Opinione scritta da faye valentine

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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    01 Dicembre, 2010
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Sesso, droga e rock'n'roll

Nico è il classico 28enne che non ha fondamentalmente voglia di fare un emerito e si svaga tra pupattole e droghe leggere.
Se la trama di questo libro è riassumibile in una riga e mezzo, potete immaginare già i profondi contenuti che mi accingo ad esporvi....
Va giù come un bicchiere d'acqua, e come tale non vi lascerà nessun sapore in bocca (a meno che non abbiate 14 anni e sia uno dei vostri primi libri!). Volo prende la vita di un adolescente comune, la trasla su un 28enne con neanche poi così seri problemi d'immaturità, e con umorismo facilone e scontato ne tira fuori ben 164 pagine e mezzo! E' più la spesa che l'impresa!!
Insomma, non mi è piaciuto, non perchè abbia qualcosa di estremamente negativo, ma perchè è un libro assolutamente inutile! è una brutta copia di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", è la trasposizione scritta di pagine e pagine di Smemorande di milioni di adolescenti, è una lista dei luoghi comuni più noti al mondo. Sarà comunque facile che al lettore "immaturo immaturo immaturo" (i.e. citazione dal libro) scappi un sorriso perchè scopre di ritrovarsi nel tale aneddoto, ma lo trovo proprio un mezzuccio da pochi soldi per accattivarsi consensi. A chi avanza dei dubbi sul fatto che Volo scriva di suo pugno i suoi romanzi posso dire che sicuramente questo lo ha scritto lui!!!!
Devo ammettere che avevo qualche riserva prima di leggerlo (é il mio primo Volo!), ora ho la prova tangibile del dono della prescienza.
La prossima volta che mi trovo davanti un libro di Volo mi sa che "esco a fare due passi....."

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"Jack Frusciante è uscito dal gruppo" di E. Brizzi
...ecco, se l'avete letto, tenetevi caro questo ricordo!!!
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Gialli, Thriller, Horror
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    17 Novembre, 2010
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Nel braccio della morte

Questa volta il mitico John ci porta con i suoi avvocati nel bel mezzo del braccio della morte. Un colpevole certo, un caso apparentemente risolto, ma il solito giovane avvocato vuole scavare perchè qualcosa non gli quadra. Superbo il personaggio di Cayhall: a tratti anche molto divertente (alcune sue movenze o modi di dire tipici mi sono rimasti letteralmente impressi nella mente). Un terribile segreto si nasconde dietro la vicenda e il nostro giovane eroe riuscirà a portarlo alla luce. A parte i toni leggeri di questa mia recensione, non travisate: è davvero un bel legal-thriller, forse quello che ha segnato per me il giro di boa nella produzione dello scrittore statunitense, i successivi non mi hanno entusiasmato più di tanto.

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legal-thriller
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Gialli, Thriller, Horror
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    17 Novembre, 2010
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Homeless

Appassionante legal-thriller del prolifico John Grisham che trova la sua originalità nell'ambientare la vicenda nel mondo degli homeless, realtà molto sentita in America. La parte più interessante del romanzo è sorprendentemente questa, anche perchè per il resto della vicenda ci sono sicuramente numerosi colpi di scena, ma ho avuto una sottile sensazione di dejà vu lungo tutto il corso della narrazione, avendo letto molti altri libri dello stesso autore: il protagonista, Michael, mette in gioco se stesso e il suo lavoro per la "giusta causa", tema che ha fatto la fortuna di Grisham, ma forse un po' troppo abusato.
Lo consiglio perchè è comunque un buon libro nel suo genere, però, se volete conoscere questo autore, non cominciate da qui.

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legal-thriller
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    17 Novembre, 2010
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Toxicity

Ho provato molti sentimenti diversi, anche contrastanti, leggendo questo libro. Mi sono chiesta se fosse autobiografico (e non lo è), mi sono chiesta come si potesse arrivare a tanto, mi sono chiesta tante cose... cose che prima nemmeno pensavo esistessero...
La dipendenza è una forma di devozione? La devozione è trasfigurazione della realtà, del desiderio, dell'angoscia di vivere?
Vera cresce con il mito di Christiane F, diventa eroinomane, diventa Nikita. Conduce la sua esistenza tra sert e caccia alle dosi con Pablo, il suo ragazzo, e Clara, la sua amica più cara. Una sera, in piena trance, decide di rapire Annette, compagna di pera conosciuta da qualche ora, e coinvolge anche Pablo. Annette è francese, piena di soldi e sprovveduta. La chiudono nel bagagliaio della 500 e qui "cominciano" i loro problemi.
Sembrerebbe la trama di un thriller come altri, ma non lo è. E' la triste storia di una fetta di vita di Nikita, è l'avvicendarsi delle varie situazioni ed esperienze che la ragazza si trova a vivere, una guerra continua dove non ha mai pace, dove non riesce mai a vincere, perchè l'unica vittoria è sempre quella della droga. Vive solo per avere un momento di sbandamento totale e il lettore vive con lei, con pena, paura, speranza; speranza che viene sempre delusa da ogni sua azione, ogni suo gesto, ogni suo pensiero.
La cosa che ho apprezzato di più del personaggio di Nikita è la sua concretezza: la Lattanzi la descrive facendo numerosi riferimenti a fatti di cronaca, personaggi famosi, canzoni... tutte cose che la rendono una ragazza normale, una semplice ragazza della mia età, a cui piacciono le cose che piacciono anche a me... e questo è il particolare che mi ha toccata maggiormente; molto spesso noi pensiamo ai tossicodipendenti come a persone lontane anni luce da noi, dal nostro impeccabile modo di vivere, di amare, dalle nostre passioni... e invece Nikita è lì, umana e palpitante come noi, eppure così distante, così assente, così alterata.
Lo stile dell'autrice è diretto (scrive anche in dialetto a volte), estremamente realistico, crudo, violento. Racconta le vicende di questo clan di tossicodipendenti con estrema lucidità e forte di anni di studio e ricerca maturati sul campo. E' un romanzo che si sente, che penetra dentro, che non avrei mai immaginato mi potesse sconvolgere tanto. Io non trovo sia una mera esposizione di luoghi comuni sulla droga, come leggevo in una recensione che mi ha preceduta, anzi, tutto ciò che mi aspettavo di trovare non c'è. Ho conosciuto qualcosa di diverso, proprio grazie allo stile dell'autrice, originale e spietato: sarebbe stato facile scriverlo sotto forma di diario, ad esempio. Invece è stato scelto di farne un romanzo, con una trama sovrapposta alla mera storia di droga. E non trovo nemmeno manchi d'introspezione: Nikita pensa spesso a sè, esprime i suoi sentimenti, ma logicamente lo fa da tossicomane, non possiamo pretendere che abbia la lucidità di esprimere un discorso coerente sulla propria personalità e sinceramente, non se ne sente neanche il bisogno, perchè non ci troviamo di fronte a un trattato di sociologia della tossicodipendenza.
E' un romanzo duro, molto significativo, che vuole far riflettere, trasfigurando la vicenda particolare di Nikita verso una realtà più ampia e mettendo in luce quella devozione perversa insita nell'animo umano, che caratterizza ogni tipo di dipendenza, ogni tipo.

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è bello quanto fa star male... fate voi...
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    17 Novembre, 2010
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Godibile commedia

Una godibile commedia romantica che offre spazio anche a qualche sorriso. Darcey (a tratti una Bridget Jones a tratti una Carrie Bradshaw) è un'affermata donna in carriera che vive nella splendida Dublino, tranquilla e serena fino a quando le arriva l'invito al matrimonio del suo ex fidanzato Aidan con la sua migliore amica Nieve. Di qui una serie di tristi ricordi (ma soprattutto angosce per l'imminente futuro!) la catapultano in una serie di vivaci vicende.
Lo stile dell'autrice irlandese è frizzante e leggero: attraverso divertenti aneddoti vissuti da Darcey in prima persona, ci si sofferma ad ironizzare sullo stereotipo tipicamente femminile dell'invidia tra amiche e della gelosia per l'innamorato. Nota particolare: adorando io Dublino, non ho potuto far altro che apprezzare ogni minimo riferimento fatto alle vie della città :)
E' una lettura di pochissime pretese ma che sa donare momenti di svago e spensieratezza. Consigliato alle ragazze che amano il genere.

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i libri di Sophie Kinsella
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Gialli, Thriller, Horror
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    17 Novembre, 2010
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Giustizia privata

Bello, bellissimo, divorato in tre giorni, nonostante avessi molto altro da fare.
Innanzitutto lo stile dell'autrice mi ha catturata fin dalle prime frasi: diretto, schietto, senza fronzoli e così terribilmente reale.
Il filo rosso del dolore (splendida metafora), è teso e stretto sempre più, mano a mano che ci si addentra nel cuore della vicenda.
Antonio Lavezzi, il protagonista, è un uomo come tanti, ma la sua vita è stata dilaniata e stravolta dallo stupro e omicidio della figlia Michela. Ora è per lui arrivato il momento di scoprire che il suo travaglio non è ancora finito: riceve infatti una serie di messaggi in codice che irrompono nella sua piatta quotidianità. Antonio ritroverà quell'energia e determinazione che pensava di aver perso o forse di non aver mai avuto. E' un personaggio che mi è piaciuto tantissimo: l'ho trovato molto reale, molto concreto, descritto con profondità nelle sue debolezze e nelle sue contraddizioni.
Un romanzo ricco di colpi di scena, pathos e tensione, ma senza mai essere eccessivo o poco credibile. Lo stile dell'autrice calàmita l'attenzione e non allenta la presa, nemmeno quando i pezzi del puzzle da lei creato cominciano a prendere posto nella mente del lettore e nella vita di Lavezzi. Stile che rimane coerente sempre, anche nei cambiamenti di punti di vista dei vari protagonisti, delineati con precisione e particolarità.
Un thriller che consiglio assolutamente, la Barbato è stata per me una felicissima scoperta! In alcune cose può ricordare "Sorry" (come diceva gracy prima di me), ma non lo trovo affatto inferiore all'opera di Drvenkar: sono entrambi ottimi thriller.

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"Sorry" di Zoran Drvenkar
"Non spegnere la luce" di Stefano Tura
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Gialli, Thriller, Horror
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    11 Novembre, 2010
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the dragonfly

Atmosfera completamente diversa rispetto a quella del precedente romanzo: mentre in "Scritto nelle ossa" Beckett ci mostrava splendide quanto aspre cartoline dalle isole Ebridi, ne "I sussurri della morte" ci troviamo nel Tennessee, ma l'ambientazione è molto meno particolareggiata e si lascia campo aperto all'azione. Ritroviamo David Hunter, con il suo solito carico di problemi, a lavorare al fianco del suo maestro Tom Lieberman. Da sfondo una galleria di personaggi la cui caratterizzazione è solamente accennata, per usare un eufemismo. Del protagonista stesso si dice poco o niente: si fa cenno sempre agli stessi eventi del suo passato, non approfondendo mai in una minima introspezione. Gli altri personaggi sono comparse che si alternano sulla scena, non sappiamo nulla di loro a parte qualche piccola inclinazione che possono dimostrare nei dialoghi (in particolare Kyle, Summer e il profiler, Alex Irving): non conoscendo nulla di loro sarà particolarmente impossibile dare un senso proprio all'indagine e anche tentare di scoprire l'identità del serial-killer. Per quanto poco descritti riescono ad essere perfino stereotipati: il profiler piacione, il detective scorbutico, il saggio professore, l'assistente imbranato, la poliziotta scostante ma fascinosa. Perfino il protagonista assoluto, David Hunter, è decisamente più appiattito rispetto al romanzo precedente: sinceramente non capisco come possa avere tanta fortuna tra i lettori... mi sembra tanto banale... a partire già dal nome...
La vicenda è caruccia, anche se, come nello scorso romanzo, sa di già visto e già letto; le descrizioni sono ben fatte, ma sinceramente non mi hanno rigirato lo stomaco, né mi hanno terrorizzata più di tanto: semplicemente hanno richiamato alla mia mente qualche scena tratta da film (in particolare "Il silenzio degli Innocenti" o "Seven"); permettetemi una piccola digressione: per chi voglia spaventarsi e avere lo stomaco sottosopra, consiglio "Bambino 44" di Tom Rob Smith, poi ne riparliamo...!
Tutto sommato non è un brutto libro, solo non lo trovo molto significante: leggetelo (ecco, magari sotto l'ombrellone, senza avere troppe pretese) se vi è piaciuto "Scritto nelle ossa", ma non consiglio di iniziare da questo se volete conoscere questo autore. A questo punto mi manca "La chimica della morte" (il primo dei tre), incrocio le dita sperando di trovare qualcosa di più entusiasmante od originale.

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"Scritto nelle ossa" dello stesso autore
(ma non è indispensabile, la storia è comprensibile anche leggendolo come romanzo a sè stante)
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Gialli, Thriller, Horror
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    03 Novembre, 2010
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Emilia nera

Noir che si legge in un giorno, non tanto per la brevità (ha le sue buone 232 pagine), quanto per l'incalzare delle vicende che lascia senza un attimo di respiro. Giada e Marcello, due protagonisti con apparentemente nulla in comune, animano questa storia dal sapore gotico e ce la fanno vivere in modo intenso e frenetico.
La storia cattura fin dall'inizio e la narrazione, fatta attraverso gli occhi dei vari protagonisti, ha il pregio di mantenere altissimo il livello d'interesse del lettore, nonostante i continui cambiamenti del punto di vista; questo meccanismo mi è piaciuto molto (anche se non è una novità, specialmente in questo genere letterario): l'ho trovato efficacemente calzante sui due protagonisti-narratori, dall'indole fortemente descrittiva.
La vicenda è cruda, tagliente, attuale, raccontata senza troppi fronzoli, in modo asciutto e violento. I protagonisti sono vivi: incarnano una realtà che, nonostante possa sembrare frutto di fantasia, è purtroppo sempre più vicina... L'ambientazione è perfetta: manca di collocazione precisa, ma da alcune parole citate in dialetto si può intuire che si tratta di una città emiliana. Il clima che la Baraldi riesce a creare con le parole e le azioni dei due personaggi principali è quanto di più accattivante io abbia letto ultimamente. Non è sicuramente un capolavoro, ma potrebbe diventare un cult per gli amanti del gotico e del noir. Unico neo: non trovo la canzone "Lullaby" dei Cure pienamente calzante: forse mi è sfuggita qualche sfumatura che volesse dare l'autrice, ma personalmente avrei pensato ad una melodia più "dura"! :)
Lo consiglio a chi apprezza il genere, ma, per il linguaggio decisamente duro e schietto e per i contenuti violenti, consiglio ai giovanissimi di leggerlo tra qualche anno. ;)

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Chuck Palahniuk
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Scienze umane
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    25 Ottobre, 2010
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Superfluo

Titolo di grande effetto che ha creato anche un certo scalpore: il nostro Giacobbe (o chi per lui) ha avuto una notevole intuizione commerciale ma nulla più. Sicuramente se lo prenderete molto alla leggera vi concederà qualche sporadica risata, altrimenti sarà una lettura inconcludente. Personalmente ho trovato alcuni tratti spassosi, ma troppo pochi, il che non lo rende un libro comico, tantomeno un manuale credibile. Non sarà Giacobbe a risolvere i vostri problemi, questo è poco ma sicuro! ;)

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Gialli, Thriller, Horror
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    21 Ottobre, 2010
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Il tenente Colombo

Con molto entusiasmo ho iniziato la lettura di questo giallo, forte delle ottime recensioni lette su questo sito, ma fin dall'inizio mi sono trovata di fronte ad un romanzo che non era affatto come me lo aspettavo: infatti io pensavo fosse uno di quei super-gialli che non ti lasciano un attimo di respiro, a ritmo serrato, con eventi su eventi, omicidi a raffica, depistaggi.. e invece no! Si badi bene, non che tutte queste componenti non ci siano, solo che sono dosate con estrema cura dall'autore, anzi, forse il termine più adatto è "centellinate"...
Il romanzo inizia con una spettacolare descrizione delle isole Ebridi Esterne (e non scrivo "spettacolare" a caso: sono descritte in modo vivido e con una dovizia di particolari che vi sembrerà di essere là con tutta la compagnia dei protagonisti!), prosegue incanalandoci nelle storie dei vari personaggi, ma sempre con estrema cautela... come se stessimo entrando in punta di piedi... In molti frangenti mi sono chiesta il perché di questo stile un po' a moviola, che mi ha davvero disorientata: considerate che a pagina 80 il nostro antropologo forense, protagonista, sta cominciando a vestirsi per accingersi ad effettuare l'esame delle ossa (direte voi: a vestirsi???? ma come????? e che ha fatto fino ad ora??????!!!!!), ma tenetevi forte: l'esame comincia a pagina 178!!!!
Nonostante questa sorprendente lentezza devo dire che Beckett è notevolmente capace di creare tensione, anche se penso che la Signora del Giallo (Agatha Christie, n.d.a.) e Il tenente Colombo gli abbiano dato lezioni esemplari.
I personaggi sono interessanti, specialmente il nostro caro protagonista, David Hunter: un uomo dal forte vissuto, carico di grande esperienza, che però, arrivato sull'isola dove si dipana la vicenda, appare spesso disorientato quasi fosse un apprendista alle prime armi. Ma meglio così se siamo stanchi di detective infallibili e onniscienti!
Tutto sommato, il libro non me lo aspettavo così com'è, ma mi è piaciuto: l'ambientazione e le doti descrittive dell'autore vi faranno vivere un'esperienza unica (e ve lo dice una persona che non è una grande amante dei "paesaggisti"!), i personaggi sono abbastanza stereotipati, ma piacevoli nel loro interagire, i colpi di scena ci sono fino all'ultima riga, ma ci sono anche parecchi indizi, disseminati tra una descrizione e l'altra, che rendono agevolmente raggiungibile anche da parte vostra la soluzione finale del caso.

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la mia recensione! ;)
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Libri per ragazzi
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    20 Ottobre, 2010
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Letto e riletto...

Splendido, spassosissimo, l'ho letto e riletto non so quante volte e ad ogni età: sa regalare sempre emozioni diverse.
Marcovaldo è un protagonista sempre attuale e che non annoia mai, le sue avventure sono surreali ma di grande critica sociale.
Lo consiglio anche ai ragazzini per ridere in modo intelligente ed educativo e ai "non più ragazzini" per riflettere sorridendo. Lo apprezzerete anche se non siete fan accaniti di Calvino: lo specifico perché personalmente lo trovo un autore un po' pesante in alcune sue opere, e Marcovaldo non è nulla di tutto questo!

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anche ai non-fan di Calvino!
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Romanzi
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    20 Ottobre, 2010
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Tra storia e avventura

Romanzo storico e d'avventura, questo della Stott cattura alla prima lettura della trama: contiene tutti gli ingredienti per tenere alto l'interesse in ogni momento della vicenda.
Tra ladri, cospirazioni, sotterfugi e inseguimenti, troviamo anche l'occasione di leggere di teorie filosofiche ed evoluzionistiche, di vedere scendere in campo anche personaggi storici (Napoleone in primis) e scienziati realmente esistiti.
Ma il romanzo è anche romanzo di formazione del giovane protagonista, Daniel, che imparerà che nella vita bisogna mettersi in gioco continuamente per affermare le proprie convinzioni. Ho apprezzato molto l'atmosfera magica in cui è avvolta la Parigi dell'epoca e che si sprigiona ogni volta che nella vicenda è coinvolta Lucienne: grande ed enigmatica figura femminile dall'indiscutibile fascino.
Sicuramente un buon romanzo, appassionante e variegato nei suoi argomenti. Lo consiglio!

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a chi vuole leggere un romanzo d'avventura con una strizzatina d'occhio alla storia francese..
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Romanzi
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    20 Ottobre, 2010
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Très chic!

Questo libro è un bon bon: dolce, a tratti gustoso, a tratti stucchevole.
Le vicende della portinaia Renée, della ragazzina aspirante suicida Paloma e di monsieur Ozu, pagina dopo pagina, calano delicate nella mente e nel cuore.
Sicuramente i capitoli iniziali possono rivelarsi ostici ed artificiosi, soprattutto per chi è a digiuno totale da filosofia contemporanea, ermeneutica e quant'altro di affine. Naturalmente io li ho adorati! come ho adorato il personaggio di Renée: a volte mi sono sentita anch'io un po' una Renée nella mia vita e conosco persone del tutto simili a lei, quindi non lo trovo un personaggio così distante dalla realtà come è stato detto in molte recensioni che precedono questa mia. Il contrasto tra il suo aspetto, l'immagine che dà di sé e la sua interiorità è offerto dall'autrice in modo magistrale e a tratti davvero divertente! Soprattutto, il cambiamento che avviene in Renée all'incontro con Ozu, la rende sempre più umana e dolcemente fragile.
Quello di Paloma invece è sicuramente un personaggio sopra le righe, ma credo che nell'economia del romanzo calzi piuttosto bene: è una ragazzina "avanti", non solo perché è un genietto, ma anche nel modo di pensare e nell'età.. Le due amiche, quando sono insieme, sono insuperabili, e grande è lo stile della Barbery nel rendere così bene e così fortemente carico d'emozioni un rapporto che si sviluppa in poche pagine. Monsieur Ozu, naturalmente è un uomo delizioso e non lo si può non apprezzare, con la sua finezza, la sua saggezza e la sua elegante spontaneità.
Questo romanzo mi ha lasciato una quantità di belle emozioni che, se ci penso, mi rendono ancor più felice di averlo letto. Un ringraziamento particolare alla persona, carissima, che me lo ha donato. :*

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Esclusivamente per palati fini... meglio se siete filosofi...
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Gialli, Thriller, Horror
 
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3.3
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    13 Ottobre, 2010
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the final countdown

Appena terminato "La biblioteca dei morti" sono corsa in libreria ad acquistare "Il libro delle anime": questo sequel riprende la vicenda dell'ex agente dell'FBI Will Piper e dell'Area 51 proprio dove è stata interrotta e prosegue con lo stile accattivante che ben abbiamo imparato a conoscere leggendo Cooper.
A mio parere il libro non è affatto deludente come leggevo in alcune recensioni: credo sia una conseguenza logica avere delle grandi aspettative vista l'ottima riuscita del precedente, però si deve anche avere quella lucidità che ci permetta di valutare un libro per quello che è e non in base alle aspettative che se ne hanno. "Il libro delle anime" è, a mio parere, un buon thriller, ricco di colpi di scena (anche se ancora un po' troppo di stampo tradizionale "americano"), azione e sentimento. Ormai infatti i personaggi sono conosciuti, quindi si dissolve quell'atmosfera da giallo propriamente detto, che avvolgeva il romanzo precedente, per lasciare spazio all'azione vera e propria. Come in un film d'azione quindi vediamo susseguirsi una serie di vicende che ci lasciano col fiato sospeso, fino alla rivelazione finale che spero concluda la storia, e non rovini il tutto con un'improbabile prosecuzione in un terzo volume. Ho apprezzato molto l'attenzione di Cooper per l'aspetto storico: affidare parte consistente dello svolgimento della vicenda a personaggi realmente esistiti è stato un artificio efficace e per alcuni aspetti divertente!
Lo consiglio a voi che avete letto "La biblioteca dei morti" e, anche se fosse trascorso un po' di tempo da questa precedente lettura, non allarmatevi perché l'autore fa ricorrenti richiami che vi riporteranno immediatamente alla memoria i fatti. Non consiglio di leggerlo come libro a sé stante: pur non mancando in coerenza narrativa, vi perdereste il succo della storia!

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"La biblioteca dei morti" (stesso autore)
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Romanzi
 
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4.8
Stile 
 
5.0
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    05 Ottobre, 2010
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Una sublime elucubrazione

Juan Pablo Castel è un artista a trecentosessanta gradi: arte è il suo lavoro, arte è il suo modo di vedere e criticare la società, arte è il suo modo di amare Maria Iribarne. A tratti indolente a tratti frenetico, Castel incarna una sorta di lente sul mondo: con lucida franchezza esprime la propria critica sulla società a lui contemporanea, isolandosi sempre più da chi lo circonda.
Il tunnel è la sua vita, quella che lui stesso ama costruirsi: non si sente mai veramente emarginato dal mondo, è proprio lui a volersi creare uno spazio d'azione al di là di tutto ciò che è il comune vivere degli altri uomini, un tunnel appunto, che però lo conduce lentamente all'autodistruzione. Castel cammina per strada incontrando solo ombre, come se vivesse lui solo al mondo. In questa sua misantropia si apre una breccia quando i suoi occhi s'infiammano allo sguardo di Maria che osserva un suo dipinto; in quel momento un'epifania: al mondo esiste qualcuno che comprende la sua arte e in particolare il simbolismo della finestra raffigurata sul dipinto; da qui, la frenetica rincorsa per fare in modo di rivederla, l'ossessiva preparazione al primo incontro, i suoi monologhi interiori turbati, pieni di apprensione, maniacali. Castel trova in Maria non solo l'amore spirituale e carnale, trova l'unica persona che egli reputa in grado di entrare in empatia con lui e con il suo mondo, l'unica persona che ha dimostrato spontanee qualità e perciò è degna del suo rispetto e del suo amore. Quando però comincia a vedere con lucidità che Maria non è la creatura ideale che egli aveva costruito ad arte, il suo mondo inizia a sgretolarsi e altra via non gli resta che quella dell'omicidio.
L'aspetto meraviglioso, a mio parere, di quest'opera di Sabato, è che il rapporto di reciproca empatia che Castel crede di provare con Maria, viene invece spontaneamente instaurato con i lettori: allora la finestra assume per noi un significato ancor più profondo: è quello spiraglio da cui Castel ci permette di partecipare della sua vita in una condizione di estrema fiducia, perciò non ci sogneremmo mai di giudicare l'esposizione dei suoi pensieri come sterili elucubrazioni e nemmeno la sua critica sociale come gelido cinismo; Castel ci cattura e, per quanto possibile, ci avvicina e ci fa sentire parte del suo avulso mondo. Personalmente ho condiviso stati d'animo con lui, ma anche con Maria, straordinaria quanto normalissima figura femminile. Lo stile dell'autore passa come in secondo piano: è talmente efficace e vivida la confessione di Castel che la affrontiamo come se fosse una storia vera, raccontata dal protagonista in prima persona, in modo allucinato, psicotico, ma sempre terribilmente realistico: l'autore diventa Castel.
E' un romanzo breve ma difficile da rendere in una recensione; voglio perciò ringraziare Giovanna che, con la sua, mi ha fatto scoprire questo autore e questo splendido libro.

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Madame Bovary
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    04 Ottobre, 2010
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Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate..

Questo che mi accingo a recensire è uno dei pochi libri, se non forse l'unico, che comprai per la copertina... errore da non ripetersi!
La trama è sicuramente affascinante: da fan accanita del Sommo Poeta quale sono, cosa avrei potuto chiedere di più ad un giallo oltre ad un'ambientazione in un circolo letterario (per di più dantesco!) e un serial killer che opera seguendo le pene indicate dalle terzine infernali?? "Sulla carta" un super-giallo, ma, già dopo aver letto i primi capitoli, la delusione s'impadronì sempre più di me. Andai avanti nella lettura col pensiero fisso che prima o poi ci sarebbe stata la svolta che tanto aspettavo, ma nulla. Il romanzo si è rivelato essere un'accozzaglia di nomi e vite di pseudo-letterati senza nemmeno tantissime citazioni da Dante (con mia grande tristezza!), che avrebbero risollevato, se non altro, almeno il livello letterario. La storia degli omicidi è difficile da seguire in quanto intervallata da interminabili ed inutili elucubrazioni da parte dei soci del circolo letterario, per poi scadere in un finale debolissimo e senza evidenti legami con la vicenda fino a quel punto narrata. Una grande delusione, non lo consiglio affatto!

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Romanzi
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    27 Settembre, 2010
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il giallo dotto

Un giallo nel romanzo storico, che geniale trovata!
la storia è intrigante alla massima potenza, se non fosse per lo stile, volutamente austero e dotto, sarebbe stato un successo alla Dan Brown... ma per fortuna non è andata così!!!
Eco è ben lontano dall'essere semplice e scorrevole e credo che proprio il suo stile, che ne fa un autore tanto amato quanto odiato, sia la peculiarità che rende questo romanzo un'ottima opera cristallizzata nel suo irripetibile genere.
I personaggi sono riuscitissimi, l'argomento trattato è indiscutibilmente interessante e condito da quel pizzico di critica verso la Chiesa che tante discussioni anima anche nella vita quotidiana: personalmente credo che non sia un capolavoro di ogni tempo, ma sicuramente un'ottima opera, un riuscitissimo esperimento degno di lode e di lettura e forse anche ri-lettura.
Degna di menzione anche la riduzione cinematografica.

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a chi vuole leggere un giallo dotto.
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    27 Settembre, 2010
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Di tutto un po'!

Devo confessare che guardavo un po' scettica la copertina di questo libro, mugugnando tra me e me ripetuti "mah...". Oggi l'ho terminato e ammetto di esserne rimasta piacevolmente sorpresa!
Sicuramente non si tratta di un capolavoro: ci sono alcune incongruenze logiche e "americanate", se vogliamo definirle così, però queste piccole pecche non tolgono attrattiva all'argomento e suspence alla storia.
Io penso che la fortuna di Glenn Cooper sia stata quella di aver creato un romanzo "patchwork"... nel senso di aver accostato tanti generi diversi tra loro e averne creato così una storia che non li fondesse, ma li lasciasse sopravvivere autonomamente nell'economia della vicenda in sè. Mi spiego meglio: abbiamo la storia d'amore (farcita di numerosi clichés, ma è così che dev'essere, altrimenti sarebbe un romanzo d'amore!), il romanzo storico (Churchill, Truman.. compaiono in brevi parentesi, ma è così che dev'essere, approfondendo troppo diventerebbe un romanzo solo storico!), la fantascienza (l'Area 51), la losca e tetra abbazia (riferimenti neanche troppo nascosti e cervellotici a Il Nome della Rosa)... di tutto questo però ci è dato un piccolo e semplice assaggio! non approfondendo mai nel senso storico, piuttosto che in quello fantascientifico, piuttosto che in quello sentimentalista, Cooper ha impacchettato una storia di ampissimo consumo, semplice e accattivante, che potesse far avvicinare a questi argomenti così scabrosi, misteriosi e apparentemente "per addetti ai lavori", anche i lettori meno "avvicinabili". E non è detto che questo debba a tutti i costi essere un difetto: a meno che non si cerchi in questo libro ciò che esso non è (e che non credo aspiri ad essere! quindi: addetti ai lavori astenetevi, please!). Il paragone con Dan Brown credo calzi, anche se personalmente, la soluzione Cooperiana è di gran lunga preferibile, a parer mio. Quindi, se volete leggere un romanzo storico, evitatelo. E fate lo stesso se la vostra passione sono i romanzi sentimentali o fantascientifici. Se invece vi va un buon thriller, che vi tenga incollati fino all'ultima pagina, che vi dia quella "scossetta" dalla vostra routine quotidiana, accomodatevi pure... non amplierà la vostra cultura, ma sarà una piacevole e allo stesso tempo inquietante parentesi! ;)

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Dan Brown ma vuole qualcosa di meglio..
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Romanzi
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    16 Settembre, 2010
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un pasticcino

Dolce e morbido come un pasticcino, questo libro scivola via in un momento! E' il primo della saga "I love shopping" che vede protagonista la simpatica quanto imbranata quanto spendacciona Rebecca "Becky" Bloomwood. Un fortunatissimo personaggio che ha la capacità di appassionare, far sorridere e anche un po' farci riflettere. Becky è una ragazza shopping-dipendente che appena vede una vetrina o sente il profumo dei saldi, molla ogni cosa, anche le responsabilità, e si catapulta in negozio ad acquistare, dando così fondo alle sue carte di credito ed essendo perennemente perseguitata dai creditori. Proprio in occasione di uno dei suoi acquisti, una bellissima sciarpa di cui lei ovviamente, non potrà più far a meno, incontrerà Luke Brandon, l'uomo che le cambierà la vita ma non la passione per lo shopping. Tra divertentissime gag e momenti di disperazione, Becky ci farà riflettere su tanti aspetti effimeri della società e sui livelli che può raggiungere una persona per ottenere ciò che vuole. I toni sono leggerissimi, scanzonati e squisitamente femminili. Molto comico l'espediente narrativo delle lettere.
Per tutto questo non ne consiglio la lettura ai maschietti, a meno che non siano anche loro fashion-victims ;)

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alle ragazze, donne, nonne che vogliono passare qualche ora in compagnia di un'esilarante amica! ;)
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Gialli, Thriller, Horror
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    10 Settembre, 2010
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Siete pronti per la verità?

Ho letto questo libro un po' per caso, ma sono contenta che mi abbia fatto compagnia per questi ultimi quattro giorni. La storia di questo psichiatra, Viktor, non è sicuramente tra le più originali, però è ben sviluppata e avvincente.
Ci troviamo di fronte ad un romanzo che si svolge su diversi piani temporali e in diversi luoghi; alcune volte, a causa dello stile un po' troppo frammentato dell'autore (ma ricordiamoci che era al suo esordio letterario!), ho fatto un po' fatica a focalizzare l'azione, ma questo non ha tolto nulla in fatto di suspance e tensione.
Il personaggio di Viktor mi ha conquistata fin dall'inizio (cosa insolita per me) e quello della fascinosa Anna, che è sicuramente un cliché, è comunque delineato con garbo e giusta dose di mistero.
L'ho trovato un thriller dallo stile "cinematografico": si ha proprio la sensazione di vedere le sequenze della vicenda; con frasi brevi e semplici, capitoli di poche pagine, Fitzek alterna sotto i nostri occhi i diversi piani dell'azione in un continuo crescendo di tensione.
Se posso darvi un consiglio, sarebbe opportuno leggerlo quando avete in un momento di lunga pausa, magari in un paio di giorni al massimo, così da non spezzettare tanto una narrazione che di per sé è già abbastanza frammentata... l'ideale sarebbe un pomeriggio piovoso di metà inverno! ;)

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psico-thriller
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Scienze umane
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    31 Agosto, 2010
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ah.....l'amour!

L'autore raccoglie alcune fra le lettere più significative che ha ricevuto nel corso degli ultimi anni nella sua rubrica e ne fa una sorta di vademecum per la risoluzione dei problemi di cuore: l'opera è riuscitissima. Sicuramente una lettura piacevole e che nella sua leggerezza fa riflettere: impossibile non immedesimarsi nei protagonisti di alcune delle storie narrate, impossibile non sorridere di alcune vicende o non sbalordirsi di fronte ad altre. L'eterogeneità delle vicende trattate e dei protagonisti fa capo ad un unico punto fermo: l'amore, nei suoi risvolti più tormentati, ma anche in quelli giocosi e a lieto fine.
Ho apprezzato in modo particolare la suddivisione per temi delle lettere (il lettore può così agevolmente indirizzarsi verso quelli che preferisce), invece lo stile di Gramellini mi è sembrato inizialmente troppo duro e provocatorio, ma proseguendo con la lettura, ho imparato a "conoscerlo" e a capire che, di fronte a tali argomenti, è necessario dare risposte ferme e convinte.
Una lettura che, a parer mio, è meglio dilazionare nel tempo: io ho letto alcune lettere in momenti di mia personale tristezza, in treno, sotto l'ombrellone, quando avevo problemi di cuore e quando non ne avevo, nelle pause tra un romanzo ed un altro, cosicché mi hanno accompagnata per molto tempo e mi hanno fatto provare sensazioni diverse.
Considerando che è un libro che mi è stato regalato e che io non credo avrei mai acquistato, mi sento a maggior ragione di consigliarlo a tutti quelli che, senza troppe pretese, vogliono riflettere un po' su quel grande mistero senza univoche risposte che è l'amore.

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Romanzi
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    31 Agosto, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

segreti e risate

Sappiamo tenere un segreto? quante volte ci è capitato di confessare paradossalmente qualcosa che riteniamo molto intimo a uno sconosciuto, con la ferma garanzia che non lo rincontreremo mai più o che non gli rimarrà impresso nulla di quel che gli abbiamo detto? quante volte hanno fatto lo stesso con noi?! La penna scintillante di Sophie Kinsella si cimenta nel costruire una storia nuova rispetto alle rocambolesche avventure dell'arcinota Becky Bloomwood, che ha a che fare con tutti quei piccoli segreti, apparentemente innocenti, ma capaci di farci vergognare a morte una volta svelati!
Emma Corrigan, la simpatica e impacciata protagonista di questo romanzo, spaventata dalle turbolenze in aereo, racconta al suo vicino di posto alcuni dei particolari più intimi della sua vita, così, di getto, per poi scoprire che costui altri non è che il direttore dell'azienda in cui lavora! da qui si dipana una commedia degli equivoci ricca di gag divertentissime e scenette imbarazzanti. Sophie ci fa ridere ancora una volta (come solo lei sa fare), strizzando l'occhio ai piccoli complessi che appartengono ad ogni donna.
Consigliato!!

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altri romanzi dell'autrice,
alle donne che cercano una lettura leggera e divertente
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Gialli, Thriller, Horror
 
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2.0
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    30 Agosto, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

un evidente destino!

Cosa ha spinto me, donna che non sopporta di leggere di aviatori e nativi americani, a comprare questo romanzo di Faletti? probabilmente la scia dei due riuscitissimi gialli che l'hanno preceduto e basta.
L'autore infatti s'inerpica in un'intricata storia ambientata nel mondo dei Natives, ma, nonostante la leggendaria magia che circonda questi luoghi, non riesce a trarne fuori né un bel romanzo, né un giallo propriamente detto. I personaggi sono abbastanza scialbi e infarciti di luoghi comuni, la storia è lenta e apparentemente interminabile.
L'ho iniziato con spirito di sfida, leggendo di temi che non mi appartengono, ma fin troppo evidente è stato per me il suo destino: non mi è piaciuto!

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a chi ama questi temi
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Romanzi
 
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3.5
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    30 Agosto, 2010
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protagonisti vs lettore = 6 - 0

In genere non mi faccio mai attrarre dalla copertina di un romanzo (è un errore che si fa una volta sola!), però devo ammettere che il verde-giallo sgargiante del libro in questione ben si addiceva al mio fine ultimo: trovare una lettura "da ombrellone".
Delusa dall'atomica presa in giro che è stata la serie tv "Lost", ho deciso di dare una chance a questa scrittrice di cui avevo sentito parlare non troppo bene.. forse proprio perché avevo voglia di leggere una storia di dispersi che finisse in modo un po' più intelligente, se possibile!
Ma veniamo al romanzo.
Scritto come se fosse una lunga chiacchierata tra voi e i vostri amici (ovviamente ventenni!), intriso di citazioni da film, videogiochi e quant'altro possa interessare i ragazzi, il libro si snoda attraverso una serie di dialoghi (e poca azione) che fanno crescere in modo spasmodico la tensione del lettore, apparentemente stemperando quella dei protagonisti; ho amato molto questo stile: mentre noi lettori continuiamo ad arrovellare le nostre menti per tentare di comprendere quale diabolico piano possa celarsi dietro il rapimento di questi sei baldi giovani, loro sembrano sempre più a loro agio (a parte lo sgomento iniziale) e sempre più i partecipanti di un rilassante pic nic... quest'apparente calma fa sì che il lettore si senta sempre un passo avanti ai protagonisti, fino a quando, invece, arriva, così all'improvviso, un finale spiazzante, che in un certo senso prende un po' in giro il lettore e dimostra come i sei protagonisti siano stati più lungimiranti di lui!
Il personaggio che più mi ha colpito è stato quello di Emily e devo dire che la femminilità sgorgante dalla penna dell'autrice si è sentita: ho trovato molto più particolareggiate e ricche le caratterizzazioni delle protagoniste femminili rispetto a quelle maschili, un po' in ombra forse, ma non meno incisive nell'economia del tutto.
Ho gradito molto alcuni riferimenti cinematografici e musicali in cui mi sono ritrovata, mentre meno le disamine sui videogiochi, che ho trovato a tratti un po' pesantucce... ma probabilmente un lettore appassionato in tal senso la penserebbe diversamente da me.
Una nota a parte merita il finale. Comprendo la delusione di alcuni lettori, pure io pensavo sarebbe finito in altro modo (se vi va, potete contattarmi e ne parleremo in modo privato, onde evitare di "rovinare la sorpresa" a chi, cercando consigli di lettura, incapperà in questa recensione!), non lo trovo comunque un finale "aperto": mi sembra decisamente chiaro e non lasciato all'interpretazione del lettore, anzi, il lettore è come se ne uscisse sconfitto dopo una partita giocata dai ragazzi a suon di battute! Da qui il titolo della mia recensione: protagonisti vs lettore = sei a zero!!! ;)

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a chi ha da poco lasciato l'università e non sa cosa fare...!
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Racconti di viaggio
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    03 Agosto, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

un'esperienza

Un romanzo che è una vera e propria esperienza: leggendo, si ha la reale impressione di viaggiare con Mr Fogg e incontrare i particolari personaggi che animano la vicenda. L'idea è sicuramente grandiosa ma sviluppata in modo non sempre efficace. In alcuni tratti della narrazione infatti si corre il rischio di perdere totalmente interesse specialmente a causa delle descrizioni troppo minuziose o dell'eccessiva lentezza dell'azione. Lo stile rivela anche una certa pedanteria.
Tirando le somme, lo considero un'ottima esperienza se siete accaniti lettori di libri d'avventura e viaggi, ma non mi sento di consigliarlo ai lettori prevalentemente orientati su altri generi. Sul fatto che sia da sempre ritenuto un libro per ragazzi, permettetemi di dissentire: non sempre l'avventura va a braccetto con la tenera età (specialmente nel mio personalissimo caso), anzi, credo che la maggior fortuna che questo romanzo possa avere possa essere decretata specialmente da un pubblico adulto.

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storie di viaggi e d'avventura
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Classici
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    27 Luglio, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Storia di un'amicizia

Un libro e un autore a parer mio sopravvalutati da generazioni. Ritengo il romanzo infatti intriso di filosofia spicciola che abbaglia a prima vista, ma non lascia alcunchè al lettore: nessuna ricchezza intellettuale tantomeno spirituale. Trovo il filosofare di Hesse fine a se stesso, una sorta di sofisma che può andare bene per allungare il brodo e far procedere la storia verso le pieghe volute dall'autore, ma nulla di più. A me personalmente non ha offerto nessun insegnamento, non mi ha fatto pensare, non ha dato quel "quid" in più che ci si aspetterebbe da un romanzo di questo calibro. Inoltre, durante la lettura ho avuto la costante sensazione di già-letto e già-sentito pur non avendo mai letto nulla di simile. Non intendo dire che non sia un buon libro o che sia scritto male, intendo dire che non è il capolavoro assoluto che tanta fama ci porterebbe facilmente pensare. Preferisco astrarlo dalle componenti pseudo-filosofiche, forse snaturandolo, per considerarlo sotto una luce più semplicistica e rinnovata come la semplice storia dell'amicizia tra due ragazzi molto diversi tra loro che attraversano notevoli peripezie. Questa sola chiave di lettura mi può permettere di trovarlo interessante e a tratti anche moderno. Comunque lo consiglio ai soli aficionados dell'autore.

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esclusivamente Hesse
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Gialli, Thriller, Horror
 
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4.8
Stile 
 
4.0
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5.0
faye valentine Opinione inserita da faye valentine    22 Luglio, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

un pugno allo stomaco

In un quadro storico perfettamente ricostruito, Smith elabora un agghiacciante thriller ispirandosi ad una storia vera.
I reali protagonisti della vicenda appaiono abbastanza in sordina, qualche pagina dopo l'inizio del romanzo: Leo e Raisa, due personaggi magnifici che pagina dopo pagina catturano il lettore creando con lui un legame impressionante. Proprio per questo inizialmente ho avvertito una sensazione di noia mista a disinteresse: più che un romanzo mi sembrava di essere davanti ad una gelida catalogazione di fatti di cronaca.. (lo stile inizialmente mi ha ricordato "Per chi suona la campana" di Hemingway.. non ne saprei esplicitare pienamente il motivo però.. diciamo che è stata una "sensazione" a fior di pelle!) fino a che non ho superato le 60/70 pagine, e ho cominciato a conoscere meglio l'apparente protagonista Leo (all'inizio si fatica un po' a capire chi sia il vero fulcro della storia, specialmente per chi non ha letto la trama, come me!) e soprattutto sono rimasta colpita e affascinata dalla splendida figura femminile che è Raisa: il personaggio più riuscito a parer mio. A quel punto, scoccato il colpo di fulmine, ho letteralmente divorato le restanti 400 pagine circa..
Ho apprezzato tantissimo lo stile di Smith; ha saputo ricostruire in modo originale un periodo storico su cui si è detto ormai di tutto, è riuscito a creare una tensione fortemente tangibile e dei personaggi che, pur nella loro estrema freddezza e cattiveria, non possono non suscitare un sussulto nell'animo del lettore. Perfino il superbo e invidioso Vasilij mi ha catturata e la caratterizzazione così precisa e così palpabile di ogni personaggio mi ha condotta all'interno della vicenda con sempre maggiore trasporto.
Definisco questo thriller come un pugno allo stomaco perchè mi ha fatto provare sensazioni forti ed estreme in ogni tema affrontato: l'amore, quell'amore che sa vivere tutte le sue stagioni; la guerra, nella sua freddezza e bestialità; l'orrore davanti al suicidio della morale e davanti al massacro, esposto in una delle più acute e cruente forme che io abbia letto finora.
Un romanzo che non posso che giudicare un ottimo esordio, calato in un periodo storico relativamente lontano da noi, ma che affronta temi attuali e di sentito spessore. Alcuni passi sono taglienti come la lama di un coltello e personalmente non credo che lo stile di Smith sia da definirsi gelido o freddo, come mi pare di aver letto in altre recensioni, io l'ho trovato fortemente coinvolgente e appassionato: l'esporre i fatti in modo così apparentemente secco e brutale ne evidenzia il carattere di denuncia e profondo sdegno. Lo consiglio.

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1984 di Orwell
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Romanzi
 
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1.8
Stile 
 
1.0
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2.0
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2.0
faye valentine Opinione inserita da faye valentine    13 Luglio, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Orizzonte sfocato...

Un testo dal titolo magnetico e dalla trama intrigante che si rivela alquanto deludente alla lettura. Alcuni passi sono di una noia mortale, non ho trovato tutto lo spessore filosofico che il titolo e la presentazione sembravano presagire. Lo inserirei nel filone "Siddharta", ovvero, quello di un pensiero filosofico impacchettato e reso fruibile ai più, senza picchi di profonda riflessione ma con frequenti impennate di banalità (e per giunta i due libri in questione sono usciti ad una decina d'anni di distanza, probabilmente la temperie culturale era simile!). Quindi lo consiglio ai soli estimatori del genere.

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"Siddharta" di Hesse e lo ha apprezzato
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Romanzi
 
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3.8
Stile 
 
3.0
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    09 Luglio, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Lara & Sadie

Ancora una volta la nostra cara Sophie sfodera la penna per regalarci una brillante avventura che ha stavolta il sapore del fantastico. Infatti, se la "protagonista", Lara Lington, ricorda alcuni tratti della ben più famosa Becky Bloomwood di "I love shopping", assolutamente originale è il personaggio della ragazza fantasma, Sadie, che apre alla Kinsella il terreno verso un campo ancora inesplorato. Ho apprezzato questa ventata di novità, infatti, dopo aver letto tutti gli altri libri dell'autrice inglese, sentivo (e non credo di essere sola) il bisogno di qualcosa di diverso.
Quello di Sadie è un affascinante quanto controverso personaggio: negli altri romanzi dell'autrice in genere ci troviamo di fronte personaggi buoni o cattivi, Sadie concilia entrambe le cose, è piena di sentimento e romantica, ma al tempo stesso dispettosa e permalosa; pur essendo un fantasma forse "incarna" meglio della co-protagonista Lara l'essere donna e, a parer mio, permette anche una spassosa quanto inaspettata identificazione da parte delle lettrici. Io non penso che il personaggio di Lara non funzioni, come leggevo in recensioni che mi hanno preceduta, penso semplicemente che la cosa sia voluta: che Sophie Kinsella abbia creato Lara come una donna po' amorfa e un po' disperatella, proprio per mettere in luce la personalità della travolgente e spumeggiante Sadie. Vedendo Lara come mezzo per far emergere Sadie, l'impostazione del romanzo si trova ad essere quindi completamente diversa dai libri precedenti, forse è per questo che alcune lettrici l'hanno trovato noioso nella prima parte e con una sorta di spaccatura a metà, per poi trovarlo avvincente nella seconda. Secondo questo mio modo di interpretarlo io non vedo spaccature o tentativi di risollevarlo, ma il naturale fluire della narrazione che deve lasciare il campo all'azione della VERA protagonista che è Sadie. Concludendo, il libro è brillante, anche se non esilarante come spesso la Kinsella ci ha abituate con altri testi, fa riflettere a modo suo ed è carico di buoni sentimenti. Le più "fragili di cuore" alla fine troveranno anche un simpatico momento di commozione! Lo consiglio. :)

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a chi è affezionato a questa brillante scrittrice e a chi ama le storie ricche di buoni sentimenti :)
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Classici
 
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1.3
Stile 
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    06 Luglio, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Totale indifferenza

Mio primo e ultimo libro di Moravia, Gli Indifferenti narra la storia di intrighi sentimentali all'interno di una famiglia che di intrigante nulla ha. Una serie di vicende a tratti voyeuristiche, a tratti paradossali, che dovrebbero mettere in luce appunto l'indifferenza e la passività dei protagonisti di fronte alla vita. La storia narrata potrebbe ispirare una soap opera e il ritmo della narrazione a questa ben si adatterebbe, in quanto è a dir poco lento. Un romanzo che ha suscitato in me una totale indifferenza... siamo ben lontani dall'Inetto per eccellenza Zeno Cosini!!! non lo consiglio, leggete Svevo piuttosto!

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Fantascienza
 
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    03 Luglio, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Credete nel Destino?

L'idea di questo romanzo fantascientifico mi ha esaltata fin dall'inizio, una storia coinvolgente e avvincente incentrata su un unico punto nel quale collimano tutte le vicende dei vari personaggi: un blackout globale vi permette di visionare, perché di visioni si tratta, una parte del vostro futuro.. una parte infinitesimale, se rapportata al tutto, ma assolutamente rilevante.. Come vivere l'oggi conoscendo già come andranno le cose? le nostre azioni saranno influenzate da questo futuro o seguiremo il naturale corso degli eventi? tenteremo di cambiare un futuro che ci ha spiazzati o sbalorditi o spaventati? o un futuro nel quale non ci saremo?? questi sono gli interrogativi che si pongono i protagonisti di Flashforward: il salto in avanti influenzerà la loro vita e li porterà ad interrogarsi non solo sulla possibilità o meno del libero arbitrio, ma sul senso delle cose stesso. Il romanzo è un'interessante indagine sui rapporti di causalità che governano la realtà e sulla natura umana, nei suoi diversi modi di reazione. Ma chi ha generato il blackout? l'interrogativo aggiunge un tocco di suspance e giallo ad una trama già intrinsecamente ricca. Un bel libro, non di certo un capolavoro (la conclusione ha destato in me qualche piccola perplessità.. personalmente l'avrei terminato diversamente!), ma scritto in modo chiaro e con la grande ambizione di unire quelle due discipline che forse, si pensa sempre, ma erroneamente, non abbiano nulla in comune: scienza e filosofia. Un buon risultato l'amalgama di Sawyer, lo consiglio agli amanti del genere. Degna di lodevole menzione anche l'omonima serie tv tratta dal romanzo, sicuramente diversa, ma ricca di spunti interessanti.

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a chi ama la fantascienza con una buona dose di filosofia e a chi ama la filosofia con un pizzico di fantascienza...
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Romanzi
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    01 Luglio, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

occhio alla glicemia!

Questo libro è un'overdose di miele dall'inizio alla fine. Non che non me lo aspettassi, ma ne prevedevo chilogrammi, non tonnellate!!! La storia (definiamola così) è più o meno quella di "message in a bottle", non si tratta di un naufrago, ma di un uomo di un romanticismo esagerato (che farebbe rabbrividire anche Catullo!) che affida le sue pene d'amore ad una lettera inserita in una bottiglia fluttuante tra le onde. Con un colpo di fortuna da manuale, Theresa, trovata la bottiglia, trova anche l'uomo in questione e scatta la passione. Amore tra alti e bassi, farcito dei soliti clichés.. non mi ha fatto sognare ad occhi aperti come ai milioni di fan di Sparks, ma mi sono fatta un sacco di risate.. quindi una certa utilità, anche se non intenzionale, il romanzo in questione l'ha pure avuta!! Consigliarlo? se volete una storia d'amore che vi metta in subbuglio il cuore, che vi lasci senza fiato, che vi travolga nel vortice della passione.... NO! se invece vi accontentate di qualcosa di più semplice e ovvietto.. potete anche leggerlo.. ma se volete risparmiare tempo, guardate il film, almeno vi rifarete gli occhi con Kevin Costner... (eh sì... non contenta, ho visto anche il film!).
Sarei curiosa di sapere il pensiero a riguardo di qualche ometto!!

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a chi cerca "amore solo amore solo solo solo quello"
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Gialli, Thriller, Horror
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    26 Giugno, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Una criminologa on the road

Storia di Dalia, criminologa psicoterapeuta, donna fragile dal candido nome floreale che si rivela essere coraggiosa e determinata nel conoscere una scomoda verità. Dalia è infatti affetta da disturbo della personalità multipla e ha paura di essere inconsciamente coinvolta in una serie di efferati delitti. Grazie all'aiuto di Roberta e Fabrizio, ostacolata dall'astuto Lupo, indaga su quale sia la sua reale identità.. Una trama che mi ha catturata immediatamente, l'ho trovata originale e intelligente, ma c'è un grosso "ma": la narrazione secondo me non ha colmato in pieno tutte le aspettative create nel momento della lettura della trama sul risvolto di copertina. Ho trovato inizialmente un po' caotica la presentazione dei personaggi: a dire il vero una reale presentazione non c'è, il lettore viene introdotto alla loro conoscenza vedendo immediatamente le loro azioni, una sorta di "medias res", in cui l'azione del serial killer è già avviata e le vite dei personaggi vengono colte così nel momento in cui si trovano. I protagonisti sono molto attraenti, a partire dalla criminologa Dalia: ho scelto di leggere questo romanzo proprio perché affascinata dalla sua professione e dai risvolti che crea il suo essere una terapeuta malata a sua volta. Anche Fabrizio, Roberta, Lupo, Ugo e tutti gli altri sono ben rappresentati, seppure di loro si dica non molto. Insomma, tutti gli ingredienti sono adatti a creare grande mistero e interesse attorno alla vicenda. E' un giallo on the road, nel senso che per la maggior parte del romanzo la protagonista si trova per strada: le minuziose descrizioni dei vicoli trasteverini sono caratteristiche e piacevoli all'inizio, ma diventano ridondanti in seguito. Troppo particolareggiate, troppo dettagliate le passeggiate di Dalia: mi piace l'espediente narrativo del presentare i pensieri della protagonista mentre cammina, però l'autore ne abusa! Avrei preferito un impianto narrativo più classico, anche perché l'argomento mi sembrava già abbastanza originale di suo. Insomma, il mio parere su questo romanzo è alquanto controverso, lo consiglierei per sentire altri pareri di altri recensori, però non aspettatevi certo che vi tenga incollati alle pagine, forse la vera suspance si ha solo nel finale, da cui però mi aspettavo qualcosina in più. Un'idea ottima per un libro che non è niente di speciale.

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Romanzi
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    16 Giugno, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

si è fermato il tempo

Durante la lettura di questo libro si è fermato il tempo intorno a me.. mi pareva proprio d'essere anch'io sul ponte.. i personaggi sono pieni di impeto e sentimenti da far partecipare il lettore alla vicenda.. la storia d'amore è a tratti irreale e a tratti concretissima.. ma c'è un enorme PERO'... il romanzo è di una lentezza disarmante!! posso capire tutte le elucubrazioni e i conflitti interiori dei personaggi, ma la narrazione invita proprio a desiderare che il famigerato ponte salti e non se ne parli più!! Si è fermato il tempo perché il tempo del racconto è fermo, congelato, la vicenda va avanti ma si ha la sensazione di essere sempre là, sempre bloccati, chiusi in una confusione di sensazioni. Non voglio criticare l'autore perché ignoro quale fosse il suo scopo e ignoro quale sia il suo stile negli altri suoi romanzi, ma a questo punto credo semplicemente che Hemingway non faccia per me...

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Hemingway e probabilmente lo apprezza ;)
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Gialli, Thriller, Horror
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    10 Giugno, 2010
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Peanuts!

Sulla scia del successo avuto con Io uccido, il nostro ex-comico Faletti scrive un altro riuscitissimo giallo. Personalmente l'ho trovato accattivante, ben scritto, scorrevole. Le vicende appassionano fin dall'inizio (..la trovata dei Peanuts, per me che li adoro, è stupefacente!). La narrazione si fa sempre più cruda, man mano che vengono descritti delitti sempre più efferati. La tensione resta ad alti livelli fino alla fine. Un buon giallo davvero: sicuramente con una marcia in più rispetto ai successivi romanzi dell'autore. Una nota a parte: a me l'identità dell'assassino è sembrata abbastanza evidente, molto prima della fine, non so agli altri lettori, fatemi sapere... Comunque lo consiglio, anche se ci doveste arrivare, non rovinerà la suspence, anzi, aumenterà l'autostima da detective che è in ognuno di noi.

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Io uccido o altri libri di Faletti e si è perso questo..
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Gialli, Thriller, Horror
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    09 Giugno, 2010
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recensione polemica!

Letta la trama, sembra intrigante... e lo è... fino a quando si scopre che..... su, non ve lo dico.. è giusto che lo leggiate senza sapere nulla!
Quello che mi fa arrabbiare di questo scrittore e di questo romanzo in particolare è che, pur avendo tutte le carte in regola (scusate l'allusione ironica al titolo!) per essere un gran giallo, viene inutilmente complicato in modo tale da non raccapezzarsi più alla fine e creare un finale che poco c'entra con l'impostazione iniziale... e non chiamatelo colpo di scena! Non è la prima volta che riscontro in Deaver artifici creati ad hoc per risolvere le questioni o accattivarsi l'attenzione del lettore, quindi immagino sia una specie di routine a questo punto! E la cosa non mi piace. Detto questo, è sicuramente scorrevole e leggibilissimo, magari sotto l'ombrellone, viste le poche pretese (non arrovellatevi più di tanto per scoprire il mistero dei tarocchi, perchè non ne vale la pena!) e le ferie che si avvicinano. Alcuni temi li posso salvare: la questione della ragazzina afroamericana è sicuramente interessante e occupa le parti migliori del romanzo. Tirando le somme, mi impongo di consigliarlo ai soli amanti dell'autore, quelle persone a cui piace così com'è, senza pretendere troppa coerenza dal testo. Se volete proprio avventurarvi nella lettura di Deaver, consiglio La finestra rotta.

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a chi è appassionato di Deaver e lo accetta così com'è... io non ci riesco...
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Romanzi
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    06 Giugno, 2010
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mostri invisibili

Romanzo grottesco sulle apparenze che nascondono ben diverse realtà. Lo stile è il solito di Palahniuk: asciutto, a volte crudo, surreale ma di grande attualità. La vicenda di questa modella che vede crollare il suo perfetto mondo patinato per iniziare una nuova vita da zero è inizialmente accattivante: nel seguito la vicenda si fa un po' troppo surreale per i miei gusti. Il tema della bellezza come arma di conquista e potere passa dalla protagonista all'altro grande personaggio del romanzo: l'appariscente Brandy che sa dimostrarsi più saggia di quel che la sua apparenza potrebbe suggerire. Tutto sommato un discreto romanzo, scorrevole e leggero, ma c'è sempre qualcosa in Palahniuk che non riesce a convincermi totalmente, perciò lo consiglio ai soli aficionados.

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altri romanzi dell'autore
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Gialli, Thriller, Horror
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    01 Giugno, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

il fascino del male

Scritto in modo elegante e ammaliante, resta un esemplare modello per la narrativa horror successiva. Dracula incarna la figura del male, fascinoso e ammaliatore, inquieto ma regale, blasfemo ma raffinato. Dalla scrittura di Stoker emerge forte pathos che permette di vivere la vicenda catturati dai protagonisti, limando il confine tra realtà e fantasia. Personalmente ho vissuto la storia con grande partecipazione, grazie anche al personaggio di Mia.
Dracula resta uno dei più grandi personaggi della letteratura e non solo, carismatico ai massimi livelli, il cui fascino cattura chiunque indistintamente e in ogni tempo. Un grande classico, lo consiglio.

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altri libri sui vampiri e si è perso il primo vero grande originale.
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Racconti di viaggio
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    28 Mag, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

sì.. viaggiare..

Questo è uno di quei racconti che tracciano la sottile linea di confine tra ciò che significa essere viaggiatori e ciò che significa essere turisti. Il protagonista è un ragazzo che, senza un preciso fine, decide di seguire un'indicazione che lo affascina, e si getta a capofitto in un'avventura che gli cambierà la vita. Ennesima variazione sul tema del viaggio, sull'isola deserta...o quasi, sulla gioventù, bruciata o meno, che, sbandata, cerca uno stimolo continuo per continuare a vivere. Le affascinanti descrizioni dei paesaggi, il linguaggio schietto dei ragazzi, la droga, la violenza, l'amore e al tempo stesso il senso di libertà che esprimono, rendono il racconto realistico e ricco di vivide immagini. Interessante esperimento sociologico, che trae le sue origini da "Il signore delle mosche", vede una comunità che per esistere ha comunque bisogno di darsi delle feree regole che le permettano di andare avanti, nonostante l'assoluta libertà in cui potrebbe vivere in quell'ultima spiaggia dimenticata dal resto del mondo. Interessante anche la trasposizione cinematografica.

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Il signore delle mosche
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Classici
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    28 Mag, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Struggente Werther

Una vicenda autobiografica sta alla base di questo splendido romanzo epistolare che descrive l'amore nella sua più acuta sofferenza. Werther esprime la sua ardente passione con una delicatezza assoluta; le sue lettere sono poesia in prosa, sono la resa in parole di un sentimento che va al di là di ogni cosa, anche della propria vita. E' romanticismo allo stato puro, che va oltre l'essere un semplice romanzo d'amore: I dolori del giovane Werther sono l'esaltazione di ogni sentimento, del vivere la vita in modo pieno, seguendo le proprie inclinazioni e passioni. Guglielmo, silente amico del protagonista, è il privilegiato destinatario delle sue lettere e la personificazione di noi lettori. Non si deve fare l'errore di pensare ad un romanzo melenso e sdolcinato: è un testo complesso come è complessa la varietà dei sentimenti che si affollano nel petto di un giovane come Werther, ma al tempo stesso espresso con un linguaggio fresco, limpido, giovanile se contestualizzato, ma anche enfatico, iperbolico e in alcuni passi provocatorio. Alla fine dell'opera si ha la sensazione di aver vissuto da vicino con Werther ogni suo tormento, ci si sente un po' come eletti custodi delle sue confessioni più intime e al tempo stesso testimoni della grandezza del suo animo. Ogni lettera è colma di domande retoriche e frasi di grande effetto che coinvolgono il lettore in una riflessione che, prendendo spunto dalla vicenda di Werther, arriva a interrogarsi sul senso della vita stesso.

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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    27 Mag, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

piatto

Romanzo generalmente classificato come d'avventura e di formazione, che in genere viene fatto leggere in età scolastica. Io lo trovo di una piattezza assoluta. Sicuramente è stato un passo importante nella letteratura, ha perfino avuto l'effetto di puntare i riflettori sulla figura del pirata, un affascinante negativo che da Stevenson in poi avrà un incredibile successo. Però, a parer mio, al di là dei contenuti morali e di critica sociale, la narrazione è davvero pesante.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    27 Mag, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Sugar & Spider

Thriller che si snoda in modo parallelo tra Italia e America: tra la bella Toscana, con i suoi borghi e la cucina tipica, Roma e New York. Stile molto cinematografico, chiaro e scorrevole. Il contenuto non è certo il massimo dell'originalità però è reso in modo crudo e incisivo e coinvolge molto nella lettura. Non ho apprezzato molto lo stile un po' troppo frammentato: capitoli brevissimi, anche di una sola pagina, che in alcuni punti rendono molto agevole la lettura, in altri, quando l'azione si fa più concitata, rischiano di centellinare e dilazionare troppo alcune parti importanti dell'intreccio narrativo.. un po' come se fossero diapositive che ci mostrano continuamente cosa succede nelle varie ambientazioni della vicenda. Non che sia un male, intendiamoci, però, verso la fine, avrei preferito uno stile più "classico", ma questo è un gusto del tutto personale, non fateci troppo caso!
Sicuramente un buon thriller, che consiglio a mia volta, così come è stato consigliato a me. Una lettura leggera, inquietante e coinvolgente.

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tante volte mi capita di leggere che c'è chi ama i thriller italiani e chi gli stranieri, qui c'è un po' di tutto! per chi vuole una storia emozionante e di facile lettura.
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Gialli, Thriller, Horror
 
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3.3
Stile 
 
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    25 Mag, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

luccicante follia

Non essendo un'amante di King, mi sono accostata a quest'opera più per fama che per reale interesse per l'autore: ho trovato un libro inquietante, angosciante come pochi, claustrofobico e imprevedibile. Sicuramente un buon horror (ottima la trasposizione di Kubrik) che però mi ha lasciata un po' smarrita nel finale.. non che l'abbia trovato deludente, però mi aspettavo sicuramente di più da un libro che "ha fatto storia".
Belle le atmosfere glaciali del Colorado, il labirintico Overlook Hotel, l'inquietante personaggio di Danny. Ho amato forse più di tutti Wendy, madre e moglie, unica àncora alla normalità in un mondo dove tutto ne è al di fuori.

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a chi cerca un buon horror
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Gialli, Thriller, Horror
 
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3.8
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3.0
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    24 Mag, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Buon giallo

Un buon giallo, ricco di trovate interessanti e colpi di scena, originale e scorrevole: in alcuni tratti si rimane incollati alle pagine, in altri non proprio, ma è sicuramente un libro che consiglio agli amanti del genere giallo. Mi è piaciuta molto l'idea della radio, i riferimenti musicali e la crudezza dello stile dell'autore nel descrivere alcuni dettagli. Sicuramente un testo molto "cinematografico", del quale però non si è vista trasposizione alcuna finora.
Un ottimo esordio per Faletti, non sempre confermato dai romanzi successivi.

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A chi ha letto gli altri libri di Faletti e si è inspiegabilmente perso il migliore!
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Gialli, Thriller, Horror
 
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5.0
Stile 
 
5.0
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5.0
faye valentine Opinione inserita da faye valentine    21 Mag, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Non prendete l'ascensore...

Thriller ben architettato, claustrofobico e pieno di suspance. Tre persone bloccate in ascensore.. uno di loro è un serial-killer.. la febbrile follia generata dal caldo di Ferragosto.. La città deserta.. Tutti gli ingredienti sono amalgamati per tenere il lettore col fiato sospeso fino all'ultima pagina, e così è.
Lo stile di Morozzi è semplice, veloce, ma efficacissimo: rende perfettamente l'atmosfera soffocante in cui sono bloccati i protagonisti e, con l'incalzare degli eventi, si arriva ad un finale dove non proprio tutto è quel che sembra. Lo consiglio!

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Amanti dei thriller
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Classici
 
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5.0
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5.0
faye valentine Opinione inserita da faye valentine    21 Mag, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Aristocratico Dorian

Momento di espressione massima del pensiero di Wilde, "Il Ritratto" diventa un classico senza tempo: sempre attuale, ma aristocratico come solo un romanzo dell'800 sa essere. Esprime, attraverso la storia della vita di Dorian, il rapporto tra quelli che Wilde considera due mondi, ben distinti, ma che possono arrivare ad avvicinarsi, mai toccandosi completamente: arte e realtà. L'arte, col suo essere infinitamente superiore ad ogni cosa, e la realtà, la natura nella quale viviamo, che tenta affannosamente di imitarla. Vivere significa imitare l'arte, per Wilde, e Dorian non fa altro che cedere a questa insopprimibile tentazione, e lo fa nel concreto: il dipinto che lo rappresenta si carica di tutte le brutture e gli aspetti negativi della sua natura umana ed egli vive liberamente, sgravato dal peso del negativo, lasciandosi dominare dal suo solo istinto edonistico.
Pur non avendo intenti moralistici, letta ai giorni nostri l'opera porta necessariamente a interrogarsi sul rapporto tra apparenza e realtà.
Splendido il personaggio di Lord Henry, uno dei più affascinanti della letteratura di ogni tempo.

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A chi ama l'arte, anche quella letteraria.
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Classici
 
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3.0
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    20 Mag, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

La tradizione!

Che dire? Un pilastro della letteratura per ragazze. Credo che il successo di questo romanzo sia dovuto alla varietà dei temi trattati e alla particolare caratterizzazione delle protagoniste, così diverse tra loro, così verosimili pur nelle loro avventure, da permettere ad ogni ragazzina di potersi identificare almeno un po'. Spero che anche le nuove generazioni continuino questa tradizionale lettura!

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A tutte le ragazzine che vogliono accostarsi alla lettura.
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Gialli, Thriller, Horror
 
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4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
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5.0
faye valentine Opinione inserita da faye valentine    19 Mag, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Quasi blu

Un buon giallo davvero, originale e oscuro. Tre personaggi ben caratterizzati, i cui destini s'incrociano in una Bologna umida e solitaria. Un ragazzo cieco che vive di suoni e rumori, una poliziotta determinata e un killer metamorfico. Una lettura veloce, che cattura e a tratti ipnotizza. Una scrittura che esalta i cinque sensi. Interamente pervaso dalla musica, sembra di sentirlo Chet Baker con la sua tromba.. E' stato una felice scoperta, lo consiglio.

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Consigliato a chi ha letto...
a chi vuole leggere un buon giallo italiano
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Romanzi
 
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4.3
Stile 
 
4.0
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5.0
Piacevolezza 
 
4.0
faye valentine Opinione inserita da faye valentine    19 Mag, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

Il sottosuolo

Magnifica indagine in una coscienza umana che vive ai margini della società, uno dei punti più alti in cui si può vedere il Dostoevskij filosofo piuttosto che il narratore. Sicuramente un testo complicato, per pochi, ma che una volta letto non può che sconvolgerci e farci riflettere. Non si può dare un semplice giudizio secondo i criteri del bello, è un'opera complessa e grandiosa, ricca di continui rimandi filosofici.

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Consigliato a chi ha letto...
a chi è appassionato di filosofia e/o dell'autore
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Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
2.0
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4.0
Piacevolezza 
 
4.0
faye valentine Opinione inserita da faye valentine    19 Mag, 2010
Top 100 Opinionisti  -  

la camera noir

Devo ammetterlo, non ho mai letto Simenon. Non credo diverrò una sua fedele lettrice per svariati motivi, però sono felice di aver scoperto questo romanzo in particolare, grazie ad una recensione delle vostre.
Lo strumento letterario dell'interrogatorio è comune a molti libri di questo genere nonché a molti film, quindi non l'ho trovato così innovativo come hanno constatato altri lettori.. Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la capacità dell'autore di creare un mondo "a parte", questa camera azzurra, dove si perdono le identità e il contatto con la vita, ma al tempo stesso della vita si beve il succo, fino all'ultima goccia. E' un'immagine splendida e tragica, che, a parer mio, va al di là della semplice storia di adulterio che vivono i personaggi, è un simbolo vero e proprio.
Poi ho apprezzato la narrazione che io chiamo "visiva", i colori che l'autore alterna sotto i nostri occhi e devo ammettere che all'inizio non ne ero catturata più di tanto: è stato un progresso lento che andava avanti in concomitanza col procedere della narrazione.
Tirando le somme, non è certo un capolavoro, è un discreto giallo (con alcuni tratti del noir) dalla trama semplicissima, ma che offre intense immagini e perfino spunti di riflessione.

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Consigliato a chi ha letto...
a chi vuole leggere un giallo-noir sensuale e malinconico
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