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martaquick Opinione inserita da martaquick    27 Febbraio, 2017
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LIBERARSI DALLE CATENE DELLE FALSE DIVINITA'

Quarto capitolo del Libro Malazan dei Caduti, la Casa delle Catene è un volume ricchissimo di novità, da personaggi e razze e nuovi stili di scrittura di Erikson.
Sì perchè per la prima volta dopo 3 volumi lo scrittore inizia la narrazione con un protagonista unico, e continua per 200 pagine con questa unica storia senza i soliti paragrafi con le altre trame come poi farà nel resto della continuazione del libro.
Il nostro primo personaggio è Karsa Orlong, un guerriero di una razza Teblor, una sorta di Conan il barbaro e il suo percorso sanguinario e avventuroso porterà ad una crescita del personaggio dal punto di vista psicologico e caratteriale che è una meraviglia da leggere, è una storia ricca di significati e termina col rivelandoci che Karsa non è un personaggio così nuovo come pensavamo, in realtà l'avevamo già incontrato precedentemente.
Dopo questa prima parte ci ricolleghiamo alle storie di alcuni personaggi del secondo libro, la Dimora Fantasma e ritroviamo Felisin, colei che è stata prescelta dalla dea del Vortice per guidare una rivoluzione nel deserto sacro di Raraku, un personaggio che come nel secondo libro ho amato come profondità e la troviamo a fronteggiare l'Aggiunto Tavore, il braccio destro dell'imperatrice nonchè sorella di Felisin.Un dramma familiare all'interno di una campagna militare all'interno di un impero dai molti intrighi.
Incotriamo nuovamente anche il Violinista, un personaggio che ci rende partecipi della vita nelle fila dell'esercito Malazan, un personaggio duro come la roccia, come il suo amico Kalam l'artiglio che ritroviamo in missione per conto di un ascendente (una specie di Dio), Cotillion, il patrono dei sicari.
Ci sono davvero moltissime storyline e tra queste ci sono quella di Trull Sengar, un Tiste Edur rinnegato dai suoi simili, Onrack il Tlann Immass e la sua storia che spezza il cuore, il mago L'oric al servizio di Felisin che si scoprirà essere molto più di un semplice mago, i Tiste Liosan, i figli della vera luce e una marea di altri nuovi e vecchi personaggi.
Se con il terzo volume della saga, Memorie di Ghiaccio, si toccava un'epicità senza limiti, con la Casa delle Catene si schiariscono molti dubbi sulla magia e sulle divinità, sugli scontri che durano da secoli e devo dire che ho amato questo libro quasi quanto il suo precedente, un'insieme di avventure e di sentimenti forti che lasciano il lettore in trepidazione per la lettura del suo seguito.
Consiglio a tutti di leggere Erikson, non ve ne pentirete.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    21 Febbraio, 2017
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PROVOCATORIO

Il mio primo libro di Mauro Corona, che ho avuto il piacere di incontrare dal vivo, non posso dire che mi abbia entusiasmato più di tanto.
Una favola provocatoria e più che attuale che ci serve su un piatto d'argento tutti i difetti della nostra società, dal malcelato razzismo alla falsità politica.
Sicuramente un libro scorrevole e molto breve che ti cattura ma forse la sua brevità e ripetitività non ne fanno un capolavoro.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    18 Gennaio, 2017
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LA VERITà SUL CASO KEES POPINGA

Il titolo semplice, l'uomo che guardava passare i treni, sembra quasi semplificare il contenuto di questo romanzo di Simenon, la strana storia di Kees Popinga e del giorno in cui decise di cambiare lo stile della sua vita.
Popinga, schiavo delle apparenze e delle etichette che si auto-da, è un ometto sicuro di sè all'inverosimile, si dichiara un brav'uomo con una bella casa e una bella moglie, un buon padre e un ottimo lavoratore e si diletta la sera nell'intrattenersi con la sua famiglia nel suo salotto con una stufa di buona manifattura, un sigaro in mano e la compagnia di moglie e figli.
E se questo fosse tutta una farsa? Una notte, che rimarrà la notte in cui Kees Popinga decise di cambiare vita, l'ometto ritrovandosi senza lavoro a causa di manovre illegali da parte del suo titolare, abbandona casa e famiglia e si mette in viaggio per ritrovare il vero sè stesso, assopito da tanti anni nei ruoli che lui stesso si è dato e di cui finalmente si vuole liberare.
Popinga commetterà azioni che determineranno la sua ricerca da parte della polizia, ma il succo delle vicende che coinvolgono Kees sono le sue riflessioni, in sostanza, che ci dicono fino a che punto un uomo che ha condotto una vita tranquilla ed esemplare possa d'un tratto buttare tutto all'aria per colpa di una stanchezza di pose e finzioni a cui siamo costretti nella nostra vita.
Le azioni di Popinga sembrano folli agli occhi esterni, ma per il nostro uomo è folle chi continua a vivere una vita che non sente sua e non possiamo che guardare con occhio benevolo la sua fuga dalla routine e dalla noia di una vita monotona, sembra quasi che Simenon delinei una linea molto sottile tra bene e male perchè sinceramente non riesco ad affermare se il nostro protagonista è un buono o cattivo, anche se a me personalmente non mi è risultato molto simpatico come personaggio.
Il romanzo mi ha preso molto anche non amando Popinga perchè è intrigante leggere la libertà che un uomo decide di prendersi per sentirsi libero, un desiderio nascosto di molti ma che in pochi hanno il coraggio di fare perchè la maggior parte delle volte la società con i suoi paletti tende a dare in ogni caso etichette anche a chi se ne vuole liberare, come a Popinga che viene descritto come folle, paranoico e satiro.
Lo consiglio sicuramente.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    16 Gennaio, 2017
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FIRST IN, LAST OUT

Finalmente è giunto il momento di recensire questo fantastico libro, terzo della saga dei Caduti di Malazan scritta dal grande Steven Erikson che di recente ho avuto modo di incontrare di persona e avere il suo meraviglioso autografo sull'ultimo libro.
Memorie di Ghiaccio è un grandissimo romanzo ricco di momenti epici e indimenticabili, pieno di vicende avventurose e misteri che vengono un po' spiegati e un po' no (Erikson non vuole toglierci il piacere di scervellarci per capire le cose) e anche paragrafi di grande tragicità che spezzano il cuore, veramente.
La trama principale è la minaccia del Veggente Pannion che conduce un regime di tirannia tale da mettere in movimento le forze dell'armata dell'Alto Comandante Caladan Brood, un uomo che ha alle spalle millenni di vita e porta invece sulle spalle un martello che può cambiare il mondo, e mette in allarme anche l'Armata di Dujek il Monco, un uomo di grande competenza militare al servizio dell'imperatrice Laseen.
Le due armate da sempre rivali si uniscono in un comune scopo per distuggere il Veggente e quello che ci sta dietro al suo terrore distruttivo, aiutato da combattenti cannibali e uomini nati dal seme di persone morte. Le due grandi potenze sono aiutate da persone altrettanto potenti, alleati preziosi ma anche amici, come Anomander Rake, il Signore della Progenie della Luna braccio destro di Caladan Brood, o come il sostegno del comandante in seconda dell'Armata di Dujek, l'uomo che nelle pagine non si può non amare, Whiskeyjack, e i suoi Arsori di Ponti, un esercito formato da soldati che pensano, come si definiscono loro stessi, coloro che sono i primi ad entrare e gli ultimi ad uscire.
Il tutto è permeato di grandi misteri attorno a questa guerra: chi è la bambina Rhivi che cresce con velocità disumana chiamata Volpe d'Argento? Chi si nasconde dietro al Veggente Pannion? Cosa succede ai canali di magia che sono infettati da un morbo che rende impossibile praticarli?
Memorie di Ghiaccio mi ha lasciato senza fiato, una lettura così intensa e che richiede una grande concentrazione ma che ti lascia emozioni forti. Ci sono una marea di personaggi che adoro e non posso non provare un tuffo al cuore quando leggo cosa succede ai miei preferiti, se così si può dire perchè credo di amare quasi tutti i personaggi della saga.
Come si può rimanere indifferenti alla sofferenza del capitano Paran a cui è riservato un grande compito che deve ancora scoprire, o la rinascita del cuore che si credeva ormai pietrificato di Korlat, seconda comandante dei Tiste Andii, non si può non ridere per la finta ingenuità dell'ometto Kruppe e i suoi infiniti piani, non si può non restare a bocca aperta nel leggere le prodezze del mago Ben lo Svelto e la sua storia così..unica.
Io non mi aspettavo un'opera così bella in un'unico libro che è solamente il terzo della saga, livelli di epicità così alti che ho quasi paura ad iniziare il quarto e non ritrovare momenti simili.
Vorrei innalzare uno stendardo giallo come fa Gruntle e partecipare alla sua vendetta per i bambini innocenti che muoiono, vorrei condividere le sofferenze delI'Incudine-Scudo Iktovian per aiutarlo a compiere il suo grande compito, e vorrei bastonare forte Kallor che è il personaggio che attualmente odio molto profondamente.
Un libro che non lascia indifferenti alla grande abitilà di Erikson come scrittore e narratore e io non posso che consigliarvi per la terza volta la lettura della sua grande opera.
First in, last out. Bridgeburners

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per chi ha letto gli altri libri della Saga dei Caduti di Malazan.
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martaquick Opinione inserita da martaquick    28 Novembre, 2016
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TUTTO TORNA INDIETRO

Uno splendido giallo che tiene incollati alle pagine.
Questo piccolo capolavoro della Christie sebbene ormai sia datato non ha nulla da invidiare agli odierni thriller e gialli, anzi semmai dovrebbe essere preso da esempio perchè nella sua semplicità e continua suspance è veramente un libro ipnotico e splendido.
I personaggi diversi tra loro ma con in comune la macchia di colpa che si sono creati in passato, sono ben delineati e non si può che condividere in parte la decisione dell'assassino di punirli per i loro peccati.
La continua ricerca dell'assassino tra i protagonisti ti rende parte del giallo come se fossi anche tu un'invitato a questa macabra festa e la rivelazione finale è totalmente inaspettata, un colpo di genio.
Una specie di esperimento sociale sembra voluta dal killer e dall'autrice e si può dire che riesce perfettamente.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    09 Novembre, 2016
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MALESSERE

Mi dispiace essere severa con questo autore che mi piace molto, ma questo suo romanzo mi ha lasciato il malessere addosso.
Non mi ha preso, non mi ha entusiasmato, anzi in alcune parti mi faceva un po' senso leggerlo. Una sensazione di sporco e di cattivo odore tra le pagine.
I disagi di figli abbandonati a sè stessi che non sanno rapportarsi tra loro e con la società, un isolamento che crea degli scompensi nelle menti dei protagonisti e una indolenza che ti mette addosso la pigrizia.
Magari è per questo che è un libro scritto bene, perchè ti lascia addosso quello di cui parla ma rimane il fatto che non mi è piaciuto leggerlo.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    03 Novembre, 2016
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A ME è PIACIUTO MOLTISSIMO!

Harry Potter: un mondo magico creato per gli amanti della fantasia, una saga che ha fatto la storia.
Io personalmente ho adorato tutti i libri letti nella mia adolescenza e ho guardato i film più e più volte, personaggi indimenticabili sia buoni che cattivi, tifavo per Harry e odiavo Piton, divoravo le pagine che parlavano di Silente e devo dire che mi piacevano anche un sacco Draco Malfoy e Voldemort come antagonisti.
Questo ottavo libro che ho accolto non come seguito ma come un'opera a parte com'era stato annunciato, l'ho letto tutto d'un fiato e mi è piaciuto moltissimo!!
Il titolo la maledizione dell'erede non mi suonava accattivante e mi ispirava una trama scontata che forse poi alla fine un po' anche lo è ma leggendo le pagine, i dialoghi ben strutturati e le poche frasi che ti danno l'imput alla fantasia mi sono immersa completamente nella storia.
Devo dire che ovviamente per chi sperava nella classica storia romanzata sarà stato sicuramente deluso e capisco perchè sarebbe stato bellissimo leggere un altro bel libro con tutte le descrizioni e le solite parole usate dalla Rowling, ma come era stato detto e ridetto questo è un copione di un'opera teatrale (di successo) riadattato per i fan della saga e forse, con furbizia, anche con scopi lucrativi e quindi non si prefigge di essere come gli altri 7 libri.
Io personalmente sono abituata a leggere di tutto, da libri a fumetti e manga e quindi trovare una struttura diversa non mi è dispiaciuto, anzi. I dialoghi costruiscono una storia che mi è piaciuta sebbene forse una storyline che tutti si aspettavano.
Non mi dilungo nel commentare la trama e tutti i personaggi ma rispecchiano la mia aspettativa di crescita e i nuovi personaggi introdotti, i figli di Harry e Draco mi sono piaciuti e anche il rivangare vecchie vicende che non erano state ben raccontate negli altri libri sono state piacevoli da leggere.
Io lo consiglio a tutti gli amanti del mondo di Harry Potter!

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martaquick Opinione inserita da martaquick    24 Ottobre, 2016
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Mai è un sacco di tempo.

Una storia triste e tetra da immaginare in bianco e nero, un papà e suo figlio che cercano la salvezza in un mondo in cui non ce n'è.
Non sappiamo i nomi dei protagonisti ma sappiamo che c'è un forte legame tra i due, il padre che cerca con tutte le sue forze di far sopravvivere lui e il suo bambino, unica purezza e ragione della sua attuale vita.
Sporadiche scene del passato raccontate dal padre che il bambino non può ormai più capire perchè il suo mondo è quello che vivono alla giornata, distese di cenere e paura, tanta paura che corrode la loro vita ma fortunatamente non riesce a uccidere il loro lato umano.
Incontri sfortunati con altri sopravvissuti che sono quasi difficili da leggere e concepire, la scena della botola mi ha lasciato del male dentro.
Una storia che potrebbe riguardare chiunque in un mondo devastato dagli eventi ed il finale è davvero troppo veloce per un libro così sentito.
Lo consiglio a tutti anche se è un romanzo che ti lascia la disperazione addosso.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    24 Settembre, 2016
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Una storia scadente

Una folle passione è un romanzo che leggendo la trama mi ha colpito molto ma poi da finito posso dire che una storia scadente, non mi è piaciuto molto.
Innanzitutto il titolo originale è "Serena" cioè il nome della protagonista ed è un titolo molto più azzeccato visto che la storia ruota intorno a questa donna contorta e fredda, senza cuore. Il titolo italiano può essere mal interpretato perchè una folle passione può significare un amore oltre i limiti mentre qui si tratta della follia di una donna ossessionata dai suoi obbiettivi, ossia diventare la leader del mondo dell'industria del legname.
La parte maschile, Pemberton, appare un uomo che è talmente abbagliato dalla bellezza della moglie che ne rimane vittima e diventa una figura sempre più marginale nella storia, un'ombra di Serena che solo a fine romanzo si renderà conto di chi si trova davanti.
Serena potrebbe essere un personaggio femminile oscuro ed affascinante, una donna che ama cavalcare e che è un tutt'uno con la sua aquila, ma in realtà diventa una persona antipatica e senza cuore che sbaraglia la concorrenza e i suoi nemici con assassini e ricatti, senza (incredibile!) venire mai accusata per mancanza di prove.
Ho trovato pezzi di narrazione sconclusionata e fino a metà romanzo non capivo dove si volesse andare a parare perchè non c'è una linea bella e continua, il racconto si rivela forzato in molti punti.
L'unica parte che ho trovato interessante è stata la descrizione dell'industria del legno e degli incidenti degli operai, si vede che da questo lato il romanzo è realistico e ben scritto.
Non lo consiglierei perchè l'ho trovato piuttosto pesante.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    05 Settembre, 2016
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QUANDO IL CUORE è MESSO DA PARTE

Margaret Atwood è un'autrice che seguo da anni e devo dire che mi piace molto, è una scrittrice che sa osare con un linguaggio sciolto e temi attuali in romanzi particolari che stuzzicano e punzecchiano il lettore.
Per ultimo il cuore è il suo romanzo uscito quest'anno e parla per l'appunto di una città sconvolta da un crollo economico e il disagio che segue e si concentra su una coppia di sposi, Stan e Charmaine, due persone normalissime alle prese con lo shock del cambiamento nella loro vita tranquilla e agiata.
Sì perche Charmaine è una donna che ama le lenzuola pulite e gli asciugamani morbidi e Stan è il tipico uomo che passerebbe il weekend a tagliare l'erba del giardino e a cercare qualche strategia per un aumento lavorativo.
Noi li conosciamo nella loro situazione attuale, vivono nella loro macchina dopo aver perso tutto, dai loro lavori alla casa e il clima che si sente è di sofferenza e nervosismo dovuto al dormire schiacciati dai sedili ed in allerta per possibili malintenzionati all'esterno. La prima impressione che si ha è di una Charmaine seccante nei suoi proverbi e assurda positività e invece ho provato solidarietà per Stan, oppresso dalla sensazione di impotenza, con il peso della sua vita e di quella della moglie sulle spalle.
Scorrendo le pagine si capisce che tutta la città è nella stessa situazione e coloro che sopravvivono al nuovo mondo sono solo i criminali e quelli senza scrupoli, come il fratello di Stan, Conor, che si offre di aiutarlo ricevendo un rifiuto da parte della coppia perchè "Conor era un ragazzaccio, e se dopo volesse avere un tornaconto magari condividendo la moglie di Stan da bravi fratelli?" questo è il pensiero di Charmaine che ci fa capire quanto è disposta a fare pur di conservare le apparenze.
Vengono a conoscenza di una città costruita con delle mura per lasciare all'esterno tutto il terribile nuovo mondo e all'interno solo le persone selezionate potranno vivere una vita perfetta e al sicuro e senza pensarci due volte Stan e Charmaine si candidano come nuovi cittadini.
Benvenuti a Positron! Ma cosa succede all'interno di queste mura? Stan ha l'impressione che qualcosa non torni, ha strane sensazioni di disagio misto paura. Charmaine invece è all'apice della gioia e riceve gratificanti nuovi incarichi lavorativi. Stan pensa come fa Charmaine nel suo candore e assoluta integrità non capire che c'è qualcosa di marcio?
Il rapporto si spegne e si logora anche a causa dei lunghi periodi di distacco tra gli sposi dovuto al metodo di vita all'interno della città di alternanza tra un mese in prigione a lavorare e sacrificarsi per aumentare la produzione della città e un mese nella loro bellissima casa a vivere la vita vera ma illusoria che gli offrono. Nel frattempo nel mese di assenza nella casa vive un'altra coppia che come Stan e Charmaine si alternano di mese in mese.
Ma chi sono i loro alterni? Chi abita la loro casa nel mese di prigione di Stan e Charmaine? Non è loro diritto scoprirlo perchè ci sono delle leggi severe a Positron ma una serie di cose li farà conoscere più che bene.
Cosa sei disposto a fare in un mondo dove tutto è controllato, tu sei controllato e la tua vita è sul filo del rasoio? Dove non puoi esprimere i tuoi veri pensieri perchè rischi di essere eliminato?
Dove finisce l'integrità di Charmaine quando per sentirsi sicura e appagata accetta compiti che vanno al di là della legalità?
Cosa farà Stan quando scoprirà l'altra metà di Charmaine, quella che non ha mai visto?
La nostra coppia sarà scelta a loro insaputa da persone che non approvano più Positron e cosa succederà?
Non voglio andare avanti ma sappiate che fino a qui, circa metà libro, vi ho solo accennato a cosa succede in questo labirinto di corruzione, mercificazione delle persone e mercato del sesso.
Per ultimo il cuore: dove collochi il tuo cuore quando la tua vita dipende da quanto sei disposto a sacrificare i tuoi sentimenti? Il titolo ce lo suggerisce.
Finale sinceramente inaspettato che mi è piaciuto ma non troppo.
Lo consiglio a chi ama il genere.

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Romanzi
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    26 Agosto, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

UNA STORIA CHE INSEGNA

Il buio oltre la siepe è un libro letto e commentato da moltissime persone com'è giusto che sia perchè è davvero una piccola ma grande sorpresa, quindi non mi dilungherò con descrizioni ma voglio condividere la mia opinione.
Sinceramente le prime 90 pagine non mi avevano coinvolto molto e per fortuna mi sono ricreduta quasi subito raggiungendo la metà del libro e adesso posso dire che è meraviglioso!
La storia della piccola Scout e la sua famiglia, il padre Atticus uomo di legge e suo fratello maggiore Jem, insegna di più di molti libri scolastici e ti rimane dentro, fa riflettere profondamente.
Un racconto fatto di diversità tra razze e religioni e modi di vivere che spaccano una società che si sta formando negli anni '30 del 1900 e un grande esempio di umanità da parte di un avvocato bianco che decide di difendere la causa di un ragazzo di colore.
La figura di Atticus come padre credo sia quello che vorrebbero tutti i giovani che stanno crescendo e ho profondamente amato questo personaggio, un uomo di sani principi e di alti ideali che vive in modo modesto e prendendosi cura dei suoi figli è un'immagine bellissima da assorbire.
La piccola Scout, una ragazzina così vivace e brillante, fa tenerezza nella sua ultima fase di ingenuità che precede l'adolescenza e quindi con la semplicità che hanno solo i bambini non capisce pienamente alcuni concetti e reagisce a modo suo agli avvenimenti della sua vita e ne sono rimasta estasiata, e le avventure alla scoperta del suo vicino di casa che non si fa mai vedere, Boo Radley, mi ricordano i giochi che facevo io con i miei amici di vicinato alla scoperta di tutto quello che ci stava attorno.
Ho sentito dire che vorrebbero introdurre questo libro come lettura scolastica e credo che sarebbe una bellissima idea, un libro così può solo che far bene nelle giovani menti di oggi.
Lo consiglio veramente a tutti sia giovani che persone più mature

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Gialli, Thriller, Horror
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    09 Agosto, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

è LA MENTE IL NOSTRO LUOGO

Un libro magico come questo Dio di illusioni di Donna Tartt è difficile da trovare e quando lo leggi ti lascia sia il dolce che l'amaro in bocca.
Dio di illusioni: chi è il Dio qui? Un professore di greco colto ed eccentrico nella sua freddezza che stimola i suoi studenti ad osare? Un ragazzo che crede di dover vivere la vita oltre ai limiti? Oppure il nostro Dio è la nostra anima a cui diamo ascolto quasi senza pensare?
Sì perchè in questo racconto, in questa storia segreta (il titolo originale è "The secret history") il protagonista non è l'uomo ma la passione, la voglia di vivere e di morire, la voglia di essere e di non essere e l'amicizia che va oltre ogni limite in tutti i sensi.
Richard ci narra la sua esperienza come studente di greco in una classe di eletti, coloro che sono stati ammessi dal professor Jullian Morrow, un uomo essenzialmente devoto a se stesso ma con una grande influenza sui suoi ragazzi a cui insegna il greco antico e il passato rendendolo affascinante agli occhi dei suoi studenti ricchi e viziati.
Richard è il più sfortunato dei sei perchè non è nè benestante nè adorato dalla sua famiglia ed è una persona abituata ad arrangiarsi e per questo è ancor più affascinato dai suoi compagni di classe che osserva e ammira finchè non diventa loro amico, senza riuscire però a levarsi di dosso quella strana sensazione come se non fosse pienamente parte di loro.
Henry è il ragazzo d'oro e d'ombra, un grande studioso quasi maniacale e devoto alla cultura degli antichi greci fino all'ossessione; Francis è la persona più pigra ed eccentrica con tendenze sessuali particolari e la mania dell'essere malato di qualcosa; Charles e Camilla due gemelli affascinanti legati da qualcosa di più del legame fraterno; Bunny, un ragazzotto spavaldo e rumoroso che prende la vita con troppa leggerezza.
La storia si evolve partendo da un episodio particolare, una specie di rituale degli antichi in cui perde la vita un uomo, un contadino, ed Henry insieme a Francis, Charles e Camilla sono gli autori del delitto anche se non si viene bene a conoscenza di come è accaduto il fatto. Questo porterà a un cambiamento degli equilibri delle amicizie di questo ragazzi, la reazione dei due esclusi del rituale (Bunny e Richard) sono diverse quasi opposte e queste determineranno il corso egli eventi e lo svilupparsi del resto della storia.
Può l'amicizia spingersi verso limiti che non sono ritenuti normali? Può un ragazzo reggere il peso di un delitto sia che sia stato il carnefice o anche solo uno spettatore? Queste sono le domande che mi sono posta durante la lettura e a cui ho avuto risposta, in un racconto così elegante e fine che mi ha lasciato scombussolata e che dopo giorni ancora m fa pensare.
La diversità delle classi sociali è qui evidenziata dalla vita e anche dalle linee di pensiero dei giovani, come se chi fosse più economicamente sistemato potesse osare e poi redimersi con i soldi oppure fuggendo in luoghi lontani, ma la realtà è che un evento drammatico si attacca a tutti e non ci lascia più perchè la vita è preziosa, sia nostra che altrui.
I personaggi sono affascinanti e me li immagino seduti oziosamente in un aula, ginocchia accavallate e aria annoiata mentre dentro la loro mente vorticano pensieri che non si osano pronunciare.
Il finale è triste e tutti subiscono le conseguenze del loro stile di vita, sembra quasi che ci sia una piramide con i vari scalini di conseguenze delle azioni di questi personaggi.
Questo libro mi ha fatto innamorare e conoscere la grandissima Donna Tartt una scrittrice davvero raffinata e sicuramente leggerò gli altri suoi due libri finora pubblicati.

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Romanzi
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    21 Luglio, 2016
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UN ROMANZO ABBASTANZA TOCCANTE

Ebbene sì, sto recensendo questo libro che pensavo non avrei mai letto.
Eccomi qui caduta nel tunnel di io prima di te di Jojo Moyes, io che non sono una grande amante di libri romantici o comunque strappalacrime, ma che in un periodo leggermente pesante mi sono decisa a prendere qualche libro "leggero" e avendo letto recensioni positive su questo romanzo mi sono detta: perchè no?
La storia è bella per come ci è presentata nonostante i tipici stereotipi delle storie d'amore drammatiche, la ragazza gioiosa e positiva che incontra un uomo scorbutico e arrogante ma con il particolare, che si rivela essere il centro della storia, della sua vita in una sedia a rotelle dovuta ad un incidente di due anni prima.
Will è un ragazzo ricco e amante della vita che si vede costretto ad avere una costante necessità di aiuto da parte degli altri per sopravvivere alla sua condizione e decide di non avere più la forza di vivere. Lou è una ragazza piena di vitalità e dotata di una grande parlantina e ritrovandosi senza lavoro viene assunta come assistente di Will.
La svolta della storia si ha quando Lou viene a sapere dell'intenzione di Will di recarsi in Svizzera per morire per sua scelta in modo legale e qui partirà una vera e propria missione per Lou, salvare la vita del suo amato Will. Amato perchè durante i mesi di assistenza tra i due nasce una simbiosi e una complicità che sfocia in un amore forte che creerà grande scompiglio nelle loro vite.
Il finale per me scontato, non voglio riportarlo nella mia recensione ma voglio solo dire che a me il tutto è piaciuto anche se non ci ho trovato nessun elemento di originalità, ho davvero apprezzato i protagonisti e l'assistente medico Nathan, mi è piaciuto l'approfondimento sulla vita di persone paraplegiche e non si può immaginare che difficoltà sia per loro affrontare ogni giornata con tutti i disagi che ci possono essere nel vivere costretti su una sedia a rotelle.
Mi è dispiaciuto non leggere qualche cosa in più su protagoniste come la sorella di Lou, Katrina. Chi è il padre del bambino? Invece mi sono molto immedesimata nell'ambito famigliare della famiglia Clark, gli spazi ristretti in una casa troppo piccola per una famiglia così grande come succede molto spesso anche a me.
Il lato romantico del libro devo dire che non è eccessivo anche se a metà libro mi stavo un po' stufando ma poi ho deciso di continuare perchè infine la storia merita di essere letta interamente.
Posso dire di aver apprezzato il libro ma adesso mi prenderò una lunga pausa dai romanzi d'amore!

NB a breve so che uscirà il film con gli attori Sam Clafin e Emilia Clarke che io adoro e trovo davvero bellissimi e credo che andrò a vedere il film solo per potermi godere le loro performance.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    11 Luglio, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

IL LATO STORICO PREVALE SULLA TRAMA

I sonnambuli di Grossman è un thriller storico già sentito e non presenta particolari entusiasmanti.
La trama è semplice, misteri da risolvere da un detective ebreo in piena Germania neonazista e si può già immaginare la lunga serie di difficoltà che può trovare un membro della polizia ebreo in quel determinato periodo storico.
L'ambientazione con la descrizione dell'ascesa di Hitler e il dettagliato resoconto della politica di quei mesi del 1932 sono l'unica cosa che mi ha interessato veramente di questo libro.
I personaggi non mi hanno colpito e il finale ha lasciato troppe cose in sospeso, lo definirei affrettato.
Non consiglio la lettura perchè ci sono thriller decisamente migliori!

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Romanzi
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    18 Giugno, 2016
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VANI E IL SUO MONDO (INTERIORE?)

A distanza di quasi un anno Alice Basso ci regala il seguito di "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome" e a me, devo dire, è piaciuto davvero tanto.
L'anno scorso quando ho finito il primo libro non immaginavo che ci sarebbe stato un seguito perchè secondo me L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome è un libro a sè stante. La scoperta del seguito mi ha piacevolmente sorpreso e l'ho subito acquistato.
Mettiamo le cose in chiaro: non sono dei libri profondi o colti o particolari che lasciano il segno ma credo che ogni tanto ci sta staccare con letture leggere e spensierate e in Alice Basso ho trovato appunto un'autrice italiana furba, tocca temi attuali con ironia e sagacia e con me ha vinto. Assolutamente la inserisco nella mia lista di autori italiani che vale la pena di leggere.
La trama del libro parla sempre della ghostwriter Vani Sarca alle prese con due lavori ossia scrivere un libro per l'editoria per cui lavora e aiutare il commissario Berganza nelle sue indagini poliziesche.
Perchè Vani oltre ad avere il dono per la scrittura ha una marcia in più, quella di capire al volo le persone, poter leggere i loro sguardi e le loro parole e per questa sua rara dote è un aiuto prezioso negli interrogatori della polizia e ovviamente una formidabile ghostwriter che scrive libri al posto di altre persone mantenendone la scrittura personale di colui che commissiona il libro.
La sottotrama è il cambiamento/crescita personale della protagonista, un'eterna donna distaccata e spigolosa che evita i rapporti interpersonali dopo la recente delusione d'amore (anche se lei non ammetterebbe mai che si tratti di ciò) ma che si ritrova costantemente in mezzo a questioni che invece richiedono la sua collaborazione anche sentimentale.
I vari personaggi che interagiscono con Vani le aprono o chiudono la mente e il cuore ma quello che è evidente è che lei sta cambiando anche se continua ad eludere queste sue sensazioni interiori con battute esilaranti e dialoghi fuori dall'ordinario. Il commissario Berganza soprattutto fa la sua parte nel sciogliere un po' il cuore di Vani ma purtroppo in questo libro non sapremo niente di più di questa loro amicizia approfondita, immagino lo scopriremo in un altro libro.
Il tutto condito con un'indagine su un omicidio avvenuto 5 anni prima ma con nuovi intrighi che Vani dovrà sbrogliare.
Questo romanzo è tattico perchè tocca vari temi senza cadere nello scontato e mantenendosi spiritoso e scorrevole, a me è piaciuto davvero moltissimo ma non aspettatevi qualcosa di paragonabile ai grandi maestri della scrittura.

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Consigliato a chi ha letto...
Lo consiglio principalmente ad un pubblico femminile e a chi ha letto il primo libro di Alice Basso.
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martaquick Opinione inserita da martaquick    10 Giugno, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

UN QUADRATO CHE VOLEVA ESSERE UN CUBO

Cos'è questo piccolo libricino intitolato Flatlandia?
Flatlandia è circa 170 pagine di un mondo semplice ma complicato basato su due dimensioni raccontato da un quadrato definito eretico.
Dovrei essere più chiara e allora partiamo da questo nostro narratore, il quadrato. Una figura geometrica formata da quattro lati uguali ci racconta il suo mondo, sapendo che noi lettori siamo i fortunati abitanti di mondi a più dimensioni, e si rivolge a noi come confidenti.
La prima parte del libro parla appunto del mondo di Flatlandia, delle regole e delle leggi e soprattutto della piramide sociale che è basata sui lati di ogni persona. Più lati si hanno e più si è persone facoltose e degne di avere dei lavori di rango più elevato, quindi abbiamo i circoli (poligoni formati da moltissimi lati uguali) all'apice della società fino a scendere ai triangoli isosceli, semplici soldati e uomini di poco conto e alla base le donne, linee nemmeno definite figure e prive di grande intelligenza.
Nella seconda parte il quadrato ci racconta la sua scoperta di Spacelandia, il mondo a tre dimensioni, grazie al maestro venuto direttamente da quel mondo che è qui chiamato sfera. Il quadrato venendo a conoscenza di un mondo nuovo e migliore ne è abbagliato e cerca di comunicare la sua scoperta ai suoi compaesani di Flatlandia senza ottenere nessun risultato se non quello di essere etichettato come eretico e rinchiuso per il resto dei suoi giorni.
Il racconto in sè è carino e approfondito senza avere grandi pretese sulla storia e credo sia il significato sottinteso il fulcro del libro. La divisione in caste sociali basate semplicemente sul numero di lati e l'impossibilità di chi sta alla base di elevarsi (se non in rari casi) sono uno specchio e una critica verso società in cui viveva lo scrittore e si può riscontrare ancora oggi. L'infima posizione delle donne ancor di più è esempio di come nell'800 la donna fosse trattata come sottoposta all'uomo dominante. La visione chiusa del mondo da parte dei cittadini che non vogliono credere all'esistenza di un altro mondo è quello che effettivamente succedeva e succede tutt'ora quando non si vuole aprire gli occhi.
Ma Abbott ci lancia anche un altro messaggio attraverso il quadrato: se esiste un mondo a tre dimensioni perchè non può esserci anche un mondo quadridimensionale?
Un libro curioso tra matematica e geometria che merita di essere letto.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    03 Giugno, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

TANTI DUBBI E PERPLESSITà

Il mio primo Philip K DIck mi ha lasciato abbastanza perplessa e confusa.
Contiene spoiler.
Ho scelto Ubik come mio primo romanzo dell'autore per la fama e per consigli vari e di certo non mi ha deluso, ma ho fatto fatica a leggerlo.
La trama e la sottotrama sono un intreccio di personaggi ed eventi scatenati dalla mente visionaria dell'autore che confondono il lettore ma allo stesso tempo lo appassionano perchè si vuole capire cosa si sta leggendo.
Si parte con Glen Runciter che parla con la sua moglie defunta Ella in stato di semivita per la gestione della sua azienda, un'organizzazione fatta di persone con capacità telepatiche e già qui è tutto un mondo nuovo e assurdo. Poi si fa conoscenza di Joe Chip, dipendente di Runciter in quanto scopritore di talenti e si comincia l'avventura con un viaggio verso Luna insieme ad un gruppo di telepati tra cui compare anche Pat Conley con il nuovo e singolare talento di poter andare indietro nel tempo.
I fatti che succedono su Luna e l'esplosione che ha luogo nella navicella spaziale danno inizio al vero e proprio libro, un insieme di salti spazio-temporali e confuse scene che i protagonisti non si spiegano e cercano risposte dove ci sono solo domande in una lotta contro il tempo (non metaforicamente parlando ma realmente). L'unica cosa che si ripete e la parola Ubik e Joe deve riuscire ad ottenere questo magico prodotto: ma cos'è Ubik?
Ubik o elisir de Ubique o unguento magico e salvezza per Joe e i suoi amici, si continua a parlarne per tutto il romanzo, un elemento con ingredienti particolari che non si sa cosa possa magicamente fare e non si riesce ad ottenere se non alla fine del racconto. Io credo che sia a interpretazione del lettore dare un significato ad Ubik, io personalmente penso sia tutto, ubiquità quindi una sorta di entità divina, ma può essere altre mille cose che l'autore ci dice ma non ci dice.
Una grande parte fondamentale è la lotta tra bene e male che è rappresentata da Glen Runciter e poi Ella, che aiutano Joe nella sua ricerca di Ubik, e dall'altra parte Pat Conley (inizialmente si pensa sia sua la colpa del degrado delle cose/persone visto il tempo che va all'indietro) e poi Jory, un ragazzo in semivita che risucchia la vita delle altre persone congelate, ma io ho visto una sorta di contrasto tra bene e male anche nel fato e nel tempo, il primo che in qualche modo aiiuta Joe ad avere in qualche modo la sua salvezza e il secondo che invece l'ostacolava nel suo riavvolgersi all'indietro.
Si può trovare anche una sorta di critica nella concorrenza industriale dato che la missione di Luna inizia come stratagemma da parte di una azienda rivale per poter distruggere la concorrenza, per l'appunto l'azienda di Runciter, attentando alla vita di tutto l'equipaggio.
Ma alla fine perchè Joe lotta per una vita che non è vita ma come scopre poi è un'esistenza sottoforma di congelamento perchè lui è già morto?
Tutto è così contorto che alla fine del libro non ti resta che rileggerlo!
Forse la mia recensione rispecchia la confusione che mi ha lasciato questo romanzo e mi sento di consigliarlo perchè è davvero particolare.

Ps: aggiungo questo post perchè passati due giorni mi ritrovo ancora a pensare al libro e mi sono venuti in mente vari film che riprendono i temi di Ubik, come Blade Runner e Vanilla Sky e anche Matrix. Credo proprio che rileggerò il libro e comprerò altri titoli dell'autore!

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martaquick Opinione inserita da martaquick    23 Mag, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

Clay e i telepazzi

Cell di Stephen King si è rivelato un libro fantastico.
In una giornata di ottobre il mondo di Clayton Riddell viene improvvisamente stravolto da un Impulso trasmesso via telefono cellulare alla popolazione, quindi tutti coloro in possesso di un telefono impazziscono e diventano aggressivi, parlano una lingua sconosciuta e sembrano dei primati senza freni.
Queste nuove creature (un mix tra zombie e morti viventi) inizia a dominare il mondo e i pochi normali rimasti sono costretti a sopravvivere.
Noi viviamo il tutto attraverso gli occhi di Clay che, oltre a sopravvivere, è alla ricerca del figlio rimasto a casa nel momento dell'Impulso.
Nella crociata di Clay possiamo vedere come vanno le cose e l'evolversi di questo virus che resetta le persone, mutazione evidenziata dal modo in cui i protagonisti chiamano le vittime dell'Impulso, all'inizio Telepazzi e poi cellulati, uomini che usano capacità come la telepatia e la forza del pensiero per dominare i pochi che sono rimasti normali.
Per me questo libro è stato davvero affascinante. Approcciarsi alla tecnologia in un modo del tutto diverso anche se negativo è originale e mi ha spinto ad informarmi su questo tipo di letteratura, definita cyberpunk, e ho deciso di approfondire le mie letture di questo tipo.
Ritornando al libro, è geniale. Clayton è un protagonista coraggioso e forte, affiancato da altre persone che rispecchiano altre qualità dell'uomo, come Tom un uomo gentile e saggio e la giovane Alice, simbolo della capacità di adattarsi dei più giovani ai cambiamenti del mondo, poi Jordan e il suo preside, esempi di tenacia e forza di volontà. Non riuscivo più a staccarmi da questo libro e le creature create da King, i cellulati, mi mettevano sia in soggezione sia mi disgustavano e tutte queste sensazioni forti sono l'esempio della scrittura ben riuscita.
Il finale l'avrei preferito forse più approfondito, ma in fondo mi è piaciuto anche così. Lo consiglio davvero a tutti.

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Fantascienza
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    09 Mag, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

Essere diversi in un mondo che non vuole cambiare

I trasfigurati di Wyndham è una storia che lascia molti spunti di riflessione e si rivela davvero attuale.
Dalla trama non mi sembrava un libro così semplice ma intenso e mi ha colpito, mi ha lasciato come si suol dire quel "qualcosa" dentro.
La storia di David, un ragazzo che vive in un'epoca particolare probabilmente post catastrofe nucleare, che si scopre diverso in una realtà dove le persone non vogliono esserlo.
Da quello che l'autore ci fa intuire una guerra nucleare (chiamata Tribolazione nel libro) ha causato la devastazione sulla terra e le radiazioni hanno provocato la morte di parte del pianeta e in altre zone ha modificato i geni delle persone che si ritrovano deviati, come appunto viene etichettato tutto ciò che non è normale.
Ma su cosa si basa la normalità?
Si basa da alcune leggi create da uomini bigotti che si auto proclamano la vera immagine di Dio, che si guardano dal mutante ed uccidono e sterminano tutto ciò che secondo loro non merita di esistere, che esiliano persone solo perchè hanno qualche dito in più o qualche strana dote. Ma in un mondo in continua evoluzione perchè eliminare le diversità? La paura è quella che regna sovrana nell'ignoranza di questa popolazione.
David dovrà fare i conti con la deviazione prima a causa della sua amicizia con una mutante e poi sulla propria pelle con la scoperta della sua "malformazione" cioè la capacità di comunicare telepaticamente con alcune persone. Sarà costretto a fuggire e cercare una nuova vita al di fuori del suo villaggio, incontrando persone e scoprendo nuovi modi di vedere quel mondo che non lo vuole , sentendosi finalmente sè stesso e libero di esserlo.
I trasfigurati è un libro veloce, lo si legge in poco tempo ma questo non significa che non possa essere paragonato a grandi opere post apocalittiche o distopiche che lasciano il segno. Ho trovato la parte finale piena di spunti di riflessione e mi sono trovata spesso a ripensare alle parole usate dall'autore ormai tanti anni fa (il romanzo è del 1955) che potrebbero benissimo essere applicate oggi.
Lo consiglio a tutti gli amanti dell'evoluzione e del cambiamento.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    28 Aprile, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

Billy Milligan, 24 persone in un uomo solo

Un libro, una storia di vita vera, quella di William Stanley Milligan , un criminale statunitense che soffrì di un disturbo di personalità multipla.
Lo scrittore Daniel Keyes ci racconta la storia di Billy, che conobbe in uno degli istituti in cui fu ricoverato e voleva far sapere la sua versione della sua vita senza filtri, così come lui l'ha vissuta.
Il libro parte con la causa dell'arresto di Milligan cioè l'accusa di stupro e rapina da parte di tre studentesse e da qui ha inizio la scoperta da parte di psichiatri e dottori del vero volto di Billy, anzi dei vari volti. Dagli interrogatori emergono strane dichiarazioni da parte del criminale e molte volte i dottori si chiedono chi sia veramente il loro paziente finchè quest'ultimo spinto dalla fiducia riposta nei confronti delle persone che cercavano di aiutarlo, ammise il vero problema , cioè di avere diverse "persone" dentro di sé e di non essere sempre padrone del proprio corpo.
Conosciamo così le varie personalità di Billy: alcuni esempi sono Arthur, un inglese distinto e studioso, Tommy, un esperto di elettronica e di fuga, Ragen, uno slavo violento che però difende Billy nei momenti più critici, Adalana, una ragazza lesbica che poi si scopre colpevole dei reati di stupro, David, colui che sopporta il dolore per gli altri, e molti altri, in tutto 24 persone con tratti specifici e facilmente distinguibili in Billy mentre parla o si muove.
Billy continua le sue terapie tra alti e bassi e processi in tribunale e nel frattempo finalmente emerge il vero proprietario del corpo, una personalità che sa tutta la vita di Billy senza vuoti di tempo e si fa chiamare Maestro ed è grazie a lui che lo scrittore Keyes riesce a realizzare questo libro/biografia per noi.
Non mi dilungo con la trama del libro perchè le informazioni su William Stanley Milligan sono reperibili anche in internet ma voglio dirvi che impatto ha avuto su di me questo libro.
Era da moltissimo tempo che mi interessava leggerlo perchè storie di questo tipo sono davvero particolari e possono insegnare molto anche se si tratta di un criminale. Il racconto della vita completa di Billy mi ha lasciato senza fiato, un uomo che non può controllarsi e soprattutto spesso che non vuole controllarsi è davvero triste. Una persona che viene frammentata per colpa della sua famiglia e degli eventi è ancor più toccante e dobbiamo ritenerci fortunati di non provare o aver provato simili dispiaceri nella nostra vita. Subire abusi e minacce da parte di un patrigno e non avere una figura maschile di riferimento può provocare simili rotture nelle persone e fatti del genere ci vengono presentati ogni giorno, sta a noi aiutare chi è in difficoltà e aiutare le persone a riprendere il controllo della loro vita.
Io ho trovato questo libro davvero interessante e istruttivo, una vita che vale la pena di essere raccontata e consiglio la lettura a tutti.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    11 Aprile, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

Per me è no

Finalmente ho finito di leggere Millennium 4 Quello che non uccide e ho fatto fatica, tanta.
Ero davvero scettica di leggere il seguito di una trilogia per me conclusa e tanto amata e l'unica cosa che mi ha spinto a comprarlo è stata la voglia di tornare a leggere qualcosa su Lisbeth Salander, una delle figure letterarie che ho amato di più nei libri contemporanei.
Ma ahimè già dall'inizio ho faticato a trovare la voglia di leggere le pagine di questo thriller che è assolutamente differente dai primi tre. Ovviamente l'autore non è lo stesso e quindi il libro risulta per forza diverso ma speravo che Lagercrantz riuscisse a svolgere comunque un buon lavoro, ma alla conclusione del suo libro io direi che è stato un seguito che si poteva decisamente evitare.
I protagonisti che conoscevamo già sono totalmente diversi soprattutto Lisbeth. Io non ho sentito di leggere della mia amata protagonista ma di un'altra, molto simile, ma senza quel mix di elementi che creava una donna unica. Solo il racconto della sua infanzia mi ricordava la Lisbeth di Larsson, un'infanzia difficile che ci era già stata parzialmente raccontata nei libri precedenti, e ringrazio l'autore di aver approfondito quello che già sapevamo, ma per il resto nelle azioni e nei dialoghi secondo me era un' altra persona.
Mikael Blomkvist l'ho trovato già più credibile, un po' fiacco ma lo stesso un uomo di sani principi.
Altri protagonisti di questo libro mi sono piaciuti molto di più come la sorella di Lisbeth, Camilla, una donna terribile e manipolatrice e il bambino autistico, August, parte fondamentale della storia.
I temi trattati sono davvero interessanti, lo spionaggio industriale, quella sorta di Grande Fratello che ci controlla sono realtà davvero esistenti e la creazione dell'intelligenza artificiale è in argomento davvero magnetico per una fan dell'informatica come me e forse mi sarebbe piaciuto un ulteriore approfondimento su quest'ultimo.
Nel complesso posso dire che è un libro discreto se fosse un libro a sè ma come seguito della grande saga Millennum io l'avrei sicuramente bocciato.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    17 Marzo, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

Un thriller che sembra già sentito

Mi sono decisa a leggere questo famoso libro di cui tutti parlavano con entusiasmo e adesso capisco il perché.
Indubbiamente è un thriller ben confezionato, raccontato da vari protagonisti che hanno le loro vite intrecciate già dall'inizio per poi doversi legare ancor di più per una serie di eventi.
La protagonista Rachel è un'alcolizzata cronica e amante dei treni da cui si diverte a guardare la vita delle altre persone, specialmente di una coppia in particolare, Scott e Megan.
Megan è a sua volta una narratrice di questo libro e ci racconta la sua vita nettamente in contrasto con quella di Rachel, lei è una donna attraente con un uomo bellissimo al suo fianco ma dentro di sè ha un perenne senso di ansia, cerca sempre altrove la felicità invece di guardare quello che ha già.
Rachel dal treno osserva la casa di Megan e vedrà qualcosa che non doveva vedere, e da qui ha inizio la vera parte "thriller" del libro.
Che dire, la trama è ben sviluppata e i pochi personaggi presenti sono ben delineati dalla scrittrice, anche se manca quella marcia in più. Troppi luoghi comuni secondo me: la ex moglie che si butta sull'alcol, la moglie bella ma infedele, il marito possessivo e geloso, la polizia piena di scetticismo verso la protagonista. Sono un mix di cose già sentite e risentite.
Nulla toglie a questo racconto di essere scorrevole e si legge velocemente, con la curiosità di sapere se avevamo davvero intuito il finale in modo giusto.
Lo consiglio comunque, a me è piaciuto nonostante la sua banalità.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    10 Marzo, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

La voce di più narratori, un thriller originale

Sorry è un thriller davvero difficile da recensire e ora che l'ho finito non sono ancora sicura di quanto mi sia piaciuto effettivamente.
La trama è originale e accattivante e la prima metà del libro l'ho letta tutta d'un fiato, ci sono quattro amici, i protagonisti, che raccontano le loro vite e in che modo sono giunti alla decisione di creare insieme un'agenzia per le scuse, un impresa che si rivela proficua e li rende finalmente felici e benestanti.
Dopo qualche tempo però i quattro amici vengono richiesti per un incarico insolito che li farà entrare in contatto con un assassino e da lì le loro vite verranno completamente sconvolte.
Fino a qui si rivela un libro mozzafiato, intrigante, si è sempre invogliati a leggere il capitolo successivo ed è bello il particolare della narrazione dal punto di vista dei protagonisti e anche da quello dell'assassino.
Da poco più di metà romanzo in poi però la situazione diventa più caotica perchè vengono aggiunti nuovi particolari e nuovi narratori che a parer mio spezzano troppo il racconto e leggendo qualche capitolo al giorno mi sono ritrovata più volte a dover riprendere quello precedente per capire meglio i risvolti delle situazioni.
A parte questa confusione ho trovato il thriller singolare per i tanti punti di vista ma diverso dal solito e mi è piaciuto, mi sono davvero affezionata ai protagonisti perché mi davano l'impressione di essere quasi delle persone reali, in particolare i due fratelli, e mi è dispiaciuto per il finale. (non voglio rivelare nulla di più)
Lo consiglio agli amanti del genere e a chi vuole leggere qualcosa di originale e ricco di adrenalina.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    15 Febbraio, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

Dalla camera azzurra alla cella di prigione

Il mio primo libro di Simenon finalmente. Da troppo tempo volevo leggere qualcosa di suo e ho iniziato con La camera azzurra.
Breve ma intenso, bellissimo. Nelle circa 150 pagine del libro viene raccontata la storia tra Andrée e Tony, una storia di adulterio da parte di entrambi. Ma la vera storia è, come si scoprirà leggendo, quello che è successo per colpa di questa relazione.
Il tutto ci viene narrato da Tony nei suoi interrogatori in prigione, un uomo mite e pacato che si ritrova intrappolato in carcere ed è sconfitto, è in uno stato d'animo di depressione e delusione.
La scrittura di Simenon è magica, ci avvolge e ci rende partecipi dei sentimenti di Tony e personalmente ho detestato Andrée fin dall'inizio.
La camera azzurra è una lettura dolce e affascinante che consiglio a tutti.

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Letteratura rosa
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    09 Febbraio, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

Le ragazze d'oro non esistono solo nei libri

Candace Bushnell mi aveva già conquistata con Sex and the City e con Golden Girl mi ha conquistata per la seconda volta.
Sia ben chiaro: non è un libro profondo, non è un romanzo storico o ricco di personaggi che lasciano il segno, ma è una storia che nel complesso cattura e diverte, diverte tanto, ma che dietro ha un significato soprattutto per noi donne. L'importante è stare bene con noi stesse e non dobbiamo per forza cercare la sicurezza in un uomo.
Infatti la protagonista di Golden Girl è Pandemonia Wallis, abbreviato Pandy, scrittrice di successo di una serie di libri che parlano della nostra ragazza d'oro, Monica. Dall'amore del pubblico per i libri su Monica si decide anche di farne dei film e Pandy, faticando a trovare l'attrice giusta, alla fine sceglie SondraBeth e tra loro nasce una grande amicizia, vengono perfino soprannominate PandaBeth dai giornali. Purtroppo il loro rapporto viene rovinato, ahimè, da un uomo e le due si allontanano.
La vita di Pandy prosegue comunque e dopo il successo ottenuto da libri e film è una donna sicura di sé e la sua vita si può ritenere appagante anche da single. Ma inevitabilmente di nuovo ricade nel tranello e conosce Jonny e la sua vita viene rovinata da un matrimonio infelice e quindi dopo pochi anni si ritrova ad affrontare un divorzio.
Da qui comincia il vero turbine di sfortune che colpisce Pandy e le cose più tragicomiche che le accadono. è tutto così assurdo che quasi non si percepisce l'elemento drammatico, l'annullarsi per il partner e la perdita della propria identità e la speranza che tutto si risolva per il meglio anche se non c'è più nulla da salvare.
Il finale è un po' turbolento e non mi è piaciuto molto, a parte una piccola sorpresa sull'identità di un personaggio che proprio non me l'aspettavo, per il resto l'avrei fatto finire in un altro modo.
è un libro per donne che parla di donne che possono essere forti senza per forza avere una figura maschile di supporto e sono pienamente d'accordo con questo pensiero. Sono anche convinta che le vere golden girl non sono le donne perfette e di fantasia come Monica ma sono quelle che affrontano la vita a testa alta anche nei momenti difficili come la protagonista di questo romanzo.

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A chi ha letto o visto Sex and the City!
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Gialli, Thriller, Horror
 
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3.3
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4.0
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martaquick Opinione inserita da martaquick    05 Febbraio, 2016
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Joe Hill e Christmasland

Circa un anno fa passeggiavo nella mia libreria preferita e mi cadde l'occhio sulla copertina di questo libro e sul titolo: NOS4A2 Ritorno a Christmasland e un mese fa ho deciso di acquistarlo.
Ora che l'ho finito voglio esprimere la mia opinione su questo particolare libro ma prima vorrei dire due parole sull'autore, Joe Hill, o meglio Joseph Hillstrom King. Leggendo il romanzo avevo sempre un sentore come di leggere qualcosa di familiare e mi sono informata e ho scoperto che Joe Hill è ta dah! il figlio di Stephen King! è stato piacevole notare qualche riferimento alle opere del padre sopratutto visto che di recente ho letto It e forse è per questo che ho sentito la familiarità di scrittura.
Tornando al romanzo la prima parte della storia parla della vita di Victoria McQueen, dal suo incontro traumatico con l'antagonista Charles Talent Manx. Ho trovato un po' confusionaria l'introduzione dei personaggi e i capitoli di contorno che danno un senso hai fatti. Da metà romanzo in poi si racconta della vita di Victoria come sopravvissuta, i suoi problemi mentali e della seguente vendetta di Manx contro di lei, che coinvolgerà anche il figlio e la sua famiglia.
Una nota di rilievo vorrei darla all'approfondimento fatto da Hill sul personaggio antagonista, Charlie Manx; solitamente siamo abituati a conoscere bene i personaggi "buoni" e sapere ben poco di quelli "cattivi", qui invece ci sono interi capitoli dedicati a lui e alla sua macchina, la NOS4A2 e al suo aiutante Bing.
Il romanzo inizialmente ha fatto fatica a coinvolgermi ma da metà in poi è davvero magico, un po' horror e un po' thriller ma dosati per farci quasi venire voglia di voler vedere questo posto, Christmasland, ma avvertendoci che forse nel percorso potremmo trovarci con un bel paio di nuovi dentini aguzzi e una voglia irrefrenabile di giocare a forbici assassine...

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martaquick Opinione inserita da martaquick    29 Gennaio, 2016
Top 100 Opinionisti  -  

La vera cura sono i libri

Curarsi con i libri è una piccola perla che gli amanti della lettura non posso perdere.
Avete qualche disturbo? Fisico o mentale?
"Questo libro è un manuale di medicina - con qualche differenza." citando l'introduzione delle autrici. Non si scinde il dolore fisico da quello mentale e quindi troviamo un elenco di qualsiasi tipo di malattia o malessere e la relativa "cura". La soluzione sono sempre e solo i nostri amati libri!
Questo saggio è sia divertente con rimedi esilaranti per problemi di Diarrea e quindi i dieci migliori romanzi da leggere al gabinetto, malessere del lunedì mattina? Leggi la signora Dalloway di Virginia Woolf.
Rimedi per problemi più gravi invece sono presi con più serietà e ci sono più pagine dedicate a Cancro, Depressione, Perdita di un bambino con relativi consigli e letture per alleviare questi momenti delicati.
Alla fine del libro troviamo un elenco dei disturbi della lettura come acquisto di libri compulsivo, non leggere altro che fantascienza, rifiuto di lasciare un libro a metà, ecc.. davvero simpatici.
Sempre alla fine ci sono l'indice delle malattie con relativa pagina e l'indice dei libri consigliati con autore.
Questo libro oltre a essere una buona lettura è anche una fonte per trovare tantissimi libri che io non avevo mai sentito e che si rivelano utili ed interessanti ed è anche piacevole ritrovare quelli già letti e leggerne qualche commento
Io lo consiglio a tutti i veri amanti della lettura come stile di vita!

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martaquick Opinione inserita da martaquick    25 Gennaio, 2016
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Una lettura triste

Primo libro che leggo di Ishiguro e vorrei poterlo dividere in due parti: la prima, che mi è pesato moltissimo leggere e la seconda che invece è un vero capolavoro.
La storia di Kathy, Ruth e Tommy è davvero triste, scordatevi tutto il vostro ottimismo perchè purtroppo il destino non concede loro altre possibilità di stile di vita, nascono per uno scopo e da quello non possono fuggire.
L'intreccio delle vite dei tre protagonisti è un bel gioco per farci capire i loro modi di essere, seppur nati e cresciuti nello stesso posto e destinati alla stessa vita, si sviluppano in tre distinte personalità e devo dire che sebbene nel corso del romanzo il personaggio di Ruth mi è risultato antipatico poi la svolta finale mi ha davvero sorpreso, quasi commosso.
L'introduzione della storia è abbastanza noiosa e ho trovato Ishiguro un po' ripetitivo in alcuni tratti , sopratutto per gli sbalzi tra un flashback e l'altro che rovinano la continuità della storia.
Nel complesso il finale mi ha colpito sebbene sia abbastanza drammatico ma l'ho trovato molto pessimista come libro/autore.
Lo consiglio ugualmente perchè è una storia molto toccante.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    19 Gennaio, 2016
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Benvenuti nel Vortice

Secondo romanzo della saga di Malazan, Erikson stupisce più che mai.
Se il primo, i Giardini della Luna, poteva risultare caotico ed a volte esasperante anche se carico di infomazioni, luoghi e personaggi, la Dimora Fantasma da un lato aggiunge misteri e dilemmi dall'altro chiarisce un po' la situazione.
Ritroviamo alcuni dei personaggi del primo libro, ma ne conosciamo di nuovi e si rivelano ancora più stupefacenti degli altri. Seguiamo le vicende del sicario Kalam, del ladro Crokus e di Fiddler, altri vengono momentaneamente accantonati. Protagonisti nuovi sono Mappo, un Trell, una razza massiccia e potente, e Icarium, uno Jaghut agile e dotato di una forza devastante, una coppia particolare che viaggia insieme; c'è Felisin, una ex nobile ridotta in schiavitù che scoprirà a sua vera natura; si introduce anche Coltaine, un guerriero a capo della Catena dei Cani che dovrà fronteggiare una guerra.
Gli elementi sono tanti, anzi tantissimi. La storia non annoia mai e ti senti coinvolto dai fatti. Io ho adorato tutte le storyline dall'inizio alla fine ed alcuni personaggi ti restano nel cuore.
L'ambientazione è un mondo vastissimo e pieno di creature, non potete nemmeno immaginare il mondo che Erikson ha creato per noi lettori. Ed il finale del libro è inaspettato, è devastante da una parte e drammatico dall'altro.
La cosa che fa si che per me siano dei libri unici è il fatto che ogni minima cosa ti faccia pensare e riflettere, sono dei rompicapi a cui non vieni quasi mai a capo ma è tutto così meraviglioso da leggere!
Io continuo a considerare questa saga fantasy come una delle migliori mai lette e continuerò a leggerla e a ragionare fino alla fine che quasi spero non arrivi mai!
E che dire..entrate anche voi nel vortice di Sha'ik!

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Il primo libro della saga I Giardini della Luna
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martaquick Opinione inserita da martaquick    15 Gennaio, 2016
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Il padre dei libri post-apocalittici

Un breve libro che ho letto in pochissimi giorni, un grande libro come contenuti.
Attenzione ci può essere qualche spoiler.
Si parla del viaggio di John Custance che cerca di portare in salvo la sua famiglia nella fattoria del fratello. Un potente virus ha colpito tutte le coltivazioni e quindi le persone si ritrovano a morire di fame e il mondo intero è in rovina; la popolazione e gli Stati cercano di reagire in modi diversi ma alla fine il panico prevale e tutti si ritrovano a doversi adattare e a sopravvivere come meglio credono.
John e la sua famiglia riescono a fuggire da Londra e durante il viaggio che li separa dalla fattoria dove troveranno rifugio subiranno una serie di eventi e soprattutto di cambiamenti che sconvolgerà le loro vite e le plasmerà.
Il punto di vista è sempre quello del nostro protagonista John che è anche colui che muterà di più lungo il romanzo, da uomo d'affari di Londra si troverà guida di un gruppo e difensore della poca umanità rimasta alle persone. Gli altri protagonisti sono la moglie e i figli anche se poco presenti durante il libro e l'amico Roger, altro personaggio degno di nota, da amico avventato diventerà un fedele seguace di John e ne avrà anche timore dopo i suoi cambiamenti come leader.
Quello che penso di questo libro è non tanto il ruolo dei protagonisti anche se mi sono piaciuti perchè semplici e ben delineati, ma tutto ciò che questo libro dice. Si parla di un fatto di gravità mondiale e quello che viene detto dai governi è smorzato per non creare allarmismo, nel frattempo si sentono teorie di salvataggio della popolazione tramite sterminio di una percentuale nei grandi centri abitati ed è proprio quello che succede anche nella realtà, siamo nelle mani di persone che non fanno i nostri interessi e non trovano soluzioni adeguate.
Si racconta anche di tanta umanità ma anche di poca, l'accogliere persone esterne alla famiglia per portarle in salvo ma anche l'abbandono o l'uccisione di altre per la sopravvivenza, è tutta una questione di istinto e di utilità e man mano John si renderà conto che dovrà ricorrere a metodi che non avrà mai pensato di dover usare.
Si parla anche dell'approfittarsi delle situazioni e delle persone, come il proprietario del negozio di armi che facilmente si crea da solo delle nuove regole e si prende delle libertà che se ci fosse ancora l'intervento della polizia non si potrebbe mai prendere.
Il finale non me lo aspettavo così, un lieto fine ma particolare.
Nel complesso è un libro molto scorrevole e piacevolissimo, lo consiglio agli amanti del genere e a che vuole una lettura leggera ma allo stesso tempo interessante.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    11 Gennaio, 2016
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Accoppiata non vincente

Crush di Ballard è un libro che ho faticato a finire e non mi è piaciuto.
Ho visto il film qualche mese fa, regia di Cronenberg, e non ne avevo capito la trama e nemmeno il senso quindi ho deciso di leggere il libro e sono rimasta della stessa opinione, questo libro non mi ha colpito.
La non trama ruota attorno alla conoscenza di Ballard con lo scienziato psicopatico Vaughan, amante degli incidenti autostradali e sopratutto delle ferite causate dagli impatti. Lo scrittore si dilunga in descrizioni di incidenti e di traumi e contusioni e risulta noioso e ripetitivo. Le scene erotiche raccontare sono sempre incentrate sulla perversione dei protagonisti verso la fusione tra uomo e macchina e anche queste le ho trovate sempre uguali. I personaggi principali insieme a Ballard e Vaughan li ho trovati inutili. L'unico personaggio che salvo è la dottoressa Helen di cui si parla poco ma mi sembra forse la più plausibile come personalità.
Devo dire che questo libro non mi ha lasciato niente, forse potrà piacere maggiormente a persone amanti di automobilismo ed erotismo particolare, ma ripeto forse perchè sono scettica.
non lo consiglio a nessuno e nemmeno il film, darò un altra occasione a Ballard come scrittore perchè come stile non mi sembra male.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    03 Gennaio, 2016
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It è IL libro

Ebbene sì, ce l'ho fatta, l'ho finito. Questo libro che volevo leggere fin da quando ero piccola ma che ho sempre tardato a iniziare l'ho letto e ringrazio di averlo fatto.
Sono state scritte moltissime recensioni per questo libro, come del resto merita e non mi ci metto anche io a raccontarvi la trama o altro, la storia è risaputa ma vi lascio le mie impressioni e sensazioni.
La mia piccola premessa è che io sono rimasta abbastanza spaventata dal film di It del 1990 che ho guardato per sbaglio insieme a mio papà (fanatico dei film horror) credo di aver avuto circa 8 o 9 anni ed è da allora che non ho più riguardato il film e tuttora mi spaventa. Quindi mi sono decisa a leggere il libro.
La mole potrebbe spaventare (1300 pagine) ma non lettori accaniti abituati alle sfide!
Quello che posso dire di It è che è uno dei libri più completi che io conosca. Non rimangono dubbi o curiosità perchè è tutto raccontato in modo tale da non lasciare i classici "buchi" che a volte non trovano spiegazione in altri libri. Le vicende sono narrate in modo scorrevole eppure sono dettagliate e sembra di essere insieme a quei ragazzini di Derry e devo dire che sì, Pennywise fa paura! Io più di una volta mi sono ritrovata con l'immagine di questo clown deforme davanti agli occhi.
I protagonisti, sia da giovani che da adulti sono davvero persone che hanno spessore, ognuno il suo carattere, le sue paure e le sue famiglie, sono divisi da etnie, religioni, modo di vivere eppure non ci sono dubbi sulla loro grande amicizia, tema su cui ruota il nostro romanzo, un amicizia forte che li lega nel loro destino. Un amicizia che è amore, e l'amore vince sempre anche su un mostro terribile come It.
Gli argomenti trattati da Stephen King sono moltissimi ed è per questo che è un libro completo ed esauriente, il bullismo subito dai protagonisti in giovane età, il dolore per la perdita di persone che si amano, i maltrattamenti subiti dalle famiglie, l'amore giovane e l'amore maturo, e molto altro. Mi è piaciuto tutto di questo romanzo è talmente ampio che non finisci mai di trovare spunti per riflessioni molto profonde. Non è un horror, è una categoria a sè!
Non ho niente da criticare a questo libro, Stephen King ha scritto un vero capolavoro. Lo consiglio a tutti.

Ps: una chicca per i fan di King: quando il padre di Mike Hanlon racconta della sua gioventù e di essere stato salvato da un uomo nell'incendio, l'uomo che lo salva si chiama Dick Halloran e gli dice di dirigersi da una parte dicendo che sa che è la parte giusta..e chi è Dick Halloran? è il Dick di Shining! colui che aiuta Danny Torrance nell'hotel Overlook! L'ho riconosciuto subito il nome e mi ha fatto piacere!

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martaquick Opinione inserita da martaquick    19 Novembre, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

La vita e i nostri ricordi

Leggere questo romanzo è come ripercorrere la vita del protagonista e contemporaneamente la nostra.
è impossibile non riflettere sugli episodi della nostra esistenza, l'autore ci invita alla riflessione e il risultato è un libro che non è un libro qualunque, è quasi poetico e quasi un saggio. La trama, la vera storia in sè non è che il contorno, è piacevole leggere la vita di Tony dalla giovinezza alla vecchiaia ma quello che arriva veramente al lettore sono più le frasi riflessive e i brani pieni di contenuti profondi. Ho letto questo libro volentieri e credo che sia uno di quelli che ti lasciano davvero qualcosa dentro. Ed è uno di quelli da leggere e rileggere traendone insegnamento. Viviamo veramente la nostra vita? O potremmo impegnarci di più? I nostri ricordi e le nostre memorie sono veritiere o sono solo il nostro punto di vista? una serie di domande che ci poniamo insieme all'autore ma trattate in modo semplice e chiaro.
La conclusione mi ha spiazzato, non ci ero arrivata nemmeno io insieme a Tony, ma non è forse perfetta per questo saggio libro? Io credo di si.
Lo consiglio a tutti davanti ad una bella tazza di the fumante, è un romanzo rilassante e arricchisce lo spirito.

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Romanzi
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    16 Novembre, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Non è il solito Chuck

Sono abbastanza delusa dal mio Chuck. Anzi direi anche arrabbiata.
Chuck Palahniuk è da anni uno tra i miei scrittori preferiti e ho letto quasi tutti i suoi libri, tra cui Fight Club, Invisible Monster, Survivor e Rabbia che ho adorato alla follia e Pigmeo e Senza Veli che ho odiato e finito a fatica, altri si collocano nel limbo.
Questo tanto atteso Beautiful You l'ho iniziato con entusiasmo ma anche con un certo sospetto perchè la trama non mi convinceva molto.
La storia parla di Penny Harrigan che incontra un uomo ricco e famoso, C. Linus Maxwell, e tra di loro nasce una "storia" che non definirei proprio d'amore anzi, e qui ci siamo perchè con Palahniuk quasi non esistono amore e romanticismo, ci ha abituati a freddezza e cinismo nei suoi libri. Questa relazione fatta quasi esclusivamente di rapporti sessuali è per Maxwell un modo per testare la sua nuova linea di prodotti, chiamata appunto Beautiful you, che servono alle donne per il proprio autoappagamento e per migliorare la loro vita dal punto di vista intimo. Penny persa nel mondo degli orgasmi grazie ai prodotti di Maxwell, si rende conto di essere stata usata solo dopo essere stata lasciata da quest'ultimo e ritrovandosi di nuovo lucida e con molti dubbi sulla reale personalità di Max inizia ad intraprendere una serie di indagini per scoprire la verità. Nel frattempo il mondo sta andando a rotoli, le donne sono talmente assuefatte dai prodotto Beautiful you che non escono più di casa, oppure scappano da posti di lavoro, mariti e famiglie per dedicarsi al loro piacere personale. Non per niente lo slogan pubblicitario dei prodotti è "milioni di mariti stanno per essere rimpiazzati!".
La parte iniziale di questo romanzo devo dire che non mi è piaciuta. Quando ho letto la scena dell'incontro tra la goffa Penny e il bel Maxwell mi sono venute in mente scene alla 50 sfumature/Twilight e poi continuando a leggere con le lunghe scene di descrizione dei loro rapporti intimi mi sono iniziata ad annoiare. La seconda parte del libro invece mi ha preso molto di più, ero curiosa di sapere cosa c'era sotto e in più le scene descritte di donne distrutte dalla dipendenza dal piacere e uomini avviliti dalla situazione e quelli invece che ne approfittano, mi davano una specie di messaggio tra le righe, nel senso che nei nostri tempi moderni tutto è mirato a darci il piacere, in tutti gli ambiti, lavoro bello, vita facile, vestiti eleganti e accessori inutili, relazioni di coppia perfette, avere tutto e non guardare in faccia nessuno. Come le donne di questo romanzo.
Penny infine riuscirà a trovare le risposte alle sue domande e il romanzo si conclude, non voglio rovinare il finale ma..e tutto il resto? Sì, abbiamo scoperto i perchè di alcune cose, ma sono tralasciati un sacco di particolari che io vorrei sapere! E ci sono anche diversi punti in cui certi fatti non combaciano..
Devo dire che solo in poche righe ho ritrovato il Chuck irriverente e sfacciato che amo. Poche righe che non mi bastano per dare un parere positivo a questo libro. Io non lo consiglio, putroppo e sottolineo con rammarico, ma non lo consiglio a nessuno.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    12 Novembre, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Il fantastico mondo dei dinosauri!

Era il 1993 quando uscì il film di Jurassic Park basato su questo libro e fu un film di successo. Io me lo ricordo bene perchè ero piccolina e la mia infanzia l'ho passata a giocare con dinosauri giocattolo e a guardare e riguardare i film che adoravo (ebbene si ero un po' un maschiaccio).
Mi ritrovo oggi nel 2015 a scoprire che il film era basato su un libro e quindi era obbligatorio leggerlo!
Questo libro è fantastico. Mi è sembrato di tornare bambina ed essere di nuovo in quel mondo selvaggio e pericoloso con dinosauri enormi e terribili.
L'idea dello scrittore è geniale, la storia credo che sia conosciuta da tutti, un ricco miliardario con la passione per i dinosauri decide di ricrearli in un parco divertimenti che sarà accessibile a tutto il mondo. Ci viene descritto in modo dettagliato come è stata la creazione dei dinosauri dal punto di vista scientifico e anche dal punto di vista umano, gli sforzi fatti da ricercatori e scienziati nel ricavare dna da zanzare di milioni di anni fa racchiuse nell'ambra e gli esperimenti nel creare dinosauri di varie specie.
Finalmente questi sforzi vengono ripagati e Hammond, il ricco proprietario del parco decide di aprire il parco al pubblico ma prima ha bisogno dell'approvazione di avvocati e legali vari, in più richiede anche l'opinione di persone come Alan Grant e la dottoressa Sattler che sono esperti paleontologi e paleobotanici.
Ovviamente tutto non va come previsto e un'interruzione di corrente nell'isola del parco mette in pericolo i nostri protagonisti che sono costretti a sopravvivere in un posto pieno di creature praticamente sconosciute.
Non mi dilungo nelle avventure, ma nel corso del libro si avverte sempre questa tensione e questa paura, siamo all'erta con i protagonisti come quando un enorme t-rex rompe la recinzione e loro sono immobili e cercano di non farsi vedere, ma allo stesso tempo ci meravigliamo con loro quando vedono un cucciolo di triceratopo che si lascia accarezzare, un esemplare di apatosauro che mangia le sue foglie tranquillamente di fianco a loro e tutti gli altri esemplari bellissimi. Io personalmente vorrei essere li con loro nonostante tutto!
La spiegazione scientifica ed anche elettronica a me è risultata chiara e mai noiosa, anzi secondo me ha fatto si che non sembrasse tutto nato per magia ma che ci siano dati chiari dietro ad ogni creatura e pianta.
Il messaggio di questo libro infine mi ha lasciato senza parole. Dal film non avevo mai colto questa sottile sfumatura. Quello che questo libro vuole dirci è che il nostro potere rispetto alla natura è misero. La natura e la vita non saranno mai pienamente sotto il nostro controllo e la scienza è una povera illusa. E ci spinge a guardare l'effetto che il denaro e il potere ha sugli uomini, il fatto che gli faccia perdere la testa pur di arricchirsi.
Questo libro è unico dal mio punto di vista. Da leggere assolutamente.

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Romanzi storici
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    01 Novembre, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Il miniaturista che non c'è

Non so bene come definire questo romanzo. Non è avvincente né emozionante ma adesso che l'ho finito non posso di certo dire che sia brutto, anzi è scorrevole e la storia in sé è bella anche se manca quella marcia in più che avrei voluto.
Nella si trasferisce nella casa di suo marito dopo un matrimonio di convenienza ma niente va come aveva sperato, il marito, Johannes, la ignora e la sorella di lui, Marin, non la accoglie con il migliore dei modi.
Da queste premesse si continua fino a metà del libro con la protagonista disperata che non sopporta la situazione in cui si trova e l'unica distrazione che ha è arredare uno stipetto che contiene la miniatura della casa, quindi si rivolge ad una miniaturista. Io ho trovato questa prima parte abbastanza noiosa.
Finalmente da metà libro si inizia a capire qualche mistero della casa e da qui in poi il romanzo mi è piaciuto molto, infatti la seconda metà l'ho letta molto velocemente perchè mi sentivo dentro la storia. Non voglio rivelare niente ma ci sono intrighi all'interno della casa, vecchie rivalità all'esterno. Il tutto è incorniciato da belle descrizioni dell'epoca e dettagli sui commerci e sull'economia sempre di quel tempo.
Ripeto che il libro è scritto bene e la storia è bella, ma mi è risultato molto antipatico il fatto che il ruolo della miniaturista non sia stato chiarito bene e continuo a pensare che c'entrasse ben poco, potevano benissimo levare questa figura e il romanzo sarebbe stato uguale. Proprio non mi spiego perchè usare questo personaggio che poteva essere davvero originale in questo modo. Non mi è piaciuto che sia rimasto tutto in sospeso.
Tutto sommato è un libro che si può leggere ma senza troppe pretese.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    25 Ottobre, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Resistere o cedere alle crudeltà della vita

Questo libro l'ho divorato. Speciale. Non so esprimere quanto mi sia piaciuto.
La vita sa essere molto amara, soprattutto per noi donne che dobbiamo destreggiarci tra casa lavoro e figli ed inoltre rimanendo delle brave mogli e mostrando sempre la facciata migliore ai vicini.
Questo libro parla di quattro donne giapponesi che affrontano tutto questo da sole, hanno vite che sentono non più loro, dove il loro apice della giornata è potersi finalmente stendere a letto per riposare.
Come ci dice già la trama del libro, una di queste donne esasperata dal comportamento del marito lo uccide e chiede aiuto ad una delle sue colleghe, una di queste protagoniste, per liberarsi del corpo. Questo omicidio scatenerà una serie di fatti incatenati tra loro che coinvolgerà le loro vite e anche le vite di chi gli sta intorno.
SI parla di noia, di routine, di lavoro pesante che rende la vita insopportabile e di voglia di libertà e anche di pazzia; la vita di queste donne gira attorno al denaro e alle apparenze, chi dal punto estetico chi dal punto i vista sociale. Donne rifiutate o donne sfruttate. La donna è vittima in questo libro e mi ha colpito il fatto che quasi tutti i personaggi maschili sono persone malvagie o meschine o che agiscono soltanto per i loro interessi.
Nell'evolversi delle vicende però ci saranno cambiamenti per tutte loro perchè gli stimoli e lo stress a cui sono sottoposte a causa dell'omicidio le porterà tutte ad una svolta nelle loro vite, non è detto che siano però cambiamenti positivi..
Durante la lettura non riuscivo proprio a togliere gli occhi dalle pagine, la scrittura di questa autice è scorrevole e il libro risulta accattivante, un vero thriller in stile giapponese, con questa aura un po' spirituale.
L'unica cosa che a me ha leggermente deluso è il finale, che me lo aspettavo così ma non con certe sfumature che ti restano. Forse lo preferivo più freddo e distaccato come era la maggior parte del libro. A parte questo è decisamente un ottimo thriller, lo consiglio a tutti.

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La confessione di Kanae Minato
Battle Royale
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martaquick Opinione inserita da martaquick    20 Ottobre, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Oryx and Crake (e Jimmy)

L'ultimo degli uomini, titolo originale Oryx and Crake, racconta delle vicende di Uomo delle Nevi, ossia Jimmy, in un mondo dove le persone sono state sterminate da un epidemia. E' il primo libro della trilogia MaddAddam e io mi sono fermata a questo per il momento.
La storia incuriosice molto: chi è Uomo delle Nevi? chi sono i figli di Crake? Perchè sono morti tutti?
Le risposte ce le danno i continui flashback di Jimmy che ripercorre il suo passato e quello è successo prima del disastro.
In un epoca dove le masse sono divise in plebopoli sovrappopolate e recinti per i più ricchi e agiati, Jimmy che vive in uno di questi ultimi, diventa amico di Crake, un ragazzo particolare e molto intelligente e ci vengono raccontate le loro storie fino all'età adulta. Mentre Jimmy vive una vita piatta e senza grandi soddisfazioni, Crake coltiva la sua passione per la genetica e per la scienza.
Ad un certo punto compare il personaggio di Oryx, una donna enigmatica, ex prostituta, che aiuta Crake nei suoi progetti.
Non voglio andare oltre per non rivelare altro, dico solo che i temi trattati sono molti, non solo quelli ormai conosciuti del futuro e della tecnologia, ma si parla anche di problemi reali come sovrappopolazione, sfruttamento minorile e anche si coglie una critica verso l'ingegneria genetica e gli effetti provocati dalla presenza dell'uomo nel mondo come l'estinzione delle specie animali.
Il libro si rivela molto particolare per questo insieme di cose ed anche se ormai di libri distopici ce ne sono molti secondo me vale la pena leggerlo.

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La trilogia di Wool
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Avventura
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    09 Ottobre, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

un mix tra tecnologia e il profumo dei libri

Mi sono avvicinata a questo libro per il titolo, il segreto della libreria sempre aperta..davvero incoraggiante! un thriller che coinvolge i miei amati libri!
Attenzione agli spoiler.
In realtà dopo averlo letto non so quanto definirlo thriller. La storia è molto intrigante, un oscuro segreto che coinvolge una specie di setta che da secoli cerca di decodificare un libro che teoricamente sarebbe la chiave dell'immortalità.
E allora decifriamolo!
Il dilemma è che il capo di questa setta è contrario a qualsiasi forma di tecnologia per svelare il codice di questo libro, bisogna ricorre solo agli strumenti come carta, penna e cervello come si faceva ai tempi in cui questo libro misterioso è stato scritto.
Il nostro protagonista invece, Clay, è un ragazzo moderno che fa uso di internet, pc e tablet come lo facciamo noi e si ostina a cercare soluzioni con l'aiuto della sua amica/ragazza tramite tutti i macchinari moderni possibili. A me è piaciuto l'accostare di libri alla tecnologia, come se l'uno non esistesse più senza l'altro perchè bisogna ammettere che oggi noi persone moderne siamo dipendenti da tutte le più moderne invenzioni. Io per prima sono una fanatica di pc e smartphone (in giusta misura) e quando ho letto termini anche tecnici riguardanti internet e google e marchingegni tecnologici mi sono sentita quasi a casa. Altra cosa che mi è piaciuta è la passione di Clay per un autore di una saga fantasy che cita più volte nel libro e che poi gli sarà anche di aiuto.
A mio parere questo libro è davvero piacevole, anche se magari non è cosi intrigante come il titolo suggeriva, ma credo che a tutti coloro che sono giovani e sono abituati al moderno restando comunque fedeli ai cari vecchi libri e soprattutto alle librerie potrebbe piacere questo romanzo/thriller.
Il finale un po' scontato con un messaggio positivo , una specie di morale, non è molto convincente ma del resto tutto il libro è un po' scontato, forse. Lo consiglio lo stesso perchè secondo me è un libro di piacevole lettura.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    29 Settembre, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Outlander- La saga di Claire Randall

Premetto che non amo i romanzi che trattano di romanticismo e prediligo thriller horror e opere di tutt'altro genere, ma La straniera di Diana Gabaldon è una mia grande eccezione. C'è chi dice che è noioso, c'è chi è fan sfegatato, c'è chi ha letto il primo libro e non ha proseguito. Io odio lasciare le cose a metà soprattutto quando si tratta di libri quindi ho quasi finito tutta la saga della Gabaldon mi mancano gli ultimi 4 libri (sono 15 in totale in Italia se non erro). A me la saga piace, sì ci sono dei libri che sono un po' pesanti ma tutto sommato credo che la finirò ormai che ci sono quasi. Mi sento di dire a tutti non fermatevi al primo libro ma arrivate almeno fino al quarto ossia Il cerchio di pietre perchè meritano davvero!
Ma torniamo alla Straniera. L'ambientazione storica è fantastica soprattutto a chi piace un tuffo nel passato dettagliato e preciso. La storia può piacere oppure no, il ritorno nel passato della protagonista Claire non è un'idea tanto originale per i lettori di oggi abituati ad aver visto di tutto ormai ma credo che comunque possa attirare l'interesse per chi ama romanzi diversi dalle solite storie d'amore semplici.
L'abbandono da parte di Claire del suo marito del "presente" per un nuovo amore nel passato può risultare antipatico ma essenziale per la sopravvivenza in un epoca che non è sua. Anche questo è un aspetto da considerare nella storia, non solo l'infatuazione della protagonista per un uomo del passato ma anche della sua abilità e del suo spirito di adattamento e il suo coraggio.
Il protagonista maschile, Jamie Fraser, scozzese e highlander doc, è un esempio di uomo d'onore e di parola, è descritto davvero bene, è coraggioso, rispettoso e forte, forse è anche troppo enfatizzato il suo lato da macho man ma infine gli uomini del 1700 non erano forse costretti ad essere forti per le loro donne e per la loro famiglia e sopratutto per difendersi? Io sono di parte ma credo che Jamie come figura maschile sia ben più accattivante della sua controparte femminile Claire.
Devo dire che aimè il personaggio che a me è piaciuto quasi di più dei protagonisti è Black Jack Randall, il "cattivo" della storia. Una giubba rossa che perseguita Jamie e di conseguenza farà del male anche a Claire. é una persona perversa e maligna e le scene in cui compare sono sempre cariche di tensione e tormento.
Tutti gli altri personaggi sono ben descritti e non sono solo un elemento decorativo ma sono determinanti per la storia. Da buon romanzo anche un po' fantastico ci sono anche elementi magici e anche miti e leggende popolari della Scozia. Bellissimo l'ampio uso della lingua gaelica nel corso del libro e anche le descrizioni dei paesaggi e ambienti scozzesi.
Io consiglio questo libro sopratutto al pubblico femminile perchè credo che per gli uomini potrebbe risultare un romanzo troppo mieloso. Non so se io sono rimasta colpita da questo libro perchè non leggo spesso storie d'amore ma per me è un bellissimo romanzo.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    27 Settembre, 2015
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Billy Pilgrim e Dresda

Era da tanto tempo che avevo Mattatoio n5 sulla scrivania e non riuscivo mai a decidermi ad iniziarlo. Forse già questo era un segno perchè io questo libro non l'ho amato molto. Ho fatto fatica a leggerlo nonostante i temi forti e profondi e il racconto della tragedia di Dresda narrato in questo modo quasi superficiale a me non ha convinto.
Billy Pilgrim viaggia nel tempo e si rivede nelle varie fasi della sua vita e così viene raccontata la storia, un modo geniale per rivivere i fatti. Mi piace anche il modo un po' tragi-comico con cui si racconta delle vicende più sfortunate del protagonista ma nell'insieme la lettura per me non è stata delle più piacevoli.
Il rapimento da parte degli extraterrestri per portarlo in uno zoo a Tralfamadore non ho capito a che scopo è stato inserito anche se il messaggio sul valore effimero dell'esistenza mi è rimasto.
Tutto questo a mio modesto parere, rimane sempre un grande scrittore, so che ha avuto vari riconoscimenti per questo libro e Dresda e la guerra rimangono importanti fatti storici che bisogna raccontare.

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martaquick Opinione inserita da martaquick    22 Settembre, 2015
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Non esiste nessun reale tu in te

Questo è IL libro! A mio parere il più bel libro del genio Chuck Palahniuk. Un libro superficiale ma allo stesso tempo profondo. Un pugno nello stomaco. Ma è geniale e io ringrazio moltissimo Chuck per averlo scritto.
Io l'ho letto tanti anni fa nel mio momento di amore profondo per tutto quello che potesse dare una scossa alla mia vita e questo libro l'ha fatto. Le frasi sono frecciatine verso i nostri atteggiamenti e modi di essere di oggi. Odio verso se stessi, egoismo, egocentrismo, sessualità, famiglia e anche moda, essere vittime della società e dell'immagine che diamo agli altri..e molto altro. Questo è invisible monsters.
Siamo tutti dei mostri invisibili.
Lascio la mia citazione preferita:

È perché siamo intrappolati nella nostra cultura, nel fatto che siamo esseri umani su questo pianeta con i cervelli che abbiamo, e due braccia e due gambe come tutti. Siamo così intrappolati che qualsiasi via d'uscita riusciamo a immaginare è solo un'altra parte della trappola. Qualsiasi cosa vogliamo, siamo ammaestrati a volerla.

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il ritratto di Dorian Gray e altre opere di Palahniuk
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martaquick Opinione inserita da martaquick    21 Settembre, 2015
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Racconti piatti

Mi sono avvicinata a questo libro di racconti pensando fosse un libro di poesia e per aver letto una citazione bellissima nel film "Birdman" (film fantastico) che diceva:

And did you get what you wanted from this life, even so?
I did.
And what did you want?
To call myself beloved, to feel myself beloved on the Earth.

Putroppo il resto di questi racconti non mi è piaciuto più di tanto. I temi sono quelli dell'amore e dei sentimenti e delle piccole cose della quotidianità. Ma devo dire che non ho sentito niente leggendolo.
Forse leggendolo in lingua originale è tutta un altra cosa quindi gli darò un altra possibilità in inglese.
Rimane il fatto che la citazione qui sopra rimane davvero bellissima.

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Poesia straniera
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    21 Settembre, 2015
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Jim Morrison, un mito

Questa è una raccolta di poesie scritte dal famoso cantante dei The Doors, Jim Morrison. Jim prima di diventare un cantante di successo era innanzitutto un poeta, infatti negli ultimi mesi della sua vita si vocifera che volesse lasciare la sua carriera musicale per dedicarsi alla poesia.
Questo libro mi è piaciuto molto soprattutto per il fatto che accanto alla poesia in lingua italiana ci sia una pagina con i suoi scritti in lingua originaria e di sua mano, sono fotocopie del suo diario.
Le poesie di Jim sono musica, come le sue canzoni a sua volta sono poesia. Leggere un testo di una canzone dei The Doors è come leggere dentro l'anima del gruppo e sopratutto di Jim, stessa cosa per le sue poesie.
Le pagine parlano di vita, morte, amore e odio e anche di vizi come alcol e droga di cui Jim era vittima.
Vi lascio con un pezzo in particolare e consiglio questo libro a tutti, è davvero speciale.

"Devi affrontare la tua vita che ti sta strisciando addosso come un'ipnotica serpe avvolgente."

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Consigliato a chi ha letto...
a chi ama la poesia e a chi ha letto I fiori del male.
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martaquick Opinione inserita da martaquick    11 Settembre, 2015
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Affascinante

Niente nomi, quasi niente punteggiatura e soprattutto niente occhi fanno di questo romanzo un opera secondo me unica. L'esperimento di Saramago è riuscito tutto, perchè il racconto di una società priva di vista è una storia terribile e affascinante.
Improvvisamente tutti diventano ciechi così dal nulla e nessuno ha spiegazioni. Già questo in una società abituata ad esigere sempre una risposta ai propri problemi è intollerabile. Poi l'obbligo della vita in una comunità di gente sconosciuta e in un luogo ristretto fanno il resto. L'inciviltà ha il sopravvento e l'unica donna che non perde la vista è colei che ci "mostra" gli orrori che si susseguono.
Per me è stata un' esperienza leggere questo libro, quasi angosciante, è pieno di concetti profondi mascherati da frasi buttate quasi a caso ma che fanno riflettere. Perdere la vista fa emergere i lati più crudeli, egoisti e grotteschi delle persone ma per fortuna anche l'altuismo e la bontà d'animo d'altri, come la nostra protagonista.
Cos'altro aggiungere a queste premesse se non che è un libro speciale, ma ci vuole un certo coraggio per affrontarlo perchè purtroppo non a tutti piace essere messi davanti a realtà possibili, non tanto la cecità di massa ma ai comportamenti umani qui descritti.

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Romanzi
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    07 Settembre, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

L'attimo di un giorno, il sogno di una vita

La statua di sale di Gore Vidal è un libro che fu considerato scandaloso ai suoi tempi, infatti finì nella lista dei "libri proibiti". Oggi è un libro da leggere, parla di temi attuali che non sono proibiti ma sono ancora pieni di tabù come appunto l'omosessualità.
La storia di Jim in sè non è una grande storia ma sono i dialoghi e i concetti espressi in modo semplice ma diretto quello che fanno di questo libro un opera da leggere. Perchè Jim, dopo una giornata di passioni con il suo amico di infanzia, passerà anni a fantasticare su quel momento e alla fine della scuola si imbarcherà per ritrovare il suo amico che era partito l'anno prima.
Il lungo viaggio di Jim lo porterà a scoprire sè stesso ma anche gli altri. Amicizia, amore, pregiudizio, falsità, egoismo e frustrazione saranno le tappe della sua vita e di chi gli sta attorno. La fine del viaggio non ve la svelo ma è perfetta, è una conclusione attuale perchè altrimenti non poteva essere.
La vita è per tutti un lungo viaggio pieno di sfide e di tappe come quello di Jim e penso che anche oggi nei tempi moderni chi è additato come "diverso", in questo caso omossessuale, abbia una vita ancor più difficile e complicata. La libertà di esprimere sè stessi è sempre stata limitata ed oggi la situazione non è molto cambiata, ecco perchè la statua di sale è da leggere.

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Consigliato a chi ha letto...
middlesex di Eugenides o semplicemente per chi non ha paura dei tabù imposti dalla società
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Gialli, Thriller, Horror
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    01 Settembre, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Zafon non fa per me

Mi sono convinta a leggere questo libro proprio grazie al nostro sito di qlibri, visto che è uno dei più recensiti e uno tra i più apprezzati.
Devo dire che io non ne sono rimasta colpita. Niente da dire sulla storia e sui personaggi, Fermin mi è piaciuto da morire e anche Julian Carax mentre il protagonista Daniel non mi ha entusiasmato.
Quello che non è piaciuto è il centro del libro, secondo me ci sono momenti in cui l'autore divaga un po' troppo e lo stile è molto raffinato ma credo che non sia nel mio gusto personale. Il finale però mi è piaciuto e devo dire che il racconto della vita di Carax mi è piaciuto di più di tutto il resto.
Credo che sia un libro con una storia splendida ma forse non è un libro che fa per me. Lo consiglio sicuramente perchè non è un pessimo libro, anzi. Ma non credo leggerò altro di Zafon.

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Consigliato a chi ha letto...
si per chi ama i libri raffinati stile 900
no per chi apprezza gli scrittori più d'impatto
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Gialli, Thriller, Horror
 
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4.5
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martaquick Opinione inserita da martaquick    29 Agosto, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Agghiacciante

La confessione di Kanae Minato mi ha lasciato i brividi.
Dall'inizio alla fine l'autrice ci svela attraverso i vari personaggi lo svolgimento dei fatti fino alla drammatica conclusione. In questo modo si capiscono i motivi per cui succede ogni cosa e cosa spinge ogni personaggio a compiere le sue azioni. Si passa dalla professoressa, vittima di una tragica perdita, che cerca vendetta, una vendetta fredda e spietata; Agli alunni inizialmente chiamati A e B, i colpevoli, vittime della troppa e allo stesso tempo troppo poca sicurezza in se stessi e vittime delle azioni dei propri genitori. Un'altra studentessa, vittima della sua compassione verso il prossimo e delle prese in giro delle proprie compagne di classe.
Perchè le vite delle persone sono collegate le une con le altre e ad ogni azione corrisponde una reazione. Non possiamo pensare che non ci siano conseguenze sugli altri.
Questo è quello che Kanae Minato ci spiega attraverso questo libro dove l'unica vera vittima è Maname, la figlia della professoressa, trovata morta a scuola.
Perché bisognerebbe uscire dalla propria isola e confrontarsi con gli altri, soprattutto nel delicato periodo della gioventù.
Quest'opera è originale e scritta davvero bene, mi sono trovata coinvolta dal racconto e ho anche tifato per la professoressa anche se la vendetta non è sempre la soluzione. Ho anche guardato il film e devo dire che mi è piaciuto molto, è fedele al libro e rende le atmosfere tenebrose.
Lo consiglio a chi ama il noir soprattutto stile giapponese.

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Fantasy
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    20 Agosto, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Il Fantasy che ti cambia la vita

All'inizio di quest'anno, reduce di saghe finite e saghe iniziate ma che non mi convincevano, ho deciso di mettermi a cercare qualcosa di nuovo e così sono capitata in un blog in cui parlavano della Saga Malazan e la descrivevano come la saga più complicata di sempre. Ovvio che mi ci sono fiondata subito!
La saga si chiama La caduta di Malazan, traduzione scorretta del titolo originale “The Malazan Book of the Fallen” cioè i libro dei caduti di Malazan, l'impero di cui parla il libro.
La saga è divisa in 10 libri che in italia sono ulteriormente divisi ( ovvio ) e seguono 3 storyline principali; praticamente il primo racconta alcuni fatti che verranno ripresi nel quarto, quelli del secondo sono ripresi nel quinto e via così, per poi finire tutto insieme. In ogni caso i fatti di tutti i libri sono tra di loro intrecciati.
Ma parliamo dei giardini della luna, il primo libro di questa fantastica saga. Bisogna avvisare il lettore che si entra in un mondo di fantasia totalmente inventato nei più piccoli particolari, non per niente Erikson è un archeologo ed antropologo ed inoltre ha progettato un'ambientazione per un gioco di ruolo cartaceo.
Quando inizi il primo libro le prime 50 pagine ti sembrano arabo. Infatti i personaggi sono tantissimi e non ci sono le presentazioni e descrizioni varie ma vieni catapultato nel mondo come se ne facessi già parte. I protagonisti non sono descritti fisicamente come siamo abituati solitamente e non ci sono le solite premesse come "x è qui per fare questo o quello", sta a noi collocare i fatti e i ruoli di tutti e è sempre nostro compito farci un idea della personaggio che abbiamo davanti. I dialoghi con cui si parte già da subito sono profondi e ognuno dal più piccolo soldato al più grande imperatore ha una personalità e soprattutto dei pensieri e delle sfumature. è questo anche il bello di Erikson, ci da personaggi principali ma tutto quello che ci sta intorno non è lì per fare da cornice ma ci sono persone fondamentali come nel mondo reale. Le guerre non sono fatte dal singolo comandante pieno di gloria ma da lui E il suo esercito fatto di persone che si esprimono.
Nei giardino della luna si trovano già personaggi di cui ci si innamora solo anche per poche battute e ci sono allenanze e gruppi anche se non c'è una netta divisione tra bene e male perchè tutti hanno le loro motivazioni per le loro azioni. Credo che uno dei gruppi più belli sono gli Arsori di Ponti, Wiskeyjack, Ben lo Svelto (FANTASTICO BEN) , Kalam e gli alti. C'è un elenco infinito di personaggi stupendi, Ganoes Paran il comandante, Tattersail la maga del quadro che io adoro di più, Kruppe un omino misterioso, il giovane Crokus, ma anche nei "cattivi" sono rimasta folgorata da Lorn e dall'imperatrice Laseen. Inoltre categoria a parte ci sono gli esseri non umani, razze e razze di fantasia con altri volti indimenticabili, un esempio è Anomander Rake che credo sia uno dei tipici personaggi per cui si potrebbe perdere la testa.
Altro elemento dei libri sono gli Dei che interagiscono con il mondo in prima persona e usano il loro potere per aiutare o distuggere. Hanno forma e scendono sulla terra quando serve e sono veramente un elemento...strano. Non siamo abituati ad avere degli Dei che fanno parte di noi mortali.
Io sto continuando a leggere la saga e mi piace. Armatevi di tanta pazienza e mettete in moto il cervello per capire tutto, ma non ne rimarrete delusi.
A tutti coloro che inizieranno la lettura grazie alla mia recensione (spero molti) ricordatevi a vostra volta di divulgare questa saga che in Italia non è apprezzata e infatti ne era stata sospesa la pubblicazione, anche se sembrerebbe che da ottobre ricominceranno a stampare tutto. Evviva!
Aprite la mente e leggete la saga Malazan. Non esiste niente di simile al mondo.

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sì a chi ama i fantasy e a chi ha voglia di impegnarsi in un opera senza paragone.
no a chi piace avere tutto chiaro e avere la spiegazione a tutto.
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Fantascienza
 
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martaquick Opinione inserita da martaquick    19 Agosto, 2015
Top 100 Opinionisti  -  

Brave New World

Descrivere uno dei libri che mi ha colpito di più nell'ultimo anno...difficile!
Non mi allungherò nelle descrizioni dettagliate, penso che chi si avvicini a questo libro sappia già trama e rischi e pericoli a cui si va incontro.
Recensisco questo libro con le sensazioni che mi ha dato: stupore. Questo per il fatto che il libro è stato scritto nel 1932 ma potrebbe benissimo essere un libro attuale. Huxley inventa un mondo futuro in cui tutto è controllato e niente è affidato al caso, ogni essere ha il suo compito e nessuno può fare di più o di meno. Le persone sono controllate sin dalla nascita dalla "felicità" ossia il condizionamento cioè il controllo delle pulsioni e dei desideri.
E' complicato poi dare un ordine ai miei pensieri al riguardo. Ammiro quest'opera perchè racconta di un futuro plausibile, anzi leggendo con un certo rammarico mi rendo conto che su qualcosa già ci possiamo rispecchiare. Anche l'autore stesso a volte sembra quasi rattristato da quello che descrive, forse sintomo di una consapevolezza? Io voglio pensarla così.
Amo questo libro perchè non ha peli sulla lingua, è tutto li davanti ai nostri occhi, non ci sono sotterfugi, quasi a dire: ecco signori il mondo che sarà, ve lo servo su un piatto d'argento, adesso che lo sapete cosa succederà?" ma credo che Huxley avesse già la risposta 83 anni fa: niente. Sì perchè il genere umano è destinato a ripetere i propri errori.
Una luce di speranza brilla in qualche protagonista, soprattutto nel Selvaggio che arriva da una delle poche riserve rimaste, cioè luoghi in cui gli uomini non sono ancora controllati ma vivono come i primitivi. Egli è attratto dal mondo nuovo che scopre ma ne è anche disgustato. Mi è piaciuto come personaggio anche se forse ci si può rispecchiare di più in Bernardo Max, ragazzo che fa parte della società ma non riesce totalmente a essere felice (dicono che ci sia un difetto in lui) e si dilunga in discussioni con Mustapha Mond, uno dei governatori mondiali che ascolta le sue perplessità. C'è da dire che forse Bernardo rappresenta quella parte di noi popolo di questa Terra che si rende conto dell'andamento delle cose ma non ha la forza/voglia di cambiarle e che poi soccombe alla grottesca vita programmata.
Il finale del libro mi è piaciuto da morire. Azzeccato, freddo e perfetto. Non poteva finire in altri modi secondo me. Ho amato questo libro dall'inizio alla fine anche se ho notato dei difetti che potrebbero scoraggiare dei lettori tipo i dialoghi lunghi che spezzano la trama o anche semplicemente il fatto che se ci si pensa bene potrebbe mettere ansia il pensiero di un futuro ipotetico così simile al nostro.
Il bello della versione che ho acquistato io è che poi alla fine c'è Il ritorno al mondo nuovo che è una ripresa dei temi da lui affrontati nel libro precendente dopo circa 20 anni, nel 1958, e l'autore credo espirma una grande preoccupazione nel vedere che le sue ipotesi si stavano già avvicinando alla realtà.
Il mondo nuovo è un gran libro che potrebbe aprire gli occhi a tutti, io lo consiglio sempre a tutti. Leggetelo!

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Consigliato a chi ha letto...
a chi ama i romanzi distopici e non solo!
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