Opinione scritta da DanySanny

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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    08 Settembre, 2011
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Harry Potter e il principe mezzosangue

Ammetto che è stato l'unico libro della saga che mi ha lasciato apparentemente interdetto e mi sono costretto a rifletterci maggiormente. Ho scoperto che il significato del libro è più profondo di quello che appare. Si rimprovera Harry per l'uso sconsiderato del libro da lui trovato e per l'iniziale disimpegno nel compito assegnatogli da Silente. Apprezzabile l'ultima parte del libro, benché sia molto triste. Ingegnosa la magia usata da Voldemort per essere (quasi) immortale. Sbocciano gli amori e si consolidano le amicizie senza dimenticare il lato scolastico che dona un parziale stato di sicurezza (almeno iniziale), anche se ho trovato alcune parti prolisse. Ammirevole l'impegno della scrittrice nel ricostruire il passato di Tom Riddle, passato in cui cela indizi, per il settimo capitolo della saga. Allora si inizia a comprendere l'antagonista, che compare sempre più spesso e si conosce sempre meglio. Apparentemente triste, il libro si evolve nelle pagine finali e quasi commuove. Oscurità e bene lottano assiduamente fino ad un colpo di scena finale che lascia un sapore amaro in bocca, ma forse necessario per lo sviluppo della storia. Consigliato, ma da leggere con più attenzione di precedenti per scoprire pienamente il significato del libro.

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A chi apprezza Harry Potter
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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    08 Settembre, 2011
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Harry Potter e l'ordine della fenice

Sinceramente è uno dei miei preferiti, scorrevole, appassionante, mai pesante. Circondato dal mistero della profezia, Harry adempie al suo ruolo di prescelto e diventa maturo, ma nello stesso tempo duro, a tratti antipatico, ma conforme a tutti gli adolescenti. La Rowling accompagna il Lettore nelle difficoltà del mondo dei ragazzi, ne svela le inquietudini, ma anche i pregi:l'aiuto reciproco nei casi di necessità e la disponibilità. L'autrice approfondisce la descrizione di personaggi fino ad ora trascurati e trasforma quelli già conosciuti. Introduce l'odiosa Umbridge rappresentante con il ministero dell'ingiustizia che si contrappone ad Harry e Silente, la giustizia. Va apprezzata la profonda caratterizzazione dei personaggi. Si contano le prime perdite importanti e ci si sente dispiaciuti nonostante la storia non sia reale (anche se molti di noi vorrebbero trovarsi nel mondo magico). Suspense, emozioni e sentimenti accompagnano i protagonisti che intrecceranno una storia degna di essere ricordata. Un capitolo coinvolgente, che non annoia e che si pone, forse, ai vertici della saga...consigliato.

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A coloro che apprezzano Harry Potter.
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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    08 Settembre, 2011
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Harry Potter e il calice di fuoco

"Niente sarà più come prima"
Capitolo centrale della saga di Harry Potter, Il Calice di fuoco gira attorno al torneo tre maghi, ma nonostante sia invaso dalla stessa fantasia dei precedenti romanzi, è una novità. Infatti mai come in questo romanzo Harry dovrà fare affidamento sulle proprie forza, senza l'aiuto dei suoi compagni e della stessa scuola che sembra diventare la sua nemica. Entra in scena il personaggio del professor Alastor Moody che io apprezzo molto e rivive Voldemort, la crudeltà fatta persona. Harry conoscerà il suo mortale nemico e combatterà per la sua stessa vita. Harry Potter e il calice di fuoco dà spazio alle frustrazioni dell'adolescenza, immerge il Lettore nel mondo degli amori adolescenziali, rivela l'altruismo e i nobili sentimenti di Harry alternandoli ai difetti dello stesso protagonista. La Rowling ci regala così una descrizione a tutto tondo del maghetto, che sta ormai diventando grande. Tra pericoli, aspettative infondate e tradimenti, il libro si divora, e finito di leggerlo si desidera che la narrazione continuasse. Pur non avendolo apprezzato come il precedente, Harry Potter e il calice di fuoco ha l'inconfondibile marchio della Rowling che adatta il suo stile in base alla maturità dei personaggi, è un cambiamento impercettibile nel suo stile, ma nello stesso tempo evidente. Leggete anche questo romanzo e verrete attirati da un buco nero di fantasia, pericoli e sfoghi adolescenziali......consigliato a tutti quelli che apprezzano la saga della Rowling.

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Agli appassionati della saga di Harry Potter.
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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    08 Settembre, 2011
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Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

Devo dire che tra i primi tre è quello che preferisco, scorrevole, appassionante, ricco di nuovi personaggi e creature fantastiche. Ho adorato Remus Lupin e la sua capacità di essere severo, ma sempre giusto, il suo impegno nell'aiutare Harry, ma nello stesso tempo la sua imparzialità. E che dire del padrino di Harry, Sirius, ho ammirato il suo istinto protettivo e nello stesso tempo ho iniziato ad odiare Severus Piton. Il terzo libro della Rowling è apprezzabile sotto molti punti di vista nonostante manchi il principale antagonista. Conosciamo per la prima volta Animagus e approfondiamo la nostra conoscenza dei Babbani e dei Maghi, nonché dei Maghinò. La distinzione tra le case diventa sempre più evidente, s'iniziano a vedere i primi istinti ribelli in Harry e nei suoi amici. Si approfondisce per Harry la conoscenza del suo passato e si inizia a vedere il suo destino. La storia acquisisce quella vena dark che la contraddistinguerà da qui sino alla conclusione della storia. Harry Potter e il prigioniero di Azkaban si pone nella mia scala dei romanzi della saga al terzo posto dopo il quinto capitolo e il settimo, mi ha colpito e coinvolto definitivamente nella vita della maghetto di maggior successo dell'ultimo decennio e ........attenti agli animali. Consigliatissimo (purché si siano letti i precedenti).

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A tutti i fan di Harry Potter.
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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    08 Settembre, 2011
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Harry Potter e la camera dei segreti

Devo ammettere che nell'iniziare la lettura di questo libro ero prevenuto negativamente, ma mi sono dovuto ricredere. Ritengo che il libro sia al livello del precedente, sebbene l'atmosfera spensierata che si respirava in Harry Potter e la pietra filosofale, sia stata sostituita da un'ambientazione cupa, quasi dark, che attanaglia ogni angolo della scuola. Si sente la mancanza della sicurezza che regnava nel precedente capitolo della saga,, ma l'autrice è stata brava nel tenere il Lettore avvinghiato alla narrazione e spingendolo a decifrare l'enigma della camera dei segreti. Considerando l'opera nella globalità dei sette capitoli, ci si accorgere che vengono introdotti molti elementi che risulteranno importanti per gli ulteriori sviluppi. E che dire del professor Allock, a mio parere insopportabile, e dell'incontro con Tom Riddle, inaspettato, ma nello stesso tempo terribile e meraviglioso perché il Lettore consce l'antagonista della storia, se pur in piccola parte. Harry Potter è un capitolo importante della saga, pur sempre cupo, ma popolato dalle creature e dai fantastici eventi che hanno reso unici i libri di Harry Potter. Consigliato (purché abbiate letto il primo libro)

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A tutti ed in particolare a chi ha letto il primo capitolo della saga.
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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    08 Settembre, 2011
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Harry Potter e la pietra filosofale

Devo ammettere che prima di iniziare a leggere i libri della Rowling ho opposto molta resistenza.....ma ora che ho terminato di leggere l'intera saga vorrei ricominciare a leggerla da capo. E devo ammettere che il primo capitolo non si dimentica mai, perché Harry Potter e la pietra filosofale introduce il Lettore in un mondo fantastico, ricco di personaggi che coinvolgono e attirano inesorabilmente il lettore alla fine. Il primo romanzo è unico: si respira un'aria di spensieratezza che progressivamente diminuirà negli altri volumi; si ammira la spontaneità di Harry che si meraviglia per tutto ciò che vede. Nonostante la saga appaia destinata ai bambini, in essa si riscontrano valori che si manifesteranno in tutti i seguenti romanzi... a volte verranno messi in discussioni, in altre occasioni invece si eleveranno alla massima potenza. L'amicizia, il coraggio e la tenacia diventeranno un elemento imprescindibili nei successivi libri e caratterizzeranno tutti i protagonisti.. Harry Potter e la pietra filosofale non è un semplice fantasy, bensì è un libro più profondo, che mantiene però uno stile scorrevole e lineare adatto a tutte le età. Ed ora che ho terminato la saga, mi resta il sapore dolce-amaro del primo incontro con Hogwarts , indimenticabile, spensierato e accogliente. Attenti nell'iniziare a leggerlo, sentirete l'impulso irrefrenabile di leggere e leggere per arrivare alla fine della saga, ma bisogna trattenerlo e centellinare il romanzo per scoprire il VERO Harry Potter e per apprezzarlo fino in fondo. Consigliatissimo.

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A tutti.
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Gialli, Thriller, Horror
 
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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    08 Settembre, 2011
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Il Divoratore: caso editoriale ?

CASO EDITORIALE DELL'ANNO......bhè devo ammettere che questa scritta a caratteri cubitali sulla copertina ha attirato la mia attenzione e mi ha convinto a comprare il romanzo. Fiducioso, ho iniziato a leggerlo e le prime 50 pagine mi sono sembrate avvincenti, verosimili, crude, ma nello stesso profonde. Confidando pertanto in una buona lettura, mi sono addentrato tra le pagine del libro alla ricerca di una svolta, ma pagina dopo pagina sono rimasto deluso e quasi senza accorgermene sono arrivato al finale,fin troppo fantasioso per i miei gusti. Dopo averlo concluso ho pensato al significato del testo e ho capito ciò che l'autrice voleva rappresentare con i suoi personaggi: il bambino autistico che viene ridicolizzato per la sua condizione, ma che possiede un grande dono; un ragazzo denigrato da tutti che crea un mostro onirico fatto di puro odio a rappresentare i sentimenti, spesso impulsivi e sconsiderati che provano spesso i giovani; un fratello che ha paura di esporsi per difendere il proprio; dei ragazzi comuni pronti ad avventarsi contro il diverso. Il romanzo si pone così come una rappresentazione del mondo dei bambini, in cui ci sono dei "bulli" che vengono puniti da un essere spietato e aberrante creato dalla contorta mente di un giovane che odia i suoi coetanei. Il significato del romanzo è più profondo di quello che pensavo, ma nello stesso tempo la storia, in cui finzione e realtà creano soltanto confusione e lasciano interdetti, continua senza avere una svolta decisa che incuriosisce il lettore e lo spinge a continuare. Nello stesso tempo però ho apprezzato lo stile della scrittrice che ci regale frasi significativa che purtroppo si alternano a parole altisonanti che non giovano al racconto. "Il Divoratore" è un libro che si divora(il mio non vuole essere un gioco di parole) e leggibile in poche ore poiché è molto piacevole. Non mi sento né di consigliarlo né d'altro canto di sconsigliarlo. Il romanzo si presta bene ad una lettura leggere, da cui non ci si deve aspettare troppo e che forse può deludere per il miscuglio, eccessivo, tra fantasia e realtà. Al di là di ciò apprezzo lo stile della scrittrice e potrebbe avere un futuro, almeno da quanto ho letto fino ad ora. Ma se volete un consiglio, quando andate in libreria, prima di comprare un libro perché è "un caso editoriale", riflette bene.

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Il mio non è né un sì positivo, né un no..........il libro e carino anche se attratti deludente.... consigliato a chi non ha pretese e vuole leggere il romanzo di una giovane scrittrice, che al di là del suo primo libro, può rivelarsi promettente
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Romanzi storici
 
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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    07 Settembre, 2011
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Il cimitero di Praga: ironica perfidia

Eco ci regala ancora un'opera di magistrale bravura in cui vediamo in successione i principali complotti della storia ottocentesca. Lo scrittore ci trascina nel "dietro le quinte" delle vicende storiche rivelandoci gli aspetti caratteriali più oscuri di personaggi che conosciamo (o meglio, crediamo di conoscere) bene. Ne "Il Cimitero di Praga" Eco crea un personaggio memorabile, che ispira un certo disprezzo nel lettore, il quale tra intrighi occulti, cadaveri, ecclesiastici peccatori e falsificazione viene attirato inesorabilmente in un mondo di menzogne e opportunismo che svela la storia non raccontata. Simone Simonini, l'apparente incarnazione del male, perfido, antisemita, ma nello stesso tempo astuto ed intelligente, perché quando come nel suo caso si passa da un servizio segreto all'altro, non si può far altro che ammirare l'adattabilità del personaggio. La storia avvinghia il lettore e lo trascina alla fine, senza permettergli di alzare lo sguardo e di analizzare in maniera critica l'opera. Nonostante il Lettore veda Simonini come l'incarnazione del male, non può fare a meno di ammirarlo e stupirsi di come siano stati pianificate molte delle cospirazioni moderne. Ma Eco non si limita a raccontare una storia, bensì spinge il lettore a riflettere e a svelargli una semplice verità: le cospirazioni sono tutte uguali. E dopo aver appreso più di 500 pagine di aneddoti, curiosità, e pensieri intrisi di odio, al lettore resta il ricordo di ciò che si è appena letto e si prova l'impulso irrefrenabili di ricominciare da capo e immergersi di nuovo nella VERA storia. Indubbiamente il libro è abbastanza pesante, soprattutto nelle prime 100 pagine, a causa della sua erudizione che a tratti blocca la narrazione. Ma ciò viene compensato dall'ironia dello scrittore che anche in un personaggio come quello di Simonini riesce a far emergere un lato grottesco. Certamente questa recensione è riduttiva fatto per cui consiglio vivamente la lettura dell'ultimo romanzo di Eco sempre che il lettore sia disposto a dubitare del ritratto spesso idilliaco che si era fatto di personaggi, che invece, non si conoscono, se non superficialmente. E attenti, Simonini potrebbe esistere veramente. Consigliatissimo.

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A chiunque voglia leggere un buon libro.
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Classici
 
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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    06 Settembre, 2011
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E non ne rimase nessuno....(o forse uno?)

Agatha Christie è universalmente riconosciuta come una delle massime scrittrici di gialli e con Dieci piccoli indiani non si può far altro che ammirare la sua genialità. Perché dieci persone che muoiono una dopo l'altra inibiscono la mente del lettore in modo che egli non possa avere alcun sospetto, se non sospettare che l'assassino sia uno degli assassinati, il che costituisce un paradosso. Questo romanzo, macabro e magistralmente essenziale, è inserito in un contesto che ruota attorno ad un'infantile filastrocca. Però, come in altri gialli della scrittrice, questa filastrocca, nello stesso tempo onirica e aberrante, si rivelerà come la mappa dell'assassino, un progetto oscuro in cui la grammatica sembrano essere i suoi pensieri scaturiti da un misterioso movente. Il lettore viene trascinato inesorabilmente alla fine del romanzo, senza aver avuto il tempo di respirare e di pensare alla soluzione del caso, vinto dall'apparente inesplicabilità della serie di omicidi, tutti superficialmente paradossali. Ma il merito della Christie non si limita al caso, già intricato, bensì si estende alla profonda caratterizzazione dei personaggi che si evolvono sino a diventare dei veri e propri animali, ciascuno sospettoso di tutti e di se stesso. I personaggi vivranno nella paura degli altri, ma anche di se stessi, alla ricerca di un modo per reprimere i loro sensi di colpa che l'avventura, per tutti ( O meglio quasi tutti)senza seguito, riporta in superficie. La regina del crimine scrive così un giallo che esplora le profondità della mente umano, un abbozzo di giallo-psicologico, che ammalia il lettore e lo trascina in una girandola di sospetti, omicidi e profonda paura. Finché la vicenda si scioglie in un modo alquanto originale, che lascia un sapore amaro in bocca poiché l'autrice svela tre indizi che avrebbero permesso di individuare il colpevole. E così il lettore si rimprovera per non aver colto quegli indizi, che però, ad un'indagine critica dell'opera, erano così sapientemente celati che sarebbe quasi stato impossibile interpretarli. Un delitto quasi perfetto (dire soltanto "perfetto" sarebbe stata una contraddizione), una vicenda carica di suspense segnata dal progressivo decadimento della mente umana, che sembra cedere ad istinti animali, sopraffatta dal peso di apparenti paradossi. Dieci piccoli indiani è un piccolo gioiello, uno dei gialli più emozionanti ed intriganti, forse l'unico in cui l'identificazione dell'assassino sfiora probabilità 0. Consigliatissimo.

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A chi ama i gialli, ma più in generale a tutti i lettori che non potranno far altro che ammirare la genialità dell'opera.
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Gialli, Thriller, Horror
 
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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    06 Settembre, 2011
Top 50 Opinionisti  -  

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