Opinione scritta da Sydbar

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    19 Settembre, 2012
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Astengo sguazza in Acque Torbide

Il genere hard boiled rientra nel genere poliziesco o detective fiction e si distingue dal giallo deduttivo per una rappresentazione realistica del crimine, della violenza e del sesso. (wikipedia).
Esordisco precisando che trattasi appunto di un hard boiled, un genere letterario nel quale i due autori, "Il Gatto e La Volpe", Novelli e Zarini, hanno deciso di cimentarsi per mettersi un po' in gioco e direi che ci sono finiti dentro a piè' pari.
Astengo come investigatore privato ricorda davvero Spade, Marlowe o Bogart, dei tempi d'oro del genere sia letterario che cinematografico.
La trama è un crescendo di colpi di scena con tensione smorzata da venature comiche che alleggeriscono la lettura rendendola troppo scorrevole ed il libro si finisce di leggerlo in poche ore.
Unica nota che ha abbassato un po' la media potrebbe essere ricondotta al fatto che è davvero difficile ambientare un tale genere di letteratura ai giorni nostri in Italia, purtroppo il diritto e la procedura penale, per chi ne mastica un po', non sono propriamente dalla parte di Astengo che si muove con grande fortuna, ma come si dice, la fortuna aiuta gli audaci ed anche Novelli e Zarini i quali ci regalano l'ennesimo romanzo che mostra l'ennesima faccia del loro pazzo diamante creativo.
Complimenti agli autori ed un invito alla lettura per tutti.
Buona lettura.
Syd

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Hard boiled
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    18 Settembre, 2012
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Nella carne

Un'autrice esordiente, una casa editrice che punta su un cavallo vincente, una raccolta di racconti brevi che ti rapiscono, una lettura scorrevole, un acquisto che non lascia dubbi è un libro da leggere.
Sara Bilotti ti spiazza con delle storie che raccontano quanto di più torbido ci possa essere nella realtà quotidiana, descrivendo personaggi che potresti incontrare tranquillamente uscendo di casa che vivono le loro vite così comuni che il lettore stenta a poter immaginarne il loro lato oscuro.
Tutti questi racconti ti lasciano la stessa identica sensazione che potresti avere prendendo un foglio, potresti dire di ferirti con un foglio di carta? Ecco avete presente quei tagli imprevedibili che un foglio di carta vi genera passandoci un dito sul bordo? Impercettibili fino a quando non cominci a sanguinare.
Impossibile non terminare la lettura senza avere quel senso di avidità del lettore, che ingordamente si ciba di tutto questo male che potrebbe annidarsi ovunque e materializzarsi in qualsiasi momento.
La Bilotti ci propone una vera e propria collana di perle, bellissime, fulgide e lucenti, quasi identiche tra loro, si, ma ognuna a modo suo.
Un'opera da acquistare e leggere senza porsi inutili dubbi.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Thrillers
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    13 Settembre, 2012
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Il Circolo Segreto

Partiamo con il dire che oggi trovare un libro interessante ed ad un buon prezzo conveniente è davvero difficile. La Fannucci però sta cambiando orientamento, ci sta abituando a pagare un libro ad un costo apprezzabile, questo 9 euro ed in più con una trama accattivante. Ted Dekker ci propone quest'opera, altro non è che l'antesignana di una trilogia del "Circolo", in cui scorre sangue intriso di adrenalina, suspance e tanto fantasy.
La prima parte del libro è un po' dura da digerire, salti temporali, nomi e soprattutto capitoli un po' troppo lunghi. La seconda metà però sembra aver assorbito un fluidificante, sia nella trama che nello stile dell'autore...la storia prende davvero un'impennata di emozioni e si fa fatica a staccare gli occhi dalle pagine, soprattutto nelle ultime cento.
La trama si sviluppa su due binari uno di un mondo attuale, che vive sotto la minaccia di un virus letale ed una guerra atomica globale ed un altro fantasy dove imperversa lo scontro tra un popolo detto "delle foreste" e gli "scabbiosi", quale è la trait d'union dei due mondi? Thomas Hunter che diverrà l'eroe per antonomasia, nel bene e nel male, della storia.
Un libro da leggere, purtroppo non è autoconclusivo, che mi ha incuriosito e che mi vedrà costretto ad approfondire le mie letture sul "Circolo".
Complimenti alla Fannucci per averci creduto, forse ci vorrebbe più pubblicità!
Buona lettura a tutti.
Syd

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Thrillers e Fantasy
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Fantasy
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    03 Settembre, 2012
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La paura del saggio ma anche la paura del lettore

La paura del saggio ma anche la paura del lettore, come non pensare di aver paura quando ci si trova al cospetto di un tomo dalle 1140 pagine che riportano le avventure del nostro protagonista Kvothe.
Si "nostro" sempre più "nostro", perchè non lo si può definire che tale questo personaggio così semplice ma arcano nel suo complesso allo stesso tempo, dopo aver letto il primo capitolo di questa saga, questo secondo vi confesso che avrei voluto leggerlo con ardente cupidigia e così dopo un bel respiro mi sono tuffato nella lettura di questa "pietra miliare" del genere fantasy.
I primi capitoli, ero un po' intontito dal fatto di dover recuperare nella mia memoria quanto letto nel primo libro ma poi tutto mi è parso così familiare, così noto, eppure c'era qualcosa che non mi dava il giusto senso del piacere, non so forse l'ho trovato un po' ingessato nella trama...(ho chiesto addirittura aiuto ad un Amico-socio per trovar conforto). Ebbene l'autore con l'incedere della storia mi ha preso per mano conducendomi in un'avventura grandiosa, epica, ancestrale, adulta e per niente scontata, a volte romantica ed a volte fortemente erotica, ma senza dubbio appassionante.
Le ultime 400 pagine le ho divorate ed oggi ho fame ancora di Kvothe, mi manca il mio e nostro eroe, mi manca sapere, si sapere e conoscere con la stessa bramosia del protagonista, come la storia si svilupperà.
Lo stile è davvero l'emblema dell'autore, dettaglio nelle descrizioni, forse anche un po' troppo ma di sicura efficacia.
Non voglio dare il massimo dei voti al contenuto ma come posso negare quello che quest'opera mi ha comunicato e trasmesso, come posso non chiedere di voler conoscere un Edema Ruh, una persona così legata alle sue origini, così legata alle proprie tradizioni da poter rinunciare agli agi pur di urlare in faccia a tutti di esserlo!!!
Sulla piacevolezza non posso far altro che invitarvi alla lettura, conoscerete dei mondi straordinari, dei personaggi che mi hanno rapito, vedasi Felurian, Devi, Magister Elodin, Auri, nonché la comunnità Adem e naturalmente... Denna, Bast e Cronista.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Racconti
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    24 Luglio, 2012
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Il colore delle storie

Annamaria Vargiù è una donna, è una Amica, è un'insegnante ma soprattutto è una scrittrice creativa.
La cratività, strumento principe dell'autrice, è assolutamente funzionale per questo libriccino semplice, leggiadro, grazioso ma altrettanto profondo.
Ci si ritrova con una sorella che decide di leggere una serie di racconti brevi ad un fratello disabile ormai costretto a letto... la donna per mezzo di queste letture dipinge, attraverso i colori della vita, un capolavoro intriso di sentimenti, con dei picchi di ironia e severità allo stesso tempo e con dei colpi di scena semplicemente perfetti, quel dipinto che definirei ...la vita in tutte le sue sfaccettature, nascita, crescita, passione, vitalità e morte....
Viste le pagine ma soprattutto uno stile leggero e scorrevole, la lettura è velocissima e di compagnia vincente.
Ringrazio l'autrice per la copia con dedica che mi ha regalato, grazie alla quale ho goduto un pomeriggio di assoluta tranquillità letteraria.
Annamaria questo è il giusto binario.
Complimenti continua così.
Buona lettura a tutti.
Syd

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...qualsiasi cosa.
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    23 Luglio, 2012
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Prima di morire

Farinetti è stato una piacevolissima scoperta, acquistato davvero per puro caso, questo libro per me è stato una gradevole lettura.
Si suddivide in in due parti, Libro 1 e 2, raccontando soprattutto la vita agreste di un'estate particolare dei protagonisti.
L'inizio è fulminante due omicidi e di lì in poi la trama, passando da brevi flash-back al racconto contemporaneo, sa cogliere l'attenzione del lettore che rimane del tutto rapito dal romanzo.
Un thriller che senza la suspance, senza sangue traculento, senza indagini alla RIS o CSI e senza un investigatore dai tratti a tinte forti o simpatici ci conduce in un finale strabiliante.
Nella fattispecie "Prima di Morire", mi ha ricordato alcune opere di Francesco Carofiglio.
Le opere di questo genere sono davvero delle piccole perle della letteratura italiana.
Semplici, leggere, senza bluff col lettore e soprattutto ben congeniate, questi libri dovrebbero avere maggiore spazio nella galassia letteraria.
Gianni Farinetti promosso e ti leggerò ancora.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Romanzi, non solo thriller
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    20 Luglio, 2012
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La fabbrica delle vespe

Quest'opera viene ripubblicata dopo 27 anni con questo titolo in quanto il precedente era "La fabbrica degli orrori", presentandosi come un thriller vero cult di genere.
Così l'ho acquistato e l'ho letto immergendomi come direbbero i Pink Floyd nel lato oscuro della luna che in questo caso è rappresentata dall'amino umano.
E' una vera e propria discesa agli inferi ed il protagonista attraverso il racconto della sua vita ci condurrà nei meandri oscuri del Male, si quello con la M maiuscola senza lasciarci persuadere da effetti soprannaturali ma raccontandoci un male che più terreno non possa essere.
L'opera secondo la postfazione potrebbe rientrare nella categoria di "scrittura maladolescenziale" che in anni passati ha riscosso enorme successo come genere, rappresentandone il più fulgido esempio.
Lo stile è molto particolare, Frank il protagonista racconta la sua vita, purtroppo anche con alcuni capitoli un po' lunghi, ma il cui contenuto è davvero da iniezzioni di caffeina per il lettore.
I ritmi sono in alcuni momenti estremamente alti ed in altri molto lenti risultandone efficaci in un equilibrio instabile per il lettore che non sa mai cosa aspettarsi, da una riga all'altra è come passare con un'autovettura da 0 a 100km/h e poi ancora a 0 per poi riprendere a tutta velocità.
La descrizione delle azioni devianti del protagonista è eccezionale così come la descrizione dettagliata del funzionamento della Fabbrica delle Vespe.
Nel leggerlo mi è sembrato di percepirne le stesse vibrazioni di quando ho letto "Per esclusione" di Novelli e Zarini.
Aaah dimenticavo, credetemi potrete dire di aver concluso il romanzo solo dopo aver letto l'ultima parola di pagina 224.
Finalmente una lettura che mi ha tenuto sveglio davvero e con interesse.
Buona lettura, non a tutti ma a chi ne avrà il fegato.
Syd

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Thriller ma si sconsiglia a chi è debole di cuore o troppo sensibile...leggere per credere
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Classici
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    17 Luglio, 2012
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Sogno di una notte di mezza estate

Questo autore andrebbe fatto studiare in ogni ordine e grado scolastico, un po' come il nostro Buon Dante.
Unico argomento vero, poetica di tutta l'opera è l'Amore, un amore controverso che si avvolge su se stesso e si srotola in modo, seppur artefatto, molto naturale.
In questa sua opera William Shakespeare narra poeticamente di diverse storie d'amore a volte complicate ed a volte così ovvie e naturali da chiedersi cosa ci sia di così particolare... il genio, l'arguzia rappresentate sicuramente ed in modo essenziale dalla tragedia finale inscenata dagli attori dilettanti al cospetto del Signore Teseo e sua moglie Ippolita con il seguito dei loro ospiti.
Vengono narrate anche scene fantasy, i cui personaggi non temono assolutamente il confronto con le più autorevoli penne contemporanee di genere.
Una delle opere più rappresentate del celebre drammaturgo inglese...ma è vero che avesse origini italiane???
Consigliato per chi volesse davvero uscire dalla monotonia del quotidiano, un viaggio nell'amore più eclettico tra quelli mai raccontati.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Drammi e tragedie
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Fantasy
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    15 Luglio, 2012
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L'eredità dell'ombra

Senza infamia e senza lode...questo il mio inizio.
Un libro che si plasma sull'eterno scontro tra il bene ed il male...trattasi dell'ennesima adunata di alcuni rappresentanti delle forze umane e loro alleate per combattere il male.
Perdonate se sono così cinico e secco nel principio della recensione ma le aspettative erano alte e rimangono tali nei confronti della trilogia, perchè di questo trattasi, ma questo primo episodio aveva delle valide prospettive per essere sicuramente più efficace ma manca qualcosa, qualcosa di veramente ingegnoso, di diverso dall'ormai consolidato filone Signore degli anelli in salsa Quattro elementi.
La lettura è sicuramente fluida e non stanca ma purtroppo ogni volta che ci si aspetta un colpo ad effetto significativo tutto svanisce come il fumo in una giornata ventilata.
L'idea dei Quattro elementi Aria, Acqua, Terra e Fuoco che danno le caratteristiche sovrannaturali ai 4 prescelti è poco sviluppata, ahimé, e non convince fino in fondo, i lupi che accompagnano i 4 non sono né carne né pesce nel contesto e sinceramente anche le forze del male non sono ben delineate.
L'ambientazione poi lascia dei seri dubbi, le quattro terre sono rappresentate da Irlanda (Regno della Terra), Scozia (Regno dell'Acqua), Galles (Regno dell'Aria) e Inghilterra (Regno del Fuoco) sembra che il mondo sia rappresentato dalla Gran Bretagna ma poi si fanno riferimenti all'Estremo Oriente, Spagna, Turchia, Italia...si spera che nei prossimi due capitoli i dubbi vengano dissolti.
Per il momento giudico con la sufficienza questo libro con la speranza di poterne rivalutare l'efficacia nel contesto della trilogia.
Senza infamia e senza lode.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Fantasy
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Religione e spiritualità
 
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4.4
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5.0
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    10 Luglio, 2012
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Sua Santità

Mi sono avvicinato a questo libro per una curiosità nei confronti della casa editrice ChiareLettere, casa che da tempo ormai sorprende, attraverso le sue produzioni, con dei veri e propri colpi editoriali.
Questa, senza ombra di dubbio, è un'opera da leggere come se si trattasse di un libro di spionaggio, thriller e attualità... la differenza da un romanzo? E' tutto documentato.
Incredibili le notizie che si apprendono anche perchè riguardano dei documenti davvero top secret inerenti alcuni dei casi più eclatanti che hanno interessato la Santa Sede ed il mondo intero negli ultimissimi anni.
Se ci si aspetta un lieto fine mi spiace per voi, questo è davvero uno scrigno dai mille risvolti che spiazzano in alcuni casi il lettore.
L'opera è scritta in modo diretto e assolutamente esplicito, senza giri di parole o situazioni che possano ingenerare dei dubbi.
Si rimane affascinati e stroditi dagli intrighi che interessano uno dei simboli sacri della nostra terra, il Vaticano nella figura del Santo Padre e dei suoi più stretti collaboratori.
Un libro che ha visto come protagonista una figura tenuta segreta sotto il nome di Maria, Maria un nome a caso o volutamente riconducibile alla madre di Nostro Signore???
A voi la scelta.
Complimenti per il coraggio e la temerarietà di chi lo ha reso pubblico e di quanti hanno collaborato alla sua realizzazione.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Saggi
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    24 Giugno, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

I custodi della pergamena proibita

L'approccio alla lettura di quest'opera è stato estremamente entusiastico e ricco di aspettative, visto anche l'argomento trattato, ovvero il misterioso codice Voynich.
Sarò stato troppo ottimista e avrò probabilmente preteso troppo...
Il libro ha sicuramente un avvio interessante, tre omicidi legati ad uno strano mistero che nel corso della lettura viene svelato, ossia la decrittazione di un codice che ha incuriosito, nel corso della storia, molteplici persone.
Il vero problema??? Lento, pesante, non riuscivo a leggere più di un capitolo per volta, seppur non molto lunghi.
Poi direi che alcune svolte nella trama si sono avute attraverso una certa casualità ed alcune coincidenze un po' troppo grossolane, una su tutte e non voglio generare spoiler, un personaggio di origine cinese che guarda caso contattato improvvisamente da uno dei protagonisti, diviene come per magia il coniglio che vien fuori dal cilindro (non posso aggiungere altro).
Complimenti alla Rizzoli perchè la copertina del libro è davvero molto bella ma non basta a convincermi nel recensire in modo decisamente positiva quest'opera.
Aldo Gritti buono l'avvio ma per il momento sei rimandato alla prossima lettura.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Gialli, Thriller, Horror
 
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3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
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4.0
Sydbar Opinione inserita da Sydbar    09 Giugno, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

Quando guardi nell’abisso, l’abisso guarda in te

Svariati omicidi, simboli misteriosi ed occulti, corpi smembrati secondo dei rituali, scene del crimine imperscrutabili. Sospettati un serial killer o una setta satanica o entrambi? Un club costituito da persone misteriose che si occupa dello studio del "male" nel suo significato più profondo ed ultraterreno, perchè?
Come al solito Jane Rizzoli e la dott.ssa Maura Isles saranno coinvolte nelle indagini a dir poco rocambolesche di questo romanzo della geniale regina del thriller, Tess Gerritsen, un'opera che non lascerà al lettore alcun punto di riferimeno.
Come poter dubitare dello stile narrativo di una scrittrice che ha fatto della suspance il suo marchio di fabbrica? I capitoli sono sempre ricchi di contenuti e tanta adrenalina ma questa volta un po' a deludere è il finale.
I personaggi saranno sballottolati tra segni arcani che rimanderanno a scritti ebraici e cristiani apocrifi, a culture religiose antichissime ed alla loro interpretazione del male che ancora oggi sembra attuale.
Questa avventura per le nostre due protagoniste sarà una lotta che lascerà il segno e contro un nemico davvero così poco tangibile ma così tanto devastante con i suoi omicidi.
Indiscutibile la piacevolezza di lettura che purtroppo è un po' attenuata dai ritmi lenti e meditabondi dei personaggi, questi ultimi sempre ben tratteggiati.
Un consiglio se temete l'occulto lasciate stare... «Quando guardi nell’abisso, l’abisso guarda in te», diceva Nietzsche.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Thrillers
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Fantasy
 
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3.0
Stile 
 
3.0
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3.0
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3.0
Sydbar Opinione inserita da Sydbar    30 Mag, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

Green - scateniamo l'inferno

Penso di essere stato tra i primi lettori su questo sito a recensire, anche positivamente tirandomi dietro anche alcune critiche da utenti inaspettati, il primo capitolo di questa trilogia Red che successivamente è stato accolto con una migliore opinione da altri utenti. Qundi che dire, Red è stato un buon inizio confermato poi dal secondo capitolo, Blue, che ha riscosso anche maggiori recensioni positive.
Ora siamo all'ultima parte di questa trilogia e senza aver letto nessuna opinione precedente rispetto alla mia mi appresto a recensirlo.
Partiamo dalla nota dolente, il libro mi è piaciuto davvero poco, molto lento, sembra una trama paragonabile ad un gatto che si morde la coda, capitoli a volte un po' troppo lunghi ed un finale affrettato dopo 3/4 di libro che avanzavano molto a rilento.
Il contenuto è sempre lo stesso, una storia che si basa sui viaggi nel tempo la cui trama è imperniata su una antica profezia.
Buono lo spunto dello sfondo romantico, meno valide le impronte gotiche della storia, ridotte ai minimi termini rispetto ai precedenti, per fortuna che c'è stato lo spazio per alcune digressioni umoristiche che lo hanno reso sufficientemente gradevole.
Alla fine seppur assegnando la sufficienza sono insoddisfatto mi aspettavo più azione ed un finale più movimentato e meno risicato
Buona lettura.
Syd

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I precedenti Red e Blue
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Gialli, Thriller, Horror
 
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4.0
Stile 
 
5.0
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3.0
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4.0
Sydbar Opinione inserita da Sydbar    22 Mag, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

CINICO - Il metodo del coccodrillo

Il coccodrillo animale antico, animale paziente, animale predatore che attende la sua preda e senza esitazione la colpisce saziando la sua fame, animale famoso per le sue lacrime (si applica a chi, dopo averne combinata una, travolto dalle conseguenze inattese o più gravi del previsto, si pente di aver male operato), non so ma questo coccodrillo è di sicuro uno che non si pentirà nemmeno all'ultima pagina del libro.
Lo stile di De Giovanni è impeccabile, capitoli brevi, descrizioni di una Napoli decadente e sconvolta dalla criminalità che si insinua sin negli ambienti dei più giovani, napoletani persone che seppur in disgrazia hanno sempre nel cuore un sole che li rigenera e fa venir voglia di vivere, una descrizione dei passaggi burocratici del procedimento penale puntuali ed attinenti.
Un ispettore di Polizia, Giuseppe Lojacono, protagonista assoluto che si affianca in antitesi al serial killer "coccodrillo", due persone che alla fine hanno l'anima consumata per lo stesso motivo...
Un Sostituo Procuratore della Repubblica, Laura Piras, sarda, energica, testarda, caparbia, attraente, "bella ma in gamba".
E le vittime, inconsapevoli ed innocenti, alto è il prezzo da pagare per gli "errori e colpe", ma errori e colpe di chi???
Un libro piacevolissimo, come sempre l'autore con incommensurabile maestri ci abitua ad una lettura scorrevole e trascinante, forse la trama richiama "Per esclusione" del duo Novelli e Zarini, ed un finale cinico, travolgente, spossante, che non ammette pentimenti...neanche nel lettore, che rimarrà soddisfatto per l'attenzione dedicata; ricorda molto vagamente Seven, film del 1995 di David Fincher, trarro per concludere una citazione da questo lungometraggio: "Hemingway una volta ha scritto: 'Il mondo è un bel posto, e vale la pena lottare per esso.' Condivido la seconda parte".
Ed io aggiungo: "vale la pena leggere".
Buona lettura a tutti.
Syd

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Thriller
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Romanzi
 
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3.5
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    19 Mag, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

La variante Luneburg

Quale sarà la prossima mossa e quale quella del mio avversario e quale ancora la mia successiva sulla scacchiera...questo è l'atteggiamento che ho avuto durante la lettura del libro.
L'inizio è scandito da una morte inaspettata, omicidio o suicidio, e chi sa rispondere? Si avanza nella lettura come in una studiata partita a scacchi, sarà questo gioco il comune denominatore della trama.
Il contenuto è elevatissimo, si parla di scacchi, di lager tedeschi, dell'eterno conflitto tra il bene ed il male, alla fine il male è odiosamente vincitore perchè ricordate che in conclusione di una guerra non ci sono mai vincitori né vinti, si perde tutti...come in una partita a scacchi durante la quale gli avversari si disintegrano a vicenda, con mosse a volte anche prevedibili ma sicuramente distruttive che però portano ad una "patta".
Purtroppo il ritmo è decisamente lento, troppo riflessivo e questo ne fa decadere la votazione in piacevolezza, seppure la voglia di scoprire chi viaggia in quel treno con il protagonista e cosa ha da raccontargli invoglia il lettore con lo sfogliare delle pagine.
Alla fine sarà una mossa di scacchi quella componente che ci condurra alla verità, letale, come un veleno iniettato in vena, sotto forma di liquido di contrasto, che è possibile osservare mentre giunge al cervello portandoti a capire che la fine è giunta.
Sono un po' deluso perchè im aspettavo un altro tipo di libro giallo ma anche "La variante Luneburg" andava letto.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Gialli, Thriller, Horror
 
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3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    14 Mag, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

L'ultimo Vangelo

C'è un proverbio arabo che dice: la vita si compone di due parti, del passato che è solo un sogno e del futuro che altro non è che un desiderio.
"Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, poiché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore".
Altro proverbio arabo: Quando parli, il tuo discorso deve essere migliore di quello che sarebbe stato il tuo silenzio.
Ecco attraverso questi tre passaggi mi sembra di poter racchhiudere la descrizione di questo romanzo storico, che per stile e descrizione dei fatti può ricordare vagamente alcune opere del celebre Hitchcock, tra tutte la donna che visse due volte.
Pensate 583 pagine per descrivere gli avvenimenti che si sviluppano in un paio di giorni, inframmezzati dal racconto della conquista dei turchi di Costantinopoli, durante la quale i personaggi hanno dato il "là" agli intrighi ed enigmi che ci accompagneranno praticamente fino alle ultime pagine.
Sembra di attraversare un incubo, un sogno, una speranza disperata leggendo la trama descritta in queste pagine che si fa un po' fatica a leggere all'inizio ma poi l'autrice riesce a cogliere nel segno e ad attrarre, con una fosca trama, il lettore che divora letteralmente le parole per scoprire cosa è realtà e cosa è immaginazione.
Di sicuro impatto sono le descrizioni degli scontri sulle mura di una Costantinopoli cristiana asserragliata dai turchi musulmani.
Finale un po' affrettato ma non ha rovinato un altro buon colpo editoriale della Fannucci con Time Crime.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    07 Mag, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

La donna dei fiori di carta

Chi è Guzman? Chi sono io? E chi era l'uomo che fumava sul Titanic?
Tenete bene a mente queste tre domande perchè saranno il filo conduttore dell'opera.
Donato Carrisi evoca subito pensieri rivolti ad un genere thriller, lui stesso alla fine del libro confessa che ne avrebbe voluto trarre una storia su questo genere ma alla fine lo definisce un noir, lo scrivente invece vuole ricondurla ad una "favola antica" perchè è questa l'impressione che ne è scaturita alla fine della lettura.
Un libro da leggere in riva al mare di sera con un falò acceso...
Una storia nella storia con cui l'autore un po' ci prende in giro bonariamente ed il risultato è positivo.
Tutto è ambientato in un campo di guerra sulle Dolomiti... nel quale due uomini di opposte fazioni, uno impegnato a raccontare la storia che unisce i tre quesiti posti all'inizio della recensone e l'altro ammaliato da tutto ciò... immersi in una coltre di fumo di sigarette.
Donato Carrisi attraverso uno stile davvero leggero ci rapisce per condurci in una storia la cui trama ci assorbirà...un po' anche per rendere uno strano omaggio ad una leggenda legata anche al Titanic di cui il 14/15 aprile ricorre l'anniversario della collisione con l'iceberg ed il conseguente inabissamento.
Sarebbe superfluo dire che il breve romanzo è piacevolissimo e se ne consiglia la lettura ma va sottolineato.
Complimenti Carrisi.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    06 Mag, 2012
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Per mano mia

Questa è la quinta avventura raccontata da Maurizio De Giovanni con protagonisti il Commissario Ricciardi ed il Brigadiere Maione, della Squadra Mobile di Napoli e la prima cosa da segnalare è la seguente: la casa editrice non è più la Fandango, le cui copertine sono dei gioielli, sostituita dalla Einaudi.
Lo stile non cambia, l'autore è rimasto fedele a se stesso ed ai suoi protagonisti, capitoli brevi ma intensi rendono la lettura molto leggera e passare da una pagina all'altra è veloce come bere un bicchier d'acqua con la stessa sete che si può avere in una giornata torrida d'estate.
Questa volta l'autore ha voluto presentarci i personaggi in tutta la loro intimità, senza nascondere alcun segreto, e ormai potremmo considerare i Ricciardi, Maione, Rosa la tata, Livia, Enrica, il dottor Modo, Lucia e Garzo delle persone con cui ci ritroviamo nella quotidianità e di cui ci sentiremmo conoscenti da diverso tempo. Un'immagine sicuramente più svelata, meno occulta di ognuno di loro ma senza trascurare tutti gli altri personaggi che si affiancano ai nostri amici/protagonisti.
L'animo umano, forse perchè l'ambientazione è natalizia, è messo in risalto più di ogni altro particolare, i sentimenti sono tratteggiati in modo davvero considerevole ed appropriati alla storia.
Superbo il richiamo alla famiglia De Filippo con il suo celebre "Natale in casa Cupiello", un cameo ricamato ad effetto da De Giovanni, che avevo defnito, in una mia precedente recensione (vedi Il senso del dolore), come il De Filippo del giallo.
Forse ma quasi impercettibilmente, l'opera risulta un po' meno piacevole rispetto alle altre della stessa saga, causa probabilmente i ritmi un po' più bassi in alcuni passaggi.
Non voglio descrivere la trama perchè vi toglierei il gusto di inoltravi nella curiosa lettura di questa nuova avventura dei nostri Ricciardi e Maione, poi per questo c'è la quarta di copertina.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Tutti i precedenti libri con protagonisti Ricciardi e Maione
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    01 Mag, 2012
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L'ombra del vento

Zafòn non so il perchè non mi è mai stato molto simpatico e sono molto prevenuto nei confronti dei casi editoriali come lo è stato questo libro.
Ho letto la prima edizione illustrata edita Mondadori e devo ammetterlo, le immagini riportate sono uno scorcio della storia che però non hanno saputo dammi soddisfazione piena così come lo sono state le parole del libro che mi hanno fatto vagare in un Barcellona molto uggiosa, i cui segreti mi hanno rapito senza che lo scrivente potesse opporvi resistenza.
Un libro nel libro, un contenuto esplosivo di emozioni, sentimenti e storie d'amore che fanno ridere ma anche molto rattristare.
Lo stile di architettura del libro lo rende molto scorrevole, capitoli non esageratamente lunghi che portano il lettore ad avanzare nella trama inesorabilmente.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati ed ognuno sembra uscito dal cilindro magico della penna dello scrittore andando a collocarsi in modo magicamente perfetto allo scopo della storia.
Come non innamorarsi di Bea e Nuria, come non sorridere di Fermin ed odiare Fumero, ma soprattutto come non appassionasi delle vicende di Daniel Sempere e Juliàn Carax.
Una storia che si avvia un po' a rilento per poi accelerare e allo stesso tempo riportare la calma nel lettore.
Uno spaccato storico di Barcellona, durante la prima metà del XX° sec., ben descritta ad ogni angolo della città.
Lascio una domanda...chi non vorrebbe mai entrare nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati?
Probabilmente è la biblioteca che ogni lettore si sogna di visitare almeno una volta nella sua vita...leggere l'opera per credere.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Romanzi su sfondo thriller velati di mistero
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    22 Aprile, 2012
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E morì a occhi aperti

Un noir con tutti i crismi. Se qualcuno fosse interessato a leggere un vero noir Derek Raymond è tra gli autori più consigliabili.
Il romanzo è caratterizzato da uno stile asciutto, concreto, con capitoli non molto lunghi che permettono una lettura scorrevole e piacevole.
L'opera è intrisa di dialoghi taglienti e il cui impatto è duro come quello con un muro in cemento armato.
Un protagonista, il sergente della Sezione Delitti Irrisolti della polizia londinese, che si accanisce nelle sue indagini e si incolla ai sospettati come una canottiera, il cui senso di giustizia è davvero profondo, davvero un personaggio ben caratterizzato.
Una storia che parte con la scoperta di un corpo orrendamente assassinato, gli indizi scarseggiano e l'unica traccia da seguire è data dal ritrovamento di audiocassette precedentemente registrate dal deceduto che grazie al loro contenuto, rappresentano gli unici indizi da cui partire e su cui lavorare per arrivare ad un finale sbalorditivo che può rappresentare il senso di questo genere letterario.
Complimenti Derek.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Noir
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    20 Aprile, 2012
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L'ombra cinese

Più leggo Georges Simenon e più mi rendo conto del suo stile sottile ma allo stesso tempo sincero, nel narrare le trame dei suoi gialli.
Più leggo le vicende che raccontano di Maigret e più mi rendo conto di quanto questo personaggio sia burbero, cinico e solitario ma altrettanto profondo conoscitore della psiche umana e si, posso riscontrare in questo personaggio un uomo di tutti i giorni, dedito al suo lavoro ed altrettanto caratteristico per la sua umanità.
In questo classico dalle sfumature estremamente classiche di genere, il Commissario Maigret si ritrova invisciato nelle indagini per un omicidio avvenuto nei locali di una società, collocati all'interno di un palazzo attraverso le cui finestre si possono osservare le ombre delle persone che vi sono oltre.
E' attraverso questo gioco di ombre, ombre cinesi per richiamare il titolo dell'opera, che la trama si ingarbuglierà ma non solo perchè il nostro autore abbonda nell'uso di personaggi che distrarranno ed interesseranno allo stesso tempo Maigret, di certo non rendendogli la vita difficile.
Leggendo con estrema attenzione si può arrivare tranquillamente alla soluzione del caso ma occhio, perchè Simenon non è un autore da sottovalutare.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Gialli classici
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    18 Aprile, 2012
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Follia

Follia...follia...follia.
Il primo pensiero che si è sviluppato nella mia mente è stato quale significato attribuire a questo termine e quale significato ne avrebbe attribuito l'autore.
Rivolgo a voi, altri lettori, la seguente domanda: "cos'è la follia?"
Una interpretazione che darò penso si adatti al contesto, riferendomi comunque alla trama...
E' come una siringa ipodermica, sottile, silenziosa ed efficace come il suo ago, dal contenuto che può variare in base alla necessità ed alla capacità; da quale luogo occulto nascono i comportamenti dei protagonisti: Edgar, Stella, Max, Peter?
Ritorniamo alla follia??? No, parliamo di normalità...la normalità può essere definita come il conformismo alle regole sociali? Va bene ma chi le stabilisce queste regole??? E perchè una singola persona dovrebbe riconoscerle??? E quanto durano, un giorno, un mese un anno??? la normalità conforma le mode o sono le mode a conformare i canoni di normalità???
Scusate le mie digressioni ma le scelte di Stella durante tutta l'opera sono frutto di follia, normalità, passione, amore...non lo scopriremo mai, forse, ma McGrath ha la capacità di condurci attraverso un romanzo nei meandri di un trattato di psichiatria ed è proprio questo che mi porta ad attribuire all'opera il massimo dei voti in contenuto.
Per quanto riguarda lo stile sono un po' scettico, perchè la trama parte molto a rilento e le sequenze, seppur accelerate nell'evolversi dei rapporti tra i personaggi, non mi ha entusiasmato al punto tale da portarmi ad appassionarmi alla lettura.
Questo libro, a parere dello scrivente, va letto per la caratteristica costruttiva e del contenuto, l'argomento non è dei più leggeri ma è di sicuro interesse...a chi non piacerebbe viaggiare nei pensieri di un folle e nei pensieri dei suoi psicoterapeuti???
Lo definirei, come ho precedentemente accennato, un trattato romanzato di psichiatria, sottile ed arguto fino all'ultima riga.
Provate a giudicare i personaggi e rispondete alle mie domande...è una sfida dell'autore, ed una provocazione anche mia.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    09 Aprile, 2012
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Il castello d'Otranto

Definito il primo romanzo di genere gotico, scritto da Horace Walpole nel 1764. Il romanzo è parso si presenta con sfumature romantico - cavalleresche ma sicuramente intriso di quelle ambientazioni cupe, oscure, soprannaturali, che generano sensazioni alternate, un po' ansiogene ed un po' ilari allo stesso tempo, forse dovute dal fatto che i personaggi, incasatonati in un'epoca in cui non tutti avevano una fervida cultura scientifica, si lasciano spaventare da situazioni che l'autore lascia nascoste nella nebbia anche al lettore ma che forse troverebbero anche una giustificazione (interpretazione dello scrivente puramente personale). L'opera va letta avendo la consapevolezza del periodo storico in cui è stata vergata, quindi i ritmi risulteranno a volte anche molto lenti seppur il libro, forse anche per la sua brevità, si lascerà leggere in brevissimo tempo. Allo scrivente è parso di leggere una tragedia shakespeariana dove il lieto fine è sempre messo in discussione da alcuni colpi di scena, dei quali il finale del libro è intriso fino all'ultima pagina. Va dato merito all'autore di aver dato l'avvio ad un genere che troverà in altri autori come Edgar Allan Poe, Mary Shelley, Ann Radcliffe e Bram Stoker i suoi più fervidi ed interessanti autori che genereranno personaggi e trame che diverranno vere e proprie pietre miliari per la letteratura di genere e dalle cui storie verranno tratti interessanti opere cinematografiche.
Ritornando al Castello di Otranto vi consiglio di visitarlo, davvero imponente e nella stessa località troverete la Cattedrale dell'Annunziata dove potrete ammirare il mosaico pavimentale del Pantaleone, una vera chicca.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Romanzi gotici
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Letteratura rosa
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    05 Aprile, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

Il meglio di me

Vi chiedo se siete mai stati innamorati e se mai avete amato qualcuno. Vi chiedo cosa sareste disposti ad offrire alla vostrà metà. Sparks lo descrive in modo molto semplice grazie a questo romanzo, "Il meglio di me", si, perchè i protagonisti Dawson ed Amanda possono donarsi reciprocamente solo il loro meglio.
La lettura è davvero scorrevolissima, quasi da ombrellone, statene certi quasi 400 pagine le si legge in un paio di mezze giornate, proprio grazie ad uno stile rappresentato da capitoli brevi e che si leggono come bere un bicchier d'acqua.
La capacità straoridinaria che ha l'autore nel descrivere e rappresentare ogni genere di situazione è il suo vero asso nella manica, vedrete che anche il lettore meno incline al genere si lascerà prendere da una trama, seppur romantica, condita da azioni molto rocambolesche e non aggiungo altro.
Forse perchè sotto alcuni punti di vista mi sono ritrovato con i protagonisti, due ragazzi che vivono la loro storia d'amore ai tempi del liceo che per causa di un Sud degli Usa bigotto sono costretti a lasciarsi ma dopo una ventina di anni si ritrovano ed in parte rivivranno il loro passato ad Oriental, la località che li ha visti crescere, fino ad un finale che ci terrà col fiato sospeso fino alla fine.
Terminata la lettura del libro mi si è accesa un po' di malinconia quasi ansiosa...con Sparks è sempre così.
Di certo questo romanzo non sarà il capolavoro di questo autore, il quale per me ha raggiunto il top con "Le pagine della nostra vita", ma rimane una valida lettura per chi ha voglia di tenerezza e speranza d'amare.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Romanzi rosa o sentimentali
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Gialli, Thriller, Horror
 
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3.8
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    02 Aprile, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

I dannati non muoiono

La Fannucci, con la pubblicazione TimeCrime, ci propone un hard boiled davvero fresco e scoppiettante. Un libro, di circa 200 pagine, che si legge in un tranquillo pomeriggio senza mai stancarsi, infatti la trama, senza inutili intricate costruzioni, si dipana meravigliosamente e ci descrive una storia che ti arriva nella mente come un pugno in pieno viso.
Nisbet interpreta ottimamente, con il suo stile, il genere letterario di cui sopra, creando un investigatore privato, il buon Windrow, il quale in una San Francisco nebbiosa, viene coinvolto in una storia che ad ogni pagina lascia sgomenti sul come il genere umano possa interpretare la vita e la sessualità, senza mai scivolare nel volgare o nello scontato, descrive semplicemente la realtà, ecco un altro aggettivo da affibiare all'opera: concreta.
Il protagonista, Martin Windrow, mi ha ricordato un altro grande personaggio della letteratura scozzese, John Rebus, il frutto della creatività dello scrittore Ian Rankin. I personaggi sono tutti molto ben delineati e si inseriscono meravigliosamente in una trama asciutta, solida che solo in alcune descrizioni forse diviene un po' prolissa ma si sopravvive.
In questa storia il protagonista non si limita ad indagare su un caso di omicidio ma affronta il pericolo, in modo anche violento, mostrandosi come un vero dannato per il quale ci si chiede può non morire??? Questo non ve lo rivelo ma vi garantisco che Windrow vive e il suo modo di fare è semplice come un colpo di pistolla alla tempia.
Complimenti TimeCrime.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Hard boiled, noir
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Gialli, Thriller, Horror
 
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3.3
Stile 
 
3.0
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4.0
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3.0
Sydbar Opinione inserita da Sydbar    30 Marzo, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

L'enigma del gallo nero

Thriller storico sulla falsa riga de "il nome della rosa", si, perchè la storia è ambientata quasi per intero in un monastero inglese del XVI° secolo, dove si è annidato il male. La Riforma religiosa inglese porta con sè la chiusura di questi luoghi di culto e così nel bel mezzo di uno scontro tra papisti e riformisti si verificano una serie di uccisioni davvero efferate.
Purtroppo lo stile è caratterizzato da dei capitoli un po' lunghi e da alcuni passaggi molto, troppo lenti; da ciò ne consegue una piacevolezza non sempre ad alti livelli dovuta sicuramente ad una condizione di lettura molto rallentata.
Per fortuna, molto interessante la trama, davvero aggrovigliata che anche nel finale tiene alta l'attenzione del lettore che sicuramente si può appassionare a leggere le vicende dei protagonisti, soprattutto quelle del commissario realeMatthew Shardlake, afflitto da una grave malformazione fisica che non gli impedisce di vivere sempre in azione lo svolgimento delle indagini.
Attraverso qusto romanzo riviviamo quella che è stata per secoli una grave piaga sociale, ossia quella delle indulgenze della Chiesa cattolica affiancata dalle torture con cui chi deteneva il potere sia temporale del Papa, nel Medioevo, che temporale dei vari sovrani europei dell'epoca.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Thriller storici
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Romanzi storici
 
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4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
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5.0
Sydbar Opinione inserita da Sydbar    22 Marzo, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

Wölfelìn

DA LEGGERE DA LEGGERE DA LEGGERE
Epico Epico ed ancora Epico, questo è l'unico aggettivo che mi viene in mente. Complimenti ad Angelo Caimi ed alla casa Edizioni Forme Libere, perchè questa è una grande opera che in alcuni tratti mi ha ricordato "I Pilastri della Terra" di Follett ed è solo per questo, non azzardato paragone, che non mi sento di dare il massimo dei voti a questo libro ma moralmente gli ho anche assegnato la lode ed il bacio accademico.
Romanzo storico, il primo di una saga di quattro parti, ambientato nelle terre tra l'odierna Lombardia e Piemonte nel XIII° secolo.
Wölfelìn, giovane lupo, un ragazzo di nome Stephan e della sua ascia da battaglia, la leggendaria Madaerin, sono i protagonisti attorniati da una svariata quantità di personaggi, alcuni esistiti realmente ed altri di pura fantasia dell'autore, tutti caratterizzati molto bene sia nei tratti fisici che psicologici. Fantastiche le figure di Gerbert l' esploratore e della spia - assassino Sa id, quest' ultimo un personaggio fosco e misterioso che ci farà restare col fiato sospeso fin dalla sua comparsa nella storia senza mai abbandonarci realmente.
Emerge, dal tutto, un quadro dei personaggi che mi porta a dire "l'abito non fa il monaco" e credetemi sarà così fino all'ultima pagina, di queste 600 che non permettono al lettore neanche una pausa, si, perchè la trama è così avvincente e le avventure così rocambolesche che non si possa abbandonarne la lettura.
La storia è caratterizzata da momenti di superba grandiosità espressa nella descrizione di battaglie o scontri tra fazioni soldatesche e regolamenti di conti, ma allo stesso tempo la trama è pervasa da tristezza e malinconia sconcertanti, alcuni momenti sono davvero crudi ed assurdamente crudeli senza scivolare mai nel banale e scontato. Una scioltezza narrativa che lascia vittima il lettore, da parte dell'autore carnefice che obbliga ad amare, odiare, subire, godere, ammirare e disprezzare allo stesso tempo i personaggi tutti, i sistemi organizzativi medioevali, ed a volte anche una trama davvero spietata sia col lettore che con i personaggi.
Il piacere che ne è derivato dalla sua lettura e soprattutto la voglia di rileggere Angelo Caimi mi impone di chiedere formalmente alla casa editrice quando verrà pubblicato il secondo capitolo di questa saga che mi ha conquistato al primo colpo.
Un plauso sempre alle Edizioni Forme Libere che hanno pubblicato un'opera credendo nel progetto e producendo un tomo rilegato con copertina rigida ed una sovracopertina, seppur semplice sicuramente indovinata, questa edizione è anche caratterizzata da una cartina geografica che aiuta il lettore per orientarsi lungo il tragitto percorso dai vari personaggi, durante la lettura.
Angelo Caimi, scrittore ITALIANO, i suoi protagonisti, la storia, la leggenda narrati, una vittoria editoriale su cui investire per una lettura che ammalia.
CONSIGLIATO L'ACQUISTO.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Romanzi storici
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Scienze umane
 
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4.0
Stile 
 
4.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
5.0
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3.0
Sydbar Opinione inserita da Sydbar    19 Marzo, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

Psicoanalisi in giallo. L'analista come detective

Un gran bel saggio che raccoglie delle analisi, commenti, osservazioni su sedute di alcuni soggetti in psicoanalisi da parte di un gruppo di psichiatri. Le tecniche di psicoanalisi vengono quindi affiancate ed a volte paragonate alle tecniche di indagine di alcuni tra i migliori e famosi detective, investigatori, di libri di genere giallo e thriller.
In alcuni passaggi mi sono reso conto che effettivamente chi legge l'opera dovrebbe avere almeno un po' di basi di psicologia e psichiatria ma con un buon vocabolario ed una buona attenzione e concentrazione nella lettura del libro, si procede apprezzando molti passaggi. La mia attenzione è stata colpita dal capitolo che ha trattato il famosissimo tenente Colombo, assieme alle osservazioni sulle relative sedute e quello del detective Tibbs davvero ben trattato. Non vi racconto i particolari ma in effetti chi legge si renderà conto di alcune caratteristiche di cui non facciamo neanche caso quando guardiamo i telefims o leggiamo i libri ispirati alle avventure di questi due investigatori, grandioso. L'opera è sicuramente interessante ma per molti potrebbe risultare spiazzante, non aspettatevi un romanzo ma un saggio un po' romanzato.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Saggi e romanzi di genere.
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Gialli, Thriller, Horror
 
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3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
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4.0
Sydbar Opinione inserita da Sydbar    12 Marzo, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

Sparizione

Quando prendi tra le mani un romanzo scritto dalla Gerritsen sai già che l'obiettivo è quello di farti salire l'adrenalina.
Con Sparizione la Gerritsen non tocca delle cime letterarie ma riesce nell'intento di farti appassionare in una cosa che solo lei sa fare con sapiente proporzione, quella di far salire il ritmo cardiaco e lasciarti travolgere dal vortice della lettura forsennata per andar avanti a tutti i costi con lo scorrere delle pagine e scoprire cosa ti aspetta con quella successiva.
Maura Isles, il coroner di Boston, è pronta per lasciare la sala settoria ma un quasi impercettibile rumore la fa sobbalzare, lei dovrebbe essere sola in quella sala con tutti gli altri corpi senza vita...quasi tutti, perchè il corpo di una donna è ancora in vita. Così comincia una trama che sarà caratterizzata dalla nascita della bambina della co-protagonista Jane Rizzoli, detective instancabile del Dipartimento di Polizia di Boston, le quali saranno risucchite, loro malgrado, in una storia a dir poco inquietante, provare per credere, non voglio rivelare nulla.
Lo stile della Gerritsen è quello classico caratterizzato da brevi capitoli che rappresentano un trampolino per il successivo ad ogni passo.
La regina del thriller mette a segno un'altra storia avvincente che mette a dura prova i suoi personaggi, sempre ben caratterizzati.
Non è sicuramente la migliore prova dell'autrice ma di sicuro impatto emotivo soprattutto negli ultimi capitoli che lasciano col fiato sospeso fino alle ultime pagine, pagine in cui si evince quanto gli uomini possano davvero essere spietati con il sesso femminile, trattato alla straegua di oggetti insignificanti.
Complimenti a Tess Gerritsen sovrana indiscussa del genere thriller.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Thriller
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Gialli, Thriller, Horror
 
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3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Sydbar Opinione inserita da Sydbar    08 Marzo, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

La bibbia del diavolo

Non pensiate che sia davvero un libro thriller, piuttosto lo definirei un romanzo di genere storico, ambientato principalmente nei territori del Sacro Romano Impero nel periodo che precede la Guerra dei Trent'anni, gli altri territori toccati sono la Cattolicissima Spagna dell'Inquisizione ed il Vaticano.
Molteplici sono i personaggi, tra storici esistiti davvero e di fantasia, come Xavier, un domenicano che seppur inventato come figura sarebbe potuto esistere davvero ma non voglio rivelare altro agli interessati.
L'architettura dell'opera ricorda vagamente lo stile di Gleen Cooper. I capitoli non sono molto lunghi ma lo stile di scrittura è molto lento e si fa fatica con la lettura soprattutto nella prima metà dell'opera, un po' peso come un'incudine, per fortuna gli ultimi capitoli sono un continuo crescendo, anche se alcune risoluzioni sono ampiamente scontate e prevedibili.
La trama è imperniata sulla ricerca di più fazioni di un libro "maledetto" scritto a quattro mani da un monaco penitente e murato vivo, il quale chiede aiuto al Diavolo per l'ultimazione, vendendosi l'anima.
Diventa tutto una folle corsa, alla ricerca del libro da una parte ed alla preservazione dello stesso dall'altra. Non preoccupatevi, nessun satanismo perchè questo libro famigerato tratterebbe l'onniscienza capace di dare il più grande potere mai acquisito sulla terra.
Non mi ha convinto fino in fondo anche se le ambientazioni che affascinano sempre, sono ancora fortemente intrise di un Medioevo ormai abbondantemente superato.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Storici
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Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Sydbar Opinione inserita da Sydbar    03 Marzo, 2012
Top 50 Opinionisti  -  

Il giorno dei morti

Bravo Maurizio De Giovanni, in questa quarta prova con protagonista il commissario Ricciardi, l'autore ci prende letteralmente in giro, ci tiene davvero in sospeso fino all'ultima pagina con un pathos che non abbandona mai la trama.
Siamo sempre in una Napoli ai tempi del Duce, dove miseria e nobiltà convivono strettamente tra loro, riconoscendosi, attraendosi ed evitandosi allo stesso tempo.
Preciso subito che questo è un puro concentrato dei 7 peccati capitali, l'accidia attraverso la quale si ha paura di affrontare una vita con le sue frustazioni e paure; la superbia attraverso comportamenti che si ripetono contro il debole; l'ira che si impossessa di molti personaggi presenti attraverso gesti violenti gratuiti; l'avarizia questo amore indiscusso nei confronti dei beni materiali, peccato che è rivolto contro il prossimo, se stessi e Dio, ancora più spregievole se compiuto da un uomo di Dio; gola anche se in questo caso non dovuta da un amore sconsiderato verso il cibo ma piuttosto da un bisogno estremo di quest'ultimo a causa della miseria, in cui anche una briciola diventa motivo di contenzioso; lussuria dovuta da un bisogno carnale di un lui in una lei ed una lei in lui ma anche di atroci violenze contro i più deboli e indifesi; invidia forse il peggiore di tutti, antica come l'uomo, si genera quando non si riesce ad identificare se stessi e pur di raggiungere tale identità si demolise quella altrui.
E' stato importante fare questa analisi, credetemi, perchè l'autore ci fa brancolare nel buio estremo dell'animo umano, forse a causa dei tempi di ambientazione o forse per uno stile narrativo di De Giovanni che ci distrae, ci indica un percorso ma al bivio scappa via abbandonandoci senza bussola.
Non si sa più per quale motivo abbiamo deciso di leggere questo libro, forse per le indagini improvvisate caparbiamente, sulla morte di un orfanello di strada o per capire come si svilupperà la vita privata di Luigi Alfredo Ricciardi.
Un vero Big Beng di emozioni, sentimenti, sensazioni che ci travolgono dall'inizio alla fine, con un finale che nelle ultime pagine appare quasi romanticamente poetico.
Sono stato prolisso ma penso che ne valga la pena.
Maurizio De Giovanni meriterebbe molta più attenzione, ripeto come in altre opinioni espresse in altre occasioni, è un De Filippo moderno che ci introduce su una dimensione napoletana assolutamente soffocante.
Un plauso particolare va fatto alla Fandango, casa editrice che ci ha dato la possibilità di apprezzare un grande scrittore, complimenti alle sue copertine che mi ricordano delle opere di Claude Monet, belle da impressionare.
Vorrei parlarvi per ore di questo libro ma vi lascio alla sua lettura, sicuramente più interessante della mia recensione.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    01 Marzo, 2012
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L'amore ai due poli

Un libro che si legge in poche ore perchè tutto sommato scorrevole ma lo stile con cui è raccontata la storia mi ha lasciato un po' perplesso.
Trattasi di un racconto biografico dell'autore che narra della storia d'amore tra lui ed una ragazza greca.
L'articolazione dell'opera è stratergicamente suddivisa in brevi capitoli anche se alcuni di essi li ho trovati superflui ma se la storia è andata così l'accettiamo lo stesso.
Una cosa che non ho capito è questa caro Riccardo: "perchè deve essere il protagonista a seguire la protagonista per un lavoro? Non si sarebbe potuto parlarne a quattr'occhi e decidere con più calma?".
Chiedo scusa all'autore ma probabilmente a lui piaceva così...ma ad un lettore una storia d'amore deve trasmettere dei sentimenti che siano pure tristi, tragici od infinitamente allegri e felici.
Quello che secondo me manca in questa trama è il Pathos, si proprio questo così tanto osannato termine di origine greca, la storia seppur interessante, chi non è mai stato innamorato ed ha vissuto avventure di convivenza universitaria come le vostre?, probabilmente tantissimi e probabilmente molti si saranno ritrovati nelle azioni dei personaggi del libro ma questo potrebbe ridursi ad una mera storia come tante se non la si colora con un pennello ed una tavolozza ricca di colpi di scena, sentimenti e sensazioni che avrebbero, preciso a mio modesto parere, dato all'opera il vero tocco artistico.
Il mio consiglio ad Agostini è di ritentarci perchè la penna scrive bene, è il colore dell'inchiostro che è un po' smorto.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    29 Febbraio, 2012
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Il posto di ognuno

Un'estate torrida, troppo torrida, una Napoli sempre più intrisa da un ambiente influenzato dall'era fascista, il Commissario Ricciardi ed il Brigadiere Maione ed una miriade di personaggi ognuno sapientemente collocato al suo posto, nella trama di questo giallo che ha un sapore antico che ti agguanta lasciandoti con un senso di malinconia ma tante speranze.
Dei libri di De Giovanni che narrano le avventure di Ricciardi sicuramente questo è il più introspettivo. Ogni personaggio è descritto soprattutto dal lato psicologico e sociale, forse in alcuni passaggi anche troppo ma non guasta.
I capitoli come al solito stile dell'autore sono brevi e lasciano sempre, alla fine, la voglia di iniziare la lettura del successivo, in quanto la trama non racconta solo le indagini per scoprire l'autore di un efferato omicidio ma anche vari intrecci amorosi e passionali che caratterizzano l'opera dall'inizio alla fine. Sembra quasi di leggere un giallo rosa, definizione un po' azzardata la mia ma ci sta tutta.
La piacevolezza non raggiunge il massimo dei voti perchè si denota una minore azione nella trama che indubbiamente rimane una ragnatela ben architettata il cui gioiello rimane sicuramente la risoluzione finale.
De Giovanni attraverso la sua opera ci regala uno spaccato di una Napoli del fascio caratterizzata da miseria e nobiltà che si intersecano abilmente regalandoci un trattato umanistico e sociologico di sicuro spessore.
Complimenti De Giovanni, un'altra perla nello scenario letterario italiano.
Buona lettura.
Syd

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    19 Febbraio, 2012
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Il marchio del diavolo

Eeeh già, proprio vero quel detto: i campioni emergono alla distanza! E questo non è propriamente il lavoro di un campione. Si, è anche vero che non tutte le ciambelle riescono con il buco ma questa prova ci riporta un Cooper davvero sottotono.
Scateniamo l'inferno dunque.
Forse l'autore era davvero a corto di idee se si è dovuto ispirare almeno in parte, a mio avviso, ad Angeli e Demoni di Brown.
Il vero marchio del libro rimane lo stile dell'autore, sempre una scrittura scorrevole ma un po' meno piacevole rispetto alle sue opere precedenti.
L'ennesima congiura contro il Vaticano... i Lemuri figure demoniache ma assolutamente terrene che guidano la rivolta... Marlowe con il suo Faust... e perhè no? Una profezia, quella di Malachia che elenca i papi che si succederanno nei secoli, fino alla fine della cristianità? Staremo a vedere.
Sinceramente questo modo di scrivere una trama su tre fronti storici, antica Roma, XVI° secolo e giorni nostri è un po' troppo "solita" e forse Cooper potrebbe anche valutare, per le prossime opere, di adottare una temporalità un po' più lineare.
Il finale, e questo non è uno spoiler, è un po' troppo arrampicato sugli specchi e sinceramente appare un po' "arrangiato", dando l'impressione che ci sia stato un black-out nell'emisfero creativo dell'autore.
Il mio consiglio: "provaci ancora Glenn, le capacità non mancano e la fantasia anche".
Buona lettura a tutti.
Syd

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Cooper e Dan Brown
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    16 Febbraio, 2012
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Non fare la cosa giusta

Ho conosciuto l'autore a Suzzara per il Nebbia Gialla Festival e l'ho sentito descrivere quest'opera ma soprattutto il suo protagonista e la prima domanda che mi è venuta di chiedergli è la seguente: "Roveri, il protagonista, è più sadico o masochista?" e Berselli con un sorriso un po' malinconico mi ha risposto: "Un po' tutti e due." Questa è la storia della discesa verso l'inferno di una persona, Claudio Roveri appunto, che annoiato, stanco, deluso, vende la sua anima al diavolo, per così dire, svincolandosi da ogni catena o impedimento psicologico e morale. Tradisce la moglie, perde una figlia e si autodistrugge fisicamente e moralmente. Tutta l' opera è pervasa da un senso di malinconia ed anche quando il protagonista si rende autore di atti efferatissimi e che alzano il ritmo della trama, non si è mai sazi abbastanza del male con la M maiuscola. Forse anche il lettore vorrebbe svincolarsi dai suoi impedimenti e scatenarsi entrando in empatia con Claudio Roveri. Lo stile di scrittura è caratterizzato da brevi frasi e da svariate descrizioni, soprattutto introspettive dei personaggi, che rendono il libro scorrevole e leggero alla lettura. Nel complesso "Non fare la cosa giusta" mi induce a suggerirvi: "acquistatelo e farete la cosa giusta". Buona lettura a tutti e complimenti ad Alessandro Berselli, giovane scrittore italiano che va valorizzato con un marchio DOCG. Buona lettura a tutti.
Syd

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    11 Febbraio, 2012
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Oltre l'orizzonte

Mi è sempre piaciuto leggere opere di autori italiani emergenti e sinceramente anche in questo caso la cosa mi ha entusiasmato molto.
La recensione è difficile perchè dalle pagine di questo libro ho percepito l'essenza della sua autrice, Annamaria, una persona che quando scrive lo fa per passione e con semplicità senza grandi colpi da prestigiatore e senza ingannare il lettore.
Il romanzo mi è parso una versione di "Desperate Housewives" in versione giallo-rosa.
Lo stile di scrittura è molto leggero e diretto, anche se a volte cade nel tranello dei dialoghi prolungati che in alcuni momenti fanno perdere un po' il ritmo alla trama, resa assolutamente viva da battute in tipico e allegro dialetto napoletano.
Interessanti le vicende delle varie coppie presenti che portano a farci conoscere, attraverso dettagliate descrizioni, i personaggi ognuno con una sua personalità ed intimità. I luoghi e le ambientazioni sono tipicamente partenopei e di assoluto gradimento la descrizione di caffé alla nocciola (tipicamente napoletano), la pizza (rigorosamente margherita) da gustare con dei buoni vini (W l'Italia ed arrivederci birra), il mercato di San Gregorio Armeno con le sue tipiche e caratteristiche statuette del presepe e soprattutto il mare che per chi è vissuto in località marittime al primo allontanarsi lascia un vuoto che si può riempire solo attraverso il suo profumo e la sua voce.
Come primo romanzo direi che la nostra Annamaria Vargiù non ci delude e direi che prepara il terreno a qualcosa che sicuramente le bolle già in pentola come i "friarielli". Chissà in un romanzo sequel in cui ci spiega come si sono evolute le vite dei protagonisti.
Buona lettura.
Syd

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    06 Febbraio, 2012
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L'impiccato di Saint-Pholien

Un morto suicida, una seconda morte di un decennio prima, una Confraternita che nasconde segreti, un Commissario irriducibile, instancabile ed inimitabile.
Il genere giallo sarebbe anche superfluo da specificare ma con Simenon e soprattutto con il suo protagonista Maigret, nulla può essere dato per scontato.
Una scrittura semplice e lineare che ci porta in una corsa mozzafiato, durante la quale il nostro Commissario rischierà anche la vita, la vita che purtroppo invece sarà sacrificata proprio per una sua curiosità, (non preoccupatevi non vi sto rivelando nulla di particolare ai fini della trama e del finale) sarà forse proprio questo suicidio che lo animerà fino in fondo a cercare una risposta ai suoi perchè.
Un' opera molto introspettiva, non solo per quanto riguarda Maigret ma anche per il resto dei personaggi, questi ultimi sembrano voler aiutare, poi bluffare e in fine ambiscono anche a voler vincere una partita ad un gioco d'azzardo con un Commissario troppo motivato.
Un finale che un po' ci fa capire che a volte il cuore supera ogni legge.
Buona lettura.
Syd

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Gialli a go go!!!
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    02 Febbraio, 2012
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La condanna del sangue

Una vera bomba di emozioni e sentimenti che si assorbono attraverso la lettura di questa seconda avventura del commissario Ricciardi e del suo fido collaboratore brigadiere Maione.
Un'opera che seppur trattando un omicidio traculento impressiona più per la croce e delizia del protagonista Ricciardi, un uomo molto cupo ma dal cuore che pulsa di sentimenti, caratterizzato dal fatto di vedere i fantasmi dei morti che attraverso alcune indicazioni lo indirizzano, a volte non senza problemi, verso la strada da percorrere per le sue indagini.
Il libro è ricchissimo di personaggi che vivono in una Napoli ai tempi del fascismo, fortemente permeata da una vitalità che ricomincia a pulsare grazie all'arrivo della primavera che riattiva il sangue ed il carattere dei partenopei.
Un intrigo che si sviluppa dopo il ritrovamento di un'anziana cartomante che svolge anche un'attività parallela di strozzinaggio. I sospettati sono molti ed all'inizio Maione e Ricciardi brancolano nel buio. Le pagine sono anche tinteggiate dal colore rosa e rosso dell'amore e delle passioni che coinvolgono anche i due investigatori.
L'opera si legge in breve tempo grazie ad uno stile caratterizzato da brevi capitoli che affascinano il lettore anche più restio all'approcciarsi al genere.
L'autore sale di livello rispetto al precedente libro non tradendo le aspettative dei fans.
La copertina è una vera opera d'arte, mi obbliga a porgere i compliemnti alla Fandango Libri che ha portato agli onori della cronaca Maurizio de Giovanni con i suoi protagonisti.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    30 Gennaio, 2012
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22/11/'63

Bene, prendetevi tutto il tempo che avete a disposizione e preparatevi a vivere la storia sui viaggi nel tempo più emozionante, tesa, romantica, drammatica, malinconica e vissuta fino all'ultima riga di questo ennesimo capolavoro del Re della letteratura statunitense contemporanea.
La storia parte come un turbodiesel, piano raggiunge la coppia di giri, attacca il turbo e si è costretti a rimanere incollati alle pagine di quest'opera che cattura senza pietà.
Capitoli non molto lunghi divisi in brevi paragrafi che rendono la storia estremamente scorrevole ma anche se non fosse così strutturato, la trama non ammette esitazioni nel procedere con la lettura di questo scritto.
E' incredibilmente fantastico il modo in cui King ci prende per mano e ci porta negli anni a cavallo tra la fine dei '50 ed i primi dei '60 in USA.
In alcuni momenti mi sembrava di vivere in Happy Days, e perchè no, di rivedere un po' Ritorno al futuro parte 1°.
Si ha una visone degli ambienti quasi reale, si percepiscono odori dell'epoca solo sfogliando le pagine, le canzoni ed i balli descritti trascinano il lettore quasi a voler prendere parte ai loro party così intrisi di americanità.
Voglio solo dirvi una cosa, secondo me la storia dei due protagonisti, indiscutibili, Jake/George Amberson e Sadie Dunhill assieme alla narrazione della storia di JFK sono un intreccio che davvero difficilmente riuscirà ad allontanarsi dalla mia memoria.
King ha, davvero, fatto un colpo grandioso con questo libro che diviene tra i miei preferiti di sempre.
Consiglio la lettura ma attenti può creare dipendenza.
Buona lettura a tutti.
Syd

PS questa recensione di un libro meraviglioso è dedicata al neonato QLibri. ;) Syd

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King
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    22 Gennaio, 2012
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Il segno dell'untore

Davvero una buona prova che rasenta l'eccellenza per l'autore Franco Forte.
Trattasi di un thriller storico ambientato nella Milano afflitta dalla peste nel XVI° secolo, caratterizzata dalla spietata dominazione spagnola affiancata dalla crudele Santa Inquisizione. Per fortuna un grande uomo, Carlo Borromeo, allieta i milanesi con la sua aura santa, alimentando grazie alla fede una speranza di sopravvivere al pestifero male. I milanesi soccombono sotto la mannaia della morte che si presenta sotto forma di peste bubbonica, per sopravvivere tutto è lecito ed i crimini sovrastano la società civile. E' in questa ambientazione che un umile notaio criminale, Niccolò Taverna, una specie di ufficiale di polizia giudiziaria dei nostri giorni, si ritrova invischiato in un'indagine delicatissima riguardante l'omicidio di un inquisitore che lo trascinerà nei meandri di una politica subdola e di convenienza, come se non bastasse verrà anche distratto da un'ulteriore indagine di un furto avvenuto all'interno del Duomo cittadino.
L'autore ci propone un protagonista, Niccolò appunto, che affiancato dai sui collaboratori, Rinaldo e Tadino, si metterà in luce grazie ad una grande arguzia e ad uno stile investigativo di studio approfondito della scena del crimine, già avanti coi tempi. Nonostante l'escalation di fermento investigativo Niccolò si ritoverà in 24 ore vedovo ma anche immerso in una nuova emozione che forse farà vacillare il suo cuore. Il personaggio di Isabella nell'opera è una nota di fresco profumo che distoglie dal putrido tanfo dovuto alle fosse comuni, all'interno delle quali vengono bruciati i corpi dei morti appestati e dei loro abiti, ma a mio avviso, a volte un po' fuori luogo.
Lo stile narrativo è fluido, capitoli brevi e ben strutturati, descrizione di personaggi e luoghi davvero sopraffina. Le ultime pagine del libro presentano una sorpresa di cui non voglio rivelare null'altro agli interessati.
Una nota di merito va anche alla copertina davvero accattivante.
Un thriller storico di sicuro merito che andrebbe letto anche per farci rendere conto che l'autore è molto più valido e creativo di altri più conosciuti e pubblicizzati.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Thrillers storici
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    16 Gennaio, 2012
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I miei occhi iniettati di sangue

Ce la metto davvero tutta nel sostenere le opere e gli autori emergenti italiani, sostengo da più tempo le case editrici che editano tali opere e scrittori ma questa volta non ci riesco davvero a trovar qualcosa di positivo.
Personaggi inconsistenti, descrizione di alcuni momenti di vita ed ambienti, superflui.
Una trama che comincia in modo poco convincente e passaggi troppo fortunosi ma la cosa ancora più assurda è che a quasi qualche pagina dalla fine mi sono chiesto se fosse un libro thriller o fantasy. Non che i sensitivi non ci debbano essere e diamo anche sfogo alla creatività dell'autore ma qui si rasenta qualcosa di poco chiaro davvero ed indefinibile.
Le descrizioni sono davvero forzate e mi chiedo se c'era bisogno davvero di scendere nei particolari che in alcuni tratti sono "forse volutamente volgari ed inutili"??????????
Mi dispiace ma questa è un'opera che non mi ha convinto.
Per l'autore un consiglio da lettore: riprovaci ma cerca di creare una trama più consistente e di non accellerare nei finali in modo così inopportuno ed inconcludente.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Gialli, Thriller, Horror
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    13 Gennaio, 2012
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Il senso del dolore

"Sentiva l'emozione, più di tutto: coglieva di volta in volta il dolore, la sorpresa, la rabbia, la malinconia, Perfino l'amore."
Questa è la quarta di copertina ed il riferimento è al protagonista assoluto dell'opera, il Commissario Ricciardi, la cui sensibilità è pari solo alla sua professionalità e bravura come investigatore. L'opera è ambientata in una Napoli, fascista, del Regno d'Italia dei primi del '900...non ci crederete ed il paragone potrebbe essere definito anche troppo ardito ma questo autore, Maurizio De Giovanni, da come scrive mi ha ricordato un De Filippo del giallo, troppo intrigante, commovente, ilare, verace come la Napoli d'ambientazione con il suo Teatro Regio San Carlo.
Per descrivere l'essenza della trama citerò un passaggio del libro: "La verità non è quella che sembra, a volte. Anzi non lo è quasi mai. E' un po' come la strana luce di questi lampioni, illumina una volta qua ed una volta là. Mai tutto insieme. Allora lo si deve immaginare quello che non si vede. Lo si deve intuire da una parola detta o non detta, un'orma, un'impronta. Una nota, a volte."
Grande De Giovanni, davvero un ottimo scritto, comprerò anche gli altri e valuterò le evoluzioni del protagonista e se lo stile, estremamente raffinato, rimarrà costante, così è vincente.
Buona lettura.
Syd

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Romanzi
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    11 Gennaio, 2012
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Oceano mare

Alla fine del libro mi domando se trattasi di poesia prosastica o prosa poetica???
Il libro comincia disorientando il lettore, ci si sente come su di una nave alla deriva in una notte nuvolosa e tempestosa, senza bussola per orientarsi e con le vele ormai strappate dal vento forte, il buio diventa conforto e terrore, come dice Baricco stesso, tu sei lì indifeso e non sai come reagire...
Il mare ha un limite??? Può esserlo una spiaggia la cui sabbia cambia aspetto ogni notte pur rimanendo sempre se stessa???
Gli occhi ti serviranno a ben poco se non sai quello che serve guardare ma sappiamo davvero cosa guardare???
Per fortuna dopo ogni notte buia e tempestosa c'è sempre un'alba e l'autore la dipinge con sfumature accennate e forti allo stesso tempo grazie all'ausilio di personaggi le cui vite diverranno un intreccio grazie al quale si crea una corda con cui legare la nave ad una banchina nel porto della vita, forse la locanda Almayer.
Elisewin, Padre Pluche, Ann Deverià, Plasson, Bartleboom, Savigny, Adams, Dood, Ditz, Dol, Dira e la "bella bambina"...personaggi unici soavi come una sinfonia appena accennata ed impetuosi come la Sinfonia n. 9 di Beethowen.
Baricco attraverso quest'opera è una fonte di sogno e dura realtà che si legge in pochissime ore in cui l'animo è scosso da un variegato bouquet di sensazioni a volte anche contrastanti.

Ringrazio la mia Amata nipotina Simona per questo gradito ed apprezzato libro che promuovo e consiglio di leggere a tutti.

Buona lettura.
Syd

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Fantasy
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    06 Gennaio, 2012
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Il nome del vento

Cosa pensate che possa contenere un tomo di 728 pagine di genere fantasy???
Un'avventura??? Troppo semplice.
Una storia eroica??? Troppo scontato.
Un mistero??? Riduttivo.
Un racconto dai risvolti amorosi??? Banale.
Quest'opera contiene tutto questo e molto altro, un caleidoscopio all'interno del quale ogni prospettiva viene trasformata e mai creata o distrutta.
Kvothe l'assoluto protagonista è invischiato in ogni genere di accadimenti i cui esiti mai scontati anche se a volte se la fortuna è cieca nei confronti del nostro protagonista la sfiga ci vede benissimo. Ma credetemi a volte non sempre le cose sono come appaiono.
Lo stile dell'opera lo rende scorrevolissimo ed avvincente nella lettura soprattutto dopo il primo quarto di libro.
Il contenuto dell'opera non si può riassumere semplicemente e penso di averlo reso con la mia introduzione, una sola aggiunta, le descrizioni sono dettagliate in ogni circostanza sia dei luoghi che dei personaggi.
Naturalmente tutto genera una piacevolezza di lettura che lascia senza fiato.
Questo è solo l'inizio perchè la storia deve ancora decollare...cosa ne dite, vi basta come invito alla lettura???

Promosso.

Buona lettura.
Syd

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Fantascienza
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    18 Dicembre, 2011
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1984

Un libro che se non fosse per il titolo potrebbe essere riadattato tranquillamente ai giorni nostri, forse azzardando posso anche permettermi che si possa riadattare a qualsiasi periodo storico, si perchè l'anno, il 1984, è una mera formalità.
Lo stile di Orwell è diretto, senza similitudini, ogni capitolo ti colpisce alla bocca dello stomaco fiaccandoti il respiro, anche perchè i contenuti sono così reali ed attuali, tanto da farci chiedere, siamo sicuri che sia un libro di fantascienza o trattasi di un saggio di sociologia contemporanea???
La domanda non è poi così retorica e la risposta non è poi così banale.
Quest'opera è davvero un saggio sulla comunicazione, sul marketing, sull'annullamento di volontà, sì ed è così attuale perchè oggi siete tutti sicuri di avere una coscienza libera da inibizioni e soprattutto che la vostra volontà non sia la volontà pilotata da qualcun altro???
E quanti possono permettersi di dire che sin dalla notte dei tempi non ci sia stato un sistema oligarchico a governare i popoli, promettendo una vita migliore per poi annullarne la volontà degli individui e di gruppi di essi per plasmarla alla vera volontà dominante??? Nel libro Orwell fa riferimento ai due grandi sistemi che hanno annullato l'individuo, nazista e sovietico, soppiantati da un sistema di governo che allo stesso modo promette libertà e felicità al prezzo dell'annullamento di volontà.
Aprirò un universo di dibattiti su questo tema ma non mi spaventa, è il mio lavoro affrontare problemi e cercare di risolverli.
Alla piacevolezza non assegno il massimo dei voti solo perchè, per uno come me, non c'è possibilità di trovare il massimo del piacere da una lettura che seppur eccellente ed attuale non mi garantisce futuri rosei.
Questo è il libro del Grande Fratello, purtroppo il reality televisivo a cui ci rimanda da una decina d'anni non è neanche lontanamente vicino alla REALTA' invisibile ma esistente, narrata nell'opera.
Si rimanda anche ad un'altra opera, 1Q84 di Murakami, leggetelo e capirete il perchè.
Buona lettura a tutti.
Syd

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1Q84 e viceversa
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    13 Dicembre, 2011
Top 50 Opinionisti  -  

La cattedrale dell'anticristo

Secondo libro di Delizzos, ambientato in una Torino del 1888 durante la settimana natalizia.
L'opera è stilisticamente valida, caratterizzata da capitoli brevi che portano il lettore ad ultimare la storia in poche ore (letto in 24H escluse quelle passate a lavoro).
Si intuisce quindi che il libro è scorrevolissimo anche dal fatto di ritrovare un argomento, la massoneria e le sette, affiancato da un personaggio di cui solo il nome genera una forte curiosità ossia il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche.
Alcune morti violente dilaniano una società torinese avvolta da un mantello di misteri ma con voglia di rinascita dopo l'unità d'Italia.
La trama è caratterizzata da ritmi alti e bassi che si susseguono molto velocemente travolgendo il lettore che si ritrova travolto da grandi complotti da parte della Chiesa di Roma, di gruppi antisemiti e dall'avvento di una Germania che sta per essere caratterizzata dal nazismo, il tutto infarcito da orge nelle quali si ritroverà invischiato lo stesso filosofo tedesco.
L'Anticristo per i cristiani e i musulmani è il nemico del Messia, è l'avversario o antagonista di Cristo (è detto anche "falso Cristo") e dell'avvento del Regno di Dio sulla Terra, alleato di Satana, potentissimo ma destinato a soccombere.
Alla fine la mia raccomandazione è la seguente: leggete le opere di Friedrich Nietzsche e cercate di carpirne la vera essenza, qui è solo velata, alla fine rimane sempre un romanzo e non un trattato filosofico.
Buona lettura.
Syd

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    10 Dicembre, 2011
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Uno studio in nero

Conclusa la lettura di questo libro mi vien da dirvi solo questo: Finalmente un giallo!!!
Un libro che si legge in pochissime ore, scorrevole come una cascata in piena che vede protagonisti in parallelo un Ellery Queen che si ritrova tra le mani un vecchio manoscritto che racconta di una storia mai venuta alla luce che ha visto protagoniste le due icone più emblematiche della letteratura di genere, da una parte l'investigatore più famoso della storia, Sherlock Holmes accompagnato come sempre dall'inseparabile Watson, autore del manoscritto, e come antagonista, il simbolo del terrore supremo nell'Inghilterra del 1888, Jack Lo Squartatore.
Direi che l'autore de "Uno studio in nero" ha reinterpretato abilmente la figura di Holmes, mantenendone le caratterisctiche fisiche e deduttive del suo creatore Conan Doyle.
Una storia che ci consegna l'ennesima rappresentazione delle scorrerie del serial killer più famoso di tutti i tempi, regalandoci anche un nome ed un cognome di riferimento.
Non voglio aggiungere altro per non togliervi la curiosità di un finale che poi viene sbrogliato da Ellery Queen in modo estremamente semplice ma che poteva essere dedotto anche da un lettore estremamente accorto.
Buona lettura.
Syd

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    08 Dicembre, 2011
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1Q84

Se una persona non ha mai avuto un contatto con un'opera di Murakami difficilmente potrà apprezzarne l'eccellenza di uno degli autori contemporanei di siffatta grandezza. Si lo so sto divagando su superlativi riguardanti l'autore ma come non applaudirne la creatività!!!
Lo scritto lo definirei una favola onirica in cui tutto è l'altra faccia di una stessa medaglia... sviluppandosi in LIbro 1 e 2 in cui dire chi o cosa è protagonista non avrebbe senso...
Avete presente sorvolare le nuvole in aereoplano? Si ha la sensazione di vedere una cosa esistente e che al tatto non ha una struttura reale, quasi un sogno.
I riferimenti ad Orwell ed al suo Grande Fratello possono apparire scontati in quanto alla fine sembra quasi di muoversi in contenitori all'interno dei quali tutto e tutti hanno un ruolo ben definito da un progetto ma oscuro ad essi stessi.
E' quello che accade ad Aomame e Tengo due personaggi che forse sono le due facce di una stessa medaglia o della luna (pur mostrandoci sempre lo stesso lato ne ha un altro a noi oscuro) che nel romanzo si sdoppia come a volerci comunicare, citando un passaggio fondamentale dell'opera, “Le cose sono diverse da come appaiono…Ma non si lasci ingannare dalle apparenze. La realtà è sempre una sola.”
All'inizio è stato un po' difficoltoso trovare un bandolo della matassa e se devo dirla tutta, il libro si sviluppa su capitoli che alternandosi raccontano le vicende contemporanee di Tengo ed Aomame, dei due quello che mi è servito un po' da faro è stato quello di quest'ultima, forse perchè conduce una vita più avventurosa nella trama ma non voglio svelarvi troppo.
Nonostante le brevi difficoltà iniziali la storia cattura senza possibilità di scampo rendendosi piacevole alla lettura.
Buona lettura a tutti.
Syd
E' importante che seguiate il link...

http://www.youtube.com/watch?v=lBrMK1pCk04

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    03 Dicembre, 2011
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IBS.it

Affidabile. Ricco di promozioni. Informa attraverso una newsletter sulle novità. Facile da navigare. Un numero molto corposo di titoli che va dai libri ai cd/dvd. Si ricollega anche ad una raccolta punti parallela. Per me un vero faro.

PS chi disprezza lo fa o per invidia o perchè non lo ha mai usato.

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    19 Novembre, 2011
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La setta degli alchimisti

A volte alcuni argomenti sono davvero uno specchio per le allodole ma in questo caso non solo per il lettore ma anche per l'autore.
Si perchè quando si traccia una trama il cui contenuto verte su alcuni argomenti si rischia di camminare sul filo di un rasoio e quindi in perpetuo bilico.
Questo è il caso degli alchimisti e della continua ricerca della Pietra Filosofale, nulla a che vedere con Harry Potter, purtroppo.
L'opera ha un inizio discreto ambientata nel XVII° secolo, poi si sdoppia con un' ambientazione che racconta vicende che accadono ai giorni nostri.
L'opera si perde verso la ricerca affannata di una vena thriller sulla falsa riga di Dan Brown, per poi ripiegare su se stessa con un finale, non ve lo rivelerò mai, che ci pone un quesito: quindi come va a finire??? E dove si va a parare???
Il finale è davvero affrettato e sconclusionato.
Peccato l'idea (thriller storico) e l'argomento (alchimia e chiesa) sono sempre d'interesse ma a volte si rischia davvero di scivolare su di una buccia di banana.
Syd

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