Opinione scritta da ferrucciodemagistris
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I vinti non dimenticano
Un'attenta e dettagliata raccolta di testimonianze inerenti accadimenti ed episodi avvenuti durante la guerra fratricida in Italia dal 1943 al 1945, ma anche oltre fino al 1948; una guerra civile di una crudeltà immane dove le atrocità, le ingiustizie, gli odi, le vendette e rappresaglie furono perpretate da ambo le parti, da coloro che avevano ideali diversi, da coloro che si contrapponevano, ma anche all'interno di fazioni che perseguivano, almeno all'apparenza, lo stesso obiettivo. Tanti episodi, dunque, che non sono stati mai scritti nei libri di storia o, almeno, mai letti prima dal sottoscritto; due facce di una stessa medaglia incorniciata nell'assurdità della guerra che genera mostri e dimentica la "pietas" verso altri esseri umani. Un libro, quindi, di cui consiglio la lettura al fine di poter valutare altri punti di vista in merito al contesto storico in esame.
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Suggestione delittuosa
La gente vive di stereotipi e, di conseguenza, esclude o, ancora meglio, non percepisce situazioni che debordano dal proprio percorso mentale. L'esperienza della vita insegna ciò che è bene e ciò che è male ma sono pochi coloro che riescono a penetrare attraverso questi due bastioni. Ecco, allora, che l'orrore piomba addosso all'improvviso con tutta la sua crudeltà tale da lasciare attoniti, inebetiti, sconvolti.
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Insidie dal passato
La maggior parte delle esistenze umane si svolge in maniera normale, stereotipata, senza lode e senza infamia; tutto scorre secondo particolari "dettami" della cosiddetta routine che comporta la nascita, la copula e la morte. Può accadere, però, che alcuni avvenimenti del passato, ormai archiviato, in cui sono presenti sia i rimorsi che i rimpianti, si ripresentino in maniera inaspettata, forse insidiosa, con caratteristiche che inducono a ripensare tal passato non più come lo abbiamo immagazzinato nei nostri ricordi, bensì con tutt'altre argomentazioni a tinte forti e di pesante rilievo. Un romanzo, quasi saggio, da leggere e rileggere con attenzione e matura riflessione.
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22/11/'63
Un'intrigante e affascinante ucronìa; una descrizione e narrazione fantasiosa, ma ben dettagliata con dovizia di particolari e accadimenti storici, che trascina in quell'astrazione mentale del viaggio spazio-tempo e, inoltre, le infinite possibilità di poter rivoluzionare gli eventi, in maniera anche catastrofica, ogniqualvolta, almeno teoricamente, si interferisca con la continua linearità del tempo come noi lo percepiamo. Un eccellente romanzo che ha la capacità di farsi "divorare" e di farci riflettere su fenomeni aldilà della nostra comprensione ma non per questo sicuramente impossibili.
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La psichiatra
Un romanzo avvolgente, nel senso che ci si sente avvitati nella trama; la realtà e l'immaginazione si confondono, si intrecciano con maestrìa e forte pathos; come è labile il confine tra la, cosidetta, sanità mentale e la follia!! a volte basta poco; un banale fattore scatenante per cadere nel baratro dell'irrazionale e del buio della nostra anima. Facciamo tanti studi per capire la mente umana, ma siamo ancora nella preistoria in tale contesto con orizzonte velato e non definibile.
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Il dolore perfetto
Romanzo "perfetto"!...l'intreccio storico e romanzato di due famiglie allargate ubicate nella pianura e collina toscana...le varie vicissitudini composte da miseria, guerre, amori dannati, violenza, ingiustizie, amor proprio, dignità e coraggio di un gruppo di persone nell'arco di oltre 60 anni che vedono la trasformazione graduale, ma ineluttabile, del loro modo di vivere e del progresso incombente che "miete" le sue vittime...
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Ultima sentenza
Un romanzo che, nel corso della sua narrazione, abbraccia in maniera dettagliata le varie fasi di una campagna elettorale per i giudici della corte suprema di uno stato degli Stai Uniti d'America. La descrizione, ancorchè frutto dell'inventiva dello scrittore, mette in luce lo strapotere del denaro in tal tipo di competizione, per mezzo del quale è possibile, grazie a una massiva campagna pubblicitaria facente uso in maniera spasmodica dei vari tipi di media, far conquistare la poltrona di giudice di corte suprema a personaggi che poi diventeranno "amici" delle varie lobbies interessate. L'intreccio tra alta finanza, grandi industrie, associazioni di spiccato rilievo, riesce a indirizzare l'elettore verso una particolare preferenza. E, come spesso accade, paga sempre il più debole aldilà del senso comune di giustizia. Lettura scorrevole e avvincente con finale che fa riflettere.
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Sostiene Pereira
Un romanzo ambientato nella Lisbona, e dintorni, del 1938, con la descrizione del particolare momento storico vissuto dal Portogallo durante la guerra civile spagnola; la lettura è facile, piacevole, scorrevole. La narrazione ,anche se relativamente breve, riesce ad associare un accadimento umano, che si svolge nell’arco di un mese circa, con la profondità di pensiero intrinseca nel romanzo stesso. Il sintagma del titolo si ripete continuamente, dall’inizio alla fine, a volte in modo parossistico, tale da risultare inserito almeno in ogni pagina del romanzo; da notare il cambiamento di personalità del protagonista da una fase di rassegnazione/pusillanimità a una fase di consapevolezza e coraggio. Potrebbe far riflettere come lo spirito dell’essere umano può essere composto da una confederazione di anime coordinata da un “io egemone variabile” (sic!). Quindi un romanzo che non annoia e che fa conoscere l’originale stile narrativo di Tabucchi.
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Il cacciatore di aquiloni
La storia di una vita in un paese che subisce drastici cambiamenti politici, religiosi, sociali; un’infanzia spensierata che finisce presto a causa dell’invasione, della guerra, del fanatismo. La vita continua ammantata da un forte rimorso che si riesce ad attenuare solo rischiando in prima persona al fine di fare un’opera di bene, un’ammenda che deve essere, in qualche modo, risolta. E’ la prima volta che leggo un romanzo di Khaled Hosseini; la narrazione è molto semplice anche se, a tratti, cruenta; accadimenti di un adolescente, poi diventato adulto, che si intrecciano con gli il sentiero percorso dall’Afghanistan dall’inizio degli anni ’70 fino allo sbocciare del XXI secolo. L’epilogo è indirizzato alla speranza di una nuova vita, di un nuovo inizio.
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Il metodo del coccodrillo
E' il primo libro che leggo di quest'autore. Devo dire di aver trovato una lettura avvincente e molto scorrevole, con un pathos in crescendo esponenziale. Un noir fin troppo noir! ma d'altra parte si poteva immaginare; in definitiva un bel romanzo, forse un po' troppo triste e di una drammaticità rara; la narrazione intrinseca, aldilà della storia struggente, non è molto complessa in relazione ai miei canoni di lettura...ma appunto sono modi e opinioni del tutto soggettive. Ribadisco e ricordo che si tratta di noir che colpisce nel profondo dell'animo.
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Raggi di sole in un'anima spenta
Guerra d’Etiopia 1935-1936. In un ambiente esotico e spesso surreale, hanno luogo le vicissitudini, in un segmento temporale di poche settimane, di un giovane ufficiale facente parte della spedizione in Africa orientale. Al di là della guerra, poco combattuta, è focalizzata l’introspezione personale che rivela i lati oscuri e non accettati di certe condizioni caratteriali foriere di situazioni di paura, di codardia che inducono ad atti sconsiderati e violenti dai quali emerge la consapevolezza delle proprie debolezze per le quali si assume la doppia veste di carnefice e vittima. Una narrazione che ci fa immergere nella assolata terra d’Africa in un periodo non certo felice per le nostre truppe coloniali.
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Lezioni di anatomia pratica
I disordini della mente umana sono molteplici e spesso imperscrutabili; le più allucinanti fantasie, a volte, possono oltrepassare la labile linea di confine che divide normalità e follia e diventare il fine della nostra esistenza, o meglio, l'esistenza stessa si basa su tale aberrazioni. Il romanzo è imperniato sulle devianze mentali che non appaiono immediatamente alle altre persone; gente tranquilla ma che nasconde atroci e inconfessabili segreti.
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Scontro con altra realtà
Le vicissitudini e le forti emozioni provate da una donna soldato in missione in Afghanistan; la sopravvivenza quotidiana in un teatro decisamente diverso dalla vita di tutti i giorni; ambiente insulso, subdolo, pericoloso ma, nel contempo, edificante per la qualità di certi rapporti umani che si instaurano nonostante la propria volontà. Tutto ciò che accade diventa indelebile nell'animo e di conseguenza modifica il carattere e la visione della vita; rimorsi e rimpianti si accavallano in continui flash-back che inducono a forte instabilità ancorchè temporanea. Un romanzo da leggere al fine di poter tentare di scrutare all'interno di altra realtà altrimenti sconosciuta.
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L'ottava vibrazione
Nella cornice del colonialismo italiano in Africa di fine '800, sono racchiusi e descritti episodi cruenti riferiti alla storia dell'epoca e a drammi interiori, di varia natura, a volte inconfessabili; l'avventura italiana per la conquista del "posto al sole", ha effetti disastrosi in un ambiente ostile sia dal punto di vista climatico, che, seppur parzialmente, umano. Un romanzo di dettagliata narrativa...una vibrazione, l'ottava, non immediatamente percepibile...
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Ricordi taglienti, nostalgia mordente
Anche in questo romanzo, pubblicato postumo, Oriana Fallaci non smentisce la sua eccellente bravura e l’arguto spessore dialettico nel raccontare, con dovizia di particolari, accadimenti, fatti storici e saga familiare che hanno luogo nell’arco di quasi un secolo e mezzo; la scrittrice, infatti, è in cerca dei suoi “cromosomi” che riesce a trovare sin dalla prima metà del settecento attraverso le vicissitudini di quattro rami familiari che si intrecciano tra loro insieme all’inevitabile cronaca storica che vede protagonisti, insieme ai suoi arcavoli, personaggi illustri da Napoleone a Lincoln, da Cavour a papa Pio IX, da Mazzini al generale Lamarmora, che hanno tracciato la storia d’Italia e non solo. La lettura è scorrevole e affascinante la cui trama appare simile a un prezioso tappeto di seta dove trama e ordito possono considerarsi, rispettivamente, come la realtà storica e la cronaca dei quattro rami familiari che alla fine si incontrano, per volere del destino, in situazioni, a volte rocambolesche, che danno risposta al “perché” e al “percome” della nascita dell’autrice stessa. Romanzo che si legge in maniera veloce e permette di ripassare, nel contempo, la storia di quell’epoca riferita a battaglie, potere e allo sbocciare di nuovi sentimenti nazionali.
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"Reducto absurdum"
Profondo sud degli Stati Uniti d'America alla vigilia della crisi del 1929. Una narrazione divisa in quattro parti con date diverse raccontate da personaggi diversi e singolari; il tempo sfugge alla nostra comprensione; è immobile, non strutturato, impalpabile, superfluo. I monologhi e i dialoghi sono paragonabili a una cascata difficile da risalire; un labirinto mentale, una matassa incrinata senza bandolo ma, nel contempo, ricco di riflessioni "sui generis" facilmente perdibili nei meandri della palude sferica per cui si ha la sensazione di improbabile uscita.
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La psichiatria è una scienza esatta?
La mente umana è imperscrutabile; l'accesso ai suoi infiniti e tortuosi meandri richiede spirito di sacrificio, continuo studio e sperimentazione con l'auspicio che si possano aprire determinate porte. La trama di questo romanzo, eccezionale a mio parere, si basa, appunto, sulla complessità della nostra interiorità. E' molto labile il confine tra ciò che definiamo "normale" a quello che può rivelarsi un baratro che sconfina in altri mondi definiti "irreali". Un romanzo, dunque, del genere psico-thriller, scritto con elevata maestrìa e dovizia di particolari clinici che conducono passo per passo fino a un finale sconcertante.
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Tu sei il male
Un eccellente thriller-noir italiano; il romanzo, molto dettagliato e articolato, descrive anche l'Italia degli anni '80 fino ad arrivare all'Italia dei nostri giorni con le problematiche ancora più accentuate rispetto al passato. Molti i personaggi protagonisti che intrecciano una trama che non dà tregua fino alla fine; colpi di scena, situazioni inaspettate, intrighi politici in connubio con accadimenti che cambiano continuamente il percorso del sentiero per indurci ad arrivare all'agognata soluzione dell'enigma. Ricco di frasi raffinate che danno luogo a profonda riflessione
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La suggestione della vita
La sofferenza di una vita intervallata da brevi episodi di serenità; una storia che lacera l'animo e devasta interiormente, ma, nel contempo, esprime il risultato della forza di volontà, del sacrificio estremo, indirizzati all'amore per gli affetti più cari che prevalgono su qualsivoglia attività terrena, che trascurano le proprie necessità e passioni, il cui unico fine è anelare al benessere della persona che si è messa la mondo. Pena, strazio e sofferenza si accomunano, quindi, all'amore puro che non ha confini ma solo speranza.
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La morte di Belle
Il pregiudizio, la diffidenza e l'eccessivo puritanesimo sono gli elementi fondanti di questo capolavoro di Simenon; il protagonista del romanzo, un professore di storia in una cittadina del Connecticut, viene ghettizzato dalla comunità di cui fa parte, a causa di sospetti e pregiudizi che lo conducono a una graduale, ma ineludibile, perdita dell'autocontrollo foriera di oscure problematiche un tempo rimosse ma che riemergono in maniera distruttiva.
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L'ombra del vento
Storie, personaggi e un libro maledetto che risorgono dal passato influenzando in maniera determinante la vita del protagonista; amori proibiti, impossibili e, nello stesso tempo, inconsapevoli, intrighi, misteri, odio e crudeltà compongono la trama relativa ai primi decenni del '900 in una Barcellona triste che subisce i disagi, le angherie, le ingiustizie e le atrocità della guerra civile prima e del 2° conflitto mondiale dopo. Il libro maledetto impone un parallelismo tra quanto è già accaduto e le vicissitudini che si svolgono in un breve arco di tempo nell'attualità del romanzo. Carlos Ruiz Zafòn è abile nella narrazione e creatività del contesto letterario. Inoltre, la presenza discontinua e impalpabile di Victor Hugo contribuisce a dar manforte a un certo clima di surrealismo.
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Il giocatore occulto
Cadice (Spagna) inizio del XIX secolo; la città marinara è sotto continuo assedio da parte delle artiglierie francesi. Questa è la cornice storica dentro la quale si svolgono fatti di cronaca, vicende personali e crimini efferati; ma non solo. I vari accadimenti che si susseguono e si intrecciano in storie diverse, hanno connotati affascinanti che spaziano dalla balistica, all'arte marinaresca, dal commercio alla guerra corsara, dal delitto incomprensibile all'oscurità dell'animo umano...la tela, dove l'autore dipinge il suo romanzo, è complessa con frequenti tratti di erudizione scientifica e psicologica; trama e ordito acquisiscono caratteristiche di intricata peculiarità che conducono il lettore attento in situazioni che sconfinano in ciò che non è immediatamente comprensibile ma, che d'altro canto, è possibile tentare la concezione razionale attraverso uno scrupoloso studio probabilistico paragonabile, in maniera grezza, alle previsioni di movimento durante una partita a scacchi. Immanenza non scontata.
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Differenza impalpabile
Esiste la dualità bene-male? oppure si può supporre che siano la stessa situazione in relazione alle circostanze? Il romanzo inizia a fatica ma poi riesce a trascinare il lettore in un vortice di sensazioni tali da poter indurre alla visione di altra possibilità afferente la nascita di certi tragici e orrendi delitti. Siamo sempre davanti a infiniti bivi durante il nostro percorso terreno; a volte, quindi, numerose casualità potrebbero condurci ai confini di quella che la moltitudine definisce sanità mentale.
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Incubo inverso
Uno psicothriller sconcertante; è il mondo reale ciò che percepiamo oppure una nostra rappresentazione? il famoso filosofo Arthur Schopenhauer sarebbe contento di poter rispondere a questa domanda!
Potremmo, dunque, pensare di vivere in un sogno costante e svegliarci all'improvviso e constatare che tutto è totalmente diverso, rischiando, nel contempo, di perdere la ragione.
Un incubo reale o una realtà modificata dalla nostra mente? tutto ha un fine e tale fine giustifica i mezzi; ma anche in questo caso si pone un'ulteriore domanda: "il fine giustifica proprio TUTTI i mezzi?"
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Vincere per vivere
Si può smarrire la ragione a causa di un gioco all'apparenza innocuo? Sin da tempi leggendari il gioco degli scacchi ha appassionato intere generazioni ma, nel contempo, ha, a volte, celato una violenza inaudita e la caduta in un vortice nel quale il tempo si dilata fino ad avere l'impressione di una realtà completamente diversa da quella che i nostri sensi ci fanno percepire. In circostanze estreme la sensazione del potere che si inculca nella vittoria è nettamente è sovrastante l'umiliazione della sconfitta; si può arrivare anche a commettere le più indescrivibili aberrazioni quando la dipendenza da questo gioco è, oramai, irreversibile. Un romanzo che è una gemma e che porta a profonda riflessione.
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Il tempo e la mente giocano a scacchi
Le memorie di un condannato ai lavori forzati in quella Siberia orientale dove tutto è gelo; non c'è tempo per pensare oltre a quello di sopravvivere per puro istinto di attaccamento alla vita, anche se spesso si desidera la morte immediata come liberazione. Esseri viventi che non hanno più dignità umana; maltrattamenti, umiliazioni, fame, freddo, spossatezza e malattia sono sempre presenti. I rapporti interpersonali sono meteore, la mente si avvita in una spirale dove il pensiero viene fagocitato da un'invisibile sfera che si restringe fino al virtuale soffocamento interiore. Lavoro forzato e sopravvivenza si confondono in una distesa bianca senza tempo che non sia l'attimo presente; un luogo dove tutto è gelo, dove anche l'anima diventa di ghiaccio.
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L'impero dei lupi
Un thriller al cardiopalma, stile narrativo mozzafiato; un intreccio ben miscelato di violenza parossistica, ricerca scientifica senza scrupoli al di fuori dell’etica che si addentra in campi molto pericolosi e irreversibili, investigazione articolata e doppiogiochismo, organizzazioni criminali, mito e leggenda. Una lettura che affascina nonostante la crudezza e l’estremo cinismo che fanno da sfondo al racconto. Una complicata ma ben articolata situazione al limite della realtà. Un romanzo, quindi, che raggiunge immediatamente il lettore e lo rende partecipe fino alla fine. Unico punto a sfavore, in accordo al mio modo di pensare, è l’inserimento di frasi contenenti la bestemmia che avrebbe potuto benissimo esser sostituita con altro eloquio pur esso duro e violento.
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Inferno bianco
La guerra!! Immane tragedia di atrocità, sofferenze fame e freddo; decine di migliaia di soldati inviate a combattere in una terra sconosciuta, aspra, gelata in cui emergono, dal letargo dell'animo umano, gli istinti primordiali tali da far inorridire ogni sana coscienza. Gli accadimenti e le vicissitudini sono narrati con crudezza dialettica ma, nel contempo, con amare verità mai raccontate nei libri di storia; esseri umani che diventano spettri vaganti in un inferno bianco, e spesso attendono, come atto liberatorio e di pietà, la falce della sdentata megera. Non ci sono lacrime che possano alleviare l'infinità vastità dell'insensato e dell'assurdo che partorisce impalpabili mostruosità; la mente si astrae e s'incammina lungo un illune e cupo sentiero dove anche l'anima diventa di ghiaccio.
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Il potere del pregiudizio
Al di là del valore narrativo intrinseco del romanzo giallo, l’autore ci conduce attraverso l’introspezione dell’animo umano nelle varie sfaccettature inerenti i due principali protagonisti , il cappellaio e il povero sarto, e l’immaginario collettivo rappresentato dalla piccola comunità dove si svolgono i fatti. Gli stereotipi e i pregiudizi prevalgono sulle vicissitudini e azioni che, improvvisamente, accadono in tale comunità abituata a una pigra e mediocre esistenza dove l’abitudine regna sovrana; di conseguenza le apparenze e i concetti, ormai radicati, permettono, inconsapevolmente, che lo squilibrio mentale, ben celato, possa impunemente commettere atroci delitti. Di notevole interesse risulta essere la meticolosità e la sicurezza del cappellaio che, nel suo oscuro inconscio, deve per “necessità” compiere una serie di delitti malgrado la scoperta di tale attività delittuosa da parte del povero sarto armeno il quale, in maniera paradossale, egli considera come un evento positivo; ma basta un inaspettato accadimento fortuito a far crollare tutte le sue certezze e indurre l’assassino a mettersi nelle mani della giustizia.
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