Opinione scritta da fabiomic75
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Buon giallo
Piacevole lettura. Anche in questo caso devo sottolineare il fatto che chi ama il thriller americano alla Deaver non deve approcciare gli scrittori nordici. Il romanzo infatti è godibile, interessante, con una buona trama ma sicuramente a farla da padrone non è il ritmo. La Lackberg ha decisamene altri pregi quali la descrizione dei personaggi (bella la rappresentazione del commissario Mellberg) e la ricostruzione delle atmosfere e delle meccaniche della cittadina di periferia in cui gran parte della vicenda si svolge.
La lettura è semplice e diretta pertanto ne consiglio la lettura.
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Discreto
Mi colloco a metà tra le due precedenti recensioni, ritengo infatti che non ci si trovi nè davanti ad un libro da divorare nè al cospetto di un racconto parzialmente soporifero. Per quanto mi riguarda la lettura è stata piacevole e tutto sommato coinvolgente. Avendo letto qualche autore nordico ormai ho imparato che non ci si può aspettare il colpo di scena o il ritmo cui ci hanno abituato negli anni gli scrittori statunitensi. Resta il fatto che il racconto risulta piuttosto originale, soprattutto la parte relativa all'ipnosi. Protagonista della storia è infatti un medico, salito anni prima agli onori della cronaca per le terapie ipnotiche sperimentali a causa delle quali viene perseguitato dai fantasmi del passato in seguito alla scelta di collaborare nuovamente con la Polizia svedese. Non vi svelo altro della trama e vi consiglio la lettura senza impegno.
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Venuto al mondo
Pochi autori riescono a rendere la sofferenza come Margaret Mazzantini. Il racconto è carico di pathos ed in certi passaggi è un vero pugno nello stomaco per il lettore. La storia si svolge tra Roma e Sarajevo e ha come protagonisti proncipali, Gemma, Diego ed il loro figlio Pietro accomunati da un destino che li rende "incompleti", tormentati da un qualcosa che manca loro. A far da cornice alle loro esperienze l'atroce guerra nella ex Jugoslavia che ha dilaniato i Balcani nei primi anni '90. Vi consiglio vivamente la lettura perchè si tratta di uno dei libri più commoventi che abbia letto negli ultimi anni.
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Altai di Wu Ming
Anch'io ritengo che non lo si possa considerare il seguito di "Q", non è sufficiente infatti il "ritorno" di alcuni personaggi del primo romanzo, resta il fatto che il racconto è veramente bello ed intenso. Immergendosi nelle pagine di Wu Ming, con la capacità narrativa che ne contraddistingue lo stile, il lettore viene catapultato indietro di secoli, nelle strade di Costantinopoli, con la possibilità di viverne le vicende, di apprezzarne i colori, di assaporarne gli odori. Inoltre la ricostruzione storica mai lasciata al caso aumenta il fascino della storia che già di per sè è emozionante. Lunga vita al collettivo. Consigliatissimo!!!
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Sempre grande King!
A me il libro è piaciuto molto. L'idea è come al solito molto originale. A seguito della comparsa di una misteriosa cupola una cittadina, ovviamente del Maine, si trova isolata dal resto del mondo. Dopo lo stupore iniziale iniziano i tentativi sia interni che esterni per rimuovere la barriera con risultati tutt'altro che positivi. Le dinamiche tra i protagonisti, le descrizioni degli stati d'animo e le analisi introspettive dei personaggi sono curate magistralmente. Forse rispetto ad altri libri l'aspetto macabro, horror è meno accentuato anche se presente ma nonostante questo il racconto si dipana trasmettendo pathos e suspance.
Il finale infine è decisamente "kinghiano". Consigliatissimo!
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Genio e sregolatezza.
Un genio. Non ho altro vocabolo per definire Jonathan Safran Foer. La sua originalità già riscontrata in "Molto forte, incredibilmente vicino" non ha eguali. Ammetto che forse mi è piaciuto maggiormente l'altro romanzo, il suo secondo in ordine cronologico, ma anche questa sua opera prima mi è piaciuta molto. La parte iniziale è divertente per i problemi di traduzione con cui uno dei protagonisti è alle prese e che rendono il romanzo molto piacevole. La parte centrale della storia vive forse una fase di stanca ma da metà in poi la storia acquista spessore fino ad una parte finale che non ti aspetti, emozionante e commovente. La trama verte sul tentativo del protagonista (Foer stesso) di rintracciare in Ucraina la donna che decenni prima salvò il nonno ebreo da morte certa ad opera dei nazisti, per farlo si avvale dell'aiuto di Alex e del nonno, due personaggi "strani" ma particolarmente belli. Assolutamente consigliato.
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Qualcuno con cui correre di Grossman
Ma che bello questo romanzo di David Grossman, una storia ricca di sentimento, di valori, di lealtà e di un pizzico di avventura.
I protagonisti principali sono due: Tamar, un'adolescente dal cuore d'oro, che sceglie di lasciare tutto e tutti per ritrovare, in compagnia dell'inseparabile cagna, il fratello drogato finito sulla cattiva strada; Assaf che quasi casualmente si trova a doverla cercare per restituirle la cagna (da lei smarrita nel frattempo) affidatagli dal canile in cui lavora.
Inizia così per entrambi una difficile ma intensa avventura ricca di incontri più o meno piacevoli e di vicende piuttosto pericolose. La parte finale è decisamente commovente. Ho molto apprezzato anche la "penna" di Grossman, molto descrittiva ma per questo molto funzionale al racconto. Da leggere!
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Carino!
A me il racconto è piaciuto eccome. L'ho trovato divertente e scanzonato. Confesso però che si tratta del primo libro di Licalzi che leggo quindi vista l'altra recensione immagino che le sue precedenti fatiche siano ancora migliori. Mi riprometto di verificarlo quanto prima. Questo piccolo romanzo è ambientato nella Valle Scrivia in un piccolo paese ed ha come protagonisti tre amici che si trovano quasi casualmente a concretizzare insieme il sogno della loro infanzia, quello di realizzare il colpo perfetto derubando un esponente della malavita genovese. Il racconto è ricco di aneddoti e dialoghi veramente simpatici. Consigliato.
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Ma che bella sorpresa!
Veramente un libro interessante e coinvolgente. Attraverso i tre coprotagonisti Bonini ripercorre alcune pagine drammatiche della nostra cronaca analizzando i fatti della scuola Diaz e della caserma di Bolzaneto in occasione del G8 di Genova, raccontando le giornate passate a Napoli in occasione dell'apertura della discarica di Pianura, passando per l'omicidio di Filippo Raciti, di Gabriele Sandri e fornendo particolari sui "servizi" di Op prestati in occasione di partite di calcio ritenute ad alto rischio. Il punto di vista analizzato è in prevalenza quello delle forze dell'ordine in un misto di rabbia, angoscia e politica e il quadro che ne traspare coinvolge il lettore con un pathos che inchioda al romanzo fino all'ultima pagina. Ben scritto e con uno schema narrativo che funziona. Assolutamente consigliato.
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Il rapporto segreto di Tom Rob Smith
La prima cosa che stona secondo il mio parere è la classificazione tra i gialli / thriller, data la grande quantità di azione lo si dovrebbe forse considerare un romanzo di avventura. Il protagonista della storia è ancora una volta Leo, già personaggio principale di "Bambino 44", il periodo però è successivo, siamo infatti nella Russia di Nikita Chruscev, lo stalinismo è alle spalle ed il regime inizia ad ammettere le colpe della dittatura con tutto ciò che ne deriva. La descrizione del clima storico e delle conseguenze politiche e sociali derivanti dalla morte del leader comunista sono ancora una volta affrontate con grande attenzione e accuratezza. La storia è interessante anche se in certi passaggi un pò "lenta". Tutto sommato consigliato.
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- sì
- no
L'amore ai tempi di Pablito
Quando leggi un libro e ti rendi conto che per l'ottanta percento lo fai con il sorriso sulle labbra hai già servita la tua recensione. Fin dalle prime pagine si torna alle atmosfere del mondiale '82 e ci si immerge nel clima di quei giorni conoscendo aneddoti e situazioni veramente esilaranti. Chiaramente la storia è romanzata e frutto della fantasia dell'autore ma nonostante questo è piacevole immaginare personaggi come Conti, Rossi, Cabrini, Tardelli, Gentile e Scirea mentre aiutano un adolescente nella conquista di un amore impossibile. Proprio il protagonista del racconto, che di professione fa il becchino ed è innamorato dei romanzi di Fred Vargas, in occasione dell'ottantesimo compleanno di Berzot, ripercorre col c.t. la fantastica cavalcata che ha portato gli azzurri alla conquista della Coppa del Mondo. Un romanzo che sa di sport e di amore allo stesso tempo, con tanta ironia e con dei dialoghi veramente divertenti. Consigliato.
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Boy A
Non posso che concordare con la precedente recensione, si tratta di una bellissima sorpresa, di una storia commovente e di rara intensità. Il protagonista ispira tenerezza fin dalle prime pagine nonostante sia stato condannato in adolescenza per un crimine orrendo, proprio in seguito alla sua scarcerazione e a causa della sua ritrovata libertà con una nuova identità, si trova a scoprire un nuovo mondo cercando con immense difficoltà di seppellire i fantasmi del passato. I complimenti a Trigell sono d'obbligo perchè il racconto ricco di flashback riesce a coinvolgere e commuovere, inoltre nella parte finale, dove le verità vengono a galla, il lettore viene rapito da sentimenti contrastanti a distanza di poche pagine. Ancora grazie a chi me l'ha consigliato. Assolutamente da leggere!
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Tra leggende metropolitane e misteri
Jim Morrison è ancora vivo? Elvis Presley ha ucciso JFK? Esiste una maledizione che uccide grandi artisti a 27 anni? Kurt Cobain è stato ucciso da Courtney Love? Questi sono solo alcune delle dietrologie che accompagnano la morte di vere e proprie icone della musica, del cinema, dello spettacolo. In questa serie di reportage Lucarelli descrive senza entrare veramente nello specifico e senza azzardare teorie o ancora peggio fornire certezze alcune "morti illustri" del jet-set internazionale. Oltre ai già citati vengono affrontati i casi di Heath Ledger, John Belushi, Tupac, O.J. Simpson, James Dean, Charles Manson e molti altri. Interessante soprattutto la parte finale.
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In che paese viviamo?
La domanda sorge spontanea: in che paese viviamo? Un paese dove un giudice che lotta contro la mafia e si oppone alla trattativa tra criminalità organizzata e lo Stato non solo non viene protetto ma probabilmente viene volontariamente eliminato perchè scomodo. Il libro ricostruisce con documenti e testimonianze gli ultimi giorni di vita di Paolo Borsellino, dalla morte di Falcone in poi, sottolineando gli interrogativi e le incongruenze. Dov'è finita l'agenda rossa del magistrato scomparsa dal luogo dell'attentato nei minuti successivi all'esplosione mentre tutto il resto del contenuto della borsa è stato ritrovato intatto? Su quell'agenda Borsellino annotava tutti i propri spostamenti e tutte le considerazioni relative alle inchieste su Cosa Nostra. Tante le cose che non tornano e lo Stato ne esce sicuramente "colpevole". Da leggere.
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Manituana di Wu Ming
Non si può certo affermare che i libri di Wu Ming ed i relativi progetti non siano ambiziosi e di facile approccio. Secondo il mio modesto parere la capacità descrittiva e il linguaggio utilizzato sono sempre di altissimo livello. In questo romanzo avventuroso e ricco di accadimenti vengono raccontate le gesta di Joseph Brant e della sorella Molly che contribuirono in pieno diciottesimo secolo alla salvezza della propria comunità, gli indiani Mohawk, durante la guerra tra i ribelli delle colonie americane e i lealisti della corona inglese. I personaggi del racconto sono molti quindi è necessario affrontare la lettura con particolare attenzione. Ho trovato molto interessante la descrizione degli usi e costumi di questi popoli. Consigliato.
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Io sono Dio di Faletti
Con questo romanzo ho ritrovato il sapore di rileggere il primo Faletti, quello dell'esordio, con la sua innata capacità di rendere le immagini, le descrizioni, le emozioni. Pochi hanno come lui la dote di comunicare con azzeccatissime metafore anche il più banale dei concetti. Secondo il mio modesto parere non siamo sugli stessi livelli di "Io uccido" per il semplice fatto che la trama risulta meno avvincente. In ogni caso la storia è ben strutturata e inchioda alla lettura. L'argomento ripercorre le paure dell'11 settembre partendo da lontano ed esattamente dagli anni '60 e '70, anni teatro della tragica guerra del Vietnam. E' proprio un reduce dal conflitto infatti il protagonista negativo del romanzo. Da leggere!
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Niente male
Devo dire che è stata una bella sorpresa. Mi aspettavo qualcosa di diverso, un romanzo più crudo, violento, in realtà ho trovato che gli omicidi siano tutto sommato marginali e funzionali solo all'epilogo del racconto. A colpire infatti è la triste storia del protagonista e l'ottima proprietà di linguaggio di Suskind. Lo consiglio pertanto soprattutto a chi piace un tipo di racconto per niente "leggero", ricco di aggettivi e mai avaro di descrizioni.
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Il Presidente
Sono costretto ad andare controtendenza rispetto alle precedenti recensioni e probabilmente il motivo sta semplicemente nel fatto che da un libro definito giallo mi aspetto di più. Non intendo affatto giudicare la scrittura di Simenon perchè il romanzo è senz'altro ben scritto e con buone descrizioni, soprattutto l'aspetto psicologico del protagonista è ben approfondito. Detto questo però ho trovato il racconto piuttosto "piatto", lineare e a tratti noioso. Ho rivisto in parte il giudizio grazie ad un finale che mi ha sorpreso e che ho trovato piuttosto interessante.
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Carino
Confesso di aver approcciato il libro per semplice curiosità e quindi senza aspettativa alcuna. Presto però il modo di scrivere di Bologna, ironico e scanzonato mi ha coinvolto. Il paragone con l'Ammaniti di "Ti prendo e ti porto via" mi è sembrato in alcune parti del libro evidente, anche qui infatti ci sono dei comportamenti e dei dialoghi molto simpatici, a tratti esilaranti. La vicenda si svolge in Toscana e precisamente a Chianciano e ruota attorno alla storia delle terme del paese oggetto di una vera propria lotta tra i cittadini e un rude e spietato imprenditore che le acquista per puro capitalismo deturpando fin da subito la bellezza della zona e della cittadina. Riesce veramente difficile comunque ricostruire a fondo la trama perchè le vicende che vi si intrecciano sono molteplici. Da leggere, senza impegno.
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Piacevole
Ho trovato divertente questo primo libro di Ken Follett, forse un pò acerbo e per certi aspetti non all'altezza delle sue migliori opere ma tutto sommato piacevole. Il libro è ben scritto, scorrevole e, a dispetto dei numerosi personaggi, non impegnativo. La vicenda verte su una sorta di caccia al tesoro nei confronti di un fantomatico Modigliani sconosciuto che l'artista avrebbe regalato ad un rabbino in età giovanile. In alcuni passaggi si teme che il racconto possa lasciare alcuni aspetti non approfonditi ma in realtà nella parte finale tutto viene risolto e il lettore resta soddisfatto. Consigliato.
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Bella raccolta!
A mio modesto parere si tratta di una raccolta di racconti molto buona, lo stile di King non si discute e qui anche i contenuti non sono affatto male. In alcuni c'è un richiamo più o meno marcato alle vicende dell'11 settembre e ciò coinvolge inevitabilmente ed ulteriormente il lettore. In altri si respira angoscia allo stato puro. Mi sento pertanto di consigliarne senz'altro la lettura anche se indubbiamente nessuno dei racconti è paragonabile ai tre capolavori raccolti in "Stagioni diverse" (Stand by me, Un ragazzo sveglio, Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank). Da leggere.
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Affascinante!
Corraudo Augias traccia in questa biografia il profilo di uno dei personaggi più enigmatici e affascinanti della nostra terra e lo fa non soffermandosi solo sul carattere o sui fatti della vita di Modigliani ma approfondendo il tempo e lo spazio in cui egli è vissuto. Dalle pagine emerge una suggestiva Parigi di inizio '900 dove vivevano a stretto contatto incredibili artisti che hanno segnato indelebilmente la storia dell'arte. La storia di Modì è veramente toccante. E' incredibile infatti come un artista del suo calibro, le cui tele sono oggi considerate inestimabili, abbia trovato per lungo tempo grossissime difficoltà ad individuare la propria identità artistica. Ciò ha fatto si che vivesse in povertà e costantemente all'insegna della sregolatezza nonostante una grave malattia che lo ha portato prematuramente ad una fine tragica. Biografia estremamente interessante!
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Breve ma intenso
Solo King riesce a coinvolgere il lettore fino al punto di sentire l'angoscia montare dentro. Anche questo racconto seppur breve è carico di pathos. Netta la somiglianza con "Il gioco di Gerald", altro libro del "Re" che ho amato molto. Lettura consigliata!
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Così così
Non mi ha convinto. L'idea di fondo l'ho trovata abbastanza originale ma secondo me poteva essere sviluppata meglio. In copertina ho letto dei paragoni che francamente proprio non calzano... Stephen King, Chuck Palahniuk... andiamoci piano.
Il protagonista del racconto si trova catapultato quasi casualmente in un luogo senza tempo e senza spazio, un circo popolato da creature enigmatiche e malvagie con le quali si troverà a dover fare i conti, inoltre il vero problema sarà rappresentato dal proprio alter-ego, un clown che una volta truccato per la scena diventa capace di qualsiasi atrocità. Non mi dilungo ulteriormente sulla trama ma non mi sento di consigliarne la lettura.
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Ma che bel thriller!
Piacevolissima sorpresa! Era dai tempi di "Io uccido" di Faletti che non leggevo un thriller capace di inchiodarmi alla lettura come questo. Anche in questo caso si tratta di un'opera prima e i complimenti a Carrisi sono d'obbligo. Si tratta di una storia veramente coinvolgente con diversi colpi di scena e con un crescendo tale che diventa sempre più difficile da abbandonare. Le somiglianze con i primi lavori di Faletti sono a mio avviso notevoli. Non voglio scrivere niente della trama perchè sarebbe semplicissimo dire più del dovuto. Da non perdere!
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Toccante
Sicuramente toccante. Si tratta della biografia del protagonista che in età adolescenziale si trova travolto dalla guerra nel proprio paese, la Sierra Leone, guerra dalla quale è costretto a diventare prematuramente soldato e di conseguenza ad assistere e a commettere incredibili atrocità. La storia pur avendo fortunatamente un lieto fine è un pugno nello stomaco per le persone dotate di un minimo di sensibilità e rappresenta veramente un testo che fa riflettere sulla condizione terribile in cui versano alcuni paesi in pieno terzo millennio. Da leggere.
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Avvincente
Forse leggermente al di sotto delle mie aspettative ma unicamente per le ottime recensioni viste prima della lettura e che mi avevano fatto pensare ad un capolavoro nel suo genere. In realtà si tratta semplicemente di un discreto romanzo, ben orchestrato, ben scritto e con una trama che funziona. Lo stile è quello ormai consolidato che mixa misteri storici, lotta tra bene e male ed una buona dose di azione.
Il risultato comunque è una lettura piacevole e quindi consigliata.
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Commento
Questo thriller di breve lettura (250 pagine estremamente scorrevoli) fa parte di una trilogia che comprende anche "Un pò più in là sulla destra" e "Io sono il tenebroso". Protagonisti della storia sono gli "Evangelisti", tre ragazzi che devono questo soprannome ai loro nomi di battesimo, Marco, Matteo e Luca (alla francese), ed il padrino di uno di essi, i quali si trovano ad indagare sulla misteriosa scomparsa della loro vicina di casa. Si tratta della prima volta che leggo Fred Vargas e pur ammettendo che non si tratta propriamente del mio genere, consiglio la lettura a chi piace un tipo di racconto ironico, a tratti surreale e grottesco sullo stile di Pennac. Il finale riserva un tentativo di colpo di scena riuscito solo in parte.
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All'altezza degli altri
Anche questo romanzo, il terzo e ultimo (purtroppo) della "Millenium Trilogy", risulta piacevole e ricco di accadimenti. In questo capitolo vengono approfonditi tutti gli aspetti della vita di Lisbeth, che grazie all'aiuto del puntuale Blomqvist e di altri personaggi, riesce ad affrontare e sconfiggere una volta per tutte i propri fantasmi del passato. Il libro è all'altezza degli altri sia come contenuto che come stile quindi se vi sono piaciuti i precedenti non potete esimervi dal leggere l'epilogo della storia, anche perchè questo riparte senza soluzione di continuità esattamente da dove si era concluso il precedente.
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Convincente!
Anche questa seconda parte della cosiddetta Millennium Trilogy mi ha decisamente convinto. Non so dire quale dei due volumi mi sia piaciuto di più, mi sono sembrati entrambi su ottimi livelli. In questo episodio la protagonista centrale è Lisbeth Salander, meraviglioso personaggio dalla personalità difficile ma intrigante che si trova a dover affrontare i fantasmi del proprio passato. Il racconto è ancora una volta scorrevole e a dispetto delle numeroso pagine (754) coinvolgente. Consigliato!
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Quindi???
Soporifero! Mi avevano sempre parlato bene di questo libro ma sono rimasto profondamente deluso. Non ho terminato un solo racconto senza poi pensare... quindi??? Insomma mi aspettavo tutt'altra cosa. Sconsigliato!
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Ottimo!
A me questo romanzo è piaciuto moltissimo, ammetto che non ho fatto in tempo ad appoggiare il tomo (675 pagine) una volta ultimato che ho subito preso in mano il secondo capitolo della Millennium trilogy, "La ragazza che giocava con il fuoco" (754 pagine). A dispetto della grandezza del romanzo non farete nessuna fatica a terminarlo perchè sia la storia sia lo stile narrativo di Larsson inchiodano. Si tratta di una vicenda ambientata in Svezia e che ruota attorno alla redazione del giornale "Millennium" e dei suoi proprietari. Ho trovato veramente affascinante il profilo psicologico di Lisbeth Salander, coprotagonista della trilogia insieme a Mikael Blomkvist. Da non perdere!
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Assolutamente si!!!
La domanda che mi sono posto immediatemente è se mi sarebbe piaciuto questo romanzo senza fare paragoni con "L'ombra del vento" e la risposta è assolutamente si. Il rischio che si corre ogni volta che si "affronta" un romanzo di un autore che ha scritto qualcosa che ci ha coinvolto moltissimo è quello di partire con troppe aspettative che finscono col condizionare. Io penso che questo romanzo sia scritto in maniera impeccabile e che la trama sia coinvolgente ed emozionante, ritengo che alcuni aspetti della storia siano lasciati a libera interpretazione del lettore e questo non è necessariamente un difetto. Il finale può sembrare frettoloso ma va comunque ragionato e se si colgono alcune "finezze" la sensazione che lascia è decisamente piacevole. Quindi leggetelo senza remore.
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Molto buono!
Veramente buono. Al contrario di molti thriller con riferimenti storici usciti di recente che davano la netta sensazione di trasudare incoerenze, anacronismi e forzature, questo libro fornisce una vicenda, una trama e dei dialoghi convincenti. La storia mette a confronto forse le due più potenti società segrete mai esistite, la massoneria e la Thule (dalle cui ceneri è nato il nazionalsocialismo) entrambe alla ricerca di segreti persi nei meandri della Storia. Il racconto non è mai banale e gli argomenti sono trattati con stile e cura dei particolari. Forse leggermente frettoloso il finale ma in ogni caso assolutamente consigliato.
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Decisamente buono!
King è tornato?? Ho letto da molte parti questa considerazione ma a mio modestissimo parere non se n'era mai andato. Magari nel periodo immediatamente successivo all'incidente può aver avuto un pò di calo ma pur mantenendo un livello sempre più che buono. Il libro in questione colpisce ancora una volta per la capacità descrittiva, per la cura dei particolari e per il profilo dei personaggi (l'adorabile Wireman su tutti). La trama è interessante soprattutto nella seconda parte e il racconto riesce in alcuni passaggi ad emozionare. Per gli amanti del Re inoltre saranno piacevoli le analogie con altre opere come ad esempio "Mucchio d'ossa" e "Rose Madder".
Assolutamente consigliato anche se trattandosi di King confesso di essere decisamente di parte.
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Bella sorpresa!
So che a molti di voi il sentir definire "sorpresa" Deaver sembrerà strano però nel mio caso si tratta della prima sua opera che leggo ed appunto sono rimasto molto soddisfatto.
Questo romanzo è il secondo della saga di Lincoln Rhyme ed Amelia Sachs, i quali si trovano ad indagare in una cittadina fuori dal tempo degli Stati Uniti al fine di ritrovare una ragazza sequestrata da un personaggio psicotico da tutti chiamato l'insetto per motivi abbondantemente approfonditi nel racconto. Il libro è ben scritto, ricco di particolari e mai avaro di colpi di scena. Bello il profilo psicologico di Rhyme. Sicuramente consigliato.
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Deludente!
Piuttosto banale... Anziano custode di inquietanti segreti che viene ucciso in circostanze sospette, giovane e attraente studiosa che con l'ausilio di un aitante professore cerca di scoprire cosa è accaduto, loschi individui che tramano contro il bene... vi ricorda qualcosa? Infatti l'intelaiatura e il meccanismo somigliano molto a quelli de "Il Codice Da Vinci" e di molti altri thriller che lo hanno seguito. L'ho trovato piuttosto banale e con dei dialoghi a tratti esilaranti. Lo sconsiglio a meno che non si ami il romanzo di avventura "ad ogni costo".
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King è King!
Ancora una conferma del fatto che King in quanto a idee e capacità descrittiva non è veramente secondo a nessuno. Il racconto è ambientato in un America futuristica dove le persone ridotte alla miseria più assoluta possono scegliere se mettere a repentaglio la propria incolumità fisica in alcuni reality show in cambio di ricchi premi in denaro. Il più importante di questi "spettacoli" è appunto "L'uomo in fuga" a cui sceglie di prendere parte il protagonista del romanzo la cui moglie è costretta a battere per comprare le medicine alla figlia neonata malata. Egli dovrà riuscire ad evitare la morte sfuggendo per un intero mese ai "cacciatori della rete". La trama è piuttosto avvincente e angosciante in certi tratti soprattutto grazie alle già citate capacità di king alias bachman. Consigliato agli amanti del genere.
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Utile!
Anche se scritto in poco tempo il testo è utile per capire da quale classe politica siamo governati e serve a sottolineare come il nostro paese sia alla deriva. Il libro prende in esame le ultime leggi vergogna che l'attuale governo ha fatto o sta cercando di far approvare (impunità per le quattro maggiori cariche, legge contro le intercettazioni, blocca-processi etc.) ponendo l'accento sulle vicende giudiziarie del nostro premier ed in particolare sul processo Mills, processo prossimo alla sentenza che vedrebbe (il condizionale è d'obbligo) con ogni probabilità condannato Berlusconi. Ottima la prefazione di Pino Corrias. Consigliato.
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Grand River
Sicuramente diverso dai libri cui ha abituato il collettivo Wu Ming. Altro non si tratta che di un racconto di viaggio fatto in Canada e in particolar modo nelle terre che sono state teatro delle vicende di Manituana, loro precedente romanzo. Confermata l'ottima capacità di linguaggio e di descrizione. I contenuti però non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli di Q e 54 e tutto sommato trattandosi di cronache non ne hanno neanche la pretesa.
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Adorabile!
Che dire... Il personaggio di Firmino, questo topo divoratore di libri che sogna di essere un essere umano, è meraviglioso. Complimenti a Savage per lo stile e l'ironia presente in tutto il libro anche considerando il fatto che si tratta di un'opera prima. Naturalmente nel caso in cui la polemica scatenatasi negli ultimi giorni circa il presunto plagio perpetrato nei confronti de "La bibliotecaria" si rivelasse fondata il giudizio andrebbe completamente rivisto. A me piace pensare che tutto si risolverà in una bolla di sapone e quindi nel frattempo lo consiglio a tutti.
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Interessante!
Senza dubbio interessante. Lucarelli racconta alcuni misteriosi casi della storia del nostro paese e lo fa con il suo inconfondibile stile e la consueta capacità narrativa. L'incedere è quello tipico della trasmissione Blu Notte e quindi il racconto risulta sempre incalzante. Vengono affrontati tra gli altri i casi Sindona, Calvi, Enimont e Uno Bianca. Consigliato!
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Molto buono
Veramente bello. Non fatevi spaventare dalle quasi seicento pagine perchè il libro è da subito intrigante e scorrevole. Lo stile è piacevole e il contenuto interessante anche grazie alla buona ricostruzione storica. Il racconto comprende diverse storie ambientate prevalentemente in quattro periodi storici diversi: età dei metalli, tredicesimo secolo, anni 30-40 e giorni nostri.
Protagonisti del romanzo sono anche personaggi reali quali Hitler, Himmler, Heydrich etc. che lo rendono ancora più intrigante. L'ho trovato veramente bello nonostante il genere avventura non sia tra i miei preferiti. Consigliato!
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Molto Buono
Decisamente buono. In questo libro Pino Corrias tratta alcuni tra gli argomenti più scottanti della nostra bella Italia quali Piazza Fontana, il delitto Pasolini, Cogne, il Vajont etc e lo fa con una capacità narrativa notevole, in certi passaggi addirittura poetica. Nonostante alcune cose siano note a tutti il racconto riesce spesso ad emozionare. Assolutamente consigliato.
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Inquietante
Lettura estremamente interessante. Saviano racconta retroscena davvero impressionanti sul "Sistema camorra" e gli immensi capitali da esso gestiti a scapito di tutto e tutti. Racconta i fatti da persona che, suo malgrado, ha potuto toccare con mano e vedere con i propri occhi la realtà disastrosa delle zone nelle quali è nato e vissuto. Vengono affrontati e approfonditi con dovizia di particolari argomenti quali lo scandalo rifiuti, il traffico di droga, la guerra tra clan e molto altro. L'amaro in bocca è assicurato. Assolutamente consigliato!
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Folgorazione
Capolavoro! Il libro è ambientato nel sedicesimo secolo, in pieno periodo di Inquisizione e tocca più o meno direttamente tutti i personaggi di rilievo dell'epoca, a partire da Martin Lutero fino a Thomas Muntzer passando per Pietro Carafa, Carlostadio, Melantone, Calvino etc. Per contenuti il racconto riesce ad essere incredibilmente attuale. Meravigliosa l'ambientazione, molto accurata la ricostruzione storica e ottima la proprietà di linguaggio. Indubbiamente tra i libri più belli che ho letto.
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Tragicomico
Questo libro andrebbe distribuito nelle case come l'elenco telefonico. Tutti sappiamo che la nostra classe politica non solo non ci tutela ma è quasi sempre causa delle disgrazie del nostro paese però leggere le cose qui riportate nero su bianco fa un certo effetto. Il libro è pieno di documenti, numeri, testimonianze che aprono letteralmente gli occhi su chi ci comanda. Più proseguivo nella lettura più aumentava in me il disgusto verso persone che dovrebbero rappresentarci invece non solo non fanno nulla per migliorare le nostre condizioni economiche e sociali bensì sono il motivo principale per cui milioni di persone nel nostro paese non arrivano alla fine del mese. Vergogna!!! Testo consigliato.
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Non male
Discreto romanzo storico. La storia, ambientata quasi totalmente nella Barcellona del 1300, è ricca di accadimenti ed è in certi passaggi coinvolgente. L'accurata ricostruzione storica ha il merito di far conoscere al lettore usi e costumi del tempo che spesso stupiscono. Per quanto mi riguarda il romanzo paga lo scotto del confronto con "Q" di Blissett, mio personalissimo ma inavvicinabile termine di paragone per il genere in questione. In ogni caso consigliato.
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Mattone
Certo dispiace stroncare un testo che affronta il tema dell'Olocausto ma come si fa a non farlo se si tratta di un romanzo di quasi 1000 pagine che poteva essere tranquillamente affrontato con 150?
Inoltre l'autore si butta in una serie di virtuosismi tecnici inutili quali il continuo ricorso a termini militari tedeschi assolutamente evitabili. Ovviamente alcuni passaggi del libro sono toccanti ma si perdono in un mare di pesantezza gratuito. Credetemi, risparmiate il vostro tempo e leggete altro. Sconsigliato.
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Buon libro
Buon libro
Non male... Il libro alterna momenti di vera e propria cronaca quali gli interrogatori riportati fedelmente di Olindo e Rosa o le interviste alle persone direttamente coinvolte ad altri dove l'autore si immerge in una serie di considerazioni sulle ''situazioni limite'' di convivenza reciproca che portano spesso normali cittadini a compiere gesti apparentemente senza senso. Chi dobbiamo temere? L'extra-comunitario che frequenta le nostre strade o il nostro pacifico vicino di casa? Lettura interessante. Se non avete mai letto Corrias consiglio di leggere prima Luoghi Comuni.
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