Opinione scritta da Gondes
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LA CRUNA DELL'AGO
Dopo più di 30 anni dall’uscita di questo libro penso che si sia detto tutto. Ken Follet già dagli inizi della sua carriera aveva dimostrato il suo valore per poi consolidarsi negli anni, diventando uno degli scrittori più amati al mondo. Questo romanzo è molto facile da leggere in quanto la storia scorre veloce e il contesto storico-ambientale è molto conosciuto e facile da collocare ed immaginare.
Siamo a pochi giorni dal D-day ed entrambe la fazioni, i tedeschi da una parte e gli alleati dall’altra stanno cercando di capire quali sono le mosse dell’avversario per dare una svolta decisiva alla guerra. L’idea geniale di Ken Follet è stata quella di imbastire una storia dove unica persona “die Nagel” la spia tedesca sul territorio inglese, potesse cambiare le sorti dello sbarco in Normandia. Gli stessi Hitler e Churchill, in questa versione di Follet non hanno il pieno controllo della situazione, costretti a dipendere da persone ed aventi non controllati direttamente da loro. Mi viene da pensare, dopo aver letto questo libro, che veramente molte importanti vicende storiche si siano decise proprio grazie all’intervento di poche e comuni persone hanno cambiato il futuro di molte, senza l'intervento dei "potenti".
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Bellissimo trhiller
Un bellissimo spy-action-thriller che vede protagonista un personaggio ormai famoso per Lee Child; il militare in congedo Jack Reacher.
Personalmente non conoscevo questo protagonista, ma devo dire che da subito mi è sembrato convincente, in quanto il personaggio è ben caratterizzato, decisamente “fuori dalle righe” e quindi unico. Non ha una casa, non ha una famiglia e non ha un proprio mezzo di trasporto; in pratica non possiede nulla, ma nonostante tutto ha tutto quello che gli serve.
La storia è molto scorrevole e sapientemente intricata per gli amanti del genere e fino all’ultimo non viene svelato il motivo del suicidio della donna all’interno della metropolitana. Perché tutto il libro ruota attorno a questo dilemma: “perché Susan Mark si è tolta la vita proprio davanti agli occhi di Jack Reacher, togliendo ogni dubbio che si sia tratto di un suicidio? Grazie alla bravura dell’autore, che ti avvicina gradualmente alla soluzione senza però svelare troppo, viene quasi voglia di andare direttamente alla fine per scoprire il tutto.
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IL SANGUE DEI FRATELLI
Il sangue dei fratelli racconta la storia di due fratelli nati dallo stesso padre ma con due diversi destini. Uno Marco, figlio legittimo di Tito Livio Druso e l’altro Fausto, nato dalla relazione dello stesso uomo con una schiava di famiglia.
Da come ci racconta Emma Pomilio queste situazioni di promiscuità fra padroni e schiavi nell’antica Roma erano del tutto normali e accettate. Il libro prende spunto proprio da questo “strano” comportamento e sviluppo una storia veramente originale ed interessante. Questi due bambini crescono e si formano insieme, ma sempre tenendo conto dei diversi ruoli che andranno a ricoprire in futuro. Uno destinato a diventare un “dominus” e l’altro costretto a sottostare alle volontà del proprio padrone. A un certo punto però quello fra i due che dovrebbe essere “inferiore” si dimostra più attivo ed intelligente e questo creerà qualche problema. Sullo sfondo, viene raccontata la ROMA di Silla con la guerra sociale in atto, che stravolgerà e cambierà la sorte dei due fratellastri. Mi è particolarmente piaciuto il finale, condito con un pò di suspence e sentimentalismo che lascia il lettore molto soddisfatto.
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Una conferma
Una bellissima conferma dopo “LA PSICHIATRA”. Anche con questo secondo libro Wulf Dorn ha fatto centro. Possiamo dire a questo punto che abbiamo trovato un ottimo nuovo autore di psico-thriller, con un stile veramente unico. Questo thriller si legge tutto d’uno fiato, il ritmo è incalzante fin dalle prima pagine e cresce sempre più. Molto abile a disseminare dei falsi indizi e fare credere al lettore di aver trovato il colpevole, per poi stupire con un finale che non ci si aspettava. Un vero talento!
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PRENDI DUE PAGHI UNO
Con questo nuovo romanzo della coppia Douglas Preston & Lincoln Child, inizia una nuova serie che vede come protagonista Gideon Crew, un pò ingegnere o un pò “Indiana Jones “,che sicuramente vedremo alla prese anche in altre avventure.
Non condivido la descrizione della trama riportata sulla copertina del libro, in quanto rispecchia solamente una piccola parte del libro. A pagina 72 infatti si esaurisce completamente la trama descritta nel libro e inizia una nuova vicenda non collegata in alcun modo con la parte iniziale e non riportata. Sarei curioso di controllare se in altri paesi le case editrici che hanno pubblicato questo libro hanno fatto la stessa scelta della Rizzoli.
La vera trama del libro potrebbe magari raccontare che Gideon Crew viene coinvolto in una spy-story dove uno scienziato cinese fugge dal proprio paese con un importante segreto, per andare negli Stati Uniti, dove però viene subito ucciso in un incidente stradale. Il protagonista dovrà riuscire a capire quale segreto stava “esportando” lo scienziato. Il libro non mi è sembrato entusiasmante e all’altezza dei precedenti titoli come “il sotterraneo dei vivi” e “l’isolo della follia”.
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ROMA IN FIAMME
Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico è stato uno dei personaggi più controversi della storia di Roma ed ancora oggi a distanza di quasi 2.000 anni dalla sua morte ne siamo affascinati. Questo libro ci da proprio la possibilità di rivivere quel periodo che va dal 54 al 68 d.c, e rivalutare alcune tristi vicende, come per esempio l’incendio di Roma o la persecuzione cristiana. Franco Forte, grazie a nuove scoperte ed interpretazioni ci da una visione sicuramente diversa da quello che abbiamo imparato a scuola qualche anno fa. Il tutto con la sua capacità straordinaria di romanzare e rendere piacevole una semplice biografia o un elenco di vicende storico-politiche.
Molto significativo la narrazione della “vita di corte” dell’imperatore e della nobiltà con molti risvolti e abitudini sessuali che contraddistinsero la Roma del tempo. E’ facile il collegamento con il “bunga-bunga” dei nostri tempi.
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Un thriller innovativo
Lo definirei un thriller psico-fantasy molto originale e ben congeniato. Non si tratta sicuramente del classico “giallo” con il solito schema. Qui entra in gioco un nuovo termine chiamato “psinoma” che in pratica è l’espressione nascosta del nostro piacere. Potrebbe sembrare un qualcosa di difficile, ma grazie alla bravura di questo autore l’aspetto irrazionale della storia diventa quasi del tutto realistico ed appassiona il lettore.
Grazie al tipo di psinoma ogni persona o criminale, può essere classificato in una determinata categoria è quindi può essere contrastato e catturato con contromosse mirate proprio per quella categoria di psinoma.
La protagonista principale Diana Blanco è un’esca, e cioè una professionista addestrata a riconoscere tali caratteristiche e catturare questi criminali grazie a delle “maschere” che in pratica sono comportamenti che mettono a ko il criminale di turno. Molto particolare l’ultima parte del libro con un triplo finale che non ci si aspetta.
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L'EREDE DEGLI DEI
Dopo le recensioni a dir poco entusiastiche su questo romanzo, mi aspettavo di leggere “il libro dei libri”, ma invece sono rimasto abbastanza deluso.
La prima parte del libro è noiosissima, difficile da seguire anche con la massima attenzione. Spesso ho dovuto rileggere alcuni passaggi due o tre volte per comprendere le pagine successive. L’autore poteva rendere la trama meno pesante, affiancando alla vicende del protagonista Corrado da Romano, altre storie di contorno, per poi ricongiungere il tutto. In pratica lo stile usato da scrittori del calibro di Valerio M. Manfredi, Franco Forte e Bernard Cornwell. La parte finale del libro mi sembra decisamente migliore perché ha saputo condirla meglio e il risultato si nota.
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TOPI
Romanzo molto semplice e scorrevole che tratta però un tema molto delicato. La metafora del topo e del gatto è molto appropriata. Un topo si può trasformare in un gatto? Secondo Gordon Reece sicuramente si, secondo il mio parere si può essere topi senza aver paura dei gatti, ma specialmente si può essere gatti senza per forza mangiare topi. A parte i discorsi filosofici, il libro mi sembra ben scritto con parti veramente incalzanti. A un certo punto (pag.79) la protagonista sente dei rumori provenienti dalla scala scricchiolante e capisce che c’è qualcuno in casa: il romanzo a questo punto diventa adrenalico, la tensione sale e sembra di provare le stesse sensazioni. A qualcuno può venire in mente certe situazioni di panico in cui si è trovato nella propria vita e purtroppo riviverle. L’unico appunto che si potrebbe fare a questo romanzo è il fatto che l’autore poteva aggiungere qualche altra pagina e non aver fretta di finire la storia.
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I PREDATORI
Quando si ha voglia di leggere un buon libro di avventura è difficile non prendere in considerazione CLIVE CUSSLER. Penso che sia il decimo libro che leggo di questo autore ed ogni volta mi stupisco di come riesce a coinvolgermi nella storia.
In questo caso il protagonista principale Juan Cabrillo e tutta la sua squadra sono alle prese con alcune sparizioni di navi nei mari d’oriente. In realtà, nel risolvere questo problema, verranno alla luce tutta una serie di vicende con dietro un’unica mente criminale.
Mi è piaciuto in modo particolare il passaggio in cui si descrivono le modalità del rapimento di un importante personaggio in pieno centro a Zurigo sotto gli occhi della polizia. Veramente ben congeniato e raccontato alla “mission impossibile”.
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Ottimo scrittore
Anche in questa occasione Colitto si conferma un ottimo scrittore di thriller storici. In ognuno dei tre titoli si è saputo destreggiare con storie sempre diverse, ma come unico denominatore comune Mondino de’ Liuzzi e Gerardo, creando personaggi a cui molti lettori si sono affezionati.
In particolare con “Il libro dell’angelo” ha voluto dare al medico bolognese e al templare uno spessore più “internazionale” facendoli emigrare a Venezia. Inizialmente questa scelta mi sembrava un po’ forzata, ma poi ci si accorge che questa ambientazione è azzeccatissima e da un valore aggiunto al libro.
In questo modo ho scoperto tante curiosità su Venezia, che Colitto svela durante lo svolgimento della storia. Come per esempio il motivo per cui molte piazze si chiamano “campi” oppure perché l’arte del vetro si è sviluppata sull’isolotto di Murano piuttosto che all’interno della città di Venezia o magari perché Venezia non è circondata da mura come invece tante altre città del tempo. Molto più di un semplice thriller.
A questo punto sarà difficile per Colitto “appendere al chiodo” Mondino e Garardo, ma secondo il mio parere li potremmo rivedere presto, magari in Portogallo …………..chi ha letto il libro mi potrà capire.
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LA CHIMICA DELLA MORTE
Ho voluto conoscere questo autore, proprio partendo dal suo primo libro per non perdermi il suo esordio e valutare meglio gli altri suoi titoli.
Il primo approccio è stato sicuramente positivo. Lo stile è unico ed incalzante. Molto descrittivo, in particolar modo nella parte iniziale del libro, mentre l’ho trovato molto tecnico e preparato nel spiegare le varie fasi dopo la morte, cosa che pochi autori sanno affrontare. Veramente sconcertante ed interessante!!!
Non è uno di quei thriller che è impossibile trovare il colpevole. Ci sono disseminati almeno tre indizi nelle prime 130 pagine che se notati attentamente, danno un buon aiuto nel dare un volto al responsabile. Mi piace molto questa possibilità, mentre altri autori purtroppo non mettono in condizione il lettore di trovare la soluzione, limitandosi a svelare il nome dell’assassino solamente alla fine del libro, magari con un colpo di scena che quasi è impossibile immaginare.
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LA GUERRA DEI NANI
La guerra dei nani parte un po’ lento, ma poi man mano che il racconto si snoda migliora il ritmo e la piacevolezza. Forse questa è una caratteristica di molti libri “fantasy”, che hanno bisogno di qualche pagine per fare coinvolgere il lettore e spiegare bene la storia.
La storia sembra che non abbia mai fine; in ogni capitolo succede qualcosa che modifica le “carte in tavola”. Quelli che prima erano acerremi nemici ora diventano alleati per sconfiggere un altro nemico ancora più pericoloso, affrontati in battaglie colossali e ben descritte. Ma è anche una storia di amicizia, lealtà e amore, perché l’autore è riuscito a dare al personaggio principale, il nano Tungdil Manodoro, un aspetto molto umano.
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UNA PIACEVOLE SORPRESA
Dopo aver acquisto questo libro, attirato più che altro dalla trama, ho iniziato a sfogliare le prime pagine e ho scoperto che la traduzione di questo libro è stata curata dal bravo scrittore Alfredo Colitto, creatore di “Mondino de’ Liuzzi” in CUORE DI FERRO, I DISCEPOLI DEL FUOCO etc. Questa inaspettata novità mi ha fatto iniziare la lettura con una ritrovata fiducia per poi rivelarsi un’ottima lettura sotto tutti gli aspetti; convinto che una buona traduzione può migliorare notevolmente la qualità di un libro, ma non può sicuramente trasformare un “brutto anatroccolo” in un “bellissimo cigno”. Ho apprezzato molto anche la scelta di utilizzare come protagonista principale quel Giordano Bruno, che tante volte viene menzionato e ricordato, ma che magari conosciamo in modo superficiale. Grazie a questo libro ho potuto scoprire tanti aspetti della sua vita e del suo pensiero che diversamente non avrei approfondito.
La storia prende spunto dal periodo in cui Giordano Bruno si trasferisce effettivamente in Inghilterra per sfuggire alla chiesa di Roma e visita l’università di Oxford. Appena arrivato però iniziano una serie di inspiegabili ed efferati omicidi a sfondo religioso che impegneranno a fondo il nostro protagonista nel trovare una spiegazione logica.
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IL TRIONFO DI CESARE
Ultimo dei 3 libri che Frediani a dedicato al grande GIULIO CESARE. Anche in questa occasione si nota la capacità veramente unica di descrivere le battaglie e di raccontare le vicende storiche in modo semplice ed avvincente di questo scrittore. A differenza dei primi due romanzi, in questo capitolo Giulio Cesare viene dipinto come un “comune mortale”, non più come un semidio come anche lui si definiva. Dimostrazione del fatto che anche i grandi personaggi ad un certo punto, devono accettare il proprio declino e abituarsi che il loro successo non durerà in eterno. La figura che viene fuori da questa trilogia è quella di un uomo con una grande intelligenza e capacità, ma anche di un uomo dotato di una buona dose di fortuna e specialmente affiancato da validi collaboratori. Ho avuto una particolare emozione nel leggere le vicende di Cesare nella famosa attraversata del fiume Rubicone, che delimitava il mondo civilizzato dal quello barbaro, in quando vivo proprio a poche centinaia di metri da questo piccolo fiumiciattolo, che però ha avuto un ruolo così importante nella storia di Roma.
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NOBODY
Non avevo mai letto questa autrice, ma ho apprezzato molto la sua capacità di imbastire una trama apparentemente semplice con una stile molto raffinato, denso di depistaggi e falsi indizi per far credere quello che lei vuole. Questo gioco è ben architettato e avvincente.
Anche il lettore più attento e avvezzo a questo genere faticherà non poco a trovare il bandolo della matassa, per risolvere il caso prima delle 30 pagine finali dove si svelerà il tutto. La stessa poliziotta che indaga è senza una idea ben precisa sul movente e sul responsabile di questi delitti, proprio per la difficoltà a far combaciare il tutto.
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MALEFICUS
Forse la scelta di questo titolo potrebbe allontanare qualche lettore da questo libro, ma devo ammettere che merita tantissimo. Si tratta di un vero e proprio thriller medioevale, dove un avvocato e un medico devono dimostrare che la serie di morti nel paese di Malzieu (Francia) non sono riconducibili al demonio, come invece crede un implacabile e ottuso inquisitore, ma a un comune assassino. Tutto il libro è una continua corsa contro il tempo per cercare di scoprire l'artefice di questi delitti prima che “l'uomo della chiesa” torturi i sospettati di stregoneria per estorcere una confessione. Il libro scorre molto bene è descrive in modo molto chiaro e crudo i metodi usati dalla chiesa per torturare gli sventurati accusati in modo superficiale di crimini inesistenti e privi di ogni fondamento. In alcuni momenti l'autrice è talmente abile nelle descrizioni delle torture, che quasi da la sensazione di provare lo stesso dolore e sentire con le proprie orecchie le supplice dei condannati. A circa 200 pagine dalla fine sembra che la storia sia arrivata al capolinea, ma invece una serie di circostanze, magistralmente piazzate da Emma Locatelli, fanno riaprire l'indagine per arrivare finalmente alla resa dei conti. Mi è dispiaciuto finirlo!
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LA COMPAGNIA DEL CORVO
Anche se non è il mio genere preferito, questo libro mi ha piacevolmente sorpreso. Devo ammettere però che all'inizio è un po difficile “mettere in fila” tutti gli innumerevoli personaggi e luoghi che vengono narrati nella storia. Ma una volta capito chi sono i “buoni “e chi i “cattivi”, tutto risulta più facile e si può godere appieno dell'avventura. La morale di questo libro è sicuramente che a volte per arrivare ad un determinato risultato bisogno mettere da parte certe reticenze e pregiudizi , per poi accorgersi che quello che pensavamo o che magari ci hanno insegnato era totalmente sbagliato. Sarebbe una lettura utile a certi nostri uomini politici.
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LA PSICHIATRA
La storia di base potrebbe apparire molto semplice, dove una psichiatra è alle prese con una paziente traumatizzata e dovrà capire come poterla aiutare ad uscire dalle sue paure, se non per il fatto che questa paziente ad un certo punto della storia sparisce inspiegabilmente senza lasciar traccia. Da questo punto il libro decolla, diventando veramente incalzante. L'autore è molto abile nel far credere al lettore che tutti i personaggi posso materialmente essere responsabili della sparizione della paziente e nello stesso tempo delle minacce alla dottoressa Roth. Sta al lettore trovare la soluzione prima del gran finale che risulterà sconvolgente.
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L'AQUILA D'ORIENTE
Molto avvincente e ben scritto. Ho apprezzato molto lo stile adottato dall'autore di portare avanti due storie diverse per poi unirsi nella parte finale. In ogni capitolo succede qualcosa che tiene il lettore in sospeso, con la voglia e quasi la necessità di continuare la lettura per vedere come si risolverà. Oltre all'avvincente storia dei due gemelli, che faranno di tutto per ritrovarsi dopo tanti anni di lontananza "forzata", è bello vedere come la vita di questi due ex schiavi si intreccia con la vita del grande imperatore Giulio Cesare, a cui viene dato spazio negli ultimi capitoli del libro.
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Consigliato
La storia è molto ben intrecciata, con continui cambiamenti di epoche e questo non annoia certamente il lettore, che si vede catapultato in ogni capitolo in uno scenario totalmente diverso. Tutto ruota attorno ad un libro trovato per caso all'interno di un muro in un monastero, e grazie all' archeologo Luc Simard, verrà risolto il mistero che questo nasconde. Molte volte Gleen Cooper viene accusato di scrivere libri nello stesso modo con cui si scrivono le sceneggiature dei film, ma secondo il parere questo è da considerarsi un pregio e non un difetto come alcuni sostengono. Quando la lettera è particolarmente scorrevole e descrittiva e ti fa apparire tutto in modo quasi realistico, proprio come vedere un film, vuol dire che lo scrittore e il lettore hanno ottenuto quello che volevano. A chi è piaciuto questo libro consiglio vivamente un altro libro sul genere molto bello con un finale veramente emozionante: “IL MANOSCRITTO DI DIO” di Cordy Michael
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ERETICUS
Mi dispiace molto attribuire un brutto voto ad un libro, per una forma di rispetto per il lavoro di altri, ma purtroppo ho avuto molte difficoltà ad arrivare alla fine. In modo di raccontare le vicende di Galileo Galilei è a dir poco complicato. La storia non scorre e non riesce a dare, secondo il mio parere, quella piacevolezza che deve dare un lettura di carattere storico. Il mio giudizio negativo, non vuol essere uno stimolo a non leggere questo libro, ma una semplice impressione personale.
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IL TESORO DI GENGIS KHAN
Forse non è fra i libri meglio riusciti a Cussler, ma si legge molto bene, specialmente per gli amanti del genere avventura. Ho trovato delle analogie con un suo precedente libro intitolato "Shara", dove anche in quella occasione il protagonista Dirk Pitt ha rischiato di morire nel deserto. Il brutto dei libri di Clive Cussler è il fatto che già dall'inizio sai che i suoi protagonisti sono invincibili e immortali. Tanto all'ultimo minuto verranno salvati o troveranno un soluzione al problema! Bisogna anche ammettere però che se un giorno decidesse di far morire un dei suoi personaggio principali, i lettori di tutto il mondo non lo perdonerebbero mai. Quindi leggiamo questi libri con il giusto spirito e godiamoci l'avventura.
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Un capolavoro
Sono mesi che inseguo questo libro ormai quasi introvabile, ma devo dire che ne è valsa la pena.
Avevo già letto altri 3 titoli dello scomparso DAVID GEMMELL anche se di diverso genere, ed anche LA LEGGENDA DEI DRENAI si è confermato all'altezza degli altri ambientati a Troia.
La storia è molto avvincente, la definirei un fantasy storico. Tutto ruota attorno a Druss un eroe d'altri tempi, che diventa la bandiera del popolo Drenai, che si deve difendere dall'avanzata dei “Nadir”. Le forze in campo sono sproporzionate, addirittura 1 a 50 e Druss dovrà riuscire ad ovviare a questo svantaggio, sulla carta impossibile. Diventerà quasi una figura mitologica fonte di insegnamento e ammirazione da parte di tutti, capace di dare la forza necessaria per crederci e non darsi mai per vinti prima di provarci. Al fianco di questo grande personaggio troviamo altre figure di altrettanta caparbietà e lealtà che lotteranno fino alla fine per salvare la fortezza dove si sono arroccati i Drenai.
Gemmell riesce a far vivere al lettore le battaglie in modo diretto, fino quasi a sentirne il rumore, la paura e la frenesia degli scontri. Un vero capolavoro. Questo libro sarebbe secondo il mio parere un' ottima lettura da adottare nelle scuola per insegnare ai ragazzi i veri valori dell'esistenza.
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Discreto
Ero veramente curioso di leggere il secondo libro firmato Lars Kepler, e devo dire che non mi è dispiaciuto. Questo titolo è sicuramente meno “thriller” del precedente, gli autori hanno voluto dargli un taglio più strettamente avventuristico. Se vogliamo la seconda parte del libro potrebbe averla scritta Clive Cussler, dove il super eroe Dirk Pitt e sostituito dal commissario Joona Linna. Chiaramente il paragone con un mostro sacro come Cussler è veramente difficile da sostenere. Un' altra caratteristica di questi autori è il fatto che viene sempre raccontata la storia all'indicativo presente, con periodi molti corti che a volte, secondo il mio parere necessitano di maggiore completezza. Dopo qualche decina di pagine però ci si abitua a questo stile e si può apprezzare il libro.
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Un concentrato di più generi !
Questo libro è molto di più di un romanzo storico, è una splendido concentrato di avventura, misticismo e storia.
AVVENTURA perché grazie al protagonista principale Tito Ulpio Geminus (se vogliamo un'odierno 007) siamo “trasportati” da Roma all'Europa del nord-est, per poi visitare l'Egitto e ritornare nuovamente nelle terre dei barbari dove si svolgono le vicende principali. A questo enigmatico personaggio l'autore ha voluta attribuire un ruolo ancor di più importante e decisivo dello stesso imperatore Marco Aurelio. Sempre pronto e fedele alla chiamata di Roma anche se non di origine romana.
MISTICO perché Tito Ulpio Geminus dovrà scoprire cosa si nasconde dietro al alcune guerrieri barbari chiamati “uomini bestia” per via della particolare ferocia con cui combattono e per avere i denti appuntiti, che utilizzano nel corpo a corpo con l'avversario. Se scoprirà questo mistero, che sta terrorrizando i soldati romani, potrà aiutare il suo imperatore a sconfiggere i propri nemici che però hanno le sue stesse origini.
STORICO perché viene rappresentato in maniera molto chiara il periodo che segnerà l'inizio delle invasioni barbariche, anche se qui siamo solamente agli inizi. Un bellissimo libro anche per i non amanti del genere storico.
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XY - Camaleontico !!
Leggendo per la prima volta la trama di questo libro si potrebbe credere di avere a che fare con un classico thriller poliziesco, dove l'ispettore del caso dovrà scoprire l'assassino, magari all'ultima pagina. Invece questo libro è tutt'altra cosa. Può piacere o non piacere, ma sicuramente è un libro unico e particolare che ci insegna che a volte non è possibile trovare una spiegazione logica a tutto, ma bisogna accontentarci di altro. Con questa premessa si può gustare meglio questo lavoro di Sandro Veronesi, altrimenti si rischia di darne un cattivo giudizio. Certo, alcune parti sono a volte un po noiose, come per esempio le continue telefonate della madre alla protagonista, la dottoressa Gassion, ma tutto sommato anche queste servono a dipingere il carattere debole e a volte incerto della protagonista, bisognosa di avere un guida.
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Il signore della guerra
A differenza del precedente lavoto di Cornewell "L'arcere di Azincourt" questo titolo risulta inizialmente un po complicato per l'innumerevole numero di personaggi, con nomi molto simili in quanto facenti perti di una stessa dinastia. Con il passare della pagine però tutto risulta più facile, e prevale la bravura nel saper raccontare degli avvenimenti storici di questo autore. Le ultime 200 pagine sono veramente emozionanti con le geniali strategie di Uhtred di Bebbanburg (il siglore della guerra) e le descizioni delle battaglie.
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