Opinione scritta da Pupottina
582 risultati - visualizzati 551 - 582 | « 1 ... 6 7 8 9 10 11 12 » |
Una serie promettente
È un libro per adulti che racchiude in 314 pagine molti generi letterari in una storia che regge, da un punto di vista logico, e appassiona. È un urban fantasy, sotto forma di diario, molto avventuroso, misterioso, thriller, action e anche un po’ chick-lit. La protagonista è una ragazza moderna che va fiera del suo aspetto da Barbie e, anche se vive in un paesino semisconosciuto della Georgia, Ashford, non ha problemi o niente di cui lagnarsi. La sua famiglia è normalmente equilibrata e la sua migliore amica è anche sua sorella. Ma questo idilliaco quadretto è destinato ad essere stravolto da una telefonata, cosicché ci sarà un prima e un dopo. Quando metterà piede a Dublino, dovrà ricredersi su ciò che credeva reale e le sue certezze crolleranno una dopo l’altra, ma lei non è una ragazza qualunque che si abbatte dinanzi alle ostilità. Anzi, è in grado di affrontarle con coraggio, razionalità ed ironia.
Quando la sorella, Alina, viene uccisa, la ventiduenne Mackayla Lane è costretta a mettere in dubbio la sua stessa identità. Con un solo indizio, lasciatole da Alina nella segreteria telefonica del suo cellulare, la ragazza parte per l’Irlanda, decisa a vederci chiaro, visto che la polizia abbandona le indagini ad appena un mese dall’omicidio. Da subito comprende che non si tratta di un semplice omicidio e che Alina le teneva stranamente nascoste molte cose. Chi era realmente sua sorella? E perché ha provato a decifrare l’antichissimo Sinsar Dubh? Chi era l’uomo di cui si era innamorata?
Cercando le risposte ai suoi innumerevoli interrogativi incontra un elegante e misterioso libraio dublinese con l’hobby di collezionare auto di lusso. Fra i due, da subito, non corre buon sangue, ma lui sembra essere l’unico che può aiutarla a far luce sul misterioso omicidio di Alina e sulle sue strane visioni, quando crede di essere sul punto di perdere la ragione. Entrambi cercano qualcosa e, se lavorano in squadra, possono trovarla. Si metteranno sulle tracce di un antico libro proibito del potere Fae, il Sinsar Dubh.
VOTO 9
Chi non ha letto questo libro ed ha intenzione di farlo, non continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti, unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.
Leggendolo, Pupottina si è ritrovata catapultata nella vita notturna di Dublino e in un’avventura molto particolare. Già nel prologo viene delineano il mondo delle creature fatate che stravolgeranno l’esistenza di Mac. Ci sono: i Seelie (o Luminosi) e gli Unseelie (o Oscuri). Sono in lotta fra di loro e la guerra è arrivata sulla Terra. Gli Unseelie sono creature mostruose che risucchiano la vita degli esseri umani. I Seelie, invece, sono creature di grande bellezza che uccidono le donne attraverso il sesso. Fare sesso non protetto con un Essere Fatato risveglia nelle donne l’appetito sessuale e loro sono consapevoli e consenzienti di andare incontro alla loro morte perché non riescono ad opporsi all’attrazione che sentono. E, quindi, già dalla prima pagina, sappiamo che il sesso avrà un’importanza notevole, ma non invade o rende squallide le vicende, poiché è narrato più con simpatica ironia, che con erotismo.
Solo i Veggenti Sidhe possono riconoscere gli Esseri Fatati e possono sentire la vicinanza del libro Sinsar Dubh. Ovviamente, Mac è una veggente ed ecco spiegate le visioni terrificanti che la fanno vacillare. Il libraio, Gerico Barrons, approfitta del potere di Mac, anche se il suo ruolo e la sua figura restano misteriosamente enigmatici fino alla fine del romanzo. Anche Mac avrà non pochi sospetti su di lui.
Dopo il prologo, il diario di Mac riprende le vicende da un anno prima, al momento precedente alla telefonata della polizia e proseguirà fino alle sconvolgenti scoperte, indagando fra misteri celtici e creature e personaggi pericolosi, Cacciatori, Vampiri, Gangster e pietre con magici poteri riconducibili al Sinsar Dubh.
La storia è particolarmente originale ed interessante ed è narrata con uno stile fresco, scorrevole e dinamico. La protagonista è una figura femminile simpatica e ci si immedesima meglio in quello che vive proprio perché la forma del diario rende la narrazione più intima, essendo in prima persona. Vivere con Mac la sua avventura, fra misteri e pericoli, con suspense e colpi di scena inattesi, è stata una piacevolissima lettura che vi consiglio.
http://pupottina.blogspot.com/2012/02/il-segreto-del-libro-proibito-di-karen.html
Indicazioni utili
Perché leggere “La voce invisibile del vento”?
Perché il titolo “La voce invisibile del vento”?
Forse perché, quando si è angosciati e si è convinti di aver perso tutto, solo il vento, con il suo soffio sulla pelle, sembra essere l’unica cosa in grado di placare la nostra angoscia e calmare il nostro animo. Se ci sentiamo perduti, abbandonati da tutti, di chi scegliamo di fidarci? Quali sono le sensazioni che il nostro corpo ci trasmette? Possiamo fidarci dell’intuito, del buon senso, della memoria? La nostra mente può ingannarci? I nostri ricordi possono sfumare così facilmente e confondersi e confonderci?
Questo secondo romanzo di Clara Sànchez, dopo Il Profumo delle foglie di limone, è la conferma di una grande scrittrice. È un romanzo molto intimo, che fa riflettere sull’esistenza che conduciamo ogni giorno, fatta di piccoli e ripetitivi gesti, cui non diamo più importanza. La nostra mente, in tutto questo processo ricco di vita, cosa fa? Che azioni ci porta a compiere? La nostra coscienza può essere la risposta? E l’amore che ruolo ha nella nostra vita?
L’inizio di questo romanzo parte con quella che può definirsi una “coppia giovane”, formata da padre, madre e figlio di sei mesi. Félix, Julia e Tito. Sono una famiglia come tante che parte per andare in vacanza. La meta scelta è Las Marinas in Spagna, dove sperano di rilassarsi e divertirsi, ma accade l’imprevisto. L’inizio del dramma parte da un elemento banale come la necessità di comprare del latte. Ci va Julia, ma non fa più ritorno. Già prima di partire ha dei problemi: si addormenta facilmente, è sempre stanca, affaticata. Forse dovrebbe andare da un medico. Il marito lo sa, ma non ci fa caso, perché è normale essere sempre stanchi, quando si deve lavorare e badare ad un bambino che dipende per ogni cosa da te.
Fin dai primi capitoli, la narrazione si sdoppia e si focalizza, in maniera alternata, fra il punto di vista di Félix e quello di Julia, indicandone il nome all’inizio del capitolo. La storia è quella di due vite che vivono su dimensioni parallele, dove inizialmente si ha difficoltà a distinguere la realtà dal sogno, la realtà dai ricordi e la memoria dei protagonisti non è sempre affidabile.
Per tutto il libro, lei cercherà di tornare da lui e dal figlio. Sarà assalita da vergogna, sensi di colpa, compirà azioni senza senso e affronterà tante difficoltà.
Anche Félix subirà il peso di un profondo senso di impotenza, poiché vorrebbe aiutare la moglie. Cercherà di reagire e di fare tutto ciò che è umanamente possibile per far tornare Julia dalla sua famiglia.
VOTO 10+
Chi non ha letto questo libro ed ha intenzione di farlo, non continui a leggere perché, nel commenti di seguito, Pupottina svelerà molte parti, unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.
Un libro decisamente ben scritto, con uno stile perfetto. La scrittura è semplice, ma allo stesso tempo elegante e delicata, capace di prendere per mano il lettore e trascinarlo in una storia in bilico tra la realtà e il sogno, in una dimensione sospesa nel tempo e nello spazio. I protagonisti vivranno esistenze parallele nel medesimo luogo, sconosciuto a entrambi. Faranno incontri, vivranno situazioni particolari. Seguendo le due narrazioni parallele sarà possibile riavvolgere il nastro delle vite di Félix e Julia e ripensare, insieme a loro, alle scelte compiute, agli errori commessi in buona fede, ai sentimenti e ai desideri proibiti. Il lettore rimarrà intrappolato nelle loro menti, nel loro disperato bisogno d'amore, nella loro difficoltà a cominicare. Sarà possibile scoprire cosa si annida nelle loro menti e nei loro cuori e cosa vogliono tenere nascosto. Il lettore potrà scoprire tutto ciò che si agita nelle loro anime: desideri inconfessabili, tradimenti, paure, sogni e aspettative per il futuro.
Per Julia l’unico conforto sarà la voce del vento che soffia dal mare e profuma di sale e di fiori, dove spesso le sembrerà di sentire la voce del marito e di altre persone care e il tocco di creature invisibili che le sembrano spettri.
A fare da sfondo alle normali esistenze dei protagonisti ci sono l’ambiguità della mente e la complessità dei processi mentali.
Félix farà di tutto per risvegliare la moglie dal coma, anche cercare di direzionare i sogni di lei, influenzandoli con ogni cosa crede giusta. Arriverà a intraprendere la scelta più difficile che un uomo possa fare. Indagherà, soffrirà, scaverà nella vita e nei segreti di sua moglie. Si chiederà cosa la rendesse veramente felice, quali fossero le sue priorità e se lo avesse mai realmente amato. Lui era certo di amarla e per questo l’avrebbe salvata o almeno avrebbe tentato, nonostante la tentazione, la vulnerabilità e le insicurezze proprie di un animo che soffre.
Quando amiamo, forse è l'insicurezza o forse altro a farci tenere sempre la porta aperta verso il dubbio che le cose possano essere diverse da come ci sembrano.
La storia è veramente originale, molto particolare, avvincente, ricca di colpi di scena e di bivi in cui una decisione può cambiare la direzione già intrapresa. Il ritmo è veloce, grazie alla brevità dei capitoli, che hanno una lunghezza costante, e alla piacevolezza dello stile, nonostante la storia non sia esente da parti molto drammatiche. La storia, infatti, è, sì, romantica, ma allo stesso tempo anche triste e con un finale inatteso che vi sorprenderà, oltre a farvi riflettere.
Indicazioni utili
Storie di coraggio di tante donne
"nessuna parola di questo libro cade nel vuoto. Tutte colpiscono al cuore". Poco più di un centinaio di pagine hanno saputo descrivere e raccontare la situazione femminile di molte donne giapponesi negli anni Trenta e Quaranta del Novecento. A dar voce alle loro storie è la pluripremiata Julie Otsuka, californiana, ma di origini asiatiche, autrice di questo bestseller ormai considerato un classico contemporaneo.
Venivano tutte per mare è un romanzo intenso, corale, vibrante, profondamente drammatico, che narra la storia di donne, rimaste sconosciute e unite da un unico destino che le ha classificate nella categoria delle “Spose in fotografia”. Erano donne che abbandonavano il loro Paese e si imbarcavano cariche di speranze e di sogni alla volta delle coste americane, meta in cui avrebbero conosciuto di persona il loro futuro sposo e quella che sarebbe diventata la loro vita segnata da un destino sempre diverso da come se lo erano aspettato. Lasciavano famiglie umili convinte di sposare uomini che le avrebbero portate ad un’ascesa sociale che veniva disillusa dalla cruda realtà del lavoro dei campi e da altre mansioni umili e si ritrovavano a vivere una vita peggiore di quella da cui erano fuggite e dove i loro sogni venivano spazzati via, i loro cuori venivano infranti e la loro esistenza diventava un nulla che si susseguiva un giorno dopo l’altro, mentre tentavano di sopravvivere al loro triste destino.
VOTO 9
Un’altra scrittrice non avrebbe saputo raccontare in maniera così coinvolgente una storia tanto delicata, intima, che appartiene ad una moltitudine di donne, ad una generazione intera, quelle delle immigrate negli Stati Uniti nel periodo in cui gli stranieri ed, in particolare, i giapponesi non erano ben visti dagli americani. La discriminazione razziale era molto forte.
Per raccontare le loro misere esistenze, Julie Otsuka non sceglie una particolare figura femminile, ma le accomuna tutte in una narrazione corale, dove un “noi” sempre presente dipana in un filo unico le tante vite che formano la matassa accomunata dalla tristezza di un destino senza sogni e speranze. Ogni tanto esce fuori un nome da un groviglio di esistenze sofferenti, ma non per questo meno combattive nel loro tentativo quotidiano di combattere per sopravvivere ad una società che non le accetta, le considera diverse, umili e di una razza diversa, da escludere. Gli anni della Seconda Guerra Mondiale segneranno la fine delle anime deportate in luoghi non precisati. Ciò avviene a causa delle vicende storiche che vedono su due fronti nemici il Giappone e gli Stati Uniti. Quando inizia la deportazione del popolo giapponese che viveva e lavorava in America, la narrazione corale cambia. A narrare non è più il gruppo delle donne che “Venivano tutte per mare”, ma diventa quello, sempre corale, degli abitanti delle città da cui i giapponesi sparivano.
Soltanto otto capitoli (“Venite, giapponesi!”, “Prima notte”, “Bianchi”, “Bambini”, “I figli”, “Traditori”, “Ultimo giorno” e “La scomparsa”) per un totale di poco più di cento pagine per raccontare vite vissute che non vogliono essere annientate come, invece, è accaduto. Ogni capitolo raccoglie un argomento e lo approfondisce, sempre mediante il racconto corale e seguendo un arco temporale in evoluzione.
Il racconto serve a non dimenticare quella generazione che sembrava essere caduta nell’oblio della storia. La Otsuka, anziché scrivere un saggio che sarebbe potuto essere lunghissimo, quasi interminabile, tante erano le testimonianze e i reperti che aveva raccolto, ha pensato bene di riassumere tutto in una narrazione coinvolgente e intensa verso un destino segnato fin dall’inizio, di cui il lettore è già ben consapevole fin dalle prime pagine. Mano a mano le speranze di cancellano, le vite delle donne si trasformano grazie alla cruda realtà che devono affrontare e tutte, chi prima chi dopo, sono destinate a crollare.
La copertina sembra raccogliere quelle che erano le loro grandi speranze, prima che la realtà delle loro esistenze la cancellasse.
Mi è piaciuto molto questo libro che si legge scorrevolmente. La narrazione in prima persona plurale non stanca, ma rende il racconto più incisivo, commovente, accorato e disperato.
Indicazioni utili
Un ottimo chick lit
La copertina è stupenda! La ragazza lentigginosa è graziosissima.
Il titolo italiano del libro di Niamh Greene, “Ti amo Ti odio Mi manchi”, mi aveva creato delle false aspettative relative alla trama che immaginavo come una storia d’amore in cui cronologicamente si passava dalle stelle alle stalle, per poi concludersi con un ritorno di fiamma. E, invece, non c’è niente di tutto questo. È una piacevole e inaspettata storia rosa, genere chick-lit, spensierata, fresca, scritta con grande simpatia e piena di buoni sentimenti. Gradevole e allegra in tutti i sensi, ma anche capace di far fare piccole riflessioni sul nostro modo di vivere e sulla direzione che diamo alla nostra esistenza.
È questa l’impronta del libro, la cui sinossi inizia proprio con la domanda: “Conosci le regole per una vita perfetta?”, che è riportata anche in copertina.
Quale sarebbe la nostra risposta a questa domanda?
Se è così difficile rispondere, è bene essere a conoscenza del fatto che ogni capitolo del libro di Niamh Greene ha delle regole da seguire per viverla in maniera perfetta come, ad esempio, “Mantieni un atteggiamento professionale”, “Prepara sempre un piano B”, “Nutri la tua anima”, “Se non puoi essere il sole, cerca almeno di non essere una nuvola”, “Mantieni una certa apertura mentale”, “Aspettati l’inaspettato” e così via per 27 capitoli, oltre al prologo e all’epilogo. È difficile non prenderle per affidabili queste simpatiche regole, perché la vita, a volte, in certi giorni, richiede davvero che ne seguiamo alcune.
Ed è così che accade a Maggie ad un certo punto della sua vita. Si rende conto che il fidanzato che ha, non è l’uomo che vorrebbe accanto e, anche se lui non ha colpe evidenti, lei semplicemente non riesce più a vederlo al suo fianco. Così lo molla, nonostante i genitori e la sorella non approvino la sua scelta. Anche lei, ritrovandosi senza le certezze che il suo ex fidanzato, Robert, le garantiva ha qualche ripensamento, ma ormai la sua vita sta cambiando e procede tutto troppo velocemente. Dopo aver perso il lavoro, si ritira a vivere in un piccolo villaggio di campagna, Glacken, nella casa di una sua amica. Maggie odia la campagna, ma scoprirà che vivere in città non era una gran cosa e le sue priorità cambieranno. Il suo lavoro le dava delle certezze, ma non era ciò che voleva e dovrà scoprirlo lontana dal mondo e dalle amicizie di un tempo. Dovrà ritrovare se stessa, quella ragazza che la città aveva cambiato e svuotato di sogni.
Cosa ha di bello il genere chick lit?
Ha per protagonista una donna, simpatica e moderna, e ci si immedesima nelle sue incredibili avventure.
La protagonista racconta spesso bugie, a se stessa e agli altri, che le causeranno un sacco di problemi.
Nonostante tutto, la protagonista riuscirà a cambiare la sua vita, migliorandola.
Un romanzo chick lit ha sempre un romantico lieto fine.
Ha una bella storia d’amore con un uomo dolce e stupendo che farà sembrare la vita più semplice e più bella.
Ha una trama vivace e coinvolgente, ricca di colpi di scena, che intrappola e fa trascorrere delle spensierate ore di lettura, senza cadere nel banale o nel romanticismo estremo.
Non ha scene di sesso. Un chick lit lo può leggere anche un’adolescente.
Si rivolge ad un pubblico di donne giovani, single e in carriera.
È un perfetto antidoto contro la tristezza e il malumore. È il genere di romanzo che si deve sempre avere in casa.
Entriamo nel dettaglio della storia.
Sin dai primi capitoli si intuisce che Maggie e Edward dovranno stare insieme, anche se lui ha due figlie che la odiano. Lui è vedovo, vive con le figlie, Polly e Matilda, e con la suocera June, la quale non gradisce che il genero rimpiazzi la figlia defunta con un’altra donna.
Come ostacolo all’unione fra Maggie e Edward si posiziona bene anche la “strega cattiva” Odette, che farà di tutto per tenerla lontana dall’uomo più bello ed aitante del villaggio.
Quando Maggie si trasferisce al Rose Cottage della cittadina di Glacken non immagina che la sua vita si trasformerà tanto radicalmente. Lei fugge dalla città per stare in campagna, dove tutti sanno tutto di tutti e non tutti sono così fuori dalla civiltà, come lei immagina. Nel luogo che a lei sembra il più sperduto della Terra, le persone conoscono Facebook, Twitter e guardano i film in Streaming. Non ci sono negozi o locali e tutto e ridotto all’essenziale, ma la vita è più allegra, le persone hanno sentimenti autenticamente positivi. Si sente accolta ed apprezzata. Soltanto che, per evitare di parlare di se stessa, si ritrova in una rete di fraintendimenti e cose non dette e resterà intrappolata dalle sue bugie. Ne dirà davvero tante e a tutti, così che non sarà più se stessa, ma la persona che sogna di essere, poiché ogni cosa è fatta e detta a fin di bene. Farà più bene di quanto immagina a quella piccola comunità e alle persone che ci vivono. La farà rivalutare e salvaguardare per gli anni futuri con uno strepitoso progetto per il territorio. Salvando Glacken, salverà se stessa e realizzerà i suoi sogni.
Niamh Greene, autrice di vari bestseller genere chick lit, anche con Ti amo Ti odio Mi manchi, ha fatto centro, delineando una protagonista simpaticamente ironica ed autocritica verso se stessa, che riesce a rivoluzionare la sua vita e a creare quella che è perfetta per lei.
Indicazioni utili
La faccia nascosta dei grandi misteri
Il sottotitolo del libro vi può aiutare a capire di cosa parla effettivamente: "Storie di delitti e misteri tra musica, cinema e dintorni". Sono 39 capitoli dalla lunghezza standard, né troppo breve né troppo lunga, che approfondiscono le morti di persone famose, alcune archiviate in maniera frettolosa, altre non ben comprese nelle dinamiche, che hanno contribuito a far avvolgere i protagonisti nel mistero, affidandoli per sempre al mito, alla leggenda o alla maledizione.
"Perché vivere lassù, sull'altra faccia della luna, non è facile ... Se nelle storie che raccontiamo in questo libro accadono cose eccezionali, ecco, è soltanto normale." Così si pronuncia Carlo Lucarelli nella copertina del suo ultimo libro, finito di stampare a giugno 2009.
Le sezioni in cui si suddividono i 39 saggi o capitoli sono: Morti misteriose; Sympathy for the Devil; Scena del crimine; L'isola dei famosi. Quest'ultima, per fortuna, non ha niente a che vedere con il reality televisivo, ma tratta le morti di Jim Morrison, John Lennon, Elvis Presley, Kennedy, Marilyn Monroe e James Dean. Molti sono gli interrogativi cui risponde Carlo Lucarelli nel suo "La faccia nascosta della luna": che cosa è successo a Brandon Lee sul set del film Il Corvo? Perché Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Brian Jones, Kurt Cobain, Gram Parsons ed altri sono tutti morti all'età di 27 anni? E perché viene chiamato il Club del 27? Perché anche il 23 è un numero di rilevante importanza demoniaca? Cosa sono effettivamente i Poltergeist? Che rapporto c'è fra Joker e Heath Ledger? Perché, secondo Charles Manson, gli omicidi di Bel Air dovevano aprire una nuova era? Il rock è davvero la musica del Diavolo? Cosa accadde realmente a Mullholland Drive o a Flamingo Road? Chi è l'Oscuro Signore che popola i Fiordi? Oppure cosa accadde nella stanza 100 del Chelsea Hotel? E chi c'è dietro la leggenda di Black Dahlia? Il tutto è condito da storia del rock, del punk, dell'heavy metal, trattando i gruppi che hanno fatto la storia della musica e del cinema. Dietro tutto ci sono eccesso, genialità, droga e poesia. Ovviamente, lo stile di Lucarelli è inconfondibile e che dosa bene suspense ed indizi interessanti.
I capitoli che ho preferito sono stati quelli sulla Statale 90 con la leggenda dell'uomo morto, di cui non conoscevo l'esistenza, ma anche tutte le maledizioni intorno ai 3 film di Poltergeist che mi hanno terrorizzata da bambina. Ovviamente, mi hanno interessata tutti i capitoli, non ce ne è stato nessuno che non abbia gradito dall'inizio alla fine, forse per lo stile lucarelliano. Anche la ricostruzione sulle vicende riguardanti O. J. Simpson, John Wayne Gacy, Marvin Gaye o Wendy O. Williams.
E' stato interessantissimo il capitolo, più lungo rispetto agli altri, intitolato Sympathy for the Devil in cui viene ripercorso il rapporto del Diavolo nel suo evolversi ed essere accostato ai vari stili musicali riconducibili a l rock. In particolare, mi è piaciuto l'aneddoto finale in cui si parlava di un caso di cronaca nera italiana e si faceva una constatazione sul caso di Novi Ligure, cui oltre all'uso di droga dei colpevoli si citava anche l'ìnfluenza musicale di Marilyn Manson, ma si notava anche quali erano le letture di Erica che sul comodino aveva un libro con molti passi sottolineati. Il libro, in questione, era I Malavoglia di Giovanni Verga e sicuramente in esso non ci sono messaggi satanici.
Indicazioni utili
inizia l'indecisione
Con queste storie di umani che amano vampiri e che simpatizzano con licantropi, la storia è diversa. Capitai, quasi per caso un anno fa, nella sala dove davano il film. Mi resi subito conto di essere nel posto sbagliato, poiché l'età media in sala era molto bassa, ma la storia mi ha molto coinvolta e quindi mi sono riproposta di leggerne anche il libro. Dopo Twilight, di cui ancora non ho scritto nessun post (mi riservo di rileggerlo), ho appena concluso New Moon. Le vicende all'inizio quasi si ripetono con Twilight, alla ricerca di somiglianze e rievocazioni. Le vicende si svolgono a distanza di un anno e la goffa protagonista Isabella o Bella Swan continua a vivere la sua meravigliosa storia d'amore con l'affascinante vampiro Edward Cullen. L'armonia ben presto si rompe. Ovviamente, la storia si complica, entrano in scena nuove figure, mentre altre del precedente acquistano spessore.
Questi libri intrecciano il filone fantasy con i romanzi rosa tradizionali: ragazza, ragazzo, problema, ecc ... fino ad un apparente lieto fine. Apparente perché al momento i libri sono già quattro con il quinto in uscita ed i relativi film in corso d'opera, un po' come per Harry Potter. Qui, però, non ci sono bambini, ma teenager. Leggendoli, secondo me, si ritrovano coicidenze con frasi o pensieri fatti a quell'età ed è un po' come tornare indietro nel periodo in cui il primo amore ci sembrava la cosa più importante del mondo e quella che avrebbe influenzato per sempre il resto della nostra vita. C'è il sentirsi impacciata, il volersi sbilanciare, ma non troppo: tutte cose che ormai anche le single trentenni non smettono di provare, poiché l'adolescenza sembra protrarsi più a lungo ed i rapporti diventano complicati, non smettendo di essere dei veri e propri romanzi a puntate alla ricerca dell'amore. Il libro mi ha catturata per tutta una serie di motivi, forse anche personali. Il romanticismo e l'azione non mancano. Le situazioni si evolvono velocemente ed si aprono anche ad un inaspettato finale.
Il finale è l'ennesima complicazione delle vicende amorose, sebbene si concluda splendidamente, ma lasciando troppe possibili evoluzioni che andranno a complicare Eclipse.
Edward prende la sofferta decisione di lasciare Bella già al terzo capitolo e poi scopare di scena, ma non dalla testa della ragazza che ne resta ossessionata e catatonica per un lungo periodo a causa dello stress. Ad aiutarla a venirne fuori è l'amico Jacob Black che presto inizia il suo sviluppo fisico che lo porterà a diventare un licantropo. Il rapporto fra i due si approfindisce molto. Ho sperato che Bella abbandonasse l'idea di Edward per Jacob in maniera definitiva. Sono sempre per la strada nuova migliore della vecchia ed in base all'evolversi della storia si desidera davvero questo, ma poi le carte in tavola si rimescolano. Il vampiro torna a riprendere il suo posto ed il lupo che l'ha difesa in sua assenza viene messo da parte, anche se a malincuore da Bella. Spero un po' che si riavvicinino. Con un'analogia con la tragedia shakespeariana, Edward viene paragonato a Romeo, mentre Jacob a Paride che dovrebbe alla fine morire, lasciando il campo libero a Romeo. Bella appare come Giulietta e ad un certo punto si chiede se non possa accantonare realmente Romeo e preferire Paride. Quest'idea, se sviluppata davvero, l'avrebbe reso innovativo, ma forse alla Mayer basta il successo che già ha, semplicemente girando un po' le carte in tavola e movimentando l'intreccio.
In alcuni punti, però, Bella mi sembra molto confusa, sebbene sia ostinata e caparbia nelle sue idee. La sua priorità all'inizio del libro è diventare una vampira anche lei per seguire il destino di Edward, non invecchiando e condividendo il resto dell'eternità. A contrastarla è Edward. Il capitolo della festa di compleanno mi ha un po' sconvolta, non pensavo potesse accadere qualcosa del genere, ma serviva per creare il giusto movimento alla storia. Dopo aver visto in Jacob l'uomo ideale per Bella, il ritorno di Edward in grande stile, con richiesta di matrimonio, mi ha spiazzata e credo si sarebbe anche potuta evitare, ma il vedere come Bella si sia opposta, al lieto fine della favola, l'ha rivalutata molto. Finalmente anche Charlie, rispetto a Twilight, è diventato un padre partecipe della vita della figlia e non un semplice personaggio messo lì perché ci deve essere.
Le descrizioni di La Push e dei suoi abitanti è molto interessante, legata a leggende e tradizioni ataviche che però hanno risvolti moderni nella creazione e negli atteggiamenti dei componenti della banda di lupi che sono un po' un miscuglio fra un branco di teppisti e una ronda di quartiere.
Le leggende sull'esistenza dei vampiri in Italia, non sono andata ad approfondire, ma credo siano inventate di sana pianta. I risvolti inaspettati che assume il finale con tutte le sue complicazioni per le vicende future, non ha fatto altro che incuriosirmi terribilmente, ma ancora il libro è da acquistare.
Indicazioni utili
Una Lolita che non sa di esserlo nella mente altru
Pupottina è stata incuriosita dal titolo del libro prima di tutto, che fa anche un po' ridere.
Eh eh!
La copertina, quando l'ho acquistato non aveva la prima copertina che ho trovato su internet, ma la seconda, che anche è molto simpatica e lolitesca.
Il secondo fattore di irrefrenabile voglia ad acquistarlo è stato lo pseudonimo dell'autore, dietro cui si cela un noto giornalista e scrittore italiano, che, ahimè, non sono riuscita ad identificare.
E' scritto in maniera molto particolare. Capitoletti brevissimi che raccontano i fatti, alternando i pensieri dei due protagonisti, molto diversi, e forse uniti soltanto dagli impulsi sessuali. A parlare sono Bruno e Giada. Sembra una specie di Lolita, con la doppia verisone dei fatti, ma ben presto si scopre di essere in tutt'altro ambiente. Non mancano il sole, il mare, le abitudini della vacanza e quindi anche la voglia di iniziare nuove relazioni.
Bruno è un professore sessantaduenne, conosciuto per le sue apparizioni televisive che, ormai crede di aver concluso il suo percorso amoroso di gioventù e sa di essere ripugante. Giada, invece, è una tredicenne che scoppia di salute e di voglia di perdere la verginità e passa da una storia all'altra, sentendosi incompresa dai suoi coetanei, come dai genitori che detesta.
I due si incontrano nel Bar che dà il nome al libro e da lì vengono raccontate parallelamente le loro giornate estive. Niente diventa mai volgare, ma racconta tutto con semplicità ed ironia, senza scadere nel volgare.
Gli altri personaggi, che fanno da sfondo alle vicende, sono: gli animali, così Giada chiama i suoi genitori, premurosi e con il desiderio di far crescere i loro due figli sotto l'ala benefica della cultura, della storia e dell'arte; Christian, il fratellino più piccolo di Giada, che ancora non sa che l'amore è fatto di coppia, ma vive da solo i suoi momenti migliori; Luca, il ragazzo che piace a Giada e con cui ha i primi contatti amorosi, ma lui è timido ed ha paura ed alla fine resta vittima di un incidente che lo porta in ospedale, lontano da lei; Michele, ragazzino negretto con cui Giada cercherà di consolarsi dopo la partenza di Luca; Manuela, amica del cuore con cui gareggera per conquistare il bronzo di Riace dell'isola; Rita, la moglie del professore, che lo ha tradito sempre e lo ha spinto a fare altrettanto; Andrea, il bellissimo figlio del professore e di Rita, che scende solo per alcuni giorni a seminare scompiglio ad AnaCapri e come tutti quasi tutti i belli ed impossibili è bisex, perché non riesce a non seguire le tentazioni, ma non cede alle lusinghe di Giada e della sua amica.
Giada rincorrerà l'amore e lo sfiorerà, per tutta l'estate e per tutto questo libretto, di poco più di 100 pagine, mentre il professore, che lei soprannomina il Camicia, per il suo gusto nel vestire, la osserverà a distanza sempre minore, la adorerà senza volerla mai rovinare, toccare ed amare veramente, ma ringraziandola in cuor suo di aver risvegliato in lui le emozioni del tempo che fu. Alla fine ci sarà anche un incontro fra i due in cui Bruno le spiegherà cosa è stata la sua vita attraverso metafore con comete e lirici greci, ma Giada, ovviamente troppo giovane, non ne capirà il senso.
In un passo, c'è scritto: "Il lupo, ormai, ha perso anche la coda e ha fame solo di malinconie. Vorrei abbracciarti dolcemente, accarezzarti e mai farti male, sentire il profumo del tuo corpo, il tuo sapore. Mi piacerebbe amarti senza far l'amore, con l'innocenza dello sguardo e di un affetto che forse non saprei mai spiegare. Sarei felice di toccarti, certo, ma non pensare alla violenza se per caso mi guardi. Pensa, piuttosto, a una specie di abbandono, a una felice smemoratezza che supera le distanze dell'età."
Indicazioni utili
la tristezza non si strappa via dal corpo
CONTIENE SPOILER
All'inizio del libro, le prime due parti, quelle datate 1983 e 1984, sono davvero di una tristezza incredibile e si ha la voglia di abbandonarlo. Sono racconti a se stanti che vivono di vita propria. Poi le vite dei protagonisti si uniscono, perché sono due numeri primi, anzi due primi gemelli cioè "due numeri primi separati da un solo numero pari, vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero."
Così le vite di Alice e Mattia scorrono parallelamente e, a volte intrecciandosi, per tutta la lunghezza del libro.
Oltre alla copertina che cattura richiamando lo sguardo, anche la foto interna dello scrittore Paolo Giordano, così giovane, affascinante ed occupato effettivamente in tutt'altro ambito professionale, generano curiosità sul romanzo che, è vero, lega nella lettura in una maniera morbosa e quasi ipnotica. Forse perché tutti, dentro di noi, abbiamo qualcosa di irrisolto che influenza le nostre vite.
La scrittura è scorrevole, moderna e molto interiore. Si conoscono i personaggi attraverso il non detto, anche perché parlano veramente poco ed al momento di dire qualcosa, la pensano sempre, ma sono incapaci di esternarla. Hanno inquietudini viscerali che si portano dietro e che minacciano la loro esistenza rendendola volontariamente vuota. Si sforzano di non essere felici e si autodistruggono. Lei tende all'anoressia fin da giovane, ma nessuno fa concretamente qualcosa per aiutarla e neppure lei se ne rende conto: rifiuta categoricamente il cibo e vive di rabbia. Lui è un genio ed allo stesso tempo un autolesionista.
Non si può non dire che questo libro è molto particolare ed averlo definito un caso letterario gli si addice. Però, mi ha turbata il finale: l'avrei voluto diverso. Ho sperato fino alla fine che qualcosa migliorasse e si risolvesse inaspettatamente anche con un semplice rigo in cui tutto raggiunge un senso più profondo da quello che si era dipanato per tutto il libro. L'interiorità di questi personaggi andrebbe analizzata da un terapeuta, ma non essendoci, ogni giudizio viene affidato al lettore che vede scivolare in un'esistenza vuota le loro vite.
Alice vive l'anoressia come qualcosa che fa parte di lei e a cui non vuole rinunciare, come se fosse il legame più forte che ha con qualcosa. E' incapace di trattenere a sè Mattia e, pur avendolo desiderato ed amato da sempre, dal primo sguardo che ha rivolto su di lui, non ha avuto la forza di afferrare la felicità che avrebbe potuto darle e si è legata ad un uomo Fabio, il quale come personaggio mi ha delusa. Alice, alla fine, è stata abbandonata da tutti: i suoi genitori, Mattia, Fabio. Ed anche lei stessa, conduceva un'estistenza fra la vita e la morte, più incline alla seconda ed all'annientamento di sè. Il marito Fabio mi ha delusa. Pur avendola amata, ad un certo punto, verso la fine del loro rapporto, la accusa di egoismo, quando il vero egoista era proprio lui che era quasi ossessionato dalla voglia di avere un figlio che ormai aveva dimenticato l'amore che l'aveva spinto a sposarla. Nonostante fosse un medico, troppo tardi si accorge di avere una moglie anoressica e non si sforza di aiutarla con la pazienza a risolvere un problema per volta, ma reagisce con rabbia e, spaventato dalla sua reazione collerica, preferisce volatilizzarsa dalla sua vita per sempre, prendendo a mala pena il necessario.
Mattia sfugge ad Alice, pur non volendola abbandonare, pur sapendo che è la cosa più importante che abbia, ma è ossessionato dal doversi punire per la tragica fine della gemella Michela che resta avvolta nel mistero: è morta davvero o sarà viva? Chi è effettivamente la donna in cui Alice ha creduto di vedere l'ossessione che ha torturato Mattia, in tutti quegli anni?
Alice che decide di non parlarne a Mattia mi ha sotterrata. Ancora mi chiedo: perchè?
Poteva cambiare tutto. Si potevano aggiungere altre 300 pagine di ricerca di quella donna misteriosa. Io le avrei lette volentieri, ma forse tutto il contenuto precedente si sarebbe banalizzato.
E poi penso a Mattia: ma quanti anni ci ha messo prima di decidersi a fare sesso? Meno male che il suo cammino si è intrecciato con Nadia. Anche se, poveretta, poi se lo vede sparire dal letto nel modo peggiore: non trovandolo al risveglio, senza nemmeno un messaggio, dopo che lei gli ha dato tanto. Mattia, però, non è un uomo in grado di apprezzare. Lei è disperata e vede in lui l'ultima possibilità di una trentacinquenne per trovare l'altra metà che le manca.
Mattia è, in fondo, la persona sbagliata che ha legami morbosi con il suo passato tormentoso e con Alice, la donna con cui sapeva di essere un primo gemello.
Mi solleva il fatto che Mattia, nell'ultimo capitolo a lui dedicato, guardando l'alba abbia trovato in tasca il biglietto da visita di Nadia, perché mi dà la speranza che la richiamerà ...
Invece, è allucinante l'idea di Alice, totalmente sola con la sua anoressia, che decide di non svelare quella verità (reale sul serio o semplice allucinazione, miraggio di un momento di malessere fisico ed interiore) che potrebbe segnare un finale diverso per tutti i personaggi. Anche se alla conclusione del libro e, di conseguenza, della vita fittizia dei personaggi, le esistenze di una intera famiglia si potevano riaccendere alla speranza, ma Giordano ha scelto un finale diverso. Avvolto nel mistero e nella disperazione.
Indicazioni utili
Impossibile tenere un segreto in quella situazione
Di questa autrice, non ho ancora letto tutto, ma sapevo che questo libro mi sarebbe piaciuto e così è stato. Ogni volta che Kevin mi guardava, ma vedeva con un sorriso sulle labbra. Sì, mi ha divertita ed il libro potrei affermare che si lega bene con il contenuto del mio blog, almeno per sommi capi.
Il personaggio di Emma Corrigan, per molti versi, mi assomiglia: una persona che per anni tiene segreti che poi decide di spiattellare al mondo o forse no, lo fa per impulso. Comunque, anche Pupottina è così ed il suo blog è nato anche per questo. Ammetto, però, di aver confessato ben poco di mio ... C'è ancora molto da sapere e non so se avrete la pazienza di seguirmi. Se ci saranno dei fortunati spero siano i più assidui, ma non mi dispiacerebbe che qualche nuovo arrivato si sentisse baciato da una buona stella.
La paura per un volo aereo un po' movimentato porta Emma ad aprirsi con un estraneo che poi si innamorerà di lei. Lui è il suo capo al lavoro, ma lei ancora non lo sa. Ci sono tanti fraintendimenti e colpi di scena, ma la vicenda si evolve dinamicamente verso un finale quasi scontato, non senza far riflettere, più o meno, ironicamente su quelli che sono i rapporti di coppia, ma anche di amicizia. Certo che se nella vita le cose andassero davvero così, TDF sarebbe già giunta al lieto fine, ma il suo percorso, vedete, post dopo post, si evolve diversamente.
Alla Kinsella, sebbene so che non piace a tutti, non mi sento di dare un voto diverso dal 10, perché io la adoro. Il buon umore è assicurato e scusatemi se è poco, se è eccessivamente commerciale, ma anche Kevin nota che il mio umore non è dei migliori se leggo qualcosa di truce, come adesso che ho iniziato a leggere "La solitudine dei numeri primi", prestatomi da Dana. Sì, è viva e meriterebbe un post per fornirvi gli aggiornamenti sulla sua vita. L'appuntamento con lei sarà lunedì prossimo. Garantito. ;-)
Prima di lasciarvi, voglio proporvi un passo del libro "Sai tenere un segreto?", che condivido particolarmente.
"Uomini e donne non sono nemici. Uomini e donne sono anime gemelle. E, se fossero sinceri fin dall'inizio delle loro relazioni, se ne renderebbero conto. tutto quel fare i misteriosi ed i distaccati è un'assoluta sciocchezza. Tutti dovrebbero condividere i loro segreti fin dal primo istante."
Indicazioni utili
il secondo romanzo della trilogia perfetta
Questo è il secondo libro della Trilogia Millennium. Del primo romanzo ne ho parlato qui.
Parto subito dagli effetti che questo libro a provocato su di me. Ebbene sì, Kevin notava in sua moglie una nuova persona, una donna posseduta dal personaggio letterario di Lisbeth Salander: ero intenzionata a tagliare i capelli; a tatuarmi un drago verde, rosso e blu che dalla spalla scendesse fino alla coscia; a fare vari pearcing (di cui uno dove non batte mai il sole); ad andare in giro con la borsa piena di bombolette di gas lacrimogeno, pistola che emette scariche elettriche e martello (utile in ogni occasione). Soprattutto ero pronta a farmi giustizia da sola, vendicando le donne maltrattate ed odiando anche io gli Uomini che odiano le donne.
Molti sono gli effetti provocati da questo libro che trasforma le donne in super-donne pronte a lottare contro la società ed in particolare gli uomini che odiano le donne. Ma l'effetto principale è che fa perdere di vista la realtà. Non ci sarà nient'altro che avrà interesse come sapere l'evolversi delle vicende che sono piene di dinamismo ed azione, ricche di personaggi tracciati in maniera esemplare e facili da schierare a favore o contro questa donna che calamiterà le vostre attenzioni.
Pupottina ha capito cosa rende entusismante questo thriller che a già venduto 400 mila copie nel mondo. Solitamente Pupottina preferisce non acquistare i libri a prezzo pieno, ma per questi 3 volumi ha fatto una differenza. Sono stati utili anche per mantenersi in forma. Tenere in mano libri da 600, 700 e 800 pagine non possono che risparmiarvi qualche ora di palestra. Oltre al fatto che inizierete ad improvvisarvi boxer in combattimenti assurdi, pur di sopravvivere. E poi è sempre aperta quella storia in sospeso fra Lisbeth e Mikael Blomkvist.
Non lo so se vi ho convinto a leggerlo, ma ora vediamo cosa posso apporfondire con chi sa di cosa parlo...
Della miriade di personaggi che vivono in queste pagine posso iniziare a citare quelli che ho odiato ed ho sperato, fino alla fine che finissero male: Hans Faste e Niclas Eriksson. Per loro, una certa forma di giustizia, c'è stata. Anche che avrei gradito di più, affinché la lezione fosse ben recepita ed il loro essere contro le donne placato. Pure i fratelli Ranta avrebbero dovuto subirne di tutti i colori e non salvarsi, fuggendo all'estero a momento giusto. Bjurman ha avuto quello che si meritava, anche se la storia del tatuaggio l'avrei fatta trapelare ai giornali, poiché se uno è un mostro non mi va che mantenga una reputazione rispettabile nemmeno dopo la morte.
Già da subito ho percepito i cambiamenti positivi di Lisbeth che si rifà il seno per diventare un personaggio più attraente, non solo all'interno del romanzo, ma anche più appetibile ai lettori uomini. Il fatto che frequenti un minorenne per dimenticare Mikael era ovvio che non sarebbe stato di nessuna utilità. L'avevamo capito che lo ama già dal primo romanzo, senza bisogno che lo ammettesse a se stessa nelle ultime 200 pagine circa. Lui, invece, non smette mai di essere un uomo che passa da un letto all'altro e la promiscuità nei rapporti di coppia e non solo, non appartiene solo a questo personaggio, ma anche ad altri, soprattutto la collega ed amante Erika Berger. Quest'ultima fino alla fine si rivela essere meschina ed arrivista, ma lo sanno solo i lettori, poiché la notizia che ha intenzione di cambiare giornale, è stata taciuta agli altri personaggi, adducendo la solita scusa del "non era il momento giusto". Dopo anni di relazione, il rapporto fra Erika e Mikael credo sia agli sgoccioli e forse potrebbe esserci un futuro per Lisbeth e Mikael. Fatemi leggere l'ultimo volume e non svelatemi niente.
Il fatto che Lisbeth abbia una sorella gemella, fin dalle prime pagine, e scopra di avere altri fratelli e sorelle sparsi per il mondo, non so se verrà ripreso nel prossimo libro, ma sicuramente l'aver accertato e scavato nella sua drammatica sitazione familiare ne hanno fatto l'eroina compresa ed ammirata per la sua forza ed il suo coraggio. Il fatto, che l'altro personaggio dotato di forza e non potere sovrannaturale (anomalia genetica) fosse un suo fratellastro non è da poco come coincidenza per una donna che, nonostante la sua statura minuta, era agilissima nel combattimento e con una mente superiore a tal punto da far impallidire qualsiasi matematico. E' un'eroina a 360°, completa di tutto, che non può non suscitare sentimenti positivi, soprattutto poiché geneticamente è la figlia di uno psicopatico che odia le donne e lei è l'unica a poterlo annientare in una storia che coinvolge intrighi internazionali, traffiking, Kgb, Gru, oltre alle normali forme di polizia svedesi.
Si intuisce che anche se il rapporto lesbico con Miriam Wu sia molto forte, in realtà è soltanto un modo per tenere sotto controllo i sentimenti per Mikael. Come volevasi dimostrare, l'eroina si innamora del donnaiolo di turno ... accade sempre così o quasi... ma chissà se, come in un romanzo rosa, alla fine riuscirà ad averlo per sé? In fondo, i presupposti già ci sono.
Altri personaggi buoni ci sono, così come compare la donna scomparsa del primo libro, che tanto per cambiare, ha anche lei una relazione con Mikael. Eheheheh! Alcuni non cambiano mai, perché non vogliono cambiare!!! Ma daltronde se Lisbeth è volontariamente scomparsa, qualcosa dovrà fare per passare il tempo.
Indicazioni utili
un capolavoro
E' da troppo che dovevo scrivere le mie impressioni su questo libro, "Uomini che odiano le donne" di Stieg Larsson. Ho aspettato di vedere il film, ma quel momento non è mai arrivato. Addirittura l'onnipresente in casa mia, Gino, quando ha deciso di andarlo a vedere al cinema, dopo aver letto il libro, come me, ha pensato bene di non dirmelo, mentre io ci speravo tanto di vederlo. Mi dico: "Pazienza! Almeno ho risparmiato i soldi del biglietto! Fra non molto, spero, lo passeranno su sky e lì io ci saro!"
Comunque, il parere di Gino sul film è stato negativo. Come in ogni confronto fra film e libro, il secondo ne esce vincente, con certezza a dir poco matematica. Il film sembra essere fedelissimo al libro.
Quindi, per chi non sa di cosa parli questo libro, c'è da dire che è un miscuglio fra nazismo e violenza sulle donne il tutto strutturato su una trama di grandi imperi industriali, famiglie di capitalisti nelle quali scorrono odio e rivalità ed, ovviamente, ci sono anche serial killer, come in ogni thriller che si rispetti. Questo è solo il primo libro della trilogia.
Un giornalista si trova a dover risolvere un "caso freddo", una sorta di Cold Case, con assicurata commozione finale. Almeno per me. L'odio per le donne è quasi palpabile: dalla diffidenza sul lavoro alle prevaricazioni, dalle molestie alle uccisioni.
Inizia con una lentezza (per delineare i personaggi) che, più volte, mi ha scoraggiata dal continuarne la lettura, ma stoica sono arrivata fino in fondo. Da pagina 300 in poi, ve lo assicuro, non vi staccherete più dal libro per saperne le evoluzioni ed il finale.
Il personaggio migliore è quello di Lisbeth Salander, una ragazza hacker con una dote speciale, una memoria fotografica, che per molti è considerata un difetto, ma che le sarà utile per il suo lavoro e sarà funzionale nello svolgimento delle indagini. Farà da supporto a Mikael Blomkvist, intreccerà con lui una relazione sentimentale che in fine sarà un buco nell'acqua. Finita l'indagine, ognuno tornerà alla sua vita: lui, all'amica amante di una vita (interessante uomo che si accontenta di non possederla mai completamente una donna, perché la lascia sposata ad un altro, ma riesce a instaurare un rapporto duraturo e completo con lei); Lisbeth, alla sua solitudine.
Nel corso del libro, prima di incontrare Mikael, Lisbeth viene anche stuprata e reagisce nel modo in cui ogni donna vorrebbe saper reagire a tanta crudeltà. Reagisce con la vendetta, una sorta di occhio per occhio, dente per dente, una legge del taglione che la vede chiudere i conti con il suo carnefice attraverso anche l'utilizzo di un messaggio scritto, indelebile, un tatuaggio, dopo ore di sevizie. Il messaggio, che il suo avvocato e tutore porterà impresso per sempre, appena più sopra dei genitali, è "Io sono un sadico porco, un verme e uno stupratore", scritto interamente in maiuscolo. E' solo un episodio che rende l'idea della donna, tutt'altro che fragile e che salverà dalla morte l'uomo che ama, il personaggio principale, ma il tutto è destinato a rimanere in sospeso fino al prossimo libro, dove la storia fra i due ricomincia, almeno credo. E' sempre un altro malloppone da leggere. Anzi due: "La ragazza che giocava con il fuoco" e "La regina dei castelli di carta".
Indicazioni utili
La fine di una trilogia perfetta
Si rende conto, però, di una cosa: sarà difficile trovare un altro libro, un altro poliziesco, allo stesso livello dei libri di Larsson. E sapere che purtroppo non ne potrà scrivere più altri (in quanto morto a 50 anni di infarto, mentre era in redazione: esattamente come morirà uno dei suoi personaggi, Morander, che vivono per il lavoro, pur avendo un male incurabile) è una fitta cuore. Scusate il gioco di parole! Per molto, molto tempo, mi vedrò costretta a sospendere questo mio hobby di leggere polizieschi ed altro, poiché niente è in grado di equiparare questi polizieschi.
Dopo Uomini che odiano le donne e La ragazza che giocava con il fuoco, eccomi qui a parlarvi di questo poliziesco che assume caratteri internazionali e presenta donne che hanno una tale forza e coraggio che ogni altra vorrebbe essere uguale.
Però, c'è altro da dire, per avvertire chi vuole entrare nel mondo presentato da questo libro: considerando le oltre 800 pagine, preparatevi ad avere una tendinite o a fare sollevamento pesi. O_O
Stavolta, nonostante Lisbeth Salander sia immobilizzata in un letto d'ospedale, la fantasia di Stieg Larsson riesce a creare una nuova avventura che è il seguito delle precedenti e riprende esattamente da dove l'avevamo lasciata nel secondo volume, ma ad essere coinvolti nella storia e nelle indagini ci sono tanti nuovi personaggi e molte più donne, oltre a quelli già conosciuti.
Può essere utile, anche qui, prendere nota dei personaggi, prima di trovarne così tanti da non ricordarne con esattezza le funzioni, l'essere pro o contro.
Non lo so se vi ho trasmesso la passione che i libri di Larsson mi hanno trasmesso a tal punto da arrivare a dire: "Kevin, voglio essere come Lisbeth Salander!"
Ma come mi è saltato in mente? Lei è un metro e cinquanta con il corpo di una bambina, le tette rifatte, un caratteraccio da sociopatica e nel complesso deve essere bruttarella forte, nonostante a lei ci si affezioni perché complessivamente è una persona speciale. Alcuni in lei vedono addirittura una lesbica satanista, psicopatica, schizofrenica e paranoica, ma lei è sempre quella che riesce a leggerti dentro e può arrivare fino a tatuarti addosso "Io sono una sadico porco, un verme ed uno stupratore", cioè un bastardo.
Ecco ricominciamo il percorso con chi sa perfettamente di cosa parlo, in quanto si è lasciato coinvolgere da questi libri.
Lisbeth Salander, come abbiamo visto alla fine del secondo tomo (vista la consistenza del numero di pagine), è stata ferita mortalmente. Anzi per un momento abbiamo anche pensato che ormai sarebbe rimasta sotterrata dietro la casa di suo padre, ma invece, non si è arresa ed è stata anche fortunata riuscendo a venire fuori dalla buca in cui era stata sepolta. La sua fortuna aumenta, perché l'uomo che lei ama, Mikael, riesce a trovarla in tempo per avvertire i soccorsi che tempestivamente la portano dove rimmarrà per quasi 800 pagine. Ma il mondo per una come lei non è mai così limitato, poiché le bastano un cellulare ed il suo palmare per riuscire ad aiutare gli altri. Alla fine è sempre lei che mette i risultati delle ricerche sulle labbra degli altri. Però, Larsson, nelle scene d'azione, ha inventato nuovi personaggi, sempre donne, sempre super donne, diverse da Lisbeth, come la sensuale e spregiudicata Erika, la muscolosa e gelosa Monica, la dolce ed agguerrita Susanne, la professionale ed empatica Annika e l'intelligente ed intuitiva Sonya. Ce ne sono anche altre con parti minori, ma comunque utili all'evoluzione delle vicende. Sono tutte donne che portano avanti l'evoluzione della storia, mentre Mikael Blomkvist cerca di trarre le conclusioni dei criptici messaggi di Lisbeth. Questi personaggi la dicono lunga su come Larsson apprezzava le donne e su quali fossero i suoi gusti femminili (illimitati). ;-)
Ancora una volta Lisbeth e Mikael si inseguono, di pagina in pagina, senza mai incontrarsi veramente. Soltanto a pagina 807 si incontreranno, ma Lisbeth avrà altro da fare prima. Affinché il cerchio, che ha come centro lei, possa chiudersi, deve trovare eliminare tutti i cattivi che dal secondo sono arrivati al secondo libro, ma alla fine non si trasforma in un'assassina. Sceglie sempre la legge e riacquista dignità agli occhi dell'opinione pubblica.
Anche in questo libro, sono intricate le vicende amorose fra i vari personaggi. Mikael è l'uomo con la pancetta che fa impazzire le donne, è l'intellettuale coraggioso e perspicace che ha bisogno della più brava hacker che conosce. La rispetta, ne è affascinato e si ostina a difenderla a tutti i costi, ma in fondo non sa esattamente nemmeno lui cosa vuole. Passa da una relazione all'altra ed alla fine confessa alla sua amante ventennale di essersi innamorato di Monica e di volere con lei una storia seria.
Lisbeth, invece, dopo essere fuggita da Mikael, nel secondo tomo, perché è certa di amarlo, pensa e ripensa a lui, ma anche a Myriam Woo, la sua compagna lesbica, ma poi confessa anche a lei di non amarla e va sino a Parigi per dirglielo. Nel frattempo seduce uomini d'affari e ci prova anche con il suo avvocato, che però è donna e quindi denota di avere i gusti molto ampliati, rispetto alla maggior parte del genere umano.
Poi, inaspettatamente, il fidanzatissimo Mikael si presenta da lei e fa proposte ammiccanti di amicizia che si posso facilmente fraintendere e lei, pur ammettendo a se stessa di non provare più niente per lui, lo lascia entrare. Qualcosa nel suo carattere da sociopatica è cambiato o forse lo ama, ma non vuole ammetterlo, oppure semplicemente, quando arriva sera, ha voglia di fare sesso e chiunque le capiti a tiro e rientri nei suoi gusti è il benvenuto, uomo o donna che sia.
Indicazioni utili
scarpe italiane
ecco che arriva la mia recensione che, però, vi avverto, non sarà molto positiva, forse soltanto perché ho scelto il periodo sbagliato per leggerlo. Secondo me, ogni libro cambia e piace o non piace in base al periodo o allo stato d'animo con cui lo si legge. Mankell è un grande scrittore di gialli e questo lo possiamo definire un giallo sentimentale ed esistenziale. Il meccanismo con cui si snoda la storia segue la stessa tecnica del giallo, sviluppando lentamente gli eventi e passando dalla descrizione di un'abitudine alla spiegazione del perché il protagonista, l'anziano chirurgo in pensione Fredrik Melin. Come nelle indagini dell'altro suo personaggio il commissario di polizia svedese Kurt Wallander, anche qui in questo giallo sentimentale la storia va svelata attraverso fasi progressive in cui viene svelata la vicenda che ha non poche sorprese, imprevisti o morti annunciate, vicende di contorno egualmente drammatiche e strazianti. E' comunque un libro che parla soprattutto d'amore e riflette e fa riflettere sui complicati meccanismi che l'amore scatena nelle persone e le porta a soffrire, a volte, per un'esistenza intera.
Non poteva mancare questo libro in un blog che studia l'amore e tutti i suoi effetti, le complicazioni, le sofferenze e il tormento, ma anche i momenti felici.
In questo drammatico memoriale sull'amore, Fredrik scoprirà molte cose che la vita aveva avuto in serbo per lui senza che lui ne sapesse niente e questo perché era fuggito da ciò che lo rendeva felice o da ciò che l'aveva turbato ed aveva scelto l'isolamento volontario per dodici anni.
L'amore, la malattia senza cura, la morte certa e il suicidio sono tutti elementi di questo libro, esattamente come l'amore, che attraversa la vita di ognuno dei personaggi alla ricerca di una felicità che non si ricostruisce mai definitivamente.
Preferisco i libri a lieto fine, ma non nego che anche questo mi sia piaciuto e mi abbia insegnato e trasmesso qualcosa di importante (più di altri che ho letto in passato): bisogna non fuggire e vivere la felicità, finché ci è concessa, anche se, credo, bisognerebbe riconoscerla nella miriade di eventi che ci coinvolge ogni giorno e di cui non sempre rintracciamo gli indizi.
Indicazioni utili
perché è stato scelto questo titolo?
Ecco cosa pensa la vostra Pupottina di un best seller che però l'ha un po' delusa. I primi due libri andavano meglio. Ovviamente leggerà anche il quarto libro, poiché vuole sapere come andrà a finire tutta questa intricata storia d'amore che, in realtà, tanto intricata non è. Sì tratta solo di decidere una volta e per tutte, ma in amore non è mai così semplice.
Dicendovi cosa ho apprezzato e cosa no, potrei svelare alcune parti del libro, quindi decidete o meno se proseguire con la lettura di questo post. Se lo avete già letto ed avete le idee chiare, potete lasciarmi un commento, perché sapete che mi piace il confronto.
Iniziamo con il decapitare i protagonisti: Bella e Edward sono troppo indecisi. Lei ha perso la maturità degli altri libri diventando a tutti gli effetti una bambina da accudire, mentre lui è più un papà o un bodyguard che un innamorato. E' vero che essere innamorati vuol dire anche essere protettivi, ma arrivare ad accettare tranquillamente che la propria fidanzata (perché nel frattempo si sono fidanzati con tanto di data ufficiale, il 13 agosto, e preparativi per le nozze), sperimenti i baci di un licantropo, forse è qualcosa che soltanto i non morti, i vampiri, possono tollerare, non essendo più umani da un bel po'. Ma noi umani siamo di tutt'altra sponda e pensare che Bella, nella sua confusione sentimentale, stordisce ed illude anche Jacob. Questo mi dispiace davvero tanto. Se ricordate il post su New Moon, io ero a favore dell'unione fra Jacob e Bella, mandando Edward a raccogliere ortiche, poiché non si sparisce per un anno per poi tornare a idee chiare. Non mi piace questa tecnica, sebbene frequentemente sperimentata in amore.
Mi dispiace il finale, il capitolo epilogo intitolato a focalizzato sul personaggio di Jacob che riceve l'invito alle nozze con in più i ringraziamenti di Edward, che per buona parte del libro sembrava un uomo zerbino.
E poi si parla tanto del giorno della lotta che si esaurisce con pagine e pagine di Bella confusa, chiusa in una tenda in mezzo ad una bufera, mentre suo padre è tranquillo a pescare nel mare di La Push (il solito padre assente!!!)
Bella trascorre una notte chiusa in un sacco a pelo con Jacob seminudo, mentre Edward è lì a contemplare entrambi. No, non mi è piaciuta per niente questa parte. Tutti combattevano e c'era chi batteva la fiacca o combinava danni.
E' davvero possibile che Bella, ormai diciottenne, sia ancora illibata con vampiri e licantropi innamorati di lei? Ha dell'incredibile! Ma Edward è uno all'antica, come ce ne sono pochi ... è vero!!! E qui il romanticismo di Pupottina rasenta il diabete: mi piace Edward così, gentiluomo e davvero innamorato, anche se resta sempre un po' zerbino e quasi cuckold.
Mi piace anche l'omertà che ho trovato sia nel mondo reale che in quello virtuale. Nessuna delle amiche che hanno letto tutti e quattro i libri ha voluto accennarmi niente sul fatto che Bella e Jacob ... si scoprivano innamorati di un amore contorto e senza spiegazioni plausibili, come se l'amore davvero, come in un computer, potesse essere un errore nel programma durante l'inserimento dei dati, per cui, durante l'assenza di Edward in New Moon, lei era riuscita ad innamorarsi anche di Jacob ed in questo terzo libro li ama tutti e due. Tutte le amiche non mi svelano niente, ma continuano a dirmi: "Poi vedrai ... !"
Grazie amiche.
Indicazioni utili
svelato il mistero di Jack lo Squartatore
Non si può dire che non sia interessante! Però, in molti sappiamo che, interessante fa rima con pesante. Ed infatti così è stato.
Forse, negli ultimi mesi, Pupottina ha letto troppi saggi ed ora non ne può più.
il voler vedere nell'eccentrico ed insensibile pittore londinese del XIX secolo, Walter Sickert, il probabile Jack lo Squartatore è un po' forzata come tesi, anche se Patricia Cornwell con la sua equipe di storici, ricercatori, scienziati ed amici ha fatto proprio un bel lavoro. La ricostruzione della Cornwell mi ha convinta e leggendo molte pagine mi ha anche davvero emozionata. Pupottina si è chiesta come mai nessuno ci avesse pensato prima di lei.
In "Ritratto di un assassino. Jack lo Squartatore. Caso chiuso", Patricia Cornwell ha sviluppato con lodevole passione la sua tesi, scendendo nei particolari.
Dicendo che la Cornwell è arrivata a guardare dentro le mutande di Sickert non vado molto lontano dalla realtà. Eheheheh! Partendo dalla sua infanzia, ha analizzato tutti gli aspetti del suo carattere e della sua personalità e non solo. Ha parlato delle sue vittime, delle vite squallide e misere che conducevano, della sua arte, dei suoi quadri. Dipingendolo a tratti anche come un pedofilo, a tratti come un impotente, ha svelato i probabili aspetti segreti di una personalità contorta e bisognosa di emergere ... come di uccidere ... così ha ipotizzato.
Le testimonianze su cui poggia la sia tesi sono rappresentate dalla ricca bibliografia, fatta di lettere e diari, abitudine che si va sempre più perdendo ... o forse no? Probabilmente si è semplicemente trasformato lo strumento su cui si scrive.
Questo libro è una biografia di varie vite ed anche uno scorcio di vita di fine Ottocento. Interessante è anche il modo in cui venivano effettuate le indagini che, ovviamente è molto diverso da oggi ...
Non voglio svelarvi tutto il libro, ma non voglio nemmeno scoraggiarvi dal leggerlo. Vi ho avvertiti che è un po' pesante ... però c'è sicuramente di peggio ...
Indicazioni utili
la scelta fra amore e lavoro avendoceli tutti e 2
E' un libro che ho praticamente divorato, considerando il periodo in cui ho avuto così tanto da fare da non potermi dedicare a nient'altro. Però, ho rubato minuti qua e là per fare quattro risate ed entrare nell'allegro mondo della Kinsella, dove niente è impossibile e tutto si risolve.
La protagonista, Samantha Sweeting, è adorabile, come tutti i suoi personaggi.
E' una ragazza con qualità speciali, intelligenza, spirito d'improvvisazione e molto altro ancora, che si scopre pagina dopo pagina. E' una Cenerentola moderna che dovrà scegliere fra AMORE e LAVORO. Cosa sceglierà?
In questo libro, c'è di tutto a partire dai gelidi ambienti di lavoro: più alti sono gli stipendi, più la gente è falsa, maggiore è la possibilità di avere per collega un arrivista.
Samantha ha intorno tutto questo. A peggiorare la sua condizione, c'è la totale assenza dei valori familiari. Infatti, la madre le ha insegnato le rigide regole del lavoro e le ha inculcato come massima aspirazione la carriera. A tutto questo lei si ribellerà, quando verrà incastrata dal suo capo, che la farà passare per una negligente. Sarà l'occasione per fuggire e riscoprire altri valori, quelli che nessuno le ha mai insegnato se non la serie tv La famiglia Bradford. Eheheheh! E' difficile da far scendere giù questa cosa! E' una fortuna che la famiglia di Pupottina avesse altri valori, altrimenti probabilmente Pupottina starebbe a lavorare duramente per fare carriera e non qui, con voi, facendosi bastare quello che le è sufficiente ...
Samantha sceglierà un lavoro umile, deciderà di fare la governante, o meglio, La regina della casa, pur non sapendo niente di come si cucina, si stira o si prepara una lavatrice. Diventerà bravissima in poche settimane e ad aiutarla sarà la madre del giardiniere. Come è naturale che sia, riscoperta la casa, amerà anche la natura e l'affascinante giardiniere. Particolarmente divertente ed intrigante è la scena di sesso fra i lamponi ... Eheheheh!
Poi, ovviamente la situazione scoppia, avviene l'irreparabile: i giornalisti scoprono la storia del brillante avvocato che rinuncia a diventare il più giovane socio anziano del suo studio legale perché preferisce pulire gabinetti e da lì è il caos, perché si buttano a pesce nella vicenda che si dipanerà fra inseguimenti, fughe, fraintendimenti e antagonisti di turno che cercheranno di minare la sua felicità, confondendola, facendole credere che la felicità nella vita può essere paragonata ad un'allegra vacanza.
In questo libro si ride molto, ma si riscoprono le cose realmente importanti e si lotta pur di non perderle. Anche la Cornovaglia può sembrare la soluzione di tutto.
Gli uomini descritti dalla Kinsella sono quelli che ogni donna sognerebbe di avere al proprio fianco per ogni giorno della vita. Non posso concludere diversamente. Il mio Kevin assomiglia molto ad uno di loro. Possibile che la Kinsella conosca mio marito?
Indicazioni utili
Un thriller di ghiaccio
Qualcuno l'ha definita l'erede di Stieg Larsson (vedi trilogia millennium).
Secondo Pupottina, non si è sbagliato di molto. Il modo di scrivere e di delineare i personaggi è molto simile.
A questo punto, Pupottina ha un interrogativo: gli svedesi scrivono tutti così?
Pur essendo un bel libro, manca qualcosa: forse Lisbeth Salander!
La love story fra Erica e Patrick, che si delinea in questo poliziesco, lo fa sembrare un po' un Harmony. Non è proprio un complimento, ma a volte noi donne esageriamo nel delineare gli uomini che vorremmo accanto. Almeno è quello che ha fatto la Lackberg, tracciando, tassello dopo tassello, la personalità di un uomo troppo perfetto per essere vero.
Sebbene all'inizio le indagini siano portate avanti da Erica, alla fine, la situazione si ribalta, ed è lui, Patrick, a risolvere il caso e lo fa con grande umiltà, lasciando che il merito vada al suo capo, un personaggio odioso e caricaturale.
La storia è intricata e ogni omicidio ha il suo colpevole.
La narrazione è molto avvincente. Anche questo libro ti intrappola e non riesci a smettere di leggerlo perché vuoi vedere come va a finire. Il lettore, come i personaggi, vuole giustizia. Le possibilità si insinuano come dubbi nella mente di chi legge, che vuole avere la conferma di quanto ipotizza e, nello stesso tempo, vuole trovare quel qualosa in più che lo faccia meravigliare.
Indicazioni utili
deludente
in questo libro vengono ripresi i temi cari a Coelho, il viaggio come itinerario di crescita e la riflessione interiore, però, la conclusione non è stata come se la aspettava, sebbene sia stata un lieto fine. Forse è tutta l'idea di base, l'attesa eterna di chi è scomparso che non la convince. Però, chi è tanto innamorato la considera una cosa di importanza vitale. L'istinto di sopravvivenza di Pupottina la porta a guardare altrove. Tuttavia, è facile parlare quando non ci si è trovati nella stessa condizione: solitamente, con Pupottina, accade il contrario.
E se pensa che questo libro lo aveva anche regalato ad un amante del passato senza averlo letto prima, semplicemente perché voleva regalargli qualcosa che lo facesse pensare a lei. Eheheheh Spera di non averlo fatto ossessionare o forse anche il suo Zahir è diventata Esther. ;-)
Forse avrà pensato che quel libro era un segno del fatto che sarei scomparsa ... ma è stato un caso ... e le porte forse poi non si chiudono mai per sempre ...
Questo libro o Pupottina non l'ha sentito suo, non l'ha interiorizzato, come ogni libro di questo genere meriterebbe, o non era il momento di leggerlo, poiché ogni libro ha il suo momento.
Non è totalmente negativo il giudizio di Pupottina, poiché gli spunti di riflessione ci sono e sono davvero tanti. Sicuramente vi posterà qualche suo aforisma speciale o particolarmente significativo, prima o poi, ma, come al solito, ho troppo da raccontare di mio che di altri. Però, capiterà. Forse il fatto che fosse una donna quella ad essere scomparsa ... se fosse stato un uomo la cosa l'avrebbe turbata o angosciata di più.
L'amore è così: è anche un'ossessione; può anche trasformarsi in un pensiero che ci domina l'anima e, quando quel che amiamo scompare, ci tormenta di più e non se ne va.
Wikipedia dice ...
Forse è stato un istinto primordiale che non le ha concesso di sentire a tal punto quello che c'era scritto nel libro ... tutto per non soffrire ...
Indicazioni utili
una Amsterdam molto action movie
Pupottina non aveva mai letto niente di Charles den Tex, scrittore, pubblicitario, consulente della comunicazione e del management, vincitore di numerosi premi in Olanda. Il suo romanzo giallo è ricco d'azione e Pupottina l'ha letto e se l'è immaginato come un film d'azione, in cui i colpi di scena si susseguono una pagina dopo l'altra.
Il personaggio principale, Michael Bellicher, è un blogger, un consulente di successo, finché tutto gli crolla addosso. All'origine del suo periodo no, c'è la famiglia. Effettivamente, un fratello che cambia sesso, può sconvolgere l'equilibrio e portare ad avere problemi di identità e nel rapportarsi con gli altri. Poi tutta una serie di circostanze lo portano ad assistere ad un omicidio, ad esserne incolpato e perseguitato: un po' come accadde a Lisbeth Salander in La ragazza che giocava con il fuoco ... Eheheheh ... si torna sempre là ;-)
Forse nelle ultime 50 pagine qualcosa nella soluzione di tutto è stata un po' troppo semplicistica. l'arrivo di un pullman dei parenti non può essere così terribile per un uomo che sembra gestire le redini del mondo, però, forse dipende dalla cultura. I dialoghi sono perfetti nonostante tutto.
Ci sono inseguimenti, situazioni assurde, combattimenti e battute argute. Michael, oltre ad essere professionale e profondamente confuso e sfortunato, non cessa mai di essere simpatico ed alcune sue reazioni o battute sono davvero divertenti. Leggere il libro è come vedere un film. Pupottina, se dovesse esserne tratto un film, nel ruolo di Michael ci vedrebbe bene Shia LaBeouf ... tirato a lucido per interpretare il giovane consulente ... non chiedetele perché ... eheheheh
Tutto è a lieto fine, anche se l'amicizia e l'amore a volte non sono proprio come sembrano, soprattutto per l'amore. L'interesse resta sempre una malattia che corrode ciò che di meglio la vita ci può offrire. In un certo senso, diventiamo tutti facilmente corrompibili. Tutti tranne Gijs, l'amico di Michael, che incarna l'amico perfetto che tutti vorremmo avere, colui che può risolvere con un colpo di telefono i nostri problemi e colui per cui ci faremmo in quattro per aiutarlo e così accade anche nel libro.
Indicazioni utili
i luoghi oscuri del ricordo
a Pupottina è comunque piaciuto per la trama e per i capitoli che sono focalizzati su diversi personaggi che raccontano i fatti che si alternano fra il passato, con più narratori, e il presente con l'unica voce di Libby, unica sopravvissuta alla carneficina della sua famiglia.
I luoghi oscuri di cui parla la scrittrice Gillian Flynn sono quelli della memoria dolorosa di un passato che la protagonista Libby, per questione di soldi, è costretta a dover ripercorrere, non solo con la propria mente, ma anche svolgendo delle indagini per un gruppo di fanatici che si arrovella nel voler risolvere, in base a moventi e opportunità, i delitti più efferati della cronaca.
Lei, infatti, è sopravvissuta al macello di parte della sua famiglia, la madre e due sorelle. Lei stessa, a soli sette anni, fu la testimone che inchiodò suo fratello, che all'epoca dei fatti aveva solo 15 anni, come unico responsabile degli omicidi. In realtà, lei si rese conto di essere stata manovrata da poliziotti e psicologi infantili che volevano a tutti i costi assicurare alla giustizia un colpevole per un crimine che sembrava affondare le radici nelle sette sataniche.
Libby, rimasta menomata ad una mano e ad un piede all'epoca dei fatti, è costretta 24 anni dopo a scavare in se stessa e a cercare di ricomporre la sua vita che non ha mai avuto forma e serenità dopo quella notte in cui tutto accadde.
Deve incontrare il fratello, detenuto di un carcere ed amato da gruppi di donne, che si battono per la sua innocenza. E' costretta a ricredersi, poiché, dopo anni in cui non ha voluto scrutare in se stessa, ha finito per crederlo realmente colpevole. Il fratello, però, ha diversi segreti e cose che non vuole rivelarle e lei dovrà andare dietro le sue reticenze ed arrivare ai fatti da sola, scoprendo che era stato accusato di pedofilia per delle presunte attenzioni prestate a bambine poco più grandi di lei. L'accusatrice di allora aveva mentito ed aveva una cotta per suo fratello.
Scoprirà anche che suo fratello era un adoratore di Satana, accusa che si rivelerà fasulla, poiché erano soltanto un gruppo di balordi che andavano in giro a uccidere gli animali per sentirsi adulti, come passatempo o perché sotto l'effetto di droghe.
Suo fratello aveva dei sentimenti per una ragazza di cui nessuno a casa sapeva niente. Ma c'era dell'altro: lei era incinta ed era scomparsa dopo un mese dalla notte degli omicidi. L'amore è cieco e lui aveva perso la testa per una svitata, che si divertiva a torturarlo.
Dopo aver parlato con il padre, che gli aveva abbandonati, e con altre persone, scagionate all'epoca dei fatti perché si erano procurate falso alibi, Libby riesce a trovare l'ex fidanzata di suo fratello che, nel frattempo, aveva cresciuto sua nipote. Il fratello l'aveva protetta in tutti quegli anni perché lei aveva ucciso uno delle sue sorelle, colpevole di essere un'impicciona, che usava i segreti altrui per guadagnarne delle agevolazioni e non tralasciava di annotare sui suoi diari, l'ultimo dei quali era finito nelle mani di mamma e figlia. Fu proprio quel particolare, che loro non potevano sapere, a far scattare qualcosa nella mente di Libby che capì ogni cosa, ma anche innescò una reazione a catena per cui le due donne tentarono di ucciderla. Libby riuscì a salvarsi anche questa volta. Madre e figlia fuggirono, ma la madre venne catturata, mentre gli ingranaggi della giustizia iniziarono a muoversi per il fratello che poté sperare di tornare in libertà.
Ma chi aveva ucciso l'altra sorella e la madre? In casa, quella notte, gli assassini erano due. Una era la fidanzata del fratello, Diondra, che diventerà la madre di sua figlia. L'altro ero un killer assoldato dalla madre per farsi uccidere e permettere ai figli di riscuotere il premio dell'assicurazione che avrebbe permesso loro di sopravvivere. Però, qualcosa andò storto: una delle sorelle, scesa per chiedere aiuto alla madre, trovò il killer che, essendo stato visto, fu costretto ad uccidere anche lei. Per quel killer, convinto di agire per volontà dei suoi clienti, che lo assoldavano per porre fine alle loro sofferenze, l'omicidio di quella ragazzina fu l'unico di cui, una volta catturato, si reputò realmente responsabile, poiché si era lasciato prendere dall'impeto ed aveva cercato di salvare la situazione. Ecco quanti erano i segreti e le verità nascoste di una tranquilla famiglia di agricoltori.
Mi è piaciuto molto l'intricata storia e il modo in cui è sviluppata, pur ammettendo che è molto cruda e drammatica. Il personaggio, che ho preferito, è proprio Libby, così ostinata, pigra, nevrotica. Ben l'avrei voluto più agguerrito e non in balìa degli eventi.
Indicazioni utili
meglio non vivere a Salem
Il personaggio principale Booth, nel quale è focalizzata la narrazione dei fatti, è un uomo intorno ai settanta che racconta le vicende misteriose di una cittadina i cui abitanti iniziano a sparire prima lentamente, poi in maniera così rapida da lasciarla spopolata, finché un giorno viene avvolta dalle fiamme. L'incendio dura tre gironi, ma quando le fiamme si spengono restano i vampiri che di notte si spostano alla ricerca di sangue e di vittime da trasformare ...
Mentre il popolo dei vampiri cresce, Booth un uomo tranquillo che non cerca un'avventura per sentirsi vivo si trova a dover cercare di sopravvivere in una notte in cui un evento casuale, come l'auto che resta impantanata nella neve, lo porterà faccia a faccia con un'affascinante e sanguinaria neo vampira.
Indicazioni utili
Il primo Montalbano
Ci sono, come è naturale che ci siano, dei personaggi davvero inquietanti: per esempio, l'avvocato Rizzo, che poi è il cattivo della storia, ma non il colpevole di tutto ed, alla fine avrà la vita che si merita. Molti sono gli interessi in gioco e ci sono anche figure bellissime di donne dal carattere dignitoso e dotate di un'intelletto superiore nel capire le cose, come la signora Luparello, mentre ce ne sono altre che si lasciano facilmente coinvolgere negli eventi, soltanto perché la loro reputazione non è esente da macchie, come Ingrid Sjostrom. E c'è chi farebbe qualsiasi cosa per amore, nonostante l'unico amore che gli sia stato insegnato sia non proprio quello rientrante nell'accettata opinione comune, come Giorgio. Questultimo personaggio mi ha molto commossa.
Il fatto che poi il caso non sia stato risolto secondo la legge, ma attribuito a organizzazioni che hanno maggior potere, è dovuto alla pietà del narratore, riguardo certi eventi che hanno dato al romanzo il titolo che ha. Gli eventi possono essere come l'acqua che può assumere qualsiasi forma in base al recipiente in cui si decide di inserirla.
E poi in Camilleri c'è tanto e molto di più: si vedono i quadri, si sentono gli odori, si gustano i sapori di piatti prelibati e si ha l'occasione di riflettere con Montalbano e di seguirlo nelle sue indagini.
Indicazioni utili
un romanzo meravigliosamente sensuale e romantico
Il titolo del libro dice già molto. Da esso si deduce che Lady Connie Chatterley, prima o poi, dovrà cadere fra le braccia di un amante, dovrà essere infedele a suo marito e a chi legge interessa soprattutto il perché ... perché arriva a intraprendere quella relazione. Le motivazioni sono molteplici: il marito invalido, l'infelicità del periodo in cui vive, la decandenza della società, la forza dei sensi che per troppo tempo è rimasta assopita, l'attrazione per un uomo che non appartiene alla sua stessa classe sociale ... ed anche il modo di fare di lui, l'uomo che la conquista, facendola innamorare e riamandola, dando un senso alla sua vita che va oltre il semplice concepimento di un figlio che è il programma originario di Lady Chatterley, la quale, fra tutti gli uomini che frequentano la sua casa, sceglie l'unico che potrebbe renderla anche felice.
Nel corso del libro si scopre che la solitudine di Lady Chatteley fa parte anche del suo amante, il guardacaccia di suo marito, l'ex soldato Oliver Mellors.
Pagina dopo pagina, si scopre che la relazione fra i due protagonisti principali è inevitabile e riempie di colore, gioia e soffrenza le loro vite che, dopo lo scoppio dello scandalo, si scoprono essere i meno perversi della storia, poiché a guidarli, oltre la passione, c'è un amore profondo e viscerale che fa parte della loro stessa anima e niente e nessuno può ostacolarlo.
Indicazioni utili
un romanzo che appassiona
Non lo so se è più la vita di Guerrieri a coinvolgermi o il caso che si trova a seguire e che lo assorbirà a tal punto da portarlo lontano dai suoi problemi sentimentali, fino a risolverli.
Molte sono le citazioni che vi proporrò su questo blog e che saranno tratte da questo libro di Carofiglio. Molte le parti che ho trovato indimenticabili e perfettamente riuscite.
Particolarmente interessante il profilo che viene dato degli extracomunitari che vivono in Italia e del modo in cui vengono trattati, anche dalla legge italiana.
Problematico è il rapporto con l'ex moglie Sara, che nasce in sordina quello con Margherita la vicina di casa.
Il romanzo si sviluppa fra citazioni colte, atti burocratici redatti in forma sintetica e scene in aula per arrivare all'assoluzione dell'unico indiziato. Effettivamente, quando si considera il modo di fare un'indagine, molto spesso non si considera il modo in cui le forze dell'ordine o chi indaga possano, in un certo senso, proiettare su chi interrogano le loro aspettative, in base alle domande che pongono. Sconcertante questa possibilità, ma anche più reale e fattibile. Si creano nella mente di chi viene interrogato delle possibilità che sono verosimili, ma non vere ...
Anche se il piccolo Ciccio non riesce ad avere giustizia, almeno non deve subirla l'innocente che viene incolpato del delitto.
Indicazioni utili
un amore egoistico
Non è scritto male, forse lo è solo l'idea d'amore proposto che è totalmente sbagliata. Chiarisco che non è sbagliata la coppia giovane adolescente e donna sposata, poiché lei non è molto più grande di lui. A quei tempi, le donne si sposavano molto giovani. Ad essere sbagliata nella visione di Pupottina è l'amore totale e devoto che lei dà a lui, che la ripaga con un amore egoistico e che le porta sofferenza. E' vero che i personaggi soffrono entrambi, ma sicuramente è lei quella che soccombe e che non potrà rifarsi una vita. Nonostante tutto lei, Marta, riesce a lasciare al marito in dono il figlio avuto dall'amante di cui è rimasto sempre ignaro. Al marito tradito è rimasto il senso di un amore assoluto che lei ha avuto verso di lui.
Non tutti alla fine sono stati felici e contenti. Certo è che l'ordine, a lungo andare, si ristabilisce da solo intorno alle cose.
Indicazioni utili
un romanzo stupendo
Salvo Montalbano svolge una nuova indagine e ad affiancarlo ci sono i compagni della precedente avventura ed, ovviamente, la sua Livia, un po' a distanza e un po' al suo fianco, quasi come una spina, oserebbe dire Pupottina, poiché il personaggio ha tutti i capricci di una donna, ahimè, lo deve ammettere.
La storia d'amore tragica di Lisetta e Mario le fa accapponare la pelle, ma è terribilmente romantica e non riesce a non commuoverla, un po' come avvenne vedendone la trasposizione televisiva. Forse, anche questo fattore influisce ... e il cane, il protagonista senza vita, puro ornamento, riesce a farsi dare l'onore di essere il titolo di questo romanzo poliziesco. Alla fine anche il cane di peluche, troverà il suo modo di vegliare sui dormienti. Pupottina trova affascinanti quelle usanze ben descritte nel libro.
Indicazioni utili
Deludente
L'ultimo romanzo inizia bene, anzi benissimo. Finalmente Bella Swan riesce a sposare il bel tenebroso Edward Cullen. Il problema è che rimanere incinta la prima volta che si fa sesso con un vampiro è la migliore delle possibilità che l'autrice offre al suo personaggio ...
E poi è tutto un susseguirsi di alti e bassi ... più bassi che alti. Le ultime 300 pagine si sarebbero potute risparmiare perché sono pesanti, banali e rovinano quello che a Pupottina era piaciuto all'inizio del romanzo.
Le idee per la trama erano buone ma si è dilungata troppo ...
Indicazioni utili
schiacciati dal senso di colpa ...
Mi sono immedesimata nella storia di questo ragazzo, uno skater un po' fighetto, alle prese, non solo con il divorzio dei genitori, la prima volta e l'incomunicabilità tra maschi e femmine, ma anche con un omicidio compiuto per legittima difesa.
Molto mi è piaciuta l'evoluzione che ha avuto in lui il senso di colpa e come tutto si è sposato con la quotidianità di un adolescente fino a rendere il dolore, per quanto commesso, un qualcosa che il tempo può far dimenticare, pur modificando le persone nella loro essenza più intima.
Mentre le indagini andavano avanti non approdando a niente, si creavano delle aspettative che il finale, fresco e disatteso, non ha del tutto deluso.
E' stato un piacevole passatempo!
Indicazioni utili
una lettura piacevolissima ed avvincente
a Pupottina è piaciuto il modo di svolgersi dell'indagine che è andata da un omicidio all'altro, in un crescendo di adrenalina frenata dalle attese dei risultati delle varie analisi della scientifica.
Ogni indizio rimandava a qualcosa di più grande che le indagini, anche se magistralmente condotte dal commissario Ferrara, probabilmente non avrebbero potuto risolvere e come sempre i maggiori enigmi vengono dal male fatto nel passato.
Firenze, nonostante sia il cupo scenario di efferati omicidi, che sembrano essere compiuti da una setta satanica che bracca il commissario Ferrara, viene descritta con minuzia di particolari e non cessa di essere uno dei posti che Pupottina vorrebbe tornare a visitare, magari in un prossimo futuro.
Tutto avviene tra canzoni, i cui testi vengono riportati in parte e servono a creare un'atmosfera noir. Anche vari film vengono citati ed in particolare uno che è particolarmente caro a Pupottina e che serve a dare una svolta concreta all'indagine che viene risolta solo in parte. Anche questo senso di non concluso del tutto è piaciuto molto a Pupottina.
Indicazioni utili
Stieg Larsson era un'altra cosa ...
L'autore è un giornalista e uno scrittore svedese che è stato paragonato a Dan Brown, quello de Il codice da Vinci. Secondo Pupottina, il paragone reggerebbe meglio con Stieg Larsson, autore della trilogia Millennium. Entrambi giornalisti. Entrambi creano personaggi di donne forti e combattive. Per Larsson, soprattutto Lisbeth Salander. Per Wallentin, Elena (con poteri paranormali ed elevate capacità di autodifesa), Eva (meglio non rivelarlo qui cosa sa fare e chi e cosa è) e Bube (nonna che ha vissuto l'Olocausto).
Il personaggio principale, Don Titelman è un uomo debole, dedito agli psicofarmaci, ma con una grande intelligenza e una notevole cultura. Questi i suoi punti di forza, da unirsi a una grande umanità e a un'infinita sete di conoscenza che lo porterà a voler risolvere la vicenda nel modo migliore. In questo libro, niente è come sembra e nessuno è chi dice di essere.
Il finale è stato un po' troppo "fantastico" e forzato. E' comunque una lettura rilassante e senza pretese che perde un po' di mordente nel finale, nelle ultime 80 pagine circa.
Indicazioni utili
la storia di una donna confusa dall'amore
Madame Bovary di Gustave Flaubert è un romanzo che parla d'amore, ma soprattutto di tradimento, nei suoi meccanismi psicologici più intimi. Inizia come la storia di un'epoca e di una famiglia, forse quella che soffrirà di più per le vicende dovute all'aver scelto una donna in particolare come parente, la seconda Madame Bovary, la quale è incapace di amare l'uomo che h sposato.
Non è sempre vero l'aforisma dantesco "Amor, ch'a nullo amato amar perdona". In questo caso, Emma è una moglie imperfetta, alla ricerca di una perfezione personale che dovrà ricreare i classici romanzi d'amore che legge. Essendo terribilmente annoiata, si lascerà corteggiare dal praticante notaio Léon, senza che nulla superi, per il momento, l'amor platonico. Partito per Parigi Léon, Emma si lascerà sedurre dallo scaltro Rodolphe e le sembrerà di aver trovato la felicità, a tal punto che programmerà di fuggire con lui. Verrà abbandonata con una lettera, antenata degli attuali sms. Sconvolta, Emma perderà la lettera senza mai più ritrovarla.
Il problema di Emma è che i suoi eccessi di passione ed ardore, spaventano, stancano e mettono in fuga gli uomini che la scelgono solo come amante e da lei non vogliono nient'altro.
Emma ritroverà Léon che, nel frattempo, avendo "fatta pratica" in città, saprà come legarla a sé. La famiglia di lui, venuta a sapere da pettegolezzi della relazione del figlio con un'adulterà, farà di tutto per distoglierlo dal suo hobby amoroso e Léon lascerà Emma. Intanto, la signora Emma Bovary, con il suo stile di vita fatto di eccessi e di lusso, ha contratto debiti con un usuraio e, non sapendo cosa fare, chiede aiuto invano ai suoi due amanti, che di lei hanno avuto il meglio e non vogliono impicci. Emma, sola e disperata, sceglierà la facile via del suicidio.
Il marito Carlo, che le è sempre rimasto accanto, ignaro delle sue tanto vociferate relazioni, si lascerà morire ma, come colpo di grazia, trova la lettera perduta di Rodolphe.
La figlia di Emma e Carlo, rimasta orfana e povera, dovrà lavorare in fabbrica per sopravvivere. E' una storia molto drammatica. Emma, a volte, è simpatico seguirla nei suoi slanci, nelle sue corse per assecondare gli amanti, preda delle gioie che solo un tradimento sa trasmettere; a volte, non la si comprende e si spera che tutto le vada male. Emma la si osserva nella sua miseria, anche se peggio è vedere il marito Carlo, essere imperfetto, soltanto per sua moglie.
Indicazioni utili
Alla ricerca dell’amore perfetto
Una storia d’amore che si dipana tra tutti i colori e i profumi della natura, della vita all’aria aperta; tra i sapori di piatti tipici e la frenetica vita pittoresca di una città vitale, ricca di cultura e arte, come solo Napoli sa essere.
Per essere felici, ci vuole un cuore impavido, perché la vita va dominata e goduta. Ce lo insegna Mariagrazia Buonauro che, in “Sogni tra i fiori”, ci racconta la storia di una donna, dolce e riflessiva, ma al tempo stesso, agguerrita, forte e decisa alla ricerca dell’amore. Ci insegna che ogni grande gioia nasconde sempre qualche delusione in agguato. La protagonista, Laura Benetti, è un’insegnante con la vocazione per il suo lavoro ed un sogno nel cassetto. Laura ha vissuto un grande amore che, però, l’ha profondamente delusa, portandola a credere che non fa per lei. L’amore, nell’immaginario di Laura, è fatto di magia, di sogni e di speranza. La vita può cambiare, se si sa riconoscere l’incontro che darà la svolta, il nuovo amore che il destino ci metterà accanto. L’amore ha un grande potere, ma è umano e, per questo, soggetto a sbagli che si possono perdonare o che il tempo può cancellare.
“Sogni tra i fiori” è scritto in maniera fluida e scorrevole, con uno stile vibrante, un registro competente ed un lessico elevato, impreziosito da latinismi. La lettura risulta piacevole e la trama è appassionante.
È un libro assolutamente da leggere.
Indicazioni utili
582 risultati - visualizzati 551 - 582 | « 1 ... 6 7 8 9 10 11 12 » |