Opinione scritta da rondinella
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la fine di un capolavoro della letteratura moderna
Harry Potter, un nome e una garanzia...e non è un modo di dire. Fluido, lettura gradevole, emozionante, entusiasmante, un inno all'amore per la famiglia e per le persone a cui si tiene. La Rowling ha concluso in modo eccellente il suo capolavoro fantasy (ma non troppo) dove ogni personaggio trascina il lettore al fianco di Harry Potter. Per i bambini, per gli adolescenti e per gli adulti... un mago riesce ad incantare tutti (perdonatemi la rima)!
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Commento
Mi dissocio dal coro di commenti positivi. Non mi piace, aggiungendo il fatto che non amo le storie sdolcinate.
La trama sembrava quasi originale (le vite ripetute, angeli contro demoni... non l'avevo ancora sentito!) e invece... la solita storiella d'amore a tre! Lui bellissimo e misterioso, lei una ragazza comune con problemi, l'altro accattivante e attraente... insomma, ci siamo. Dove l'abbiamo già sentito?
Per il resto, la fantasia è davvero poca. Gli incontri di Luce e Daniel sono alquanto noiosi. Non una parola riguardo alla tormentata storia d'amore, tutto top-secret per il bene di Luce. Ok, va bene, ma quando la suspence è troppa, annoia, non invoglia ad andare avanti.
Non mi spiego come l'autrice, in una situazione piatta e monotona, sia riuscita ad inserire una battaglia tra angeli e demoni. Infine, la situazione prende una piega inaspettata, che sarebbe potuta essere anche bella se non fosse risultata così patetica. Piatto oltre ogni dire.
Forse sono prevenuta, perchè detesto le storie d'amore sdolcinate (e impossibili), ma per leggere il seguito mi sono dovuta fare coraggio. E non so se ne avrò ancora per comprare il terzo libro. Stilisticamente è scritto bene, almeno questo, con un lessico buono.
Se amate gli amori impossibili alla maniera di Twilight (è inutile dire che con c'entra niente con questa celeberrima saga), fa per voi.
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da leggere ma...
Alla fin fine, viene da chiedersi chi sia tutta questa marea di personaggi senza risposta.
La storia si presenta originale (anche se ricorda vagamente Deathnote), però è sviluppata male. O meglio, vengono sviluppati male soprattutto i personaggi.
Chi è Alma, una ragazza che la scrittrice voleva esteriomente forte e determinata, ma che nasconde una grande fragilità? A me è sembrata solo e unicamente la ragazza piena di sé e frivola come ci si è presentata all'inizio, con qualche periodo di debolezza messo nei punti clou per dare l'idea della sua fragilità. Separazione troppo netta a mio parere, che non rende l'idea.
Ma perdoniamogli questo, a beneficio dell'originale inventiva dell'autrice riguardo ai crimini efferati e sviluppati bene, insieme alle altre dissavventure delle quattro amiche.
Altro punto a svantaggio:il testo, pieno di punteggiatura, si rivela glaciale, un muro trasparente tra il lettore e le vicende del romanzo, dove il primo non riesce ad essere coinvolto al fianco dei personaggi.
Infine, c'è un'aura di mistero che circonda il tutto e non da' soddisfazioni, poichè è solo intenzione di celare misteri, senza riuscita di suspence. Lascia solamente l'amaro in bocca.
Lo stile è scorrevole, il lessico non impegnativo e nè banale . Se cercate una lettura dark e improbabile, fa per voi.
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Il dardo e la rosa
E' un libro avvincente che trascina all'interno della storia è vero, ma è anche totalmente impudico.
Ho avuto pareri contrastanti leggendolo, ma alla fine mi sono fatta prendere perché, per quanto Phèdre sia un masochista, una cortigiana senza vergogna e se così si può definire, un personaggio che divaga senza problemi nella depravazione, resta pur sempre una gran donna.
Gli angeline hanno i propri dei, ognuno fedele al più grande tra loro, Elua, che ha lasciato ai suoi sudditi un unico comandamento "ama a tuo piacimento". Phedrè è stata concessa a servaggio a una delle case di piacere dedite alla dea Naamah ed è stata istruita alle arti, come le chiama lei, del boudoir.
Ecco, da qui non si può più dire che sia un libro che non vale niente. Si arriva a detestare Phèdre, eppure si riesce anche ad amarla. Perchè, oltre ad essere una cortigiana compiacente e masochista è anche una donna coraggiosa e fedele alla propria patria, una persona molto intelligente, una detective coerente e arguta.
Sono benevola e ben disposta nei suoi confronti, perché Phèdre, nella sua controversia, è un soggetto affascinante.
E alla Carey concedo tutto il resto: tutti i personaggi hanno un carattere proprio, sono delineati con maestria tanto da sembrare facilmente reali. La parte fantasy-avventura-poliziesca è degna dei più grandi capolavori del genere, le ambientazioni, i paesaggi sono descritti benissimo, è facile immaginarli e ritrovarli nella gran cartina d'Europa (e non solo) in cui sono collocati. La suspence c'è, nella giusta dose e la scrittrice riesce sempre a tenerci sulle spine, così come il mistery. L'unico eccesso che c'è è la parte erotica, ma credo si possa pure perdonarla, visto che Phèdre è una spia delicata e tenace in ogni situazione. C'è proprio di tutto, e per tutti i gusti. Lo posso quasi definire un libro intelligente.
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