionali: la loro spontaneitá e determinazione é stata contagiosa e ha suscitato subito in me simpatia.
Tutto sommato é stato un libro interessante e una lettura abbastanza piacevole.
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Di più..
Ero veramente curiosa di leggere questo libro così pubblicizzato, così, spinta da alcune recensioni positive e dalla critica, ho deciso di leggere questo libro....
La trama è piuttosto semplice (non credo che da un romanzo di questo genere ci si possa aspettare una trama complicata, anche se sicuramente non guasterebbe!!) : c'é una donna, bella ma insicura di se stessa, Anastasia (o semplicemente Ana), e c'é un uomo intragante dagli occhi grigi, Christian (Mr. Grey)..
Quello che si sviluppa nel mezzo sono.... cosa? Sicuramente non stanno lì a parlarsi, c'è una performance in ogni pagina!!
Ma Christian non é come tutti gli altri.. forse é proprio x questo che Ana non sa resistergli..
Lui nasconde qualcosa dietro al suo comportamento impeccabile ed educato: cinquanta sfumature di tenebra.
Riuscirá Ana a sopportare cosí tanta oscuritá e così tante modalitá di dimostrarla?
E Christian capirà che Ana è unica? Farà l'impossibile per lei?
é difficile non immedesimarsi immediatamente dell'insicura Ana.
Non é perfetta, e per questo piu vicina al lettore..
La sua insicurezza e i suoi gesti caratteristici, come quello di alzare gli occhi quando é esasperata, sono simpatici ed é stato impossibile non entrare in sintonia con lei, provare la sua insicurezza le sue paure, le sue sofferenze.. è ovvio che non si può essere in sintonia con proprio tutto, alcune sue decisioni sono veramente discutibili, e tutto quello che accetta è veramente esagerato, ma è un libro, e prendiamolo così com'è...
La romanticona che é in me, o per dirla come Ana, la mia dea interiore, ha storto un po' il naso nelle ultime pagine del libro, mi sarei aspettata qualcosa di diverso.. mi sarei aspettata "di piú", tanto per usare alcune delle parole del libro.
Il romanzo é raccontato attraverso il punto di vista di Anastasia, che con la sua semplicitá e ingenuitá (perché all'inizio del libro ha molto da imparare la piccola Ana) racconta questo capitolo della sua vita..
Lo stile é semplice e diretto, niente paroloni, niente frasi complicate..
Tutto é diretto e semplice fin nei minimi particolari.. e vi diró, proprio tutto é raccontato fin nei minimi particolari!!
L'unica cosa che mi ha lasciato di stucco sono i salti temporali.
Giuro che varie volte ho seriamente creduto che mancasse un pezzo e di aver comprato un libro fallato, invece no.. è scritto proprio così!!
Una piccola critica qui ci sta tutta: se avessi scritto così quando facevo i temi alle superiori avrei preso un bel 4 altro che best seller!!!!
La mia curiosità per leggere gli altri libri della serie "cinquanta sfumature" c'è, una lettura senza pretese per staccare un po'.
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ehm... che dire
Ehm, che dire..
La meccanica del cuore é stato paragonato ai film di tim burton.. Vediamo.. i film mi piacciono tutti, o x lo meno mi piacciono quelli che ho visto, ma questo libro.. mi ha lasciato con l'amaro in bocca..
Alle prime pagine l'avrei definito come una dolce favola, carina anche se x alcune immagini decisamente non adatta ai bambini.. una favola x adulti? forse, ma solo, come anche precedentemente detto, nelle prime pagine x come descrive il miracoloso salvataggio del bambino nato con il cuore ghiacciato nel giorno piú freddo del mondo, grazie a una donna, definita strega da molti, che gli ha applicato un piccolo orologio di legno per aiutare il suo cuoricino a battere..
Un orologio a cucu, che a parte il terribile rumore delle lancette, fa trasparire le emozioni di Jack facendo "cucu! ".
L'ho definito dolce anche perchè questo cuoricino meccanico ha cominciato a battere all'impazzata solo quando ha sentito una giovane cantante andalusa e il suo unico scopo e stato quella di rivederla..
Le scene un po' cruente non mancano, scorre decisamente parecchio sangue e le immagini che mi si sono affollate nella mente durante questi passaggi le avrei volentieri evitate..
Ma é x questo che e stato paragonato ai film di tim burton, no?
Non so, ma a me fa più effetto leggere di scene vietate ai minori che non vederle.. é lo stesso anche x voi?
La storia viene raccontata tutta dal punto di vista del piccolo jack, anche la sua nascita..
Tutto il racconto é accompagnato da un ingenuitá disarmante dei protagonisti., ma se si considera che la storia si svolge quando i protagonisti hanno 15 anni, si puo soprassedere su questo fatto..
Non ho trovato lo stile usato di mio gradimento.
Nonostante la storia venga raccontata dal punto di vista del protagonista, cosa che di solito lega il lettore ai sentimenti provati nel romanzo, questa volta la scintilla non é scoccata a causa del lessico un po troppo "contorto" (passatemi il termine).
Forse anche questo si puo collegare a tim burton?
Forse, ma paragonare film a libri é come paragonare una pera a una mela: entrambi sono frutti come romanzo e film fanno entrambi parte dell'arte, ma sono comunque diversi (passetemi anche questa rozza metafora!).
Ovviamente non posso raccontare il finale, ma diró solamente che a me ha suscitato tanta tristezza..
Non mi sento di consigliarlo, ma spero che questa recensione vi abbia aiutato a valutare questo libro.
I promessi sposi, ops, vampiri
Ho voluto leggere questo libro spinta dalla curiosità del titolo che tanto rimanda alla classica opera di Alessandro Manzoni ma..a parte il titolo non ho trovato alcuna analogia tra i due.
Ciò nonostante ho trovato questo libro molto piacevole.
Credo che non ci sia nulla di peggio di trovarsi in una situazione dove tu non hai voce in capitolo e dove le scelte sono state già prese da qualcun altro con cui magari non puoi neanche ribattere e cosa ti rimane da fare? Obbedire?
No, mai!
É così che deve essersi sentita Jessica quando Lucius, uno strano tipo proveniente dalla Romania, le dice che sono promessi sposi, fidanzati in fasce dai loro veri genitori..
Se poi a questo aggiungiamo che Lucius asserisce di essere un vampiro e che anche lei lo stava diventando, proprio lei che crede solamente a ciò che é razionale e provabile come la matematica, beh accettare tutto questo le é proprio impossibile!
Riuscira Lucius a conquistarla?
...ma c'e solamente questo in ballo?
Un romanzo frizzante e divertente che mischia realtà e fantasia in un mix davvero irresistibile.
uno stile semplice e lineare che sa descrivere bene le sensazioni, i sentimenti che dovrà affrontare la protagonista fino alla fine..
I protagonisti, ma anche tutti gli altri personaggi, vengono delineati in modo efficace tanto che possiamo scorgere i cambiamenti e le loro evoluzioni ancor prima che essi si presentino all'interno della storia.
Nulla é lasciato al caso e coloro che vengono descritti hanno una precisa funzione all'interno del romanzo.
C'é la piu bella della scuola, terribilmente antipatica, il bullo, il classico bravo ragazzo, la migliore amica e poi i nostri due protagonisti..
non manca proprio nulla!!
Una lettura leggera ma comunque piacevole..
Ho scoperto che c'é anche un seguito che sicuramente leggerò anche se "I promessi vampiri" può tranquillamente essere un romanzo autoconclusivo.
Buona lettura!
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I Discendenti
Che storia affascinante e originale!
Era da un po' di tempo che non leggevo un fantasy che non contenesse vampiri, licantropi o altre figure di questo genere... qui siamo di fronte a qualcosa di veramente originale, non c'é altra parola per descriverlo.
E quanti mai avrebbero pensato che classici della portata dell'Odissea e dell'Iliade potevano essere usati x creare qualcosa di unico come le figure dei semidei o discendenti, che popolano questo libro?
Non pensavo che i miti e le leggende dell'antica grecia che tanto ho adorato leggere quando ero piú piccola, mi si sarebbero ripresentate con una veste nuova e moderna..
La protaginista di questa storia é Hellen, una ragazza alta, forte, ma allo stesso tempo impacciata, con un'amica del cuore che si puó definire un "peperino" intelligente e perspicace a cui nessuno puó dire no.
La vita di Hellen scorre normalmente fino a quando una nuova famiglia, i Delos, si trasferisce in cittá..
Appena hellen incontra uno di loro, la ragazza vede tre vecchie, forse sorelle, piangenti con in mano una matassa e dei fili insanguinati.
Queste sono le Parche, o Erinni, le figure mitologiche che decidevano la vita e il destino di tutti, tagliando il filo della vita una volta che questa era giunta al termine.
Queste la incitano ad uccidere, lei che ha sempre voluto passare inosservata, lei che non avrebbe fatto male nemmeno ad una mosca sentiva un irrefrenabile odio x Lucas (della famiglia Delos), ma allo stesso tempo ne era inspiegabilmente attratta come se non potesse stargli lontano..
Tra leggende e miti dell'antica grecia scopriamo una storia piena di passione, avventura, amore, scene che hanno dell'incredibile e colpi di scena ad ogni pagina.
I personaggi vengono descritti con abilità e anche se dalla prima descrizione la protagonista potrebbe sembrare troppo perfetta, alta 1,80 m e bionda, ecco che inciampa e si sente insicura e subito un sorriso di complicità è apparso sul mio volto mentre leggevo.
Devo ammettere che il personaggio maschile è il classico bello e irragiungibile, ma dai, chi sceglierebbe un ragazzo brufoloso o normale come protagonista principale?
Una piccola pecca è invece Hector che mi ricorda tantissimo Hemmet in Twilight.. ma non è una pecca grave, il personaggio è simpaticissimo e in molte situazioni sembra il più assennato anche se poi.. beh, questo lo lasco scoprire a voi!
Un libro mozzafiato che non potevo fare a meno di leggere e anche arrivata alla fine non posso non chiedermi come proseguirà nel prossimo libro perché molte cose sono rimaste in sospeso e piú di una domanda é senza risposta.
Lo stile semplice, non diventa pesante nemmeno quando vengono fatte citazioni sull'Odisea o sull'Iliade perché sono cose che bene o male tutti sappiamo come la storia di Elena di Troia e di Paride che tutti conosciamo piú o meno.
La narrazione scorre fluida e non puoi fare a meno di immedesimarti nei personaggi, di piangere del loro dolore, di essere confusi quando anche loro hanno dei dubbi e di sorridere quando sono felici..
Concludo con un po' di semplici domande:
Hellen sarà come Elena di troia?
Il suo amore scatenerá una guerra come quella di Troia?
Lo scopriremo leggendo questo meraviglioso libro, ma..
La storia non finisce qui!
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Un treno in corsa
Quanta passione e quanti avvenimenti succedono in questo libro!!
Tristan ancora sospeso nel mondo dei vivi, ma senza la possibilita di sentire, sforare o baciare la sua amata Ivy, riuscirà finalmente a mandare dei messaggi alla sua amata utilizzando delle "radio", ovvero degli amici di Ivy, Beth e Will, più sensibili anche se non credenti negli angeli.
E non ci dimentichiamo del piccolo Philip, l'unico che non ha mai perso la sua fede negli angeli e che riesce a vedere il lieve bagliore dorato di Tristan.
Ma tutti gli sforzi di Tristan basteranno a mettere in guardia Ivy dal pericolo che la minaccia? E poi chi o che cosa la minaccia?
Ivy intanto, ancora innamorata di Tristan, si sente però attratta dal fratellastro Gregory che le è stato vicino nel suo dolore.. ma lui è veramente quello che sembra? o ciò che vede Ivy è soltanto una delle innumerevoli maschere sul volto del fratellastro?
Quante domande.. e le risposte? Beh, occorre leggerlo (senza dimenticarsi del primo volume!).
Lo stile semplice e scorrevole alterna i punti di vista tra Tristan e Ivy, La lettura scorre fluida fino all'ultima pagina senza intoppi o scene troppo dilungate.
I personaggi sono tutti ben delineati e ormai ne conosciamo pregi e difetti.
Il personaggio più simpatico? Ma Lacey, un ex attrice che diciamolo, si sta innamorando di Tristan, (o no?) e che lo aiuta sempre con la sua vivacità e ironia.
E infine un finale emozionante tutto da leggere!!
Direi che gli ingredienti per un buon libro ci sono tutti, no?
Buona lettura!
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Gli angeli, l'amore...ma non solo!!!
Wow, che sorpresa!
Questo libro potrebbe essere considerato un thriller a tutti gli effetti se non ci fosse la presenza di angeli che risolvono situazioni altrimenti irrisolvibili e danno un tocco fantasy al tutto.
Se il primo libro della serie "L'amore che non muore" poteva essere considerato un genere per ragazzi grazie a tutta la dolcezza e al sentimento d'amore profondo che segnano tutta la storia, il secondo libro e il terzo compiono un salto di genere.
Il personaggio negativo (di cui non svelerò il nome!) è talmente efferato, crudele e subdolo pur non avendo nulla di paranormale, da essere quasi considerato un thriller.
In questo libro troviamo la protagonista, Ivy, alle prese con i suoi sentimenti sempre più confusi, verso Tristan con il quale riesce finalmente a comunicare e, grazie a lui, crede nuovamente negli angeli che la proteggono..
Ma non solo...
Ivy infatti viene presa di mira da qualcuno che le vuole fare del male togliendola di mezzo definitivamente.
E per far questo comincierà a ferirla, a isolarla dai suoi amici, a fare del male a chi tiene a lei o le è affezionata.
Ma chi è?
Chi è quella figura che si muove nell'ombra fino ad arrivare così vicino a le?
Di chi potrà fidarsi?
....decisamente avvincente, non trovate?
Quest'ultimo libro, al pari dei precedenti, ha uno stile semplice e scorrevole. La storia è narrata attraverso i punti di vista di Tristan e di Ivy, perciò possiamo sapere molto di più dei singoli personaggi, ma non tutto. Il lettore, infatti rimane all'oscuro di molti fatti e ci rimane solo la possibilità di supporre e sospettare dei possibili colpevoli..
I personaggi, giunti a questo punto, li conosco talmente bene che ho potuto persino prevedere a volte il comportamento che avrebbero tenuto in una determinata situazione.
Come in tutte le belle serie, una volta letto l'ultimo capitolo, la malinconia mi ha assalito. A questa poi si sono aggiunte alcune lacrime durante la lettura delle ultime pagine quando è arrivata la consapevolezza che ormai la strada intrapresa è una e che a volte il destino può essere crudele..
Un angelo
Lo sapevo, lo sapevo, LO SAPEVO!!!
Dopo aver letto il prologo sapevo che avrei versato un sacco di lacrime prima o poi...
Mi ero detta che non era possibile, che in qualche modo il prologo si sarebbe spiegato con un incubo di uno dei protagonisti o qualche altra trovata che mi avrebbe fatto tirare un sospiro di sollievo e invece...
Lo sapevo, eppure non mi sono data pervinta e ho continuato a leggere.
E così ho conosciuto Ivy una regazza semplice, di buon cuore, che credeva fortemente negli angeli custodi, almeno fino a quel fatidico giorno...
E ho conosciuto Tristan, un eccellente nuotatore, un bravo ragazzo follemente innamorato di Ivy... Un angelo...
Ho visto nascere e crescere il loro amore... un amore semplice e puro... un amore vero...
Un amore che vince anche il destino crudele che ha voluto separarli, sì, perchè Tristan troverà il modo di ritornare dalla sua amata in un modo o nell'altro...
Questo libro è romanticismo allo stato puro, l'ho veramente adorato!!
Lo stile semplice e scorrevole alterna la narrazione attraverso i punti di vista di Ivy e di Tristan, due mentalità abbastanza diverse ma unite dal loro incredibile amore..
I personaggi sono tutti ben delineati e alcuni volutamente ambigui nei loro comportamenti e azioni per destare sospetti nel lettore. Sì, perchè il dubbio è in aguato come il pericolo... per Ivy? o per qualcun'altro?
In questo capitolo non si capisce e non resta altro da fare se non leggere il secondo libro della serie (che sto già leggendo)..
Le lacrime sono però sempre lì che mi ricordano che in mezzo a tutto questo amore c'è anche grande dolore...
Può l'amore superare veramente qualsiasi ostacolo?
Lo sapremo solo leggendo!
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Wings
Carino, grazioso e avvincente, ecco il modo per descrivere questo delizioso romanzo.
Le idee originali non mancano di certo anche se quando ho letto le prime pagine ho avuto un deja-vu.
Laurel si è appena trasferita in una nuova città e per lei ha inizio il primo giorno in assoluto di scuola (prima studiava a casa). Dopo una lezione di biologia le si avvicina un ragazzo molto bello e i due diventano amici... Non vi ricorda qualcosa?
A parte questo trovo che la storia sia molto originale, il fatto che in realtà le fate siano delle piante e che quindi hanno cellule vegetali a differenza degli umani è straordinaria! Da un tocco veramente scientifico a tutto!!
Ovviamente non poteva mancare il triangolo amoroso tra David, un umano, che stando vicino a Laurel mentre lei scopriva la sua vera natura è diventato un po' più di un amico, e l'intrigante Tamani, una fata maschio con i capelli verdi, con cui Laurel sente un inspiegabile legame.
La storia viene raccontata in terza persona, ma non sappiamo nulla di più di quello che vede e conosce Lauriel che rimane l'unico punto vista.
Una lettura decisamente piacevole ma... non mi ha conquistato del tutto, lo devo ammettere.. Essendo il primo di una serie non voglio dare giudizi affrettati e quindi mi limito a ribadire che è stata una lettura molto piacevole.
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Beh, che dire?
In questo breve, anzi brevissimo romanzo, il messaggio pare chiarissimo: l'amore è meglio quando c'è, no scusate, l'amore è meglio quando c'era, visto con il senno di poi.
Perchè quando c'è subentra l'abitudine e la routine, ciò che prima piaceva diventa fastidioso e l'amore finisce. Ma poi si guarda indietro e tutto sembra idilliaco.
Questo è quello che mi ha trasmesso questo romanzo. Una storia d'amore con molto amaro e molto poco amore.
Posso dire una cosa? Non sono d'accordo..
Passi il fatto che guardando indietro, certe scelte possono sembrare affrettate e sbagliate, è normale, fa parte della maturazione dell'individuo, ma l'amore, quello che ti fa sentire felice ed appagato c'è.
Perchè usare il tempo al passato? Bisogna vivere al presente.
Lo so, sono un'eterna ottimista, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, ma che ci posso fare?
Lo stile usato dalla scrittrice, invece mi è piaciuto.
Ho già letto le opere di Glatteaur (ti ho mai raccontanto del vento del nord e la settima onda) e questo stile me le ricorda molto, ma le email, in questo caso, sono delle vere e proprie lettere lunghe piene di sentimento, quasi una lunga poesia. Belle, lo ammetto, ma perdono un po' di quella semplicità e fluidità che dovrebbe connotare un e-mail...
Mi dispiace dare dei voti bassi. Solitamente adoro quasi tutti i libri perchè comunque vogliono raccontare qualcosa, esprimere un sentimento.
Qui ho trovato solamente amarezza per un passato che non tornerà più, tanta nostalgia, ma nulla più.
Mi è sembrato incompleto, ma questa è solo la mia opinione..
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- sì
- no
Ma sì, dai!!
Non posso negare di aver letto questo libro in pochissimo tempo, ma c'è qualcosa che non mi ha convinta del tutto.
Paranormalmente è indicato come un libro dedicato ai giovanissimi e infatti la protagonista è una 16enne, ma tutto ciò non mi ha scoraggiato a intraprendere questa lettura anche perchè moltre altre saghe sono nate per i giovanissimi per poi maturare nel corso dei libri.
La storia mi è piacuta molto, è originale e per nulla scontata.
Per non svelare troppo, dico solamente che la trama è incentrata sull'AICP, ovvero Agenzia Internazionale per il Controllo del Paranormale, che svolge il lavoro di catturare e rendere innocue le creature paranormali di ogni specie. Evelyn, la nostra protagonista ha la capacità di vedere al di là delle sembianze ovvero oltre all'aspetto bello e seducente di un vampiro, vede anche il suo corpo morto e grinzoso, oppure riesce a vedere gli occhi gialli dei licantropi...
Se la scrittrice non avesse inserito la descrizione della protagonista, mi sarei immaginata una semplice ragazza giovane in tenuta sportiva, pratica e con buoni valori, ma quando incomincia a dire che indossa completini pelosi rosa o zebrati mi cascano le braccia. Il suo modo di vestire è del tutto opposto al suo modo di fare e di agire... Passi per il taser, soprannminato Tasey, tutto rosa e glitter e il coltello col manico rosa laccato, ma il resto mi sembra eccessivo... è che sento proprio la stonatura tra l'aspetto esteriore e interiore della protagonista...
Come di consueto ormai in questi tempi, non poteva mancare il triangolo amoroso tra Evelyn, Preston (di cui non voglio svelare nulla) e Reth, una fata maschio (ma esistono fate maschio? Io me le immainavo come esseri asessuati....), un po' troppo possessivo nei confronti di Evelyn.
Lo stile, semplice e lineare, mi ha fatto procedere molto velocemente nella lettura. la storia viene raccontata dalla protagonista pertanto vediamo e viviamo l'avventura solo dal suo punto di vista. Diventa naturale appassionarsi sempre di più e non voler smettere di leggere!!!
Mi è piaciuto il giochetto del bip al posto delle parolaccie tra Evie e Lish, la sua migliore amica sirena, in fondo i ragazzi hanno tutti i loro modi di dire e di parlarsi, perchè non anche questo? Infine mi piace molto il fatto che i trasporti vengano fatti tramite i sentieri delle fate, cosa che mi ricorda un po' Terry Brooks nella saga di Landover.
In conclusione per me ci sono molti più pro che contro perciò dico, ma sì, dai, mi è piaciuto!!
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E se...?
E se un giorno ti svegliassi in un letto che non è il tuo, un suntuoso letto a baldacchino, di quelli che ormai non fanno più?
E se la persona che vedi allo specchio non fossi più tu?
E se tutti ti chiamassero Jane o miss Manfield, quando invece il tuo nome è Courtney?
E se tutto, ma dico proprio tutto, ti ricordasse l'epoca in cui sono ambientati i romanzi di Jane Austen che tanto adori?
E se le tue mani solitamente goffe e impacciate, sapessero ricamare abilmente?
E se i tuoi piedi sapessero ballare figure complicate come se la danza fosse innata in te?
E se...?
Cosa penseresti?
Sicuramente o di essere diventata pazza o di sognare, e poichè nessuno sceglie spontaneamente la prima ipotesi, la protagonista di questo romanzo, Courtney, pensa di trovarsi in un sogno molto vivido...
Per questo motivo, in preda all'esasperazione di un sogno che diventa incubo, ordina ad un dottore di diventare un vaso di fiori!!!
è proprio così che ha inizio questo romazo frizzante e brioso che mi ha fatto sorridere e ridere.
La scrittrice, chiaramente innamorata dei romanzi di Jane Austen, ha voluto farle un omaggio inserendo in questo libro citazioni tratte dalle sue opere e.... incontri inaspettati!
Lo stile semplice e scorrevole ha piccole sfumature tipiche del diciannovesimo secolo (soprattutto nei discorsi) che non appesantiscono il testo e lo rendono unico nello stile.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Courney che con battute sagaci e con il suo modo semplice e genuino di pensare e di agire conquista da subito la simpatia del lettore.
Tutti i personaggi, gli ambienti e lo stile di vita descritti, sono ben delineati e tipici dell'era della reggenza, troviamo passatempi come ricamare, passeggiare nel "boschetto" e andare ai balli che sono esattamente quelli che troveremo in un romanzo di Jane Austen.
Questo mix tra modernità e antichità l'ho trovato fantastico ed il fatto che le due epoche vengano intrecciate così abilmente dalla scrittrice, rende la lettura interessante e piacevole.
Buona lettura!!
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Ecco l'Amore
Ho comprato questo libro con la certezza assoluta che mi sarebbe piaciuto perchè Nicholas Sparks non sbaglia mai...
E come potrebbe sbagliare dal momento che in tutti i suoi romanzi parla d'Amore?!
Ma attenzione, non parla di un amore banale, ma di quel sentimento talmente raro e unico da sembrare un illusione..
Quell'amore che rimane costante e appassionato nonostante il tempo che passa, quell'amore che nelle situazioni di pericolo ti fa pensare solo a lui, quell'amore che ti fa dare il meglio...
"Il meglio di me" parla proprio di questo, dell'amore che i due protagonisti provano, di un amico in comune che li fa ritrovare dopo che le loro strade si sono divise e hanno preso direzioni diverse, di sentimenti che si rinnovano, della semplicità di stare serenamente insieme.
Datemi pure della romantica, ma è bello leggere di un amore vero che sembra quasi magia, soprattutto in quie momenti in cui la vita ti schiaccia sotto il peso di una realtà che cambia, di certezze che ti vangono portate via, di una terra che continua a tremare sotto i tuoi piedi...
... ma non divaghiamo...
Leggere questo libro è stato veramente un piacere e se, chi lo leggerà verserà qualche lacrima, non si dovrà preoccurare perchè è normale, è quello che succede quando la storia ti appassiona e ti commuove..
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La trilogia delle Gemme
Bello!!! Splendido!!!
Green, l'ultimo libro della trilogia delle Gemme, è stata una lettura veramente appassionante che mi ha conquistato dall'inizio fino all'ultima pagina.
Mi dispiace tantissimo che questa saga sia finita, avrei continuato volentieri a leggere le avventure di Gwendalyn..
Nelle puntate precedenti avevamo lasciato la nostra protagonista in prossimità del giorno del grande ballo.. In Green il momento del ballo è quello principale dove tutte le carte vengono scoperte e anche dove Gwen e Gideon, incominciano a intuire che fino a quel momento sono stati solamente delle marionette nelle mani del Conte di Saint Germain.
Ma Gwen, insieme alla sua amica Leslie e all'inseparabile demone-doccione Xemerius (è il personaggio più forte della saga, mitico!!), non si darà per vinta e combatterà con tutte le sue forze.
I colpi di scena, che sono tantissimi, mi hanno fatto appasionare sempre di più al libro tantè che non riuscivo a smettere di leggere!
Devo però aggiungere che alcuni fatti si potevano tranquillamente prevedere già dai libri precedenti (come ho fatto nella recensione di Blue), ma per il resto è stata una sorpresa dopo l'altra!!
Ovviamente, non può certo mancare la storia d'amore tra Gwen e Gideon che, superati tutti i malintesi, in Green diventa più intensa e lega "per l'eternità" i nostri due protagonisti viaggiatori nel tempo.
Che dire, mai avrei immaginato che il Conte di Saint Germain fosse... eh no, questo non lo svelo!!!
Lo stile unico della Gier, così frizzante e immediato, mi ha conquistato e non vedo l'ora di leggere altre sue opere.
Che dire poi dei personaggi? A mio avviso sono ben caraterizzati, hanno comportamenti sempre congruenti, ma che si evolvono attraverso i 3 libri.
La protagonista femminile è forte, indipendente e determinata. è vero, ha i suoi momenti di debolezza, ma chi non li ha?
Bello, veramente bello, forse avrei speso qualche parola in più sul finale, ma tutto sommato va bene così..
Inoltre anche nell'ultima pagina c'è una sorpresa, una frase che ci fa intuire qualcosa in più.. una parola... e subito scattano i collegamenti che ci fanno dire, "Ma dai!!!"
Una lettura consigliatissima!!!
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Amore virtuale
"Le ho mai raccontato del vento del nord" miera stato regalato qualche giorno fa ma, dato che stavo leggendo un altro libro, è rimasto un po' lì sul comodino e ogni volta che lo vedevo sembrava dirmi "beh, che aspetti a leggermi?"
Appena ho ceduto alle sue lusinghe mi ha immediatamente conquistato e l'ho finito in pochissimo tempo!
Il libro è composto esclusivamente dalle e-mail dei due protagonisti, Emmi e Leo, e tutto viene raccontato attraverso queste lettere informatiche. Un semplice e banale errore, una lettera di troppo in un indirizzo e-mail e tutto nasce così, semplicemente e gradualmente.
Il ritmo incalzante delle e-mail, a volte di brevissime frasi, mi ha rapita e anch'io, come i protagonisti, aspettavo con ansia la successiva e-mail. E come i protagonisti ho potuto solamente immaginare come sono fatti Leo ed Emmi attraverso le loro parole.
Giochetti, lusinghe, amore e gelosia... Non manca proprio niente!!
Si incontreranno alla fine? Si piaceranno? Staranno insieme?
Queste e altre domande accompagnano il lettore fino alla fine di questo piacevolissimo romanzo.
E le risposte? Per quelle dovrete leggerlo!!
Buona lettura!!
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Viaggiando nel verde
Ultimamente mi capita di leggere libri molto interessanti e questo non fa eccezione.
Non ho potuto seguire il consiglio dello scrittore, ovvero sedermi all'ombra di un bell'albero e leggere questo libro, il tempo (sempre poco) non me lo ha consentito, ma non per questo ho trovato la lettura meno interessanre, forse sarebbe stata più suggestiva, chissà...
"La selva della seduttrice. Viaggio nel verde letterario" è un libro che analizza con umorismo e un pizzico di ironia, frammenti di opere di grandi autori dove si parla di alberi, boschi, natura e del loro rapporto, spesso conflittuale, con l'uomo..
Il titolo parla di viaggio, sì, è proprio un viaggio perchè lo scrittore non solo ripercorre la storia della letteratura prendendo opere che vanno dal 2500 a.C. al 1942, ma ripercorre anche le idee dell'uomo nei confronti della natura.
Quanti secoli! Quante visioni spesso contrastanti della natura!
Prima viene venerata come esempio da seguire, la pace a cui tutti dovremmo aspirare, il simbolo dell'innalzamento verso il cielo, poi l'uomo la sfrutta, diventa tenebrosa, velenosa.
Così il bosco viene visto nella sua duplicita: un luogo di pace da cui trarre ispirazione, ma, appena cala la notte, diventa un luogo di figure contorte e strani rumori.
99 capitoli e altrettante opere descritte con uno stile diretto, talvolta divertente e ironico.
L'autore ha anche inserito un 100esimo capitolo fatto apposta per il lettore. Non ho avuto molti dubbi riguardo al libro che sceglierei, metterei un pezzetto di "Le voci del bosco" di Mauro Corona dove gli alberi hanno una propria personalità e non sono poi così diversi dagli uomini, ma questa è un'altra storia (di cui ho fatto la recensione).
Concludo riportando una piccola parte della conclusione che lo stesso scrittore ha inserito nel libro, credo che non ci siano parole più appropiate di queste.
"Fermiamoci qui, per ora. Usciamo dal labirinto verde salutando i suoi inquieti abitanti sfuggiti alla fantasia degli scrittori per vagare in eterno nella foresta del nostro immaginario.
Li salutiamo mentre, tutti in cerchio, danzano intorno all'albero cosmico della vita":
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Parliamo di Amore
è difficile trovare le parole per recensire questo romanzo, la trama potrebbe essere raccontata con poche parole, ma questo non farebbe onore alla compessità del romanzo.
La storia parla d'amore inteso sia come la passione travolgente di una coppia, quella che ti fa desiderare di essere sempre e in ogni istante accanto all'altro, ma anche come quel legame indissolubile tra madre e figlia, quell'affetto che ci accompagna per tutta la vita e che quando ci viene portato via dal tempo, lascia uno spazio vuoto che non si può riempire con nient'altro.
Il romanzo parla anche di vita, delle sue gioie e dei suoi dolori, ma racconta anche della perdita di una persona cara e delle sofferenza che a volte vengono taciute e tenute dentro come un macigno pronto a schiacciarci nei momenti in cui siamo più vulnerabili.
La storia parla anche del tradimento, lui, lei, l'altra, delle difficoltà che la perdita di fiducia provoca e del dolore per dover lasciare una figlia 'quasi' acquisita, ma non per questo meno amata.
Di questo e di molto altro parla "L'armadio dei vestiti dimenticati".
Lo stile che ha utilizzato la scrittrice mi ha molto colpito.
I capitoli, che si alternano fra passato e presente, vengono raccontati dal punto di vista dei diversi personaggi che non solo raccontano la vicenda attraverso i propri pensieri, ma ci svelano anche qualcosa del proprio futuro e di quello degli altri personaggi.
Il narratore è quindi interno alla storia ma, alcune volte, sembra esserne al di fuori e sapere quello che accadrà lanciandoci spunti e frasi come "ma io a quel tempo non lo sapevo...".
la prevalenza dei personaggi è femmile. Sono tutte diverse nel loro carattere e nelle loro capacità, ma tutte accumunate da quello stesso sentimento travolgente verso la figlia, la madre, il proprio compagno.
L'unico personaggio maschile rilevante, Marrti, è anche il perno della storia: marito, amante, padre, nonno. La sua voce però si sente poco e pur essendo sempre presente, la storia viene raccontata dagli altri personaggi.
è stata una lettura interessante, diversa dalle mie solite, sicuramente da provare.
Buona lettura
L'apice della sensualità
Considerando le mie ultime letture dove la protagonista femminile riceveva al massimo un bacio da quello maschile, catapultarmi in questo romanzo dove in poche pagine si arriva all'apice della sensualità e dell'erotismo mi ha un po' spiazzato!
Nonostante questo è stata una lettura sorprendente e piacevole.
I personaggi, che solitamente in romanzi del genere sono poco delineati, qui vengono descritti in modo accurato, prendono forma attraverso gli stessi pensieri dei personaggi che si alternano nel narrare la storia.
Caroline, la protagonista, è una ragazza di animo gentile che negli ultimi tempi aveva sofferto molto: la morte dei genitori in un incidente a Natale anni prima e la disabilità del fatello anch'esso morto pochi mesi prima l'avevano fortemente scossa, per non parlare poi delle difficoltà economiche e dei continui guasti agli impianti della casa che avevano fatto scappare i pochi inquilini che con il loro affitto la aiutavano ad andare avanti.
Jake, è il protagonista maschile principale. All'inizio del romanzo il suo nome era Ben, un ragazzo senzatetto che riceveva conforto solamente da una giovane ragazza che gli portava libri e coperte: Caroline. Questa ragazza era sempre rimasta nella sua testa e anche dopo essere stato adottato, aver preso il nome di Jake Prescott e aver trascorso 12 anni nell'esercito il pensiero di lei non lo aveva abbandonato.
Anche se questo può sembrare inizialmente un po' ossessivo, Jake si dimostra un amante sensibile e premuroso.
La storia d'amore tra i due che rimane comunque la principale, viene alternata da un po' di intrigo e suspance.
Viene infatti introdotto Deaver un soldato che aveva massacrato un intero villaggio al solo scopo di rubare dei diamanti grezzi di inestimabile valore.
Jake era riuscito a farlo arrestare e si era preso i diamanti solamente perchè non c'era nessuno a cui darli.
Deaver riesce a liberarsi e fa in modo di rintracciare Jake per vendicarsi.
Come accennato in precedenza questa è solo una piccolissima parte del romanzo che per la maggior parte è invece incentrato sul rapporto tra i due protagonisti principale che viene descritto minuziosamente.
Questo romanzo è stato veramente una scoperta, non avevo mai letto nulla della scrittrice Lisa Marie Rice e penso proprio che leggerò altri suoi romanzi!
Decisamente consigliato!
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Il mistero si infittisce!!
Favoloso!!
Davvero splendido!!
Dopo Red, non vedevo l'ora di iniziare Blue e l'ho praticamente divorato!
Lo stile semplice e frizzante rende la lettura scorrevole e piacevolissima. Mi sono immedesimata nella protagonista, nelle sue avventure e nei suoi sentimenti e ho vissuto con lei tutto, ma dico proprio tutto!!!
La storia racconta di Gwendolyn che ha scoperto da poco di essere una viaggiatrice del tempo. La cosa che la infastidisce di più, a parte ovviamente le costanti situazioni di pericolo a cui è sottoposta viaggiando nel tempo, è il fatto che nessuno prova a spiegarle che cosa sta vivendo e la tengono all'oscuro persino del tragitto per arrivare al cronografo.
Così quando incontra suo nonno nel passato per un appuntamento che sembra che lei stessa abbia fissato nel futuro (lo so il concetto è un po' complesso) inizia ad indagare per suo conto su tutta la situazione e soprattutto sul perchè Lucy e Paul hanno rubato il cronografo e si sono rifugiati nel passato (solo io ho la netta sensazione che in realtà Lucy e Paul siano i veri genitori di Gwendalyn?).
Gwendalyn scoprirà anche che le visioni di sua nonna non solo solo sogni piuttosto complicati da decifrare, anzi alcune volte sono semplicissime.
"C'era un meraviglioso cuore di rubino molato che scintillava al sole... si trovava in cima a un promontorio roccioso. Poi è arrivato un leone... Con una splendida pelliccia dorata. Quando il leone ha visto il cuore tra le rocce, gli ha dato un colpo con la zampa e lo ha fatto cadere di sotto, per molti, molti metri. Quando la pietra ha colpito il terreno si è spezzata in centinaia di schegge e, guardando meglio,mi sono accorta che erano gocce di sangue..."
La povera Gwnedalyn poi è sempre più confusa per i sentimenti che prova per Gideon. Che dire, le cose tra loro sono sempre più complicate... vedremo l'esito in Green...
Il personaggio più incredibile? Xemerius il demone doccione che quando si agita sgorga acqua dalla bocca!! Sagace e brillante, un amico prezioso per Gwendalyn.
Bello, veramente tutto molto bello!
Lettura consigliatissima!
Non vedo l'ora di leggere Green!!
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San Valentino
Fallen in love di Lauren Kate è un piacevole spin-off della trilogia di Fallen che consente di capire meglio i personaggi che ruotano intorno a Luce e Daniel.
In realtà sono 4 storie intrecciate tra loro e ambientante in una città medioevale inglese che narrano il giorno di San Valentino attraverso i vari protagonisti.
La prima storia è quella di Miles e Shelby, gli amici che Luce aveva conosciuto alla Shoreline e che avevano seguito l'amica attraverso gli annunziatori. Le avventure che hanno passato insieme li hanno avvicinato sempre di più fino ad innamorasi.
La seconda storia è quella di Roland. Lui era innamorato di Rosaline la figlia di un feudatarioma, a causa della sua natura aveva preferito lasciarla. Ora è sempre più innamorato, ma la sua lei nel frattempo si è fatta una famiglia e Roland farà in modo di farla felice.
La terza storia è quella di Arianne e della sua amata Tessriel. La prima aveva scelto il paradiso, la seconda gli inferi. Un amore infelice tra due fazioni contrapposte e la storia di una cicatrice che aveva incuriosito fin dal primo libro.
Infine torniamo a Luce e Daniel e al loro romantico giorno di San Valentino, l'unico tra tutte le reincarnazioni di Luce.
Questo spin-off dallo stile semplice che acconpagna tutta la saga, ci fa capire il motivo per cui sia gli angeli che i demoni proteggono Daniel e Luce. Per salvare l'amore stesso che tutti sognano anche per loro.
Infine, come ciliegina sulla torta, la scrittrice ha inserito il prologo e il primo capitolo di Rapture, l'ultimo libro della saga. Non vedo l'ora di leggere Rapture!!
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Red
è incredibile come abbia letteralmente divorato questo libro. Pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo non riuscivo a smettere di leggere Red di Kerstin Gier. Neanche dopo aver letto l'ultima pagina e chiuso il libro la mia curiosità si è calmata, infatti non vedo l'ora di leggere il seguito, Blue.
Spesso mi meraviglio per come gli scrittori riescano a rapirmi con le loro storie e a portarmi in posti sempre nuovi e diversi.
La scrittrice è stata veramente originale non prendendo i soliti personaggi che in questi ultimi periodi popolano i fantasy. Qui niente vampiri, licantropi, angeli o demoni, ma persone normali o presunte tali.
Infatti la protagonista di questa storia è una comune ragazza: va a scuola, ha una migliore amica del cuore e una famiglia numerosa.
L'unica cosa che la rende diversa dalle altre ragazze è il fatto che può vedere gli spiriti (cosa non da poco) e infine la sua famiglia. Tra i geni della sua stirpe c'è ne uno che consente di viaggiare nel tempo, ma non tutti ce l'hanno, solo pochi prescelti e Gwendalyn è contenta sapendo che questo gene è capitato a sua cugina Charlotte, ma ben presto capirà la realtà.
Infatti dopo alcuni salti incontrollati indietro nel tempo Gwendalin verrà introdotta nell'ordine segreto dei guardiani che proteggono il cronografo, un potente marchingegno che consente ai viaggiatori di compiere salti controllati e in periodi ben precisi.
Il cronografo è fatto in modo da contenere il sangue dei viaggiatori del tempo (in tutto 12) e qui inizia la missione di Gwendalin: insieme a Gideon un altro viaggiatore del tempo, dovrà raccogliere il sangue degli altri viaggiatori che mancano all'appello.
Inutile dire il personaggio maschile è bello e affascinante anche se inizialmente arrogante e decisamente odioso e Gwendalin è innegabilmente attratta da lui.
Tra missioni, intrighi, pericoli e perchè no anche un po' d'amore la storia diventa pagina dopo pagina sempre più coinvolgente.
Lo stile è semplice e d'impatto. La storia viene raccontata attraverso la protagonista e viviamo con lei tutte le vicende attraverso i suoi pensieri e i suoi sentimenti.
Tanti punti interrogativi ed alcuni sospetti rimangono anche dopo aver concluso la lettura.
Non rimane altro da fare se non leggere il seguito!!
Buona lettura!
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La strega capricciosa
è sempre interessante leggere gli episodi più significativi della vita dei personaggi famosi, li rende più vicini a noi, ce li fa conoscere e capire.
Quando poi la storia è di un artista, leggerla diventa divertente.
Per Giovanni Allevi la vita è Musica.
Non c'è altro modo per descrivere una storia dove tutto è finalizzato alla realizzazione di un sogno: diventare famoso nel campo della musica e far ascoltare e capire la sua strega capricciosa a tutti.
E lui ce l'ha fatta!!
La musica è la sua strega capricciosa che lo accompagna sempre e, quando vuole, sa farsi ascoltare.
Dalla lettura di questi brevi racconti della sua vita si capisce subito il suo talento.
A soli 5 anni ha improvvisato un intera suonata su un pianoforte scordato, e questo non è certo da tutti!
Allevi è un genio della composizione perchè le sue opere sono uniche, ha creato un nuovo genere, sifdando tutto e tutti.
Andando avanti nella lettura ci si sente sempre più vicini al maestro Allevi, in fondo è solo un ragazzo che ha creduto fortemente in un sogno e si è impegnato anima e corpo per realizzarlo.
Certo, ammetto che le sue bizzarrie sono tante e strane, ma è un talento della busica e questo basta, se non per capirlo, almeno per accettarlo.
Ho sorriso molto leggendo questo piccolo libro.
La sua spontaneità e il modo di descrivere sono così semplici che ho pensato di chiaccherare con lui.
Una lettura leggera e piacevole che consiglio a tutti, magari ascoltando in sottofondo una delle sue composizioni.
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Camomilla
Non sapevo che esistessero tante copertine diverse per lo stesso libro e trovo che sia un'idea veramente originale!
A me è capitato per caso il libro con il fiore di camomilla che significa "forza nelle difficolta" e lo trovo molto incato per me.
Nelle altre copertine troviamo la rosa "grazia ed eleganza", la buganville "passione", la gerbera "Allegria" e in un ultima ristampa anche il tulipano "dichiarazione d'amore".
"il linguaggio segreto dei fiori" parla della vita di una ragazza, Victoria.
La narrazione si alterna tra capitoli ambientati nel presente, quando Victoria ha 18 anni e capitoli ambientati nel passato dove invece la protagonista ha 9 anni.
Ci troviamo quindi di fronte a due personaggi diversi. Victoria a 9 anni è una bambina piena di rabbia, senza genitori passa in continuazione da una famiglia all'altra fino ad incontrare Elizabeth che le insegnerà l'amore e la passione per la sua vigna e soprattutto per i fiori.
Victoria a 18 anni è una ragazza inizialmente indolente; tutto ciò che le interessa sono i fiori. Vive ancora in comunità e da subito quindi si capisce che qualcosa deve essere andato storto con Elizabeth.
Nonostante questo Victoria affronta la vita attraverso la sua passione, i fiori che la porteranno a (ri)conoscere Grant.
é una storia che parla di adozione, maternità, amore, passione, ma soprattutto fiori. Sono i fiori i veri protagonisti di questo romanzo: li ho conosciuti, scoperti ed amati.
La storia parla anche della vita e di quei momenti dove l'unica cosa che vorresti fare è scappare, nasconderti e non pensare più a nulla.
E in mezzo a questo intreccio di emozioni e sentimenti, quando non bastano le parole, ecco che i fiori con la loro semplicità riescono a trasmettere la magia del sentimento.
Ho trovato questo libro meraviglioso.
Lo stile semplice e la disposizione dei capitoli invogliano a continuare a leggere. Quando leggevo i capitoli ambiantati nel passato, ero curiosa di continuare la storia nel futuro, ma quando leggevo di Victoria a 18 anni, mi chiedevo di quella di 9.
La protagonista poi è così complessa nei sentimenti e nelle azioni, ma allo stesso momento così semplice da capire che diventa talmente reale da immedesimarsi nelle sue emozioni e nelle sue paure.
Un finale che mi ha piacevolmente colpito e per il quale speravo fin dalle prime pagine.
Infine mi sembre appropriato descrivere il libro con un fiore.
Ho scelto il gelsomino di notte. Il significato? Per saperlo bisogna leggere il linguaggio segreto dei fiori.
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