Opinione scritta da Illary
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L'EFFETTO FARFALLA
Come definire questo libro di King se non un indiscusso capolavoro? Il genio del brivido colpisce, come non faceva dai tempi di IT, con un romanzo profondo e viscerale, completamente fuori dai suoi schemi. Non un horror come ci si aspetterebbe dal Re del Brivido, ma una storia travolgente che ci racconta di come l'amore vinca davvero su tutto, e di come non sia possibile riacchiappare il tempo passato... tranne che in qualche isolato caso.. e allora l'effetto farfalla dispiega le sue ali, lacerando la linea sottile che collega fra loro il tempo e lo spazio.
King ci trasporta nell'america dei primi anni '60, ci fa rivivere la paura dello scoppio di una guerra nucleare, la segregazione razziale e la bellezza di una vita pura, basata sull'amore, sull'amicizia e sulla felicità che si prova nell'aiutare il prossimo.
Cosa sarebbe successo se Kennedy non fosse stato ucciso? Sarebbe scoppiata comunque la guerra in Vietnam?
Alla fine di questo libro ho pianto a singhiozzi (veramente ho pianto anche a pagina 561). Appena terminato si instaura una sorta di crisi d'astinenza, verrebbe voglia di ricominciare, e di farsi trasportare di nuovo nel tempo che fù...
Non posso che consigliare questo libro, che passa automaticamente fra i più belli che abbia mai letto, e citare una frase che mi è rimasta particolarmente impressa “La stupidità è una delle due cose che riconosciamo meglio col senno di poi. L'altra sono le occasioni perdute.”
Buona lettura.
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IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE
"Heil Hitler" disse Bruno. Convinto che fosse un altro modo per dire "Arrivederci e buon pomeriggio".
Bruno è un bambino di nove anni che vive felice a Berlino con la sua famiglia. Quando il padre, un comandante nazista, ottiene una promozione, la famiglia si trasferisce in un posto lontano, che a Bruno appare molto brutto e terribilmente noioso. Lì vicino non ci sono altre case o famiglie, c'è solo un reticolato, al di la del quale vivono tantissime persone, ci sono delle baracche e, in fondo, un paio di costruzioni con il camino. I grandi chiamano quel posto Auscit.
Difficile fare una recensione di un libro così toccante e profondo. E' un viaggio in un mondo terribile, la cui crudeltà risulta ovattata perchè filtrata dagli occhi ignari di un bambino. Un bambino che, con la sua ingenuità ed innocenza, non riesce a spiegarsi una realtà che risulta ancora oggi impossibile anche solo da immaginare.
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L'ANTIQUARIO
Le potenzialità di questo libro di essere un bel thriller storico in effetti c'erano tutte: un antiquario assassinato, un antico manoscritto da decifrare, un mistero legato alla Santa Inquisizione spagnola, una Barcellona descritta in maniera profondamente emozionante...
Poi purtroppo l'autore inciampa... concordo a pieno con chi ha scritto nella sua recensione che il libro ha troppe analogie con Il Codice da Vinci (a tratti ne sembra quasi una brutta copia) e con chi ha sottolineato che viene dato troppo risalto ad una storia d'amore, che potrebbe essere ben più marginale.
La trama: Un antiquario Barcellonese trova un antico manoscritto che potrebbe far luce su un mistero celato da millenni: la collocazione della pietra di Dio. ... poco dopo viene brutalmente ucciso. Sarà il figlio a cercare di far luce sulla vicenda.
Libro consigliato? Solo ai veri amanti dei thriller storici.. che però resteranno un pò delusi.
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HO IL TUO NUMERO
Poppy sta festeggiando con le amiche il suo imminente matrimonio quando perde l'anello di fidanzamento (un prezioso gioello di famiglia donatole dal promesso sposo) e quasi contemporaneamente le viene rubato il cellulare. Proprio quando le sarebbe servito per restare in contatto con tutti i presenti e ritrovare il prezioso smeraldo!!! Fortunatamente Poppy vede un telefonino in un cestino dei rifiuti ed immediatamente lo fa suo. Il cellulare apparteneva a Violet, l'assistente dell'uomo d'affari Sam Roxton, che è stato piantato in asso dalla sua segretaria nel bel mezzo di una convention importantissima. Poppy comincerà a condividere e-mail ed sms con Sam fino a venire trascinata nel suo mondo. Ma lei deve organizzare il suo matrimonio...ha un fidanzato innamorato, bello, intelligentissimo e di ottima famiglia... praticamente perfetto... oppure no?
Da fan della Kinsella non ho potuto fare a meno di leggere immediatamente questo nuovo romanzo...la lettura è scorrevole e piacevolissima, le situazioni sono imbarazzantissime e molto comiche, come sempre. Leggere la Kinsella è davvero un passatempo molto piacevole. Putroppo questa volta sono rimasta delusa dal finale che è veramente troppo inverosimile, anche per la mia amata Kinsella...
Libro consigliato agli amanti della Kinsella... ma solo a quelli che hanno già letto tutti i suoi libri, perchè questo è purtroppo il meno bello.
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DORMI PER SEMPRE AMORE ...
In una calda mattina d'estate, sulle colline toscane, Magda decide di uccidere il marito Johannes e sotterrarlo nell'orto della villa nei pressi di Montevarchi, dove da anni trascorrono le vacanze estive. Johannes l'ha tradita. Ha conosciuto Carolina, e a Berlino ha avuto una relazione con lei...perdonarlo sarebbe stato impossibile, ma altrettanto impensabile sarebbe stato lasciarlo ad un'altra donna. Johannes ha rovinato tutto e dovrà pagare. Con la vita. Solo così Johannes sarà di nuovo vicino a lei.
Una volta assassinato il marito, Magda ne denuncia la scomparsa. Sarà Lukas, il fratello di Johannes da sempre innamorato di lei, ad aiutarla nelle ricerche facendosi trascinare in un pericoloso vortice di menzogne, omicidi e follia.
Questo libro parte in maniera ottima con una trama avvincente ed intrigante e devo dire che fino alla fine la suspance è assicurata, si tende a fare il tifo per i personaggi ed a chiedersi cosa starà per accadere. Purtroppo il finale è un tantino scontato e questo fa perdere al romanzo un pò della particolarità per la quale si era distinto... Una curiosità: ad un certo punto, nel raccontare di un incidente stradale in Toscana, l'autrice parla di un medico "ed alcuni paramedici" che prestano soccorso... che la Thiesler non sappia che in Italia la figura del paramedico non esiste? :)
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LE TREDICI DI HAVEN WOODS
"Restò immobile sul letto. Anche quando le fiamme dal pavimento cominciarono a salire..." Inizia con un terribile suicidio questo fantasy di Susie Moloney.
La donna che si toglie la vita vive ad Haven Woods, un tranquillo ed elegante villaggio di periferia. Almeno in apparenza. Perchè Haven Woods è in realtà un paese molto inquietante, dove si manifestano oscure presenze, dove la chiesa ha chiuso, e dove pare che non viva nessuno... a parte una quantità sconcertante di gatti.
Paula Wittmore, originaria di Haven Woods, è una madre single e la sua vita è un disastro. Quando sua madre improvvisamente si sente male e viene ricoverata in ospedale, Paula torna a casa per prendersi cura di lei. Immediatamente però comiciano ad accadere fatti strani. Paula non riesce mai a parlare con un medico o a restare sola con sua madre. Quest'ultima poi non sembra affatto felice di vederla e fa di tutto per farla tornare a casa, in città. La figlia dodicenne di Paula, Rowan, odia Haven Woods immediatamente e comincia a sentirsi inquieta. Ma Paula non può nemmeno immaginare che il suo arrivo sia stato accuratamente pianificato. Loro hanno bisogno di lei. Loro devono essere tredici, sempre. La morte di una del gruppo ha risvegliato un'oscura e terribile presenza, la cui sete dovrà essere placata. Che terribile segreto è celato dietro la parvenza di perfezione della bella Haven Woods?
Questo libro è veramente particolare. Il ritmo è scorrevole e molto coinvolgente e la trama è veramente suggestiva, anche se a tratti forse troppo inverosimile. Mi è piaciuto soprattutto perchè al filone horror che personalmente apprezzo molto, sono affiancate diverse storie d'amore. Amore in senso lato. Da quello di una madre per un figlio, a quello di una ragazzina per un cane, all'amore distorto verso il successo e verso l'ideale di una vita perfetta. Cosa siamo disposti a sacrificare per raggiungere i nostri obiettivi? Cos'è davvero importante nella vita?
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IL SERIAL KILLER DI CAMBRIDGE
Cambridge, Ariel College. La studentessa Olivia Corscadden viene ritrovata seminuda e coperta di sangue a fianco del cadavere orrendamente mutilato di una compagna di college, June. Olivia è in stato catatonico e non riesce a dare alcuna indicazione su quanto sia accaduto. Dopo questo terzo omicidio la polizia non può più negare un collegamento fra i delitti, e l'indagine sul serial killer che trucida le studentesse di Cambridge viene definitivamente affidata all'ispettore Weathers. Sarà però lo psichiatra che collabora alle indagini che avrà il compito di far riemergere i ricordi dalla memoria di Olivia... il medico si troverà profodamete coinvolto e verrà trasportato nella mente della ragazza che gli svelerà ciò che non avrebbe mai voluto ascoltare... Chi sarà veramente il macellao di Cambridge?
Questo libro è uno dei migliori thriller che abbia letto ultimamente... l'ho finito in pochissimo tempo, non vedevo l'ora di arrivare al finale. La trama e l'ambientazione sono ottime ed i personaggi che all'inizio sembrano un pò confusi ,poi prendono corposità ed arricchiscono il racconto. La lettura è molto scorrevole nonostante i continui salti temporali, e di certo il ritmo sarà apprezzato da tutti gli amanti dei thriller- psicologici.
L'unico neo sta forse nel movente dei delitti... di sicuro non avrei mai potuto immaginare un finale più diverso da come me lo aspettavo...
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IL MERCANTE DEI LIBRI MALEDETTI
Anno del Signore 1205. Il mercante di reliquie Ignazio da Toledo viene contattato da un Nobile veneziano per rintracciare un libro in grado di evocare gli angeli e la loro sapienza: l'Uter Ventorum. Il bramato testo è stato smembrato in quattro parti e disseminato lungo il cammino di Santiago de Compostela. Colui che lo ha scomposto ha celato il modo per ritrovarlo dietro intricatissimi enigmi che il mercante di reliquie ed i suoi compagni (un misterioso francese chiamato Willalme, ed un giovane converso, Uberto) dovranno risolvere per ritrovare il prezioso manoscritto. Poichè chi entrerà in possesso del libro acquisirà la capacità di utilizzare la divina sapienza angelica, Ignazio da Toledo ed i suoi compagni non sono gli unici a cercarlo. Sulle sue tracce c'è un tribunale segreto, pronto a tutto pur di trovare il libro ed utilizzare il suo enorme potere. Chi riuscirà per primo a risolvere tutti gli enigmi ed evocare il potere degli angeli?
Sicuramente un libro molto avvincente e che tiene con il fiato sospeso, fino ad un inaspettato finale. Ottima la descrizione dei personaggi, così come il punto di vista introspettivo dei "cattivi", che in questo thriller non mancano di certo. Bella anche l'ambientazione medioevale che piacerà sicuramente agli amanti del genere.
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LA BIBLIOTCA DEI LIBRI PROIBITI
1891. Florence ha dodici anni, è orfana, e vive confinata con il fratellino ed alcuni domestici in un'enorme casa sperduta nel New England. La passione di Florence è la lettura, nonostante le sia espressamente stato vietato di imparare a leggere. Ma Florence non può fare a meno dei libri, così di nascosto trascorre il tempo nella grande biblioteca della casa, oppure in compagnia del nuovo vicino di casa. Improvvisamente la tranquillità della dimora viene scossa da una serie di tragici eventi: prima la morte di un'istitutrice assunta per istruire il fratellino, poi l'arrivo di una nuova insegnante che odia Florence, e che comincia a rivelarsi molto inquietante e sempre più pericolosa. Strane presenze notturne cominciano ad aggirarsi per la casa, compaiono occhi che scrutano Florence dagli specchi, e la crescente sensazione che la nuova istitutrice stia progettando qualcosa di terribile porta la tensione a salire a livelli sempre più alti.
Questo libro inizia con un ritmo piuttosto lento, ma se si ha la pazienza di superare la prima parte diventa veramente molto interessante e coinvolgente. Il finale è davvero sconvolgente, ci si aspetterebbe di tutto tranne che...
L'unica cosa che mi ha lasciata un pò perplessa è l'utilizzo di vocaboli inventati, fortuntamente il fenomeno va diminuendo con l'incalzare della storia. Di sicuro una lettura caldamente consigliata agli amanti dei thriller fuori dagli schemi.
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LULLABY
Giada. Marcello. L'alternanza di due punti di vista diametralmente opposti svela le vicende di questo giallo-noir. Giada è un'adolescente infelice, che tende all'autolesionismo e si lascia tentare dalla droga e dal sesso. Marcello è un mancato scrittore di mezza età, vessato da una madre opprimente e soffocante. I due protagonisti, le cui vicende vanno intrecciandosi con il proseguire del romanzo, si trovano coinvolti in una serie di fatti di sangue che li condurrà uniti all'epilogo, ed alla soluzione degli omicidi.
Il racconto non è riuscito a catturare subito la mia attenzione, ma ho deciso comunque di proseguire la lettura. Mi sono ritrovata però a confermare la mia visione iniziale abbastanza negativa. Dal narratore interno mi aspettavo una maggiore introspezione dei personaggi ed un racconto più approfondito delle vicende, mentre in certi punti della storia ho fatto proprio fatica a capire cosa stesse succedendo e la descrizione dei fatti mi è sembrata troppo vaga. Sinceramente anche il finale mi è parso irrealistico ed eccessivo... Dopo aver letto “La bambola dagli occhi di cristallo” che mi aveva impressionata positivamente, forse mi aspettavo qualcosa di più.
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COLPI DI SCENA... FORSE TROPPI?
"Tutti abbiamo avuto una debolezza almeno una volta nella vita...ognuno di noi ha il suo piccolo o grande, inconfessabile segreto"... è una frase emblematica del criminologo Goran Gavila che si trova ad indagare, con la sua squadra, su una seie di agghiaccianti crimini. Il ritrovamento di una fossa nella quale sono state sepolte le braccia di sei bambine rapite e lasciate morire dissanguate, da il via all'inchiesta che si sviluppa a spirale attorno ad omicidi sempre più violenti ed efferati. Il killer infatti usa i cadaveri delle bambine per indicare alla polizia i colpevoli di altri crimini odiosi: pedofili, assassini, stupratori. Al gruppo si unisce anche Mila Vasquez, la protagonista del libro, specializzata nel ritrovare bambini scomparsi. In questo thriller niente è come sembra, e i colpi di scena si susseguono ad un ritmo così serrato da scivolare forse nell'esagerazione. A volte sembrano addirittura irrealistici. Altro dettaglio difficile da digerire è l'intervento di una medium per risolvere parte dei misteri fondamentali del libro...
Il finale comunque mi è piaciuto e la suspance è assicurata. Di certo un libro che piacerà agli amanti dei profiler dell'FBI.
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JASPER JONES
Jasper Jones è apparso alla mia finestra. Questa è la prima frase del romanzo d'esordio di Silvey, che immediatamente trasporta il lettore in Australia, in una calda notte d'estate degli anni sessanta. Faranno da sfondo all'ambientazione la guerra del Vietnam e le discriminazioni razziali nei confronti di una famiglia vietnamita amica di Charlie, il protagonista.
Attorno alla trama principale del romanzo, la scoperta di una ragazza morta che tutti considerano scomparsa e la necessità di trovare un colpevole per aiutare Jasper Jones, si sviluppano in maniera imperiosa anche altre storie: di amicizia, di amore e complicati rapporti famigliari. Purtroppo a Charlie toccherà, in una sola estate, scoprire la morte, l'amore ed il peggiore dei tradimenti. Il libro è molto scorrevole e l'autore ha davvero la capacità di far sentire al lettore l'eco del frinire delle cicale, nella trepidante attesa che Jasper Jones riappaia alla finestra.
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IL LUPO E' STATO EVOCATO
Questo libro è veramente un giallo fuori dai comuni schemi. La trama ruota attorno ad uno scherzo terribile, al quale ne seguiranno molti altri, in una spirale che destabilizzerà dalle fondamenta la tranquillità del villaggio che fa da cornice al romanzo. Chi si sta sadicamente divertendo con la popolazione del paesino? E soprattutto,una volta stancatosi di giocare con le sue vittime le ucciderà veramente? Quando un paio di persone muoiono in circostanze poco chiare il dubbio si insinua nel lettore, il ritmo si fa incalzante, e quasi diventa impossibile smettere di leggere.
Il libro poi non è solamente un giallo, ma anche una storia di solitudine e di abbandono,di speranza ed affetto, che lascia il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.
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PSYCHOTHRILLER D'AUTORE
Anche questa volta Dorn ha la capacità di attirare l'attenzione del lettore con questo fantastico psychothriller d'autore, già a partire dalla prime pagine. L’universo in cui si muovono i personaggi è nuovamente quello di una clinica psichiatrica e anche in questo romanzo l'intreccio narrativo ed il phatos crescono con l'avanzare della lettura, senza che questa risulti pesante o di difficle comprensione.
Due tragedie che non hanno trovato spiegazione del passato del protagonista, vanno intrecciandosi con strani suicidi, morti sospette e sparizioni di cartelle cliniche. L'autore è bravissimo ad ingannare il lettore nella ricerca del colpevole e l'ossessione e la malattia mentale tornano di nuovo ad essere prepotentemente temi dominanti del racconto. Il finale risulta addirittura più chiaro e lineare di quello della Psichiatra... decisamente un libro da leggere per gli appassionati del genere!
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UN BEL SEGUITO DELLA SERIE
Il libro è molto scorrevole e si legge velocemente. Non ci sono episodi carichi di suspance o brivido, ma in questo capitolo della serie è affrontata in maniera più profonda la psicologia della protagonista che dovrà decidere che direzione far prendere alla sua storia d'amore. Sinceramente sconsiglio il libro a chi non ha letto qualcuno dei capitoli precedenti della serie, penso sarebbe abbastanza difficile apprezzarlo.
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Un sequel stiracchiato
La Biblioteca dei Morti mi era piaciuto molto e qualcuno mi aveva detto che questo sequel era addirittura meglio... purtroppo a mio parere questo secondo romanzo non è affatto all'altezza del precedente. Innanzi tutto cosa succederà nel 2027 si capisce benissimo nel primo libro, quindi l'alone di mistero legato a questa rivelazione è privo di fondamento. In più il libro, seppure scritto con maestria, sembra essere una rimacinazione di fatti già narrati. Si cerca di introdurre suspance su accadimenti che sono stati ben spiegati e sviscerati... probabilmente Cooper doveva pensarci prima, se intendeva scrivere un seguito. Non mi è piciuto nemmeno il legame che l'autore ha voluto introdurre fra la biblioteca e Calvino o Shakespeare, anche questa mi è sembrata una cosa già vista, una sorta di copiatura del Codice da Vinci.
Il finale inoltre lascia un pò di amaro in bocca... io avrei fatto fare ai miei personaggi una scelta differente, e voi?
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